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HAGGARD HENRY RIDER
(Inghilterra)
Nato a Bradenham,
Norfolk, nel 1856. Morto a Londra nel 1925.
Funzionario governativo
nel Traansval dal 1875 fino al 1881, ritornato in Inghilterra, si dedicò
interamente alla letteratura. Fu autore di numerosi racconti
esotico-avventurosi e fantastici, assai popolari, ambientati nell’Africa del
Sud. I migliori, dai quali sono anche stati tratti film, sono Le miniere
del re Salomone (1885), Allan Quaterman (1887), Lei
(1887).
Ha pure scritto uno
studio sulla colonizzazione del Sud Africa e altre opere su problemi
agricoli. Nel 1912 ottenne il titolo di ‘sir’ per i suoi meriti.
FILATELIA
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LESOTHO,
Anno 1991 (963) ,
Lesotho , 1998,
King's Solomon Mines 1998
(1384)
HAL'AMOVÁ MASA
(Slovacchia)
Nata nel 1908.
Morta a Bratislava nel 1995.
Poetessa slovacca
della prima metà
del 20° secolo, autrice di libri per bambini, e traduttrice.
Dopo gli
studi presso le scuole di grammatica a Martin e Bratislava, si diplomò
all’Accademia di Bratislava e poi seguì un corso di
lingua francese alla Sorbona di Parigi.
Costretta ad una lunga cura per una grave malattia bronchiale in una località
dei monti Tatra, incontrò il poeta ceco Wölker J. che ebbe una notevole
influenza nella sua poesia. Sempre in montagna incontrò anche il suo futuro
marito, Pullman, col quale visse a
Štrbské Pleso fino alla sua morte nel 1956.
Durante la sua permanenza negli Alti Tatra, lavorò come impiegata in un
ufficio del sanatorio Nový Smokovec. Appassionata di sci,
partecipò nel 1935 al Campionato del Mondo in Štrbské Pleso in qualità di
arbitro. Dopo la morte del marito,
fino al suo pensionamento, lavorò come redattrice in alcune case editrici.
La sua poesia si distingue
per la dolcezza, la fragilità e la tenerezza con cui tratta i motivi di amore
e con cui descrive la vita di montagna e le immagini dei monti Tatra.
La
prima raccolta di poesie Dar (Il dono, 1928) prende l'amore come tema,
e il secondo lavoro, Červený Mak (Rosso papavero, 1932) parla delle
pene del cuore. La terza raccolta Smrť tvoju žijem
(Vivere la tua morte, 1966). è stata pubblicata molto tempo dopo la morte del
marito. La sua opera poetica è stata tradotta in nove lingue, e alcune poesie
sono state musicate da compositori slovacchi.
FILATELIA
SLOVACCHIA
Anno 2008
Hale Kathleen
(Inghilterra)
Nata
a Broughton, Lancarshire nel 1898. Morta il 26 gennaio 2000.
Autrice e
illustratrice di libri per ragazzi, trascorse una infanzia travagliata: il padre
morì quando lei era ancora in tenera età e dovette trascorrere lunghi periodi
lontano dalla madre. Tale situazione e altre frustrazioni determinarono in lei
un carattere ribelle. Tuttavia il suo talento artistico fu riconosciuto dagli
insegnanti delle scuole frequentate e fu inviata a frequentare corsi d’arte, di
scrittura e lettura a Manchester.
Nel 1917 si
trasferì a Londra dove condusse una vita da artista. Nel 1920 cominciò ad
illustrare sia la sua produzione rivolta all’infanzia, sia ad illustrare libri
di altri scrittori.
Sposò un
medico e con lui e i due figli si trasferì nello Hertfordshire.
Fu per i
figli che inventò alcuni personaggi, tra cui Orlando, il gatto Marmalade,
presente in storie argute, ironiche e stravaganti, in cui si mescolano
l’avventura, l’amicizia e la vita familiare.
Per tale
personaggio le fu aggiudicato nel 1976 il premio OBE.
Kathleen
morì in tarda età il 26 gennaio del 2000, quando aveva 101 anni.
FILATELIA
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INGHILTERRA 1994, IRLANDA 2004
(Olanda)
Nato
a Porsele il 12 febbraio 1882. Morto nel 1939.
Giornalista e scrittore di romanzi popolari e per l’infanzia. Produsse oltre 700
racconti e si occupò di un settimanale per ragazzi “Hansjes”.
Figlio di un’insegnante,visse i primi cinque anni nella città natale e poi, a
causa di una controversia di lavoro della madre, dovette spostarsi con la
famiglia a Roeselare, nel Belgio Occidentale.
Nel 1903, ottenne la licenza di insegnante a Doetinchem (Olanda). Insegnò in
diverse località del Belgio e dei Paesi Bassi. Dopo diversi anni di
insegnamento, diventò giornalista, prima per il quotidiano olandese "De
Telegraaf", poi per il giornale fiammingo "Het Laatste Nieuws". Durante la sua
vita, Abramo si occupò del problema dei lavoratori stagionali fiamminghi
costretti a lasciare il luogo di residenza per lavorare in Francia e divenne un
combattente per la causa fiamminga. Fu tra i fondatori della Associazione
dei civili colloquiale della lingua olandese (Vereniging voor Beschaafde
Nederlandse Omgangstaal).
FILATELIA
BELGIO Anno 1981.
HARRIS JOEL
CHANDLER
(USA)
Nato il 9
dicembre 1848 a Eatonton, Georgia, muore il 3 luglio 1909 ad Atlanta.
