
PAATALO KALLE
(Lapponia)
Nato a Taivalkovski l’11 novembre
1919. Morto il 20 novembre 2000.
Autore assai noto in Finlandia per
le sue serie biografiche nelle quali offre un ampio quadro della vita rurale del
suo paese.
Suo padre, un boscaiolo, soffriva
di disturbi mentali periodici, e Kalle ancor giovane dovette mantenere la sua
famiglia facendo lo stesso lavoro paterno. Allo stesso tempo, sognava di
diventare uno scrittore e leggeva avidamente. Suoi autori preferiti furono Jack
London e Mika Waltari.
Arruolato, combatté nella Guerra
d’Inverno durante la quale fu ferito. Ritornato alla vita civile si trasferì a
Tampère dove studiò presso una scuola tecnica, diventando imprenditore edile.
Cominciò la sua carriera letteraria scrivendo racconti pubblicati su riviste.
Si sposò due volte ed ebbe due
figlie dal secondo matrimonio.
Come romanziere debuttò nel 1958
con un romanzo ambientato in un cantiere. Seguì un secondo romanzo Il nostro
pane quotidiano che diede il via ad una serie di 5 volumi, Koillismaa,
dove descrive la vita quotidiana e religiosa, la povertà e i problemi di quattro
famiglie che vivono nella zona rurale. Da quel momento si trasformò in scrittore
free lance e pubblicò fino alla morte un libro all’anno.
Nel 1971 ha pubblicato quello che
sarebbe stato il primo di 26 volumi della serie Juuret Iijoen törmässä
(Le radici lungo la riva del fiume ), probabilmente il più lungo racconto
autobiografico nel mondo (circa 17 000 pagine in totale).
Anche se i primi libri ebbero
recensioni favorevoli, l'atteggiamento prevalente dei critici per la sua
scrittura si trasformò presto in senso negativo, mentre la sua popolarità presso
i lettori rimase stabile.
Le descrizioni di Paatalo sono
accurate e puntigliose, come pure gli eventi narrati. In Finlandia risulta
l’autore più venduto.
Paatalo è noto per essere stato un
uomo modesto, legato alle tradizioni e che non ha cambiato il suo stile di vita.
Visse in campagna in una casa da lui stesso costruita. Cosa non sorprendente in
quanto la sua prima professione era quella di ingegnere edile.
Come riconoscimento per la sua
carriera, Päätalo ha ricevuto la medaglia Pro Finlandia, il titolo di
professore nel 1978 e un dottorato honoris causa presso l’Università di
Oulu nel 1994.
Conosciuto come "il re delle
ristampe" a causa del fenomenale successo dei suoi libri, Päätalo ha pubblicato
39 romanzi, due raccolte di racconti e una commedia. Molti suoi racconti sono
stati pubblicati postumi.
FILATELIA
FINLANDIA Anno
1997 (1372)

PACHOVSKY VASILY NIKOLAEVICH
(Ucraina)
Nato nel 1878. Morto nel 1942.
Pachovsky fu il poeta più importante del gruppo artistico "La musa dei Giovani",
che ha riunito i fondatori del movimento moderno della letteratura ucraina,
all'inizio del ventesimo secolo. Il lavoro creativo di questi modernisti si è
basato sulla filosofia di Friedrich Nietzsche.
FILATELIA
UCRAINA Anno 1993, 2003
   
PAGNOL
MARCEL
(Francia)
Autore drammatico e regista francese,
nacque a Aubagne, Bouche du Rhône il 25 febbraio 1895. Crebbe e studiò a
Marsiglia, dove, dopo il compimento degli studi, insegnò lingua inglese. Fondò
una rivista letteraria.
Nel 1922 si trasferì a Parigi dove
cominciò a scrivere per il teatro. Esordì nel 1925 con una commedia
antimilitarista Mercanti di gloria. Seguirono alcuni esperimenti di
scarso successo e dopo tre commedie giovanili scritte in collaborazione con
P.Nivoix, riuscì ad imporsi all’attenzione del pubblico con la commedia
Topaze, una satira ironica sui politicanti e sugli affaristi del suo tempo.
Nella sua opera, strettamente connessa al
periodo tra le due guerre, si distinguono due momenti caratteristici. Il primo è
quello della commedia satirica, nato con Topaze, preceduta dai
Mercanti di gloria (1925). L’Autore utilizza temi di attualità in cui
profonde la materia incandescente del momento, quella che interessa il pubblico,
e la usa con abilità attraverso il gusto della battuta comica, il chiassoso
moralismo, elementi che assicurano il successo anche quello di cassetta, in
quanto i temi che hanno come argomento i profittatori di guerra (quelli che
speculano sugli ‘eroici e gloriosi caduti’), i politicanti corrotti,
l’immoralità di certi accademici e della classe dirigente, sono pietanze ghiotte
per lo spettatore.
Topaze
ebbe accoglienze trionfali perché mise in scena un semplice maestro elementare,
pieno di ingegno e di scrupoli, il quale, inconsapevolmente, per un certo tempo
è vittima di loschi affaristi. Ma, arrivato sull’orlo di dover pagare al posto
dei mandatari, riesce a imparare il gioco degli affari e a giocare le sue carte
meglio di loro.
Il secondo momento è interamente occupato
dalla sua attenzione verso il mondo popolaresco di Marsiglia. A Topaze
seguirono nel 1929 e nel 1931 le due prime parti della ‘trilogia marsigliese’:
Marius e Fanny, che costituiscono il capolavoro di Pagnol.
La trilogia fu completata con Cesar
nel 1937. Solo nove anni dopo l’opera giunse sulle scene. Si tratta di una
vicenda melodrammatica con personaggi fissi e con la Marsiglia popolare sullo
sfondo. Vi sono numerose scene d’ambiente che interrompono momenti di
sentimentalismo. L’opera non manca di comicità, quella popolaresca, un po’
grossolana, ma non priva di vivacità.
Dal 1933 Pagnol si dedicò soprattutto al
cinema e la sua trilogia come altre opere del teatro finirono sullo schermo. La
tesi di Pagnol, che difese accanitamente contro i polemisti, era quella che il
cinema serve a ‘fissare il teatro’, come la leggenda scritta riesce a fissare la
leggenda orale. A tal proposito scrisse parecchi articoli sulla rivista
“Fantasio” da lui fondata nel 1932, poi diventata “Les Cahiers du sud”.
Nella sua attività di regista, oltre a
portar sullo schermo le sue opere, vanno ricordati i film di stampo realista
La moglie del fornaio di Jean Giono (1939) e le Lettere dal mio mulino
di Alphonse Daudet (1954).
Di scarso significato sono i suoi drammi
scritti nel dopoguerra: Judas (1955), Fabien (1956) e i suoi
romanzi. In precedenza, nel 1922, aveva scritto un dramma in versi Catullo
e Jazz (1926)
Pagnol fu anche autore di opere
autobiografiche come La gloria di mio padre (1958), Il castello di mia
madre (1958), Il tempo dei segreti (1861), Il tempo degli amori,
uscito postumo nel 1977.
Lo scrittore fu nominato Accademico di
Francia nel 1946.
Morì a Parigi il 18 aprile 1974.
Opere: La trilogia marsigliese:
Marius, Fanny, Cesar Marius, figlio del barista Cesar, ama Fanny, una
venditrice di conchiglie. Marius ha già il suo avvenire tracciato, farà il
barista al posto del padre. Solo che il bar, situato in riva al Vieux Port di
Marsiglia, è frequentato da pescatori, da lupi di mare, da marinai sempre in
viaggio verso luoghi lontani ed esotici. Un mondo che attrae il giovane, finché
decide di abbandonare il bar per imbarcarsi e coronare il suo sogno di
avventure. Cesar e Fanny non capiscono il desiderio di lasciare il certo per
l’incerto, ma Fanny, comunque, accetta la situazione, non vuole togliere alcuna
illusione all’amato. Lo aspetterà, ma non intende sposarlo subito.
Accanto ai tre personaggi vive un mondo
caotico ritratto da Pagnol con penna abile. È il mondo della Marsiglia colorata,
odorante di pastis e di aglio, ma anche di lavanda. Un mondo gioviale e
violento, malinconico, pronto alla risata, al pianto, capace di accettare la
commedia della vita.
FILATELIA
FRANCIA
Anno 1961 (1304), 1986 (2437), 1993 (2802), GIBILTERRA Anno 1995 (752), MONACO
Anno 1976 (1046), 1980 (1225), 1995 (1985)
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PALACIO PABLO
(Equador)
Nato a Loja il 25
gennaio da Angelina Palacio e Augustin Costa. Il padre, di famiglia nobile, non
volle riconoscerlo. Solo dopo che il figlio divenne famoso tentò di dargli il
suo nome ma lo scrittore rifiutò.
Un aneddoto
racconta che, ancora ragazzo, Pablo cadde nel torrente Chorrera, riportando
numerose ferite al capo, ai postumi delle quali, a distanza di tempo, vennero
attribuiti i dolori di cui lo scrittore soffrì negli ultimi anni della sua
vita. Si racconta pure che, da ragazzo, subì un altro trauma per la morte della
madre. Fu allevato da uno zio che, avendo compreso l’intelligenza del nipote, lo
fece studiare e pagò i suoi studi per conseguire una laurea universitaria.
Il suo curriculum
scolastico passò attraverso la Scuola primaria dei Fratelli Cristiani, poi nel
Collegio “Bernardo Valdivieso”, presso il quale ebbe a disposizione una ricca
biblioteca di autori stranieri. Passarono sotto i suoi occhi opere romantiche,
realiste, simboliste, da Baudelaire a Verlaine a Juan Ramòn Jimenez le quali
plasmarono la sua mente.
In quei primi
anni, sulla rivista del collegio “Iniciacìon” pubblicò il poemetto Occhi
negri. All’età di 15 anni ottenne il primo premio letterario, superando
molti studenti universitari con il racconto autobiografico El Huerfanito.
Nel 1922 apparve la prima pubblicazione sulla rivista “Alba Nuova” del racconto
romantico Amore e morte, seguìto, l’anno successivo, da Inquietudini,
entrambi di impronta romantica.
Dopo gli studi
liceali si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza di Quito; e sempre a Quito
pubblicò nel 1927 un libro di dieci racconti dal titolo Debora e Un uomo
morto, un’opera assai polemica per il suo tempo, apprezzata nei nuovi
circoli letterari formati per lo più da giovani intellettuali con la mente
aperta verso il futuro.
Nel 1932 il
Ministro dell’Educazione Pubblica, Benjamin Carriòn, gli assegnò il
sottosegretariato dell’Educazione e della Cultura e lo attrasse nella sfera del
nascente Partito Socialista, del quale divenne un fervente sostenitore e al
quale fu costantemente legato
Sempre nel 1932
si laureò in Diritto e pubblicò l’opera Vida de Ahorcado. Tre anni dopo
ottenne il titolo di Avvocato, iniziando una carriera invidiabile per capacità e
correttezza.
Nel 1937 insegnò
all’università alla Facoltà di Filosofia e diede alle stampe Frammenti
originali di Eraclito da Efeso (1935) e Breve schema genetico di
dialettica (1938)
Nel 1937 sposò
l’artista Palacios. Purtroppo, due anni dopo, incominciarono a manifestarsi i
primi sintomi di una terribile infermità: perdita di memoria e del filo del
discorso durante le discussioni, oltre ad altri disturbi della mente che lo
condussero alla morte nella clinica psichiatrica di Guayaquil, dopo una agonia
durata sette anni. Morì il 7 gennaio del 1947.
FILATELIA
EQUADOR Anno 2006 (1936)

PALACIO PEDRO BONIFACIO
(pseud. Almafuerte)
(Argentina)
Nato a San Giusto
(provincia di Buenos Ayres il13 maggio del 1854. Muore il 20 febbraio del 1917.
Prese lo pseudonimo di Almafuerte ( ma ne usò anche altri).
Perse la madre in
tenera età e venne poi abbandonato dal padre per cui crebbe sotto la tutela
degli zii. La sua prima passione fu la pittura ma da essa non ricavò i successi
che si attendeva. Si dedicò quindi all’insegnamento. Diresse la piccola scuola
di Chacabuco, dove nel 1884 ebbe la possibilità di conoscere Domingo Faustino
Sarmento.
In seguito si
trasferì a Las Plata dove diresse il giornale “El Pueblo”, pubblicandovi
articoli di vario genere, puntando, però, sui problemi dei giovani, quelli che
più tardi parteciperanno al movimento rivoluzionario del 1890.
Dal 1894 al 1896
riprese la sua attività di insegnante nella scuola di Trenta Lauquen, ma, per
attivismo politico contrario al regime, perdette il posto.
Sebbene i suoi
mezzi economici non lo consentissero, adottò cinque bambini.
In tutta la sua
vita letteraria pubblicò solo due libri che, comunque, bastarono per inquadrare
la sua opera e il suo pensiero e per essere apprezzato da Luis Borges e Rubén
Dario.
FILATELIA
ARGENTINA Anno 1983 (1340)

Palahniuk
Charles Michael "Chuck"
(USA)
Nato a Pasco il 1° febbraio 1962.
Figlio di genitori russo-francesi,
si laureò all’università dell’Oregon e stabilì la sua residenza a Washington.
Raggiunse il successo con il
secondo romanzo Fight Club (1996), da cui è stato tratto l’omonimo film
diretto nel 1999 dal regista David Fincher ed interpretato da Brad Pitt e Edward
Norton.
Il suo stile è simile a quello di
scrittori come Don De Lillo e Irvine Welsh.
Chuck apprende a scrivere all'età
di 6 anni. Frequenta e abbandona la scuola di giornalismo, fa svariati lavori
(camionista, meccanico…). È contrario al progresso e dichiara apertamente di non
possedere un televisore e di essere un omosessuale. La sua infanzia non è rosea:
apprende da suo padre che il nonno uccise la nonna a colpi di pistola e poi si
sparò. Che lui, suo padre, sposò una donna che lo tradì e che uccise assieme
all’amante e ne bruciò i corpi.
Solo verso i trent'anni scrive il
suo primo romanzo Invisible Monsters, una storia di apparenze, di
cambiamenti d'identità, nella quale l'immagine edonistica domina la realtà. Il
suo stile è scientifico e crudo. Rasenta il grottesco enfatizzando le parole per
far esplodere le frasi. La sua scrittura è priva di avverbi e altre particelle
che rallentano il ritmo del periodo. Sono presenti inoltre improvvise
interruzioni, ripetizioni ad effetto e battute notevoli, fredde. Il romanzo è
respinto dalle case editrici.
Nel 1996, dopo diversi rifiuti,
pubblica il suo secondo romanzo, Fight Club.
In Survivor (1999) tratta
il tema delle sette religiose. In Choke (2001) quello della sesso-
dipendenza.
Nel 2008 pubblica Gang Bang
e nel 2009 Pigmeo.
Altre sue opere: Ninna nanna (2002),
Diary (2003), Cavie (2005), Rabbia (2007), Portland Souvenir (saggio, 2003),
La scimmia pensa, la scimmia fa
(saggio,2004).
FILATELIA
GUINEA Anno 2007 (fog. 650)

PALAMAS KOSTIS
(Grecia)
Nato A Patrasso
nel 1859. Morto ad Atene nel 1943.
Segretario
dell’università (1897-1928) e poi dell’Accademia Ellenica, attirato da
interessi diversi, dalla linguistica alla pedagogia, per un trentennio circa
esercitò una grande influenza nel mondo culturale greco.
Poeta
tradizionalista agli inizi, introdusse nelle sue poesie la lingua popolare, il
“volgare” e nuove forme metriche.
Dominato
dall’amore per il proprio paese, che vorrebbe restituito al passato di
grandezza, nella sua opera tocca ora toni romantici, ora si innalza a momenti
epici.
Pubblicò i volumi
Canti della mia patria (1886), Inno ad Atena (1889), Giambi e
anapesti (1897), una delle sue opere migliori, Il dodecalogo dello
zingaro (1907), Il flauto del re (1910).
Scrisse anche
racconti La morte del pallicari (1891), saggi e drammi.
FILATELIA
GRECIA Anno 1960 (702), 2007
(2379)

PALANSURIYA SAGARA
(Sri
Lanka)
Nato nel 1908. Morto nel
1961.
Tra i poeti più giovani
dello Sri Lanka della fine degli anni 1940 e primi anni 1950 sono da
considerarsi PB Alwis Perera, Sagara Palansuriya, Wimalaratne Kumaragama e
altri ancora.
La maggior parte dei poeti
apparteneva a movimenti politici della sinistra. E, infatti, quando il
partito della destra , nel 1948, salì al potere e per festeggiare l’indipendenza
dello Sri Lanka bandì un concorso poetico, nessuno dei poeti più popolari vi
partecipò dicendo che si trattava di una falsa indipendenza.
Nonostante ciò le opere dello scrittore Sagara
Palansuriya, insegnante e leader del movimento nazionale dei lavoratori,
continuarono ad essere lette.
Palansuriya fu
una figura di spicco tra coloro che diedero vita a diversi movimenti politici.
Fu eletto deputato al Parlamento
europeo nel 1956 dagli elettori Horana e si sedette con l'opposizione a fianco
di Phillip Goonawardane dopo l'assassinio del primo ministro Bandaranaike.
In seguito rifiutò il portafoglio
ministeriale della Pubblica Istruzione, assegnato a lui durante il regime del
Primo Ministro Dahanayake e attaccò i principi della sua politica.
Morì nel 1961
FILATELIA
SRI LANKA Anno
1989 (860)

PALLAIS AZARIAS H.
(Nicaragua)
Nato a Leon
Nicaragua il 3 novembre del 1884; e morto il 5 settembre del 1954.
Di padre francese
e di madre nicaraguegna, iniziò gli studi dapprima in una scuola privata e li
proseguì poi nell’Istituto Nazionale d’Occidente del Leon, scoprendosi la
vocazione religiosa. Ammesso al seminario di San Ramon, conseguì la laurea. Nel
1908 venne inviato a Parigi dove studiò il latino, il greco e l’ebraico. Nel
giugno del 1908 ottenne la laurea in Diritto canonico, divenendo dottore in
teologia. Proseguì in seguito i suoi studi in Germania, Inghilterra, Svizzera e
Olanda.
Lo scoppio della
Guerra mondiale lo obbligò a ritornare in Nicaragua, dove iniziò a scrivere e a
pubblicare vari poemi, uno dei quali venne letto ai funerali di Rubén Dario.
Direttore dal
1926 al 1930 dell’Accademia Nicaraguegna di Lingue, visitò diversi stati latino
americani tenendo conferenze.
Uomo di vasta
cultura, fu intransigente verso l’ipocrisia e le deviazioni del Cristianesimo,
attirandosi critiche da parte di politici e di prelati.
Morì durante un
intervento chirurgico.
FILATELIA
NICARAGUA Anno 1986 (1420

Palma Joaquín José
(Cuba)
Nato a Bayamo il 9 novembre 1844.
Morto nel Guatemala il 2 agosto 1911.
Ha frequentato le scuole elementari
nei monasteri di San Francisco e Santo Domingo. Nel collegio 'San Jose',
continuò l'istruzione secondaria. Poco dopo il diploma di scuola superiore
cominciò a pubblicare le prime poesie.
Entrato nel clima della rivoluzione
del 1868 sin dal suo inizio lavorò nella zona di Bayamo, nel reclutamento degli
uomini. Fu nominato tra i Consiglieri della villa di Bayamo dalle forze cubane e
fu tra i primi a bruciare la propria casa
durante l’incendio della sua città natale.
Presentò una mozione per l'abolizione della schiavitù con Ramon Cespedes
Borrero. Fu assistente e confidente di Carlos Manuel de Cespedes. e uno dei
principali editori di “El Cubano Libre”, pubblicato a Bayamo.
Nel 1973 si trasferì in Giamaica
con l’incarico di raccogliere fondi per la causa cubana. Più tardi andò a New
York, Perù e altri paesi sudamericani. Residió
alternativamente en Guatemala y en Honduras. Visse alternativamente in
Guatemala e Honduras. In questo paese svolse attività educative e lavorò come
segretario del presidente della Repubblica, Marco Aurelio Soto.
Divenne un cittadino dell'Honduras
e viaggiò in Europa con Marco Aurelio Soto e Ramon Rosa, dopo aver rinunciato
alla presidenza.
Un anno dopo tornò in Guatemala
dove ricoprì la carica direttore della Biblioteca Nazionale e professore di
letteratura spagnola presso la Facoltà di Giurisprudenza. Ha scritto l'inno
nazionale.
Tornato a Cuba nel 1902, respinse
alte cariche pubbliche, ma accettò l’incarico di Primo Console in Guatemala dove
morì.
Dopo
aver ricoperto alte cariche pubbliche, ritornò in Guatemala. La sua opera
consiste in numerose poesie di sapore romantico in cui prevale il fervore
patriottico, la dolcezza del padre di famiglia, le parole della persona
istruita, la profondità del pensatore. Tra esse
spiccano : A Miguel García Gutiérrez, Maria
Granados, Nel mese di novembre e Il
buio dell'anima.
FILATELIA
CUBA Anno 1956
(439), Guatemala Anno 1953 (362/5), 2012
(656)
 
PALMA RICARDO
(Perù)
Nato a Lima il 7 febbraio 1933; morì a
Miraflores il 6 ottobre 1919.
Di ingegno precoce, condusse una gioventù
spensierata, sebbene già dedita alla letteratura, in particolar modo alla poesie
e al teatro.
Scrisse versi ispirati a J.Zorilla e
Bécquer, e drammi alla Victor Hugo come la Sorella del boia, La morte,
Rodil, quest’ultimo lo impose all’attenzione del pubblico all’età di
diciotto anni.
Entrò nella Marina peruviana, scampò ad un
naufragio nel 1855. Prese parte alla battaglia di Callas nel 1856.
Si dedicò al giornalismo e fu redattore a
Valparaiso della “Rivista del Sud America” . In politica fu di tendenza liberale
e appoggiò Josè Galvéz. Ma quando la rivolta venne soffocata, dovette rifugiarsi
nel Cile, Successivamente passò in Europa e viaggiò in Inghilterra, Francia e
Italia.
Dal 1868 al 1972 entrò nel governo di Josè
Balta come segretario e poi fu senatore della repubblica.
A quarant’anni si sposò e si ritirò dalla
politica per occuparsi della Biblioteca Nazionale di Lima e dedicarsi alla
scrittura.
Autore di poesie Armonie (1865),
Passionaria (1870), Verbi e gerundi (1877), Filigrane (1892);
dell’opera Bohème del mio tempo (1886), di racconti e romanzi raccolti
in Tradizioni peruviane (1872-1918) e di numerose traduzioni di Hugo,
Longfellow, Heine.
La sua opera più importante resta
Tradizioni peruviane dove, in una prosa piacevole e accurata, rievoca il
passato della sua terra, arricchendolo di aneddoti, leggende, scene di costume
FILATELIA
CUBA Anno
1989 (2975), PERU’ Anno 1984 (771), FILIPPINE Anno 1974 (964),
1977 (1046)
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PANAS MIRNYI
(Pseud. di AFANASII LAKOVLEVICH
RUDCHENKO).
(Ucraina)
Nato 1 ° maggio 1849, in Mirgorod. Morto 28 gennaio 1920, a Poltava.
Scrittore ucraino, figlio di un servo della gleba, riuscì a laurearsi presso la
Scuola del distretto di Gadiach nel 1862 e trovò subito un impiego presso il
tribunale locale. Nel 1871 occupò un posto nel Dipartimento delle Entrate.
Mirnyi ha iniziato la sua carriera letteraria nel 1872 con la pubblicazione
della poesia Ucraina e il racconto Fuorviati da un Demone. La
critica sociale implicita nelle sue opere ha reso necessario per lui usare uno
pseudonimo. Il suo sviluppo letterario è stato influenzato dal Shevchenko e dai
democratici rivoluzionari russi e populisti del 1870. Le sue opere sono
importanti per la loro rappresentazione realistica del villaggio ucraino, le sue
contraddizioni inconciliabili e la stratificazione sociale della classe
risultante dalla riforma del 1861.
Nel suo romanzo Quando il presepe è completo? (1872-75) (pubblicato la
prima volta nel 1880 a Ginevra), scritto in collaborazione con il fratello, ha
trattato il tema dei conflitti di base della classe meno abbiente,
rappresentandone i conflitti della vita in modo realistico e con una profonda
comprensione dei diritti umani.
Il successivo romanzo Villains (1877) raffigura i vari sentieri
affrontati dalla intellighenzia ucraina, i cui migliori rappresentanti hanno
tenuto conto delle esigenze del popolo.
Un ampio quadro della vita ucraina è presente nei romanzi Wayward, Miserie
del passato e presente (novelle 1897) e Freedom Hungry (incompiuto,
pubblicato 1940).
Nel 1880 ha pubblicato una serie di storie tra cui Una giornata al pascolo,
Padre e Madre, pubblicate durante la vita dello scrittore (1884). Mirnyi è
stato autore di racconti, fiabe, del poema in prosa Un sogno (1905) e di
un libero adattamento del racconto poetico La campagna di Igor (1896).
Ha anche scritto diverse opere, tra cui Limerivna (1899), e The Nun
(1884, pubblicato 1929). Ha tradotto in ucraino opere di Puskin, Lermontov,
Turgenev, Ostrovskii, Shakespeare, Longfellow.
Le opere di Mirnyi sono state tradotte in molte lingue dell'Unione Sovietica e
in varie lingue straniere.
FILATELIA
UCRAINA Anno 1999 (365)
 
PanfErov FEdor Ivanovič
(Russia)
Nato a Pavlovka, Saratov nel 1896. Morto a Mosca nel
1960.
Scrittore russo, di origine contadina, esordì con
drammi e racconti, descrivendo poi la collettivizzazione delle campagne nel
romanzo Bruski ("Pietre per affilare", 4 voll., 1928-37), che suscitò
ampie discussioni.
Analoghi intenti ideologici ebbero le opere
successive (come la trilogia Volga-matuška reka "Madre Volga", 1953-60),
per lo più imperniate sulla guerra o sul lavoro dei minatori negli Urali.
Diresse (1931-60) la rivista Oktjabr.
FILATELIA
URSS Anno 1966
Busta Postale, 1986 Busta postale

PANN ANTON
(Romania)
Nato a Sliven nel 1794; morì a Bucarest il 2 novembre 1854.
Autodidatta, cantore di chiesa, musicista, insegnò musica per un certo tempo in
un convento di suore e fuggì con una di esse. Abbandonato dalla compagna, si
dedicò alla letteratura, distinguendosi come primo autore del folklore rumeno e
si accinse a fissare in forma scritta il patrimonio culturale rumeno sino allora
affidato alla sola oralità.
Nella raccolta intitolata Il racconto del parlare (1847) tentò di
sistemare e codificare la lingua viva in lingua scritta.
Sue opere: Favole e storielle (1838-41), Poesie popolari (1846),
Proverbi o racconti della parola (1847). Scrisse pure una autobiografia
dal titolo L’ospedale dell’amore (1850-52).
Pann musicò la poesia di A. Muresanu La squilla, che divenne l’inno dei
rivoluzionari romeni.
FILATELIA
ROMANIA Anno 1955 (1409), 1996
(4039)
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PANNONIO GIANO (CSEZMICEL J.)
(Ungheria)
Nato a Medvedgrad nel 1434, morì a Zagabria nel 1472.
Nipote di un cardinale, studiò in Italia alla scuola di Guarino Veronese a
Ferrara e poi a Padova. Nominato vescovo di Cinquechiese, Pècs, ebbe importanti
incarichi diplomatici.
Fu accusato di aver partecipato alla congiura contro il re Mattia d’Ungheria e
morì mentre cercava di rifugiarsi in Carinzia.
Fu autore di eleganti poesie in latino e uno dei massimi
promotori della cultura in Ungheria.
FILATELIA
UNGHERIA Anno 1972 (2217)

PAPADAT-BANGESCU HORTENSIA
(Romania)
Nata a Ivesti nel
1876. Morta a Bucarest nel 1955.
Dimostrò capacità
di introspezione dell’animo femminile, nelle prime raccolte di racconti,
Acque profonde (1919), La sfinge (1920), Donna davanti allo
specchio (1921),
Il suo capolavoro
è un ciclo di romanzi dedicati alla famiglia Halippa e alla sua lenta decadenza,
Fanciulle scapigliate (1926), Concerto di Bach (1927), La
strada nascosta (1933), Radici (1938).
Fu anche
scrittrice di teatro: Il pendio (1915), Il vecchio (1920), Anna
mia sorella (1947).
FILATELIA
ROMANIA Anno 2001 (4671)

Papadiamantis Alexandros
(Grecia)
Nato nell’isola greca di Skiathos, nella parte occidentale del Mar Egeo, nel
1851 e ivi morto nel 1911.
Fu un influente scrittore di racconti, e la sua isola natia è stata il suo
luogo preferito di lavoro. Di famiglia religiosa, suo padre era un sacerdote,
si trasferì ad Atene da giovane per completare gli studi liceali e si iscrisse
alla Facoltà di filosofia dell'Università di Atene, ma non completò mai gli
studi. Ritornato alla sua isola natale in età avanzata, vi morì di polmonite.
Visse del suo lavoro di scrittore e di giornalista. Era diventato molto
popolare, e giornali e riviste si contendevano per i suoi scritti. Si dice che
ricevesse alti compensi per le sue prestazioni tanto da indurlo a chiedere che
fossero ritoccati perché eccessivamente elevati.
Non si sposò mai. Era noto per la sua vita da eremita, per il contatto con la
gente povera e diseredata, (spesso descritta nei suoi romanzi) e per essere un
cultore di canti religiosi: veniva chiamato . "kosmokalogeros" (un monaco nel
mondo" ).
I
suoi lavori più importanti sono i romanzi La ragazza Gypsy, L'Emigrante, e
Mercanti di Nazioni. Avventure che ruotano in ambienti del Mediterraneo,
con trame legate alla prigionia, alla guerra, ai pirati, alla peste, ecc. Spesso
per le descrizioni, la lingua, fortemente influenzata dal greco antico, si
presentano come piccole miniature raffiguranti la vita agreste e quella urbana
in cui lirica e psicologia si alternano.
Una profonda fede cristiana pervade molte storie. La maggior parte della sua
opera si tinge di malinconia, e risuona con l'empatia, con la sofferenza delle
persone, indipendentemente dal fatto che siano santi o peccatori, innocenti o in
conflitto. (da Internet)
FILATELIA
GRECIA, Anno 2011

PAPAZYAN VRTANES
(Armenia)
Nato nel 1866. Morto nel 1920.
Poeta armeno
FILATELIA
USSR, Anno 1966 Busta postale

Paraske
Larin
(Finlandia)
Nacque a Lempaala, Nord Ingria, il 27 dicembre del 1833. Morì a Sakkola il 3
gennaio del 1904.
Il suo vero nome
era Paraskeva Nikitina. Figlia di un agricoltore, durante l’infanzia cominciò a
memorizzare le poesie della zona, aggiungendone altre di sua creazione.
Dopo la morte dei genitori sposò un
contadino dal quale nel periodo dal 1855 al 1878 ebbe nove bambini dei quali
sei morirono in tenera età. Oltre alla cura dei figli Paraske si prese cura
anche di una cinquantina di orfani. Una vita dura in quanto la famiglia viveva
solo sulle sue risorse. Rimase vedova nel 1888.
La sua vita cambiò quando il
pastore Adolf Neovius, appassionato di poesia popolare, notato il talento
espressivo, comunicativo e cattivante della donna, nonché la sua particolare
capacita di conciliare la poesia col canto, cominciò a pagarle un rublo per ogni
poesia da lei declamata e cantata. In tal modo Paraske riuscì a salvare la casa
dell’espropriazione. La loro collaborazione portò raccolta di poesie, proverbi e
indovinelloi. Già in precedenza esisteva una minuscola raccolta di 26 poesie
trascritte da Borenius.Lahteekorva nel 1877..
Quando nel 1891 Neovius si trasferì
a Porvoo, Paraske lo seguì. Nel corso degli anni 1891-1894 si esibì in vari
spettacoli folkloristici a Poorvo e a Helsinki. Nel suo repertorio vi erano
molte rune che influenzarono artisti di rilevo, conquistati dal suo stile
e dal suo canto.
Ma nonostante il suo successo e
molti sostenitori, rimase povera. La sua casa fu venduta durante l'estate del
1899 a causa di arretrati fiscali mai pagati. Sebbene nel 1901 le fosse stata
assegnata una pensione non riuscì mai a far fronte ai suoi debiti. Morì a
Sakkola in piena povertà.
Larin Paraske è da considerarsi un
poeta-cantore, una specie di aedo popolare e una figura chiave del folk
finlandese tanto che alcuni critici la definirono la “Mnemosine finlandese”. Con
le sue canzoni influenzò Jean Sibelius ed Elias Lonnrot.
La sua conoscenza di oltre 32000
versi poetici fu una fonte importante per la cultura della Carelia. Adolf
Neovius nel 1880, dopo anni di lavoro documentò 1200 poesie, 1750 proverbi e 336
indovinelli.
Nel parco Hakasalmi, a Helsinki
esiste una statua, opera dello scultore Alpo Sailo e a Kaarela vi è una strada
a lei intitolata. In una classica del 2004 relativa ai “100 finlandesi più
noti”, Paraske occupa l’87° posto.
FILATELIA
FINLANDIA Anno
1985 (922)

PARDO BAZAN EMILIA contessa di
(Spagna)
Nata a La Coruna
nel 1851. Morta a Madrid nel 1921.
Di famiglia
nobile, galiziana, profonda conoscitrice della cultura europea, esercitò con
intelligenza la critica letteraria e scatenò polemiche feroci per la sua difesa
del naturalismo (La questione palpitante, 1883). Stabilitasi a Madrid,
aprì un salotto per artisti e letterati e fondò anche la rivista “Il nuevo
teatro critico”.
Viaggiò in Europa
e soprattutto in Francia, dove venne a contatto con gli esponenti del
naturalismo.
Nei suoi numerosi
romanzi, vigorosi e concreti, alla forte impronta naturalista si accompagna
l’influenza di Tolstoi e le ragioni del cattolicesimo.
Il suo libro più
riuscito fu Signorotti di Galizia (1886), ma vanno anche ricordati Madre
natura (1887), in cui raffigurò la decadenza dell’aristocrazia in Galizia ,
Insolazione (1889), Una cristiana (1890), La prova (1890),
La chimera (1905), storia di un artista che trova la propria via nella
religione, La sirenetta nera (1908), in cui il protagonista riesce infine
a liberarsi dell’attrazione che su di lui esercita la morte.
Lasciò una
abbondante produzione critica La letteratura francese moderna, I poeti epici
cristiani.
Interessanti
anche i racconti e i ricordi di viaggi: Ai piedi della Tour Eiffel
(1889), Per la Spagna pittoresca (1895), Per l’Europa cattolica
(1902)
FILATELIA
SPAGNA Anno 1972 (1725)

PARDO DE FIGUEROA Y DE LA SERNA
MARIANO
(Spagna)
Nato a
Medina-Sidonia , 18 novembre del 1828 e ivi morto l’ 11 febbraio del 1918.
Scrittore,
esperto in gastronomia, e cervantista. Per il suo trattato di culinaria era
anche conosciuto come il dottor Thebussem.
Figlio di una
famiglia illustre e ricca, studiò legge e conseguì il dottorato a Madrid nel
1850.
Ha fatto una
serie di viaggi attraverso il mondo e si stabilì definitivamente nella sua città
natale.
Ha dedicato i
suoi sforzi principalmente per diffondere e rendere importante la letteratura
sulla gastronomi ma questa non era l'unica delle sue fatiche letterarie. Scrisse
pure opere sulla filatelia, , la corrida, storia, su Cervantes, sulla
letteratura e sul teatro.
Dall'età di 35
non si allontanò Medina Sidonia. Lì visse,scrisse e lavorò, mantenendo un
nutrito epistolario con i personaggi spagnoli e stranieri. Lasciò oltre 12.000
lettere.
Come cervantista
scrisse Epistole droapianas. Sette lettere su Chisciotte e Cervantes,
diretto al Onorevole Dottore Thebussem negli anni 1862-1868 dal Sig. M. Droap.
(1968). Un anno dopo ha continuato Droapiana e pubblicato l’Ottava
lettera di Cervantes e Don Chisciotte ... (Madrid: Rivadeneyra, 1869). In
queste lettere sono presenti moltissimi riferimenti, non sempre credibili, a Don
Chisciotte, aspetti collaterali a volte trascurabili i quali, tuttavia, hanno
avuto il grande merito di rivitalizzare il Cervantismo, che era molto decaduto.
E 'stato
nominato primo Onorario Postman dalle Poste spagnole il 20 marzo del 1880 come
ricompensa per i suoi sforzi nel diffondere l'emergente filatelia . Nel 1944l
Poste gli dedicarono un francobollo e un altro nel 1981.
Opere: Ottava
lettera di Cervantes e don Chisciotte: indirizzata all’ Onorevole Dr. EW
Thebussem ... nel 1869. Madrid.. Lettere di Dr.Thebussem philatélicas
D.Eduardo e Mariàtegui. 1871. Alcuni scritti di Marina del tenente D. Joseph
E. Pardo de Figueroa., 1873. Letteratura Philatelica in Spagna. Note per la
redazione di un catalogo 1876. String d'aglio formata con sei teste (1884)
Immagini Medina Sidonia, 1884. Fabulous Fables 1885. Thebussianas 1886.
Seconda stringa di aglio 1886. Pirateria su strada. 1887. La tavola moderna
1888. Galiano, 1888. Note genealogiche. Medina Sidonia, Thebussem, 1889.
Una dichiarazione di lettere. 1891. Prima porzione di articoli 1892. A Sad
Cape. 1892. Dopo la vostra bellezza 1893. Seconda parte di elementi 1894.
Invia ineze. 1895. Terza parte di elementi 1894. Philatelia, 1899. Futesas
letterarie. 1899. A. Lettera e due lettere di Siviglia, 1907.
FILATELIA
SPAGNA Anno 1944

