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SADOVEANU MIHAIL
(Romania)
Nato a Pascani, Moldavia,
nel 1880. Morì a Bucarest nel 1961.
Vicino al gruppo degli
scrittori riuniti attorno alla rivista letteraria “Il seminatore”, pervenne al
successo con la pubblicazione di una raccolta di racconti.
Scrisse anche romanzi e
tentò diversi generi letterari, dal romanzo storico La stirpe dei falconieri
(1912/13), Il segno del cancro (1929), la trilogia I fratelli
Jder (1935,1936,1942), al racconto folkloristico L’osteria di Ancutza
(1928), La scure (1930, alla narrativa infantile Il bosco incantato
(1950).
Altre opere: Il mulino
sul Siret (1925), Mitrea Cocor (1949).
Sadoveanu usa una prosa
semplice, accessibile a tutti e i suoi argomenti favoriti sono gli eventi della
grande storia nazionale e quelli della piccola storia quotidiana, nonché la
presentazione di costumi, di tradizioni romene e di fiabe attinte dai ricordi
popolari.
FILATELIA
ROMANIA Anno 1980
(3284)
SAINT-EXUPÉRY ANTOINE de
(Francia)
Aviatore francese e scrittore fu un autentico eroe che guardò all’avventura e al
pericolo con gli occhi di un poeta, talvolta dal punto di vista di un bambino.
Saint-Exupery Nasce a Lione il 29 giugno del 1900 in una vecchia famiglia della
nobiltà provinciale,
aristocratica, cattolica, tradizionalista (uno dei suoi antenati aveva
combattuto con gli Americani a Yorktown). Suo padre, ispettore di una compagnia
di assicurazioni, muore improvvisamente nel 1904. La vedova, Marie Fonscolombe,
pittrice, dotata di talento artistico, si trasferì nel 1909 con la famiglia a Le
Mans nella grande dimora di Saint Maurice de Rémens dove il ragazzo trascorre
una infanzia felice, un po’ troppo viziata, circondato da sorelle, zie, cugini,
balie e “frauleins” e, soprattutto compagni di gioco tra i quali è il più
fantasioso, prepotente, avventuroso. Un piccolo principe, insomma. E quel
periodo, inconsciamente fu un punto decisivo che guidò in seguito la sua
fantasia.
È educato in una scuola gesuita prima a Montgré, in seguito a Le Mans e poi dal
1915 al 1917 in Svizzera, a Friburgo, presso una scuola cattolica gestita dai
padri Maristi.
Dopo il fallimento del suo esame finale alla
scuola preparatoria all’Università, entra nella scuola delle Belle Arti per
studiare architettura.
Il punto di svolta nella sua vita giunge nel 1921, quando inizia il servizio
militare nel 2° reggimento di Cacciatori ed è mandato a Strasburgo per essere
addestrato come pilota. Il 9 luglio 1921 fa il suo primo volo da solo in un
Sopwith F-CTEE. L’anno dopo ottiene il brevetto di pilota e gli viene offerto
un trasferimento nella forza aerea. Quando la famiglia della fidanzata si
oppone, egli si stabilisce a Parigi dove inizia un lavoro di contabile in un
ufficio, poi di venditore di auto. È pure il periodo in cui comincia ad
occuparsi anche di scrittura. Gli anni che seguono sono sfortunati. Il suo
rapporto con Louise de Vilmorin si rompe; negli affari non ha successo.
La sua prima storia, L’aviatore, è pubblicata nel 1926 sulla rivista di
letteratura “Le navire d’argent”.
In quegli anni Saint-Exupery, mettendo a frutto la sua esperienza e abilità di
aviatore, trova la sua vera occupazione nel recapitare la posta per via aerea su
incarico della Compagnia Commerciale Aeropostale Latécoère. Per tre anni
trasporta la posta volando sopra il Nord Africa e rischiando la vita più
volte. Nel 1928 diventa direttore del vecchio campo di aviazione Cap. Juby,
vicino a Rio de Oro, nel Sahara. La sua casa era una capanna di legno ed egli
dormiva su uno spesso materasso di paglia “Non ho mai amato la mia casa più di
quando vissi nel deserto”, soleva dire.
Nel suo isolamento impara ad amare il deserto, e usa la sua aspra bellezza
come sfondo de Il piccolo principe (1943) e della sua raccolta di
meditazioni e pensieri La cittadella, opera uscita postuma nel 1948.
Saint-Exupery comincia ad affermarsi come scrittore dopo la pubblicazione del
suo primo romanzo, Corriere Sud (1929), una celebrazione del coraggio dei
primi piloti che volavano ai limiti della sicurezza per trasportare la posta e
per battere la concorrenza e un entusiastico appello al superamento del
quotidiano attraverso la tensione morale ed emozionale. Un’altra storia
parallela in quel lavoro è la descrizione dell’amore fallito dell’autore con la
scrittrice Louise de Vilmorin.
Nel 1929 Saint-Exupery si sposta in Sud America dove è nominato direttore della
Compagnia Argentina di Posta Aerea. Il suo lavoro consiste nel trasportare la
posta aerea attraverso le Ande. Questa esperienza pone le basi per il suo
secondo romanzo, Volo di notte (pubblicato con la prefazione di André
Gide), che diventa un best seller internazionale; vince il “Prix Femina” ed è
adattato per gli schermi in un film del 1933, interpretato da Clark Gable e
Lionel Barrymore.
Nel 1931 sposa Consuelo Gomez Carillo, una vedova che tra i suoi amici
annoverava Maurice Maeterlink e Gabriele D’Annunzio. “Non era come gli altri –
scrisse Consuelo in Memoires de la rose, - ma era come un bambino o un
angelo caduto giù dal cielo”. Il matrimonio fu tempestoso. Consuelo era gelosa
per buoni motivi e si sentiva trascurata perché il marito non trascorreva molto
tempo a casa e per di più aveva relazioni con altre donne.
Dopo il fallimento del business della posta aerea in Argentina,
Saint-Exupery inizia a consegnare posta aerea tra Casablanca e Port Etienne e
poi fa il pilota presso l’Aire France e altre compagnie aeree. Alla sua abilità
aviatoria unisce pure la capacità di osservatore e di reporter, collaborando con
il giornale “Paris Soir”, dove si occupa degli eventi del Giorno di Maggio a
Mosca nel 1936, e scrive una serie di articoli sulla guerra civile spagnola.
Quella di Sant-Exupery fu una vita avventurosa. Convince l’Aire France a
lasciarlo volare su un Caudron Simoun ed ha un incidente aereo nel 1935 in Nord
Africa. Deve vagare nel deserto per molti giorni prima di essere salvato da una
carovana. Nel 1937 compra un altro Caudron Simoun ed è seriamente coinvolto in
un incidente aereo in Guatemala. Incoraggiato dal suo amico André Gide, scrive
durante la sua convalescenza un libro sulla professione del pilota. Terra
degli uomini.
Apparve
nel 1939 e vinse il Gran Premio del romanzo dell’Accademia Francese e il
National Book Award negli Stati Uniti. Il direttore Jean Renoir pensò di trarne
un film ambientato nei luoghi descritti nel testo e ne discusse con l’autore
soprattutto riguardo ai soggetti letterari che egli ricordava. Il libro, pur
avendo avuto successo negli Stati Uniti non trovò alcuno sponsor intenzionato a
produrre il film.
Prima della guerra, abbandonato il lavoro, dopo aver organizzato il servizio
delle linee della Patagonia, diventa pilota-collaudatore. Compie i raids
Parigi-Saigon, New York-Terra del Fuoco.
Scoppiata la seconda guerra mondiale Saint-Exupery entra nell’esercito ed è
adibito solo a audaci voli di ricognizione su piccoli apparecchi in quanto era
considerato poco adatto a guidare aerei militari a causa dei suoi molti
incidenti avvenutigli durante la sua carriera di aviatore. Comunque per il suo
lavoro ottenne la Croce di guerra. In quel periodo abita con sua sorella nella
Zona non occupata della Francia. In seguito, dopo l’occupazione della Francia da
parte della Germania, è costretto a rifugiarsi negli Stati Uniti. Quando il
regime di Vichy lo nomina membro preso il Consiglio Nazionale, protesta per
questa “inopportuna nomina” ed è criticato dai suoi connazionali di non voler
accettare le Forze Libere Francesi di De Gaulle a Londra.
In Pilota di guerra (1942),
pubblicato a New York, descrive il suo volo senza speranza sopra le linee
nemiche, quando la Francia era già battuta. Il libro fu bandito in Francia dalle
autorità tedesche. Nel 1943, rientrato nelle forze aeree francesi in Nord
Africa, di stanza in Algeria, non cessa mai la sua attività di scrittore. Dopo
un brutto atterraggio il suo comandante decide che era troppo vecchio per
volare, ma dopo una pausa gli fu concesso di rientrare nella sua unità.
Nel 1943 pubblica il suo lavoro più conosciuto, il Piccolo principe, una
storia di bambini per adulti, tradotto in più di 150 lingue. E’ stato dichiarato
che Il piccolo principe è il libro più di successo dopo la Bibbia
e Il capitale di Marx. L’Autore dedicò il libro al suo amico Leon Werth,
un ebreo che, ammalato vecchio, cercava di lasciare la Francia per sottrarsi
alle persecuzioni naziste.
In quello stesso anno pubblica un’opera che di poetico aveva poco: la
Lettera ad un ostaggio, messaggio di un esule all’amico ebreo rimasto nella
Francia occupata, la stessa persona cui aveva dedicato il Piccolo principe.
Il 31 luglio del 1944 Saint-Exupery decolla da un campo d’atterraggio in
Sardegna per un volo sopra la Francia del Sud. Il suo aeroplano scompare sopra
il Mediterraneo. Non si conobbe mai la causa: si pensò ad un incidente,
all’abbattimento da parte di un caccia tedesco o addirittura ad un suicidio.
Sembra che il pilota avesse avuto il sentore che la sua squadriglia fosse
isolata e abbandonata per cui era pessimista riguardo al futuro. Chi lo ritenne
un incidente di volo, si basò sul fatto che in una delle missioni precedenti
egli aveva già avuto problemi con la maschera d’ossigeno.
Saint Exupery lasciò un manoscritto incompleto La cittadella e altri
lavori che furono pubblicati postumi: Lettere di gioventù (1953),
Taccuini (1953), Lettere a mia madre (1955), Un senso alla vita
(1956)
Saint-Exupery fu un umanista colto, sensibile ai valori perduti della Francia
prerivoluzionaria. Riuscì ad attuare un singolare incontro tra avventura e
filosofia, tra azione e pensiero. Sui giovani che leggono le sue opere lo
scrittore esercita un fascino particolare perché in esse sono racchiuse la fede
nella natura dell’uomo e l’esaltazione dell’eroismo individuale
L’ultimo suo volo ispirò il fumetto Saint Exupery (1996) di Hugo Pratt.
Nel 1998 un pescatore trovò in fondo al mare, a 150 chilometri a ovest di
Marsiglia, il braccialetto dello scrittore con il suo nome e quello di Consuelo
Gomez Castello ancora visibili. Comunque, a seguito di indagini successivamente
svolte, il ritrovamento del braccialetto fu considerato un falso. Solo nel
maggio del 2000 l’aereo, un Lockeed Lightning P-38, fu recuperato.
(da Internet)
LIBRI
Corriere Sud
Jacques Bernis, pilota di
linea nella Compagnia Aereopostale che fa servizio tra l’Europa e l’America del
Sud scrive in un diario le sue esperienze di volo. Deve sorvolare il Sahara dove
soffia il simun, deve volare basso per sottrarsi ad esso ma col pericolo di
incappare nel tiro dei fucili di alcune tribù fanatiche. Per lui è un trovarsi
continuamente a tu per tu con la morte. Nel diario è descritta una sua personale
vicenda sentimentale, un intrigo amoroso che lo assilla. Quando, a seguito du un
incidente aereo, cadrà e morirà nel Sahara, la sua Geneviève
sarà già morta.
Entrambi subiscono la stessa sorte, quella di non aver potuto godere di una
verità completa e durevole. L’opera contiene vivide pagine di poesia.
Piccolo principe
Costretto ad atterrare in
pieno Sahara per un incidente al motore, un aviatore incontra
un ragazzo che sembra trovarsi a suo agio nella solitudine che lo circonda.
Parlando con lui, l’aviatore scopre che si tratta di un bimbo scappato da un
lontano pianeta di cui era l’unico abitante. Era fuggito a causa di una rosa
che, piena di capricci, era diventata la sua tiranna. Nel suo viaggio attraverso
il mondo incontra molte persone che gli parlano di problemi, per lui
incomprensibili e stravaganti. Una volpe, però, gli rivela il senso dell’amore
per cui, desideroso di rivedere la sua rosa, si fa avvelenare dal morso di un
serpente per poter ritornare sul suo pianeta.
Il racconto è accessibile ai bambini per il suo
incanto di fiaba, ma è diretto anche agli adulti per i simboli che racchiude.
Contiene pure spunti autobiografici come la rosa, che ricorda la moglie
Consuelo, e il suo incidente aereo nel Sahara.
Pilota di guerra
Il libro è un lungo monologo
in cui l’A. espone pensieri, ricordi incertezze che nascono
durante un volo di ricognizione sulla città di Arras, effettuato nel 1940,
quando la Francia era stata occupata dalle truppe germaniche. L’A. avverte la
consapevolezza di essere stato defraudato e sacrificato da coloro che danno gli
ordini e lui non comprende per chi va a morire. Durante il volo affiorano
ricordi d’infanzia ai quali si abbraccia come ad uno scudo contro le difficoltà
del presente. E spaziando sopra la città di Arras avverte una tensione quasi
liberatoria in quanto il suo pensiero si precisa e si consolida: “combatterò
contro chiuque pretenda di asservire ad un solo individuo o ad una massa di
individui, la libertà dell’uomo. Combatterò per l’Uomo.” Confessione nitida di
chi ha maturato la sua ideologia attraverso una intelligenza lucida e toccante.

Volo di notte
L’azione si svolge nel
periodo in cui i primi voli aerei iniziavano a competere con le ferrovie.. A
Buenos Ayres fanno tappa e scalo i tre aerei postali che provengono dalla
Patagonia, dal
Cile e dal Paraguay. Rivière, il direttore della rete aerea è un uomo
d’azione, responsabile ma duro, che sa come utilizzare al meglio i suoi piloti.