Si accosta alla letteratura sin da ragazzo, ascoltando sua madre
leggere. Dopo le scuole regolari frequenta la Eatonton Accademy e
diviene redattore e compositore del “Countryman”, un settimanale di
proprietà di un amico e suo mecenate. Lavora anche come compositore a Nuova Orleans, ma la
nostalgia della sua Georgia lo fa ritornare e da quel momento non
l’abbandona più. Per 24 anni lavora per il giornale “Costitution” di
Atlanta.
Nel 1871, quando lavora come corrispondente del “Daily News” di
Savannah, comincia a raccogliere il materiale che appare nel 1880
nell’opera Zio Remo le sue canzoni e i suoi detti.
A questa seguono fino al 1918 altri otto volumi. In essi l’autore
scrive bozzetti umoristici di negri. Ma oltre all’uomo vi sono anche
storie di molti animali colti con umorismo popolare.
Zio Remo è protagonista di una decina di altri romanzi tra
cui Notti con Zio Remo (1883), Zio Remo e
il fratello Coniglio (1907), Trascrive anche fiabe colte dal
folklore negro raccontate in Mingo e altri schizzi in bianco
e nero (1884), Libero Joe e altri schizzi della
Georgia e ambientate in piccole comunità.
Dal 1907 dirige il “Uncle Remus’s Magazine”.
Harris fu un uomo non intraprendente ma timido, schivo, amato da tutti,
uno dei migliori rappresentanti della narrativa popolare americana.
Molte opere sono adatte ai bambini.
FILATELIA
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USA
1948
(531)
HAUFF
WILHELM
(Germania)
Esponente
della poesia romantica tedesca, tra i più caratteristici esponenti
della scuola sveva alla fine del romanticismo, “ fu più noto e
apprezzato come autore di fiabe e di novelle delicate” che non di
poesie. Così viene descritto il suo contributo letterario
sulla Storia Universale della letteratura.
Wilhelm Hauff nacque il 29 novembre del 1802 a Stoccarda.
Educato nel convento di Blaubeuren, ne esce per frequentare
l’Università di Tubinga dove studia teologia. Il suo primo lavoro lo
ottiene a Stoccarda dove si occupa dell’educazione dei figli
di un nobile generale, un lavoro di precettore che gli
permette di ritagliare ampi spazi di tempo libero durante i
quali inizia a frequentare circoli letterari legati a quella che era
definita ‘la scuola sveva’, cui appartennero anche l’avvocato-poeta
Ludwig Uhland, il professore e pastore protestante Gustav Schwab,
Justinus Kerner (che ne furono i fondatori), dei quali diviene amico.
Inizia scrivendo romanzi e seguendo lo stile e l’impronta di uno
scrittore allora alla moda, H. Clauren, ma se ne discosta subito, anzi
volge tale imitazione in chiave ironica. La sua prima opera
nota è L’uomo sulla Luna (1825), una parodia del
romanzo fantastico-sentimentale il cui successo fu enorme ma per la
quale ha alcuni fastidi per aver derogato dalle norme per la stampa.
Ammiratore di Ludwig Tieck e di E.T.A. Hoffmann ne segue le
tracce che appaiono con evidenza nel suo capolavoro Le
memorie di Satana (1826) dove umorismo e grottesco
si mescolano abilmente, e in altre opere tra cui
Fantasie nella cantina municipale di Brema (1827).
Ammiratore dello scrittore Walter Scott, scrive Lichtenstein,
un romanzo storico. Produce anche novelle pubblicate
isolatamente. Tra queste spiccano per originalità e interesse Suss
l’ebreo (1827) e La mendicante del
Pont-des-Arts (1827).
Nel campo della letteratura rivolta all’infanzia Hauff è noto per aver
scritto
L’almanacco delle fiabe (1825-27), fiabe
tipiche di quel periodo di tardo romanticismo.
Per la sua fama che andava sempre crescendo e diffondendosi,
l’editore Cotta gli affida l’incarico di redattore capo del giornale
‘Das Morgenblatt für gebildete’ che conserva sino alla morte.
Di aspetto piacevole, biondo e bello come i canoni romantici
prescrivevano per i protagonisti delle opere, faceva rivivere nel
lettore la figura del poeta e scrittore romantico. Ma la sua
vita fu assai breve. Morì a soli 25 anni, alcuni mesi dopo le sue nozze.
Sulla causa della sua morte, avvenuta a Stoccarda il 18 novembre 1927,
ci sono pareri discordanti. Sul Dizionario degli Autori
Bompiani si legge: “una improvvisa malattia lo rapì
giovanissimo”, mentre sul Dizionario della Letteratura per
ragazzi di T. Buongiorno leggiamo: “[ebbe un ] buon successo
letterario. Ma questo non lo ha trattenuto dal suicidio”
LIBRI
La filatelia di lui ha sinora offerto solo il ritratto in occasione del
150° anniversario della morte.
Le sue opere non sono
destinate ad un pubblico giovanile tranne un gruppo di racconto
fantastici.
Si tratta di sedici
fiabe, divise in tre gruppi, pubblicate sul ‘Märchenalmanach’ nel
periodo 1825/27, ambientate per lo più in Oriente, nelle quali si
avverte la matrice delle Mille e una notte.
Le prime sei sono
comprese nell’opera
Karawane (La carovana). L’A. immagina che un
cavaliere di Bagdad e cinque mercanti, incontratisi in
un’oasi durante la traversata del deserto, raccontino ciascuno una
storia. Tra queste la più nota è ‘Il califfo e la cicogna’. Vi si narra
che un califfo avesse comprato da un mercante una pergamena con una
formula, cui era collegata una polverina che avrebbe permesso
di far diventare un animale a chi la annusava.