PARFYONOV PYOTR
SEMENOVICH
(Russia)
Nato nel 1894. Morto nel 1937.
Poeta russo
FILATELIA
USSR, Anno
1986.02.13, 1987.04.17, USSR, 1987.04.17,
Buste postali (Opere di
Parfyonov)
  
Parijat (Bishnu
Fumari Waiba)
(Nepal)
Nata a Darjeeling India nel 1937.
Morta a Kathmandu, Nepal, nel 1993.
Più che col suo nome la scrittrice
è conosciuta col nom de plume , Parijat, che significa “notte profumata
dai fiori di gelsomino”. La sua pubblicazione più celebre, Siris Ko Phul
(La Mimosa Blu), è assai nota in alcune scuole superiori di paesi orientali di
lingua inglese.
Il luogo di nascita di Parijat,
Darjeeling, fu un importante centro di lingua, cultura e letteratura nepalese
durante i suoi anni di crescita. Parijat completò una parte della sua formazione
culturale a Darjeeling e in seguitò, nel 1954, venne a Kathmandu, dove completò
gli studi presso la Padma Kanya School, conseguendo un Bachelor of Arts.
In giovane età fu colpita da una
malattia paralizzante tanto che a 26 anni rimase paralizzata e fu aiutata dalla
sorella per gran parte della sua vita.
Nel 1959, Parijat pubblicò il
primo poema Darti, seguito da tre raccolte di poesia: Akansha, Parijat
Ka Kavita e Baisalu Bartaman. Il suo primo racconto breve è stato
Maile Najanmayeko Choro.
Parijat è, comunque, meglio
conosciuto in Nepal come romanziere. Il libro che le diede la notorietà è stato
Siris Ko Ful , premiato, nel 1965, con il Puraskar Madan. Ha, inoltre
ricevuto i premi Sarwashrestha Pandulipi Puraskar, Gandaki Basunahara Puraskar,
e Bridabrit. Siris Ko Phul è uno dei libri più importanti di tutta la
letteratura nepalese.
Fu eletta membro della University
Tribhuwane e fece parte del movimento di letteratura Ralfa. Svolse anche un
ruolo importante nella creazione di Pragati Sil Lekhan Sangh e ha lavorato per
Akhil Nepal Mahila Manch, Bandi Sahayata Niyog e Nepal Manav Adhikar Sangathan.
Pur
occupandosi prevalentemente di letteratura, cercò anche di sostenere
cause sociali.
Opere: Romanzi
Siris Ko Phool (La
Mimosa Blu),
Mahattahin, Paribhasit Aankhaharu, Baishko Manche,
Bata Ra Sapanaharu
Toribari, Antarmukhi,Rojeko Bato, Parkhal Bhitra Ra Bahira, Anido
Pahadsangai, Boni, Maile Najanmayeko Choro.
Racconti:
Aadim Desh ,Sadak Ra Pratibha, Salgiko Balatkrit Aashu, Badhsala Jadaa Aunda.
Raccolte poetiche:
Akansha, Parijat Ka Kavita, Baisalu Bartaman.
Memorie e saggi:
Dhupi Salla Ra Laliguransko, Auta Shuruwat Chitramay, Aadhyayan Ra Sangharsha.
FILATELIA
NEPAL Anno 1995 (563)
PARINI GIUSEPPE
(Italia)
Di modesta e disagiata famiglia, Parini nacque a Bosisio, nella Brianza, il 23
maggio 1729. Il padre, commerciante in seta, lo inviò a Milano per gli studi,
secondo il desiderio di una prozia ricca, che gli aveva destinato una somma in
eredità a patto che seguisse la via del sacerdozio. Frequentò le scuole dei
Padri Barnabiti con scarso zelo in quanto le sue disagiate condizioni economiche
lo costringevano ad un lavoro di copista e a impartire lezioni ai più piccoli.
Nel 1752, compiuti gli studi, mandò alla stampe una raccolta di poesie dal
titolo Alcune poesie di Ripano Eupilino (il nome era una specie di
pseudonimo – anche se una o stava al posto della i; mentre Eupilino era
il nome del lago di Pusiano, vicino a Bosisio). Si tratta di 94 componimenti che
comprendevano sonetti petrarcheschi, religiosi, amorosi e capitoli comici. Il
volumetto gli procurò una certa fama tanto da farlo entrare nell’Accademia dei
Trasformati, rinata ad opera del conte Giuseppe Imbonati.
Ordinato sacerdote nel 1754, più per necessità che per vocazione, entrò al
servizio del duchi Serbelloni quale precettore dei figli e vi rimase per otto
anni. Nel 1762 si allontanò dal servizio dopo aver assistito ad un fatto
increscioso in cui la duchessa Serbelloni schiaffeggiò ingiustamente la figlia
del maestro di musica Sammartino.
Il periodo trascorso tra la nobiltà permise al Parini di conoscere l’eleganza
raffinata, ma anche la superbia e l’arroganza dei nobili, che condannò nella sua
opera Dialogo sopra la nobiltà (1757). Il tema venne ripreso nella sua
opera principale il Giorno, un poema satirico le cui due prime parti
Mattino e Mezzogiorno apparvero rispettivamente nel 1763 e 1765.
I consensi che ottenne spinsero il governo austriaco ad affidargli nel 1768 la
redazione del giornale”Gazzetta di Milano” e l’anno appresso la cattedra di
eloquenza nelle Scuole Palatine. Soppresse nel 1773 Parini ottenne una cattedra
nel Ginnasio di Brera. I suoi discepoli pubblicarono dopo la morte i Principi
generali e particolari delle Belle Lettere applicati alle Belle Arti.
Nel 1791, per cura di un suo discepolo, pubblicava le Odi, la cui
edizione definitiva ebbe luogo dopo la morte del poeta, così come le ultime due
parti del Giorno: Il vespro e La notte.
Nel frattempo era scoppiata la Rivoluzione Francese, verso la quale il Parini
mantenne un atteggiamento diffidente e consenziente al tempo stesso. Tuttavia
nel 1796 accettò di far parte della nuova Municipalità che i Francesi
instaurarono a Milano. Ma fu ben presto esonerato per la sua avversione ai
demagoghi troppo servili alla prepotenza dei conquistatori e per aver difeso la
libertà milanese e il diritto della Lombardia ad avere un reggimento politico e
una autonomia amministrativa.
Morì a Milano il 15 agosto del 1799. Gli uomini dell’Ottocento lo
considerarono un grande maestro di vita oltre che di poesia.
FILATELIA
ITALIA Anno 1999 (2464)

PARKER DOROTHY ROTHSCHILD
(USA)
Nata a West End, New Jersey, il 22 agosto 1893, morì a New
York il 27 giugno 1967.
Giornalista, collaborò alla più prestigiose riviste del momento “Vogue”,”Vanity
Fair”, “New Yorker”, “Esquire”, scrittrice di poesie raccolte in tre volumi nel
1944, autrice di romanzi racconti, bozzetti raccolti nel 1939 sotto il titolo
Il mio mondo è qui.
Per uno dei racconti compresi nella raccolta aveva vinto il Premio O’Henry. .
Scrisse corrispondenze durante la guerra di Spagna e sceneggiature di film,
assieme al marito Alan Campbell.
In collaborazione con E.Rice scrisse il dramma Close Harmony or The Lady
Next Door (1929) e successivamente con A. d’Usseau The Ladies of the
Corridor (1953).
Visse in mezzo alla società degli anni Trenta e Quaranta nella quale è
considerata una personalità importante per la causticità del suo umorismo, il
suo spirito mordace, le battute pungenti nel ritrarre pregiudizi e
conformismi dell’alta società
FILATELIA
USA Anno 1992 (2110)

Parlichev Stavrev Grigor
(Macedonia)
Nato il 18
gennaio 1830 a Ohrid, Impero Ottomano. Morto nella stessa città 25 gennaio 1893.
Studiò in
una scuola greca in Macedonia. Nel 1850 lavorò come insegnante di greco nelle
città di Tirana, Prilep e Ohrid. Nel 1858 iniziò a studiare medicina ad Atene,
ma passò poi alla Facoltà di Linguistica nel 1860. Lo stesso anno partecipò al
concorso poetico annuale di Atene vincendo il primo premio per la sua poesia
"O Armatolos" , scritto in greco. Acclamato come "secondo Omero", gli
vennero offerte borse di studio per le università di Oxford e Berlino, ma le
rifiutò entrambe.
Nel 1862
partecipò alla lotta per la chiesa bulgara indipendente e le scuole, anche se
continuò a insegnare greco. Dopo aver trascorso qualche tempo a Costantinopoli
nel 1868 prese conoscenza con la letteratura paleoslava e tornò a Ohrid dove
sostenne la sostituzione del greco con il bulgaro nelle scuole della città e
nelle chiese. Lo stesso anno fu arrestato e passò diversi mesi in una prigione
ottomana dopo una denuncia inviata dal vescovo greco di Ohrid.
Grigor
Stavrev Parlichev è stato uno scrittore e traduttore bulgaro. Anche se ha
pensato a se stesso come ad un figlio della Bulgaria, attualmente è considerato
un macedone etnico della Repubblica di Macedonia.
Dal 1869
insegnò in diverse città dell'Impero Ottomano, tra cui Struga, Gabrovo, Bitola,
Ohrid e Salonicco. Insegnò il bulgaro presso la Men's High School di Salonicco.
Nel 1870
Parlichev tradusse la sua poesia premiata, O Armatolos, in bulgaro, nel
tentativo di diffondere tra il pubblico bulgaro le sue opere, precedentemente
scritte in greco. Ha anche scritto un altro poema, Skanderbeg, e la sua
autobiografia E’ stato il primo traduttore di Omero , anche se i critici
macedoni sono stati molto caustici nella valutazione di tale opera.
FILATELIA
MACEDONIA Anno 2010 (Mic. 560)

PARNY ÉVARISTE DESIRÉ FORGES DE,
(VISCONTE)
(Francia)
Nato nel 1753. Morto nel 1814.
Poeta francese, De Parny proveniva da una famiglia aristocratica della regione
di Berry, che si era stabilita sull'isola di Borbone (ora Riunione) nel 1698.
Lasciò l'isola all'età di dieci anni per tornare in Francia con i suoi due
fratelli, Jean-Baptiste e Chériseuil, per studiare presso le Colleges
Oratoriens di Rennes per entrare nel loro ordine religioso. Studiò teologia per
sei mesi al Collège Saint-Firmin a Parigi, ma alla fine decise di seguire la
carriera militare.
Suo fratello Jean-Baptiste, scudiero del conte di Artois, lo introdusse alla
corte francese a Versailles.
Nel 1773, visitò il padre e la famiglia sull'isola di Borbone. Durante la sua
visita, si innamorò di Esther Lelièvre, ma suo padre gli proibì di sposarla.
Tornò a Parigi nel 1775. Poco tempo dopo, venuto a conoscenza che Esther aveva
sposatoun medico, pubblicò le sue prime poesie, Les Poésies érotiques
(1778), dove Esther appariva sotto il nome di Eleanore. La raccolta di poesie
lo portò al successo e lo rese celebre,
Il 6 novembre 1779, Parny fu nominato capitano nel reggimento dei Dragoni della
Regina. Nel 1783, tornò all'isola di Bourgon per occuparsi dell’eredità
lasciatagli dal padre, e anche per visitare l'Ile de France. Nel 1785, ha si
recò a Pondicherry in India, dove svolse il compito di aiutante di campo del
governatore generale delle colonie francesi in India.
In India scrisse le Chansons madécasses (Canti del Madagascar), uno
dei primi poemi in prosa scritto in lingua francese. Lasciato l'esercito, tornò
in Francia e e si trasferì in una casa di sua proprietà nella valle del
Feuillancourt, tra Saint-Germain-en-Laye e Marly-le-Roi.
Quando la Rivoluzione francese scoppiò, Parny, cessò di ricevere la pensione
dal re e disinteressato alla politica, rimase inattivo. A causa dei debiti
lasciati da suo fratello Jean-Baptiste, per farvi fronte fu costretto nel 1795
ad accettare, per tredici mesi, una posizione presso gli uffici del Ministero
dell'Interno e poi lavorò presso l'Amministrazione del Teatro e delle Arti. Nel
1804, il conte di Nantes gli trovò un'altra posizione nel governo.
Nel 1802, Parny sposò Marie-Françoise Vally, e, l'anno seguente fu accolto nella
Académie française. Morì il 5 Dicembre 1814 a Parigi.
Dalla sua opera, Chansons madécasse Maurice Ravel scelse alcuni brani
che musicò.
Altre opere: Voyage de Bourgogne (1777), scritto in collaborazione con il
suo amico Antoine de Bertin (1752-1790); Lettera agli insorti a Boston nel
1777; Opuscoli poétici (1779);. La Guerre des Dieux (1796); Pulcelle, poesie
nello stile di Voltaire, dirette contro la Chiesa. Il libro fu bandito dal
governo francese nel 1827, molto tempo dopo la sua morte, ma continuò ad
apparire in numerose edizioni clandestine.
Nei suoi ultimi anni si dedicò quasi interamente ai burlesques (religiosi e
politici). Nel 1805 diede vita ad uno straordinario poema allegorico attaccando
Giorgio III, la sua famiglia e i suoi sudditi, sotto il titolo eccentrico di "Dannato!
Maledetto! Par ONU franco-cane".
Le sue Œuvres choisies sono state pubblicate nel 1827. C'è un profilo
di Parny nei Ritratti contemporanei di Sainte-Beuve. (da Wikipedia)
FILATELIA
FRANCIA Anno , 1994/1995,. Annullo
speciale.
Parr
Traill
Catharine
(Canada)
Nata a Strickland, Inghilterra, il
9 gennaio del 1802. Morta a Lakefield Ontario nel 1899.
Sorella della scrittrice Susanna
Moodie, iniziò a scrivere opere per bambini, trattando il tema della
disubbidienza , dei rapporti tra genitori e figli e, fino al matrimonio, scrisse
in media un libro all’anno.
Nel 1832, nonostante le obiezioni
della famiglia, sposò un ex funzionario a riposo che aveva preso parte alle
guerre napoleoniche e col marito si trasferì in Canada a Peterborough, dove
viveva suo fratello Samuel.
Il nuovo ambiente e le nuove
esperienze la spinsero a scrivere articoli su riviste, raccolti poi con titolo
Le foreste del Canada (1836), fonte importante di informazioni sui primi
coloni di quelle regioni. Nel libro sono descritti la vita quotidiana delle
varie comunità , i rapporti tra i canadesi e i nuovi coloni, il clima, la flora,
la fauna.
Altre osservazioni sono introdotte
nel romanzo Crusoes canadesi (1851). Ha inoltre raccolto informazioni
riguardanti le competenze necessarie per i nuovi coloni, pubblicate su The
Female Emigrante's Guide (1854), successivamente ristampato col titolo
Guida per il colono canadese.
Dopo la crisi dovuta alla
depressione del 1836, suo marito Tommaso aderì nel 1937 alla milizia per la
lotta contro la Upper Canada Rebellion. Nel 1840, insoddisfatti della vita, i
coniugi Traill si spostarono nella città di Belleville dove Caterina si dedicò
alla descrizione dell'ambiente naturale, pubblicando varie opere., nelle quali
ha continuato ad occuparsi della vita dei coloni e delle bellezze di quel paese,
dando alle stampe opere come Fiori canadesi (1865) e Studi di vita
vegetale in Canada (1885).
Morì nel Lakefield, Ontario nel
1899.
Opere: Il racconto Informa
1818, Disobbedienza 1819, Riforma 1819, Nursery Fables
1821, Little Downy 1822, Il Fiore-Basket 1825, Pregiudizio
rimproverato 1826, Il giovane Emigrante – 1826, Il Forget-Me-Not
– 1827, Il keepsake Ghinee 1828, Emendamento 1828,
Schizzi da Natura, 1830, Sketch Book di un giovane Naturalista 1831,
Racconti della Natura 1831, La Donna Emigrante Guida- 1854,
Lady Mary e la sua Infermiere 1856, Fiori canadesi 1868,
Studi di vita vegetale in Canada 1885, Perle e Ciottoli 1894,
Lettino e culla. Storie 1895 .
FILATELIA
CANADA Anno 2003 (2019)

PARRA DEL RIEGO JUAN
(Perù)
Nasce a Huancayo
nel 1894 e muore a Montevideo nel 1925.
Visse a
Montevideo dal 1917 in poi e fece parte di un gruppo di giovani poeti
uruguaiani di avanguardia, con i quali diede vita ad una trasformazione
estetica iniziata in Europa negli anni precedenti la Prima Guerra Mondiale. Il
movimento trovò nel ”futurismo marinettiano” di Parra la migliore espressione
della letteratura uruguaiana..
Nei suoi poemi
dedicati alla motocicletta, al giocatore di calcio ecc. cantò la città
meccanizzata
Tra le sue opere
emergono Polirritmos (1922), Inno al cielo e al treno (1924), e
Luce Bianca (1925).
FILATELIA
PERU’ Anno 1995 (1029)

PARRA TERESA de la
(Venezuela)
Nata a Parigi nel
1891. Morta a Madrid nel 1936.
Di famiglia
aristocratica, visse sempre all’estero.
Fu autrice di due
romanzi autobiografici Ifigenia diario di una signorina che si mise a
scrivere perché si annoiava (1924) e Le memorie di mamma Bianca
(1929). Il primo raffigura ipocrisie e meschinità dei ceti borghesi di Caracas.
Il secondo evoca con delicato lirismo una infanzia felice.
FILATELIA
VENEZUELA Anno 1998 (2153)

PARUN VESNA
(Croazia)
Nata a
Zlarin il 10 aprile 1922 . Morta a Stubicke Terme il 25 ottobre
2010.
E'
considerata è tra i più famosi poeti croati contemporanei. Ha
pubblicato oltre 60 libri di poesia e prosa e messo in scena alcune
opere drammatiche (Maria e il marinaio, Apsirt, Onkey
Island, OLIT homo homini asinus , Scuola per barboni).
Visse
una infanzia difficile in quanto il padre, impiegato comunale, e la
numerosa famiglia dovette trasferirsi più volte e vivere in condizioni
precarie. Buona parte di tale periodo Parun lo trascorse a Spalato,
Belgrado e Sebenicco. Ottima studentessa, si sentì attratta
dall'insegnamento, frequentò la scuola a Sebenicco, poi si iscrisse
alla Facoltà di Filosofia di Zagabria, e si laureò a Spalato
nel 1940.
Durante la
guerra visse a Sesvete vicino a Zagabria, dove suo padre lavorava nel
comune. Da lì, il fratello si arruolò nelle truppe partigiane e
presto morì. Dopo la guerra, continuò i suoi studi presso la Facoltà
di Filosofia .
Nel
frattempo lavorò presse la ferrovia Samac–Sarajevo. Colpita da febbre
tifoidea dovette interrompere gli studi.
Dal 1962 al
1967 visse in Bulgaria, dove si sposò per poi divorziare
dopo qualche anno. Da allora ha vissuto per lo più a Zagabria e ha
lavorato come scrittrice freelance.
Morì il 25
Ottobre 2010 a Spa Stubicke all'età di 88 anni..
Per il suo
lavoro poetico ha vinto numerosi premi importanti. Per una raccolta
di
Poesie (1948) le fu assegnato il «Nuts croata». Ha ricevuto
nel 1955 il Premio della città di Zagabria, per il romanzo in versi
per bambini "Puss Džingiskan Tracks Miki" ( 1968). Le fu
assegnato Grigor Cavaliere(1972) ; il Premio Drago serbo Cultural
Society a Novi Sad , e a Parigi nel 1970 ha ricevuto un diploma per
la poesia. La sua opera L'alba e il vento (1947) per molti
versi segna una tappa importante nello sviluppo della poesia croata.
Le sue
opere sono state tradotte in molte lingue.
FILATELIA
CROAZIA Anno 2012

PASCOLI GIOVANNI
(Italia)
Nacque a San Mauro di Romagna (Forlì) nel 1855 e morì nel 1912 a Bologna
Fu il quarto di dieci figli. Il padre, Ruggero, era amministratore della tenuta
“La Torre” dei principi di Torlonia, uomo probo, oppose resistenza al
malandrinaggio e fu ucciso nel 1867 in un agguato mentre tornava a casa in un
calesse trainato da una cavalla storna. Giovanni aveva allora dodici anni e si
trovava nel Collegio Raffaello degli Scolopi, a Urbino. Qualche tempo dopo morì
anche la madre, Caterina Vincenza Allocatelli, poi la sorella maggiore
Margherita e due fratelli.
Questa serie di sciagure provocò nel giovane una ribellione. Nel 1871 dovette
abbandonare il collegio e si trasferì con i fratelli a Rimini. A Cesena, aiutato
da una borsa di studio, conseguì la maturità e si iscrisse all’Università di
Bologna alla facoltà di lettere dove ebbe come insegnante il Carducci. Qui
conobbe Severino Ferrari col quale condivise numerose esperienze culturali. Nel
1874 perse il sussidio per aver preso parte ad una dimostrazione studentesca e
non si poté iscrivere al terzo anno.
Dopo la morte del fratello Giacomo, capo della famiglia, l’amicizia con Andrea
Costa lo portò verso il socialismo e aderì all’Internazionale socialista. Per
vari episodi si trovò implicato in attività sovversive; soprattutto per aver
scritto Ode a Passanante (1878) che esaltava l’anarchico che aveva
attentato alla vita di Re Umberto a Napoli. Fu messo in carcere dove rimase per
quattro mesi. Liberato, abbandonò la politica attiva, riebbe il suo sussidio e
poté laurearsi nel 1882. Lo stesso anno fu nominato professore al liceo Duni di
Matera Vi rimase per due anni, poi passò a Massa dove poté riunirsi con le
sorelle e quindi a Livorno dove rimase per sette anni. Nel 1895 coronò il sogno
suo e della sorella Maria, trasferendosi a Castelvecchio di Barga dove aveva
acquistato una casetta. Contemporaneamente ebbe inizio la sua carriera
universitaria a Bologna, a Messina e a Pisa.
Nel frattempo aveva cominciato a farsi notare con il suo poemetto Myricae
e con poemi in latino. L’opera in versi latini Carmina, gli valse una
medaglia d’oro in una gara di poesia latina tenutasi ad Amsterdam. Quando il
Carducci lasciò la cattedra di letteratura italiana a Bologna, Pascoli gli
subentrò. Intanto si intensificava la sua collaborazione con riviste letterarie
dell’epoca “Convivio”, “Vita Nuova”.
Nel 1908 ebbe le prime avvisaglie di un male inguaribile che doveva condurlo
alla morte quattro anni dopo. I suoi ultimi interventi pubblici furono la
prolusione Nel cinquantenario della patria (1911), il discorso Italia,
tenutosi a Livorno e lodato da Benedetto Croce e quello tenuto a Barga in
occasione della guerra di Libia La grande proletaria si è mossa.
Morì nel 1912 per cancro all’addome e fu sepolto a
Castelvecchio.
Tra le sue opere vanno ricordate: Myricae (1891-92) sono liriche
frammentarie che hanno per soggetto visioni campestri e ricordi familiari;
Canti di Castelvecchio (1903), definiti da Pascoli le seconde Myricae,
ma il loro carattere è più vasto e complesso; Poemi conviviali (1904);
Inni e odi (1906); Nuovo poemetti (1909); Canzoni di Re Enzio
(1909), Poemi Italici (1911), Poemi del risorgimento usciti
postumi nel 1913.
Numerose le prose raccolte prima in Miei pensieri di varia umanità (1903)
e poi in Pensieri e discorsi (1907).
Un posto particolare occupano nella produzione critica i tre volumi di studi
danteschi Minerva oscura (1898), Sotto il velame (1900) e La
mirabile visione (1902).
FILATELIA
ITALIA Anno 1955 (792), 1962 (936/7),
2012, SAN
MARINO Anno 2005 (2015/8)
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PASOLINI PIER PAOLO
(Italia)
Nato a Bologna il 5 marzo del 1922. Morto a Ostia nel 1975.
Compiuti gli studi liceali, conclude quelli universitari discutendo una tesi su
Giovanni Pascoli.
Poeta, romanziere, autore di opere teatrali, critico letterario, saggista e
polemista, Pisolini è una delle figure cruciali nella cultura nostrane del XX
secolo.
Collaboratore con Fellini con cui curò i dialoghi per il film “Le notti di
Cabiria” e ancor più con Bolognini, Franco Rossi, Lizzani, debuttò nella regia
del suo film “Accattone” (1961), in parte tratto dal suo romanzo Ragazzi di
vita (1955) e Una vita violenta (1959).
I temi dei suoi romanzi tornano spesso nei suoi film come “Mamma Roma” (1962),
“La ricotta” (1963), “Il Vangelo secondo Matteo” (1964).
Pasolini, sia in campo letterario, sia in campo filmico, tocca vari argomenti
passando alternativamente dalla cruda realtà a mondi più fiabeschi, a dimensioni
oniriche, come avviene in “Uccellacci e uccellini” (1966), nel quale diede
l’opportunità a Toto di uscire dai suoi soliti schemi comici; in “La terra vista
dalla Luna” (1967), “Che cosa sono le nuvole” (1968), “Il Decameron” (1971), “I
racconti di Canterbury “(1972), “Il fiore delle Mille e una notte” (1972).
Altri argomenti legati a tematiche toccate nel mondo letterario e trasportati in
film sono l’”Edipo re” (1967), “Teorema” (1966), “Porcile” (1969), “Medea”
(1970).
“Salò o Le 120 giornate di Sodoma” (1975) fu l’ultimo suo lavoro.
Uscì dagli schermi dopo la sua tragica scomparsa nel 1975 a Ostia.
FILATELIA
ITALIA Anno 1978 (2261)

PASOS JOAQUIN
(Nicaragua)
Poeta,
drammaturgo e saggista, nacque a Granada (Nicaragua), il 14 maggio 1914. Morì a
Managua nel 1947.
Cominciò assai
giovane a scrivere poesie. Dal 1929, a soli 16 anni, entrò a far parte del
Movimento Vanguard, schierandosi sotto la bandiera “Anti Parnaso”. Nel 1932 si
laureò presso il Collegio Centroamerica.
Collaborò a varie
pubblicazioni d’avanguardia come “La Reacciòn” e la rivista umoristica “Los
Lunes”, presso la quale ottenne larga popolarità. In diverse occasioni fu
imprigionato per le sue idee e le sue satire contro Somoza. Nel 1939, insieme a
Urtecho scrisse una commedia intitolata Sinfonia borghese.
Morì a Managua a
causa di problemi di salute causati da alcolismo, senza essere riuscito a
raccogliere le sue poesie in un libro.
La sua morte
provocò un cambiamento nei testi nicaraguensi. Nell’anno della sua morte venne
pubblicata una antologia dal titolo Breve suma. Qualche anno dopo Ernesto
Cardenal realizzò una nuova antologia delle sue opere dal titolo Poemas de un
joven.
Le sue poesie
sono state raggruppate secondo il piano disegnato da Joaquìn e cioè: Poesie
di un giovane che non ha mai viaggiato (Poesie su paesi mai visitati),
Poesie di un giovane che non ha mai amato (comprende anche poesie d’amore),
Poesie di un uomo che non sa l’inglese (comprende le poesie scritte in
lingua inglese una lingua da lui imparata senza l’aiuto di alcun maestro) e
Mistero indiano. Il suo poema Canto de guerra de las cosas, viene
considerato il più importante lavoro della sua produzione letteraria.
FILATELIA
NICARAGUA Anno 2006
PASTERNAK BORIS LEONIDOVIC’
(Russia)
Nato a Mosca il 29 gennaio o 10 febbraio 1890. Morì a Peredelkino il 30 maggio
1960.
Di famiglia ebraica, il padre era pittore, la madre pianista, ebbe presto
familiarità con l’ambiente colto della Russia del suo tempo. Studiò musica,
pittura e poi diritto in cui si laureò.
Già nel 1907 aveva frequentato circoli culturali moscoviti e si era cimentato in
campo poetico. L’esordio avvenne nel 1914 con i versi Un gemello tra le
nuvole, i quali risentono del primo simbolismo russo. Seguì Oltre le
barriere (1917). Risale a questi anni la sua movimentata amicizia con
Majakowskij.
Durante la rivoluzione di febbraio e poi quella di ottobre compose versi
pubblicati nel 1922 col titolo Mia sorella la vita e successivamente
Temi e variazioni del 1923. i quali gli assicurarono la fama.
Di quegli anni furono pure gli esperimenti in prosa con Storia d’una
controttava (1913), Il tratto di Apelle (1918) e Disamore
(1918).
Quando la famiglia emigrò nel 1921, Pasternak rimase accanto a Majakowskij, da
cui si staccherà nel 1927.
Dal 1924 al 1931 scrisse i poemi L’alta malattia, L’anno 1905, Il
luogotenente Smidt e il romanzo in versi Spektorskij.
All’inizio degli anni Trenta visse una crisi intellettuale e privata con il
divorzio dalla prima moglie, il matrimonio con Zinaida Nejgaus, i viaggi in
Georgia, la sua partecipazione alla vita politico-culturale. Scrisse una
originale biografia Il salvacondotto (1931) sul contrasto tra poesia e
politica e una raccolta di liriche intime Seconda nascita (1932).
Al congresso degli scrittori russi del 1934 venne indicato come il massimo poeta
sovietico vivente. Ma il poeta cominciò ad isolarsi in quanto prese coscienza
delle purghe staliniste e finì per tacere. Sono anni in cui si dedicò a
traduzioni di Goethe, Verlaine, Shelley, Shakespeare.
Il suo nome ritornò durante la seconda guerra mondiale con i versi di Sui
treni mattinali (1943) e di Vastità terrestre (1945).
In questi anni la maggior fatica fu legata al romanzo Il dottor Zivago
edito in Italia nel 1957. Per il romanzo, la cui pubblicazione non era stata
autorizzata in URSS ed erano sorte polemiche e contestazioni, ebbe nel 1958 il
Premio Nobel, cui dovette rinunciare a causa di una violenta campagna
denigratoria.
Negli ultimi anni, oltre all’Autobiografia, lavorò alla trilogia rimasta
incompiuta La bellezza cieca (1969).
FILATELIA
GRENADA GRENADINES Anno 1995 (1873), GUINEA 2009 (Mic.6559/62),
MONACO Anno 2008 (2624), PALAU Anno 2001 (1704), RUSSIA Anno
1990 (5796), SVEZIA Anno 1990 (1624)
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PATERNO PEDRO A.
(Filippine)
Nato il 27
febbraio 1858. Morto l’11 marzo 1911.
Poeta e
romanziere, il suo intervento a favore degli spagnoli ha portato alla firma del
Patto di Biak-na-Bato il 14 dicembre 1897, il cui resoconto è stato da
lui pubblicato nel 1910. Tra le sue altre opere vi è il primo romanzo scritto
da un nativo filippino, Ninay (1885), e la prima raccolta di poesie
filippine in spagnolo, Sampaguitas y Otras Poesias varias, pubblicata a
Madrid nel 1880.
Pedro Paterno era
uno dei 13 figli dei ricchi coniugi Don Maximo Paterno e Dona Carmen de Vera
Ignacio. Terminò il Bacellierato in Arte nell’Ateneo de Manila e continuò gli
studi presso l'Università di Salamanca. Qui frequentò corsi di Filosofia e
Teologia, poi si trasferì presso l'Università Centrale di Madrid, dove laureò in
diritto nel 1880.
Dopo la sua
mediazione tra spagnoli e filippini., continuò a servire il paese come primo
ministro della Prima Repubblica delle Filippine a metà del 1899.
Nella Guerra
Filippino-Americana, dopo la firma del Trattato di Parigi nel 1898, fu tra i
filippini più importanti che si sono uniti alla parte americana e sostenuto
l'incorporazione delle Filippine negli Stati Uniti.
Morì di colera il
26 aprile 1911.
La sua opera
letteraria non è stata apprezzata fino a qualche decennio dopo la sua morte.
FILATELIA
FILIPPINE Anno 1973

PATERSON ANDREW BARTON
detto Banjo.
(Australia)
Nato nel 1864 e morto nel 1941.
Molti Australiani considerano tuttora Andrew Barton "Banjo" Paterson come il
loro poeta folk nazionale. Questa affermazione riflette la forza e le debolezze
dei suoi versi, ma evidenzia in particolar modo la grande impresa che egli è
riuscito a portare a termine nei decenni a cavallo tra XIX e XX secolo: l'aver
dato voce ai sentimenti ed agli affetti più puri di un popolo sparso su di una
superficie di oltre tre milioni e mezzo di chilometri quadri.
La sua carriera
letteraria iniziò con i suoi primi anni nella fattoria del padre, con la sua
breve carriera come notaio, il suo rapporto con il “Bulletin”, la più
prestigiosa rivista letteraria australiana, e l'amicizia sincera con il suo
direttore Archibald, scopritore di talenti e consulente di "Banjo"; la
partecipazione alla Guerra Boera e alla prima guerra mondiale, i viaggi
all'estero e all'interno dell'Australia, le pubblicazioni in prosa e l'attività
di direttore di alcuni dei giornali più autorevoli del paese, come l'”Evening
News” e il “Sydney Mail Weekly”.
Scrittore di
ballate, evidenziò il mondo e la cultura del bush considerato come un
ambiente in cui la vita dell’uomo è legata agli animali, cavalli in particolare,
alle fattorie, all’ambiente agreste.
Fu autore di
poesie e racconti che apparvero inizialmente su riviste e che poi furono
raccolti in collezioni e antologie: Clancy of the over-flow (1890)
Sua è la ballata
Waltzing Matilda considerata dagli australiani come un vero inno
nazionale. (da Internet)
L'uso di Paterson di
appellarsi nella sua produzione letteraria ad una tradizione letteraria basata
su semplici rime e su poemi narrativi adatti per il canto divenne subito
popolare. Pubblicata
nel dicembre 1889, l’opera"Clancy
del Overflow" evidenzia
il romanticismo di
Paterson per la vita legata ai campi, ai boschi, alle brughiere.
Pubblicata la prima volta nel 1890,
la ballata
"The Man from Snowy River" racconta
la storia di cavalieri che inseguono un puledro pluripremiato rifugiatosi tra le
montagne. Scritta
poco prima che si formasse la Federazione Australiana, questa ballata
rappresenta lo spirito e la figura archetipica per una nazione in cerca di
forgiare un senso di sé: giovane, coraggiosa e pronto ad assumersi tutti i
rischi.
"Waltzing Matilda", è
probabilmente la più famosa di tutti le ballate australiane.
Paterson
la nel scrisse nel 1895, quando viveva con alcuni amici nella stazione Dagworth,
Queensland.
"La Bicicletta di
Mulga Bill" tocca
invece
una corda umoristica. Pubblicato
sul Sydney
Morning Herald nel
1896, è stato scritto quando nell’Australia del 19 ° secolo il ciclismo si
trovava tra gli sports più preferiti.
FILATELIA
AUSTRALIA Anno 1968 (383), 1991,
2014
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Pathik Vijay
Singh
alias
Bhop Gurjar Singh
(India)
Nato nel 1882 a Gulawathi,
distretto di Bulandshahar. Morto nel 1954.
Il suo vero nome era Bhop Singh
Gurjar ma dopo aver preso parte ad una cospirazione a Lahore nel 1915, lo cambiò
in Vijay Singh Pathik.
Il sacrificio di suo nonno
combattente per la libertà nella lotta del 1857 nel distretto di Bulandshahar e
le idee rivoluzionarie di suo padre lo colpirono in modo particolare. Nel 1857
prese parte attiva nell’ammutinamento dei Sepoy.
Pathik fu uno dei primi
rivoluzionari ad accendere la fiaccola libertà e molto prima del Mahatma Gandhi
avviò il movimento di liberazione Satyagrah.
Oltre alla sua fama di
rivoluzionario ne acquistò un’altra nel campo della letteratura. Fu poeta,
scrittore e giornalista. Era l’editore di 'Rajasthan Kesari', e 'Naveen
Rajasthan'. Ha contribuito con i suoi scritti ai settimanali indiani "Rajasthan
Sandesh", "Nav Sandesh" e "Tarun Rajasthan".
Come scrittore ha prodotto Ajay Mere
(un romanzo), Pathik Pramod (una raccolta di racconti), Ke Pathikji ke
Jail Patra', 'Pathik ki Kavitaon Ka Sangraph', ecc
Fu inoltre nominato Presidente del
Congresso Provinciale della Rajputana e del Madhya Bharat .
FILATELIA
INDIA Anno 1992
(1146)