Nel romanzo segue le vicende dei suoi tre piloti che si imbattono i situazioni
impreviste, cicloni, tempeste, necessità di sottrarsi ai pericoli col rischio di
rimanere senza carburante. Alla drammaticità di alcune situazioni si inseriscono
anche drammi personali, umani. Il direttore da Buenos Ayres segue l’agonia e la
paura dei suoi piloti, ascoltando brani di conversazione. Ma il corriere che
dovrà raccogliere la posta per portarla in Europa, non può attendere. Lo
scrittore ha utilizzato nel libro i suoi ricordi personali in quanto, come capo
dell’Aeropostale argentina fu lui ad organizzare i trasporti sulla via della
Patagonia.
 
FILATELIA
guarda
l'album
ARGENTINA 1997
(BF P.A.),
CENTRO AFRICA 1994
(1018/9),
CROAZIA 1994
(253), FRANCIA 1948
(A21/2 P.A.),
1970 (A44 P.A.),
1994 (Aereogamma),
1998 (3151/5),
2000 (3311),
GABON 1995
(292), ISRAELE 1995
(1246),
MAROCCO 1994
(1165), 2000
(1272),
MESSICO 1994
(1579), NUOVA CALEDONIA 2000
(348),
POLONIA 2005 (, SENEGAL 1989
(804/6),
SLOVACCHIA 1994
(159), UNGHERIA 1994
(3453),
WALLIS & FUTUNA 1994
(183)
SALTEN FELIX
(pseud. di Sigmund Salzmann)
(Austria)
Studiò
a Vienna e inizialmente
visse dei proventi del suo lavoro come critico teatrale
del “Wiener Allegemeine
Zitung” e poi del “Neuen Frein Presse”.
Presidente del Club Penn
austriaco dal 1925 a 1934, scrisse numerose novelle e piecés teatrali, ma
ottenne maggiori successi con le sue opere legate al mondo animale come La
storia di quindici lepri (1292), Buona Compagnia (1930), Storia
di un giardino zoologico (1921), Florian il cavallo dell’imperatore
(1933) e Renni (1941).
Fra tutti i suoi libri fu
Bambi o una vita nel bosco a conferirgli una notorietà mondiale, in
particolar modo dopo che Disney ne trasse il soggetto per il suo lungometraggio.
Per contro Salten scrisse
anche una delle novelle più erotiche ed oscene e contagiose del XX secolo,
Josephine Mutzenbacher.
L’occupazione di Vienna da
parte dei nazisti nel 1938, unita alla morte di suo figlio e della moglie, lo
costrinsero a emigrare negli Stati Uniti e posteriormente in Svizzera. Morì nel
1945 a Zurigo.
FILATELIA
guarda
l'album
USA Anno 2004
(3564)
SALTIKOV MICHAIL EVGRAFOVIC’ (ps. Scedrin)
(Russia)
Nato nel
villaggio di Spas-Ugol’, governatorato di Tver, il 15 gennaio 1826. Morì a
Pietroburgo il 28 aprile 1889.
Terminati gli
studi al liceo di Zarkoe-Selo, entrò come impiegato al Ministero della guerra
di Pietroburgo dove rimase sino al 1844. In quegli anni venne a contatto con i
circoli progressisti e cominciò a scrivere per la stampa di tendenza
occidentale.
A causa del
racconto Un affare imbrogliato (1848) fu sospettato di liberalismo e
inviato a Vjatka, dove lavorò fino al 1856. Tornato a Pietroburgo trovò un
impiego nel Ministero degli Interni..
Dal 1858 al ‘68
svolse lavori come vice governatore in diverse città della provincia,
acquisendo esperienze e conoscenze sul mondo della burocrazia che si ritrovano
in molte sue opere successive. Sicuro della propria preparazione, chiese di
essere dispensato dal servizio e collaborò con le riviste “Il contemporaneo”
e il “Tempo” su cui pubblicò I racconti innocenti e le Satire in
prosa.
Nel 1864 venne
richiamato in servizio e inviato in varie città con incarichi diversi. Nel
1868 ottenne che le sue dimissioni fossero accettate permanentemente.
Assunse con
Nekrassov, la direzione de Gli annali patrii e si dedicò interamente
alla letteratura. Dal 1868 all’88 scrisse opere su temi e problemi legati a
vizi e abusi del potere e satire contro la burocrazia.
Scrisse
Segni dei tempi, Lettere dalla provincia, I signori di Taskent, Diario
di un provinciale, Discorsi benintenzionati, I Pompadour e le Pompadour,
Storia di una città. Il suo capolavoro narrativo è Famiglia Golovlev
(1880), mentre il suo capolavoro teatrale fu La morte di Puzuichin
(1857). Meritano ancora di essere ricordate le Favole, i Racconti di
Posechon, Le antichità di Posechon, documenti biografici che
contengono anche la storia del suo tempo.
FILATELIA
RUSSIA 1939
(730/1), 1958 (2096), 1976 (4222)
SAMIVEL (Pseud. di Paul
Gayet.Tancrède)
(Francia)
Nato
l’11 luglio 1907 a Parigi. Morto il 18 febbraio del 1992 a Grenoble.
Scrittore, poeta,
illustratore, regista, fotografo, esploratore, docente, è parigino di nascita e
savoiardo di adozione. Terminò gli studi alla scuola di Chambery dove in seguito
fu professore di storia e geografia.
Prese lo
pseudonimo sotto il quale scrisse da una lettura della sua infanzia, Il
circolo Pickwich di Dickens.
Si dedicò inizialmente al disegno e a illustrazioni per riviste, libri e album
di montagna in quanto appassionato alpinista. Iniziò la carriera nel 1928 con
collaborazioni a riviste di alpinismo e con illustrazioni di opere di François
Villon. Rabelais, La Fontaine, Swift, C.F.Ramuz e altri. Scrisse e illustrò
anche opere per bambini come Brun l'Ours, Les malheurs d'Ysengrin,
Goupil, François de France, Trag le Chamois, Parade des
diplodocus, Canard e Les blagueurs de Bagdad. Realizzò pure la
serie dei Dumollet, una piéces teatrale La grande Nuit de
Merlin e Bonshommes de neiges, disegni animati per un piccolo romanzo
umoristico.
Il primo racconto per adulti, L’abisso, risale al 1940.
Nel 1948 prese parte alla prima spedizione francese in Groenlandia e diresse tre
documentari sulla spedizione.
Suoi temi di elezione sono la natura e la storia
e soprattutto il mondo artico. Nel 1954 viaggia attraverso l’Egitto dove filma
I tesori d’Egitto, poi visita la Grecia e l’Islanda, traendo motivi per
film, disegni e libri.
Ma il mondo cui è più legato e che maggiormente
l’affascina è quello delle altitudini, dei ghiacciai perenni, delle nevi. Il
romanzo Le fou d’Enderberg viene premiato con il Goncourt. Con I
grandi selvatici Oisans vince il Premio Louis-Barthou dell’Accademia
francese.
Scrisse anche commedie e un libretto Canzoni
di montagna.
Fu anche abile oratore e conferenziere.
Scrisse una cinquantina di libri, diresse e girò
una quindicina di film, collaborò a riviste, scrisse prefazioni e articoli e si
occupò anche di pubblicità.
La sua opera è tradotta in diverse lingue.
Tra i suoi lavori più importanti. :
L'abisso Amateur 1940, Cappelli a punta. Fiabe, 1945
. Racconti a picco 1951, Storie
di montagne prima scuro brillante 1980.
Le Fou d'Edenberg, 1967. Tesoro
d'Egitto 1954. Il sole sorge in Grecia 1959. Gold d'Islanda
1963, Grand Oisans sauvage 1978, I principali passaggi delle
Alpi 1983, Canti di montagna 1941, Il flautista di
Hamelin,
1990.
Film : L'Aiguille Verte 1934, Tesori d'Egitto 1954, Oro
d'Islanda 1963, Cimes meraviglie e il 1952 e 1973, Gran Paradiso
1956, Soleil de Provence 1968, Giganti universo, o il nuovo viaggio di
Gulliver 1957, Cronaca della spedizione in Groenlandia nel 1948,
Uomo sigillo.
FILATELIA
TERRE AUSTRALI Anno 2008
(501)
SAND
GEORGE (pseud. di
AMANDINE AURORE DUPIN)
(Francia)
A
Parigi il primo luglio del 1804 nasceva Amandine Lucile Aurore Dupin, figlia di
Maurice, un brillante ufficiale dell’Armata Imperiale e di una modista parigina.
Morto il padre nel 1808 in seguito ad una caduta da cavallo, Amandine di
appena quattro anni fu inviata a Nohant dalla nonna, Mme Dupin, figlia naturale
di Maurizio di Franconia, maresciallo di Francia.
Nella
Champagne berrichonne, vasta pianura coperta di pascoli, con prati, campi di
grano, vigne e frutteti, Amandine crebbe liberamente fra studi, intense letture
e cavalcate a cavallo durante le quali indossava un abito maschile, scandaloso
per una giovinetta, ma che la futura scrittrice predilesse in seguito,
aggiungendovi anche l’abitudine di fumar sigari. La campagna del Berry con i
suoi contadini intenti a seminare, a concimare i campi, i maggesi fumanti sotto
la lama dell’aratro, i canti melanconici dei lavoratori, le storie intessute di
fantasia e realtà, le ore passate a sognare, d’estate cercando nei luoghi
ombrosi refrigerio e silenzio, d’autunno e d’inverno ad ascoltare i racconti
degli operai nei frantoi della canapa o dei contadini accanto al fuoco, fecero
breccia nella sua mente, vi si sedimentarono, pronti ad essere utilizzati negli
futuri scritti.
Nel 1817 Amandine fu
inviata a Parigi dove, nel Couvent des Anglaises, perfezionò la sua educazione
A sedici anni, tornò a Nohant dove sposò il barone Casimir Dudevant col quale
visse per dieci anni e dal quale ebbe due figli. Col marito, uomo mediocre e
volgare, fu presto in disaccordo e si urtò anche con la nonna. Abbandonata
Nohant, si trasferì con i due figli a Parigi decisa a vivre de plume, una
attività cui si era dedicata durante i dieci anni di matrimonio, ma senza
pubblicare nulla. Trovò rifugio nel Quartiere Latino presso Jules Sandeau, uno
studente di legge incontrato a Nohant, e, in una atmosfera boehemienne,
abbandonandosi con lui a una vita di disordine studentesco, cominciò a scrivere
sul ‘Figaro’ la novella Prima donna e poi assieme a Sandeau un
romanzo Rose e Blanche che la scrittrice firmò con lo pseudonimo di
Jules Sand. L’amicizia con Sandeau durò meno di due anni. Nel 1831, sotto il
nome di George Sand (che in seguito non abbandonò più) scrisse il suo primo
romanzo Indiana , cui seguirono Valentina (1832) e Lelia
(1833). Divenne subito famosa per la vivacità e fecondità letteraria cui non
vanno disgiunte le vicende della sua vita disinibita e anticonformista, basate
su una completa indipendenza e su spregiudicate passioni d’amore. Dal 1833 al
1835 si legò ad Alfred de Musset che accompagnò in Italia dove lo tradì a
Venezia col medico Pietro Pagello. Seguì nel 1837 un appassionato legame con
Chopin che si spense lentamente dando vita ad un curioso sentimento di
protezione materna. È il periodo più sfrenatamente romantico della scrittrice il
quale ha la sua matrice nel romanzo Jacques Mauprat, in cui la scrittrice
esalta la passione che per lei va posta al di sopra delle leggi sociali.

Appassionato fu anche il
suo impegno politico. La conoscenza con Lamennais, Michael de Bourges, la
conoscenza delle nuove tendenze innovatrici e democratiche, la spinsero a
scrivere romanzi di ispirazione mistico umanitaria e socialista. Ardente
sostenitrice della classe operaia, partecipò attivamente alla lotta e si
compromise durante la rivoluzione del 1848, tanto da dover fuggire da Parigi per
rifugiarsi a Nohant presso la nonna, dove in seguito decise di risiedervi
stabilmente, tranne brevi e frequenti viaggi a Parigi per partecipare ai
‘Diners de la quinzaine’ assieme Saint-Beuve, Flaubert, Goncourt, Taine, Renan,
Zola.
A Nohant condusse una vita
tranquilla, attorniata da fanciulli e giovani per i quali scriveva racconti e
romanzi. Alcuni di essi furono trasposti in pièces teatrali e messi in
scena dal figlio Maurice nel teatrino di marionette creato dalla Sand.
A Nohant si spense nel
1876.
George Sand lasciò una
vasta produzione: oltre 140 tra romanzi e racconti, una cinquantina di scritti
vari e 24 commedie.
OPERA
L’opera letteraria di
George Sand può essere divisa in quattro periodi, ognuno con una visione e una
matrice particolare. Allieva di Rousseau, di spirito romantico, ferita nella sua
giovinezza da una esperienza matrimoniale negativa, la donna che è in lei si
sente attratta dall’amore supremo e sacro, un amore che deve essere senza freni
e senza misura e condanna la società che sottomette la passione all’interesse,
alla ragione, alla legge.
Le sue prime opere sono
piene di romanticismo e di idealismo portato all’eccesso. Ne è l’emblema l’opera
Indiana, scritta nel 1832 all’età di 28 anni. In essa domina il
romanticismo alla Chateaubriand e l’individualismo alla Rousseau. Come matrice
occulta, ma non troppo, ci sono esempi delle sue vicende personali, dei suoi
sentimenti di donna feriti da un matrimonio fallito. Indiana può essere
considerato un romanzo autobiografico, una confessione romanzata.