Unica regola per chi subiva la trasformazione: non doveva ridere se no
avrebbe dimenticato la formula e sarebbe per sempre rimasto
imprigionato nel corpo dell’animale. Il califfo e il suo
visir tentano l’esperimento e si mutano in cicogne. Purtroppo
uno stregone assiste alla scena e, volendo porre suo figlio sul trono
del califfo, fa in modo che le due cicogne si incontrino con altre
della loro specie assai ciarliere e ridanciane. Durante il colloquio
con esse i due si mettono a ridere e rimangono per sempre
intrappolati sotto la forma animale. Nelle loro
peregrinazioni alla ricerca di una soluzione si imbattono in un gufo.
Si tratta di una bella principessa, anche lei caduta sotto gli
incantesimi dello stregone. Sarà costei a condurli in casa dello lo
stregone mentre sta banchettando con degli amici e raccontando loro
come aveva imbrogliato il visir. Ma, pronunciando involontariamente la
formula magica, libera i due malcapitati. Lo stregone verrà messo a
morte e il figlio, tramutato in cicogna e custodito a palazzo in una
gabbia.
Il secondo gruppo è
composto da sei fiabe, riunite sotto il titolo Lo sceicco di
Alessandria. Durante il periodo del Ramadan sei schiavi
raccontano una fiaba allo sceicco il quale, al termine di essa li
libera. In tal modo lo sceicco implora Allah affinché gli
venga restituito il figlio rapito dai Franchi.
L’ultimo gruppo, La
locanda nello Spessart. è di quattro fiabe. L’ambiente non è
più quello orientale. Le vicende si svolgono in Europa. La fiaba più
conosciuta ha per titolo ‘Il cuore freddo’. Racconta la vicenda di
Peter Munk che, attraversando la Foresta Nera, viene colpito da un
incantesimo ad opera di spiriti.
“Queste fiabe, che
sono fra le espressioni più caratteristiche dell’epoca, non
rispecchiano la vera personalità artistica di Hauff, di ispirazione
schiettamente umoristica, ma contribuiscono efficacemente alla sua
fama.”
FILATELIA
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l'album
GERMANIA
1977
(801)
HEINLEIN Robert A.
(U.S.A.)
Nato
a Butler il 7 luglio del 1907. Muore a Carmel l’8 maggio del 1888.
Il
piccolo centro del Missouri in cui nacque, l’ambiente, gli usi e i
costumi influenzano i suoi lavori anche se rompe i legami con
molte consuetudini e costumi sociali.
Terminate
le scuole superiori si iscrive nel 1925 alla U.S. Naval Academy di
Annapolis nel Maryland dove si diploma nel 1929. Sposa la sua
seconda moglie, Leslyn McDonald, nel 1932 e nel 1934, viene
congedato dalla marina poiché soffriva di tubercolosi polmonare.
Durante il lungo periodo trascorso all’ospedale comincia a pensare al
futuro volume Straniero in terra straniera.
Anche
il periodo trascorso nell'esercito rappresenta l'altra più grande
influenza sul lavoro di Heinlein, il quale per tutta la vita credette
fortemente nella fedeltà, nella
leadership ed altri ideali associati alla vita militare.
Dopo il suo
congedo, frequenta per alcune settimane dei corsi di matematica e
fisica alla University of California di Los Angeles, abbandonandoli a
causa dei suoi problemi di salute e anche per il desiderio di
entrare in politica. Concorre per un seggio nell'Assemblea di Stato
della California nel 1938 ma non viene eletto.
Per
vivere comincia a scrivere opere di fantascienza.
Si
impone rapidamente tanto da divenire il leader di un nuovo movimento
verso una fantascienza "sociologica".
Durante
la Seconda Guerra Mondiale serve nella Marina come ingegnere
aeronautico civile nel laboratorio materiale della Naval Aircraft
Factory, con lui lavorano anche il giovane Isaac Asimov e Lyon Sprague
de Camp.
In
questo periodo conosce Virginia "Ginny" Gerstenfeld che diventerà la
sua terza moglie. Con il calmarsi della guerra nel 1945 inizia a
rivalutare la carriera di scrittore, pubblicando quattro importanti
storie sul Saturday Evening Post, tra cui Le verdi
colline della Terra. E’ il primo scrittore di FS
ad uscire dal ghetto dei
pulp.
Heinlein
scrive pure romanzi per adolescenti. Nelle sue intenzioni considerava
le opere rivolte ai giovani assai importanti, dato che servivano a
costruire futuri lettori adulti scientificamente e socialmente consci.
In questi libri parla di molti argomenti, ma quello del 1959, Fanteria
dello Spazio viene considerato dallo staff redazionale di
Scribner's troppo controverso per la loro prestigiosa collana e viene
sommariamente rifiutato.
Heinlein,
sentendosi sciolto da ogni vincolo di scrivere per ragazzi, inizia a
scrivere "la sua roba, alla sua maniera" . Pubblica Straniero
in Terra Straniera (1961), che è la sua opera più conosciuta
e
La
Luna è una Severa Maestra (1966), che
molti considerano il suo miglior romanzo.
Comunque,
a partire dal 1970, Heinlein soffre di una serie di crisi di salute,
intervallate da periodi di lavoro intenso. Con sua moglie
Virginia viaggia per tutto il paese aiutando la raccolta di sangue e
nel 1976 è per la terza volta l'ospite d'onore alla World Science
Fiction Convention a Kansas City.
Era
esausto, la sua salute declina nuovamente e deve sottoporsi ad una
delle prime operazioni bypass
del cuore nel 1978.
Cagionevole
di salute e avvertendo l’avvicinarsi della morte, scrive ancora cinque
romanzi dal 1980 fino alla sua scomparsa. Si spegne nel sonno, mentre
stava mettendo assieme le note per il romanzo World
As Myth.