PATKANIAN RAFAEL pseud.
di Gamar Katiba
(Armenia)
Nato a Nor-Nakicevan, colonia armena fondata nei pressi di Rostov sul Don, l’8
novembre 183l. Morì il 22 agosto 1892.
Il padre e il nonno erano stati poeti per cui il giovane trovò in famiglia un
ambiente ideale alla sua formazione letteraria. Frequentò l’Università di Dorpat
e a Mosca fu introdotto nel circolo letterario “Aurora boreale” che pubblicava
una nota rivista letteraria la quale aveva lo scopo di allacciare relazioni
culturali con l’Armenia e l’Europa.
Nel 1865 fondò la rivista “Il Nord” che ebbe vita effimera.
Abbandonato il sentimentalismo iniziale, affondò le radici nella cultura
popolare, interpretandone i sentimenti nazionalistici e patriottici. Nacque così
Madre Arasse (1856) e i Canti della libertà, composti durante la
guerra russo turca del 1877/78.
Rievocò il passato eroico della sua patria nel poema La morte di Vardan
Mamikonian, eroe nazionale armeno morto nel V secolo d.C. combattendo
contro i persiani.
Non ebbe scrupoli nello sferzare i suoi compatrioti con la satira in cui ne
evidenziava i difetti.
Le sue novelle Il mio vicino, La corte deserta e altre sono poco note
perché scritte nel dialetto del Nakhicevan, sebbene esse siano un importante
documento del folklore armeno.
Alla sua morte fu riconosciuto come il padre della poesia armena orientale.
FILATELIA
ARMENIA Anno 2006 (479)

PATROCINIO JOSÈ Carlos
de
(Brasile)
Nato a Campos
Rio de Janeiro il 9 ottobre del 1853, ivi morì il 29 gennaio del 1905.
All’età di
tredici anni si trasferì con la famiglia a Rio. Studiò medicina all’università
e seguì corsi di farmacia. Conseguito il diploma trovò lavoro presso la “Gazeta
de Noticias” Nel 1891 riuscì ad acquistare il giornale la “Gazeta da Tarde”, sul
quale diede inizio alla lotta per l’abolizionismo e contro la schiavitù.
Dopo diverse
peripezie che lo costrinsero a rinunciare al suo giornale, continuò la lotta
scrivendo su “La città di Rio”, e sostenendo il programma che faceva capo ad un
movimento contrario al Maresciallo FIoriano Peixoto.
Nel 1892 venne
arrestato e deportato a Cacul in Amazonia. Negli ultimi anni di vita trovò una
diversa attività, occupandosi di trasporti aerei, attività che non gli portò
alcuna ricchezza.
Scrisse:
Os Ferrões (1875), quindicinale
satirico, di cui uscirono 10 numeri, in collaborazione con Dermeval Fonseca;
Mota Coqueiro ou A pena de morte 1887, romanzo; Os retirantes,
romanzo 1879; Manifesto da Confederação Abolicionista 1883; Pedro
Espanhol, romanzo 1884; Conferência pubblica presso il Teatro Politeama,
tenuta durante una riunione della Confederazione Abolicionista del 1885, 17
Maio.
FILATELIA
BRASILE Anno 1953 (549)

Patursson Helena
(Faerøer)
Nata il 7 agosto
1864 a Kirkjubour e ivi morta il 15 dicembre 1916.
Figlia di un
agricoltore trascorse l’infanzia con i suoi fratelli Sverre e Joannes, anch’essi
noti nel campo della letteratura. Inizialmente ricevette lezioni private poi si
recò a Copenyhagen dove studiò anche musica (pianoforte).
Sin da giovane
fu, con fratelli, attivista del movimento nazionalista delle Faerøer, rivolgendo
la sua attività al mondo femminile.
Nel 1889 scrisse
un lavoro teatrale Veourfost, di cui sono rimasti solo alcuni frammenti.
Trattava il tema dell’emancipazione femminile e del ruolo della donna nel
risveglio nazionalistico.
Con i fratelli
scrisse Foringatioindi e Fuglaframi opere di carattere politico.
Nel 1896 organizzò a Copenhagen un sindacato femminile.
Tornata nella sua
isola, Helena fondò una rivista “Oyggiarnar” (Isole), la prima a carattere
femminile, nella quale oltre all’attivismo per la diffusione delle sue idee,
inserì anche una rubrica per la ricerca di lavoro e si occupò della descrizione
dei lavori femminili e di argomenti particolarmente destinati alle donne.
Nel 1909 uscì una
raccolta dei suoi articoli che comprendeva anche ricette culinarie Fyri hvørt
hus Matreglur (Pasti per ogni casa) e nel 1912 uscì Fríðka un
búgvið (Casa della bellezza).
La rivista cessò
nel 1908 per mancanza di fondi.
Susanna Helena Patursson fu una
pioniera dell’emancipazione femminile e le sue idee furono riprese nel 1952,
quando fu fondato il Kvinnufelagið (Unione delle donne).
FILATELIA
FAERØER Anno 2008 (638)

PAULHAN JEAN
(Francia)
Nato a Nimes nel
1884. Morto a Boissise–Le-Bertrand nel 1968.
Figlio dello
psicologo, Frederic, partecipò alla prima guerra mondiale e ne testimoniò con
originalità le esperienze nel romanzo Il guerriero diligente (1915).
Segretario della
“Nouvelle Revue Francaise” accanto a Jacques Riviére, ne diventò direttore dal
1925 al 1940 e, dopo la parentesi bellica durante la quale fu tra i fondatori
della rivista clandestina “Le Lettere francesi”, ancora dal 1953 esercitando
sulla letteratura contemporanea uno straordinario influsso.
Dopo una serie di
opere narrative, apparvero i saggi: I fiori di Tarbes (1941), Chiave
della poesia (1944), Le cause celebri (1950), La prova per mezzo
dell’etimologia (1953), Elogio dell’arte informale (1962). (da Enc.
Rizzoli-Larousse)
FILATELIA
FRANCIA Anno 1984 (2344).
PAUSTOVSKIJ KONSTANTIN GEORGEVIC
(Russia)
Nato a Mosca nel
1892. Morì nel 1968.
Trascorse
l’infanzia a Kiev e viaggiò moltissimo. Affrontò i più disparati mestieri prima
di iniziare la carriera letteraria. Negli Anni Venti si legò ad un gruppo di
poeti e scrittori della “Scuola meridionale” e nel periodo del disgelo s’impegnò
a fondo nell’opera di liberalizzazione della vita culturale sovietica. Attratto
da Poe e da Stevenson e col gussto dell’esotismo scrisse Romantici
(1923), Le nubi scintillanti (1928), e numerosi racconti. In
Kara-Bugaz (1932) e Colchide (1934) esaltò i pionieri
dell’industrializzazione.
Molti suoi
romanzi storici ebbere successo: Il destino di Charles Lonceville (1933),
Una storia settentrionale (1938).
Dal 1946 al 1962
lavorò alla sua opera più importante Cronaca di una vita che rievoca
cinquant’anni di vita russa.
La sua opera è
stata tra le più amate nell’Unione sovietica.
FILATELIA
RUSSIA Anno 1992 Annullo speciale
busta

Pavanar
Devaneya Gnanamuthu
(India)
Nato a
Sankaranayinar Koil,
Tamil
Nadu, India il
7 febbraio del 1902. Morto il 15 gennaio del 1981 a Maturai, Tamil.
Educato nella CMJ
High School, Palayankottai, (1916-1918) e diplomatosi insegnante all’Università
di Madras, si sposò nel 1930 ed ebbe quattro figli.
Lavorò come
insegnante a Tamil in diverse Scuole superiori (1922-1944). Durante questo
periodo, studiò come autodidatta filologia e linguistica comparativa.
Fu professore a
Tamil nel Collegio Comunale dal 1944 al 1956. Dal 1956-1961, fu Reader
Dravidian in Filologia all’Università di Annamalai, membro per lo sviluppo e la
ricerca del Tamil, una istituzione voluta dal governo Nehru nel 1959. Dal 1974,
fu direttore del progetto etimologico Tamil e agì in qualità di presidente della
Lega internazionale Tamil, Tamilnadu. (U.Tha. Ka.)
Scrisse oltre 35
libri.
Nel 1966, nella
sua opera La prima lingua classica del mondo egli fece alcune
affermazioni straordinarie. Sostenne che la
lingua tamil
è la "più naturale" ed è anche
una
proto-lingua del mondo, essendo la più antica, a partire dalla
quale tutte le altre principali lingue del mondo sono derivate. Egli riteneva
che la sua letteratura, più tardi chiamato
Sangam
letteratura, risale al 200 a.C. e su tale presupposto,
convinto fautore della “purezza del movimento Tamil”, avviò il Progetto per un
Dizionario etimologico il cui scopo era quello di evidenziare le radici delle
parole Tamil , le varie connessioni e le loro ramificazioni.
Devaneya Pavanar
compose molti brani musicali (Isaik kalambakam); degne di nota le sue
poesie, raccolte nel volume Venpa.
Nel 1979 gli fu
conferito dal Governo il titolo di Senthamiḻ
Selvar.
FILATELIA
INDIA Anno 2006
(1894)

PAVESE CESARE
(Italia)
Nasce il 9 settembre del 1908 a
Santo Stefano Belbo, (Cuneo) e muore a Torino il 27 agosto del 1950.
Il padre Eugenio era cancelliere
presso il Palazzo di Giustizia di Torino dove
risiedeva con la moglie Consolina Mesturini, figlia di commercianti benestanti.
Malgrado l'agiatezza economica la
prima fanciullezza non fu felice a causa della morte di una sorella e due
fratelli. A sei anni perse il padre e la madre si occupò della sua educazione
usando un rigoroso metodo educativo che contribuì a rendere il figlio
introverso e instabile.
Trasferitosi con la madre a Torino,
compì gli studi elementari, frequentò le medie in un istituto diretto da gesuiti
e in seguito si iscirsse alla scuola pubblica di Cavour dove seguì gli studi
ginnasiali, appassionandosi alla letteratura. Nel 1923 passò al liceo D’Azeglio
e iniziò a comporre i suoi primi versi.
Nel 1926 si
iscrisse all'Università di Torino alla Facoltà di lettere, continuò a scrivere,
a studiare con grande fervore l'inglese e ad appassionarsi alla letteratura
americana.
Nel 1930, morta la madre, rimase
ad abitare nella casa materna con la sorella Maria, e iniziò l'attività di
traduttore in modo sistematico alternandola all'insegnamento della lingua
inglese. Intanto compose un ciclo di racconti e poesie dal titolo Ciau
Masino, rimasto a lungo inedito. Uscirà nel 1968 nel volume dei Racconti.
Nel 1932, per poter insegnare nelle
scuole pubbliche si iscrisse al Partito Comunista e nel 1934 iniziò la sua
collaborazione con Einaudi, dirigendo per un anno la rivista “Cultura”e
pubblicando sulla rivista “Solaria” le sue poesie apprezzate da Elio Vittorini.
Nel 1935, a seguito di una
perquisizione in casa sue e al ritrovamento di lettere compromettenti, venne
arrestato, processato e condannato a tre anni di confino a Brancaleone Calabro.
A seguito di condono scontò solo un anno.
Verso la fine del '36, terminato
l'anno di confino, ritornò a Torino dove, per guadagnarsi da vivere, riprese il
lavoro di traduttore.
Nel frattempo incominciò a scrivere
i racconti che verranno pubblicati postumi, dapprima nella raccolta Notte di
festa e in seguito nel volume de I racconti.
Fra il 27 novembre del 1936 e il 16
aprile del 1939 completa la stesura del suo primo romanzo breve, tratto
dall'esperienza del confino intitolato Il carcere. Ad esso segue Paesi
tuoi, pubblicato nel 1941 .
Durante il periodo bellico,
dispensato dal servizio militare per asma cronica, si trasferì per lavoro con
l’editrice Einaudi a Roma. Al suo ritorno a Torino non trovò più gli amici, in
buona parte confluiti nell’organizzazione delle prime bande partigiane..
Nel 1944, dopo l'8 settembre, Torino venne occupata dai tedeschi e la casa
editrice commissariata dalla Repubblica Sociale Italiana.
Pavese si rifugiò a Serralunga di Crea, un piccolo paese del Monferrato, dove,
per sfuggire ad una retata da parte dei repubblichini e dei tedeschi, chiese
ospitalità presso il Collegio Convitto dei padri Somaschi.
Terminata la guerra si iscrisse al Partito comunista e collaborò al quotidiano
“L’Unità”.
Verso la fine del 1945, Pavese
dovette nuovamente lasciare Torino per recarsi a Roma con l'incarico di
potenziare la sede romana della Einaudi. Il periodo romano, che durò fino alla
seconda metà del 1946, fu considerato dallo scrittore tempo d'esilio perché
staccarsi dall'ambiente torinese, dagli amici e soprattutto dalla nuova attività
politica, lo fece ricadere nella malinconia.
Tra il settembre del 1947 e il
febbraio del 1948, contemporaneamente a Il compagno , scrisse La casa
in collina che esce l'anno successivo insieme a Il carcere nel
volume Prima che il gallo canti, un’opera palesemente autobiografica "
Seguiranno, tra il giugno e l'ottobre del '48 Il diavolo sulle colline .
Nell'estate del '48 ottenne il
Premio Salento e nel 1950 ricette il Premio Strega per "La bella estate.
Una delusione amorosa per la fine
del rapporto sentimentale con l'attrice americana Constance Dowling - cui dedicò
gli ultimi versi di Verrà la morte e avrà i tuoi occhi- e il disagio
esistenziale, lo condussero al suicidio il 27 agosto del 1950.
OPERE:
Tra le raccolte poetiche e i romanzi sono da ricordare: Lavorare
stanca (poesie), 1943 Notte di festa (racconti), 1953 (Paesi tuoi.
La bella estate, 1949 (nel volume anche Il diavolo sulle colline e
Tra donne sole). La spiaggia, Feria d'agosto, 1946.
Racconti 1960. Dialoghi con Leucò, 1947. Il compagno, 1947.
La casa in collina, 1949 . Il diavolo sulle colline, 1949 Tra
donne sole, 1949 La luna e i falò, 1950. Verrà la morte e avrà i
tuoi occhi, (10 poesie), 1962.
FILATELIA
ITALIA Anno 2008, SAN MARINO Anno 2008
 
Pavlenko Pyotr Andreevich
(Russia)
Nato a Pietroburgo nel 1899. Morto nel 1951.
Figlio di un impiegato, iniziò a studiare presso la Bakinsky Tekhnicum e si
laureò 1920. Nello stesso anno, aderì al partito bolscevico e sotto l'Armata
Rossa servì come impiegato daziale nella città del petrolio di Baku. Dopo la
Guerra Civile fece parte di una commissione che lo portò in Turchia, Siria,
Grecia, Italia e Francia tra il 1924 e il 1927.
Come scrittore, Pavlenko debuttò con Storie asiatiche, di sapore
esotico e avventuroso.
Si occupò anche di sceneggiature a fianco di ottimi registi tra cui Sergei
Eisenstein per «Aleksandr Nevsky» (1938) e nel 1940 per «Yakov Sverdlov»,
sulla vita e l'opera del famoso bolscevico. Nel 1942 sceneggiò il film «Slavnii
Malii», una eroica commedia musicale. Nel 1952 collaborò al film di guerra «La
caduta di Berlino». L’ultima sceneggiatura è stata composta per il film «Il
Compositore Glinka» (1952).
Oltre alla sua attività di sceneggiatore lavorò anche come giornalista. Fu
corrispondente di guerra sovietico durante la guerra-finlandese del 1939 e
1940 e di nuovo durante la Seconda guerra mondiale, collaborando con la «Pravda»
e «Krasnaya Zvezda». Tra il 1942 e il 1943 svolse l’attività di presidente della
Commissione Difesa dell'Unione degli scrittori.
Numerose le sue storie di guerra e schizzi apparsi nei libri Sentiero dei
Bravery (1942) e Vendicatori.
Col romanzo Felicità vinse il Premio Stalin nel 1947. Nel romanzo mette
in evidenza la differenza tra i sistemi sociali occidentali e orientali.
Il romanzo breve Steppe fu pubblicato nel 1949.
Pyotor Pavlenko vinse quattro Premi Stalin negli anni 941, 1947, 1948 e 1950.
FILATELIA
CECOSLOVACCHIA Anno 1951, URSS 1988
Busta postale.
 
Pavlovich
Tedesco Yury
(Russia)
Nato nel 1910.
Morto nel 1967.
Yury Pavlovich è
stato un prolifico scrittore, drammaturgo e sceneggiatore. Egli è più conosciuto
all'estero per le sue storie Lapshin (1937) e Aleksei Zhmakin
(Alessio il gangster, 1938), entrambi ambientati nell’ambito della OGPU
(Amministrazione politica unificata dello Stato) e sui suoi agenti incaricati
di rintracciare i criminali. Nel 1947, gli fu assegnato il Premio Stalin
per la sceneggiatura del film per “Pirogov”, diretto da Grigorij Kozintsev.
FILATELIA
RUSSIA Anno 2006, URSS Anno 1989.
buste postali
PAVLOVSKY PAVEL
ISAAKOVICH
(Russia)
Nato nel 1922
Commediografo russo.
FILATELIA
Russia, Anno 2009, Busta postale.

Pawlikowska-Jasnorzewska MARIA
(Polonia)
Nacque a Cracovia il 24 novembre
del 1891. Morì a Manchester il 9 luglio del 1945.
Nata in una famiglia di artisti,
Maria, figlia del pittore W Kossak, crebbe tra pittori, scrittori e
intellettuali. Suo nonno, Juliusz , e padre Wojciech , furono considerati ottimi
pittori e famosi per i loro dipinti di argomento storico. La sua sorella minore,
Magdalena Samozwaniec, si affermò come scrittrice.
Maria (conosceva ottimamente il
francese, l’inglese e il tedesco) fu definita dalla critica polacca come la
“Saffo e la Regina della poesia lirica” del periodo tra le due guerre.
Durante la sua vita contrasse tre
matrimoni. Fu solo durante il secondo matrimonio con Pawlikowski (si era
separata dal primo marito Ladislao Bzowski ) che i suoi interessi letterari
prevalsero, L’appassionato rapporto basato su interessi condivisi e il reciproco
amore fu per lei fonte inesauribile della sua ispirazione poetica.
Dopo il secondo divorzio, Maria
divenne attiva nella comunità dai poeti di cui facevano parte Julian Tuwim, Jan
Lechoń, Kazimierz Wieżyński, e scrittori di fama come Jarosław Iwaszkiewicz,
Irena Krzywicka, Kazimiera Iłłakowicz e Tadeusz Boy-Żeleński.
Nel periodo tra le due guerre
pubblicò dodici volumi di poesie e si affermò come uno dei più innovativi poeti
dell'epoca.
Maria non fu solo autrice di poesie
ma si dedicò anche al teatro. Iniziò la carriera di drammaturgo nel 1924, con
una farsa, Archibald l'autista, rappresentato a Varsavia. Nel 1939 aveva
già scritto quindici opere, toccando argomenti tabù tra cui l’aborto, i
rapporti extraconiugali, l’incesto, tutti tabù che suscitarono scandalo. I
critici l’accostarono a Molière, Marivaux, Oscar Wilde, George Bernard Shaw, e
Witkacy.
Nel 1939, poco prima dello scoppio
della seconda guerra mondiale, seguì terzo marito, Stefan Jasnorzewski, in
Inghilterra., dove le fu diagnosticato un cancro. Nel 1944, rimase
semi-paralizzata e il 9 luglio 1945 morì a Manchester, assistita dal marito.
Tra le sue numerose opere sono da
ricordare: Mandorle azzurre (1922), Baci (1926), Il ventaglio
(1927), Seta cruda (1932), La ciurma addormentata (1935),
La rosa e i boschi in fiamme (1941), La colomba del sacrificio
(1945), . Tra le opere teatrali: L’amante di Sibilla Tompson (1926),
Le formiche (1936), Ladri di guerra (1943).
“Maestra della miniatura e del
minuzioso dettaglio naturalistico, si allontanò dall’ambito e dal gusto della
“Giocane Polonia” adottando una linea di deciso distacco intellettuale e di
ironia”.
FILATELIA
POLONIA Anno
1983 (2670)

PAYRÓ ROBERTO
(Argentina)
Nato a Mercedes, Buenos Ayres nel 1867, morto a Buenos Ayres nel 1928.
Studiò nel collegio di San Giuseppe a Buenos Ayres e assai precocemente, a 15
anni, si diede al giornalismo, al quale rimase fedele per tutta la vita.
Trascorse l’adolescenza a Lomas de Zamora dove tuttora è ancora la sua
biblioteca. Passò poi a Bahia Blanca dove fondò il giornale “La Tribuna” che fu
per lui causa di qualche persecuzione per il suo spirito avanzato e le idee
battagliere.
Durante la prima guerra mondiale per il giornale “Naciòn” fu corrispondente di
guerra dal Belgio, dove venne imprigionato fino alla fine della guerra.
Tornato in patria nel 1923 si diede alla vita politica, militando nel
socialismo, di cui fu anche fondatore del partito.
La sua attività politica e giornalistica non gli impedì di dedicarsi alla
letteratura.
Nel 1906 pubblicò Il matrimonio di Laucha che gli diede la fama. In
seguitò Iniziò la carriera letteraria a vent’anni con Novelle e fantasia.
Pubblicò Violini e botti (1908), Pago Chico (1908) racconti delle
campagne argentine; Le divertenti avventure del nipote di Juan Moreira
(1910), il suo capolavoro in cui racconta le avventure di un arrivista, usando
talvolta un umorismo crudele e penetrante. E ancora Il falso Inca, Gli
Italiani in Argentina, Nuovi racconti di Pago Chico (postumi1929), Il
tesoro del re Bianco (postumo1934).
Nel 1925 scrisse un romanzo storico Il capitano Vergara sulla conquista
del Rio de la Plata.
Scrisse anche commedie di tipo gaucesco come La canzone tragica del 1902.
FILATELIA
ARGENTINA Anno 1965 (712)

PAZ OCTAVIO
(Messico)
Nato nel 1914 a
Città del Messico e ivi morto nel 1998.
Discendente da
una famiglia di letterati, in particolare il nonno, entrò giovane in contatto
con la grande letteratura attraverso la fornita biblioteca del nonno. In
seguito, come il nonno e il padre, fu un eccellente politico, scrittore e
giornalista. Iniziò precocemente a scrivere assieme ad altri intellettuali
progressisti seguaci di Emiliano Zapata.
Nel 1937, si recò
a Valencia, Spagna, per partecipare al Secondo Congresso Internazionale di
scrittori anti-fascisti. Dopo il suo ritorno in Messico nel 1938, divenne uno
dei fondatori della rivista, “Taller” una rivista che segnò la nascita
di una nuova generazione di scrittori messicani, nonché una nuova sensibilità
letteraria.
Nel 1943, si recò
negli Stati Uniti e due anni dopo, entrò nel servizio diplomatico messicano. Fu
inviato in Francia, dove scrisse il suo fondamentale studio Il Labirinto
della solitudine, e partecipò attivamente (insieme ad André Breton e
Benjamin Peret) a varie attività e pubblicazioni organizzate dai surrealisti.
In 1962,
Nel 1962, Paz fu
nominato ambasciatore del Messico in India: un momento importante nella sua vita
di poeta, come testimoniato in vari libri scritti durante il suo soggiorno
indiano, soprattutto, Il grammatico Monkey e Il pendio orientale.
Nel 1968, tuttavia, rassegnò le dimissioni dal servizio diplomatico per protesta
contro lo spargimento di sangue nelle manifestazioni studentesche di
Tlatelolco durante le Olimpiadi in Messico. Da allora Paz continuò il suo lavoro
di redattore e editore, dopo aver fondato due importanti riviste dedicate alle
arti e della politica: Plural (1971-1976) e Vuelta.
Nel 1980 fu
nominato professore onorario presso la Harvard. L’anno dopo ricevette il premio
Cervantes, il più importante premio per la lingua spagnola nel mondo, e il
prestigioso premio americano Neustadt nel 1982.
Nel 1990 ha
ottenuto il Premio Nobel per la letteratura.
Scrisse raccolte
di poesie Luna silvestre (1933), Radici dell’uomo (1937),
Libertà sulla parola (1939-48). I saggi Il labirinto della solitudine
(1950), L’arco e la lira (1957), Pietra di sole (1957),
Salamandra (1962), Fuoco di ogni giorno (1976), Albero dentro (1987).
Scrisse la monografia Suor Juana Ines de la Cruz o le insidie della fede.
Fra le ultime
opere La duplice fiamma, Amore ed erotismo (1993), Visioni dell’India
(1995).
FILATELIA
MALDIVE Anno 2001 (BF. 480),
MESSICO Anno 2010

Pchilka
Olena
(Ucraina)
Nata nel 1849.
Morta nel 1930.
Olha
Drahomanova-Kosach, meglio conosciuta sotto lo pseudonimo di Olena Pchilka,
moglie di Piotr Kosach e madre di Leysa Ujkrainka, fu editrice, produttrice
letteraria ed etnografa. È forse la poetessa ucraina più nota.
Raccolse e
pubblicò canzoni, usi e costumi della sua terra che in seguito pubblicò in
volumi. Fu molto attiva nel movimento femminista.
Sia nelle opere,
sia nella vita fu decisamente antisemita, tanto da attirarsi la critica dei
suoi contemporanei come Chicalenko, Yevfremov, Vynnychenko e altri
intellettuali.
Tradusse in
lingua ucraina opere famose, tra cui quelle di Nikolai Gogol, Adam Mickiewicz,
Aleksandr Pushkin e altri.
FILATELIA
UCRAINA Anno 1999 Annullo speciale, 1999 Busta postale.

Pearse Padraig Henry
(Irlanda)
Nato il 10 novembre 1879. Morto il
3 maggio 1916.
Il suo nome, spesso inglesizzato in
Patrick, sebbene fosse Pádraic Anraí Mac Piarais, fu un letterato, un
poeta irlandese e il fondatore degli Irish Volunteers, un esercito di volontari
nazionalisti che prese il controllo di campagne irlandesi nel secondo decennio
dello scorso secolo. Tra gli ufficiali di questo gruppo era presente anche Eamon
de Valera, futuro primo presidente dell'Eire.
Coinvolto nell’insurrezione di
Pasqua ("Easter Rising") del 1916, Pearse proclamò la nascita di una Repubblica
Irlandese, che fu stroncata dall'esercito britannico in meno di tre giorni.
Il 3 maggio 1916 fu fucilato dagli
inglesi. La sua uccisione, insieme a quelle di altri esponenti politici
irlandesi, portò la popolazione ad appoggiare la rivoluzione e il partito
politico nazionalista Sinn Feim dando origine alla guerra anglo-irlandese
(1919).
Pearse ha scritto racconti e poesie sia in irlandese sia
in inglese, tra cui il famoso poema inglese Il Viandante. Scrisse anche in lingua
inglese alcune opere allegoriche tra cui Il re, Master, La cantante. I suoi
racconti in irlandese comprendono Na Nean Eoghainín (Eoineen degli
uccelli), Íosagán, Na Bóithre (La strada) e Na Chaointe
Bhean (Il lamento di una donna).
Componimenti che furono tradotti in inglese da Joseph Campbell nel 1917.
La maggior parte delle sue idee in
materia di istruzione è contenuta nel suo famoso saggio La macchina Murder. Fu autore di
numerosi saggi sulla politica e il linguaggio, in particolare The Coming
Revolution e Ghosts.
Pearse è strettamente associato con la
canzone Oro Sé fare Bheatha Bhaile , per cui ha composto testi
aggiuntivi. (da Internet)
FILATELIA
IRLANDA Anno 1966 (179), 1979
(411)

PEDERNEIRAS RAUL
(Brasile)
Nato nel
1874. Morto nel 1953.
Fu
giornalista, scrittore e caricaturista in attività in Brasile nella prima metà
del XX secolo.
Svolse la
sua attivi9tà quale professore nella Facoltà di Diritto presso la Scuola
Nazionale di Belle Arti.
FILATELIA
BRASILE
Anno 1974 (1115)

PEDRO DA COSTA ANTÓNIO
(Portogallo)
Nato a Praia,Capo
Verde il 9 dicembre del 1909. Morto a Moledo di Minho, Viana do Casteolo il 17
agosto del 1966.
Scrittore e
artista portoghese , figura di rilievo del movimento surrealista portoghese,
pittore e uomo di teatro, organizzò esposizioni d'arte e creò teatri
sperimentali a Porto e a Lisbona, dove fu attivo anche come regista. La sua
produzione letteraria comprende libri di poesia (Ledo encanto, 1927; Máquina
de vidro, 1931; Casa de campo, 1938; Protopoema da Serra d'Arga, 1948),
romanzi (Apenas uma narrativa, 1942) e testi teatrali (raccolti in
Teatro completo, post., 1981).
Si trasferì in
Portogallo per quattro anni. Ha frequentato il Liceo Pedro Nunes a Lisbona prima
di passare al Nuno Alvares Institute di La Guardia. Ha frequentato l’
Università di Lisbona , dopo aver frequentato la Facoltà di legge e quella di
Lettere, senza finire tutti i corsi. Ha vissuto a Parigi tra il 1934 e il 1935
dove studiò presso l'Istituto d'Arte e Archeologia della Sorbona e dove firmò il
Manifesto Dimensionista .
Tra il 1932 e il
1945 si occupò e organizzò mostre. Nel 1942 scrisse Solo un racconto ,
romanzo surrealista. Nello stesso anno creò la rivista Variant . Tra il 1944 e
il 1945 visse e lavorò a Londra presso la British Broadcasting Corporation
(BBC), essendo stato parte del gruppo surrealista a Londra.
Fortemente legato
al teatro, è stato direttore del Teatro Apollo ( Lisbona) nel 1949 e regista,
costumista e direttore del Teatro Experimental do Porto tra il 1953 e il 1961 .
Tra il 1944 e il 1945 , fu un critico d'arte e cronista della BBC a Londra .
Ha vissuto gli
ultimi anni in Moledo. Molto del suo lavoro di pittore è andato perso nel
1944, quando si sv iluppò un incendio nel suo studio dove aveva vissuto il suo
amico Antonio Dacosta.
Opere: 1926 I
miei 7 peccati capitali, 1927 Ledo Appartamenti, 1928 Canzoni di distanza ,
1928 Lentamente, 1929 - Diari , 1932- La città, 1936 Canti e
altre poesie (1927 – 1935), 1938 Undici testi di lode e di serie, 1938 -
Casa, 1949 Protopoema, 1931 Bozzetto per una revisione di valori, 1939
Grandezza e le virtù di Arte Moderna, 1942 Solo una narrazione, 1948
Introduzione alla storia dell'arte: genesi e caratteristiche del fenomeno
estetico, 1950 L'Editore teatro e la sua verità • 1952 Martirio di finzione,
1962- Piccolo trattato di scenario, 1981- Teatro.
Lasciò disegni,
sculture e ceramiche. ( Da Internet Wikipedia)
FILATELIA
PORTOGALLO Anno 2009

PEGUY CHARLES
(Francia)
Nato a
Orleans (Loiret) il 7 gennaio 1873, morì in guerra, durante la battaglia della
Marna, a Villeroi, Seine et Marne, il 5 settembre 1914.
Appartenne ad una famiglia di contadini e di vignaioli. Mortogli il padre pochi
mesi dopo la sua nascita, fu allevato dalla madre che campava poveramente
impagliando sedie. Notato dai suoi insegnanti della scuola comunale, ottenne una
borsa di studio al liceo di Orleans. Nel 1891 andò a Parigi per il concorso di
ammissione alla Scuola normale superiore e dopo un primo insuccesso fu ammesso
nell’ottobre del 1893 e inviato alla Sainte-Barbe. Qui incontrò i suoi primi
amici ‘di letteratura’ e, già lontano dalla fede, si entusiasmò per il
socialismo. Nel 1894 si allontanò definitivamente dalla Scuola normale senza
aver conseguito il diploma. Rientrato a Orleans vi fondò un gruppo di studi
socialisti e diede alle stampe la sua opera Giovanna d’Arco (1897).
Di
spirito dreyfusiano e socialista Peguy era ossessionato dal sogno di una società
armoniosa dove nessuno sforzo umano doveva andare perduto. La politica lo delude
e lo rivolta perché in essa vede solo corruzione. Polemizza contro alcuni dei
suoi vecchi amici, contro la Sorbona che accusa di essere una cittadella di un
intellettualismo disumano e inaridito La sua opera di prosatore al I e IV tomo
delle sua Opera completa manifesta una acredine e una parzialità
aggressive, ma è allo stesso tempo notevole per la ricchezza, per nuove vedute,
in particolar modo nei suoi saggi critici dagli strani titoli: Victor Marie
conte Hugo (1911), Nota congiunta su Cartesio e Bergson (1914).
Nel
maggio del 1898, assieme alla moglie (sorella di uno dei suoi compagni di fede
socialista) aprì nel Quartiere Latino una libreria socialista, trasformatasi in
seguito, per difficoltà finanziarie, in una società anonima di cui fu gerente
stipendiato. L’affare Dreyfus lo mise in collisione con i suoi amici di fede
socialista. Peguy cominciò a criticare il partito accusandolo di prostituire le
ragioni ideali alle combinazioni parlamentari e la sua accusa si estende anche
contro il ‘partito intellettuale’ che dettava legge dalla ‘nuova Sorbona.
Si stava
profilando un allontanamento dal socialismo e un riavvicinamento al
cattolicesimo. Peguy riapprodò alla fede nel 1908 ma si fermò solo e alle soglie
della Chiesa. Il suo era uno strano cattolicesimo, una religione senza
sacramenti, senza vincoli dogmatici, tuttavia umile e sincera. Nel 1910 riprende
la Giovanna d’Arco del 1897 e la riscrive sotto il titolo Mistero
della carità di Giovanna d’Arco. Ad essa segue Il portico del mistero
della seconda virtù (1911), Gli arazzi di Santa Genoveffa e di Giovanna
d’Arco (1912), La tappezzeria di Notre Dame (1913), Eva
(1913). Si reca in qualità di pellegrino a Chartres; è devoto alla Vergine, ai
Santi e alle Sante Genoveffa, Giovanna d’Arco unendo il culto che aveva per loro
a quello per la Francia.
Mobilitato dall’esercito all’inizio del conflitto 1914/18, cadde nel settembre
del 1914, difendendo la terra dell’Ile-de-France cha aveva percorso da
pellegrino. Peguy morì come aveva immaginato e cantato in uno dei suo migliori
poemi Prière pour nous autres charnels.
L’opera
poetica di Peguy fiorì al margine delle battaglie politiche e intellettuali, Ne
sono testimonianza le opere Situazioni (1906-07), Un nuovo teologo
(1911), Il denaro (1913), Clio uscita postuma nel 1917.
Di lui i
critici Des Granges e Boudout scrivono: “Anima complessa sotto una apparenza
semplice… e incoerente, ma di un calore incomparabile… più per la sua
personalità che per le sue opere diseguali e non concluse, ha lasciato un
messaggio destinato ad ingrandirsi nel tempo. Le disgrazie del 1940-44 hanno
dato slancio alla gioventù contemporanea. Il suo destino, troncato a
quarant’anni lascerà sempre sognare sul ruolo che avrebbe potuto avere… questo
apostolo cui si deve imparzialmente riconoscere una delle forze spirituali più
autentiche che la Francia abbia prodotto”.
FILATELIA
FRANCIA
Anno 1950 (865), MONACO Anno 1973
(925)
 