Nel castello di Lagny vive
il colonnello Delamare con la moglie Indiana, nativa dell’isola di Borbone (oggi
Reunion). Assieme a loro vive Ralph, un baronetto inglese cugino di Indiana,
segretamente innamorato di lei. Ma quando nella vicenda si inserisce Raimondo
Ramiére, un bellimbusto di bell’aspetto, questi diventa l’amante riamato da
Indiana. Dissesti finanziari inducono il colonnello e la moglie a trasferirsi
nell’isola di Borbone. Indiana, riluttante a partire, si rifugia presso l’amante
che non vuole più saperne di lei. La giovane tenta il suicidio ma il cugino la
salva. I tre partono per l’isola dove Indiana continuerà a struggersi per il
suo Maurice. In seguito ad una lettera dell’amante la giovane fugge, seguita dal
cugino, lo raggiunge ma l’ex amante l’accoglie con freddezza e le dichiara di
essere sposato. Disperata, torna all’isola assieme al cugino che l’aveva
seguita e, tormentata dalle proprie delusioni, trova pace solo gettandosi da
una rupe nelle acque turbinose di una cascata. Ralph, figura enigmatica di tutto
il romanzo, la seguirà nelle tragica sorte.
Il romanzo è denso di
avvenimenti e di passionalità a volte morbosa. Ha i difetti dell’immaginazione
non ancora controllata della scrittrice, ma il talento narrativo spicca in molte
pagine. “Il romanzo non è tropicale solo per l’evocazione dei paesi in cui si
conclude – scrive Thibaudet – è tropicale per l’eccesso della passione perduta
che vi scorre; è tropicale per la temperatura della sua poesia”.
Di quegli anni sono pure i
romanzi Valentina (1832), Lelia (1933) e Mauprat (1837)
forse il meglio riuscito perché è meno autobiografico e perché il lirismo è più
temperato.
Nel XVIII secolo la
famiglia Mauprat è composta da sette fratelli e da un ramo cadetto formato dalla
sola erede Edmée. I sette fratelli terrorizzano il Berry e tengono sotto il
loro potere la giovane Edmée, che però riesce a far breccia nel cuore del più
giovane della banda, Bernard, tanto da indurlo a fuggire con lei.
Bernard pur essendo innamorato della cugina ha uno spirito ribelle e il suo
umore è alquanto mutevole. Occorre tempo prima che Edmée riesca a far breccia
nel cuore di Bernard. Solo la sua appassionata difesa in una accusa di
assassinio fanno comprendere a Bernard che sua cugina lo ha sempre amato”.
Nel secondo periodo si
inseriscono le opere Spiridion, (1838), Il Compagno del Giro di
Francia (1840), Consuelo (1842), Il mugnaio di d’Angibault
(1845), Il peccato del signor Antonio (1847). È il periodo
romantico-politico-umanitario della scrittrice, in quegli anni imbevuta di idee
mistico-socialiste sviluppatesi in lei dai rapporti con Lamennais, Pierre
Leroux, Michel de Bourges.
È anche il periodo della
sua attività giornalistica sulle riviste da lei fondate assieme ad altri: la
‘Revue indipendente’ (1841) e la ‘Revue sociale’ (1845).
Negli scritti appartenenti
a tale periodo George Sand esprime i suoi sogni sull’avvento di una età
dell’oro in cui si potrà avere l’uguaglianza, la fraternità e la fusione delle
classi, il tutto basato e cementato dall’amore. Un’idea troppo semplicistica che
traspare in molte sue pagine e che, come scrivono G. Lanson e P. Tuffrau, si
potrebbe così sintetizzare: Un giovane bello e geniale, operaio o paesano, ama
una bella, ricca e nobile damigella; si incontrano, si amano, si sposano ed ecco
avvenuta la fusione delle classi.
La rivoluzione del 1848 in
cui credeva di veder realizzati i suoi sogni, la trascinò all’azione diretta.
Partecipò alla redazione del ‘Bulletin de la Republique’. Ma le giornate di
giugno troncarono le sue rosee speranze. Significativo quanto afferma nella
premessa al romanzo, scritto un anno dopo, La piccola Fadette: un lungo
racconto rivolto ai giovani.
“Dopo le infauste giornate
di giugno del 1848, turbato e affranto nel più profondo dell’anima, dalle
tempeste esteriori, cercai di ritrovare nella solitudine, se non la calma,
almeno la fede. Se io facessi professione di filosofo, potrei credere, o
pretendere, che la fede nelle idee porti con sé la calma dello spirito, pur
davanti ai fatti disastrosi della storia contemporanea. … Per gli uomini
d’azione che prendono parte di persona al fatto politico, c’è in ogni partito,
in qualunque situazione una febbre di speranza o d’angoscia, una collera o una
gioia, l’ebbrezza del trionfo o l’indignazione della sconfitta. Ma per il povero
poeta, come per la donna aliena dalla politica, che mirano agli avvenimenti
senza trovarvi un interesse diretto e personale, quale che sia l’esito della
lotta, c’è l’orrore profondo del sangue versato e una specie di disperazione
alla vista dell’odio, delle ingiurie, delle calunnie…Predicare l’unione mentre
ci si sgozza, è predicare al deserto… Dopo quelle giornate di giugno… l’autore
del racconto che segue s’è imposto di essere amabile ad ogni costo, dovesse
scoppiarne dallo sforzo”. (Nohant ).
Ed essere ‘amabile’ diventa
per la scrittrice un imperativo categorico che caratterizzerà tutta la sua opera
sino alla morte. È il terzo periodo letterario, quello che potrebbe essere
definito “campestre”. La “bonne dame de Nohant”, come veniva chiamata,
nel profondo e rinnovato amore per la campagna scrive le migliori opere:
La pozza del diavolo ((1846), Francesco il trovatello (1848), La
piccola Fadette (1949), I maestri suonatori (1853). In esse si
alternano quadri rustici e popolari, descrizioni poetiche della campagna del
Berry dove trascorse la sua infanzia, la descrizione dell’anima paesana
spogliata dalla crudezza della vita, intessuta di semplicità e di ingenuità, una
visione forse troppo chimerica, ma non per questo meno gradevole.
La Pozza del Diavolo
è una delle opere più riuscite.
La vicenda dura due giorni
e la parte migliore è il dialogo notturno fra Germain e Marie. Germain, giovane
contadino rimasto vedovo con tre figli, viene spinto dal suocero a risposarsi
per dare una nuova madre ai i suoi nipoti. Più per amore dei figli che per
decisione propria il giovane si reca in un vicino paese per conoscere e
chiedere in moglie una giovane donna. Durante il viaggio lo accompagna uno dei
figli e una ragazza, Marie, che si reca anche lei in quel paese per allogarsi
presso una famiglia benestante. Un improvviso temporale costringe i tre a
rifugiarsi presso la Pozza del Diavolo. Nel silenzio notturno, davanti al fuoco,
Germain e Marie parlano e dalle parole discrete e velate traspare l’inizio di un
idillio. Marie si sente però trattenuta dalla sua condizione sociale, diversa
da quella di Germain. Raggiunto il paese i due si separano. Ma bastano poche
ore perché la situazione si evolva. A Germain la probabile futura sposa non
piace, mentre Marie trova nel suo datore di lavoro una persona eccessivamente
sanguigna, volgare e repellente. I due ritorneranno al punto di partenza dove
potranno dichiararsi apertamente il loro amore.
Un romanzo puramente
idilliaco dove la realtà, pur senza essere deformata, è trasfigurata dalla
poesia. Benedetto Croce non è di questo parere: “Non sembra che in questi
romanzi venga alfine alla luce qualcosa di poetico, quanto piuttosto che vi
trionfi bellamente la virtuosità della esperta compositrice di libri piacevoli…
vi si sente il proposito di commuovere e deliziare con una storia di innocenza e
tenerezza.” Thibaudet, pur sostenendo che è un capolavoro di delicatezza e di
narrazione, lo trova alquanto prolissoe dice: “Maupassant e Paul Arène ne
avrebbero fatto una novella di non più di trenta pagine”.
Francesco il trovatello
fu pubblicato a puntate nel “Journal des debats” nel 1848. La trama è lineare.
Francesco vive presso
Isabella, una vecchia che lo ha adottato per avere solo un sostegno e con la
speranza di trarre da lui futuri vantaggi. Il giovane è protetto da Maddalena,
una giovane mugnaia tiranneggiata in casa dalla suocera e dal marito. Quest’ultimo
ha una amante che, invaghitasi, ma respinta dal trovatello, divenuto un bell’adolescente,
insinua nella mente dell’amante il tarlo che Francesco lo tradisca con
Maddalena. Venuto a conoscenza della calunna, per farla cessare, Francesco
abbandona il paese e va a lavorare altrove. Ritorna dopo la morte del mugnaio e
i suoi sentimenti per Maddalena riprendono vigore, finché il loro rapporto si
conclude felicemente col matrimonio.
Delicatezza e amorosa
sensibilità avvolgono persone e cose, il tutto descritto con uno stile vivace,
luminoso, limpido. La Sand nella costruzione del romanzo non dimentica certi
echi settecenteschi e una romantica effusione dei sentimenti talvolta ingombrano
le pagine rendendole un poco prolisse. Ciononostante la scrittrice riesce a
trovare sempre una nitida visione delle cose attraverso la descrizione della
natura, dei sentimenti di chi ama e vive la campagna.
Con La piccola Fadette
si chiude la trilogia che ha reso famosa George Sand.
Landry e Sylvinet sono
gemelli, figli di contadini poveri, legati strettamente l’uno all’altro.
Divenuti adulti, Landry si innamora di Fadette, figlia di una fattucchiera, da
tutti disprezzata. Solo Landry comprende la purezza della fanciulla, celata da
ingannevoli apparenze. I due tengono nascosto il loro amore, ma Sylvinet ne
viene a conoscenza e informa il padre il quale dapprima ostacola i due ma poi
finisce col cedere ad acconsentire alle loro nozze.
La trama è tenue per cui la
bellezza del racconto si regge solo su una fresca visione del mondo agreste. La
realtà della situazione viene trasfigurata, avvolta in un alone di fiaba. La
piccola Fadette fu scritto in un momento di sconforto, alla luce di
illusioni e di sogni perduti, di speranze dissolte in una rivoluzione e
rappresenta un messaggio, un atto di fede nell’amicizia e nell’amore. La
cenciosa Fadette, impertinente, da tutti disprezzata, altro non è che l’Amandine
Aurore senza il suo contorno di benessere, capace di trasfigurare la realtà in
magia attraverso l’amore.
Al quarto periodo si
possono attribuire le opere mondane, i romanzi di ambiente
borghese-aristocratico, alleggeriti e lontani dalle teorie giovanili
eccessivamente passionali e femministe che hanno caratterizzato i suoi primi
libri. Fanno parte di questo gruppo I bei signori del Bosco Dorato
(1858), Il Marchese di Villemer (1861), Mademoiselle de
la Quintinie
(1863) da lei adattati al teatro come altri suoi scritti. Produsse pure per i
giovani Il castello di Pictordu, La torre di Percement, La storia del vero
Gribouille e dei racconti-fiaba in cui realtà e fantasia si fondono.
GIUDIZI
Nella Storia della
letteratura francese di Lanson e Tuffrau si legge una analisi dell’opera
della Sand basata su tre punti: idealizzazione, verità psicologica, amore della
natura. Si è portati – scrivono gli autori - a contrapporre George Sand
l’idealista al realista Balzac. Nulla di più errato perché nelle opere di
entrambi i due termini tendono spesso a confondersi. Se notiamo un eccessivo
idealismo nelle prime opere non si può fare a meno di pensare che la scrittrice
attingeva i suoi personaggi dalla realtà. Per trovare il soggetto per un romanzo
basta guardarsi attorno. George Sand riusciva, più di Balzac, a cogliere il
senso psicologico degli atti, delle passioni, delle reazioni interne. George
Sand scriveva senza una scaletta predeterminata; seguiva l’impulso del momento e
questa ‘anarchia’ aveva il vantaggio di non seguire formule, di lasciare i
personaggi in una specie di sfera ondeggiante, aperta dalla quale potevano
uscire in modo positivo o complicarsi, imitando così il perpetuo evolversi della
vita. I suoi personaggi vivono per lo più nel gran mondo, un mondo da lei
conosciuto per tradizione, attraverso la nonna Mme Dupin. Ma la Sand pur
immersa nella vita mondana non si trova a suo agio in nessuna parte se non nel
suo amato Berry, nella sua Nohant di cui conosce sia l’anima che la forma.
E ciò
traspare in tutta la sua opera. “Elle s’unit à la nature par une sympathie
entiére, elle aime partout la vie, elle mêle familièrement son âme aux choses:
sa description, pittoresque et poetique à la fois, emplit l’oeil et le coeur,
nous livres à la fois l’objet et le sujet, le peintre ajouté et comme fondu dans
son model”.
Completamente diverso,
negativo e pesante è il giudizio espresso sull’opera di George Sand da parte di
Baudelaire. “Non è mai stata una artista; possiede solo il famoso “stile
scorrevole” caro ai borghesi. È stupida e pesante e chiacchierona. Nelle idee
morali ha la profondità di giudizio e la delicatezza di sentimento dei portieri
e delle mantenute”.
FILATELIA
FRANCIA Anno 1957
(1112),
2004 (3645), ROMANIA Anno 2004 (491/2)
(Ucraina)
Nato nel 1964.
Sashko, il cui vero nome è Alexander Vlasyuk, è musicista ucraino e autore di
racconti per bambini.
FILATELIA
UCRAINA Anno 2007 (Busta postale)
Schaefer
Jack Warner
(USA)
Nato
il 19 novembre 1907 a Cleveland, Ohio. Morto il 24 gennaio 1991 a Santa Fé.
Figlio di un avvocato, si laureò
presso l’istituto universitario di Oberlin nel 1929. Frequentò pure
l’Università di Columbia nel 1929/30, ma, dopo aver ottenuto un posto di lavoro
presso la United Press, abbandonò gli studi senza conseguire il dottorato in
Master of Arts. Nel corso della carriera giornalistica ricoprì importanti
incarichi editoriali nei rapporti con l’estero.
Il primo successo letterario come
romanziere avvenne nel 1949 con il romanzo Shane, ambientato nel Wyoming
(uno Stato che lo scrittore non aveva mai visitato). Dal romanzo venne ricavato
il film omonimo.
Continuò a scrivere altre opere
sullo stesso genere e nel frattempo si trasferì, nel 1955, dal Connecticut a
Santa Fé nel Nuovo Messico. Il suo romanzo Monte Walsh fu trasformato in
film nel 1970 con Lee Marwin come protagonista. Nel 2003 vi fu un remake con
protagonista Tom Selleck.