Tra
le sue opere: I primi
romanzi- For Us, The Living: A Comedy of Customs
(1939),
Methuselah's Children (1941),
Sixth Column alias The Day After
Tomorrow (1941),
Beyond This Horizon (1942),
The Puppet Masters (1951),
Double Star (1956),
The Door into Summer (1957),
Stranger in a Strange Land Glory Road
(1963),
Farnham's Freehold (1965),
The Moon is a Harsh Mistress (1966).
Romanzi
per ragazzi
:
Rocket
Ship Galileo
(1947), Space
Cadet (1948),
Red Planet (1949),
Farmer in the Sky (1950),
Between Planets (1951),
The Rolling Stones (1952),
Starman Jones (1953,
The Star Beast (1954),
Tunnel in the Sky (1955),
Time for the Stars (1956),
Citizen of the Galaxy (1957),
Have Space Suit — Will Travel (1958)
Starship Troopers (1959),
Podkayne of Mars (1963).
Romanzi
dell'ultimo periodo:
Orphans
of the Sky (1963),
I Will Fear No Evil (1970),
Time Enough For Love (1973),
The Number of the Beast (1980),
Friday (1982),
Job: A Comedy of Justice (1984) — Il
pianeta del miraggio (1990)
, The Cat Who Walks Through Walls (1985),
To Sail Beyond the Sunset (1987).
FILATELIA
SAN
MARINO Anno 1998
Foglietto
Henry Marguerite
(USA)
A
undici anni decise di diventare una scrittrice. Vendette il primo articolo ad
una rivista femminile; trattava di un collie e di bambini che giocano d’autunno
in una foresta tra le foglie cadute. Da allora continuò ad occuparsi di
racconti destinati ai giovani basati non su fatti fantastici ma episodi reali,
legati alla vita quotidiana.
Il suo libro più noto
Misty di Chincoteague, pubblicato nel 1947, fu subito un successo, tanto da
vincere numerosi premi tra cui il Newbery Honor Book. Per tale opera fu invitata
nel 1948 alla Convention annuale dell’American Library Association.
Misty, è la storia di un
cavallo realmente esistito, morto nell’ottobre del 1997 nella fattoria Pony
Chincoteague sull’isola omonima.
Margherite morì a causa
di un ictus il 26 novembre 1997 nella sua casa di Rancho Santa Fé, in
California. Durante la sua carriera di scrittrice scrisse 58 libri.
FILATELIA
SIERRA LEONE 2001
(3404)
HERGÈ (pseud. di
Georges Prosper Remì)
(Belgio)
Nato a
Etterbeek
il 22 maggio 1907,
muore a Bruxelles, 3 marzo 1983).
Autore di fumetti, ebbe una vita .avventurosa, complessa e talora
drammatica.
Arriva quasi per caso al fumetto, linguaggio poco considerato in quegli
anni lontani, affascinato da autori come
George
McManus e dal linguaggio del cinema. Le sue
prime storie, ancora ingenue, hanno didascalie del tipo “United Rovers
présente: un grand film comique”. Cinema su carta, insomma, e del
cinema assimila il ritmo, le inquadrature, la regia dinamica.
Giovanissimo, entra nella professione grazie all'abate Wallez, che vede
in lui un ragazzo dotato, in grado di coinvolgere i più giovani col suo
segno. È quindi sulle pagine del “Petit Vingtième”, supplemento del
quotidiano cattolico “Le Vingtième Siècle”, che parte la grande
avventura di Tintin
(il più noto personaggio di Hergé) e del suo autore. All'inizio Georges
è fortemente guidato e condizionato da Wallez, che attraverso Tintin
vuole solo portare un preciso messaggio di parte ai bambini, ma appena
possibile Hergé comincia a dare la propria personalissima impostazione
alla serie e a spiccare il volo.
Più della metà degli albi li realizza prima della fine della seconda
guerra mondiale. La sua presenza professionale nell'ambiente della destra cattolica
estrema (esplicita area di riferimento del giornale per cui lavorava) e
la successiva collaborazione col quotidiano “Le Soir” nel periodo in
cui era sotto il controllo diretto degli invasori nazisti, costano a
Hergé, dopo la guerra, il periodo peggiore della sua vita. Viene
accusato di collaborazionismo, nonostante avesse solo pubblicato
avventure a fumetti per bambini, e rischia la galera (se non la vita).
Ma in suo aiuto arriva inaspettatamente
Raymond
Leblanc, un ben noto partigiano che voleva
fondare il settimanale “Tintin” e testimonia in suo favore.
Dotato di grande creatività, periodicamente martoriato dalla
depressione, sommerso dal lavoro, Hergé, che già nel periodo bellico
era ricorso al contributo di amici, nel dopoguerra raccoglie attorno a
sé un gruppo di eccezionali autori con l’aiuto dei quali porta il
personaggio Tintin al successo internazionale. Ma il personaggio Tintin
rimane sempre una sua creatura. Era solito, infatti, affermare :“Tintin
sono io”. E, infatti, dopo la sua morte Tintin non ebbe più un seguito,
pur continuando a vendere ininterrottamente le ristampe delle sue
avventure che, ormai, sono un classico.
Uomo dalla personalità complessa e sofferta, si sposò due volte, non
ebbe figli e manifestò spesso una insofferenza totale nei
confronti dei suoi stessi personaggi. Comunque,
nonostante tutti i suoi problemi e i suoi lati oscuri, Hergé ha
lasciato un segno indelebile.
    
FILATELIA guarda
l'album
BELGIO 1979
(1939), 2001 (3043+BF),
BELGIO 2007, FRANCIA
2000 (1303+BF), Francia
2007, OLANDA 1999,
(1710/11+BF), Svizzera 2007
(due cartoline postali)
HESSE HERMANN
(Germania)
Nato a Calw,
Württemberg il 2 luglio 1877. Morì a Montagnola, Ticino, il 9 agosto 1962.