Pekić Borislav
(Serbia)
Nato a Podgorica, Montenegro-Jugoslavia il 4 febbraio del 1930. Morto a Londra
il 2 luglio del 1992.
Nacque in una famiglia montenegrina
agiata e trascorse l'infanzia e l'adolescenza in diverse località del Montenegro
e della Serbia. Nel 1945 è a Belgrado ottenne il diploma di maturità al Terzo
Liceo maschile. All'età di diciotto anni fu accusato di far parte
dell'associazione clandestina anti-comunista "Gioventù Democratica Jugoslava" e
condannato a quindici anni di prigione ma fu graziato nel 1953.
All'uscita dal carcere iniziò gli
studi di psicologia sperimentale presso la facoltà di filosofia dell'Università
di Belgrado, senza però mai completarli. Nel 1958 sposò Ljiljana Glišić, nipote
di Milan Stojadinović, Primo Ministro di Jugoslavia dal 1935 al 1939.
Nel 1958, Pekić scrisse la prima
di più di venti sceneggiature originali per le maggiori case di produzione
cinematografica jugoslave. Nel 1961, Dan četrnaesti ("Il quattordicesimo
giorno") rappresenta la Jugoslavia al Festival di Cannes.
Nel frattempo, lavora a diversi romanzi, il primo dei quali, Vreme čuda
(Il tempo dei miracoli), viene pubblicato nel 1965 ottenendo un certo successo
di critica e pubblico. Si dovrà attendere il 1976 per la prima traduzione in
inglese, e solo nel 1986 usciranno le edizioni francese e polacca. La prima
traduzione italiana è del 2004. Il romanzo annuncia già alcune caratteristiche
distintive dell'opera di Pekić: un netto anti-dogmatismo e un fondamentale
scetticismo nei confronti dell'idea di progresso dell'umanità nel corso della
storia.
Negli anni 1968-1969 è tra gli editori del popolare periodico letterario "Književne
Novine". Il secondo romanzo, Hodočašće Arsenija Njegovana
("Il pellegrinaggio di Arsenij Njegovan"), nel quale trovano eco le
manifestazioni studentesche del '68 in Jugoslavia, è pubblicato nel 1970 e vince
il premio letterario "NIN" l'anno seguente.
Pekić si occupò attivamente di
cinema e fu uno dei migliori sceneggiatori serbi contemporanei. Scrisse
regolarmente drammi radiofonici per le emittenti tedesche Westdeutscher Rundfunk,
di Colonia e Süddeutscher Rundfunk di Stoccarda. Dei 27 drammi scritti e
rappresentati in Jugoslavia, alcuni sono inclusi nell'antologia Odabrana dela
("Opere scelte") pubblicata nel 1984. Tra i più celebri è Korešpondencija
(Corrispondenza, 1979), tratto dal quarto volume di Zlatno runo, che ha
280 rappresentazioni in 23 anni al teatro Atelje 212 in Belgrado.
Opere: Uspenje i sunovrat Ikara
Gubelkijana (L'ascesa e la caduta di Icaro Gubelkian, 1975), Kako
upokojiti Vampira (Come placare il vampiro, 1977), Odbrana i poslednji
dani (La difesa e gli ultimi giorni, 1977). Nel 1978, dopo più di dieci anni
di studi e ricerche, appare il primo volume di Zlatno runo ("Il vello
d'oro"), il cui ultimo volume apparirà solo nel 1986.
Altre opere: Hodočašće Arsenija
Njegovana (Il pellegrinaggio di Arsenij Njegovan, 1970), Odbrana i
poslednij dani (1975), Zlatno runo (Il vello d’oro, 1928,
seguito da altri sette volumi), Besnilo (Rabbia, 1983), Godine koje
su pojeli skakavci (Gli anni che le locuste hanno divorato, 3 volumi
1987-90), Novi Jerusalim (La nuova Gerusalemme, racconti,1988),
Graditelji (I costruttori,1995), Radjanje Atlantide (La nascita di
Atlantide,1996), Skinuto sa trake (Trasferito da nastro, 1996),
Izabrana pisma iz tudjine (Lettere scelte dall'estero, 2000),
Korespondencija kao život (Corrispondenza come una vita,2002 (vol. I), 2003
(vol. II).
L’opera omnia
Odabrana dela Borislava Pekića, in 12 volumi, è stata pubblicata a Belgrado
dall’ed. Partizanska knjiga.
(FILATELIA
SERBIA Anno 2007 (177)

PELLICER CARLOS CAMARA
(Messico)
Nato a
Villahermosa, Tabasco, il 16 gennaio 1897. Morto il 16 febbraio 1977.
Fece parte della
prima ondata di poeti modernisti messicani ed è stato fortemente attivo nella
promozione dell'arte e della letteratura messicana.
Pellicer ha
studiato a Città del Messico. Nel mese di agosto 1921, insieme a Vicente
Lombardo Toledano, Diego Rivera, José Clemente Orozco e Xavier Guerrero, ha
fondato il Grupo Solidario del Movimiento Obrero ("Gruppo Solidarietà del
Movimento dei Lavoratori"). Ha insegnato poesia moderna presso l'Università
Nazionale Autonoma del Messico ed è stato direttore del Dipartimento di Belle
Arti. Ha contribuito alla creazione di una serie di musei, tra cui Frida Kahlo e
i musei Anahuacalli a Città del Messico.
Nel 1976 fu
eletto al Senato, in rappresentanza del PRI di Tabasco.
Raccolse le sue
prime poesie in Colores en el mar (1921) e Piedra sacrificios
(1924) in cui sono presenti paesaggi sereni. In seguito Pellicer toccò altri
argomenti come la storia, ed esplorò le implicazioni spirituali della sua
esperienza nei confronti della natura.
FILATELIA
MESSICO Anno 1988, 1997

PELLICO SILVIO
(Italia)
Nacque a
Saluzzo nel 1789 e morì a Torino nel 1854.
Studiò a
Torino e a Lione presso un ricco parente e acquisì una buona cultura francese.
Nel 1809 raggiunse la famiglia a Torino e vi rimase fin dopo la caduta di
Napoleone, dando lezioni di francese e facendo il precettore presso la famiglia
del conte Briche e poi del conte Luigi Porro Lambertenghi. In quegli anni
divenne amico del Foscolo del Monti, del Romagnosi e di altri. Conobbe Byron, la
Stael, Schlegel e altri esponenti della cultura europea. .
Nel 1815
ottenne il primo successo teatrale con la Francesca da Rimini,
interpretata da Carlotta Marchionni.
Dal
settembre del 1818 redasse il “Conciliatore”, battendosi per una letteratura
moderna e civile. Nel 1919 la rivista fu soppressa per ordine del governo
austriaco.
Introdotto dal Maroncelli in un circolo carbonaro, Pellico fu arrestato il 13
ottobre 1820 e incarcerato a Torino. Successivamente, nel 1821, fu trasferito
ai Piombi di Venezia.
Sottoposto agli interrogatori del giudice Salvotti, fu costretto a confessare e
fu condannato a morte. La pena fu commutata a quindici anni di detenzione nella
fortezza dello Spielberg (Moravia), dove restò per otto anni, soffrendo
patimenti, ma sempre confortato dalla fede religiosa.
Graziato
nell’agosto del 1830, ritornò a Torino e si tenne lontano dalla politica.
Divenne segretario e bibliotecario dei marchesi di Barolo, adeguandosi alla
mentalità antiquata dell’ambiente. La tranquillità gli permise di riprendere la
sua attività letteraria che proseguì fino alla morte.
La sua
produzione si compone di tragedie, Francesca da Rimini (1814), Eufemio
da Messina (1820), Ester d’Engaddi (1831), Gismonda da Mendrisio
(1833), Tommaso Moro (1834); Leoniero da Dertona (1834); alcune
cantiche e poesie a carattere storico e religioso,, Tancredi, Adello, I
saluzzesi, Le chiese, Le processioni; diversi articoli pubblicati sul
“Conciliatore”; I doveri degli uomini (1834) e il libro per il quale è
noto: Le mie prigioni (1832) in cui narra gli anni del carcere, senza
ombra di rancore e di odio verso i suoi persecutori. Nel libro c’è il suo
ritorno al cristianesimo e una riscoperta dei sentimenti più elementari e
profondi.
Il libro
ebbe un enorme successo. Dispiacque agli austriacanti che lo considerarono uno
strumento di propaganda del movimento nazionale italiano, tanto che qualcuno
disse che il suo contenuto aveva fatto più danni all’Austria di una battaglia
perduta. Spiacque pure ai liberali che vollero vedere nell’opera una rinuncia
agli ideali del Risorgimento..
FILATELIA
ITALIA Anno 1955 (753)

PEMAN y
PEMARTIN JOSÈ MARIA
(Spagna)
Nato a Cadice
nel 1897. Morto nel 1981.
Direttore della
Reale Accademia Spagnola dal 1939 al 1942 e dal 1947 al 1950 è autore di poesie,
saggi e opere drammatiche Il divino impaziente (1933), Cisnerros
(1934), in cui, ispirandosi a temi storici nazionali, afferma i propri ideali
politici e religiosi e l’idea del genio nazionale spagnolo.
FILATELIA
SPAGNA Anno
1997 (3059)

Penev, Penjo
(Bulgaria)
Nato a Dobromirka,
Gabrovo. Morto a Dimitrograd, Chaekovo, 1959.
Poeta bulgaro. Dopo una prima fase influenzata da
Majakovskij, elaborò una poesia più personale, fondata sulla rappresentazione
drammatica dei conflitti fra vecchio e nuovo nella società socialista. A
eccezione di Dobro utro chora! ("Buongiorno gente!", 1956) le sue
raccolte furono pubblicate postume (Nie ot XX vek "Noi del 20º secolo",
1959; Dni na proverka (I giorni del cimento", 1959).
FILATELIA
BULGARIA anno 1980 (2542).

PEON y
CONTRERAS JOSÈ
(Messico)
Nato a
Merida, Messico, nel 1843. Morto nel 1908.
Fu il
rinnovatore del teatro messicano. Tentò anche la poesia con la leggenda La
croce di Paredòn e continuò in tale genere preferendo una forma e un
contenuto romantico: Poesie (1963), Fiori dell’anima (1871),
Romanze storiche e Romanze drammatiche (1873-80), Echi (1883),
Piccoli drammi (1887).
Eccelse
soprattutto nel campo teatrale con argomenti storici, problemi contemporanei,
figure storiche come Basta il cielo (1870), Gil Gonzales de Avila
(1876), La figlia del re (1876), Un amore di Hernando Cortes
(1876), Speranza (1876), Il conte di Peñalva (1877), Tra zio e
zia (1978), Vivo o morto (1879)…
FILATELIA
MESSICO
Anno 1993 (1495)

PEREC
GEORGES
(Francia)
Nato a
Parigi nel 1936 e ivi deceduto nel 1982.
Di
famiglia modesta compì gli studi liceali e poi frequentò la Facoltà di lettere a
Parigi e a Tunisi. Dal 1961 al 1978 lavorò presso il CNRS. Nel 1970 entrò a
far parte del gruppo OULIPO (Ouvroir de littérature potentielle) fondato da
Raymond Queneau. Il suo primo romanzo Le cose (1965) è il ritratto di
una società dominata dagli oggetti e dalle mode.
Nel 1969
scrisse La sparizione, una riscrizione di Brezza marina di
Mallarmé. Nell’opera usò la forma del lipogramma: non utilizzò mai la lettera E.
Non si tratta certo di una novità. Già nel VI secolo avanti Cristo il poeta Laso
di Ermione si era cimentato in questo divertissement letterario evitando
di usare il Sigma (la lettera S) in due suoi componimenti Inno a
Demetra e I Centauri.
Nel 1969
Perec presentò un ‘racconto epico in prosa’ dal titolo Quel petit vélo chromè
au fond de la court? Scrisse L’aumento di salario (1970), un lavoro
teatrale in cui cinque personaggi discutono sul modo di chiedere un aumento di
salario al loro datore di lavoro. Seguirono La bottega oscura (1973),
W o ricordi d’infanzia (1975), Io mi ricordo (1978).
Nel 1978
uscì l’opera principale La vita, istruzioni per l’uso dove si espande il
suo gusto per il collezionismo, l’enumerazione, la catalogazione. In essa Perec
passò in rivista tutti gli oggetti contenuti in un palazzo, cantine e solai
compresi, raccontando la storia delle persone che vi hanno abitato.
Le sue
ultime opere furono Parole incrociate (1979), il romanzo Storia di un
quadro (1979). Postumi sono usciti i suoi articoli scritti sulle riviste
“Lettere nuove”, ‘R.N.F.’, “Partigiani”, “Causa comune”, raccolti in
Pensare/Classificare e il romanzo incompiuto I cinquantatre giorni
(1989).
L’opera
di Perec è tutta all’insegna di uno sperimentalismo tecnico che ipotizza nella
letteratura solo l’osservanza di regole formali. Ne deriva una forma di
liberazione che non tiene conto di tesi, di temi, di messaggi e di ideologie
perché l’autore segue solo le regole formali che si è imposto come gioco.
FILATELIA
FRANCIA
Anno 2002 (3486)

PERERA ALVIS P.B,
(Sri
Lanka)
Nato
nel 1896 e morto nel 1948.
Poeta
legato alla tradizione più antica sia per quanto si riferisce ai temi trattati,
sia per quanto attiene alle immagini e alla lingua.
La
corrente a cui appartiene è caratterizzata dall’impiego del linguaggio comune e
dalla costante ricerca di immagini nuove, tratte dalla vita e dall’esperienza
quotidiana.
FILATELIA
SRI
LANKA 1989 (863)

PERET
BENJAMIN
(Francia)
Nato a Rezè,
Loira Atlantica nel 1899. Morto a Parigi nel 1959.
È uno dei
principali rappresentanti del surrealismo, anticonformista, di temperamento
vivace, eccentrico, combatté in Spagna nelle Brigate internazionali e subì
diverse traversie fino al ritorno in patria nel 1945.
Scrisse: Il
passaggio del transatlantico (1921), Dormire, dormire nelle pietre
(1927), Epitaffio per un monumento ai morti della guerra, Il grande gioco
(1928), Io sublime, 1936, Il disonore dei poeti (1945).
FILATELIA
FRANCIA Anno
1984 Annullo speciale

PERETZ I. L.
(Israele)
Discendente da
una colta famiglia di origine sefardita, trapiantata in Polonia. compì studi
approfonditi sotto la guida del suocero, il matematico G.J.Lichtenfeld. Conseguì
la laurea in Giurisprudenza. Si trasferì poi a Varsavia. Accusato di socialismo,
venne privato del diritto di esercitare la professione di avvocato, per cui si
dedicò interamente alla letteratura, collaborando ad una antologia poetica..
Si dimostrò
subito sensibile alle tematiche sociali e al riscatto morale e culturale delle
masse ebraiche di Varsavia.
Scrisse romanzi,
novelle, drammi, saggi critici. Il suo messaggio artistico è contenuto nel poema
La catena aurea del 1909.
Fu mentore per le
nuove generazioni. Nella sua casa di Varsavia accoglieva gli intellettuali e
alla sua scuola si deve una generazione di scrittori legati alla letteratura
yddish.
FILATELIA
ISRAELE Anno1996.
(1322)

PEREZ
de AYALA RAMÓN
(Spagna)
Nato a
Oviedo il 9 agosto 1881. Morto a Madrid il 5 agosto 1962.
Studiò
presso i Gesuiti di Gijòn e di Carrion de los Condes, come scrive nella sua
biografia La vita in un collegio di Gesuiti (1910), poi frequentò
l’università, laureandosi in diritto. Viaggiò in Europa, in Italia e per gli
Stati Uniti. Partecipò alla guerra mondiale e scrisse articoli raccolti nel
volume Il fratello incatenato (1917). Nel 1928 venne accolto nella Reale
Accademia Spagnola. .
Fu
ambasciatore di Spagna a Londra durante la Repubblica e si trasferì in Argentina
allo scoppio della Guerra civile. Rientrò in Spagna nel 1955,
Iniziò a
pubblicare nel 1903 libri di poesie La pace del sentiero, Il sentiero
innumerevole (1916), Il sentiero errante (1921).
Seguirono i romanzi Tenebre sulle vette (1907), La zampa della volpe
(1912), Baldracche e ballerine (1913).
Approdò
al successo particolarmente attraverso la narrativa con opere come Bellarmino
e Apollonio (1921), Luna di miele, luna di fiele (1923), Le
fatiche di Urbano e Simona (1923), Giovanni Tigre (1926) in cui
affronta il problema del dongiovannismo, Guaritore del proprio onore
(1926).
Scrisse
ottimi racconti come Prometeo, Luce di domenica, La caduta della casa Limones
del 1916.
Autore di
articoli e di saggi pubblicò Divagazioni letterarie (1958), Inizi e
finali della novella (1959), Tributo all’Inghilterra (1963),
Politica e tori, Le maschere.
Fu un
grande prosatore, padrone della tecnica, di stile accurato e spesso ironico.
FILATELIA
SPAGNA
Anno 1980 (2224)

PEREZ GALDOS
(Spagna)
Figlio di
un militare di carriera, don Sebastian Perez, e di donna Maria Dolores Galdos,
nacque a Las Palmas (Gran Canaria) nel 1843. Per studiare frequentò dapprima un
collegio inglese delle Canarie e poi si recò a Madrid per seguire all’università
corsi di diritto, ma lentamente scivolò nel campo della letteratura. Nel 1867
si recò a Parigi dove venne a contatto con la narrativa realista e naturalista e
assimilò la lezione di Balzac, Dumas, Hugo. Di idee liberali si dedicò anche
alla politica: Nel 1907 e nel 1910 fu eletto deputato repubblicano a Saragossa
e svolse attività nella coalizione repubblicano-socialista. Ma il suo lavoro
maggiore lo svolse in campo letterario e da esso ricavò la maggior fama. Nel
1889 ottenne la nomina a membro della Reale Accademia Spagnola, ma non poté
esservi accolto se non dopo molti anni in quanto, Menendez y Pelayo, che
doveva rispondere al discorso del nuovo eletto, tergiversò a lungo. Tra l’altro
aveva criticato aspramente alcuni suoi romanzi. E, quindi, prese tempo
Appassionato viaggiatore, visitò Londra, Rotterdam, L’Aia, Amsterdam, Berlino,
Amburgo, Copenhagen,l’Italia, la Serbia. Percorse pure a lungo le terre
portoghesi e spagnole
Di
facile vena, compose 78 romanzi e 22 lavori teatrali, esordì col romanzo La
fontana d’oro, di ambiente storico uscito nel 1867-68.
Nel 1869
si dedicò al giornalismo, collaborando con “Las Cortes”, il “Debate”, “La
Revista España”, dove nel 1971 apparve il romanzo breve La sombra.
Nel 1873
cominciò a pubblicare la prima serie di Episodi nazionali, una storia
seriale romanzata, vista sotto un angolatura popolare, la quale va dalla Guerra
di indipendenza alla reggenza di Maria Cristina. L’autore mescola fatti
immaginari a fatti reali e cerca di rappresentare le diverse visioni delle forze
politiche e dei personaggi della storia spagnola, accordando la sua simpatia
alle forze liberali, unita alla condanna del fanatismo e predicando
l’umanitarismo. Alla prima serie ne seguirono altre quattro (1975-79; 1899-1900;
1902-07; 1907-12).
La fama
però gli derivò dai romanzi di costume, ambientati per lo più a Madrid, nei
quali dominano le figure femminili Mariangela (1878), Fortunata e
Giacinta (1886-87), Tristana (1892), Misericordia (1897), e
anche figure maschili: L’amico Manso (1882), Miau (1888),
Realtà (1889), Angel Guerra (1890-91), Nazarin (1895). A
volte i romanzi sono a tesi ed affrontano problemi religiosi e di coscienza come
in Donna perfetta (1876), Gloria, (1876-77), La famiglia di
Léon Roch (1878).
L’abbondanza dei dialoghi nei romanzi portò lo scrittore ad adattarli a
piéces teatrali, ma spesso l’adattamento è semplicistico in quanto Galdos
non possedeva una valida tecnica teatrale. Tuttavia scrisse commedie
espressamente per il teatro tra le quali hanno un certo valore: Il nonno
(1904), Celia agli inferi (1913), Suor Simona (1915).
Nel 1801
sceneggiò il suo lavoro Realtà e continuò a scrivere opere teatrali (24
in tutto), raggiungendo un notevole successo con Elettra, l’opera che
gli fruttò più denaro.
Nel 1907
e 1910 lo ritroviamo ancora deputato repubblicano.
Negli
ultimi anni della sua vita Galdos, ammalato e quasi cieco causa cataratta,
abbandonò il lavoro di scrittore e fu quasi dimenticato. Morì a Madrid nel
1920.
Galdos è
considerato il massimo esponente del realismo spagnolo del XIX secolo. Come
autore di romanzi storici è vicino a Balzac; nei romanzi di ambiente si dimostra
narratore ricco e articolato e in alcuni passi richiama Dickens e Tolstoi, in
altri anticipa forme pirandelliane. Arrivato sulla scena letteraria europea
molto tardi, a causa dell’isolamento della letteratura e della cultura spagnola
del secolo XIX, Galdos non ha una fama commisurata al valore della sua opera.
OPERA:
Fortunata e Jacinta Juanito Santacruz ama Fortunata, una fanciulla di
rango inferiore al suo. Dopo averla sedotta e sapendo che attende un figlio,
l’abbandona per sposare la romantica e sognatrice Giacinta. Fortunata, per
ritorsione, si dà ad una vita traviata. Continuando ad amare Juanito, la ragazza
alla prima occasione, ritorna con lui. Nel frattempo, per salvare le apparenze,
Fortunata accetta di sposare un giovane studente, Massimiliano, di lei
innamorato il quale vuole redimerla. Fortunata, però, non lo ama e lo tradisce
la prima notte di nozze. Tra i nuovi sposi si inserisce un vecchio e saggio
signore per ricomporre la situazione.
La
passione di Fortunata per Juanito, comunque, continua e la donna riesce ad avere
da lui un secondo figlio. Massimiliano subito dopo il parto la informa
svelandole che Juanito intrattiene rapporti amorosi anche con un’altra donna e
Fortunata, folle di gelosia, decide di vendicare se stessa e la moglie di
Juanito. Scesa dal letto dove aveva da poco partorito, corre dalla rivale. Lo
sforzo le è però fatale. Prima di morire lascia i suoi beni in beneficenza e
affida a Giacinta il figlio appena nato.
Massimiliano, che non ha mai cessato di amarla, esprime il desiderio di
ritirarsi dal mondo e di entrare in un convento. Nel momento decisivo di
oltrepassare il portone del convento, capisce di entrare in una prigione dalla
quale non uscirà più. Ma varca la soglia dicendo: “Non importa”.
FILATELIA
SPAGNA
Anno 1971 (1684) , 1998 (3114)
 
Pérez de Zambrana Luisa
(Cuba)
Nata
a El Melgarejo, vicino a Las minas de El Cobre, Santiago de Cuba, il 25
agosto del 1837. Morì a Regla il 25 maggio 1922.
Battezzata col nome
di Luisa Perez y Montyes de Oca, acquisì dopo il matrimonio il cognome del
marito Ramon de Zambrana.
Rimasta orfana del
padre, si trasferì con la famiglia a Santiago dove si fece conoscere come
poetessa. Luisa era nata col dono della poesia e fu in seguito considerata tra
le migliori poetesse cubane del momento.
A 14 anni compose
la sua prima opera in versi la quale attirò l’attenzione dell’intelettuale Don
Ramon Zambrana che volle conoscerla e che in seguito la sposò. Dall’unione
nacquero cinque figli.
La vita di Luisa fu
costellata di disgrazie. Perse il marito e tutti i figli tra il 1885 e il 1898.
Tale situazione si avverte nella sua poesia caratterizzata da estrema
sensibilità, malinconia, passione e tenerezza, con profonde riflessioni
religiose e filosofiche sulla morte.
Nel 1918 ottenne un
riconoscimento da parte dell’Ateneo di Avana e posteriormente fu pubblicata una
nuova edizione delle sue poesie con prefazione di Enrique José Varona che la
definì “la più insigne poetessa elegiaca della nostra lirica”.
Fondò il Liceo
Artistico e Letterario di Regla e le sue opere furono premiate durante i giochi
floreali della città di Madrid.
Scrisse libro di
orazioni dal titolo Devocionario, La vuelta al bosque, Dolor supremo,
Martirio. Di lei José Martí scrisse : "se hacen versos de la grandeza, pero
sólo del sentimiento se hace poesía".
FILATELIA
CUBA Anno 1956
(437)

Pérez-Reverte Arturo
(Spagna)
Nato a Cartagena nel 1951.
Dopo una laurea in Scienze
politiche e Giornalismo, nel 1973 inizia una lunga carriera come inviato per
giornali, radio e soprattutto per la televisione. E' reporter di guerra a Cipro,
San Salvador, Ciad, Falkland, Libano, Golfo Persico, Croazia, Sarajevo.
Nel 1986 pubblica il suo
primo romanzo, El húsar,
ambientato durante le guerre napoleoniche. Nel 1988 è la volta del romanzo
El maestro de esgrima
che diventa un best-seller. Raggiunge il successo internazionale con
La tabla de Flandes
(il romanzo fu insignito del Premio dell'Accademia Svedese come miglior romanzo
tradotto, segnalato dal New York Timer Book Review, e il regista americano Jim
McBride ne dirige una riduzione cinematografica); nel 1993 Pérez-reverte
abbandona il giornalismo per dedicarsi esclusivamente alla letteratura: scrive
Il Club Dumas
(El Club Dumas), che vende centinaia di migliaia di copie in tutto il mondo. Nel
1994 è Territorio Comache
(da cui è stato tratto un film a cura di Gerardo Herrero) e nel 1995
La piel del tambor.
Il club Dumas
è un romanzo pastiche,
che mescola vari generi: il giallo innanzitutto, ma anche l'horror e il
demoniaco, e la bibliofilia. Protagonista è Lucas Corso, bibliofilo mercenario,
cinico e disilluso, amante di Napoleone, uno che tuttavia "sapeva, meglio di
chiunque altro, che era ancora possibile scegliere un campo di battaglia e farsi
arruolare come un soldato perduto ma lucido, montando la guardia tra fantasmi di
carta e pelle, tra le risacche di migliaia di naufraghi". Due storie principali
si intrecciano, tenute assieme dal protagonista in un gioco di specchi,
illusioni e inganni. Un buon romanzo che riesce a tenere desta l’attenzione del
lettore, anche quello meno amante delle astruserie e di dissertazioni
bibliofile.
FILATELIA
SPAGNA 2002 (3513)

PERGAUD LOUIS
(Francia)
Nasce a
Belmont, Doubs, il 22 gennaio del 1882. Muore a Vedrdun l’8 aprile del 1915.
Dopo aver
compiuto gli studi alla Scuola Normale di Besançon, occupa il posto di maestro
elementare a Landresse e comincia a scrivere poemi. Nel 1907 lascia
l’insegnamento per trasferirsi a Parigi dove trova impiego presso la Compagnia
delle Acque. L’incontro col letterato Francio Carco segna l’inizio della sua
carriera letteraria..
Irrompe nel campo letterario con un gustoso libro sugli animali, Da Goupil a
Margot (1910), per il quale gli viene assegnato il premio Goncourt. La
terra, gli animali e le figure della vita contadina sono i protagonisti delle
pagine di altri suoi romanzi: La rivincita del corvo (1911) e il
Romanzo di Miraut, cane da caccia (1914). Ma l’opera per la quale è più noto
in Francia e fuori rimane La guerra dei bottoni: romanzo dei miei dodici anni
(1912), un’opera vivace, umoristica in cui ci s’imbatte nella comica vita di
ragazzi della provincia francese, il villaggio di Landresse dove insegnò.
Postume furono pubblicate le novelle Rustiche (1921).
Louis Pergaud muore all’età di 33 anni, combattendo a Marcheville, presso Verdun nel
1915,. Il suo corpo non fu ritrovato..
LIBRI
La guerra dei bottoni Gli abitanti di due piccoli villaggi, Velran e
Longeverne, l’uno rosso per tradizione e l’altro molto religioso, per ragioni
di campanilismo sono in costante attrito, un attrito che coinvolge anche i
ragazzi i quali saltuariamente si affrontano in epiche lotte a suon di pugni,
sberle e botte in un terreno neutro; la foresta che divide i due villaggi. Come
sia nato l’attrito fra i due villaggi è cosa ormai perduta nelle brume del
passato: sembra a causa di una contesa generata per il seppellimento di una
mucca durante la moria del bestiame; oppure per scontri avvenuti durante una
processione per invocare la pioggia, Comunque i ragazzi han fatte loro le
ragioni dei grandi e si sono dichiarati guerra perenne. Da una parte c’è il
gruppo guidato dal grande Lebrac, il quale deve trovare una soluzione alla
questione dei prigionieri. Quando, infatti, una delle due bande cattura qualche
prigioniero, infierisce su di lui tagliandogli tutti i bottoni degli abiti e
costringendolo a ritornare a casa reggendosi calzoni e camicia e con la
sicurezza di buscar botte dalla madre, costretta a ricucire i bottoni e, quel
che più conta, a ricomprarli. Lebrac trova la soluzione: duranti gli scontri
lui e i suoi soldati combatteranno nudi.
I
ragazzi, abituati alla vita di campagna usano un linguaggio colorito e… pepato,
ma, si scusa l’autore: “Io mi sono divertito a descrivere le vicende, ho
divertito gli amici e l’editore e penso che gli uomini di buona volontà, per
dirla col Vangelo, lo leggeranno con piacere. In quanto al resto, per dirla con
le parole di Lebrac, uno dei miei eroi, me ne sbatto”.
Dal libro nel 1961 è stato ricavato il film omonimo del regista Yves Robert e
negli anni Novanta un remake dello stesso regista che però ha spostato la
vicenda in Irlanda
FILATELIA
FRANCIA
Anno 1982 (2228)

Perkonig joseph Friederich
(Austria)
Scrittore, drammaturgo, autore di programmi per la radio e produttore di film.
Insegnò al collegio di Klagenfurt. Nelle sue novelle descrive soprattutto la
popolazione e i paesaggi dell’Austria-Slovenia. Nel 1935 ottenne l’Austrian
State Prize.
FILATELIA
AUSTRIA Anno 1990 (1829)

Permitin Efim Nikolayevich
(Russia)
Nato nel 1896. Morto nel 1971
Fu il primo scrittore del Kazakistan orientale ad entrare nel mondo della
letteratura maggiore sovietica, facendosi notare per i libri Amici, La vita
di Alexey Rokotov, Aquile di montagna.
Permitin fu anche il primo a trattare la trasformazione socialista del paese.
I romanzi di Permitin si
diffusero ampiamente negli Anni Trenta e Cinquanta, attraverso diverse ristampe.
La critica lodò di lui la profonda conoscenza nel piccolo mondo dei villaggi
dell’Altai.
Nel febbraio del 1966 fu premiato con l'ordine della Bandiera Rossa . Nel
1970 per il romanzo epico La vita di Rokotov fu premiato con il Premio
di Stato della RSFSR.
Nel 1978-1980 la casa editrice "Romanzo" pubblicò l’opera omnia.
Permitin fu segretario del consiglio di amministrazione dell 'Unione degli
scrittori della Federazione russa, lavorò nella redazione di alcune case
editrici «Lo scrittore sovietico», «La Russia sovietica», e collaborò alle
riviste «Letteratura Russia», «Caccia e impianti di caccia», e altre.
FILATELIA
URSS Anno 1976, 1985 Buste postali.
 
PEROUTKA FERDINAND
(Cecoslovacchia)
Nato a Praga il 6
febbraio 1895. Morto il 20 aprile 1978.
Giornalista e
scrittore, iniziò la sua carriera come giornalista.
Dopo la prima
guerra mondiale, è diventato un redattore per il "Tribune". Alcuni articoli
pubblicati sulla rivista furono in seguito incorporati nei libri Z deníku
žurnalistova ("l Diario del giornalista") e soprattutto nel volume Jsme
Jaci ("Quello che siamo"), in cui ha affrontato alcuni miti legati alla
nazione ceca.
Nel 1924 è
passato da”Tribune “ a “Lidové noviny” e fondò, grazie alla donazione di Tomáš
Masaryk, la rivista “Přítomnost” . Come commentatore divenne molto influente per
la sua posizione nel "Castello" (gruppo del Presidente Masaryk) , criticando
sia i comunisti sia la destra rappresentata dal Partito Democratico nazionale
del primo primo ministro cecoslovacco Karel Kramar.
Peroutka
espresse le sue opinioni politiche e di altro tipo anche in diversi libri:
Boje o dnešek ("Lotte per oggi"), Ano a ne ("Sì e No"), Budování
statu ("Costruzione dello Stato") e Osobnost.
Come
rappresentante della tradizione ceca democratica, Peroutka è stato arrestato
dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale nel 1939 e detenuto nel campo di
concentramento di Buchenwald fino al 1945. Gli fu offerta la libertà a
condizione di servire come collaborazionista. Rifiutò e trascorse tutta la
guerra a Buchenwald.
Dopo la
liberazione, divenne redattore capo del giornale “Noviny Svobodné” e rifondò la
sua prima rivista “Přítomnost” ribattezzandola “ Dnešek” ("Oggi"). La rivista è
diventata preminente grazie alla sua posizione critica sulla violenza del
dopoguerra.
Peroutka ha
scritto due drammi: Oblak e Štastlivec. Articoli politici si
trovano nel libro Nebo Tak Tak
Dopo
l’occupazione comunista della Cecoslovacchia decise di emigrare. Nel 1951
divenne direttore della Radio Free Europe..
Peroutka è
diventato uno scrittore in esilio, scrivendo romanzi tra cui Pozdější Zivot
Panny ("La successiva vita della Vergine").
FILATELIA
Cecoslovacchia Anno 1995