Schaefer scrisse alcuni libri per
bambini
Morì di infarto a Santa Fé nel 1991.
Opere: Shane (1949),
Prima anima (1953), La grande Range (racconti1953), Il canyon
(1953), I pionieri
(racconti1954), Fuori verso ovest: Un'antologia di Stories (1955),
Azienda di Cowards (1957), La terra di Kean e l'altra Stories (1959),
Ramon anziano (1960), Racconti dall' ovest (1961), Avvenimento
sulla traccia (1962), I Plainsmen (1963) (libro dei bambini),
Monte Walsh (1963), La grande corsa di cavallo di resistenza: 600 miglia
su un singolo supporto, 1908, da Evanston, Wyoming, a Denver (1963),
Stubby Pringle's Christmas (1964) (libro dei bambini), Eroi senza gloria:
Alcuni Goodmen del Vecchio West anziano (1965), Raccolta di Storie
(1966), Adolphe Francis Alphonse Bandelier (1966), Il New Mexico
(1967) (libro dei bambini), The Short Novels of Jack Schaefer (1967)
Mavericks (1967) (libro dei bambini), Hal West: Western Gallery
(1971) Un Bestiaio americano (1973), Conversations with a Pocket
Gopher and Other Outspoken Neighbors (1978), Jack Schaefer e l'ovest
americano: Otto Stories (1978) (pubblicato da C.E.J. Smith), Raccolta di
storie di Jack Schaefer (1985).
FILATELIA
MALDIVE Anno 1993
(1541), UM al QUIVAIN Anno 1969 (25
P.A.)
SCHMIDT ANNIE MARIA GEERTRUIDA
(Olanda)
Nata nel 1911.
Morta nel 1995.
Scrittrice
olandese del ventesimo secolo (considerata come “la regina dei Paesi Bassi„)
fu donna assai originale, dotata di vasta cultura e di un senso infallibile
dell’umore. Le sue trasmissioni alla radio e alla televisione, le commedie e i
musicals le hanno procurato una popolarità senza precedenti. Molti dei suoi
libri sono stati filmati e molte poesie utilizzate per canzoni e spettacoli
vari.
I suoi libri
per bambini hanno fatto di lei una istituzione nazionale.
Durante la
carriera ricevette premi nazionali olandesi ed austriaci per la letteratura
infantile. Molte sue opere sono state tradotte all’estero.
Nel 1988 la
scrittrice Astrid Lingren le fu al fianco quando la giuria del Premio Andersen
le assegnò l’alta onorificenza “per la sua opera ironica, critica, spiritosa e
per lo stile divertente, chiaro, ribelle e semplice al tempo stesso”.
FILATELIA
guarda
l'album
OLANDA 1967
(860/4), 1999 (fog. 62)
SCHUJER SILVIA
(Argentina)
Nata a Olivos, Buenos
Ayres il 28 dicembre 1956.
Ha frequentato la Facoltà
di Lettere Latino-castigliane e partecipato a vari seminari tra cui quello di
critica letteraria presso il Seminario sulla gioventù e sulla letteratura per
l’infanzia presso l’Università di Buenos Ayres e quello di produzione teatrale
tenuto da Roberto Cossa. Ha lavorato per case editrici discografiche e si è
avvicinata alla letteratura giovanile collaborando come co-direttore del
supplemento per bambini del giornale ”La Voz”, per il quale produsse materiale
assai originale. In seguito ha collaborato con diverse testate tra cui i
giornali "Cronaca" e "Persone" e le riviste "Anteojito", "Cosmik", "Billiken", "Humi"
e "La Nazione dei ragazzi".
La sua produzione si
rivolge a bambini e ad adolescenti, attraverso poesie, racconti e la produzione
di testi per canzoni. Ma nella sua sfera di interessi letterari entrano anche
gli adulti ai quali propone giochi fonetici, semantici e ortografici
Dal 1988 al 1998 ha
servito come autore e coordinatore del Dipartimento di Letteratura per bambini
Gioventù Editoriale Sudamericana, dove ha svolto varie attività per la
promozione e la diffusione di libri per bambini e giovani
FILATELIA
ARGENTINA Anno 2008
SCHWARZ EVGENIJ
(Russia)
Nato a Kazan il
21 ottobre 1896. Morto a Leningrado il 15 gennaio del 1958.
Studiò presso la Facoltà
di giurisprudenza di Mosca senza terminare gli studi. Nel 1917 si dedicò con
altri giovani al teatro, fondando lo studio teatrale Teatralnaja Masterkaj.
Nel 1921 si trasferì a
Leningrado e, dopo aver recitato in diversi teatri con un certo successo, decise
di dedicarsi alla letteratura, scrivendo la commedia Inderwood, cui ne
seguirono altre tra cui Il re nudo (1934), L’ombra (1940) e Il
drago, una fiaba filosofica. Si occupò di sceneggiature cinematografiche
come Cenerentola (1946) e Don Chisciotte per il film di Grigorij
Kozincev. Fu questa l’ultima sua fatica .
Morì a Leningrado nel
1958.
FILATELIA
RUSSIA 2001 (6590)
SCOTT WALTER sir
(Inghilterra)
Nasce a Edimburgo il 15 agosto 1771 e muore ad
Abbotsford il 21 settembre del 1832.
Scott non ha una infanzia felice a causa di una malattia che lo rese leggermente
zoppo.
Dopo aver frequentato le scuole primarie, si iscrive all’Università dove seguì
studi di avvocatura e può così seguire le orme del padre avvocato.
Nel 1797 sposa Charlotte Margaret
Charpentier e con lei si stabilisce in una casa del villaggio di Lasswade. Le
opere storiche lette nell’infanzia suscitano in lui la passione per le storie e
i paesaggi romantici. Dopo aver a lungo studiato il tedesco, traduce le ballate
di Burger
e Goethe. Per sette volte fa escursioni nelle remote regioni angloscozzesi
dove raccoglie materiale folkloristico e numerose ballate a lui raccontate dalla
viva voce dei contadini. Questa fu l’origine dell’opera Canti giullareschi
della frontiera scozzese, formati di ballate stroriche e romantiche (1802).
La sua prima opera originale è Il lamento dell’ultimo menestrello (1805).
É il primo di una lunga serie di poemi-ballate che precedette Marmion
(1813), La storia della battaglia di Flodden (1808), La donna del lago
(1810), La visione di Don Roderigo (1811), Le nozze di Trierman
(1813), Il signore delle isole (1815), L’intrepido Aroldo (1817).
Tale attività di scrittore non gli permette di occuparsi dell’esercizio di
avvocatura, sebbene fosse stato nominato sceriffo di Selkirkshire e occupasse il
posto di cancelliere della Corte Suprema di Edimburgo.
Nel 1804 diventa comproprietario di una tipografia che inizialmente gli procura
lauti guadagni tanto da costruirsi un castello gotico ad Abbotsford e ad
ottenere nel 1820 il titolo di baronetto. Ma alla lunga il suo amico e socio
d’affari, il tipografo Ballantyne, fallisce e Scott è oberato da debiti e si
trova sull’orlo della rovina. Per pagare i creditori si dà ad lavoro sfibrante
di scrittura che gli mina il fisico.Malato
di cuore, al ritorno da un viaggio in Italia dove aveva sperato di
ristabilirsi, muore ad Abbotsford nel Roxburghshire, il 21 settembre 1832.
Dopo la serie delle ballate Scott si dedicò alla stesura di numerosi romanzi di
ispirazione scozzese tra cui L’antiquario (1916), La sposa di
Lamermoor (1816), Ivanhoe (1820), Il monastero e L’abate
(1820), Le avventure di Nigel (1820), Il talismano (1825) e molti
altri.
Si tratta di romanzi avvincenti nella trama, pieni di elementi pittoreschi e
patetici. Si avverte qualcosa di artificioso e di convenzionale, ma un occhio è
sempre rivolto alla tradizione popolare. Scott dimostra una grande perizia
nell’arte del narrare
Viene considerato l’iniziatore di un genere letterario, il romanzo storico, e
influì non poco su molti scrittori che lo seguirono
FILATELIA
guarda
l'album
INGHILTERRA 1971
(642),
2006 , MALTA 1990 (818)
SEIFERT JAROSLAV
(Cecoslovacchia)
Nato a Praga il
23 settembre 1901, ivi morì il 10 gennaio 1996.
Passò la sua
giovinezza nel quartiere operaio di Zizkov, collaborando a lungo con la stampa
comunista, fino a quando venne espulso dal Partito per dissensi.
Esordì con una
raccolta di poesie liriche che trattavano temi proletari, La città in
lacrime (1921), Nient’altro che amore (1923), Sulle onde del
telegrafo senza fili (1925), L’usignuolo canta male (1926), Il
colombo viaggiatore (1929), Viaggio di nozze (1938). In queste
poesie il lettore si sente disorientato per la presenza di immagini talvolta
non collegate tra di loro.
Il periodo
bellico e le tragiche vicende dell’occupazione nazista gli ispirarono le
liriche L’elmo d’argilla (1946).
Il poeta reagì
allo sconforto di quegli anni trovando rifugio nel passato come si nota in
Il ventaglio di Bozéna Nemcovà (1978) in cui emerge l’amore per la terra
natia, suggestioni musicali e visioni della sua Praga.
La produzione
postbellica risente di accenti filosofici in cui si intrecciano l’amore e la
morte, Mamma (1954), Il concerto sull’isola (1956),
Rondò amorosi (1969) La colonna della peste e altri versi (1977),
Tutte le bellezze del mondo, poesie autobiografiche. Scrisse anche
libri per l’infanzia. Da unk di essi fu tratta una canzone.
Nel 1984
ottenne il premio Nobel.
FILATELIA
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CECOSLOVACCHIA
1991 (2881), 2008, DOMINICA 1995 (1809)
SEIFULLIN
SAKEN
(Kazakistan)
Nacque il 15
ottobre del 1894 a Agadar (distretto di Karaganda nel Karashilik). Scrittore,
attivista politico, è considerato il fondatore della letteratura kazaka. Membro
dal 1918 del Partito Comunista, partecipò all’affermazione del potere sovietico
nel Kazakistan.
Nel 1905 iniziò la scuola elementare nell’istituto religioso del collegio di
Akmolinsk e poi nel seminario di Omsk. Nel 1914 incominciò la sua attività
poetica con poesie e poemi inneggianti la Rivoluzione e scrisse articoli sul
giornale “Tirshilik”.
Nel 1918 venne eletto membro dell’ Akmolian Sovdep e in seguito commissario
dell’educazione. Durante i moti antirivoluzionari fu arrestato, ma riuscì a
sfuggire dal luogo di prigionia e rientrò a casa.
Solo nel 1920 ritornò ad Akmolinsk, dove occupò cariche pubbliche, diede alle
stampe alcuni suoi poemi e collaborò con i giornali locali. Gli venne assegnato
l’incarico di Commissario del Popolo per l’educazione.
Al 1924 risalgono alcuni suoi poemi in occasione delle cerimonie dedicate a
Lenin. In essi esaltò il regime comunista e illustrò il mutamento sociale
avvenuto nella società a seguito dell’affermazione degli ideali comunisti
diffusi dal regime.
Nel 1930 scrisse i poemi Albatros , La casa rossa, Aisha, il
romanzo storico Tar zhol, taigak keshu e altre opere che ebbero vasto
successo.
Continuò la tradizione democratica nel campo della letteratura educativa
attraverso la produzione di poesie e di drammi, introducendo nuove forme
poetiche.
Il suo libro La letteratura kazaka è una delle prime ricerche sulle opere
del suo paese. Raccolse materiale folkloristico che classificò in base ai generi
di appartenenza. Si occupò pure di opere letterarie rivolte alla scuola e di
volumi scolastici.
FILATELIA
KAZAKISTAN 2004,
RUSSIA Anno 1964 (2814)
SEKORA ONDŘEJ
(Repubblica Ceca)
Nato
il 25 settembre 1899 Morto il 4 luglio 1967.
Ondřej Sekora è
conosciuto da generazioni di bambini per i suoi cattivanti personaggi animali
e in particolar modo per la formica Ferdi.
Iniziò a
studiar legge ma presto si iscrisse ai corsi dell’Accademia di Belle Arti a
Praga nel 1929. Quando si laureò nel 1931, era già al lavoro come editor e
fumettista del “Lidové Noviny”. Nel corso del 1930, disegnò molte vignette
su politici tedeschi e sovietici, così come sugli assi dello sport, essendo un
appassionato di calcio e rugby, giocatore egli stesso. Dopo l'accordo di
Monaco, quando la Repubblica Ceca divenne un protettorato, Ondřej Sekora
dovette rinunciare alla sua carriera giornalistica. Il suo lavoro si
concluse in un campo di lavoro nel 1944/45.
Il suo più
famoso personaggio, Ferda Mravenec (Ferdi la formica), apparso per la
prima volta nel 1935, divenne subito molto popolare. Ondřej Sekora scrisse e
illustrò anche libri su altri animali, come il pollo Napipi e Aninka il
Bumblebee. Il suo lavoro è ancora noto nella Repubblica Ceca tanto da essere
raffigurato su un valore postale.
FILATELIA
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REP REPUBBLICA CECA 1999.
SELISKAR TONI
(Slovenia)
Nato nel 1900.
Morto nel 1969.
Poeta,
pubblicista e scrittore per giovani, dopo aver concluso gli studi per
diventare maestro, insegnò in numerose località slovene tra cui Dramlje,
Trbollje e Transferrina.
Durante la
Seconda guerra mondiale Seliškar militò nel movimento di liberazione e
combatté con i partigiani nel 1943. Dopo la guerra lavorò come un giornalista
e redattore nell’editoria per la gioventù.
La sua poesia è
considerata come il passaggio dall’ Espressionismo alle nuove correnti
moderne e nel campo della narrativa come un avvicinamento al Naturalismo.
Seliškar è noto
particolarmente per i suoi libri per adolescenti, tradotti in molte lingue
straniere. Il più famoso di questi, Il gabbiano azzurro, pubblicato nel
1936-E’ la storia di un ragazzo coraggioso, Ivo, e dei suoi amici, che
affrontano una dura lotta contro i contrabbandieri
FILATELIA
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SLOVENIA 2000
(261)
SENDAK MAURICE
(U.S.A.)
Nato
a New York nel 1928.