Di famiglia cosmopolita di missionari pietisti, ebbe da questa una impronta
umanistica e soprannazionale.
Fu avviato agli studi teologici ma si sottrasse alla carriera ecclesiastica a
seguito di una crisi adolescenziale, di cui vi è traccia nel romanzo Sotto
la ruota, che tratta dei rapporti fra genitori e figli, (1906).
Durante la fase giovanile, a quattordici anni, lasciò la famiglia per fare prima
il meccanico e poi il libraio a Tubinga.
La sua narrativa è ricca fino alla prima guerra mondiale e ad essa appartengono
i romanzi Peter Comenzind (1904), sull’incomprensione fra genitori e
figli; Bildungsroman che lo fece conoscere al pubblico, numerosi
racconti, le storie di Knulp (1915), i romanzi Gertrud (1910) e
Rosshalde (1915).
Nel 1911 visitò l’Indonesia i cui ricordi sono presenti in Viaggio in India
(1913)
Visse la prima guerra mondiale come un trauma e nel dopoguerra si avvicinò alla
psicoanalisi di derivazione junghiana, una prospettiva che trasformò la sua
scrittura già a partire dal 1919 quando pubblicò Fiabe e il romanzo
Demian seguito da L’ultima estate di Klingsor (1920).
I romanzi della maturità sono per lo più imperniati e costruiti su personaggi
problematici e sul dualismo genio e follia: Klein (1919), Il lupo
della steppa (1929), Narciso e Boccadoro (1930), il romanzo
Siddharta (1922), Il pellegrinaggio in Oriente (1932), Il gioco
delle perle di vetro (1943) in cui mescola romanzo e saggio.
Hesse ha pure lasciato poesie delicate e malinconiche.
Nel 1946 ottenne il premio Nobel.
FILATELIA
GERMANIA Anno 2002 (2102), LIECHTENSTEIN
Anno 1981 (728),
SAINT VINCENT Anno 1995 (2581),
SVIZZERA Anno 1978 (1082),
HILLEL OMER
(Israele)
Nato nel 1926. Morto nel
1990.
Scrisse poesie sotto lo pseudonimo di Ayin Hillel. È ricordato
soprattutto per le sue poesie per bambini, che sono diventate un motivo
importante per spiegare i vari conflitti tra Israele e i popoli confinanti. È nato in un Kibbutz in Valle di Jezreel. Il suo più famoso poema,
Hanesher, (L’aquila) è scritto in linguaggio biblico, ma esprime i dubbi
e le disillusioni del ventesimo secolo.
FILATELIA
guarda
l'album
ISRAELE
Anno 1984.
HOFFMANN ERNST
THEODOR AMADEUS
(Germania)
Nacque il 24 gennaio 1776 a Könisberg e trascorre l’infanzia
presso i nonni paterni.
Hoffman avverte presto il richiamo della musica tanto da sentirsi
spinto a cambiare il suo terzo nome, Wilhelm, in quello di Amadeus per
l’amore che portò alla musica di Mozart. Il padre, però, lo avvia verso
gli studi giuridici che compie nella città natale. Divenuto giudice
consigliere entra presto nella carriera dei funzionari statali e occupa
uffici a Glogau, a Berlino, a Pòznan, a
Varsavia dove rimane dal 1804 al 1807 e dove trascorre tre anni intensi
dividendo la sua attività lavorativa con altre attività come quella
letteraria, di musicista e di pittore.
L’arrivo
delle truppe napoleoniche lo induce a lasciare il lavoro per
tornare a Berlino. Successivamente si stabilisce
a Bamberga dove decide di dedicarsi alla musica. Ma vi rimane
solo sei anni durante i quali collabora con l’amico Holbein, direttore
del teatro locale. Deve in seguito riprendere il suo vecchio
lavoro di consigliere della corte d’appello di Berlino.
A Berlino iniziano gli anni più frenetici della sua attività
poliedrica, divisa nei tre campi della musica, della letteratura, della
pittura, in ognuno dei quali profuse tutto se stesso.
È il periodo della doppia vita: di giorno solerte e meticoloso
funzionario; di sera artista scapigliato, frequentatore di osteria con
gli amici letterati berlinesi.
Il suo primo volume fu Kreisleriana I dolori
musicali del direttore d’orchestra Johannes Kreisler (1814).
Si tratta di una raccolta di schizzi, di fantasie, di appunti critici
attribuiti a un immaginario compositore, che sotto la finzione
letteraria rispecchia la vita dell’autore, discute sulla virtù
redentrice della musica, ma rischia di venir travolto dalla forza
demoniaca che la musica può possedere. Assai più famosi
furono le Fantasie alla maniera di Callot
(1815), I notturni (1817), I fratelli di
san Serapione (1819-21) in quattro volumi contenenti i suoi
racconti migliori. Non raccolti in volume apparvero
Il nano Zaccheo (1819), La
principessa Brambilla (1920), Mastro Pulce
(1922) e il romanzo Gli elisir del diavolo (1815-16)
Hoffmann appartenne al tardo romanticismo o meglio al realismo
fantastico.
Risale al periodo della sua maggior produzione letteraria l’amicizia
che lo lega al Barone di La Motte-Fouquè di cui fu spesso
ospite nel castello di Nennhausen presso Berlino e il matrimonio
con Maria Thekla Michalina Rorer –Trzysska.
La sua tensione esistenziale lo spinge verso un genere letterario
particolare, definito in Inghilterra con l’etichetta di romanzo gotico
o letteratura fantastica, grottesca, del terrore. I suoi racconti,
infatti, si basano sul terrore psichico; sono immersi in un
clima soprannaturale, magico che sfiora il demoniaco.