Perpessicius
(pseud. di Dimitrie Panaitescu)
(Romania)
Nato a Traila nel
1891. Morto a Bucarest nel 1971.
Laureatosi a
Bucarest nel 1914 in filologia moderna, fu costretto a interrompere l’attività
letteraria per raggiungere il fronte. Nella prima raccolta lirica, Scudo e
targa (1926), la guerra è presente nei suoi eroismi anonimi e rassegnati,
nei suoi aspetti antiretorici e autenticamente umani. Seguì nel 1932
Itinerario sentimentale che unisce a versi originali eleganti traduzioni da
poeti antichi e moderni.
Ma il nome del
Perpessicius godeva già dal 1923 di larga popolarità per l’entusiasmo e
l’assiduità con cui coltivava l’esercizio di cronista letterario. In questo
campo il Perpessicius, temperamento soggettivo d’artista coadiuvato da un
filologo di classe, ha realizzato un suo stile inconfondibile. Il titolo
adottato per queste raccolte, Menzioni critiche, che rappresentano un
repertorio orientativo di vasto orizzonte ma anche una lettura piacevolissima, è
di per sé indicativo.
Il nome di
Perpessicius ha diritto inoltre alla riconoscenza degli studiosi perché ha
sacrificato i suoi doni di creatività originale per dedicarsi all’ardua
decifrazione e all’ordinamento dell’enorme materiale manoscritto lasciato
inedito da Eminescu. Attraverso un lavoro di esplorazione iniziato nel 1933 e
durato quasi quarant’anni, e i cui risultati il Perpessicius ha illuminato via
via con acutissimi saggi critici riuniti in Eminesciana (1971),
venivano poste le basi per l’edizione critica dell’opera integrale di Eminescu,
rimasta purtroppo ferma, in seguito alla morte di Perpessicius, al VI volume.
FILATELIA
ROMANIA Anno
1991 (3982)
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PERRAULT CHARLES
(Francia)
Baldanzoso, sicuro di sé, con un cappello piumato alla moschettiera, portato
spavaldamente alla d’Artagnan, un ampio mantello sulle spalle, un grosso
cinturone con appeso un topolino e una borsa, le zampe posteriori ricoperte da
due stupendi stivali di cuoio con fibbia, lo sguardo fiero rivolto verso l’alto,
così Gustave Doré presenta Le maitre chat, meglio noto come Il gatto
con gli stivali, il felino più celebre della sua razza, salito alla ribalta
nel 1697.
Da oltre
duecento anni il gatto non solo è approdato in tutte le letterature mondiali ma,
come Phileas Fogg, ha fatto il giro del mondo ed è entrato a far parte della
filatelia di molti stati europei e d’oltremare che lo hanno gratificato ora con
un valore, ora con tutta una serie, segno della sua vitalità nell’immaginario
collettivo e in particolar modo nella fantasia dei bambini.
Sebbene
la tradizione attribuisca la paternità del personaggio a Charles Perrault, è
inesatto considerarlo una invenzione dello scrittore francese. Perrault si è
limitato a donargli una dignità artistica. Ma prima di lui Giovanni Francesco
Straparola, scrittore nato nell’ultimo ventennio del 1400, nella sua raccolta di
novelle Le piacevoli notti, pubblicata nel 1508, aveva inserito in una
di esse un personaggio femminile, una gatta, che si comporta esattamente come il
gatto con gli stivali; e cento anni dopo il napoletano Giovanbattista Basile
(1575-1632) nella sua opera Il Pentamerone (ovvero Lo cunto de li
cunti o Lo trattenemiento de peccerille), utilizzò pure lui una gatta con le
stesse caratteristiche.
Perrault
scrive le sue fiabe nel 1695 e dunque è ipotizzabile che abbia avuto tra le mani
i testi dei suoi due illustri predecessori. Comunque una accurata ricerca
potrebbe svelare che prima di loro tre già esisteva un personaggio analogo,
approdato in Europa dalle lontane terre d’Oriente, portato da marinai e
viaggiatori.
Perrault
nella filatelia non è noto solo per il suo gatto ma anche per altri personaggi
conosciuti da giovani e da adulti quali Cenerentola, Cappuccetto Rosso,
Pollicino, Barbablu, La bella addormentata nel bosco. Oggi, se accantonassimo le
sue fiabe, Perrault diventerebbe un perfetto sconosciuto, un ignoto Carneade.
Charles
Perrault nasce a Parigi nel 1628 in una famiglia agiata. Fa la sua prima prova
di scrittore negli anni del collegio, frequentati assieme ai suoi due fratelli
Nicolàs e Claude, di lui più anziani. Con essi compone una parodia del VI libro
dell’Eneide. Più tardi, seguendo la moda del momento, si dedica alla
composizione di operette galanti quali Ritratto di Iris, La camera di
giustizia d’amore, di scarso valore letterario. Nel frattempo il ministro
Colbert, amico di famiglia, ottiene per lui l’incarico di Funzionario della
ricevitoria generale delle finanze e, in seguito, di controllore generale della
Soprintendenza alle costruzioni.
Amante
della letteratura antica, ma ancor più di quella del suo tempo, nel 1687, in
occasione della convalescenza di Luigi XIV, legge all’Accademia davanti al re un
poema in versi dal titolo Il secolo di Luigi XIV in cui sosteneva la
superiorità dei moderni sugli antichi. Il poema dà origine ad una lunga diatriba
con Boileau che sosteneva, invece, il contrario. La Querelle des anciens et
des modernes durò a lungo e infiammò gli animi dei letterati. Per sostenere
la sua tesi Perrault scrive I confronti degli antichi e dei moderni
(1688-1698) e Gli uomini illustri comparsi in Francia nel XVII secolo
(1697-1701). Nel 1700 tuttavia si riconcilia col suo avversario Boileau. Oggi la
questione è dimenticata e si trova solo nelle storie della letteratura.
Con tali
illustri precedenti stupisce constatare che Perrault si sia dedicato ad una cosa
frivola e fantasiosa come la fiaba e anche lui, rendendosene conto, tenne la
cosa nascosta ai suoi contemporanei, tant’è vero che le sue otto fiabe in prosa
più tre in versi furono pubblicate nel 1697 sotto il titolo di Contes de ma
mêre l’oie ou Contes du temps passé e il nome indicato sul frontespizio era
quello di suo figlio Pierre Perrault D’Armancourt, che all’epoca aveva solo
dieci anni. Il grande accademico di Francia che dissertava di letteratura
davanti al re non se l’era sentita di firmare col suo nome. Solo nelle edizioni
successive, quando le fiabe ebbero successo, lo scrittore vi pose il suo nome.
Perrault
morì a Parigi nel 1703.
FIABE:
La ragione del successo dei Contes de ma mère l’oie e della loro
notorietà va ricercata nella voga letteraria del tempo in cui le damine che
affollavano il Trianon di Versailles erano avide di racconti fantasiosi ed
edulcorati, gravitanti attorno a storie che stimolavano l’immaginazione e
avevano tutte un lieto fine… oltre ad una morale palese o nascosta.
Che le
fiabe si diffondessero nel patrimonio letterario di tutta l’Europa è
comprensibile. Meno comprensibile che paesi extraeuropei, in particolar modo
quelli d’oltreoceano in cui gli Stati avevano culture e patrimoni folkloristici
totalmente diversi da quelli europei, abbiano accettato di emettere (all’incirca
dopo il 1970) dei valori postali con personaggi fiabeschi provenienti dalla
Francia (e non solo). Il primo pensiero che viene spontaneo è l’apporto dei
coloni francesi trasferitisi in molti paesi dell’Africa e dell’America,
portandosi appresso la loro cultura. Minor impatto ebbe tale cultura nei paesi
asiatici dove è raro imbattersi in Stati che abbiano emesso valori con
personaggi tratti dal patrimonio perraultiano. La loro cultura, la loro
mitologia e il loro mondo folkloristico era già saturo di personaggi, uomini e
animali fantastici. Più che ricevere l’Oriente era pronto a dare. Al contrario
nei paesi dell’America Latina e in molti Stati dell’America del Nord i racconti
attecchirono ed ebbero buon gioco in un humus fertile, pronto, ricettivo.
Una
seconda ipotesi è che molti paesi d’oltreoceano, da poco colonizzati o diventati
indipendenti, non avendo una storia propria, abbiano utilizzato quella dei
precedenti colonizzatori esaltando di essi i re, le regine, i grandi
condottieri, i grandi scienziati e, perché no?, anche il loro patrimonio
fiabesco.
Negli
ultimi decenni, però, sfogliando i cataloghi, si avverte una tendenza inversa,
un calo nell’apporto della cultura europea del passato di fronte ad una presa
di coscienza della loro cultura. Sempre più spesso gli Stati extraeuropei
emettono serie di valori dedicati alle loro storie e alle leggende locali per
evidenziare la loro cultura che può stare in quel campo alla pari con quella
europea. È un’onda carica di suggestioni, di temi, di fantasie, di problemi che
investono chi si occupa di folklore. L’unica difficoltà per noi europei è che,
trovandoci di fronte ad un dentello in cui viene rappresentata una scena
fantastica, si rimane spesso disorientati perché non vi sono fonti cui attingere
per capire a quale leggenda, mito o fiaba faccia riferimento. I cataloghi,
infatti, si limitano alla pura indicazione di un titolo come: “un uomo e un
leopardo in mezzo alla savana”, “un fanciullo avvolto in una nube di fuoco vola
in mezzo al cielo a cavallo di un drago”… Spiegazioni che non dicono nulla,
perfettamente superflue perché attraverso la lente il filatelico capisce subito
la situazione, senza però riuscire ad inquadrarla in un contesto preciso.
Ma
ritorniamo ai personaggi di Perrault.
Le
fiabe da lui scritte sono otto in prosa (La bella addormentata nel bosco,
Cappuccetto rosso, Barbablù, Il gatto con gli stivali, Le fate, Cenerentola,
Ciuffettino, Pollicino) e tre in versi, pubblicate anteriormente (La
Marchesa di Saluzzo o La pazienza di Griselda, , Gli auguri e Pelle
d’asino). Solo le fiabe in prosa ( ad eccezione di Pelle d’asino)
sono presenti tra i molti valori dedicati all’opera di Perrault
Barbablu:
È un personaggio che non è uscito dai confini della Francia, forse per la sua
particolare vicenda tutta impregnata di horror. Barbablu, ricco signore,
apparentemente bonario, è, invece, un serial killer, un Landru che ha già
ucciso sei mogli, conservandone i corpi in una stanza segreta del suo castello.
Alla settima sposa, ignara di tutto, dovendo partire per affari, lascia le
chiavi di casa, con l’ordine di andare dove vuole tranne che in una stanza
particolare. Ovviamente la moglie disubbidisce e, aprendo la porta proibita,
trova i cadaveri delle mogli precedenti. Al suo ritorno Barbablu, riscontrata la
disubbidienza che già era stata fatale alle mogli precedenti, decide di
ucciderla. Solo l’intervento dei fratelli la salva da una brutta fine.
La fiaba non ha
riscontri nel mondo della fantasia: il personaggio di Barbablu è realmente
esistito. Sembra si tratti di Gilles de Rays o Rais o Retz, maresciallo di
Francia, nato nel 1400 e morto a Nantes nel 1440. Compagno d’armi di Giovanna
d’Arco, maresciallo dal 1429, si ritirò nel 1435 nelle sue terre di Bretagna
dove, sperperato nel lusso il suo patrimonio, tentò di ridiventar ricco
praticando la magia nera e l’alchimia. Si racconta che per soddisfare le sue
pratiche abbia ucciso dai 130 ai 300 bambini. Accusato da più parti anche per
il reato di pedofilia, e reo confesso e pentito, fu giustiziato mediante
strangolamento. Ultimamente qualche storico cercò di riabilitarlo. Le orribili
dicerie sul suo conto sembra che fossero solo calunnie messe in atto
dall’Inquisizione che aveva già mandato sul rogo Giovanna ‘d’Arco di cui Rays
era stato luogotenente. Dalla realtà alla fiaba.
La bella
addormentata nel bosco La fiaba è presente anche nella raccolta dei F.lli
Grimm (tanto che nei cataloghi è attribuita ora a Perrault ora ai due fratelli
tedeschi) e nelle fiabe del Basile, con molte varianti. Una fata cattiva, non
invitata al battesimo, per vendetta getta un maleficio sulla neonata
principessa, dicendo che a quindici anni sarebbe morta per essersi punta con un
fuso. Un’altra fata però mitiga l’incantesimo. La fanciulla si sarebbe solo
addormentata per cento anni e con lei tutta la sua corte. Nonostante il re
avesse fatto distruggere tutti i fusi presenti nel reame, ne rimase uno. La
principessa incautamente si punse, si addormentò. Passarono cento anni durante i
quali attorno alla reggia nacque un bosco. Un principe, che si era inoltrato in
quel bosco, scoprì la reggia dove tutti dormivano, baciò la bella addormentata e
tutti ritornarono a vivere. La fiaba ha ispirato a Ciaikovski la musica per un
balletto. Anche Ottorino Respighi sfruttò la trama per una fiaba musicale in
tre atti.
Cappuccetto
Rosso É presente anche nelle fiabe dei F.lli Grimm. Fiaba popolarissima.
Cappuccetto Rosso viene mandata dalla nonna ammalata per portarle la cena. La
mamma le raccomanda di non attraversare il bosco per non incorrere in qualche
brutta avventura. Ma la bimba disubbidisce. Nel bosco incontra il lupo che, con
modi gentili, riesce a sapere dove va. Il lupo precede Cappuccetto Rosso e
giunto dalla nonna la divora, si traveste con la cuffia della vecchia e si
nasconde nel letto. Quando la bimba arriva, divora pure lei. Qui termina la
fiaba di Perrault a cui i F.lli Grimm aggiunsero la seguente variante. Un
cacciatore che passava per caso vicino alla casa della nonna, avendo veduto il
lupo, lo uccide, gli squarcia il ventre e nonna e Cappuccetto Rosso ‘riemergono
sane’ e salve.
Cenerentola
.Fiaba presente anche nel Basile e nell’opera dei F.lli Grimm. Cenerentola è
figlia di un vedovo. Il padre, risposatosi con una vedova autoritaria, madre di
due figlie alquanto scorbutiche, non si preoccupa se la ragazza viene in casa
relegata al rango di serva, mentre le figliastre se la spassano in feste e
danze. Ma l’intervento della madrina, una fata, permetterà a Cenerentola di
frequentare in abiti sontuosi le feste di corte. Unica clausola è quella di
rientrare a casa entro mezzanotte. Un principe si innamora di lei ma non riesce
a scoprire chi sia. Una notte Cenerentola, dimentica della clausola, si
allontana dopo lo scoccare della mezzanotte e, fuggendo, perde una scarpina di
vetro. Sarà attraverso questa che il principe riuscirà a ritrovarla e a
sposarla. La fiaba è molto nota. Meno noto è il particolare della scarpetta.
Anche se si tratta di una fiaba, pare strano che la fata madrina abbia procurato
alla pupilla un paio di scarpette di vetro, un materiale per nulla adatto alla
confezione delle calzature e ancor più per danzare. Studiosi di folklore, fra
cui Marc Soriano, autore di parecchi volumi storico-critici su Perrault,
sostengono che la parola ‘vetro’ attribuita alle scarpette è nata da un
errore. Nel testo originale di Perrault sta scritto scarpetta di ‘vair’,
cioè di vaio, una pelliccia tratta dalla pelle morbida di uno scoiattolo dei
paesi nordici, in passato usata per confezionare abiti e pantofole. Da vair
a verre il passo è breve. Bettelheim nel suo testo Il mondo
incantato (p. 230) nota che già nel IX secolo a.C. esisteva in Cina una
novella con tema analogo a quello Cenerentola e il quel caso la protagonista
calzava una morbida pantofola di materiale prezioso. Anche in Egitto, a partire
dal terzo secolo, si trovano diversi tipi di calzature, comprese pantofole,
fatte di cuoio fino babilonese. Quindi, è assai probabile che Perrault abbia
pensato ad una morbida scarpina di cuoio di scoiattolo, assai più adatta al
ballo. Solo che a pensarla di vetro è più suggestivo e fantastico.
La fiaba ha
ispirato Rossini, che compose un melodramma giocoso in due atti nel quale
mantiene intatto il fascino della fiaba. Fu rappresentato a Roma nel 1817. Anche
Massenet compose un’opera presentata sulle scene parigine nel 1899. Prokofiev ne
trasse un balletto per il Bolscioi e Marius Petipa con Michel Fokine
utilizzarono la fiaba per coreografie realizzate al Teatro Imperiale di
Pietroburgo nel 1883 e al Covent Garden di Londra nel 1938. Walt Disney nel
1949 realizzò un lungometraggio a cartoni animati dal titolo Cinderella.
Enrichetto dal
ciuffo Fiaba poco nota. Un re ha avuto un figlio deforme, brutto ma
spiritoso e intelligente. Un altro re ha due figlie di cui una bellissima ma oca
e un’altra bruttissima ma geniale. Le due regine madri s’incontrano e ricorrono
ad una fata per sanare la situazione. Enrichetto ottiene di poter trasmettere la
sua intelligenza alla donna che sposerà e la principessa oca di poter
trasmettere la sua bellezza allo sposo. I due si incontrano in un bosco.
Enrichetto si offre di sposare la fanciulla bellissima e questa, pur prendendo
tempo, accetta. Dopo un anno il principe rimarrà brutto agli occhi di tutti,
tranne che a quelli della bella principessa, mentre lei diventerà intelligente
solo agli occhi di lui. La morale di Perrault è: “In colui che amiamo vediamo
solo il buono e il bello. E colui che amiamo è per noi intelligente”.
Le fate
Fiaba di due sorelle: una brutta, spavalda, prepotente; l’altra bella, remissiva
e servizievole cui toccano tutti i lavori più pesanti. Quest’ultima, un giorno,
trovandosi alla fontana per attingere acqua, viene avvicinata da una vecchia che
le chiede un sorso d’acqua e la ragazza glielo offre con cortesia. La vecchia è
una fata e per ringraziarla le fa un dono: ad ogni sua parola le usciranno di
bocca perle e diamanti. La madre, veduto il miracolo, manda alla fonte anche la
figlia brutta, ma questa, alla richiesta della vecchia, risponde in malo modo e
rimedia il dono di sputare rospi e serpenti ogni volta che parla. La prima
diventerà regina. La seconda, scacciata di casa dalla madre, andrà a morire in
fondo al bosco.
Il gatto con
gli stivali . Un giovane riceve in eredità dal padre un gatto. Ben poca
cosa. Ma il gatto con la sua astuzia si rivela un buon amico tanto da usare
mille sotterfugi ed espedienti pur di vivere meglio. Alla fine con uno
stratagemma riuscirà a far sposare il suo padrone alla figlia di un re.
Pelle d’asino
Fiaba in versi. Un re molto ricco (aveva un asino che cacava denari), promise
alla moglie in punto di morte di sposare solo una donna degna di lei. Morta la
moglie, decise che l’unica donna all’altezza della defunta fosse sua figlia. La
figlia, inorridita, chiese aiuto alla madrina, la Fata dei Lillà, che le
consigliò di chiedere al padre doni impossibili. Lui, però, riusciva sempre a
trovarli. Alla fine la ragazza gli chiese di donarle la pelle dell'asino che
cacava i denari. E il padre non esitò ad uccidere la bestia. Con la pelle sulle
spalle la ragazza fuggì. Si rifugiò in una fattoria lontana dove col nome di
Pelle d’Asino lavorò come sguattera. La fata madrina le aveva consegnato una
bacchetta magica con la quale, quando era sola, faceva apparire i suoi abiti
più belli e li indossava. Il figlio del re la vide in queste vesti e se ne
innamorò. Caduto ammalato, il principe chiese che Pelle D’Asino gli facesse una
focaccia per guarire. La ragazza ubbidì, ma nascose un anellino nella focaccia.
Il principe, guarito, dichiarò che avrebbe sposato la ragazza al cui dito si
fosse adattato l’anello. Naturalmente Pelle d’Asino fu la .fortunata.
Pollicino
Non ebbe in filatelia altrettanta fama delle altre fiabe forse perché entrò in
competizione con fiabe scritte dai F.lli Grimm. Si tratta di una tipica fiaba di
abbandono, causato da difficoltà economiche dei genitori. Pollicino era l’ultimo
di sette fratelli, figli di un povero taglialegna. Non potendo il padre sfamare
tutti, decide di abbandonarli nel bosco. Pollicino, avendo udito il padre
esporre alla moglie quanto stava per fare, si riempie le tasche di sassolini
bianchi che semina mentre il padre si dirige nel folto del bosco. In tal modo i
sette fratelli, seguendo la traccia lasciata dai sassi, riescono a ritrovare la
via di casa. Alcuni giorni dopo il padre ritenta e stavolta Pollicino, non
avendo avuto il tempo di raccogliere sassolini bianchi, si mette in tasca
briciole di pane e le semina dietro di sé. Purtroppo gli uccelli le mangiano e i
sette non riescono a ritrovare la via del ritorno. Vagando per il bosco,
scorgono una casa e chiedono ospitalità, senza sapere che è la casa dell’orco,
padre di sette figlie. Quando vanno a dormire nella stessa camera delle ragazze,
Pollicino per prudenza scambia i berrettucci dei suoi fratelli con le cuffie
delle figlie dell’orco addormentate. Al suo ritorno, nel buio della notte,
l’orco, credendo di uccidere i bambini per divorarli, uccide invece le sue
figlie. Pollicino e i suoi fratelli fuggono, inseguiti dall’orco che indossa gli
stivali dalle sette leghe. Non trovando i bambini, l’orco si riposa e si
addormenta. Pollicino riesce a sfilargli gli stivali e con questi si reca
dall‘orchessa. Dicendole di essere inviato dal marito (che gli aveva imprestato
gli stivali magici), si fa consegnare tutto il denaro e con i fratelli ritorna
a casa dove padre e madre lo accolgono a braccia aperte.
Gli studiosi di
folklore, più che un abbandono dei figli dovuto alla povertà, hanno voluto
ravvisare nel racconto antichi riti di iniziazione che i giovani dovevano
affrontare prima di entrare nell’età adulta. Il tema dell’orco e dell’orchessa è
presente anche in fiabe italiane quali Corvetto del Basile e Il gobbo
Tabagnino di Calvino.
FILATELIA
ANTIGUA Anno
1980, 1983, ASCENSION ISLAND
Anno 2011, Australia Anno 2007, BELGIO Anno 2005, 2007, 2008, BELIZE Anno 1980
(495/52+BF 17), BENIN 2003, BERLINO Anno 1964 (214/6), 1965 (242/5),
BRASILE Anno 1964 (2207), BULGARIA Anno 2000 (3867/8), BURUNDI
Anno 1997 (752), CANADA Anno 1996, CENTRO AFRICA REPUBBLICA Anno 1979
(396), CUBA Anno 2008, D.D.R. Anno 1968 (1122/7), 1985 (2616/21),
DOMINICA Anno 1997 (BF 333), FRANCIA Anno 1983 (2273), 1997
(3040), 2008, 2010, FUJERA Anno 1972, GERMANIA Anno 1971 (526),
GRAN BRETAGNA Anno 1985, 1994, 2005 (1205), 2008, GRECIA Anno2008,
GRENADA Anno 1981 (989/97+BF 95), 1987 (1464/81+BF 181 e 184),
GRENADINES DI GRENADA Anno 1986 (701), 1997 (2153), GUERNSEY Anno
1994, GUINEA 2008, GUINEA EQUATORIALE Anno 1979, GUYANA Anno 1991, 2001 (401
e 404), HONG KONG Anno 2003, 2005, JERSEY Anno 1995 (717/9), 2005
LIBERIA Anno 1999 (1 valore), 2001, MALI 1972 (153/5 P.A.),
MANAMA 1972 (819/23 Catal. Michel),
marshall isole 2001, MONACO Anno
1978 (1152/60), MONGOLIA Anno 1970, NEVIS Anno 1996 (950+BF 118),
NUOVA ZELANDA Anno 2003, OLANDA Anno 1964, 1997 (1602/3), PARAGUAY Anno
1978 (1668/74+P.A. 809/10), 1980 (1713/9+P.A. 824/5), 1980
(1749/55+P.A, 835/6) 1982 (1919/1925), POLONIA Anno 1968
(1679-1682/3), ROMANIA Anno 2010, RUSSIA Anno 1993 (5978), 2001,
SAINT VINCENT Anno 1992 (1558), SAINT VINCENT GRANADINES Anno 1992
(828/36), SAN MARINO Anno 2004 (2101), SANT’ELENA Anno 2000
(758/9), SENEGAL 1999, SINGAPORE Anno 2006, SIERRA LEONE Anno 1986
(751/58+BF 54/5), SIRIA Anno 1976 (478), UNGHERIA Anno 1959
(1328 e 1334), 1960 (1406), 1979 (2696 e 2699), URUGUAY Anno
1979 (1030), USA Anno 2006, 2008
PERVENTSEV ARKADY A.
(Russia)
Nato il 26
gennaio 1911. Morto il 30 ottobre1981.
Scrittore russo,
sceneggiatore, drammaturgo e saggista, vinse per due volte il Premio Stalin.
.
FILATELIA
RUSSIA Anno 1985 (cartolina postale)

Pervomaisky Leonid Solomonovich
(Ucraina)
Nato nel 1908.
Morto nel 1973.
Scrittore e
poeta, è conosciuto per le sue opere il poema tragico Il soldato ignoto
e il libro Vai all’ inizio della vita umana
FILATELIA
URSS Anno 1988 Busta postale.

PESCETTI LUIS
MARIA
(Argentina)
Nato a San Jorge,
Santa Fe’, nel 1958.
Nel 1979 ottenne
il diploma di terapia musicale dopo aver studiato pianoforte, canto, pedagogia
musicale, armonia e composizione. Ha lavorato come terapista nella
riabilitazione di bambini e di donne con problemi psichici. E’ stato anche
insegnante di musica nella scuola prescolare, elementare, secondaria e
all’università.
Per conto del
Ministero della Cultura ha tenuto corsi e lezioni sulla creatività e
sull’intrattenimento musicale in tutto il paese e un corso particoolare su
“Follie nel racconto” presso la Facoltà di Filologia di Valencia (Spagna)..
Ha scritto testi
e musica per canzoni destinate all’infanzia, più alcune antologie. Dal 1994
conduce un programma radio di cabaret e musiche per bambini. E’ membro fondatore
del Movimento di filastrocche latino-americane e dei Carabi.
Autore di libri
umoristici per l’infanzia, poesie e romanzi, scrisse pure una commedia per
adulti Come è facile essere in coppia, mentre altri suoi testi furono
adattati per il teatro.
FILATELIA
ARGENTINA Anno 2008.

PESJAKOVA LUJZA
(Slovenia)
Nata il 12 giugno del 1828. Morta
il 31 marzo del 1898.
É la prima donna slovena ad aver
scritto in prosa e in poesia. Compose le sue prime opere in lingua tedesca.
Solo in seguito, consigliata dal poeta Preseren, cominciò a scrivere poesie
anche in sloveno.
Al suo attivo ha poesie,poemi,
racconti, articoli per riviste e giornali, nonchè composizioni per l’infanzia.
Scrisse pure drammi (Struo,
Svitoslav Zajček, Na Koprivniku). e un libretto d’opera Gorenjski slavček.
FILATELIA
YUGOSLAVIA (Mic. 1442)

PESSOA
FERNANDO
(Portogallo)
Nacque a Lisbona
il 13 giugno 1888 e ivi morì il 20 novembre 1935.
Orfano di padre,
cominciò a manifestare un carattere introverso e insoddisfatto dopo il nuovo
matrimonio della madre con il comandante Rosa, console portoghese a Durban. A
sette anni dovette seguire la famiglia in Sud Africa. Studiò all’Università di
Città del Capo. Fece ritorno a Lisbona nel 1905 dove trovò impiego come
corrispondente commerciale,
Iniziò a
collaborare con la rivista “Orpheu” propugnatrice del movimento modernista
portoghese e in seguito scrisse anche per altre testate. A parte alcuni poemi
scritti in inglese (lingua che conosceva alla perfezione) e il poema epico
Messaggio del 1934, i suoi lavori sono dispersi su varie riviste e furono
raccolti in volumi dopo la sua morte. Si tratta di brevi poemetti scritti sotto
il suo nome o sotto pseudonimo o attribuiti a diverse persone fittizie.
Occultista,
appartenente al gruppo dei Rosacroce, usava nomi fittizi ognuno con una sua
personalità e un suo stile precisi. Si trattò di una spersonalizzazione che
diede vita ad immaginari autori come Alberto Caeiro di tendenza filosofica e di
stile bucolico, Riccardo Reis ellenista e oraziano, Alvaro Campos modernista e
futurista.
Durante la sua
vita pubblicò sotto il suo vero nome poche cose: Sonetti (1913),
Epitalamio (1913), Antinoo (1918) scritto in inglese, oltre al già
citato Messaggio del 1934, scritto in lingua portoghese..
Le sue opere
complete in 15 volumi furono pubblicate negli anni dal 1943 al 1978.
è senza dubbio
la più complessa e strana figura del Novecento portoghese.
FILATELIA
PORTOGALLO Anno
1975 (1262), 1985 (1645), 1995 (2080), 2000 (2381),
2012
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Pestrak Philip Semenovich
(Bielorussia)
Nato a Brest nel
1903. Morto nel 1978.
Nacque in una
famiglia contadina nella regione di Brest. Per due anni studiò in un
collegio e nel 1914, all'inizio della prima guerra mondiale, si trasferì con i
genitori a Samara in Russia.
Dopo gli studi,
lavorò come assistente contabile in un’azienda di credito e quindi in
un ufficio governativo locale. Nell'autunno del 1921 tornò in Bielorussia con i
genitori e lavorò in una segheria prima e poi quale guardia forestale.
Iniziò a lavorare per i comunisti bielorussi durante
il governo polacco del 1930.
Trascorse una diecina d’anni in carcere in Polonia finché non fu liberato
dall'esercito sovietico nel 1939.
Fu scelto come
sostituto del popolo nel Consiglio della Bielorussia occidentale (1939) e
ricoprì altri incarichi governativi nel Consiglio supremo della Bielorussia.
Pestrak fece
parte dell’Accademia Nazionale delle Scienze.
I primi versi furono pubblicati nel 1920. In
seguito diede alle stampe altri libri di poesia. Le sue opere
parlano di lotte per la liberazione e loda il coraggio dei prigionieri. Molti romanzi affrontano anche il
problema del nuovo ordine in Bielorussia dopo gli eventi del 1939.
Nel periodo postbellico scrisse per lo più opere in prosa. Tutta la sua
produzione è stata inserita in quattro volumi in una edizione del1969-1971 e
molte poesie sono state musicate.
Durante la
carriera letteraria ottenne riconoscimenti, e nel 1964 fu insignito del Premio
Kolas per il suo romanzo Seradzibor.
FILATELIA
BIELORUSSIA Anno
2003 Annullo speciale e cartolina postale.

Petkeviciaite Gabriele
(Lituania)
Nata presso
Panevezys 1861. Ivi morta nel 1943.
Scrittrice e
pubblicista lituana, conosciuta con lo pseudonimo di
Bitė ("Ape"), raggiunse fama letteraria con novelle a sfondo realista (Vilkienė,
1894; Dievui atkišus "Quando Dio offre", 1905), sulla questione nazionale
(Motina "Madre", 1898; Iš gyvenimo verpetų "Nei mulinelli della
vita", 1903) e sull'importanza dell'istruzione nella formazione giovanile (Homo
sapiens, 1903; Mokslas "Scienza", 1910). Si ricorda inoltre il
romanzo Ad astra (1933).
FILATELIA
URSS anno 1980
Cartolina postale

PETÓFI SÁNDOR
(Ungheria)
Nato a Kiskörös
il 1° gennaio 1823. Morto il 31 luglio 1849.
Nato in una
povera famiglia di origine slovacca, trascorse l’infanzia in campagna. La sua
istruzione fu irregolare, svogliata e approssimativa anche perché doveva seguire
il padre macellaio che si spostava di città in città. Sin da giovane manifestò
il suo orgoglio per la sua nazionalità ungherese. Testardo, irrequieto,
impetuoso, realista e senza alcuna attitudine mistica, fu di una integrità
morale che lo accompagnò fino alla morte..
A sedici anni
abbandonò la famiglia e fece il soldato, il copista di teatro, l’attore senza
talento, per trovarsi stanco e malato a Debrecen.
Lì raccolse le
poesie che era andato via via scrivendo per presentarle a Mihàli Vörösmarty, la
maggiore autorità letteraria del momento. Questi riconobbe la validità delle
poesie e gli procurò un posto nella redazione di una rivista letteraria.
La capacità
impressionista di cogliere le immagini della realtà e di tradurle in linguaggio
lirico emerge nella descrizione dei paesaggi: La pianura, Tibisco, Nella mia
terra natale
Ottenne il favore
della critica per le sue ‘canzoni popolari’ e per il racconto fiabesco Il
prode Giovanni . A 23 anni, dopo aver scritto quattro volumi Fronde di
cipresso (1845), Perle d’amore (1845), liriche per due donne amate,
Nuvole, opera pessimista per una delusione d’amore, Fine di settembre,
Poesie complete (1947), L’apostolo (1847), storia di un
rivoluzionario che si immola per la patria, era conosciuto in tutto il paese.
Scrisse pure i
poemi Il martello del villaggio di carattere eroicomico, Omero e
Ossian, Stefano il pazzo (1947). Le sue espressioni più autentiche sono
quelle legate ai problemi sociali del suo paese, alla difesa del popolo
ungherese oppresso.
Dedicò gran parte
dei suoi versi a Julia Szendrey, che sposò nel 1847.
Partecipò agli
avvenimenti politici del 1849 che erano in sintonia col suo modo di pensare, e
secondo i suoi biografi il suo Canto nazionale che inizia con “Sorgi,
magiaro!” è considerato decisivo per lo scoppio della rivoluzione ungherese. Ma
dopo l’intervento russo, l’Ungheria rimase sola a lottare per la libertà.
Le ultime poesie
sono intrise di patriottismo. Volontario nella guerra di liberazione, fu
nominato aiutante di campo con il grado di maggiore dal generale polacco Bem,
che lo aveva in simpatia e ne perdonava le frequenti violazioni alla disciplina
militare. Militò tra gli ‘honvèd’ per i quali scrisse canti di guerra e morì
combattendo sul campo di battaglia di Segesvàr nel luglio del 1849. Le
circostanze della sua morte non furono mai chiarite. Si disse che fosse riuscito
a fuggire e che presto sarebbe ritornato.
La sua figura fu
subito circondata da un alone di leggenda e tutti videro in lui l’eroica figura
del poeta-soldato.
Hermann Grimm
scrisse di lui “Petöfi, Omero, Dante, Shakespeare e Goethe a volte sembrano le
incarnazioni ricorrenti di uno stesso poeta”.
OPERA
Il prode
Giovanni. Fiaba in versi del 1844.. Il pastore Giovanni amoreggia con Iluska
e non si cura del gregge che si disperde. Il padrone lo caccia e Giovanni si
arruola soldato. Libera la figlia del re di Francia dai Turchi. La giovane si
innamora di lui, ma Giovanni pensa sempre a Iluska. Qando ritorna al paese,
apprende che è morta per le sevizie della matrigna.. Giovanni coglie una rosa
sulla sua tomba e riprende a girare per il mondo. Va nella terra dei giganti,
poi in quella delle streghe e finalmente arriva nel paese delle fate. Qui getta
la rosa nel lago della vita e Iluska gli appare bella come prima. Con lei
Giovanni rimarrà per sempre nel Regno delle Fate.
FILATELIA
UNGHERIA Anno 1919
(241), 1923 (319/23), 1947 (865), 1848 (886+PA 86) ,
1949 (905/7) , 1950 (3 valori), 1952 (1035), 1971 (2173), 1972
(3 valori), 1979 (2702), 1995 (3504), 1998 (fog.244), 2001 (3809, ISOLE
MARSHALL Anno 2001 (1395), ROMANIA Anno 1948 (1035), URSS Anno 1959 (2239).
PETRARCA
FRANCESCO
(Italia)
Da ser Petracco
notaio fiorentino di parte bianca, cacciato da Firenze l’anno stesso della
condanna di Dante, e da Eletta Canigiani il 20 luglio 1304 nacque ad Arezzo
Francesco (al quale in seguito piacque mutare il nome in Petrarca, dal suono
più gradito).
Da bambino fu
portato nel podere del padre all’Incisa, nel Valdarno Superiore, dove dimorò per
parecchi anni. Attorno al 1310 ebbe occasione di incontrare a Pisa Dante. Dopo
la morte di Arrigo VII e caduta ogni speranza per i Bianchi di ritornare in
Firenze, il padre nel 1314 si trasferì a Carpentras, presso Avignone, allora
sede del papato e città d’attivo commercio. Forse per tale ragione il Petrarca,
diversamente da Dante, non subì l’influsso dello spirito municipale e regionale.
Petrarca iniziò i
suoi studi di grammatica e retorica presso il maestro Convenevole da Prato e
poiché il padre voleva fare di lui un giurista, lo inviò prima all’Università di
Montpellier, poi a quella di Bologna, ove ebbe modo di conoscere i poeti del
Dolce Stil Novo. Più che amore per le Pandette il giovane manifestò
subito il suo amore per i classici, Cicerone in particolare, e altri poeti
antichi. Un aneddoto narra che il padre un giorno gli bruciò tutti i libri,
lasciandogli solo per compassione un libro di Cicerone e uno di Virgilio.
Petrarca manifestò pure una sua disposizione alla vita brillante e mondana.
La morte del
padre richiamò Petrarca e il fratello Gherardo ad Avignone dove entrambi
abbracciarono lo stato ecclesiastico. Ma solo Gherardo entrò nell’ordine dei
certosini. Francesco si fermò agli ordini minori, che gli erano necessari per
ottenere benefici e favori ecclesiastici, inoltre il nuovo stato non gli
impediva di proseguire una vita di brillante ed elegante mondanità.
Il Venerdì Santo
(6 aprile) del 1327, nella Chiesa di Santa Chiara in Avignone, vide la donna che
sarebbe diventata la sua ispiratrice: Laura de Noves, sposa da due anni al
nobile Ugo de Sade, la quale non corrispose mai alle sue proposte amorose.
Venuta meno
l’eredità paterna, Petrarca entrò al servizio del principe romano Giacomo
Colonna e più tardi del cardinale Giovanni Colonna. Per la smania di vedere e
conoscere nuove persone e cose Petrarca intraprese (1333) un viaggio per
l’Europa centrale fermandosi a Parigi, dove il frate agostiniano Dionigi da
Borgo gli donò le Confessioni di Sant’Agostino; a Liegi dove trovò due
orazioni di Cicerone; ad Acquisgrana visitò la tomba di Carlo Magno; a Colonia;
a Lione, dopo aver attraversato da solo la Selva delle Ardenne, e infine ritornò
ad Avignone. Nel 1336 compì una ascensione sul Monte Ventoux (una delle prime
prove alpinistiche di cui si abbia memoria) durante la quale gli ritornò alla
memoria il passo delle Confessioni in cui S.Agostino scrive:”Vanno gli
uomini ad ammirare le cime dei monti, le grandi onde del mare, i lunghi corsi
dei fiumi, l’immensità dell’Oceano, i moti delle stelle, e di sé stessi non
prendono cura”. L’anno appresso, per via mare, si reca a Roma per visitare la
parte pagana e quella cristiana.
Negli anni che
vanno dal 1337 al 1353 si ritira ad Avignone, nella villetta di Valchiusa dove,
salvo brevi interruzioni, rimane per 15 anni. Una di esse ebbe luogo in
occasione della sua incoronazione a poeta in Campidoglio (1340). Tornato nel
1343 ad Avignone, conobbe Cola da Rienzo e scrisse una lettera in cui descrive
in termini elegiaci tale incontro. In quello stesso anno fu inviato a Napoli per
una missione diplomatica. Al suo ritorno si recò a Parma, forse con l’intenzione
di rimanervi, ma una guerra scoppiata tra gli Estensi, i Visconti e i Gonzaga
per il possesso della città, lo indusse a fuggire. A Reggio fu assalito dai
briganti e nell’avventura cadde da cavallo e si ruppe un braccio. Dopo altre
peripezie, ritornò a Valchiusa.
Nel 1347 lo
ritroviamo nuovamente a Roma dove Cola da Rienzo era stato nominato tribuno.
Avute però notizie non buone circa la durata del tribunato del suo amico Cola,
Petrarca fu indotto a lasciare la città alla volta di Parma. Qui, nel 1348,
ebbe notizia della morte di Laura, a causa della peste, avvenuta il 6 aprile,
lo stesso giorno in cui 21 anni prima l’aveva conosciuta. Qualche mese dopo
riceveva la notizia della morte del suo amatissimo cardinale Giovanni Colonna.
Petrarca cercò conforto nei viaggi: a Firenze nel 1350, poi a Padova dove
ricevette la visita del Boccaccio, inviato dai Fiorentini per annunciargli la
restituzione dei beni confiscati a suo padre e per offrirgli un incarico
politico, che rifiutò. Ma fu Valchiusa ad attirarlo ancora una volta. Però le
inimicizie di molti cardinali e l’avversione del nuovo papa Innocenzo VI lo
costrinsero ad abbandonare la Provenza alla volta dell’Italia. Nel 1353 si
trasferì a Milano dove soggiornò per otto anni. Non gli mancarono in questo
periodo gli incarichi onorifici: partecipò ad ambasciate, a matrimoni regali,
all’incontro con l’imperatore Carlo IV, re di Boemia, e ad un altro, assai
gradito, col Boccaccio. Intanto la peste gli rapiva a soli 24 anni il figlio
Giovanni e induceva il poeta a rifugiarsi a Padova prima e a Venezia poi dove
visse nel palazzo detto delle Due Torri, in riva degli Schiavoni, in compagnia
della figlia e del genero. Anche qui ricevette la visita del Boccaccio, visita
che durò tre mesi.
In seguito,
accogliendo l’invito di Francesco da Carrara, andò ad abitare a Padova e qui
apprese il trasferimento della sede papale da Avignone a Roma e l’invito del
nuovo papa Urbano V a recarsi nella città eterna per un incontro. Petrarca si
mise in viaggio, ma fu colto da una sincope fu ricondotto a Padova. Visse gli
ultimi anni ad Arquà, sui colli Euganei. La notte del 19 luglio 1374 fu colto da
una nuova sincope e trovato morto col capo appoggiato ad un libro.
Fu sepolto nella
chiesa di Arquà, e qualche anno dopo trasferito a cura del genero in un’arca di
marmo rosso posta davanti alla chiesa.
OPERE
Canzoniere
Dietro richiesta di amici, radunò le sue rime, che lui chiamava Rerum
vulgarium fragmenta in una raccolta conservata nella Biblioteca Vaticana.
L’opera si divide in due parti: Rime in vita di Madonna Laura e Rime
in morte di Laura, le prime, meno artistiche, nelle quali il poeta non si fa
scrupolo di esprimere liberamente il suo amore, ricorrendo all’amore platonico e
stilnovistico; le seconde più artistiche. In esse Laura è più astratta e
gelida, descritta come consolatrice e trait d’union tra il poeta e il
cielo. Il Canzoniere contiene anche rime su altri motivi come le canzoni
Spirto gentil e Italia mia; sonetti contro la cattività
avignonese, liriche di amicizia per il cardinal Giovanni Colonna.
Trionfi
Poemetto allegorico sotto forma di visione. Sono sei Trionfi divisi in
capitoli. Descrive la lotta dell’uomo con le passioni, la fugacità delle cose,
la vittoria dell’eternità. Il poeta, addormentato, sogna di vedere una numerosa
schiera di personaggi illustri della storia, Bibbia, leggenda, mitologia.
Assiste così al trionfo dell’amore; della pudicizia sull’amore; della morte
sulla pudicizia; della fama sulla morte; del tempo sulla fama; dell’eternità sul
tempo
Africa, un
poema epico scritto in latino. Contiene le idee politiche del poeta
relativamente alla storia romana e allo stato presente dell’Italia.
Bucolicun
carmen. Una raccolta di 12 egloghe allegoriche, sull’esempio di Virgilio
Epistolae
metricae, raccolta di 67 epistole sull’esempio di Orazio.
De viris illustribus. Una
raccolta di biografie di grandi romani, da Romolo a Tito. L’opera si ferma a
Nerone.
Rerum
memorandarum libri Contiene aneddoti storici. L’opera è rimasta incompiuta.
Secretum
Dialogo tra Sant’Agostino e Petrarca alla presenza di una donna, la Verità.
De vita
solitaria. Esaltazione della vita contemplativa
De otio
religiosorum Esaltazione della vita monastica.
De remediis utriusque fortunae.
254 dialoghetti fra Gaudium e Ratio ; e fra Dolor
e Ratio che mirano a rafforzare l’uomo contro la seduzione della fortuna
e contro i colpi delle avversità.
Epistole
Una numerosa serie di lettere divise per categorie: De rebus familiaribus
(24 libri); Seniles (17 libri); Variae (1 libro); Sine nomine
(1 libro) Sono lettere in cui Petrarca, per non compromettere il destinatario,
tolse l’indirizzo.
Posteritati,
breve autobiografia composta nel 1351, e ritoccata più tardi poiché vi si
trovano fatti e allusioni legati agli ultimi anni di vita.
FILATELIA
AJMAN Anno 1972
(1887), CAMBOGIA Anno b1983 (388), COLOMBIA Anno 2006 (1362), CECOSLOVACCHIA
Anno 2004 (374) , CITTA’ DEL VATICANO Anno 2004 (1366), DDR Anno 1981 (2290),
FRANCIA Anno 1956 (1082), ITALIA Anno 1932 (312 stesso valore
nei possedimenti del Dodecanneso e della Colonie italiane), 1974 (1262/3)
,2004 (2699), MOLDAVIA Anno 1977 (498), , SAN MARINO Anno 2004
(1962)
PETRESCU CAMIL
(Romania)
Nato a Bucarest
il 9 aprile 1894, ivi morì il 14 maggio 1957.
Romanziere,
poeta, drammaturgo, saggista e filosofo.
Perse
prematuramente i genitori. Studiò nel collegio Nazionale di Santa Sava e in
seguito frequentò l’università di Bucarest dove iniziò a comporre i primi poemi
Partecipò alla
prima guerra mondiale di cui diede un ampio resoconto nel volume Ultima notte
d’amore, prima notte di guerra (1830).
Fu insegnante a
Timisoara, direttore del Teatro Nazionale di Bucarest, nonché membro
dell’Accademia rumena nel 1947.
Fondò riviste
letterarie; si occupò di filosofia pubblicando nel 1936 Tesi e antitesi e
nel 1937 La modalità estetica del teatro.
Fu autore di un
volume di poesie Versi. L’idea. Il ciclo della morte (1923) e di romanzi
quali Il letto di Procuste, la trilogia Un uomo tra gli uomini
(1953-57), una vasta rievocazione di avvenimenti storici.
Fondamentale per
lo sviluppo del romanzo in Romania fu la sua conferenza La nuova struttura e
l’opera di Marcel Proust, legata alla visione del romanzo che, secondo lui,
induce l’implicazione diretta del soggetto narrante nell’esperienza vissuta. Era
solito dire : “Io non posso parlare se non in prima persona”.
Scrisse drammi:
Atto veneziano (1929), Danton (1931) e commedie di tipo
quotidiano e ‘boulevardier’.
In Romania fu lo
scrittore più rilevante tra le due guerre, distinguendosi in ricerche e
scoperte anticipatorie.
FILATELIA
ROMANIA Anno
1994 (4211)