Disegnatore statunitense, frequentò l’Art Student League di New York e iniziò
subito la sua carriera di disegnatore per libri per l’infanzia nel 1951,
affermandosi soprattutto con dei disegni per cinque libri della serie Storie
di un orsacchiotto di E.H.Minarick e con storie da lui stesso scritte oltre
che disegnate, dove le immagini giocano un ruolo primario nel restituire la vita
emotiva e psicologica di un bambino dal suo stesso punto di vista: la
Biblioteca
del guscio di noce
(1962), ; la trilogia Nel paese dei mostri selvaggi, Nella cucina di
notte e Fuori lassù.
Si è
occupato anche di scenografia e nel 1990 è stato tra i fondatori della compagnia
del teatro per bambini The night Kitchen. (Da Internet)
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USA Anno 2006
(3740).
SERAFIN JOSÉ
GARCIA
(Uruguay)
Nato nel 1905.
Morto a Montevideo nell’aprile del 1995.
Si trasferì con
la famiglia a Vergara dove frequentò la scuola. Cominciò a scrivere nel 1917.
Ancora ragazzo,
imparò la musica e lavorò come giornalista nel giornale locale. Ottenne un
lavoro stabile come bibliotecario in un Club sociale di Vergara. Tra le
sue letture preferite vi erano gli scrittori Barbusse, Rolland, Andrea e Yorki,
e molti altri classici spagnoli.
Nel l934, si
sposò con Elena González Blanca, una donna intelligente e raffinata che lo
avrebbe costantemente incoraggiato nella sua carriera di scrittore.
Pubblicò nel 1936
Tacuruses, una raccolta di poesie gaucho, che divenne un best-seller.
Produsse oltre a poesie anche opere in prosa, racconti, favole, cronache,
saggi e ritratti di colore locale, e pagine umoristiche sotto lo pseudonimo di
"Simplicio Bobadilla”.
Scrisse anche
molte opere per i giovani e alcune sue raccolte di novelle per bambini sono
state adottate nelle scuole e sono entrate a far parte di varie antologie.
Alcune di queste sono state tradotte in inglese, francese, italiano, portoghese
e Idish.
Nella sua
carriera letteraria fu spesso insignito di premi e vinse vari concorsi.
Il suo lavoro
Piquín y Chispita è stato selezionato tra i dieci migliori libri per
bambini pubblicati nel 1967-1968 nel mondo e classificato tra i migliori
scrittori nella "Hans Christian Andersen Children's Literature World Contest”
tenutosi il 4 aprile del 1970 a Bologna, Italia.
Ha vinto il
"Premio Rodó" (Uruguay) e nel 1981-1983 il Concorso Triennale di Letteratura,
organizzato dalla Ministero dell'Istruzione e della Cultura uruguayana. Nel
1974, è stato nominato membro della Accademia Nazionale Uruguayana di
Letteratura, posizione occupò fino al 1983.
García, morì il
29 aprile del 1985 a Montevideo, pochi mesi prima del 50° anniversario della
prima edizione di Tacuruses. Le Poste uruguayane lo hanno ricordato con
un francobollo che raffigura alcune illustrazioni dal suo libro Piquín y
Chispita.
FILATELIA
URUGUAY Anno 1998 (Mic. 2404)
SETON ERNEST THOMPSON
(USA)
Nato il 14
agosto 1860. Morto il 23 ottobre 1946.
È noto soprattutto per
essere stato l’anticipatore dello scoutismo, un movimento che in seguito si
diffuse sotto lo stimolo di Robert Baden-Powel, di cui Seton fu amico. In
seguito divenne uno dei fondatori dei Boy Scout of America e trasportò
all’interno del movimento scautistico la conoscenza della cultura degli Indiani
d’America.
Seton nacque in Scozia e
si trasferì con i genitori in Canada, dove trascorse l’infanzia a contatto con
la foresta e con i suoi animali,
Di carattere introverso
amava la solitudine per sfuggire ad un rapporto difficile col padre, che sfociò
in un rifiuto totale, tanto da spingerlo a cambiare nome.
Nel 1902 fondò il gruppo
“Gli indiani dei boschi”, una esperienza che in seguito raccontò nel
libro Due piccoli selvaggi. Le attività dei ragazzi che aderirono al
gruppo furono raccontate nel giornale “Ladies Home Journal” e poi raccolte in
volume nel 1906. Fu quello l’anno in cui Seton incontrò Baden-Powell.
Dopo la nascita
dell’Associazione Scautistica ne divenne il capo dal 1910 al 1915, quando
dovette lasciare la direzione a causa di vari problemi familiari, tra cui
l’attivismo della moglie impegnata nel movimento del suffragio universale e
anche a causa della sua cittadinanza britannica non vista di buon occhio da
alcuni dirigenti dell’associazione e da alcuni politici che avevano preso in
seria considerazione l’associazione giovanile in rapida crescita.
Nel 1931 ottenne la
cittadinanza americana.
Morì nel Nuovo Messico e
fu cremato ad Albuquerque. Nel 1960 le sue ceneri furono disperse da un aereo
sopra la cittadina che porta il suo nome.
FILATELIA
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ANTIGUA 2002 (3316 +
fog. 551), LIBERIA 1998 (Mic. 2204), 2000 (2688)
SEUSS THEODOR GEISEL
(U.S.A.)
Nato nel 1904 a
Springfield, Morto nel 1991.
Firmò il suo primo libro
per bambini nel 1955 con lo pseudonimo Dr, Seuss e ad esso ne seguirono molti
altri, ritenuti negli Stati Uniti degli autentici classici.
La sua storia Come il
Grinch ha rubato il Natale (1957) è stata trasformata nel 1966 per la TV e
successivamente, nel 2000, è diventata un lungometraggio.
Seuss ha ricevuto il Premio
Pulitzer nel 1984. Ha pure ricevuto un premio speciale per un reportage storico
sulla Germania e su Hitler.
Tra le sue cinquanta e più
opere per bambini in Italia l’editrice Giunti ha pubblicato: Il gatto e il
cappello matto, L’uovo di Ortone, Il Grich, C’è un mostrino nekl taschino!, Il
gatto col cappello.
FILATELIA
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U.S.A, Anno 1999,
2004.
SÉVIGNÉ MARIE DE RABUTIN CHANTAL marchesa di
(Francia)
Nata a Parigi il 5 febbraio 1626. Morta nel Castello di Grignan nel’aprile del
1699.
Perso
il padre, ucciso in un combattimento contro gli Inglesi, e sei anni dopo la
madre, la piccola, Chantal viene affidata alla nonna materna. Morti pure i
nonni, la tutela passa all’abate di Coulange, suo zio, che prende in mano le
redini della sua educazione affidandola ai migliori maestri, tra gli altri
Chapelain. Impara il latino, lo spagnolo, l’italiano.
Nel 1644 sposa il marchese Henri de Savigny, assai più vecchio di lei. Il
matrimonio le offre garanzie della famiglia e la fortuna, ma non è felice. Il
marchese viene ucciso in un duello per un’altra donna, dopo aver dilapidato la
sua fortuna. La marchesa si ritira nelle terre di Bretagna con un figlio e una
figlia, e cerca di ricostituire il patrimonio.
Quando i figli raggiunsero la maggior età, si stabilisce con essi a Parigi, e
abita all’Hotel de Rambouillet, presso la corte. Il figlio parte con l’armata e
la figlia, cui era teneramente legata, sposa nel 1669 il conte di Grignan e va
ad abitare con lui molto lontano, in Provenza. Il distacco tra le due donne è
doloroso, almeno per la madre, morbosamente attaccata alla figlia. Da allora
lunghe separazioni e brevi incontri nei quali la tenerezza materna viene
costantemente ferita dalla freddezza della figlia. A ciò si aggiungono le
continue richieste di denaro da parte dei figli, specie da parte della figlia il
cui orgoglio non le permetteva di ridurre il tenore di vita; col marito si
manteneva a forza di espedienti, tanto da mettere in convento la loro figlia per
non fornirle una dote e da far sposare al loro figlio la figlia di un ricco
sovrintendente terriero.
La marchesa, non osando mettersi contro la figlia, la asseconda a malincuore.
Muore nel 1696 per vaiolo
Nella sua vita ci fu, quindi, un solo avvenimento particolare, il matrimonio
della figlia e il suo allontanamento. Ma a questo fatto dobbiamo uno dei
capolavori della letteraturafrancese:
Le lettere, raccolte in volume a distanza di trent’anni dalla sua morte.
Si tratta della storia di un anima. In esse troviamo la sua grazia naturale, il
suo spirito, la sua sensibilità, impressioni di letture fatte, riflessioni sul
mondo, sulla natura, tristezze e gioie.
Sono anche la storia della società dell’epoca. In esse c’è l’eco di fatti
conosciuti (il processo di Fouquet, il Passaggio del Reno, la morte di Turenne,
l’esecuzione di Brinvilliers, le nozze di M.lle de Louvois, aneddoti). Storia,
dunque, di un’anima e cronaca di un’epoca. Nel leggerle, sembrano conversazioni
scritte.
In totale sono 1115 lettere di cui 798 indirizzate alla figlia, le altre a vari
corrispondenti tra cui Mme de La Fayette, il cardinale F.D.de Retz, il ministro
Fouquet e altri.
FILATELIA
FRANCIA 1950
(874),
1996 (2987),
MONACO 1976 (1068)
SEWELL ANNA
(Inghilterra)
Nata a Great Yarmouth, Norfolk, nel 1820. Morta nel
1877.
Di famiglia
quacquera, il padre era scrittore di libri per l’infanzia.
Educata in casa
dalla madre, donna di forti convinzioni religiose e pedagogiche, all’età di
dodici anni si trasferì con la famiglia a Stoke Newington dove le fu permesso
di frequentare la locale scuola e di accostarsi a materie nuove come la
matematica e le lingue straniere. A quattordici anni ebbe un grave incidente
alle gambe e suo padre si trasferì a Brighton dove Anna ebbe maggiori
possibilità di curarsi. Purtroppo rimase zoppa per tutta la vita e dovette
usare le stampelle e spostarsi solo in carrozza, una situazione che le permise
di conoscere meglio i cavalli e il modo di trattarli.
Su questa
esperienza scrisse il suo unico libro Black Beauty tra il 1871 e il
1877.
Morì di
epatite o di tisi il 25 aprile 1878.
FILATELIA
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SIERRA LEONE
2001
(3401)
Sharp Margery
(Inghilterra)
Nata nel
1905. Morta nel 1991.
Scrittrice
assai prolifica, produsse durante la carriera letteraria ventisei romanzi per
adulti, quattordici storie per bambini, quattro commedie, due gialli e molti
racconti brevi.
Nacque nel
quartiere di Salisbury, nella contea di Wiltshire, anche se la sua famiglia
proveniva dal nord dello Yorkshire. Trascorse gran parte della sua infanzia a
Malta. Nel 1938 sposò Geoffrey Castle, un ingegnere aeronautico.
La sua
opera maggiore e per la quale è più nota è Rescuers (I soccorritori) o
Le avventure di Bianca e Bernie, riproposte anche in due lungometraggi
animati I soccorritori e I soccorritori Down Under
FILATELIA
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GHANA
1966, GRENADA GRENADINES 1982, MAURITANIA 2003, PALAU 1996, St. VINCENT 1991.
SIENKIEWICZ HENRYK
(Polonia)

Nasce il 5 maggio del 1846 a Wola Okrzejska (Masovia).
Muore a Vevey il 15 novembre 1916.
Appartenente
a una famiglia della nobiltà terriera, cresce in un ambiente di forti tradizioni
polacche. Studia a Varsavia ed entra nel giornalismo nel 1873, quale
collaboratore della “Gazeta polka” sulla quale scrive anche novelle. Già in
precedenza aveva esordito nel campo della novellistica con il racconto Invano
del 1870.
Dal 1876 al 1879 lo troviamo in qualità di corrispondente anche in California,
in Italia, in Francia e più tardi in Spagna, Grecia, Turchia e America, nazioni
dalle quali ricava reportage raccolti in Lettere di viaggio (1876-78).
Rientrato in patria, ha viva parte nell’attività politica e ideologica del
quotidiano conservatore ”Slowo” (“La parola”).
L’avvio della sua carriera di scrittore avviene con un’opera ironica, di
impronta romantica, Note umoristiche dalla cartella di Worszilla (1872) ,
ma nelle successive raccolte di novelle passa subito ad una osservazione
realistica delle miserie sociali. Appartengono a questo filone le raccolte Il
vecchio servitore (1875), Hania, (1876), Schizzi al carboncino
(1877), immagini della vita dei contadini polacchi; Diario di un insegnante
di Poznan (1879), Pane per il pane (1880), Janko il musicista
(1880) e Bartek il vincitore (1882). Tutti i racconti sono contrassegnati
dal nuovo orientamento della sua futura produzione.
Contemporaneamente pubblica anche novelle
ispirate al suo soggiorno in America come Il guardiano del faro (1880),
una delle migliori novelle della letteratura polacca (1880) e Sachem,
denuncia delle violenze inflitte ai pellirossa dai coloni tedeschi.
Dal 1883 in poi Sienkiewicz lega la sua fama a romanzi di argomento storico,
basati su accurate ricerche del periodo trattato, ed è da questi libri che gli
deriva il premio Nobel, assegnatogli nel 1905. Un primo testo di impostazione
storica fu Col ferro e col fuoco (1884) cui seguirono, a formare una
trilogia, Il diluvio (1886) e Il signor Wolodyovski (1887-88) che
comprende un tormentato periodo della storia polacca dal 1648 al 1673 con le
guerre cosacche, le invasioni svedesi, le guerre contro la Turchia.
Con Quo vadis’ (1894-96), acquisisce la massima fama. Pure di materia
storica è il romanzo I cavalieri della croce (1900), epopea della
resistenza dei polacchi al tentativo egemonico dell’ordine teutonico. A questo
volume ne seguirà un altro sul periodo napoleonico, pubblicato postumo nel
1918, col titolo Legioni.
Pur strettamente legato al romanzo storico Sienkiewicz non abbandona il romanzo
di indagine psicologico-sociologica come attestano le opere Senza dogma
(1891), analisi di una crisi individuale e La famiglia Polaniecko
(1895), una satira sulla borghesia polacca.