Notevoli i racconti La pentola d’oro
presente nel volume Fantasie alla maniera di Callot.
In esso l’autore racconta la storia di Anselmo, sposo di Veronica.
Giovane inquieto, intreccia un rapporto con l’ambigua Serpentina,
figlia di un archivista. Inutilmente la strega Lisa cerca di salvare il
matrimonio di Veronica, senza riuscirvi. Alla fine Veronica
si risposa con un ex rivale di Anselmo, mentre quest’ultimo sposa
Serpentina e la segue nel paese di Atlantide.
Altrettanto notevole è il romanzo Gli elisir del diavolo.
Frate Medardo, sotto l’influsso di un elisir, vive in convento. Durante
una visita al papa, il frate si innamora di Aurelia, che gli
ricorda il quadro di Santa Rosalia, e, contemporaneamente, della di lei
madre Eufemia. In un raptus uccide la madre e il fratello di
Aurelia. Fuggito con l’aiuto del barbiere Belcampo, che misteriosamente
sa tutto di lui, riesce a sottrarsi alla giustizia. Durante la fuga si
imbatte in un monaco che ha il suo stesso aspetto. Nel vederlo il
sosia impazzisce. Frate Medardo intanto ritrova Aurelia, ma
viene imprigionato per gli assassinii commessi. Viene però salvato dal
sosia che si assume tutte le colpe. Ma il monaco Medardo, mentre sta
per sposare Aurelia, vedendo il suo sosia avviarsi al patibolo, si
ravvede. Salvato nuovamente dal barbiere che l’aveva aiutato a fuggire
la prima volta, ritorna in convento per restarvi e vi trova Aurelia
morente.
L’ultima produzione letteraria di Hoffmann risente dell’improvvisazione
e non ha più la forza penetrante dei lavori precedenti. Ma ormai nel
campo letterario aveva dato tutto il meglio di sé
Costretto all’immobilità per una malattia inguaribile, morì a Berlino
nel 1822.
LIBRI
Nella filatelia
Hoffmann è ricordato per un solo racconto Lo Schiaccianoci e
il Re dei Topi, presente nella raccolta I fratelli
di san Serapione.
Seguendo la tecnica a
cornice, Hoffmann fa narrare le singole novelle a sei amici
che si riuniscono per raccontare fatti reali e immaginari e che hanno
dato il nome di San Serapione al loro gruppo per essersi la prima volta
riuniti nel giorno della festa del santo. I caratteri di tre di essi
sono assai diversi: uno è amante della musica; il secondo è un
inguaribile romantico che vive in un mondo di pura fantasia;
il terzo colleziona casi di pazzia che escono dalla
normalità. Sono tre aspetti della psiche di Hoffmannn e a questi tre
narratori affida la maggior parte dei racconti..
Tra essi spicca la
fiaba Lo Schiaccianoci e il Re dei Topi che ebbe
fortuna nell’Ottocento e Novecento, tanto da ispirare a Ciajkovskji, su
suggerimento del coreografo francese Marius Petipa, il balletto Lo
schiaccianoci. Anche Dumas scrisse una versione della fiaba e
nel 1940. Disney nel film Fantasia inserì un
episodio che ricorda il racconto e la musica del compositore russo.
È Natale e in casa del dottor Stahlbaum i bambini sono felici per i
regali del loro padrino Drosselmeier, in particolar modo per un ometto
meccanico, burbero e misterioso, che abita in un castello i cui
abitanti danzano a suon di musica. Ma il giocattolo meccanico li annoia
per cui i due fratelli decidono di giocare con i soldatini e le
bambole. Maria, la sorella, è in particolar modo attratta da uno
schiaccianoci di legno, vestito da ussaro e un po’ gracile.
Durante la notte, mentre i bambini dormono, i giocattoli
prendono vita e, guidati dal loro re, scendono in battaglia.
Maria interviene ma durante la lotta si ferisce. Mentre è a
letto, l’ometto meccanico le racconta la favola
della principessa Pirlipat, stregata dal Re dei
Topi. Riuscirà a guarire dal maleficio solo quando si troverà
un giovane capace di frangere con i denti la durissima noce Frakatuk.
La principessa fa solenne promessa di sposarlo. Si ricerca il giovane
in diverse parti del mondo e viene trovato a Norimberga. Messo alla
prova, questi riesce a rompere la noce coi denti, ma la
principessa, vedendolo gracile e poco attraente, contrariamente alla
promessa fatta, non vuole mantenerla. Maria intanto guarisce
e i combattimenti notturni continuano. Cesseranno quando la bambina
avrà donato al Re dei Topi tutti i suoi dolci, i suoi giocattoli, i
suoi libri.
Maria riesce a
scoprire che colui che salvò la principessa altri non era se non il
nipote del suo padrino Drosselmeier, trasformato in schiaccianoci. Solo
quando la bimba afferma recisamente che Pirlipat ha agito male,
rifiutando di sposare il suo salvatore, si compie il miracolo e lo
schiaccianoci riprende la forma di bambino.
La favola passa
continuamente dal mondo fiabesco a quello reale e viceversa. “Anche lo
stile dell’autore fonde l’elemento razionale e il sogno. Lotario [il
narratore] dichiara che a comporre opere come questa occorre
più che per ogni altra animo limpido e quieto, giacché mentre da tutti
i lati la favola si slancia lampeggiando nell’azzurro, deve pur
contenere un saldo nocciolo di buon senso e di umanità”.