PETRESCU CEZAR
(Romania)
Nato il
1 dicembre
del 1892 a
Hodura, Cotnari, Contea
di Jasi Morto a Bucarest il 9 marzo del 1961.
Figlio
primogenito dell’ingegnere Dimitri, professore presso la Facoltà
di agraria Trifeşti dopo gli studi primari frequentò il liceo a Iasi e nel 1915
ottenne la laurea in diritto
Iniziò a scrivere precocemente e all’età di 15 anni pubblicò un romanzo breve.
Nel 1919 si trasferì a Budapest per lavorare come redattore presso alcuni
giornali „Verità”, „Mattino”,” Bucovina”, „Il paese”.
Tra il 1923 e il 1928 pubblicò alcuni romanzi tra cui Intunecarea, uno
dei migliori romanzi rumeni sulla prima guerra mondiale. Nel 1940, sull’esempio
della Commedia umana di Balzac, scrisse una Cronaca della Romania nel
XX secolo.
Assieme a Lucian Braga e a G. Mihescu fondò la rivista „Il
pensiero” . E in seguito fu pure tra i fondatori, accanto Pamfil Seicaru, della
rivista socio-politico e culturale „Hiena” (1919 -
1924) di cui fu
condirettore.
Nel 1955 fu
incluso tra i membri della Accademia rumena.
Petrescu dedicò parte della sua attività
letteraria all’infanzia, scrivendo per i bambini
Fram,
ursul polar , 1931
Fram, orso
polare,
(1931),
Cocârţ şi bomba atomică , 1945
Cocârţ e bomba nucleare,
(1945),
Pif - Paf - Puf , 1945
Pif - Paf - PUF,
(1945),
Omul de zăpadă , 1945
L'uomo di neve,
(1945),
Iliuţă copil , 1945
Iliuţă bambino,
(1945),
Neghiniţă , 1945
Neghiniţă,
(1945).
Morì a causa di
insufficienza cardiaca.
FILATELIA
ROMANIA Anno
1992 (4049)

Petrov Valeri
(pseud. Valeri
Nisim Mevorah)
(Bulgaria)
Nato a Sofia il 24 aprile 1920.
Valeri Petrov, poeta,
sceneggiatore, drammaturgo e traduttore, figlio dell’avvocato Nisim Mevorah (
ambasciatore bulgaro negli Stati Uniti nel 1945-1947 e rappresentante presso le
Nazioni Unite) e dell’insegnante Mariya Petrova, studiò presso la scuola
italiana di Sofia e si laureò in medicina alla locale università nel 1944.
A quindici anni Petrov
pubblicò il suo primo libro di poesie Sever Ptitsi kam (Uccelli Verso
nord). Per le
pubblicazioni successive, a causa della discendenza ebraica del padre, prese il
nome della madre per non incorrere nelle sanzioni del regime bulgaro allora
filo-nazista.
In seguito scrisse le poesie
Palechko (Pollicino) , Na pat (In rotta), Mentre siamo ancora
giovani, Sinyoto Kray di più (Con il mare blu), Spomen Tavanski)
e la serie Nezhnosti (Carezze).
Valeri Petrov è particolarmente
apprezzato per la sua traduzione dell'intera opera di Shakespeare.
Nell’ autunno e l'inverno del 1944, quando la Bulgaria cambiò
politica, partecipò con gli alleati alla Seconda Guerra Mondiale e lavorò
prima a Radio Sofia e poi come scrittore di guerra con il quotidiano
“Frontovak” (Fronte Combattente). Dopo la guerra, fu tra i fondatori del giornale umoristico “Starshel”(Il
calabrone) e in seguito assistente-redattore capo (1945-1962). Lavorò pure come
medico in un ospedale militare e nel monastero di Rila.
Tra il 1947 e il 1950 Valeri Petrov fu inviato nella legazione bulgara a Roma
come addetto culturale stampa e si
recò negli Stati Uniti, in Svizzera e in Francia per incarichi vari.
E' stato anche editor in uno studio cinematografico e
nella casa editrice “Pisatel Balgarski”. Servì come
deputato alla Grande Assemblea Nazionale; e dal
2003 è un accademico della Accademia Bulgara delle scienze. Politicamente, ha
militato nella sinistra-socialista sin da quando frequentava la scuola al tempo
nel Terzo Regno Bulgaro.
Opere:
Stari neshta Malko Po novomu (Roba
vecchia in un modo un po 'nuovo,
poesie),
Stihotvoreniya
(Poesie), Esen mekata V (Mezzo
Autunno),
Improvizatsiya
(Improvvisazione),
Belezhnik Afrikanski (,
appunti di viaggio),
Na smyah (Per
scherzo),
poesie satiriche, Prikazka Byala
(Fiabe),
San za Kopche, Pet prikazki
(Cinque fiabe),
Opere scelte
(due voll.).
FILATELIA
BULGARIA Anno
2010 (4949/50)

PETROVIC VELIKO
(Yugoslavia)
Nato nel 1884.
Morto nel 1967.
Diplomato presso
la scuola di Sombor e laureatosi in diritto a Budapest, ricoprì diversi
incarichi in campo giornalistico. Fu direttore del giornale “Srobobran” di
Zagabria, corrispondente di guerra per “Branik”, redattore di “Savremena pitanja”,
agente pubblicitario a Ginevra, dove lavorò fino al 1918. Fu membro del
consiglio dell’Amministrazione jugoslava, funzionario del dipartimento del
Ministero della Pubblica Istruzione per la zona di Backa, Banat e Baranja a Novi
Sad. Nel 1921 fu trasferito a Belgrado dove ricoprì la carica di Capo gabinetto
del ministro, funzionario del Dipartimento per l’arte e ispettore ministeriale.
Iniziò l’attività letteraria scrivendo articoli, rapporti, storie, poesie per
vari giornali. Nel 1912 e ’14 pubblicò libri di canzoni.
In quel
periodo preparò per le stampe due libri di brevi storie ma nel periodo della
Prima guerra mondiale i manoscritti andarono smarriti.
Solo nel 1920 curò la pubblicazione di una selezione di suoi racconti, nei
libri: Bunja i drugi iz Ravangrada, che comprende dodici racconti brevi
(1921), Pomerene savesti, dieci brevi storie (1922) , Tri pripovetke
(1922), Iskušenje, quindici racconti (1924).
Petrović scrisse un centinaio di racconti, e una serie di articoli sulla
letteratura in "Politica", "Letopis", ecc.; curò l’album Vojvođanske umetnosti
in occasione del centenario di Matica Srpska e scrisse un dizionario dei serbi
illustri del periodo dal 17° al 20.
Nel 1933 per meriti culturali fu eletto membro della Camera di cultura.
FILATELIA
YUGOSLAVIA Anno 1984 (Mic. 2024)

PÉTURSSON HALLGRÍMUR
(Islanda)
Nato a Hòlar nel
1614. Morto a Ferstikla il 27 ottobre 1674.
Fu uno dei
pastori più influenti durante l'età dell'Ortodossia (1580-1713) a causa dei suoi
contributi alla chiesa luterana.
Suo padre era un
campanaro e suo zio il vescovo residente. Scappò di casa giovane e lasciò
l'Islanda aggregandosi ad alcuni commercianti. Di lui non si seppe più nulla
fino a quando Brynjólfur Sveinsson, un prete islandese in un viaggio attraverso
Glückstadt (Danimarca), sentì Hallgrimur maledire il suo datore di lavoro in
lingua islandese. Brynjólfur ebbe pietà per il giovane e lo portò con sé e lo
affidò ad un seminario in Danimarca affinché seguisse studi regolari.
Durante il suo
ultimo anno di studio, Pétursson fu incaricato della rieducazione di un gruppo
di islandesi che erano stati rapiti dai pirati barbareschi e riscattati. Tra
loro c'era una donna sposata, Guðríður Símonardóttir di cui si innamorò.
Lasciato il seminario seguì la donna quando tornò con il gruppo in Islanda. In
seguito Guðríður scoprì che suo marito era morto. Poté così sposare, Pétursson
che aveva trovato lavoro come operaio.
Sette anni dopo
il suo ritorno in Islanda, Brynjólfur Sveinsson, il suo ex sponsor divenuto
vescovo a Skálholt, nominò Hallgrimur ministro religioso a Hvalsnes. Alcune
persone rimasero sorprese che un operaio venisse nominato pastore di una chiesa,
ma Hallgrimur si mostrò un abile predicatore. Nel 1651, fu assegnato a Saurbær
nel Hvalfjörður, una posizione molto ambita.
Continuò il suo
lavoro fino alla morte avvenuta nel 1674 per lebbra.
Opere: il lavoro
più notevole di Hallgrimur Pétursson è Hymns Passion (Passíusálmar o,
Historia pínunnar og dauðans Drottins vors Jesu Kristi, med hennar sérlegustu
lærdóms-, áminningar-og huggunargreinum, ásamt bænum OG þakkargjörðum, í sálmum
og söngvísum med ýmsum tónum samsett og skrifuð Anno 1659 (“La storia del
dolore e della morte di nostro Signore, Gesù Cristo, con la sua formazione
speciale, ricordando articoli di consolazione, con preghiere lodi, salmi e
canzoni con note, compilate e scritte nell’anno 1659 "). Una raccolta di
cinquanta inni da cantare durante le sette settimane della Quaresima. Ogni canto
ha un titolo che denota una componente della Passione di Cristo, cui si
riferisce, e un riferimento a una melodia per essere cantato.
Altre opere
famose sono Aldarháttur, Rímur Lykla af-Petri OG Magellónu, Kroka di Rif
rímur, e una raccolta di filastrocche per bambini.
FILATELIA
ISLANDA Anno 1975 (458)

PETZOLD Alfons
(Austria)
Nato a Vienna il 24 settembre del 1882. Morto il 21 giugno del 1923 a Kitzbûhel,
Tirolo.
Cominciò a studiare a Vienna e a 15 anni entrò nella scuola dei Fratelli
Cristiani di Pressbaum. Morto il padre per malattia e la madre in un incidente,
Alfons ebbe una infanzia e una gioventù tormentata. Cominciò ad accostarsi alla
letteratura leggendo gli autori tedeschi in particolar modo i poeti. Si occupò
anche di musica.
Le sue opere sono costituite da raccolte poetiche e romanzi: Nonostante tutto
(1910), Strange music (1911), L’eterno e ora (1912), 1914
Guerra, Earth (1913), Der stahlerne Schrei (1919 ) , l’autobiografia
Das rauhe Leben
scritta el 1920 e il romanzo Savarinde del 1923.
FILATELIA
AUSTRIA Anno 1973 (1240)

PHUKAN NILMONI
(India)
Nato a Dibrugarh,
Assam, il 22 giugno 1880.
Studiò a
Dibrugarh, Gauhati, Cooch Behar e Calcutta. Abbandonati gli studi di diritto, tornò a Dibrugarh e fondò
l'Istituto Gorge e lo diresse per 15 anni. Nel 1931 entrò nella redazione del
settimanale assamese “Batori” e, nel 1935, diventò il primo editore del primo
quotidiano in Assamese.
Fu un prolifico
scrittore e poeta, autore di ben 14 collezioni di poesie pubblicate, oltre ad
innumerevoli poesie inedite. Il suo contributo alla lingua e
letteratura assamese include anche 5 libri di argomenti vari e una dozzina di
manoscritti inediti. E’ stato eletto per due volte
Presidente del Sahitya Assam Sabha. E' stato membro della Akademi Sahitya e
l'Università Gauhati gli ha conferito il grado di D. Litt Honoris Causa
in riconoscimento del suo contributo alla letteratura assamese. Come pioniere e giornalista
veterano fu attratto nel vortice della lotta per la libertà.
Profondamente influenzato dal Mahatma Gandhi divenne suo seguace di vita e di
pensiero. Membro attivo del Congresso
Nazionale Indiano, aderì al movimento di non violenza di Gandhi. venne arrestato
e imprigionato nel 1942.
Scapolo, dedicò
tutta la vita alla causa dei suoi simili. Spirò il 21 gennaio 2978.
FILATELIA
INDIA Anno1981
(673)

PHUNG VU TRONG
(Vietnam)
Nato ad Hao 20 ottobre 1912. Morto
ad Hanoi, 12 ottobre 1939.
E’ considerato una delle figure più
influenti della letteratura vietnamita nel 20 ° secolo. Oggi, molte delle sue opere sono insegnate nelle
scuole vietnamite. La morte del padre per tubercolosi quando lui aveva
solo sette mesi di vita, determinò il suo futuro. Dopo aver terminato la scuola
primaria, a sedici anni, Vu Trong Phung fu costretto a interrompere la scuola
e guadagnare di che vivere per se e per sua madre.
Durante il decennio tardo-coloniale del 1930 Vu Trong Phung scrisse varie opere
che si presentano oggi come il singolo e più notevole risultato individuale
nella letteratura vietnamita moderna.
Fu uno scrittore e giornalista tra
i più popolari e conosciuti. Le sue opere non solo sono un'importante
testimonianza della vita e della società del Vietnam degli anni trenta, ma anche
segnano l'ingresso dell'individuo con le proprie debolezze e passioni nella
Letteratura vietnamita. La sua opera più conosciuta è Dumb Luck, un
romanzo scritto nel 1936 che fu bandito dal Partito Comunista del Vietnam e
quindi pubblicato solo nel 1986; la prima traduzione in inglese del romanzo
risale al 2002. Scrisse varie opere tra cui quattro romanzi: Dứt tình
(1934), Giông tố (1936), Số đỏ (1936), Trúng số độc đắc
(1938), Làm đĩ (1936), Quý phái (1938-1939), Lấy nhau vì tình
(1942)
FILATELIA
VIETNAM 2012
(2427)

Pidmohylny Valeriano Petrovich
(Ucraina)
Nato a Chapli nel
1901. Morto in un gulag nel 1937.
Nacque a Chapli
vicino alla nuova città russa di Yekaterinoslav (moderno Dnipropetrovsk,
Ucraina). His father was a manager for a large
landowner. Suo padre era un dirigente di un grande proprietario terriero.
Sin da bambino
studiò il francese e continuò fino ad impadronirsi a tal punto della lingua da
diventare uno dei maggiori traduttori di letteratura francese in ucraino, in
particolare le opere di Anatole France e Guy de Maupassant.
Nella sua
gioventù fu un sostenitore di Petliura Symon, il comandante militare
dell’Ucraina indipendente creata dopo la rivoluzione sovietica.
Visse a Kiev, ed incontrò
difficoltà per la pubblicazione di alcuni suoi racconti nel 1923. Fu in grado
di garantire la pubblicazione della rivista anti-sovietica degli emigrati «Nova
Ucraina», entrando in attrito con altri scrittori ucraini tra cui Khvyl'ovyi,
uno dei maggiori autori del periodo.
Pubblicò un gran numero di storie dopo essere stato
"esonerato" dalla rivista ucraina «Chervonyi shliakh». Partecipò al gruppo
letterario «Lanka», legato alla rivista «Zhyttia i revoliutsiia».
In aggiunta alle
prosa narrativa e alle traduzioni, pubblicò pure numerosi saggi critici, ed è
considerato uno dei pionieri della critica freudiana.
Nel 1927, all’età di 26 anni,
Pidmohylny vinse premio come grande autore con la pubblicazione del suo romanzo
La Città, che fu anche tradotto in russo.
Dopo il consolidamento
dello stalinismo, Pidmohylny ebbe continue difficoltà nel suo lavoro editoriale.
Nel 1934, fu arrestato, costretto a firmare confessioni false e condannato al Gulag dove morì nel giro
di pochi anni.
Il romanzo Un piccolo saggio di teatro descrive i caratteri di un certo
numero di uomini che competono per l'amore di una donna. Uno dei suoi principali ammiratori è uno
scienziato, e un grande tema è la tensione tra l'amministrazione della ragione
basata sulla scienza e le emozioni della vita umana.
E
'disponibile in traduzione inglese.
FILATELIA
UCRAINA Anno
2000 Busta postale,

Pierides George Philippou
(Cipro)
Nato a Cipro nel
1904.
Scrittore
cipriota noto per il ciclo di racconti La tetralogia dei tempi.
Visse
in Egitto, dove lavorò nel settore del cotone. Dopo la seconda guerra mondiale, tornò a Cipro dove si
stabilì. Trovò lavoro come bibliotecario.
I
suoi scritti riflettono le sue osservazioni ed esperienze sia in Egitto,
(I coltivatori di cotone) I , sia a Cipro,
(Tetralogia del tempo).
La tetralogia fu pubblicata in greco da parte
della . Le storie sono occasioni per presentare diversi periodi della storia
cipriota, la vita della gente comune, le diverse posizioni sociali all'interno
della comunità greco-cipriota. Le storie non sono presentate in stretto ordine
cronologico, ma sono state pubblicate all'interno della Tetralogia in
quattro sono le sezioni:
Tempi inamovibili che vanno dal periodo
precedente al 1955 sino alla rivolta greca cipriota.
Tempi di difficoltà che si occupano del
periodo tra il 1955 e il 1959.
Tempi del benessere che si occupano del
periodo della prima repubblica cipriota (1960-1974).
Tempi della sofferenza, che esaminano le
reazioni e le esperienze nel periodo del colpo di stato del 1974 e
dell'intervento militare turco.
FILATELIA
CIPRO Anno 2004
(1057)

PIERS
ANTHONY
(Inghilterra)
Nato a Oxford il
6 agosto 1934.
Trasferitosi negli USA sin da
bambino, ha ottenuto la cittadinanza americana. Vive in Florida con la famiglia.
Debuttò nel campo della
fantascienza con Chton (1967), storia di un astronauta innamorato di una
donna extraterrestre. Nel 1975 pubblicò Phtpor, un seguito al precedente
romanzo.
Il secondo romanzo del 1969 fu
Macroscope. In seguito Anthony scrisse molti altri romanzi, ma furono i
primi due a decretarne la statura letteraria.
Anthony ha intrattenuto sodalizi
letterari con vari scrittori; tra questi, figura anche Philip José Farmer, col
quale scrisse il romanzo The Caterpillar's Question (1992).
La sua produzione procede per lo
più a cicli narrativi che comprendono diversi romanzi: La serie di Aton, Of
Manm and Manta, Il cerchio magico, Jason Striker Martial Arts, Xanth, La saga di
Cluster, la trilogia di Tarot, Apprentice aadept, Ciclo delle incarnazioni,
Biografia di un tiranno spaziale, Kelvin di Rud, Pornucopia, Mode, Geodyssy,
Chro Magic.
Pubblicò anche romanzi singoli non
legati a serie o a cicli e antologie.
FILATELIA
COREA DEL NORD Anno 1980 (Mic. 2007)

PIETARIS VINCAS
(Lituania)
Nato nel 1850.
Morto nel 1902.
Scrittore. Nel 1879, dopo la laurea conseguita all’
Università di Mosca, ha lavorato come medico in Russia. Dal 1891 ha collaborato con articoli ai periodici “Varpas”, “Ūkininkas”,
“Žemaičiuų ir Lietuvos apžvalga” , “Tėvynes sargas” e altri.
Si è occupato di pubblicistica, di storia, di
linguistica e di folklore.
Pietaris è stato il primo a scrivere un
romanzo storico in lituano Algimantas, arba Lietuva XIII šimtmetyje (Algimantas,
o la Lituania nel 13° secolo).
FILATELIA
LITUANIA Anno
2000 (637)

Pikul Savvich
Valentin
(Ucraina)
Nato nel 1928. Morto nel 1990.
Famoso e prolifico romanziere del patrimonio storico russo-ucraino. Ha vissuto e
lavorato a Riga.
I suoi
romanzi sono frutto di vaste ricerche, imperniati su trame in cui vengono
mescolati personaggi storici con personaggi di finzione e basati su temi
nazionalisti russi.
Il suo
romanzo più noto è Durante l'ultima frontiera (1978), un racconto
drammatizzato sul monaco Rasputin e sulla sua influenza sulla corte imperiale
russa.
Richard
Stites sostiene che Pikul fu "un nome poco noto agli studiosi della
letteratura, ma fu l'autore più letto in Unione Sovietica, dagli anni Settanta a
oggi.
Le sue
opere sono state molto popolari, ma politicamente controverse a causa del suo
ardente nazionalismo e della xenofobia che si manifesta a volte in un velato
antisemitismo.
Alcune
opere di Pikul sono state tradotte in inglese.
Nel maggio
2001 un dragamine della flotta del Mar Nero è stato battezzato col suo nome.
FILATELIA
RUSSIA
Anno 2008 (Annullo speciale e Busta postale).

PILLAI C.V.RAMAN
(India)
Nato a Trivandrum,
Travancore il 19 maggio 1958.Ivi morto il 21 marzo 1922.
E’ stato uno dei
grandi romanzieri e drammaturghi indiani e giornalista del Malayalam. Egli è
spesso chiamato e conosciuto come C.V. Nato da una antica famiglia e figlio
di uno studioso di sanscrito, ebbe una formazione tradizionale sotto la guida
del padre che comprendeva lezioni di Ayurveda e Tantra e anche di magia.
All’età di 12 anni, con il patrocinio dello Sri Kesavan Thampi, pronipote di
Raja Kesava Das, Raman è entrato nella scuola di inglese a Thiruvananthapuram
dove conseguì la laurea.
In seguito , per
interessamento del preside John Ross di Scozia e dell dottor . Robert Harvey
d'Inghilterra, conseguì una successiva laurea presso l'Università Madras nel
1881
La sua incursione nel
giornalismo era nel sua paese pionieristica. Padrone della lingua inglese e di
quella del malayalam, tagliente e incisiva nei suoi articoli fu il
costruttore iniziale del Quarto Potere del Kerala.
Pillai è classificato
tra i grandi della letteratura indiana come Bankim Chandra Chatterjee in
bengali e Hari Narayan Apte in Marathi.
Nella letteratura
mondiale, viene da taluni critici accostato a Dostoevskij e Shakespeare.
Il teatro drammatico del Malayalam trae le sue origini dalle opere di CV. La
sua prima commedia in Malayalam, Candramukheevilasam è stata scritta
nel 1884 ed è stata messa in scena per quattro giorni, successivamente nel
1887 al College di Sua Altezza Maharaja di Trivandrum. Questa è stata anche la
prima messa in scena di una commedia in malayalam recitata da attori
dilettanti.
Il Folklore del Kerala è diventato una parte integrante del suo mestiere
letterario. Rifacendosi a innumerevoli episodi dimenticati dalla storia del
suo paese riusci a dar loro prestigio attraverso indimenticabili poemi e tra
cui. Marthandavarma, il suo primo romanzo scritto nel 1885, da lui
definito "un romanzo storico”, che , per mancanza di finanziamenti fu stampato
anni dopo, nel 1891. Il successo ottenuto dalla critica ne ha fatto un
classico.
Poi per quasi 20 anni
la sua lirica sembrò inaridire. Ma nel 1909 ritornò alla ribalta con la sua
commedia più importante, Kurupillakalari. Nel 1913, dimessosi dalla
carica di Sovrintendente della stampa del governo, in segno di protesta contro
le politiche del governo, scrisse il suo secondo romanzo, Dharmaraja,
il primo di una trilogia, che egli concepì in un dimensioni epiche. Nel 1915
scrisse un romanzo sociale, Premamritam che è la prima fiction satirica
in Malayalam. Capolavoro di CV, però, è Ramarajabahadur, pubblicato nel
1918 e acclamato dalla critica eccezionale come il più grande romanzo in
Malayalam.
Nel campo affettivo
e personale era sposato con Bhageerathi Amma, morta nel 1905, lasciando sei
figli. Fortunatamente, la responsabilità della cura dei figli, che erano molto
giovani, è stata rilevata dalla sorella maggiore di Amma, vedova senza figli,
la quale in seguito sposò lo scrittore.Costei, non solo ispirò Pillai in
alcuni temi dei suoi romanzi più tardi come Dharmaraja, Premamritham e
Ramarajabahadur madivenne anche la sua fedele segretaria.
C.V. Raman Pillai
morì il 21 marzo 1922.
Opere :Dishtadamshtram
(1922) (incompiuto),Premarishtam (1922) (incompiuto),Kurupillakalari (1909),Tentanāmkōţţu
Hariscandran (1914),Kaimalassanţe Kaţassikkai (1915),Docţarku Kiţţiya Miccam
(1916),Cerutēn Colombo (1917),Panţattē Pāccan (1918),Papi Cellaņaţam Pātālam
(1919),Kuruppinţe Tirippu (1920),Maggiordomo Pappan (1922),
WorksVidesiyamedhavitvam Altri (1922) (una raccolta di editoriali),
NewspapersThe Kerala Patriot (1882),Malayali (1886, Vanchiraj (1901),Mitabhashi
(1920),[Modifica] Dharmaraja (2009)Ramarajabahadur (2003.
FILATELIA
INDIA Anno 2010 (2251)

Pillai Thakazhi Sivasankara
(India)
Nato a Thakazhi,
Kerala, India, il 17 aprile 19123 e ivi morto il 10 aprile 1999.
E'
popolarmente noto come Thakazhi, dal suo luogo di nascita.
Scrittore, prese a soggetto l’analisi delle classi oppresse, con una aderenza al
dettaglio storico.
Ha scritto diversi romanzi e oltre
600 racconti brevi. Le sue opere più famose sono Kayar (1978) e Chemmeen
(Gamberetti, 1956, che nel 1965 ebbe un adattamento cinematografico). Il governo indiano gli assegnò il premio Jnanpith nel 1984.
Nato nel villaggio di Thakazhi, ha cominciato a scrivere
storie da quando era uno scolaro e in ciò fu seguito e assecondato dal preside Kainikkara Kumara Pillai (1900-1988) curatore di
una letteratura indiana.
I suoi romanzi e racconti brevi trattano
i vari aspetti della società del Kerala a metà del 20o secolo. Il
suo romanzo Thottiyude Makan (1947) è considerato il prototipo del
romanzo realistico malayalam.
Il suo amore per l’epica presente in Chemmeen (Gamberetti, 1956) fu la
base di partenza del realismo. Tratta una tragica storia d'amore sullo sfondo
di un villaggio di pescatori a Alappuzha. Chemmeen vinse per la Thakazhi
Kendra Sahitya Academy Award nel 1958.
L'adattamento cinematografico, diretto da Ramu Kariat vinse il National Film
Award per il Miglior Film nel 1964.
Nonostante la popolarità
di Chemmeen, il suo romanzo Kayar (Cocco, 1978) è ampiamente
considerato come il suo capolavoro. Il romanzo si estende a più di
1000 pagine, con centinaia di personaggi nel corso di quattro generazioni e
riporta in vita un periodo che va dal 1885 al 1971, durante il quale si
susseguirono società feudali, matriarcali, la colonizzazione e decolonizzazione
delpaese e la rivoluzione industriale del 1960.
Thakazhi è normalmente ricordato come uno scrittore che ha esaminato
analiticamente la società del Kerala nella sua continua evoluzione, diventandone
il cronista; un cronista che però non dimentica di trattare i vari aspetti della
vita umana con un pizzico di poesia.
FILATELIA
INDIA Anno 2003 (1747)

PINDARO
(Grecia)
Nacque a
Cinocefale nel 518 a.C. Morì ad Argo nel 438 a.C.
Di nobile famiglia, compì i suoi studi in Beozia dove fu spinto verso la poesia
da due poetesse, Mirtide e Corinna, e poi studiò ad Atene dove ebbe come maestro
Laso di Ermione, famoso per i suoi virtuosismi poetici. Si dice che avesse
scritto un poema senza usare parole che comprendessero la lettera S.
Aristocratico e
conservatore, non prese parte alle varie guerre contro i Persiani, anzi incitò i
Tebani a rimanere neutrali. Condusse la sua vita passando di corte in corte: fu
a Siracusa presso Gerone, in Tessaglia presso gli Aleuadi…
Si racconta che
morì all’età di 80 anni, nel teatro di Argo, sulle ginocchia di un giovane
efebo.
Nella sua opera
sono significativi gli Epinici. Usò diversi generi: inni, peani
ditirambi, partenii, ecc. Lasciò 44 epinici (canti della vittoria), 14 odi
olimpiche, 12 pitie, 11 nemee e 7 istmiche dedicate a personaggi illustri.
La visione
poetica di Pindaro è grandiosa e austera, classicamente sobria. Lo stile è
intessuto di immagini splendide e ardite, reso celebre dai cosiddetti voli
pindarici, cioè rapidi passaggi da quadro a quadro.
L’antichità
venerò Pindaro. Si dice che quando Alessandro distrusse Tebe, volle risparmiare
la casa di Pindaro. Orazio lo paragona ad un impetuoso torrente che tutto
travolge.
FILATELIA
GRECIA
Anno 1968 (969),
AJMAN Anno 1972 (1887),
CAMBOGIA Anno 1983 (388),
SAINT VINCENT Anno 1993 (1656)
 _jpg.jpg)  
Pinkerfeld Anda AMIR
(Polonia)
Nata in Polonia il
26 giugno 1902.
Suo padre Joel
Pinkerfeld, ufficiale dell’esercito polacco, era un architetto che progettò
edifici in Galizia. Di famiglia ebraica colta, ebbe un’ottima istruzione. Anda
scrisse il suo primo lavoro in lingua polacca, una preghiera per l’emancipazione
della Polonia, quando aveva sette anni e pubblicò il suo primo volume di poesie
(Pie’sni Zycia, 1921) quando ne aveva diciotto.
Dopo il pogrom antisemita a Lvov, si recò
in Palestina nel maggio 1920, ma a causa di una malattia cardiaca tornò a Lvov,
dove conseguì un diploma di bachelor. Nel 1924 tornò in Palestina, questa volta
con il marito, l’agricoltore A. Krampner-Amir. Dopo aver vissuto a Bet Alfa e
Tel Aviv si stabilì infine a Kiryat Anavim.
Dopo la guerra
andò a lavorare nei campi profughi in Germania sotto l’egida dell’Agenzia
Ebraica. Durante un anno e mezzo in Europa, Pinkerfeld-Amir tenne un diario
delle sue esperienze letterarie e testimonianza storiche.
In seguito lavorò
negli archivi del Ministero della Difesa, raccogliendo i ricordi dei soldati
israeliani caduti nella guerra di Indipendenza del 1948.
Sotto l’influenza
del poeta Uri Zevi Greenberg, abbandonò le sue ambizioni di essere una poetessa
polacca e si impegnò a scrivere versi in ebraico.
Le prime poesie
consistevano principalmente di testi brevi, scritti in forma di versi liberi.
Particolarmente
degne di nota sono le rielaborazioni delle storie bibliche di uomini e donne.
Gli eventi della seconda guerra mondiale e la guerra di Indipendenza del 1948
effettuarono un cambiamento importante nella poesia di Pinkerfeld.
Ma più che per le
sue poesie per adulti Anda Pinkerfeld-Amir è meglio ricordata in Israele come
scrittrice per bambini. In collane come Kokhavim ba-Deli (Stelle nel
secchio, 1957) e Shalom, ha creato opere giocose in rima. In altre opere
più serie per i giovani lettori, come im Sod A h ha-i
Gadol (Un segreto con mio fratello), Pinkerfeld-Amir ha cercato di aiutare i
bambini ad affrontare la tragica perdita di familiari uccisi nel conflitto
arabo-israeliano. Molti dei libri per i suoi figli sono stati illustrati dal
famoso artista Nahum Guttman.
Durante la carriera
letterarie ha ricevuto il Premio Bialik per la letteratura per bambini nel 1936
e il Premio Israele nel 1978. Per la sua poesia, ha ricevuto il prestigioso
Premio Haim Greenberg nel 1971.
Scrisse: Yamim dovevim (1929);
Yuval; Duda’im (1945); Gadish: Shirim (1949); A h
at : Poema , 1952 ; Tehiyyot: Shirim (1967); U-vekhol
Zot (1980). Dovevim Noraim (1929); Duda’im (1945);
Gadish: Shirim (1949); A h in: Poema, (1952);
Tehiyyot: Shirim (1967); U-vekhol Zot (1980).
Libri per Bambini
e Ragazzi : H aruzim
Alizim (1944); Sod im A h i ha-Gadol ;
Kokhavim ba-Deli (1957); Shalom, Yeladim (1965); Be- H
ayyeihem . H aruzim Alizim (1944); Sod im
A h ha-i Gadol ; Kokhavim BA-Deli (1957);
Shalom, Yeladim (1965); Be-H ayyeihem.
FILATELIA
ISRAELE Anno 1995
(1281)

PINKERTON ALLAN
(Inghilterra)
Nato a Glasgow (Scozia) nel 1819. Morto nel 1884.
Detective americano, fondatore della Pinkerton National Detective Agency, emigrò
negli Stati Uniti nel 1842 e rilevò nel West Dundee, Illinois, la bottega di un
bottaio, che adattò a stazione della Underground Railroad. La sua scoperta e la
cattura di una banda di falsari gli fece ottenere nel 1846 la nomina a sceriffo
della contea e, nel 1850, un incarico come detective nella polizia di Chicago.
Fondò nello stesso anno un’agenzia privata di detectives, che ottenne notevoli
successi nel risolvere rapine sui treni. Nel 1861 sventò un complotto per
assassinare Abraham Lincoln, e nella guerra civile Pinkerton organizzò e diresse
un sistema di spionaggio dietro le linee confederate. Dopo la morte di
Pinkerton, l'agenzia fu continuata dai figli, Robert A. Pinkerton e William A.
Pinkerton. Per il suo ruolo in varie controversie tra industriali e lavoratori
fu denunciata per aver introdotto spie nei posti di lavoro.
Pinkerton scrisse le sue esperienze in Criminal Reminiscences and Sketches
Detective (1879) ed altri libri.
FILATELIA
GUYANA Anno 1996 (BF 246).