Nel 1911 lo scrittore usa la sua penna a favore dei giovani , scrivendo, sulla
scia di Verne, un fortunato romanzo Per deserti e foreste.
In mezzo a tutto questo lavoro letterario Sienkiewicz si adoperò per la sua
patria. Protestò e raccolse consensi in tutto il mondo contro le espropriazioni
prussiane, e si batté a favore della Polonia allo scoppio della guerra
mondiale.
La morte lo colse in Svizzera a Vevey il 15 novembre 1916, al terzo anno della
guerra.
OPERE
Quo vadis
Il romanzo prende il nome dalla domanda che l’apostolo Pietro, fuggitivo da
Roma, rivolse a Cristo apparsogli in visione lungo la strada. Sullo sfondo di
una Roma imperiale, si intreccia la vicenda d’amore fra Licia, giovane cittadina
convertita al cristianesimo, ripetutamente salvata e protetta dal gigantesco e
fedele schiavo Ursus, e Vinicio che, cedendo al fascino del Cristianesimo, trova
la felicità nella fede e nell’amore. Per la notevole forza evocatrice e la
profonda umanità che lo pervade, il romanzo ebbe e continua ad avere un ampio
successo. Fu tradotto in molte lingue e trattato anche nel campo cinematografico
dai registi E.Guazzoni (1913) e nel 1951 da K.Le Roy
Trilogia: Col ferro e col
fuoco. Diluvio. Il Signor Wolodyjowski
Si tratta di tre romanzi storici legati alla storia polacca che va dal XVII
secolo in cui muore Stanislao Wasa all’ascensione al trono di Giovanni Sobieski.
La trama è fantastica, ma così tenue da restar soffocata dalla grandiosità degli
eventi trattati che l’autore ha studiato profondamente e tratto da documenti.
Con fedeltà scrupolosa sono ricordati fatti e persone. Nei tre romanzi si
prospetta il cammino e il dramma dell’intera popolazione polacca verso il suo
sfacelo politico e verso la perdita dell’indipendenza. Nel primo si inserisce la
rivolta dei cosacchi sollevati da Bogdan Chmielecki e della loro guerra contro
il re Giovanni Casimiro. Il secondo illustra l’invasione della Polonia da parte
degli svedesi sotto Carlo Gustavo e la vittoriosa guerra dei polacchi guidati da
Stefano Czarniecki. Il terzo la lunga guerra
cruenta, piena di
truci pagine, contro i Turchi. Perfette le descrizioni dei luoghi, degli
ambienti dei caratteri e dei gusti dei diversi rappresentanti delle classi
sociali. I pregi e i difetti dei sovrani e della grande e piccola nobiltà sono
evidenziati con sapienza e con altrettanta sapienza vengono esaminate e
analizzate le cause principali della rovina nazionale.
PARAGUAY 1977
(P.A.776),
POLONIA 1928 (345),
1952 (682),
1966 (1515),
1982 (2622),
1992 (3176),
1999 (3533/8),
2001 (3681/6),
2005 (3937),
SVEZIA 1965 (530)
SINAN ROGELIO
(Panama)
Nato a Bernardo Domínguez Alba, isla de Taboga, nel 1904.
Scrittore panamense fu uno dei principali animatori del gruppo Antena che
contribuì alla diffusione delle idee europee di avanguardia. La sua opera passa
attraverso una costante evoluzione dalla poesia iniziale pura, al simbolismo per
raggiungere l’autobiografismo intimista. Tale passaggio si evidenzia nelle
opere poetiche che vanno da Onda (1929) a Saloma sin sal o mar del
1969.
Nella narrativa scrisse opere brevi nelle quali predomina l’elemento psicologico
e sensuale come si avverte in Todo un conflicto de sangre (1946),
Cuentos (1971), La isla mágica (1979), etc.
Fu autore di novelle: Plenilunio, (1943) e autore di piéces per il
teatro infantile: La cucharita Mandinga, (1937); Chiquilanga,
(1961.
FILATELIA
PANAMA Anno 1992 (1076)
SKALBE KARLIS
(Lettonia)
Nato il
7 novembre 1879 a Vecpiebalga Vidzeme). Morto a Stoccolma nel 1945.
Prima
di dedicarsi alla letteratura svolge diversi mestieri: aiutante in case
coloniche, venditore ambulante, segretario comunale, maestro di scuola rurale.
Nel
1905 prende parte alla rivoluzione. Inviato in esilio, vive prima a Helsinki e
poi a Oslo.
Al suo
ritorno a Rìiga è condannato ad oltre un anno di carcere. Nel 1924 è
corrispondente di guerra in Polonia. Nel 1915 vive prima a Mosca e poi a Pietroburgo.
Nel
1916 entra a far parte dei battaglioni lettoni e nel 1917 è nominato membro
dell’Assemblea Costituente. Dal 1823 è redattore capo del giornale “Piesaule”.
Poeta e prosatore lettone tra i più fini e originali, è autore di versi (I
sogni del prigioniero, 1902; Quando fioriscono i meli (1904); Nel
fumo della terra, 1906) nei quali una squisita sensibilità naturalistica si
accompagna all'analisi di stati d'animo e sentimenti.
Scrive anche favole e racconti di fate ispirati al folclore della sua terra:
Favole invernali (1904), Come andai alla ricerca della figlia del Nord
(1904), Racconti d’inverno (1914), Racconto del figlio maggiore
(1924), Leggende della madre (1928).
L’eroina delle sue opere è la Virtù, la felicità che trovano i cuori
semplici nel sacrificarsi per gli altri.
FILATELIA
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LETTONIA 2001
(519)
(Cecoslovacchia)
Nato
nel 1898. Morto nel 1982.
Poeta, traduttore,
giornalista e organizzatore culturale, dal 1925 al 1930 capo redattore del
“Narodne noviny “ e dal 1930 al 1939 editore con Leopold Mazac in una casa
editrice di Praga.
Sostenitore della “poesia
della vitalità”, durante la Seconda guerra mondiale si fece promotore e
sostenitore del santità della vita umana. Nelle sue opere esaltò il lavoro e il
ritorno della poesia alla natura.
Fu autore anche di libri e
poesie per ragazzi, di biografie di poeti e di traduzioni dall’ungherese,
francese e russo
Fondò la rivista “Elàn” di
cui fu direttore dal 1925 al 1937.
FILATELIA
CECOSLOVACCHIA Anno
1998 (282)
SMITH DOROTHY GLADYS
(Inghilterra)
Nata a
Whitefield, Lancashire nel 1896. Morta nel 1990.
La famiglia si
spostò dal Lancashire a Trafford, Manchester, dove Dorothy trascorse
l’infanzia. Dopo la morte del padre, la madre si risposò e si trasferì a
Londra con la famiglia e la giovane poté frequentare la scuola di arte
drammatica. Durante quel periodo la madre si ammalò di cancro alla mammella e
prima di morire si convertì, assieme alla figlia, al cristianesimo.
Dorothy cercò,
con poco successo, si seguire la carriera da attrice, ma dovette ripiegare su
altri lavori, tra cui commessa in un negozio di mobili.
Nel 1931, sotto
lo pseudonimo di C,L, Anthony, scrisse Croco d’autunno, attirando
l’attenzione di alcuni critici letterari.
Trascorse la
maggior parte della sua vita in una casa di Londra, assieme al marito, col
quale, in seguito, si recò negli Stati Uniti. Durante la permanenza scrisse il
romanzo Ho un castello nel cuore, che fu il preludio al suo ritorno in
Inghilterra della quale sentiva molta nostalgia.
La Smith è
conosciuta per la sua opera La carica dei cento uno, che la fece
conoscere in tutto il mondo anche in virtù del film che Disney trasse dal
libro.
Opere: I
Capture the Castle (1948), I cento e un Dalmati, o The Great
Dog Robbery (1956), La Luna Nuova, con la vecchia (1963) , La
città in fiore (1965) , Rivelazioni (1967), Un racconto di
due famiglie (1970), La Ragazza dal lume di candela, Bagno
(1978), Midnight Kittens (1978) .
FILATELIA
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BELGIO 2006, CAICOS ISLANDS 1983, COSTA
D’AVORIO 2003, FUJERA 1972, GAMBIA 1998, GRENADA 1983, GRENADA GRENADINES
1988, GUYANA 1991, 1999, PALAU 1996, REDONDA 1982, SAO TOME’ & PRINCIPE
2008, SIERRA LEONE 1991, TANZANIA 1990, USA 2008 .
SPYRI JOHANNA
(Svizzera)
Nata
a Hirzel nel 1827, nei pressi di Zurigo. Muore nel 1901.
Figlia di un medico e di una poetessa, trascorre
la sua infanzia con cinque fratelli. All’età di 25 anni si sposa con un
compagno di scuola di uno dei suoi fratelli, Bernard Spyri, e va a vivere a
Zurigo.
Johanna, abituata alla vita di campagna, mal
sopporta lo stress della città. La nascita di un figlio spinge il marito a
cambiare alloggio e ad abitare sulle rive del lago, una situazione più
congeniale alla scrittrice. Nel suo studio, con la finestra aperta sul lago, la
vista dei battelli la ispira a scrivere i suoi romanzi per ragazzi. L’opera più
importante, Heidi, uscì in due volumi (1880-81) e la rende subito
famosa.
Morto marito e il figlio. Rimane con la nipotina
cui dedica tutti i suoi libri.
La Spyri scrisse: Heidi impara e viaggia
(1980), Heidi si vale di ciò che ha imparato (1981)
.
LIBRI
Heidi,
rimasta orfana, viene affidata alla nonna e ad una zia. Dopo la morte della
nonna e l’assenza della zia andata in città per lavoro, la bimba rimane sola col
nonno, uomo rude e violento.
Ma il vecchio si affeziona alla nipote, anche se non la manda a scuola. La zia
viene a prenderla per portarla a Zurigo col compito di far compagnia ad una
piccola paralitica cui Heidi si affeziona. Intanto la sua istruzione viene
curata e la bimba riprende gli anni scolastici perduti. Ma la nostalgia delle
montagne la rende triste e costringe Heidi a ritornare dal nonno. La sua amica
paralitica la raggiungerà poco tempo dopo e il soggiorno alpino la farà
migliorare, tanto da riprendere l’uso delle gambe.
Dal romanzo furono tratti
film tra cui quello interpretato da Shirley Temple nel 1937 e quello di
L.Comencini del 1952. Agli anni Settanta risale l’edizione Tv in cartoni
animati, fatta dai giapponesi.
FILATELIA
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GRENADA 2000
(3711/4),
SVIZZERA 1951 (512),
1984 (1213),
2003 (1771),
2010
STANEV EMILIJAN (psd.
Nikola Stanev)
(Bulgaria)

Nasce a Veliko Târnovo nel 1907 e muore
a Sofia nel 1979.
Autore
di racconti e di romanzi descrisse il mondo della provincia nelle opere
Bagliori ingannevoli 1938, Giorni feriali e festivi (1945).
Raccontò storie di animali e storie di caccia in L’ultima lotta
(1942), Uccello selvatico (1946), Dopo la caccia (1954),
Tra i romanzi vanno ricordati Il ladro di pesche (1948), i romanzi
storici Ivan Gondarev (1958), La leggenda di Sibin principe di
Preslav (1968) e L’Anticristo (1970).
Scrisse anche libri per l’infanzia.
FILATELIA
BULGARIA 2007
STARASTEI MARGARITA

(Lettonia)
Nata nel 1914.
Margarita
Starastei è una famosa illustratrice e scrittrice lettone di molti libri per
ragazzi.
FILATELIA
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LETTONIA
1994 (349/51). 2004 (595/7)
Steig William
(USA)
Nato
a New York nel 1907.
Morto nel 2003.
Disegnatore, scultore e
scrittore di libri per l’infanzia, figlio di immigrati ebreo-polacchi, si
appassionò fin da giovane alla pittura, alla scultura e alla letteratura (aveva
una spiccata predilezione per Pinocchio). A fianco delle iniziative artistiche
mise pure quelle sportive in particolare l’atletica e la pallanuoto.
Studiò alla Townsend
Harris High School e fequentò corsi al City College, all’Accademia Nazionale di
Design e alla Yale School of Fine Art.
Durante la Grande
depressione economico-finanziaria iniziò a disegnare cartoni animati e vendette
il primo lavoro nel 1930, ottenendo un buon successo, tanto che nel decennio che
seguì pubblicò 1600 vignette su riviste e un centinaio di copertine per libri.
Nel 1949 fu tra gli espositori della terza Esposizione di Scultura
Internazionale tenutasi al Museum of Art di Philadelfia.
Nel 1960 cominciò ad
occuparsi di libri per bambini. Nel 1970 scrisse Silvestro e Magic Pebble.
Scrisse una trentina di libri per l’infanzia tra cui Doctor De Sot e
Shrek! (1990), che divenne un serial e fu utilizzato in cortometraggi
animati.
FILATELIA guarda
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AUSTRALIA 2004,
AUSTRIA 2007
STEVENSON ROBERT LOUIS
(Inghilterra)
‘Tusitala’, il narratore di storie. Così gli abitanti di Upolu, un’isola delle
Samoa, soprannominarono
Robert Louis Stevenson quando udirono raccontare la prima delle sue novelle
sull’Oceano, tradotta da un missionario nella lingua locale.
Era nato a Edimburgo il 13 novembre del 1850 da ricca famiglia borghese. Il
nonno (ingegnere, aveva costruito il ponte di Bell Rock Lighthouse) e il padre,
pure lui ingegnere, lo costrinsero ad adeguarsi allo ‘spirito’ della famiglia, E
quindi, pur essendo sin dalla prima infanzia di salute cagionevole tanto da non
poter sopportare studi regolari (a otto anni sapeva appena leggere e scrivere),
deve sobbarcarsi a severi studi tecnici per diventare ingegnere, sebbene questi
non fossero di suo gradimento. Si iscrive alla facoltà di ingegneria
dell’università di Edimburgo, ma presto passa alla facoltà di giurisprudenza.
Nel 1975 consegue la laurea e inizia subito a far pratica d’avvocato.

Dalla professione è presto distolto dalla sua salute sempre precaria e, attratto
dal fascino e dalla sua forte propensione verso la letteratura, in particolar
modo verso la poesia e il romanzo, comincia a dedicarsi ad essa.