FILATELIA
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l'album
ANTIGUA
& BARBUDA 1993
(1629/32;
1641/5+BF 273 e 276), LIBERIA 1998 (1764), NICARAGUA 1977 (1075/84+BF 136), RUSSIA 1992 (5967/70)
HOFFMAN-DONNER
HEINRICH
(Germania)
Medico, psichiatra, scrittore, disegnatore, Heinrich Hoffman-Donner
nasce a Francoforte sul Meno il 13 giugno 1809.
Dopo gli studi compiuti a Halle, inizia la sua professione di medico a
Francoforte. Per qualche tempo insegna in un istituto di psichiatria e
in seguito, nel 1851, gli viene affidata la direzione di un manicomio,
dove comincia ad applicare nuovi sistemi di cura, in particolar modo
verso i bambini, usando come terapia il gioco, il lavoro, il disegno,
la lettura e il racconto. Solo all’età di ottant’anni lascia la
direzione, ma non interrompe il suo rapporto col mondo della
fanciullezza e al suo iniziale capolavoro fa seguire altri
libri anche per adulti.
Il suo exploit nel campo della letteratura per
ragazzi avviene per caso e non fu intenzionale. Era il 1844 e
il dottor Hoffmann, in occasione del Natale, intenzionato a regalare
qualcosa di particolare al figlio di tre anni, ma sul mercato non
trovando quello che cercava compera solo un quaderno e delle matite
colorate. A casa comincia disegnare diversi personaggi
applicando ad ognuno di essi un breve componimento poetico con facili
rime e con argomenti un poco fuori dall’usuale. Questo fu il regalo per
il figlio. Sempre per caso l’editore Löning, amico di casa,
apprezzata la novità e le caratteristiche del quadernetto che conteneva
una diecina di personaggi, ognuno con la sua storia in rima,
gli propone di tirarne 1500 copie e di metterle l’anno successivo sul
mercato. Il piccolo libro uscì sotto lo pseudonimo di Heinrich
Kinderliebe (Enrico amico dei bambini). Un successo. Le copie andarono
subito esaurite. Le ristampe diffusero il libro dapprima in Germania e
poi nel resto del mondo, sotto il nome vero dell’autore.
Spinto dal successo ottenuto, Hoffmann si dedica ad altri libri per
l’infanzia. Pubblica un Liederbuch fûr Ärzte und
Naturforscher (Libro di canti per medici e scienziati) (1867)
e un volume di ricordi autobiografici dal titolo
Struwwelpeter-Hoffmann erzählt aus seinen Leben.
Morì a Francoforte sul Meno il 20 settembre 1894.
LIBRI
Struwwelpeter,
meglio conosciuto sotto il titolo di Pierino Porcospino,
si presenta a prima vista come un racconto dalla trama poco piacevole
per un bambino in quanto tratta situazioni al limite e talvolta oltre
quello che oggi è definito col termine di horror.
L’Autore non si
preoccupò eccessivamente dell’aspetto che, secondo i canoni educativi
dell’epoca, doveva avere un libro destinato all’infanzia e, nel suo
caso, addirittura alla prima infanzia. Hoffman saltò a pie’ pari ogni
forma di retorica, di perbenismo ad oltranza, di sentimentalismo, di
idealizzazione dei personaggi. Presentò ai piccoli la realtà
modificandola con la fantasia, usando dei babau spinti all’eccesso che
i bambini afferrarono subito, saltando, anche loro, a pie’ pari quella
specie di horror, in fondo umoristico e satirico, che caratterizzava le
figure e le situazioni. La morale non è affatto addolcita ma mostra in
modo truculento che cosa accade a chi non si comporta bene. Hoffmann
ricorda un poco la risposta che Dracone diede ad una persona che gli
chiedeva perché avesse prescritto la pena di morte per il semplice
furto di un pane. Dracone rispose: “Perché non ho saputo trovare una
pena più dura.” Sembra che Hoffmann sia un suo seguace perché le pene
da lui applicate sono oltremodo severe. Portate all’estremo, ma forse
per questo più comprensibili dai giovani lettori.
Si dice che i bambini
non amano l’umorismo e la satira perché non li capiscono. Ed è così. Ma
percepiscono chiaramente il concetto quando la parte scritta
è chiara e quando è accompagnata da un disegno che ne precisa
la ragione. L’educazione impartita da Hoffmann non era né repressiva né
feroce; era limpida ed evidente. Il significato di ogni personaggio
emergeva chiaro, lampante in poche righe scritte sottoforma di brevi
poesie divertenti e ironiche.
I personaggi presi di
mira sono una decina. Si va da Pierino definito un porcospino
per la folta chioma sempre arruffata, sporco, trasandato,
allontanato e deriso da tutti per il suo aspetto poco piacevole; a
Paoletta che gioca con i fiammiferi e finisce bruciata; a Fredrich. che
fa del male agli animali e verrà morsicato a sangue da un cane; a
Filippo che non sta composto a tavola, si dondola sulla sedia in bilico
e finisce a terra, tirandosi addosso tovaglia, piatti, tavolo compreso.
Per Hoffmann chi non mangia la minestra finirà al cimitero; chi è
sempre con la testa tra le nuvole verrà portato via dal
vento; chi, come Conrad, continua a rosicchiarsi le unghie,
finirà con le dita tagliate.
C’è pure il rispetto
degli altri come nel caso di tre bambini che tormentano un ragazzino
dalla pelle nera e vengono puniti con un bel tuffo
nell’inchiostro. C’è anche uno spunto ecologico, quello del cacciatore
rimasto impallinato dall’animale a cui dava la caccia… e così
via. ‘A mali estremi, estremi rimedi’ è lo slogan in cui si
può
racchiudere il contenuto del libretto.