PIRAMOWICZ GRZEGORZ
(Polonia)
Nato nel 1735. Morto nel 1801.
Grzegorz Piramowicz aderì all’ordine dei gesuiti e divenne professore di
filosofia al collegio dei Gesuiti a Leopoli (oggi L'viv). Dopo la repressione, è
stato nominato come uno dei primi membri e segretario della Commissione
nazionale per l'istruzione, che ha avuto inizio nel 1773, e che fu il primo
consiglio del suo genere , creato in Europa per organizzare e sovrintendere
l'educazione nel paese. Più tardi tornò a lavorare come sacerdote nelle
parrocchie.
Ha scritto alcuni libri per bambini.
FILATELIA
POLONIA Anno 1946 (506), 1973 (2119)
 
PIRANDELLO LUIGI
(Italia)
Nato ad Agrigento
nel 1867. Morto a Roma nel 1936
Nacque in una
famiglia agiata. Il nonno, fervente patriota garibaldino, era riuscito a
costruire la fortuna della famiglia con lo sfruttamento e il commercio dello
zolfo. Dopo aver terminato gli studi liceali a Palermo, si trasferì a Roma per
completare quelli universitari; ma insoddisfatto dell’insegnamento, si trasferì
a Bonn, dove nel 1891 si laureò in glottologia.
Seguendo la sua
passione letteraria scrisse in Germania le poesie Pasqua di Gea (1891) e
altre, che pubblicò al suo rientro in Italia.. Sono pure di questo periodo il
poemetto Pier Gudrò (1894), Elegie renane (1895), Zampogna
(1901). Ma la poesia cedette presto il campo alla prosa, come narratore e
saggista, e ancor più al teatro.
Rientrato in
Italia nel 1892, si stabilì Roma dove, grazie a Luigi Capuana, strinse contatti
con la cultura militante, collaborando con scritti critici alla rivista “Nuova
antologia” e conducendo sul “Marzocco” e altre riviste una polemica
antidannunziana, messa a fuoco nel saggio del 1893 Arte e coscienza di oggi.
Nel 1894 sposò
Antonietta Portulano, figlia di un socio del padre, dalla quale ebbe tre figli.
Ma il dissesto finanziario del padre e la malattia mentale della moglie, lo
costrinsero ad accettare a Roma l’insegnamento di stilistica in un magistero
femminile, dove rimase dal 1897 al 1922. Non avvertiva alcun entusiasmo per
l’insegnamento. Gli scritti di quel periodo sono raccolti in Arte e Scienza
(1908) e nel saggio L’umorismo (1908), che contiene alcuni fondamenti
della poetica pirandelliana..
Cominciò a
scrivere romanzi e novelle, che apparvero a partire dal 1909 sul “Corriere della
Sera”. Tra i romanzi troviamo L’esclusa (1901), Il fu Mattia Pascal
(1904), I vecchi e giovani (1909), Giustino Roncella nato Boggiolo
(1911), Quaderni di Serafino Gubbio operatore (1915), Uno, nessuno,
centomila (1926). Ai romanzi si alternavano le raccolte di novelle: Amore
senza amore (1894), Bianche e nere (1904), La vita nuda
(1911), La trappola (1915), La giara (1917), Berecche e la
guerra (1919) e altre.
La sua produzione
teatrale ebbe una svolta quando Nino Martoglio nel 1898 presentò l’atto unico
La morsa e poi una riduzione per il teatro della novella Lumie di
Sicilia. Nel 1916-17, cedendo alle richieste dell’attore Angelo Musco,
scrisse Pensaci Giacomino!, Liolà, Il berretto a sonagli, La giara e
Così è se vi pare.
L’impegno
teatrale lo distolse dal programma novellistico che si era imposto. Pirandello
voleva scrivere 365 novelle per riunirle tutte in un volume Novelle per un
anno, ma le novelle non raggiunsero tale cifra.
Nel 1925 assunse
la direzione del Teatro d’arte di Roma e la inaugurò con uno spettacolo di massa
La sagra del Signore della nave. Nel 1929 venne nominato Accademico
d’Italia e nel 1934 ottenne il Premio Nobel.
Nella maturità
produsse Il piacere dell’onestà (1917), Il gioco delle parti, La
patente (1918), L’uomo, la bestia e la virtù (1919), Come prima,
meglio di prima (1920), Sei personaggi in cerca d’autore.(1921),
Enrico IV (1922), L’imbecille, Vestire gli ignudi; L’uomo dal fiore in
bocca (1923), Diana e la Tuda (1926), L’amica delle mogli
(1927), Lazzaro (1929), Come tu mi vuoi, Questa sera si recita a
soggetto (1930). L’ultimo dramma che la morte non gli permise di portare a
termine fu I giganti della montagna.
Qualche critico
mise in evidenza un aspetto approssimativo e grezzo del suo linguaggio. “Ma, a
ben considerare, è il segno della frattura operata dallo scrittore in una
tradizione… viziata da un amore esagerato per la bella forma. Del resto questi
difetti nel linguaggio teatrale sono meno avvertibili e vengono posti in ombra
dalla travolgente forza del messaggio umano che Pirandello ha saputo
trasmettere. La sua influenza su tutto il teatro moderno fino al cosiddetto
teatro dell’assurdo è innegabile, anche se bisogna riconoscere che spesso delle
sue verità è stato colto più l’esterno che l’intimo: le forme esasperate della
sua dialettica piuttosto che le ragioni profonde della sua visione del reale”.
FILATELIA
AFRICA CENTRALE
Anno 1977 (1887), ITALIA Anno1967 (974), PALAU Anno 2001 (BF
135b). ROMANIA Anno 2005 (4942), SVEZIA Anno 2005 (2475), USA Anno 2005
(3703).
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PISEMSKIJ
ALEKSEI FEOFILAKTONOVIC
(Russia)
Nato a Ramen’,
Governatorato di Kotroma nel 1821. Morto a Mosca nel 1881.
Esordì nel 1848
col romanzo Il mondo dei boiari sull’emancipazione della donna che,
proibito dalla censura, fu pubblicato nel 1858.
Nei romanzi che
seguirono ritrasse i problemi morali e sociali del tempo: L’impiastro
(1950), Il fidanzato ricco (1951), Mille anime (1958), efficace
quadro delle condizioni della società russa prima dell’abolizione della servitù
della gleba, considerato il suo capolavoro e tra le migliori opere narrative
russe dell’Ottocento.
Di rilievo il
dramma Un amaro destino (1859; e i romanzi Mare agitato (1963) e
Piccoli borghesi (1877), descrizione della vita provinciale e contadina.
FILATELIA
RUSSIA Anno
1996, Busta postale

PISHOURKA KHRISTO
(Bulgaria)
Nato nel 1856.
Morto nel 1956.
FILATELIA
BULGARIA Anno
1956 (862)

PLA JOSEP
(Spagna)
Nato a
Palafrugell nel 1897.. Morì nel 1981
Brillante
giornalista fu autore di una vastissima produzione comprendente ricordi,
testimonianze, diari, libri di viaggi. È in corso la pubblicazione della sua
opera in 30 volumi.
Visse il
giornalismo catalano sotto il regime franchista e fino al 1939 scrisse in
catalano. Poi fu costretto a rinunciare alla sua lingua per lo spagnolo. Solo
dopo il 1950 poté riprendere il suo originario mezzo espressivo.
FILATELIA
SPAGNA Anno
1994 (2893)

PLACIDO VALDES
(pseud.
di Gabriel de la Conceptiòn)
(Cuba)
Nato il 18 marzo
1789 a Matanzas e ivi morto il 28 giugno 1844.
Figlio di una
ballerina e di un parrucchiere ebbe una infanzia e una giovinezza poco piacevoli
che lo portarono presto ad una morte crudele.
Compiuti a stento
gli studi elementari, fu costretto subito a lavorare come apprendista tipografo,
poi artigiano, poi bottegaio. Preso a benvolere da un certo Placido Puentes,
volle portare il suo nome in segno di riconoscenza, in quanto si sentì da costui
incitato verso le lettere.
Si avvicinò
subito alla grande poesia spagnola, uscendo dall’anonimato. Nel 1838 pubblicò
una raccolta di liriche che ne rivelò il talento.
La sua poesia è
di carattere affettivo, rivolta ad aspetti quotidiani, tanto che talvolta cade
nella cronaca. Pur non essendo la sua un’opera a carattere politico, i
sentimenti sociali che fervevano in lui lo portarono ad implicarsi in una
congiura e ad essere, pare ingiustamente, condannato e giustiziato mediante
fucilazione dopo quattro mesi di carcere.
In prigione
scrisse la sue migliori poesie, raccolte poi nei volumi Poesie (1838),
El veguero (1842), Il figlio della maledizione (1843). Una
raccolta di Poesie complete uscì nel 1886.
FILATELIA
CUBA Anno 1945
(294)

PLATH SYLVIA
(USA)
Nata a Boston 27
ottobre 1932. Morta a Londra, 11 febbraio 1963.
Conosciuta
principalmente per le sue poesie, assieme ad Anne Sexton, è stata l'autrice che
più ha contribuito allo sviluppo del genere della poesia confessionale. Autrice
di vari racconti e di un unico dramma teatrale a tre voci, per lunghi periodi
della sua vita ha tenuto un diario, di cui sono state pubblicate le numerose
parti sopravvissute. Il resto del diario fu distrutto dall'ex-marito, il poeta
inglese Ted Hughes.
Nata in un
distretto di Boston da genitori immigrati tedeschi, Sylvia dimostrò un talento
precoce, pubblicando la sua prima poesia all'età di otto anni. Continuò a
cercare di pubblicare poesie e racconti su varie riviste americane, raggiungendo
un successo marginale. Sylvia soffrì durante tutta la sua vita per una grave
forma di depressione ricorrente tra periodi di intensa vitalità. Era entrata
nello Smith College con una borsa di studio nel 1950, nel penultimo anno tentò
di suicidarsi.
In seguito
descrisse la crisi che l'aveva colpita tra l'estate e l’inverno del 1953 nel suo
romanzo semi-autobiografico, La campana di vetro (The Bell Jar).
Al tentativo di
suicidio seguì il ricovero in un istituto psichiatrico. Uscita dall'ospedale si
laureò nel 1955. Ottenuta una borsa di studio per l'università di Cambridge,
continuò a scrivere poesie, pubblicando a volte il suo lavoro sul giornale
studentesco “Varsity”.
A Cambridge
conobbe il poeta inglese Ted Hughes. Si sposarono ed ebbero un figlio. Dal 1957
al 1959 insegnò allo Smith College, poi a Boston dove Sylvia partecipò a dei
seminari con Robert Lowell. I coniugi Hughes, dato che Sylvia era incinta,
ritornarono in Gran Bretagna.
Sylvia e Ted
vissero per un breve periodo a Londra ed in seguito si stabilirono a North
Tawton.
Sylvia pubblicò
la sua prima raccolta di poesie, The Colossus, in Inghilterra, nel 1960.
Nel febbraio 1961 abortì; diverse poesie fanno riferimento a questo evento. Il
matrimonio si incrinò e i due si separarono meno di due anni dopo la nascita
della loro prima figlia.
Sylvia Plath
ritornò a Londra con i figli. L'inverno tra il 1962 e il 1963 fu molto duro.
Scrisse in questo periodo il romanzo La campana di vetro (The Bell Jar),
pubblicato nel 1963 con lo pseudonimo di Victoria Lucas.
L'11 febbraio
1963, era passato solo un mese dalla pubblicazione del romanzo, Sylvia si tolse
la vita: col gas, non prima di aver scritto l'ultima poesia intitolata
"Orlo" ed aver preparato pane e burro e due tazze di latte per i suoi
bambini.
Opere: Poesia - The Colossus (1960), Poppies in July
(1962), Ariel (1965), Crossing the Water (1971), Winter Trees (1972), The
Collected Poems (1981).
Prosa - Letters Home (1975) a cura di sua madre,
Johnny Panic and the Bible of Dreams (1977) (l'edizione inglese contiene due
storie che quella statunitense non possiede), The Journals of Sylvia Plath
(1982), The Magic Mirror (1989), la sua tesi di laurea allo Smith College,
The Unabridged Journals of Sylvia Plath, a cura di Karen V. Kukil (2000).
Libri per bambini - The Bed Book (1976), The
It-Doesn't-Matter-Suit (1996), Collected Children's Stories (UK, 2001), Mrs.
Cherry's Kitchen (2001).
FILATELIA
USA Anno 2012

PLATONOV
ANDREJ PLATONOVIC
(Russia)
Nato a Voronez
nel 1899. Morto a Mosca nel 1951.
Laureatosi in
ingegneria, lavorò per qualche tempo in lavori di bonifica e di
elettrificazione per poi dedicarsi alla letteratura verso la metà degli anni
Venti, iniziando a scrivere racconti su varie riviste. Gli argomenti da lui
trattati erano spunti satirici contro la burocrazia e una attenzione particolare
alla dignità dell’individuo, argomenti che gli procurarono violente critiche
culminate anche, durante il periodo staliniano, con l’arresto e col confino.
Tornato dall’esilio continuò a scrivere incontrando comunque ostacoli alla sua
carriera di scrittore.
Ultimamente la
sua opera è stata rivista dalla critica e viene collocata ai vertici dell’arte
. narrativa del ‘900.
Scrisse romanzi e
racconti: Le chiuse di Epifanio (1927), Il dubbioso Makar (1929),
L’uomo di stato (1929), A buon pro (1931), Il mare della
giovinezza (1932), Racconti scelti (1958), Il mondo è bello e
feroce (1965), Alla ricerca di una terra felice (1968), Lo sterro
(1929-30), Mosca felice (1933-36)
FILATELIA
RUSSIA
Anno1989 Busta postale
 
PLAUTO Tito Maccio
(Roma antica)
Nato a Sarsina
circa 250 a.C.- Morto forse Roma 184 a.C.
Sappiamo poco di
Plauto e le notizie che possediamo sono poco
attendibili: nato come attore di successo, avrebbe investito malamente il
capitale in commercio, ricoprendosi di debiti e costringendosi a guadagnarsi da
vivere in un mulino girando la macina.
In questo periodo cominciò a comporre commedie, fra
cui il Saturio (L’uomo satollo) e l’Addictus (Lo schiavo per debiti),
che già dai titoli richiamano gl'infelici rovesci personali; e una terza, dal
titolo sconosciuto, che, furono rappresentate con successo.
Alieno della politica, ma non insensibile agli
avvenimenti del tempo visse interamente della sua arte, praticata con
instancabile fervore creativo: egli, scriveva per vivere, la sua scrittura era
non più che mera professione.
I codici, che contengono le commedie di Plauto, ci
hanno tramandato il suo nome completo, Tito Maccio Plauto. Ma "Tito" e "Maccio"
sembrano fittizi: "Maccio", infatti, deriverebbe dall'omonima maschera atellana;
lo stesso termine "Plautus" può significare o "piedi piatti" oppure "orecchie
lunghe e penzoloni". Molto probabilmente, quindi, si tratta di nomi d’arte.
Alla sua morte,
entrarono in circolazione tutta una serie di commedie a suo nome, molte delle
quali rivelatesi in seguito dei falsi. Nel I sec. a.C., ne circolavano
addirittura 130 titoli: evidentemente il nome di Plauto era una garanzia di
successo che spingeva commediografi e capocomici a false attribuzioni.
Un erudito dell’epoca, Marco Terenzio Varrone, le studiò (De comoedis
Plautinis) e le suddivise in tre gruppi:
-
21 certamente plautine (dette appunto "Fabulae Varronianae");
-
19 di attribuzione incerta;
-
tutte le altre considerate spurie.
Opere: Nel De comoediis
Plautinis, Varrone individuò ventuno commedie
sicuramente autentiche: 1) Amphitruo; 2) Asinaria (Commedia degli asini);
3) Aulularia (Commedia della pentola); 4) Captivi (I prigionieri); 5) Curculio;
6) Càsina; 7) Cistellaria (Commedia della cassetta); 8) Epidicus; 9) Bàcchides;
10) Mostellaria (Commedia del fantasma); 11) Menaechmi; 12) Miles
gloriosus (il soldato fanfarone); 13) Mercator (il mercante); 14) Psèudolus; 15)
Poenulus (L'uomo di Cartagine); 16) Persa (Il persiano); 17) Rudens (La gomena);
18) Stichus; 19) Trinummus (Le tre monete); 20) Truculentus; 21) Vidularia
(Commedia del bauletto; pervenuta in forma
frammentaria). Esistono anche opere
incerte tra cui: Commorientes, Colax, Gemini lenones, Condalium, Anus,
Agroecus, Faerenatrix, Acharistio, Parasitus piger, Artemo, Frivolaria,
Sitellitergus, Astraba.
FILATELIA
ITALIA, Anno 2010

PLISNIER CHARLES
(Belgio)
Nato a Ghlin,
Hainaut nel 1896, morto a Bruxelles nel 1952.
Partecipò
giovanissimo alla vita letteraria e politica del proprio paese, aderendo al
partito comunista, da cui uscì nel 1928.
Dedicatosi
dapprima alla poesia, diede il meglio di sé nei racconti e nelle novelle che
testimoniano il suo spirito di rivolta contro la società contemporanea. Il
successo ottenuto dalla raccolta di novelle Passaporti falsi (1937),,
che, primo straniero, gli fece vincere il Premio Goncourt, portò alla notorietà
anche il romanzo Sposarsi, pubblicato l’anno precedente.
Seguirono i cicli
Delitti (1939-1941), dura requisitoria contro un certo tipo di
famiglia borghese, e Madri (1946-1950); le raccolte di novelle
La matriochka (1949); il romanzo La bellezza delle brutte (1951),
forse la sua opera migliore, e Follie dolci (1952). (da Enc.
Rizzoli-Larousse)
FILATELIA
BELGIO Anno
1957 (1013)

PLOMLEY FRANCIS
ROY
(Inghilterra)
Nato il 2° gennaio 1924 a Kingston upon Thames (Surrey).
Morto il 28 maggio 1985 a Londra,
Figlio di un farmacista,
frequentò il College School a Wimbledon. Terminati
gli studi
ha lavorato prima come agente immobiliare, poi per un'agenzia di pubblicità di
Londra e in seguito nel campo dell'editoria. Il
suo scopo originario era quello di diventare un attore e recitò in piccole
parti in una serie di film. Nel 1936 divenne annunciatore e poi il produttore
per la Broadcasting
Company International (IBC).
Lavorò alla stazione di Parigi dell’IBC, Poste Parisien. Tra
la metà del 1937 e la fine del 1939 si occupò della scrittura di testi e poi
della produzione, viaggiando avanti e indietro tra le due stazioni IBC in
Francia e gli uffici e studi della società a Londra. Fu anche presentatore di
programmi di varietà della
Radio
Normandia Calling, registrati
dal vivo nei teatri delle località balneari del Regno Unito ottenendo alti
indici di ascolto. [
Questa parte della sua
carriera terminò bruscamente allo scoppio della Seconda guerra mondiale.
Plomley e sua moglie
rimasero a Parigi, da dove dovettero fuggire per rientrare nel Regno Unito
quando i tedeschi occuparono la Francia.
Nel 1941, ideò per la
Radio BBC la serie Desert Island Discs. Nel
gennaio 1942 fu trasmessa la prima serie di otto programmi settimanali. Ogni
spettacolo consisteva in un colloquio con una celebrità. Plomley ottenne grande
successo, in parte dovuto alla sua abilità come intervistatore e in parte alle
sue meticolose ricerche sugli argomenti che trattava.
La carriera di Plomley
non si limitò solo alla trasmissione di
Desert
Island Discs. Si dedicò a sceneggiature
varie per film.
Nel 1975 ottenne il
premio OBE. Dal
1957 al 1959 è
stato Presidente dell'Associazione Scrittori per la Radio e Televisione, ed è
stato votato BBC Radio Personality of the Year nel 1979. Ha pubblicato 16 opere
teatrali e un romanzo.
FILATELIA
INGHILTERRA Anno 2014

PLUNKETT JOSEPH
(Irlanda)
Nato a Dublino
City, il 21 November 1887 . Morto il 4 May 1916 a Kilmainham Gaol,Dublino.
Nazionalista
irlandese, poeta, giornalista, e uno dei leader della Pasqua del 1916.
Nato in una
famiglia benestante, non ebbe una infanzia felice a causa della tubercolosi
contratta in giovane età. Una malattia che fu un peso per tutta la sua breve
vita.. Ha trascorso parte della sua giovinezza nei climi più caldi del
Mediterraneo e del Nord Africa. Ha studiato presso l'Università Cattolica School
(CUS) e dai gesuiti presso il College Belvedere a Dublino e poi a Stonyhurst
College, nel Lancashire, dove ha acquisito una certa conoscenza militare del
Corpo di formazione degli Ufficiali.
Studiò l’
Esperanto e fu uno dei fondatori della Lega Esperanto irlandese. Si unì alla
Lega gaelica e iniziò a studiare con Thomas MacDonagh, con il quale strinse una
lunga amicizia. I due erano entrambi poeti con un interesse per il teatro, ed
entrambi erano primi membri del comitato provvisorio dei Volontari irlandesi..
L’interesse di Plunkett per il nazionalismo irlandese si diffuse in tutta la sua
famiglia, in particolare ai suoi fratelli più piccoli George e John, così come a
suo padre, che permise che la sua proprietà in Kimmage, a sud di Dublino, fosse
utilizzata come un campo di addestramento per i giovani che volevano sfuggire
alla coscrizione in Inghilterra durante la prima guerra mondiale.
Plunkett fu uno
dei membri originali del Comitato militare IRB, era responsabile per la
pianificazione della crescita e fu in gran parte organizzatore della rivolta di
Pasqua. Poco prima dell’insurrezione armata, fu ricoverato in ospedale per
l’acuirsi del suo male. E dopo aver subito un intervento chirurgico alle
tonsille fu al fianco dei compagni nei momenti tragici che seguirono alla
rivolta.
Dopo l’esito
negativo dell’insurrezione fu imprigionato e condannato a morte per
fucilazione. Poche ore prima di affrontare il plotone di esecuzione sposò in
carcere Grazia Gifford.
Opera: Le poesie
di Joseph Mary Plunkett sono state pubblicate postume dalla sorella del poeta,
Geraldine. Il volume comprende due sezioni: La prima, Occulta, avrebbe
dovuto essere il prossimo libro del poeta; la seconda sezione, Poesie
precedenti e successive, incorpora selezioni dal primo libro di poesia di
Plunkett Il cerchio e la spada (1911), che Geraldine Plunkett ritenne
degne di pubblicazione e le poesie scritte dopo quelle in Occulta.
FILATELIA
IRLANDA Anno 1966

PLUZHNIK EVGENIY
PAVLOVICH
(Ukraina)
Nato nel 1898. Morto nel 1936.
Poeta e scrittore ucraino.
FILATELIA
UKRAINA Anno
2008,
Busta postale.

PO CHÜ-I (BAJ
JUYI)
(Cina)
Nacque nel 772 e
morì nell’ 846.
Dopo la
conclusione degli studi fu funzionario di stato durante il declino della
dinastia T’ang e rimase in carica nonostante le varie crisi politiche e le
sventure del suo paese di cui fu spettatore.
Le sue opere sono
scritte in modo semplice e facilmente comprensibile. Si dice che le leggesse ad
una vecchia contadina e che riscrivesse le parti che la donna non riusciva a
capire. La sua opera comprende memoriali, raccolte di saggi, lettere, una
enciclopedia in trenta volumi.
La parte più
importante è però costituita da versi. Le sue poesie sono caratterizzate da
semplicità e chiarezza e sono a contenuto moralistico e talvolta politico. Fu
molto noto tra la sua gente; si dice che alcuni suoi versi fossero persino
scritti sui muri. Celebre è il Canto dell’eterno rimorso sul tragico
amore dell’imperatore Hsuan-tsung e della favorita UIang Kuei-fei e il Canto
di p’i-p’a, storia di una donna bella e infelice.
FILATELIA
FORMOSA Anno
1967 (571)

Podjavorinská
Lyudmila
(Slovacchia)
Nata a Upper Bzince il 26 aprile
1872. Morta il 2 marzo 1951 a Novo Mesto nad Vahom.
Autrice di romanzi, autrice di
poemi epico lirici e poetessa,.
Nota come Podjavorinská Lyudmila,.
Il suo vero nome era Lyudmila Riznerová. Nei suoi lavori usò numerosi
pseudonimi: Bravo, Damasceno, L. Šeršelínová, L. Špirifangulínová, Ludek,
Lyudmila, Lyudmila Ružodolská, Lyudmila Veselohorská, L. Vrzalovská, M.
Ružodolský, Milko Ružodolský, Calendula, Fiordaliso, Podjavorinská, Sojka , la
zia Lyudmila e altri.
Nata in una famiglia di insegnanti e
trasferitasi nel 1910 a Novo Mesto nad Vahom, studiò a Bzince dove iniziò la sua carriera letteraria sotto la
guida dello zio Luigi Rizner, un pastore locale e dello scrittore John
Pravoslav Leska. In
seguito lavorò per breve tempo come funzionaria della Croce Rossa.
I suoi primi lavori furono pubblicati su un giornale di Pest e
sulla rivista “Patria e il mondo” negli anni 1887-1888. In Slovacchia, dal
1892, iniziò a pubblicare su quotidiani nazionali e scrisse per i bambini
sulle riviste “Zornička” e “Bambini”, inizialmente collaborando con poesie e in
seguito anche con racconti
Nelle sue opere mostra il destino amaro della gente
comune, sondando in profondità l'animo umano e analizzando il lavoro rurale e la
vita quotidiana delle famiglie.
Inizialmente i temi trattò i temi
con un certo distacco e con un pizzico di umorismo ma presto si occupò in modo
più serio dei personaggi, analizzandone le varie situazioni e introducendo un
realismo più accentuato, sulle orme di altri autori come Jane Smith Svetozar
Vajansky. o Tajovský Joseph Gregor. Nel mondo della letteratura slovacca è
considerata come la fondatrice della moderna letteratura slovacca per i bambini.
Opere per adulti: La scimmia Padrino , 1892, I desideri incerti,
(1892), Urti,( 1892), Protiva (1893), Strade diverse (1894), All' indomani (1895), Dalla vita
Vesna, (1895), Ideal (1896), Fine (1896), Per la felicità (1897), Ondras (1897), News (1898), Duro Kotúlku Fako,
(1899), - Sotto svietňom, (1899), A poco a poco (1900), Dopo
che la palla, (1903), Al
ballo, (1905), In schiavitù,(1905), Deliri, l'emendamento
(1906), Dove si è arrivati (1906), Due
fratelli, felicità e infelicità agente (1909), Donna, (1910), Slave (1914),
Prelude (1915), Ballate, (1930), Maria Maddalena, (1937), Canzoni
di solitudine, (1942), Ballate e leggende, (1946).
Opere per bambini: Cottage slovacca,(1908), Ploughman,
(1909), Shaddai, (1909), Slovak, versi per i
bambini piccoli, (1921), Zajko Boyko, (1930), Versi
per i più piccoli (1930), Vaso di miele (1930, Magic skielka,
(1931), L'Agnello di Dio (1932), Lark (1939), Campane (1942),Chin
(1943), Pannocchie (1947).
FILATELIA
CECOSLOVACCHIA Anno
1972 (1127)

POE EDGAR ALLAN
(U.S.A.)
Figlio di due
attori girovaghi, il padre Davide di origine irlandese, e la madre Elisabeth
Arnold di origine inglese, Poe nacque a Boston il 19 gennaio del 1809.
Rimasto orfano
all’età di due anni, il padre alcolizzato sparì senza lasciar tracce e la madre
morì all’età di 24 anni di mal sottile, fu adottato da un ricco mercante di
Richmond, il signor Allan di cui assunse il nome e ricevette una educazione che
proseguì in Inghilterra dopo il trasferimento dei genitori adottivi avvenuto nel
1815.
Rientrato in
patria, frequentò la scuola Clarke e si iscrisse poi all’università di Virginia
dalla quale venne allontanato nel 1826 per indisciplina. Fu per Poe l’inizio di
un periodo di dissolutezza durante il quale si diede all’alcool, al gioco,
manifestando una instabilità di carattere che sarà la costante della sua vita e
le cui cause sono da ricercarsi in una carenza di affetti e in una invincibile
solitudine
Nel marzo del
1827, anno in cui pubblicò un volume di poesie dal titolo Tamerlano e altre
poesie, abbandonò la casa adottiva, si arruolò nell’esercito ed entrò
nell’Accademia di West Point, ma, insofferente della vita rigida che doveva
condurre, fu allontanato dopo tre anni per indisciplina. Trasferitosi dapprima a
New York e poi a Baltimora presso la sorella del padre, Maria Clemm (che fu per
lui una seconda madre) vinse cento dollari messi in palio dal “Baltimore
Saturday Visitor” con il romanzo Manoscritto trovato in una bottiglia
(1833). Il successo gli procurò nel 1835 la direzione del “Southern Literary
Messenger” la cui tiratura, grazie al suo impegno di scrittore, salì da 700 a
15.000 copie. Fu in quel periodo di una attività frenetica e neppure il
matrimonio con la cugina Virginia Clemm, di quattordici anni, valse a dargli un
equilibrio e ad allontanarlo dal vizio del bere.
Nel 1837 lasciò
la direzione del giornale e si trasferì a Filadelfia per lavorare al
“Gentleman’s Magazine”. Cominciarono intanto ad apparire su diverse riviste i
suoi ‘racconti del terrore', Berenice (1835), Ligeia (1835),
La rovina della casa degli Usher (1839), Il cuore rivelatore (1842),
La maschera della morte rossa (1942), Il gatto nero (1843), Il
pozzo e il pendolo (1843), La verità sul caso del signor Valdemar
(1845) e altri. Pubblicò pure il suo unico romanzo Le avventure di Gordon Pym
(1837-38) nel quale sono presenti tutti i temi della sua narrativa: la paura
della morte, il fascino del mare, il senso del mistero, l’ignoto dell’Antartide.
In seguito i suoi racconti furono raccolti in volumi dai titoli significativi
che ne contraddistinguono il contenuto: I racconti del terrore, I racconti
dell’incubo, I racconti del mistero, I racconti dell’impossibile, I racconti del
grottesco e dell’arabesco.
Rotti i rapporti
con il “Gentleman’s Magazine”, dopo un periodo di miseria, scrisse per il
“Graham’s Magazine”, la cui tiratura in due anni passò dalle 5000 alle 40.000
tirature. Spirito inquieto, lasciò il giornale ed ebbe a soffrire un periodo
tragico e travagliato: la moglie gravemente colpita dalla tisi, lui ammalato,
sempre più dedito all’alcool. A questo periodo risalgono alcuni racconti tra i
più noti: Il delitto di Rue Morgue (1841), Il mistero di Marie Roget
(1842), La lettera rubata (1845).
Poe si applicò
sia nel ricostruire enigmi che affascinavano l’opinione pubblica come il caso di
Marie Roget, sia nel creare perfetti meccanismi che il suo personaggio Dupin
metteva in atto e che furono di modello per molti scrittori di gialli. La sua
capacità di esperto crittografo toccò il culmine nel lungo racconto Lo
scarabeo d’oro (1843), considerato uno dei suoi capolavori.
Nel 1845 si
trasferì a New York e sull’”Evening Mirror” pubblicò la lirica Il corvo
che gli procurò un tale successo da poter comprare il “Broadway Journal”, che
cedette un anno dopo per difficoltà finanziarie. Nel 1847 la moglie Virginia
morì e lo scrittore si dette a una vita frenetica costellata di viaggi, di
amicizie femminili, di attacchi di delirium tremens. Continuò comunque, a
pubblicare bellissime liriche. Nel 1848 pubblicò Eureka, un poema in
prosa.
Dopo un ultimo
soggiorno a Richmond, mentre si apprestava a passare a nuove nozze con la ricca
Elmira Royster Shelton, fu trovato una sera in gravi condizioni davanti ad una
taverna. Portato all’ospedale morì il 3 ottobre 1849.
Poe è a buon
diritto considerato come uno dei massimi rappresentanti della letteratura
mondiale e americana.
FILATELIA
BULGARIA Anno
2009 (Mic.4883), UNGHERIA Anno 1948 (85 PA.), NICARAGUA Anno 1972 (760),
MONACO Anno 2009 (Mic.2933), SAN MARINO Anno 2009, USA Anno 1949 (537),
2009 (Mic. 4471)
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POGODIN
NIKOLAI FYODOROVICH
(Russia)
Nato il 16
novembre del 1900 a Gundorovskaya Stantsiyra. Morto a Mosca il 19 settembre del
1962.
Di famiglia
contadina, ricevette una educazione elementare e a 14 anni iniziò a lavorare,
impegnandosi in diverse attività, garzone in un negozio di abbigliamento poi in
un negozio di macchine, venditore di giornali.
Cominciò a
scrivere verso i venti anni inviando corrispondenze ai quotidiani "Molot" e "Pravda".
Un punto di svolta nella sua vita fu determinato dalla visita
di un cantiere di Stalingrado in cui venivano costruiti trattori. Dopo la visita
alla fabbrica, si sentì spinto a scrivere opere drammatiche sulla
industrializzazione.
La sua prima
opera teatrale fu What he saw and felt there,
Pogodin said, turned him once and for all into a dramatic writer. Pensò di
scrivere opere sulla industrializzazione comincio con la stesura di un drammaTempo
(1929), scritta in soli sette giorni.
Preparò poi per
il Teatro di Stato di Mosca un secondo dramma Impertinenza che però non
venne rappresentato. Seguirono Poema di una accetta (1930) che si svolge
in una fabbrica dove viene creata un’anti ruggine, Il mio amico (1932)
sulla costruzione di una fabbrica, Dopo la palla (1934) sugli abitanti
di un Kollkhoz, Gli aristocratici (1934), che ottenne un vasto successo,
imperniata sul tema assai diffuso in quegli anni del “ravvedimento politico” e
sulla riabilitazione dei criminali in campi di lavoro
Scrisse una
trilogia su Lenin e il giovane governo sovietico: L'uomo con un fucile
(1937); Le campane del Cremlino (1940 ), e La terza patetica
(1958). Per questa trilogia ricevette il Premio Lenin.
Tra il 1951 e il 1960 Pogodin fu redattore capo della
rivista “Teatro” e responsabile per la pubblicazione nel 1954 di Gli ospiti
di Leonid Zorin, una delle prime opere del post-Stalin.
Fu anche autore
prolifico in diversi generi letterari. Scrisse libretti per opere, La
Gioconda (1939), drammi psicologici Un sonetto del Petrarca (1957),
Rapsodia azzurra (1961).
Al termine della carriera letteraria
si dedicò ad opere in cui poteva inserire accenni alla morale, all’esame dei
valori della gioventù sovietica quali Il piccolo studente (1958) e il
romanzo Collana d’ambra (1960).
Per il
coronamento della sua carriera gli venne assegnato per due volte l’Ordine di
Lenin.
FILATELIA
URSS Anno1971 (Mic.
3940), RUSSIA Anno 1999
 _jpg.jpg) 
Pogorelsky Antoniy
(Russia)
Nato nel 1789 e morto nel 1836.
Il Conte Alexey Perovsky (nome d’arte
Anton Pogorelsky) è stato un figlio illegittimo del Conte Alexey Razumovsky,
fratello del conte Vasili Perovsky.
Fu l'autore del un romanzo Il popolo sotterraneo ben noto ai bambini russi,
FILATELIA
USSR , 1984, (Busta postale)

POHL FREDERICK
(U.S.A.)
Autore di libri di fantascienza, iniziò la carriera letteraria scrivendo storie
di FS per la Astonishing Stories e Super Science Stories, ottenendo subito un
vasto successo tra il pubblico e i critici, un preludio che fu premiato durante
la sua carriera con i Premi più prestigiosi in campo fantascientifico.
Adolescente
frequentò la prestigiosa
Bronx High School of
Science, dove conobbe il collega scrittore
Isaac Asimov,
la cui amicizia durò tutta la vita. Tuttavia era il periodo della
Grande Depressione
e Pohl dovette abbandonare la scuola a quattordici anni per trovarsi un lavoro.
A sedici anni si unì alla
Young Communist League,
un'organizzazione che si opponeva al razzismo e al fascismo europeo, ma, secondo
alcuni, ne fu espulso perché i membri anziani del partito pensavano che il
fandom di
fantascienza di cui si occupava corrompesse la gioventù. La versione di Pohl è
che dopo il patto tra Stalin e Hitler nel 1939 la Lega cambiò linea politica e
lui decise di uscirne.
Pohl si sposò 5
volte, e una delle sue mogli, la terza,
Judith Merril,
fu una importante figura nel mondo della fantascienza. Fu amico di
C.M. Kornbluth,
col quale collaborò alla stesura di diversi racconti e alcuni romanzi,
Viaggiò a lungo attraverso gli Stati Uniti, l’Europa e l’Asia per tenere
conferenze.
Tra le sue numerose opere (Il tunnel sotto il mondo, Uomo più, Il pianeta
Jem, Il mondo alla fine dei tempi, Outnumbering the Dead, Ferma a Slowyear, Le
voci dei cieli, O Pioneer, L'assedio dell’eternità) emerge il romanzo I
mercanti dello spazio scritto in collaborazione con C.M.Kornbluth.
È autore, tra l'altro, di opere non-fiction come Angry: La nostra Terra,
in cui si occupa di problemi ambientali, (scritto in collaborazione con Isaac
Asimov), e di Chasing Science.
OPERA: I
mercanti dello spazio.
Scritto assieme a Kornbluth nel 1953. (Pohl, da solo, dopo la morte di Kornbluth,
scrisse nel 1984 un seguito The Merchants' War))
Mitchell Courtenay è un pubblicitario della Fowler Schoken Association a cui è
assegnato il più importante progetto: commercializzare il pianeta Venere. Il suo
compito è di convincere, con le armi della pubblicità e della comunicazione,
l'intera umanità sulla bontà della conquista del pianeta. Con il conferimento di
quest'incarico, pero, per Courtenay cominciano i guai. Sullo sfondo della lotta
fra i vari poteri, palesi e occulti, che dominano la società, il nostro eroe
dovrà misurarsi con la principale compagnia pubblicitaria concorrente, con un
suo rivale alla Fowler Schoken Association e con gli "Indietristi", una sorta di
setta segreta che predica un ritorno dell'umanità a valori e principi del
passato. In un crescendo di avvenimenti, Courtenay si ritroverà a passare da
alto papavero di una multinazionale a semplice consumatore, sperimentando sulla
propria pelle i messaggi propagandistici a cui sono sottoposti tutti i cittadini
e che lui stesso ha contribuito a creare
FILATELIA
CORA DEL NORD Anno 1980 (Mic. 2005), SAN MARINO Anno 1998 Fogl.