Dai tredici ai diciassette anni segue il padre nei suoi viaggi in paesi esotici,
viaggi, che alimentano la sua sete di avventura, lasciando in lui una traccia
profonda, e dai quali riporta impressioni, in seguito profuse a piene mani nelle
sue opere.
Nel 1873 comincia a collaborare con vari periodici e a far amicizia con
scrittori. Col fratello, famoso artista e critico, frequenta la colonia
internazionale di artisti di Barbizon a Fontainebleau e con sir Walter Simpson
intraprende nel 1976 un giro in canoa nel Belgio
e Francia (da Anversa a Pontoise), ricavandone materiale per il libro Un
viaggio nel continente, pubblicato nel 1878. Un’altra avventura è il viaggio
nella Francia meridionale che offre lo spunto alla successiva opera Viaggio
a dorso d’asino nelle Cevenne (1879).
Inizia così il periodo di vagabondaggi attraverso il mondo che diventarono parte
preponderante della vita di Stevenson. Al circolo di Barbizon conosce Fanny
Osborne, una divorziata americana, madre di due figli, di undici anni più
vecchia di lui, e se innamora. Fanny tenta di dissuadere il giovane Stevenson
da un legame affettuoso e parte per la California onde mettere un intero oceano
tra di loro. Non servì perché Stevenson, la cui salute era stata sempre
precaria, avendo saputo che Fanny era caduta ammalata, parte per la California
senza avvertire la famiglia e senza tener conto dei pareri degli amici che lo
sconsigliavano di affrontare una traversata.
Il viaggio è estenuante a fianco di emigranti, un viaggio che contribuisce a
debilitare ancor più il suo fisico tanto che gli strapazzi del viaggio lo
riducono quasi in fin di vita a causa della malaria, di una pleurite e del
generale esaurimento delle sue forze. Il 1879 è per Stevenson un anno duro per
privazioni e povertà. Ma nel 1980, sposata Fanny, trascorre con lei un periodo
tranquillo a Calistoga nel Far West. A quel periodo risalgono le opere Across
the Plains (Attraverso le pianure) del 1892, L’emigrante dilettante
(1895), I pionieri di Silverado (1983), in cui si vennero precisando le
qualità del suo stile e i temi della sua narrativa. In quel periodo si
delinearono e si completarono pure le opere più famose, quelle rimaste
nell’immaginario dei lettori.
Finché
rimane in America e nonostante la salute sempre più cagionevole, continua a
scrivere novelle, che i giornali della California raramente accettavano, non
apprezzando il suo genio.
Nel 1880 ritorna con la moglie in Inghilterra dove rimane per sette anni,
sempre tormentato dall’etisia, tanto da dover trascorrere lunghi periodi di
cura, trasferendosi da una casa di cura all’altra nella vana speranza di trovare
se non la guarigione almeno sollievo. Soggiorna a Davos, Marsiglia, Hyères,
Nizza e Bournemouth. Pur malato, pubblica saggi romanzi e raccolte di
racconti: Virginibus puerisque (1881), Nuove notti arabe (1882)
comprendente una serie di racconti polizieschi tra cui sono noti i racconti
Il Club dei suicidi, Il diamante del rajà, Il padiglione delle dune e
l’opera Uomini allegri (1882).
Ma la celebrità venne con i romanzi L’isola del tesoro (1983), Lo
strano caso del dottor Jekyll e Mister Hyde (1886), Il principe Otto
(1885), Il dinamitardo (1885), Il giardino poetico del fanciullo
(1885) una delicata percezione del mondo magico e fantasioso dei bambini,
Rapito (1886), La freccia nera (1888), Il signore di Ballantrae
(1889)
Nel 1888 Stevenson riprende i suoi viaggi versi i mari caldi del sud per
scrivere reportage giornalistici. Visita le Marchesi, le Haway, le Gilbert
traendo dalla suggestività dei luoghi e dall’incontro con gli abitanti
materiale per la sua opera Nei mari del sud, uscita postuma nel 1896.
Il fascino dei luoghi, l’ambiente, l’atmosfera e le condizioni climatiche
sembrano essere di conforto alla sua tisi sempre più grave. Decide di non
tornare più in patria e si stabilisce definitivamente con la moglie alle Samoa,
acquistando a Upolu una villa che chiamò Vallima (I cinque fiumi) e vivendo una
vita tranquilla a fianco degli gli indigeni.
A questo periodo appartengono i romanzi Catriona (1893) il seguito di
Rapito, Il riflusso (1894), Le veglie dell’isola (1893) in
cui sono inclusi il celebre racconto Il diavolo nella bottiglia e
L’isola delle voci, e i romanzi incompiuti Weir of Hermiston e St
Yves
A parte esiste un carteggio tra lo scrittore e il romanziere americano H. James
da cui si ricava una vasta panoramica del clima letterario del secondo
Ottocento.
A Samoa Stevenson trascorre gli ultimi quattro anni della sua vita nel modo cui
aveva sempre aspirato, da comune mortale, in mezzo a gente semplice e a un
piccolo gruppo di amici e seguaci. Segue pure le vicende politiche dell’isola
schierandosi dalla parte degli indigeni.
Muore non di tisi, come ci si sarebbe aspettato, ma per la rottura di un vaso
sanguigno.
‘Tusitala’, colui che sapeva raccontare le storie, fu sepolto in cima al monte
Vaca da cui si ha ampia veduta sul Pacifico, l’oceano che aveva fatto da sfondo
a molte sue storie. La sua casa di legno, affittata per il modesto prezzo di una
noce di cocco, nel centenario della nascita, diventò un museo.
La base dell’opera di Stevenson poggia solidamente sul suo interesse umano
sempre presente nei suoi scritti. Anticonformista e ribelle, ebbe sempre
presenti i sentimenti dell’uomo, il desiderio dell’avventura, l’aspirazione alla
libertà, il gusto per l’esotico. Tutto ciò lo accumuna ai romantici.
Ciononostante la sua fantasia romantica è temperata dal desiderio della
concretezza; certe sue morbose idee vengono calate nei problemi della vita
morale e analizzate alla luce della sua educazione calvinista inculcata in lui
durante la fanciullezza e l’adolescenza. La sua prosa è sempre lucida e nitida,
inconfondibile per un misto di sottile umorismo e di pathos che la pervade.
LIBRI
David Balfour
(vedi Rapito)
Lo strano caso del dottor
Jekyll e Mister Hyde
(1836) Il dottor Jekyll, medico stimato, per combattere il conflitto fra bene e
male insito nell’uomo, riesce ad ottenere una pozione che può potenziare
al massimo il male e un antidoto che può, invece, debellarlo. Avendola provata
su se stesso, si trasforma nel malefico e ripugnante signor Hyde, segue gli
istinti più bassi insiti nel subconscio dell’uomo e arriva a commettere un
delitto. Diventato sempre più succubo della pozione, si ritroverà a sdoppiarsi
anche senza l’aiuto di essa. Rimasto senza l’antidoto che gli aveva sempre
permesso di ridiventare il mite dottor Jekyll, sotto le spoglie di Hyde si
ucciderà per sfuggire alla cattura. Il romanzo affronta in chiave allegorica il
problema del subcosciente e lo sdoppiamento della personalità.
Dal racconto furono tratti numerosi film, circa
una settantina di versioni, a partire dal periodo del muto 1908 sino ad oggi.
Tra i registi più noti: S.Robertson, R. Mamoulian. V. Fleming, J. Renoir, T.
Fisher, S. Weeks, D.F. Price In Italia la RAI TV produsse un film per la
televisione interpretato da Giorgio Albertazzi.
L’isola
del tesoro Fu
pubblicato nel 1883. L’azione si svolge nel Settecento in un paese marittimo
dove vivono il giovane
Jim Hawkins e la madre che gestisce una locanda ‘L’Ammiraglio Bembow’. Nella
locanda è ospite un vecchio marinaio che, alla sua morte lascia un baule.
Rovistando in esso madre e figlio trovano la mappa che indica dove è sepolto il
tesoro del cap. Flint. Il ragazzo consegna la mappa al dottor Livesey e al
signor Trelawney i quali organizzano una spedizione sulla nave ‘Hispaniola’.
Sulla goletta è imbarcato come cuoco Long Silver John, un uomo apparentemente
gioviale con una gamba di legno e un pappagallo sempre sulla spalla. Silver è un
ex bucaniere, amico di Capitan Flint, e, insieme ad alcuni suoi compagni che
fanno parte della ciurma, tenta di impadronirsi della mappa, ma Jim e un gruppo
di fidati amici riescono a partire verso l’isola del tesoro. Nell’isola
avvengono numerosi fatti tra cui imboscate, tradimenti, battaglie, fino alla
conclusione. Aiutati da un bucaniere, Ben Gunn che i marinai di Flint avevano
abbandonato sull’isola, il tesoro viene ritrovato. Silver viene catturato
assieme ai compagni ma riuscirà a fuggire e di lui non si saprà più nulla. Jim,
pur essendo diventato ricco, ricorderà per sempre i fatti tragici della scoperta
e i morti che era costata e sarà spesso tormentato da incubi.
Dal libro sono stati tratti molti film tra cui
quello di M.Tourneur del 1917 e quello di
V.Fleming del 1934.
Giardino dei versi di un bambino Liriche
per l’infanzia pubblicate nel 1885. Il volume contiene vere e proprie poesie
destinate ai bambini nelle quali vengono fissati sentimenti, idee, atteggiamenti
tipici dell’infanzia. Meraviglioso è il modo dell’Autore nel ricordare,
attraverso la poesia, la sua prima infanzia di malato. Nei versi il ricordo
diventa magia soffusa di nostalgia tenera, dolce, affettuosa.. Anche il gioco
viene considerato nel suo valore essenziale nella vita dei bambini. Dalle poesie
emerge una sorta di racconto che attrae il giovane lettore e lascia nell’adulto
un senso di nostalgia.
Rapito
É il titolo abbreviato del romanzo Kidnappel: Being Memories of the
Adventures of David Balfour in the Years 1751.
Romanzo storico pubblicato sulla rivista
‘Young Folks’ nel 1886 (nello stesso anno uscì anche in volume). Il titolo
originale in inglese è abbreviato perché, alla maniera settecentesca, risultava
essere: “Rapito ovvero un racconto delle
avventure
di David Balfour nell’anno 1751; come egli fosse rapito e trattenuto; le sue
sofferenze sopra un’isola deserta; la sua traversata della Scozia selvaggia; il
suo incontro con Alan Breck Steward e con altri famosi giacobini scozzesi; e
tutto ciò che ebbe a sopportare da parte di suo zio, Ebenezer Balfour di Shaws,
detto falsamente così; scritto da lui medesimo.”
Lo spunto deriva all’autore dal processo di James Steward, giacobino,
avventuroso, accusato di aver ucciso Colin Campbel, agente del re Giorgio II. Le
avventure seguono la trama già espressa nel titolo e si concludono con una
agnizione finale e il ragazzo diventa erede legittimo di un cospicuo patrimonio.
Stevenson diede un seguito al romanzo
scrivendo Catriona (1892) in cui continuano le vicende di David, che si è
assunto il compito di difendere James Steward dall’accusa ingiusta di aver
ucciso Colin Campbel. Catriona è una fanciulla di cui David si innamora e che
sposa. Ottime le scene d’ambiente. Il romanzo non è all’altezza del primo e qua
e là pecca di una certa monotonia.
Nei mari del Sud
Relazione di un viaggio stampata nel 1890 e ripubblicata nel 1896. Nel libro,
suddiviso in quattro parti, l’A. descrive paesaggi, tipi, popolazioni, costumi
osservati durante una crociera nei mari del sud. La terza e la quarta parte sono
ricche di aneddoti, esperienze personali nate dal diretto rapporto con gli
indigeni. Opera della maturità, scritta in modo preciso, dettagliato e delicato.
Lo scrittore dà risalto al fatto che le malattie, le guerre tribali, le
superstizioni, il cannibalismo (ormai quasi debellato), hanno nei decenni
precedenti debilitato e ridotto le popolazioni. Il senso di decadimento che
trapela nelle accurate descrizioni toglie quel fascino e quell’alone di paradiso
terrestre con cui gli europei hanno sempre esaltato le isole del Pacifico.
L’opera è a buon diritto considerata tra i migliori libri di viaggio
dell’Ottocento.
Weir
of Herminston
Romanzo incompiuto, pubblicato postumo nel 1896. Nonostante l’incompiutezza,
(manca la stesura degli ultimi nove capitoli di cui l’autore ha lasciato la
scaletta), può essere considerato tra i migliori della sua produzione. La
vicenda si svolge in Scozia agli inizi dell’Ottocento e ha come protagonisti
l’inflessibile giudice Adam e il figlio Archie. Quest’ultimo ammira il padre ma
non riesce a comprendere la sua inflessibilità nell’applicare la legge. Archie,
studente di legge, assiste ad un processo in cui il padre condanna a morte un
individuo. La freddezza del padre e il freddo scherno con cui tratta il
colpevole suscitano un turbamento in Archie che si allontana dal padre e si
rifugia in campagna a Hermington. Lì trova momenti di pace nell’affetto della
vecchia cameriera della madre e nella di lei nipote Cristina di cui si innamora.
Il romanzo si interrompe a questo punto e nella traccia lasciata si trova
quello che avrebbe dovuto seguire. Archie venuto a conoscenza che un giovane ha
sedotto Cristina, lo uccide e viene giudicato dal padre il quale non esita a
condannarlo a morte. I fratelli di Cristina riescono a liberarlo e a imbarcarlo
con la sorella su una nave in partenza per l’America. Malgrado manchi l’ultima
parte, il romanzo rivela una potenza drammatica e una forza espressiva
particolari.
FILATELIA
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l'album
COOK ISLAND 1994
(1115/7),
GRAN BRETAGNA 1994 (Aerogramma),
1997 (1948),
ISOLE MARSHALL 1998 (BF 4),
ISOLE VERGINI 1969 (196/9),
KIRIBATI 1983 (97), NIUE ISLAND
1994 (636ABCD), SAMOA 1939 (139), 1969
(245/8), 1985 (593/6), 1994 (792/5).