FILATELIA
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l'album
GERMANIA
1994
(1558/62)
HOKA NASREDDIN (o Hoca o
Hogia)
(Turchia)
Era un saggio (bilghe),
un turco un po' speciale vissuto tanti secoli fa in Turchia nella città
di Aksehir vicino Konya quando in Anatolia regnava
Timurlenk detto Tamerlano per un periodo molto breve appena dopo i
Selgiuki e prima degli Ottomani.
Era un
viaggiatore dell'epoca ed era conosciuto da Buchara a Samarcanda e da
Mombasa a Singapore. Le sue gesta e soprattutto le sue sentenze e
storielle, solo apparentemente senza senso, hanno lasciato
tracce ovunque si sia diffusa la cultura islamica. Quelle storie brevi
e buffe si raccontano ancora oggi in Iraq, in India e in tanti altri
paesi d'Oriente e d'Occidente con
nomi e dettagli cambiati, ma con spirito affine. In particolare
assomigliano a quelle che si raccontano nel Nord Europa e che hanno per
protagonista Till Eulenspiegel, o a quelle che nella cultura ebraica
vengono attribuite a un rabbino saggio e stravagante e infine ad un
personaggio presente nelle culture del bacino del mediterraneo,
Giufà in siciliano, Guhà in turco appunto
Nasreddin Hoca.
Nessuno sa come siano
nate, ma la cosa in verità non ha molta importanza. Ciò che le
ha fatte sopravvivere nei secoli è la tradizione orale, ossia il fatto
che siano state tramandate a voce di generazione in generazione e così
le radici sono le stesse per tutti i racconti, anche se le varianti
sono infinite.
FILATELIA
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l'album
TURCHIA
1976
(2164/68)
HREBINKA (o Grebinka) IEVHEN PAVLOVYCH
(Ucraina)
Nato il 2
febbraio 1812. Morì a San Pietroburgo il 15 dicembre 1848.
Suo padre era un funzionario in pensione, letterato e scrittore.
Gli anni trascorsi
nella scuola di Nizhyn (1825-1831), lasciarono in Hrebinka una traccia
importante nella sua formazione. Cominciò a collaborare alla rivista “Amatuzia”,
scrivendo favole; nel
1834 ne furono pubblicate 23 assieme ad un’altra opera poetica dal titolo
Una barca, due opere che fecero di lui un promettente scrittore della
letteratura ucraina. Dopo aver
completato il servizio militare in un reggimento cosacco, si trasferì a Pietroburgo e iniziò a muoversi negli ambienti letterari, stabilendo contatti
e amicizie con Vladimir Dahl, Ivan Panayev, Aleksandr Pushkin, Ivan Krylov, e
Vasily Zhukovsky. A Pietroburgo trovò un impiego come funzionario della
Commissione Teologica delle Scuole e poi come insegnante di scienze naturali
presso l’Istituto di ingegneria mineraria.
Lavorò con
passione per il suo paese, ma il contributo più importante lo diede in campo
letterario con la sua brillante serie di favole, le sue liriche e i romanzi
Chaikovsky, d’argomento storico (1843), Zolotarenko, il colonnello di
Nizhyn (1842) di sapore cronachistico, Kukyk, novella psicologica
(1840), Diario di uno studente (1841) di sapore autobiografico, La
avventure di una banconota blu (1847). La famosa canzone d’amore "Occhi
blu” non è un prodotto di folclore, ma fa parte dell’opera poetica di
Hrebinka.
Una pietra miliare nella letteratura ucraina è
stata nel 1841 la pubblicazione della antologia Lastivka (La Rondine),
che comprendeva opere di Shevchenko, Kotliarevsky, Kvitka-Osnovyanenko,
Borovykovsky, Zabila, e Hrebinka.
Da ricordare
che Hrebinka aiutò Shevchenko per affrancarsi dalla servitù della gleba e ne
divenne amico.
Yevhen Hrebinka
morì a San Pietroburgo il 15 dicembre 1848, all'età di 36 anni e
fu sepolto nei pressi del villaggio di Maryanivka, Poltava.
T
FILATELIA
URSS
Anno 1986 Busta postale.
(Faeroer)
Nato il 13 dicembre del 1975 a Tòrshavn.

Iniziò a disegnare fin da quando era un ragazzino. Finita la
scuola lavorò su un traghetto per sei anni, o meglio sei estati, perché negli
altri mesi con lo zaino in spalla viaggiava libero ovunque lo guidasse il suo
desiderio, soprattutto in Asia, disegnando quello che maggiormente lo colpiva e
traendo spunti e ispirazione dai luoghi che visitava.
In seguito
imparò
il mestiere di falegname e visse nella campagna faroese per molti anni, poi si
trasferì a Tórshavn con la sua compagna e due bambini.
Nel tempo
libero si dilettava disegnando. Il suo sogno era quello di dedicare più tempo
al disegno, alla pittura, alla tornitura e all’intaglio di oggetti in legno.
Il
viaggio di Moss Mollis (2008) è il suo primo libro pubblicato. In una
breve introduzione Húsagarði spiega che si tratta della storia di un piccolo
troll delle isole Færøer che ama andarsene in giro per le isole a suo piacere.
Le sue avventure ricordano alla lontana il Viaggio di Nils Holgerson di
Selma Lagerlof. Il viaggio ha inizio sul fondo dell'oceano dove Moss Mollis
raccoglie una perla da una conchiglia. Con questa perla viaggia in tutto il
paese sul dorso di una sula, di un cavallo, di una balena, di un corvo e di un
ariete fino a quando non trova la sua compagna cui dona la perla e che siede al
suo fianco al chiaro di luna a guardare il mare.
FILATELIA
DANIMARCA, Isole Faeroer. Anno 2010
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