STOWE BEECHER HARRIET
(Usa)
Nasce
il 14 giugno 1811 a Lichfield, Connecticut e muore Hartford, Connecticut il
1° luglio del 1886.
Figlia
di un pastore protestante, legge durante l’infanzia opere romanzesche e
libertarie, dalle leggende arabe alle storie avventurose di Scott.
Trasferitasi nel 1832 a Cincinnati, città fortemente abolizionista, ha il suo
primo impatto con la discriminazione razziale e la realtà della schiavitù.
Nel
1836 sposa Calvin Stowe, un pastore vedovo, insegnante di Letteratura biblica.
Dall’unione nascono sette figli
Trasferitasi a Boston verso il 1851, comincia a scrivere quello che nelle sue
intenzioni era solo un grido di rivolta contro lo schiavismo, ma che per il suo
contenuto emotivo e avventuroso, diventa un libro per la gioventù, che ebbe un
immediato e straordinario successo sia negli USA sia in Europa. Inizialmente
pubblicato a puntate sul “National Era” col titolo di Uncle Tom's Cabin,
attira l'attenzione di tutti a causa della Fugitive Slave Law
(1850) Un
editore pubblica il racconto in volume e subito le vendite salgono alle stelle:
mezzo milione di copie entro il 1857. Scrive circa un libro all'anno dal 1862 al
1884, ma rimane nota sostanzialmente solo per il primo.
Tra
le sue opere sono da ricordare: The Mayflower, or Sketches of Scenes and
Characters among the Descendants of the Puritans (1843); Uncle Tom's
Cabin (1852) ;A Key to Uncle Tom's Cabin (1853);SunnyMeroirsofForeignLands(1854);Dred:
A Tale of the Great Dismal Swamp (1856); The Minister's Wooing
(1859); The Pearl of Orr's Island (1862); Little Foxes (1866);
Religious poems (1867); The Chimney Corner (1868); Oldtown Folks
(1869 )Woman in Sacred History (1873); Palmetto Leaves
(1873): We and Our Neighbours (1875); Captain kidd's Money and Other
Stories (1876); Poqanuc people (1878); A Dog's Mission
(1881).)
FILATELIA
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USA 1907
(Russia)
Arkady Strugatsky Natanovich
nacque il 25 agosto 1925 a Bitumi.
Il padre Natan
Zalmanovich era un critico d'arte, la madre un'insegnante. La famiglia si
trasferì a Leningrado. Nel gennaio 1942 Arkady e suo padre lasciarono la città
assediata. Dopo la morte del padre, Arkady fu arruolato nell'esercito sovietico
e frequentò prima la scuola di artiglieria di Aktyubinsk e successivamente
l’Istituto Militare di Lingue Straniere a Mosca, dove si laureò nel 1949 come
interprete di inglese e giapponese. Lavorò come insegnante e interprete per
l'esercito fino al 1955. Dal 1955 iniziò a lavorare come editore e scrittore
assieme a suo fratello Boris, una collaborazione che durò fino alla morte
avvenuta il 12 ottobre del 1991.

Boris Strugatsky Natanovich, nato il 14 aprile 1933, rimase a Leningrado
con la madre durante l'assedio della città. Si iscrisse nel 1950 all’Università
statale di Leningrado dove studiò fisica e astronomia. Laureatosi nel 1955,
lavorò come astronomo e ingegnere di computer fino al 1966 quando divenne
scrittore a tempo pieno.
I fratelli Strugatsky sono forse i più noti autori della fantascienza
sovietica.
Il loro primo lavoro è stato influenzato da Ivan Yefremov e dal loro romanzo più
famoso, Obochine na Piknik, fu tratto nel 1977 , da Andrei Tarkovsky, il
film dal titolo Stalker .
Diverse loro opere sono state tradotte in tedesco, francese, inglese e italiano
ma non ottennero lo stesso successo che fu loro attribuito dalla critica e dai
lettori russi.
I fratelli Strugatsky sono stati ospiti d'onore del 1987 alla World Science
Fiction Convention, tenutasi a Brighton, Inghilterra.
Assieme scrissero oltre trenta romanzi di fantascienza e vari racconti.
FILATELIA
RUSSIA, Anno 2004, (Busta postale) , 2005
(Cartolina postale).
Sumarokov Aleksandr Petrovich
(Russia)
Nato
a Pietroburgo nel 1717. Morto a Mosca nel 1761.
Rampollo di una nobile famiglia di Mosca, fu educato alla scuola dei Cadetti di
Pietroburgo, dove acquisì una intima familiarità con la lingua francese.
La sua principale importanza fu quella di aver scritto nel 1749 il primo dramma
russo Khorev e ad aver diretto a Mosca il primo teatro russo
permanente lavorando a fianco di drammaturghi quali Fedor Volkov e Ivan
Dmitriesky. Per il teatro scrisse 9 tragedie tra cui Dimitril l’usurpatore
(1771), Mstilslav (1774) e rifacimenti shakespeariani ( Machbet,
Amleto). Adattò anche commedie tratte dal repertorio francese.
Scrisse anche favole (alle quali ancor oggi è affidata la sua fama), un genere
destinato a trovare un fertile terreno nella letteratura russa.
Autore di satire, in cui attaccò vivacemente il governo, i magistrati, i
burocrati, fu anche autore di DS Mirsky believed
that there could be no doubt «the good acting made the reputation of Sumarokov,
as the literary value of his plays is small.
Sumarokov's non-dramatic work is by no means
negligible. canzoni che sembrano scritte per per attirare il lettore, in
quanto caratterizate da una feconda inventiva e dal dono della melodia che
possedeva..
La critica ufficiale non fu
benevola nei suoi confronti, ciò non toglie che riuscì a creare nel pubblico
russo i canoni del gusto classico. Sembra che Racine Voltaire facciano
costantemente parte del suo bagaglio culturale.
Scrisse in francese e
russo. La prima opera in russo fu Cefalo e Prokris, un libretto d’opera,
scritto per il compositore italiano Francesco Araja, che doveva servire per uno
spettacolo presso la corte russa.. L’opera andò in scena il 7 marzo del 1755.
Una seconda opera impostata su un testo russo, Alceste, (1758), venne
scritta per il compositore tedesco Hermann Raupach, anch’essa per essere
presentata al teatro di corte.
Sumarokov fu il poeta e drammaturgo che utilizzò l'unico teatro classico
creato in Russia e che permise a Mikhail Lomonosov di introdurre il classicismo
nella letteratura russa
They are remarkable for a
truly prodigious metrical inventiveness and a genuine gift of melody.
FILATELIA
URSS Anno 1956
(Catalogo Michel
1906), 1972
SVEINSSON
JÓN STEFAN
(Islanda)
Nato ad
Akureyri il 16 novembre 1857. Morì a Colonia il16 ottobre 1944.
Jon , meglio
conosciuto come “Nonni” (nome derivato da un suo celebre personaggio), fu uno
scrittore per bambini e membro della Compagnia di Gesù.
Lasciò
l’Islanda nel 1870 per la Francia dove si convertì al Cattolicesimo.
Le sue storie
per bambini, relative ad un personaggio di nome Nonni, sono ben note in
Islanda e in altre parti d'Europa.
Scrisse:
Nonni, Nonni e Manni Sonnentage, Die Stadt am Sundström, Abenteuer auf den
Inseln, Auf Skipalon , Nonni erzählt, Tra Feuer und Eis, Nonni Wie das
Glück fand, Nonni negli Stati Uniti, Die Feuerinsel im Nordmeer, Nonnis
Reise um die Welt Band 1: Nonni in Amerika Band 2: Nonni in Giappone
La casa di
Akureyri dove trascorse la sua infanzia è oggi diventata un museo.
FILATELIA
ISLANDA Anno 1980 (505)
SWIFT JONATHAN
(Inghilterra)
Nato a Dublino il 30 novembre 1667 ivi morto il 19 ottobre 1745.
Figlio di genitori inglesi stabilitisi in Irlanda, perde il padre prima della
nascita. Viene educato
in Irlanda, prima alla scuola di Kilkenny poi al Trinity College dove consegue
la laurea. Lascia l’Irlanda per l’Inghilterra dove trova nel 1679 un impiego
come segretario presso sir William Temple, a Moors Park nel Surrey, una
posizione che gli permette di studiare i retroscena della politica inglese. Un
lavoro che gli pesa assai in quanto, trattato dal padrone come un servo, non
riesce ad ottenere i vantaggi che si era prefisso e si vede sorpassato da un
suo collega che, invece, otteneva fama. Unica consolazione è l’educazione di
una fanciulla (che si diceva figlia naturale di Temple, per altri figliastra di
un maggiordomo) Esther Johnson, che più tardi inserì in alcune sue poesia col
nome di Stella e che gli rimase devota per tutta la vita.
Nel 1699 inizia la sua carriera politica aderendo al partito dei wight,
cui sir Temple apparteneva.
Tornato in Irlanda sceglie come via il
sacerdozio, prende gli ordini sacri e ottiene una piccola prebenda presso
Belfast. Appartengono a quest’epoca i suoi primi lavori letterari come l’ode
pindarica pubblicata nella “Athenian Gazette”; il libro La battaglia dei
libri (1704), una controversia circa i meriti degli scrittori antichi e
moderni; l’operetta satirica Il racconto della botte, una parodia della
chiusura delle chiese cristiane; opere satiriche come Descrizione del
mattino, Descrizione di un acquazzone in città (1710); Argomentazione
contro l’abolizione del cristianesimo (1708) che diede inizio alla sua
polemica contro i whigs; il Discorso sull’attività meccanica dello
spirito, il Discorso sulle lotte e i dissensi tra nobili e plebeei in
Atene e in Roma (1701) e l’Argomento contro l’abolizione del
Cristianesimo /1711); libelli politici come La condotta degli alleati
(1711) che preparò l’opinione pubblica alla pace con la Francia.
In campo politico Swift nel 1710, visto
l’orientamento favorevole assunto dal nuovo governo tory di Robert
Harley, nei confronti della chiesa anglicana, passa ai tories, divenendo
uno dei più ascoltati consiglieri del governo. Dirige il loro giornale “The
examiner”. Furono quelli anche anni di intenso lavoro letterario. Scrive
Diario a Stella (postumo 1766). Nel 1713 è nominato decano della cattedrale
di San Patrizio a Dublino, ma non riusce ad ottenere il vescovado a cui ambiva.
La
fine della supremazia dei tories segna l’inizio del suo isolamento
politico, persuadendolo a ritornare in Irlanda dove, sebbene disprezzasse gli
abitanti, scrisse le Lettere del drappiere (1724) in cui eccitava il
popolo contro i soprusi dell’amministrazione inglese. Compose operette in versi:
Versi sulla morte del dr. Swift (1731) opera autobiografica Il ritorno
del giudizio; Modesta proposta (1729) una delle maggiori satire
provocatorie in cui lo scrittore sosteneva che bisogna usare i bambini poveri
come cibo per i ricchi, presentata imitando il tono di un accorto economista;
Una rapsodia sulla poesia (1733). Ma soprattutto attende alla composizione
della sua opera principale i Viaggi di Gulliver in paesi lontani del mondo
ancor oggi universalmente conosciuta e annoverata tra i classici della
letteratura.
Swift a Dublino era stato seguito dall’amica Esther Vanhomrigh, da lui chiamate
Vanessa nelle sue opere, per la quale aveva scritto il poemetto Cadenus e
Vaness Da rilevare che Cadenus è l’anagramma di Decanus , la carica
ecclesiastica di Swift. Da Esther innamorata da lui si allontana
clamorosamente e rompe ogni rapporto. La donna muore nel 1723. Anche Stella,
che l’aveva seguito, muore pochi anni dopo, nel 1728. Stella, era la donna
che aveva conosciuto fanciulla in casa Temple e che, si dice avesse segretamente
sposato. Ma egli non abitò mai con lei né volle mai parlarle se non in presenza
di una terza persona. La morte delle due donne causa in Swift un tracollo
fisico, acuito dalla labirintite di cui soffriva, e una prostrazione tale da cui
non si risollevò più. Colpito da paralisi nel 1742, rimane infermo e in stato di
follia fino alla morte.
Venne seppellito nella chiesa di San Patrizio accanto a Stella. Lasciò il suo
patrimonio ai poveri, destinandone una parte alla fondazione di un manicomio.
LIBRO
I viaggi di Gulliver
L’opera fu iniziata nel
1726 e portata avanti per anni. In essa si narrano le vicende
del medico di bordo di un mercantile,  Lemuel Gulliver. La nave mercantile su cui
viaggia fa naufragio presso l’isola di Lilliput, dove tutto è grande quanto un
quindicesimo di una persona, compresi oggetti, piante e animali. Con la sua
statura Gulliver viene temuto e anche amato quando risolve la guerra tra due
nazioni.
Nel secondo viaggio Gulliver visita Brobdingnag
dove i rapporti di altezza sono rovesciati e il medico diventa il trastullo, ‘la
bambola vivente’, della figlia del re, che lo tiene tra i suoi balocchi
Nella terza parte visita Laputa, un continente
volante che ha come capitale Lagado, dove la satira si rivolge contro gli
storici, i filosofi e gli inventori. Visita pure l’isola di Glubdubrib dove
evoca le ombre dei grandi del passato mettendo alla berlina le loro meschinità e
l’isola di Strulbrug, abitata da esseri immortali, e si accorge che la massima
infelicità dell’uomo è il tedio di vivere.
Nella quarta parte si incontra con i cavalli
parlanti Houyhnhm la cui virtuosità e semplicità di vita viene messa a
confronto con la brutalità degli Yahoo, bestie dall’aspetto umano.
L’opera soddisfa tutti i gusti per il contenuto
satirico, grossolano, per gli episodi comici, per meravigliose avventure, per le
odiose pitture degli uomini e delle cose e anche per gli insegnamenti. Swift
odiava i suoi simili ed egli conobbe il modo di renderli ridicoli, il modo di
insultarli, di tormentarli e sembra compiacersi alla vista delle loro
sofferenze. Le sue sono satire che mordono come gli scorpioni
FILATELIA
guarda
l'album
ANTIGUA E BARBUDA 1993
(1651),
IRLANDA 1967 (201/2),
ISRAELE 2010, MONACO 1976 (1071),
ROMANIA 1967 (2321),
UNGHERIA 1979 (2700)
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