Pol Miquel Martí
(Spagna)
Nato
il 19 marzo 1929. Morto l’11 novembre del 2003 .
Miquel Martí Pol è stato uno dei
più popolari poeti catalani del 20 ° secolo.
Di umili origini e ha dovuto
smettere di studiare a 14 anni, per iniziare a lavorare in una fabbrica..
Tuttavia, ha iniziato a pubblicare poesia nel 1954. Nel 1970 gli è stata
diagnosticata la sclerosi multipla..
Nonostante la sua malattia, ha continuato a pubblicare poesie di alta qualità..
La sua poesia divenne molto popolare in Catalogna .
Opere: Paraules 1954,
Vint-i-set tres poèmes en temps..
1972. . L'arrel ho l'Escorca.
1975. .
El llarg viatge. 1976.
. Amb vidres a la cantava.
1977. .
Estimada Marta. 1978.
. Suite de Parlavà.
1991.
FILATELIA
ANDORRA Anno 2011

POLATSKI (POLOTSK) SIMON (SAMUEL PETROWSKI-SITNIANOVIZ)
(BIELORUSSIA)
Nato nel 1629. Morto nel 1680.
Considerato il fondatore della poesia moderna russa, apparteneva ad una delle
più ricche famiglie mercantili di Polatsk.
Dal 1643 studiò teologia a Kiev in un collegio greco.ortodosso. Nel 1650 circa
entrò nell’Accademia dei Gesuiti di Vilnia, dove dovette seguire la linea
greco-romana.
Scrisse due “poesie svedesi” in onore di Carlo X , “Il re passa in rassegna i
suoi ufficiali” e “La disperazione del re svedese” (1567).
Quando scoppiò la guerra contro la Russia, Polatski ritornò nella sua città
natale e si riconvertì all’ortodossia. Nel 1656 e nel 1660 organizzò solenni
riunioni in favore dello zar Alexei Mikhailovich, e nel 1664 si trasferì a Mosca
dove divenne uno dei principali ideologi dell’unificazione di tutte le terre
ortodosse sotto il controllo della Russia e insegnante di latino e polacco
presso la polizia segreta russa,
Nel 1667 ebbe l’incarico di insegnante dei figli dello zar.
In Russia cominciò a scrivere numerose poesie e si occupò di teatro.
Nel 1678 organizzò il primo ufficio stampa al Cremlino e nel 1680 creò un
progetto per la fondazione della prima scuola russa, l’Accademia di
slavo-greco-latino.
Polatski è una delle principali figure della letteratura russa del 17° secolo.
FILATELIA
BIELORUSSIA Anno 1995 (109)

POLEVOY BORIS NIKOLAEVICH (pseud. di B. N.
Kampov)
(Russia)
Nato a Mosca nel
1908. Morto nel 1981.
Figlio di un
medico ebreo, si laureò presso l’Istituto tecnico industriale di Tver. Lavorò
inizialmente come tecnico presso una fabbrica tessile di Kalini. Sotto lo
pseudonimo di Polevoy cominciò a collaborare con diversi giornali, con articoli
propagandistici.
I suoi numerosi interventi
giornalistici, pubblicati nei giornali più influenti dell'URSS, non solo hanno
simboleggiato la propaganda sovietica ma hanno influenzato il comportamento
sovietico.
È forse il più noto giornalista che
ha segnalato sulla Pravda le atrocità ad Auschwitz dopo la liberazione.
Una delle sue opere più note,
Storia di un uomo reale, fu pubblicata nel 1952 in inglese e ristampata nel
1970. Fu membro del Partito comunista dell’Unione sovietica dal 1940 fino alla
morte.
La sua popolarità con i lettori
sovietici, basata su raccolte di racconti e romanzi, non diminuì mai.
FILATELIA
BULGARIA Anno 1977 (2319,
Autografi degli scrittori presenti alla
Conferenza di Sofia), RUSSIA Anno 2005 Busta postale, URSS 1987
Busta postale.

POLEZAEV
ALEKSANDR IVANOVIC
(Russia)
Nato a Ruzaevka,
governatorato di Penza, nel 1804. Morto a Mosca nel 1838.
Caduto in
disgrazia a causa del poemetto autobiografico Saska (1825), che per il
contenuto sociale venne accolto sfavorevolmente dalla zar Nicola I, fu
arruolato come soldato semplice nel 1926 e inviato nel Caucaso (1829-1833).
Poeta originale e
profondo, fu autore di raccolte liriche e di poemi pervasi da una profonda
umanità e solitudine: Il canto di un irochese prigioniero (1928),
Indignazione (1934).
FILATELIA
RUSSIA
Cartolina postale.

POLIANOV, DIMITR (Pseud.
DI DIMITR IVANOV POPOV)
(Bulgaria)
Nato il 4
dicembre 1876, in Karnobat. Morto il 25 Settembre 1953, a Sofia.
Nel 1892,
Polianov aderì ad una delle prime organizzazioni sociali democratiche in
Bulgaria. Ha cominciato a pubblicare nel 1894. Le sue poesie rivoluzionarie
Idolo Deposto e La nascita di una proletaria lo fecero conoscere nel
mondo letterario del movimento proletario bulgaro.
Polianov ha
scritto la collezione Drops Sea (1907) in cui difese gli ideali
rivoluzionari e denunciò la borghesia in articoli di giornale e con poesie
raccolte in Versi di ferro (1921). Ha inoltre curato i giornali
comunisti bulgari politici e letterari “Chervensmiakh” (1920-23) e “Nakovalnia”
(1925-1933).
La sua poesia è
presente in collezioni quali la Colomba bianca (1951), dove celebra la
pace, l'amicizia bulgaro-sovietica e la vittoria dei lavoratori.
Nel 1950 a
Polianov è stato assegnato il Premio Dimitrov.
Opere:
Subrani suchineniia, voll. 6. 1960-61. In traduz. russa: Antologiia
bolgarskoi Poezi, 1956.
FILATELIA
BULGARIA Anno 1976 (2263)

POLISCHUK VALERIAN
LVOVICH
(Ukraina)
Nato nel1897. Morto nel 1937.
Poeta e scrittore ukraino
FILATELIA
UKRAINA Anno 2007, Busta postale.

POLO MARCO
(Italia)
Nato a Venezia nel 1254,
appartiene ad una nobile famiglia di origine probabilmente dalmata, dedita al
commercio, con botteghe e fondaci in Venezia e in altri porti del Mediterraneo e
anche nel Mar Nero. Suo padre Niccolò e suo zio Matteo, per ampliare la loro
zona commerciale, si erano spinti fino a Cambalig (Pechino) dove erano stati
ricevuti dal conquistatore mongolo Kublai Khan. Dopo quindici anni di permanenza
in Cina, al loro ritorno a Venezia avevano riabbracciato Marco, il figlio di
Niccolò, allora quindicenne, Le ricchezze vedute in Cina, l’incitamento di
Kublai a continuare i rapporti commerciali, spinsero i due fratelli a partire
per un nuovo viaggio nel 1271, stavolta in compagnia di Marco. La carovana dei
Polo penetrò nell Asia dalla costa del Mare di Levante, attraversò l’Anatolia,
l’Armenia, la Persia, lungo un itinerario che nessun europeo aveva mai percorso.
Toccarono le pianure della Boccaria, i Monti del Corassan, gli altipiani del
Pamir, la catena dello Tien-Scian, i deserti del Sinchiang e del Gobi, finché
non arrivarono a Cambalig dove furono accolti alla corte imperiale di Kublai.
L’accoglienza dell’imperatore
fu fastosa anche perché Kublai aveva compreso che i rapporti tra occidente e
Oriente sarebbero stati proficui per la Cina. Per di più il sovrano si affezionò
al giovane Polo, il quale divenne un suo consigliere e poté seguirlo nei viaggi
in varie parti dell’impero, consentendogli di vedere e di conoscere la vita e
la cultura di quelle popolazioni. Marco ebbe importanti incarichi: fu preposto
al governo di province, ebbe incarichi ispettivi, fu ambasciatore in Birmania e
in India. Dopo diciassette anni di permanenza in Cina, la nostalgia della
laguna prevalse sui suoi impegni orientali, tanto da spingerlo a riprendere la
via del ritorno in una occasione particolare: quando dovette accompagnare una
principessa cinese destinata sposa al al sovrano di Persia.
La carovana partì per nave,
facendo un lungo periplo che la portò a costeggiare le coste della Cina,
dell’Indocina, della Malesia, di Sumatra, dell’India, dell’Iran.
Nel 1295 Polo rivide Venezia
di cui seguì le vicende politiche nella lotta contro la rivale Genova. Dopo la
battaglia di Curzola (secondo altri durante uno scontro di galee che nel Mar di
Levante gareggiavano per accaparrarsi i mercati e i commerci migliori) lo
ritroviamo prigioniero dei Genovesi, in una cella dove già si trovava
Rustichello da Pisa, un modesto letterato, al quale racconta le sue esperienze
in Cina.
Costui scrive le avventure
raccontate in ‘volgare gallico’, la lingua d’oil allora molto nota. Nascono
così Le Meraviglie del mondo, comunemente note col nome di Il
milione, sembra fosse questo il nomignolo dato a Marco Polo.
Il libro ha subito una
immensa fortuna tanto da essere tradotto in molte lingue, anche in latino. Oggi
esistono oltre 200 codici i quali riportano molte varianti. Con l’avvento della
stampa si cominciarono a fare del libro edizioni in molte altre lingue.
Dall’opera emerge come Polo
fosse un osservatore acuto, la cui mente in quei venticinque anni di permanenza
in Cina immagazzinò una enorme quantità di notizie, di dati e di fatti che
sollecitarono altri visitatori e missionari, spinti verso quei luoghi con scopi
di propaganda religiosa, e mercanti attirati dalle enormi ricchezze che Polo
aveva descritto. Molti viaggiatori seguirono gli itinerari terrestri percorsi
dai Polo, dando vita a quella ‘strada della seta’ che ebbe larga fortuna nel
Medioevo: altri seguirono le rotte marittime. L’opera contribuì anche alle
scoperte geografiche. Basti pensare che dopo il dono di una copia del Milione
a Enrico il Navigatore, i portoghesi sotto la guida di Vasco de Gama
intrapresero la circumnavigazione dell’Africa intera per raggiunger la Cina.
Probabilmente anche Colombo conobbe il Milione e fu uno dei tanti motivi
che indusse i sovrani di Spagna a fornirlo di caravelle per raggiungere il
mitico Catai e le sue ricchezze.
Ma, indipendentemente da
queste conseguenze, che Marco Polo non poteva prevedere, il viaggiatore
veneziano fu venerato da cinesi e giapponesi per aver rivelato al popolo intero
la loro cultura e civiltà, e rimane uno dei maggiori viaggiatori di tutti i
tempi.
IL LIBRO Il Milione o Le
meraviglie del mondo Il titolo completo secondo la tradizione è Il libro
di Messer Marco Polo cittadino di Venezia, detto Milione, dove si raccontano le
meraviglie del mondo. Vi si narrano le avventure dell’esploratore mercante
che fra ambascerie, commerci, governatorati e incarichi vari, visse alla corte
del grande imperatore cinese Kublai Khan e poté conoscere terre e costumi delle
favolose regioni del Catai e del Cipango. Il libro è stato composto a Genova, da
Rustichello da Pisa, compagno di prigionia, un modesto letterato che nel 1271
aveva scritto il romanzo Meliadus. Il testo fu per secoli trasformato e
deformato da varie edizioni in italiano, francese, latino, finché, in epoca
moderna, non venne rivisitato e ricostruito da Luigi Foscolo Benedetto, secondo
una riedizione integrale in francese e poi divulgato in una nuova edizione
italiana.
È la rievocazione fatta da
Marco Polo al suo rientro a Venezia delle ricchissime e allora misteriose
regioni orientali, un racconto espresso con un tono di meraviglia. Famose sono
le pagine sul Veglio della Montagna (una leggenda che ha tracce medievali),
sulla vita e sulle varie residenze fastose dell’imperatore Kublai.
Polo ricorda anche epiche
battaglie come quella tra il re Alau Halagu, Khan di Persia, e il re Berke Khan
dell’Orda d’Oro, dove con rara efficacia è resa la lotta sanguinosa per la
conquista di territori e di gloria. Il Milione è anche un importante
documento storico per il lavoro svolto da un ‘occidentale’ in un ambiente del
tutto diverso dove ricoprì funzioni di governatore, applicando la saggezza
occidentale ad usi e costumi orientali.
Stupende le descrizioni di
terre nuove, visitate durante molteplici viaggi in compagnia dell’imperatore,
attraverso lande sconfinate, a contatto con genti e popolazioni sconosciute
talvolta anche agli orientali stessi che le avevano relegate in dicerie e favole
antiche.
Altrettanto importanti le
descrizioni di piante sconosciute come le spezie, il pepe, il gengiavo o
l’abbondanza di minerali come il carbon fossile del Catai, le pietre preziose e
il petrolio dell’Armenia.
Splendide pure le
descrizioni di palazzi meravigliosi in cui l’oro era profuso a piene mani; le
folle prostrate davanti all’imperatore, ai potenti, davanti ai templi e agli
idoli; schiere armate in marcia o in piena battaglia, costumi, linguaggi,
sentimenti mai noti alla pur antichissima civiltà mediterranea.
Con il Milione Marco
Polo diede all’Italia un’opera epica che questa ancora non aveva nel suo
patrimonio letterario e che le mancava nel confronti con la letteratura
cavalleresca di altri popoli.
FILATELIA
CECOSLOVACCHIA Anno 1994
(2 valori), CROAZIA Anno 1995 (314), ITALIA Anno 1954 (740/1),
1995 (2239), MACEDONIA Anno 2004 (327), MONACO 2004 (2464),
SAN MARINO 1986, VATICANO 1996 (5valori)
POLOTZKIJ
SAMUIL EMEL’JANOVIC PETROVSKIJ detto Simeon
(Russia)
Nato in
Bielorussia nel 1639. Morto a Mosca nel 1680.
Fu precettore dei
figli dello zar Alessio Michailovicc ed ebbe una parte considerevole
nell’evoluzione intellettuale e religiosa della Russia, contribuendo
all’introduzione della cultura occidentale.
Scrisse opere
teologiche La corona della fede cattolica, opere polemiche Il bastone
del governo (1668) e traduzioni.
Nella sua qualità
di poeta di corte compose poesie di occasione, raccolte in Il giardino
multicolore (1678) e commedie di carattere didattico Nabucodonosor, Il
fanciullo prodigio, rappresentate a corte e nelle scuole.
FILATELIA
BIELORUSSIA Anno
1995 (109)
POMBO RAFAEL
(Colombia)
Nato a Buga nel 1833 e morto a Bogotà nel 1912.
Studia ingegneria e si dedicò in seguito alla politica. Fu membro del
Parlamento colombiano.
Sensibile all’influsso dei poeti romantici europei, coltivò generi lirici con
musicalità e ricchezza di immagini. Venne considerato uno dei più grandi poeti e
narratori del romanticismo ispano americano. Tra i temi della sua poesia,
presenti in Ora di tenebra e Preludio di primavera, emerse l’amore
per la natura, la solitudine, la disperazione. Nel 1816/17 a Bogotà venne
stampata la sua opera omnia in Poesie complete e Traduzioni poetiche
(1917)
La popolarità gli derivò dalle opere antologiche e dalla letteratura rivolta ai
giovani, in particolar modo dai Racconti illustrati e racconti morali per
bambini (1854), racconti in rima che hanno come personaggi Simon el Bobito,
Donna Panfaga, Renacuaio paseador, Stufato e il suo gatto, Pastorcita, La povera
vecchia, Il bambino e la farfalla.
Pombo si affidò ai ricordi della sua infanzia per ricrearli e ricordarli ai
ragazzi, per cui in essi è tuttora vivo il senso del passato che emerge dai suoi
personaggi, in particolar modo Rin Rin, i vestiti della Povera vecchia e in
particolar modo la Pastorella.
FILATELIA
BRASILE Anno 1994 (2208), COLOMBIA Anno 1980
(658/60 P.A.), 2012 (1690)
  
Pompeia d'Avila Raul
(Brasile)
Giornalista,
narratore, editorialista, Era figlio di un avvocato, si distinse subito negli studi.
Nel 1879, quando ancora si trovava
al collegio Pedro II, scrisse il primo libro, Una tragedia in Amazonia
(1880).
Nel 1881 iniziò il corso di
diritto in Sao Paulo ed entrò in contatto l'ambiente letterario e il riformista
del tempo. Anche in Sao Paulo pubblicò sul “Jornal do Commercio”, Canzoni
senza metri, poesie in prosa, parte delle quali furono raccolte in volume in
una edizione postuma. Inoltre, sul “Gazette”,
pubblicò il romanzo I Gioielli della Corona.
Tornato a Rio de Janeiro nel 1885, si dedicò al
giornalismo, scrivendo articoli di cronaca, storie e partecipando alla vita
bohemien degli intellettuali. Nei momenti di calma
pose mano alla sua opera migliore L'Ateneo, romanzo
semi-autobiografico. pubblicato nel 1888.
Nel 1889, dopo la
proclamazione della repubblica, fu nominato professore di Mitologia presso la
scuola di Belle Arti e subito dopo ebbe la nomina a direttore delle Belle Arti e
della Biblioteca Nazionale. Continuò la sua attività in campo giornalistico
contrapponendo le sue idee quelle di Sparrow Wells e di Billac con il quale
ebbe un duello
Sembra che, accusato da questi di
essere un omosessuale, si tolse la vita.
Opere: Una tragedia in Arizona, romanzo (1880); Il gioiello nella
corona, romanzo (1882); i Canzoni senza metro, poesie in prosa
(1883), L'Ateneo, del romanticismo (1888).
L’opera
omnia di Raul Pompei fu pubblicata in 10 voll. nel 1981-1984.
FILATELIA
BRASILE Anno 1988
(1888)

PONCE DE LEON LUIS
(Spagna)
Nato nel 1527. Morto nel 1521
Poeta e monaco agostiniano, Fray Luis
ricoprì la cattedra di teologia all’Università di Salamanca. Tradusse
dall’ebraico il Cantico dei Cantici e il Libro di Giobbe. Le sue
dispute teologiche con i Domenicani e le traduzioni gli costarono quattro anni
di carcere comminatigli dall'Inquisizione..
Della sua squisita poesia lirica, rafforzata dalla conoscenza degli umanisti,
degli autori classici e dalla letteratura ebraica sono rimaste solo il 23
poesie.
I suoi scritti non furono pubblicati fino al 1631.
Le opere in prosa comprendono I numeri di Cristo (1583,
ripubblicato col titolo I nomi di Cristo nel 1926) e La
perfecta casada [La moglie perfetta] (1583).
FILATELIA
SPAGNA Anno 1991, (2724)

PONGE FRANCIS
(Francia)
Nato a Montpellier il 7 marzo
del 1899 in una famiglia protestante originaria di Nimes.
Trascorse l’infanzia tra
Avignone e Caen. Nel 1909 entrò nel liceo e nel 1917 si iscrisse alla Sorbona,
alla Facoltà di diritto, ma vi restò per poco tempo in quanto venne richiamato
sotto le armi. Inviato al fronte fu ferito gravemente. Le conseguenze di tale
esperienza furono la ribellione in lui contro la guerra e l’approvazione della
Rivoluzione di Ottobre.
Guarito, continuò gli studi
prima a Strasburgo e poi a Parigi dove cominciò a lavorare per la “N.R.F.” e la
sua prima pubblicazione, oltre ad articoli su riviste, fu Tre satire.
Tra i 1925 e il 1930 seguì il
movimento del surrealismo, ma solo in forma episodica in quanto preferiva
appartarsi e sfuggire a contatti esterni. Per lo più Ponge scrisse articoli
sulle riviste “Il disco verde”, “N.R.F.”, “Surrealismo”, ecc.
Dal 1933 al 1937 lavorò
presso Hachette. Nel 1942 pubblicò Il partito preso delle cose e iniziò
la sua opera Il sapone, che porterà a termine solo nel 1965.
Il dopoguerra lo riportò a
Parigi.dove incontrò Aragon che gli offrì la direzione di “Action”. Ponge
rifiutò. Si ritirò dal Partito Comunista e visse in solitudine facendo
l’insegnante. Nel 1949 il suo testo Tentativo orale si presentò come la
sua ideologia. I suoi articoli continuarono ad apparire sulle riviste. Del 1961
è un’altra opera importante La grande raccolta, in tre volumi. Seguono
Nuove raccolte (1967) e La fabbrica del prato (1971).
I dieci discorsi sul
metodo, scritti nel 1946 e il saggio Per Malherbe del 1965
testimoniano precise scelte estetiche e offrono la chiave di lettura di questo
poeta dagli aspetti inspiegabili. Tra le sue ultime opere Pratiche di
scrittura o L’incompiuto (1984) e
Una nuova, nuova,
raccolta esce postuma nel 1992.
FILATELIA
FRANCIA Anno1991 (2673)

PONSON du TERRAIL
PIERRE-ALEXIS
(Francia)
Nacque
a Montmaur, Grenoble, l’8 luglio 1829 e morì a Bordeaux il 20 gennaio del 1871.
Romanziere
francese, inizia giovanissimo a scrivere romanzi d’appendice e si conquista un
vasto pubblico col primo romanzo feuilleton Le quinte del mondo
(1853). Da allora in poi si dedica interamente ai romanzi d’appendice. I suoi
sono romanzi fiume, con intrecci spettacolari e macchinosi. Sono tutti
ravvivati da continui colpi di scena da imprevisti patetici e sensazionali che
lo portarono alla notorietà e ad un pubblico fedele, ansioso di conoscere ogni
sua nuova opera. Venivano stampati in un un primo tempo su giornali e riviste e
poi assemblati in volumi.
Tra essi si
ricordano I cavalieri della notte (1855) e soprattutto Le
imprese di Rocambole (1859) cui seguirono altri ventidue volumi della
serie. Sono opere per adolescenti ma non solo.
Scrisse oltre
trecento romanzi tra cui: La fata di Auteuil, Il grillo del mulino,
L’organetto, Il nuovo maestro di scuola: racconto di un campagnuolo, La Bella
Argentiera (1872), La favorita del re di Navarra (1872), La
seconda gioventù di Re Enrico (1872), Senza fortuna: storia di un
fanciullo perduto (1873), Gli amori della bella Nancy (1873), La
notte di San Bartolomeo (1873), Le avventure del fante di fiori (1873),
L‘ebrea del Chateau-Trompette (1879), Le Chambrion (1880), La
regina delle gitane (1882). Pubblicati in Italia dopo la sua more: Le
avventure del fante di cuori (1919), Il regicida (1919), Il bel
Galaor (1919), La regina delle barricate (1919), Un dramma
nell’India (1920), I cavalieri del chiaro di luna (1921),
L’eredità misteriosa (1921), La seconda gioventù di Re Enrico (1924),
Il fabbro del convento (1924), Gli amori del fante di fiori (1923).
LIBRI
Il suo
personaggio più noto è Rocambole. Lo creò dietro invito del direttore di “La
Patrie” il quale gli commissionò un feuilleton sul tipo dei Misteri di Parigi
di Sue. Scrisse così il primo libro della serie in cui Rocambole era un bambino
che accompagnava sempre La Mère Fipart. Avendo l’autore bisogno di qualcuno che
si opponesse ed osteggiasse il suo protagonista ‘buono’, Armand de Kergaze, e
non avendo tra le mani altri ‘cattivi’, fece improvvisamente crescere d’età
Rocambole che divenne una specie di rappresentante del male, astuto al punto che
su di lui venne creato l’aggettivo ‘rocambolesco’. Al primo libro I drammi di
Parigi fecero seguito Il club dei fanti di cuori, Tourquoise la
peccatrice, Le imprese di Rocambole (1859), La corda dell’impiccato
(1861), L’ultima parola di Rocambole (1865), La resurrezione di
Rocambole (1866), La verità su Rocambole (1867) e altri. Ad un certo
punto, forse stanco del personaggio, l’Autore lo fece morire a Londra, durante
una ennesima avventura, sfigurato dal vetriolo. Su richiesta dei lettori lo
fece risorgere col viso orrendamente sfigurato dalle cicatrici nel volume I
cavalieri del chiaro di luna (1862). In seguito lo rese di nuovo bello nel
corpo e anche nell’animo, una redenzione dovuta ad un atto di pietà verso una
sua vittima. Divenne l’angelo del bene, il difensore dei perseguitati, una
specie di detective privato. Dopo La verità su Rocambole, la serie
cessò. Venne comunque ripresa da molti epigoni.
Nel 1971 le
Edizioni Paoline pubblicarono i titoli: Rocambole la vendetta di Baccarat, Il
testamento di Grano di Sale, Maddalena, La resurrezione di Rocambole.
FILATELIA
FRANCIA Anno 1996 (3007)

Pontoppidan Henrik
(Danimarca)
Nacque a Fredericia nel 1857. Morì a Copenaghen
nel 1943).
Figlio di un pastore luterano, studente di
ingegneria, decise di rompere con la tradizione familiare e con la vita
contadina e si stabilì in campagna dove sposò una contadina e si mise a
insegnare.
Il fallimento dopo pochi anni di questo ideale
di vita tolstojano è testimoniato dalle raccolte di racconti Ali tarpate
(1881), La comunità di Sandinge (1883), Quadri di paese (1883), e
Dalle capanne (1887), di ispirazione naturalistica. L'opera che fece
conoscere Pontoppidan in Europa è la trilogia di romanzi Terra (1891),
La terra promessa (1892) e Il giorno del giudizio (1895), amara e
ironica rappresentazione del la vita danese, del popolo e dell'alta borghesia,
nelle campagne e nella capitale.
Del 1897-1898 è l'altra sua opera maggiore,
Pietro il fortunato, analisi in parte autobiografica degli effetti inibitori
di una educazione protestante. Amarezze e pessimismo, anche se più contenuti,
sono presenti nei romanzi Il regno dei morti (1912-1916) e Il paradiso
dell'uomo (1927). Scrisse anche quattro volumi di Memorie
(1934-1940).
Nel 1917 gli fu dato il Nobel ex equo con K.A.
Gjellerup, con la
motivazione : "for his
authentic descriptions of present-day life in Denmark".
FILATELIA
SVEZIA Anno 1977
(991)

POPE ALEXANDER
(Inghilterra)
Nato a London nel 1688 e
ivi morì nel 1744.
Figlio di un ricco mercante
cattolico, gli furono interdette, a causa della religione, le scuole regolari
per cui dovette studiare privatamente. Soffriva di tubercolosi ossea, e
l'eccesso di studio compromise maggiormente la sua salute.
Amico di Swift, Gay,
Arbuthnot, fece parte del circolo di letterati che aveva aderito all'"Arte
poetica" di Boileau. Frequentò la società elegante londinese. Sua fiamma segreta
fu per anni la brillante lady Wortley Montagu.
Dal 1718, dopo la fortunata
versione in distici dell'Iliade che gli permise un lauto guadagno oltre
che la fama, si stabilì in una splendida villa a Twickenham [Middlesex], dove
tra visite di amici e ammiratori, continuò l'attività di studioso fino alla
morte, avvenuta nel 1744.
Tra le sue opere sono: le
Pastorali (1709), il poemetto La foresta di Windsor (1713), il
Saggio sulla critica (1711), Il rapimento del ricciolo (1712). Del
1717 è la pubblicazione delle Poesie.
Oltre all'Iliade
(1715-1720), coordinò la traduzione dell'Odissea (1725-1726): essa fu,
infatti, fatica in gran parte di collaboratori stipendiati. Anonimo pubblicò il
poema eroicomico La zuccheide (1728), arguta e ingegnosa satira. Scrisse
inoltre i quattro Saggi morali (1731- 1735) e il Saggio sull'uomo
(1733-1734).
Pope fu la figura poetica
dominante, portavoce e critico attento dell'epoca augustea, le cui linee erano
date dalla prevalenza dell'intelletto sulla fantasia e l'enunciazione di canoni
di giudizio morale e estetico come unici validi.
FILATELIA
GUYANA Anno 2003
(5739)

POPOVIC’-STERIJA IOVAN
(Serbia)
Nato a Vrsac
nel Banato il 1° gennaio 1806, ivi morto il 26 febbraio 1856..
Dopo gli studi, fece il
professore di ginnasio e nel 1836 tentò di aprire uno studio legale nella sua
città. Tornò presto all’insegnamento quando venne chiamato dal liceo di
Kragujevac in Serbia. In seguito ebbe dal governo un incarico direttivo nel
Ministero della Pubblica Istruzione. Il suo lavoro fu proficuo per
l’organizzazione della cultura serba, ma nel 1848 per questioni politiche fu
costretto a dimettersi dal suo incarico.
Lasciata la Serbia, ritornò a
Vrsac dove si dedicò esclusivamente all’attività letteraria e soprattutto alla
creazione di drammi, dopo il successo nel 1830 della commedia Il bugiardo e
il suo compare e in seguito L’avaro (1837).
Legò il suo
nome soprattutto a drammi patriottici e a commedie si sapore veristico
FILATELIA
JUGOSLAVIA Anno 1957
(740), SERBIA 2007 (170), SERBIA MONTENEGRO Anno 2006
(3139)
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PORADECI LAZER GUSHO
(detto LASGUSH)
(Albania)
Nato a Pogradec sul lago di Ocrida nel 1899.
Segretario
generale della colonia albanese di Bucarest, vi pubblicò due raccolte di poesie:
La danza delle stelle (1933) e La stella del cuore (1937).
Tra le sue composizioni più
note: La morte di Nosib, Il miracolo della nave, Tu vieni da lontano.
FILATELIA
ALBANIA Anno 1999 (2477)

PORFIRIO BARBA
JACOB
(Messico)
Nato a Santa Rosa
de Osos il 29 luglio del 1883. Morto a Città del Messico il 14 gennaio del 1942.
È considerato uno
dei poeti colombiani più importanti di tutti i tempi. È stato anche un grande
giornalista.
Nell'ultimo
viaggio a Bogotá nel 1927, lavorò nel giornale “ El Espectador”,. Pubblicò
alcune straordinarie poesie e fece vari recital, fra i quali quello memorabile
del Teatro Colón.
FILATELIA
COLOMBIA Anno 1983
(870)

PORTER KATHERINE ANNE
(U.S.A.)
Nata a Indian Creek (Texax)
nel 1890. Morta a Silveerspring, (Maryland) nel1980.
Giornalista a Denver, visse
nel Messico della rivoluzione e poi si trasferì a Parigi tra gli espatriati e
poi in Germania. Autrice di racconti e di romanzi brevi Il pesco di Giuda
(1939), Bianco cavallo, bianco cavaliere (1939), La torre di Pisa,
(1944), inserì in essi la sua esperienza americana, utilizzando diverse
tecniche.
Nei romanzi più corposi e
anche nei racconti inserì il cosiddetto ciclo di Miranda, in cui si fece
portatrice di un’ottica femminile, ironica che era una delle sue caratteristiche
di scrittrice.
Lavorò per vent’anni al
romanzo La nave dei folli (1962) in cui riprende il tema di una nave di
questo mondo che viaggia verso l’eternità. Su di essa viaggiano i ‘folli’,
strumenti ciechi e inconsapevoli del prossimo nazismo, Il romanzo non fu molto
apprezzato dalla critica per la macchinosità nella narrazione; è una satira
aspra contro la società tra le due guerre mondiali.
FILATELIA
USA Anno 2006 (3824)

POST LAURENS VAN
DER
(Sud Africa)
Nato nel 1906.
Morto nel dicembre del 1996.
Antropologo,
esploratore, linguista, filosofo,scrittore, fu un fiero oppositore
dell’apartheid fin dal 1925, quando aiutò la pubblicazione e la diffusione di
una rivista anti-apartheid, una presa di posizione che lo costrinse a lasciare
il paese.
Trascorse parte
della sua vita nell’interno del Sud Africa dove imparò a conoscere i problemi
dei Boscimani del deserto del Kalahari e dedicò la sua vita per insegnare il
significato e il valore delle culture indigene nel mondo moderno.
Autore di molti
libri - tra cui quelli sulla sua prigionia giapponese durante la Seconda guerra
mondiale e sulle sue esplorazioni attraverso il Kalahari - trasse spunti dalla
sua esperienza di contadino, soldato, prigioniero di guerra e consulente
politico di capi di stato britannici.
Tra le sue opere si ricordano: The Lost World of the
Kalahari (1958), The Hearth of the Hunter (1961), A Mantis Carol
(1975), Testament to the Bushman (1984).
Nominato cavaliere nel 1981, morì novantenne nel
dicembre del 1996. Ai suoi funerali parteciparono il principe Carlo, la Signora
Thatcher, Nelson Mandela.
FILATELIA
MADAGASCAR Anno 1992 (1044)
 
POSTGATE OLIVER E PITER FIRMIN
(Inghilterra)
Nato nel 1925.
Oliver Postgate è il creatore e scrittore di alcuni di alcuni dei programmi
televisivi per ragazzi più popolari in Gran Bretagna: Pogle's Wood, Noggin
the Nog, Ivor the Engine, Clangers and Bagpuss, sono stati tutti realizzati
da Smallfilms, la società da lui costituita con Peter Firmin, e trasmessi dalla
BBC tra il 1950 e il 1970. In un sondaggio del 1999, Bagpuss è stato
votato come il programma per bambini più famoso di tutti i tempi.
Suo padre era Raymond Postgate e sua madre Daisy Lansbury, era il nipote del
politico laburista, George Lansbury, dal quale ereditò alcuni dei suoi principi,
tanto da andare in prigione come obiettore di coscienza durante la Seconda
Guerra Mondiale. Come aveva fatto suo padre, nel 1916.
Intraprese una serie di lavori diversi senza mai trovare quello che gli era più
congeniale fino a quando entrò in una collaborazione con Firmin, il quale
costruì la maggior parte dei modelli utilizzati nelle varie animazioni. Crearono
il loro laboratorio nel Kent in una stalla in disuso, e lavorarono su programmi
per bambini basandosi su concetti e linguaggi per lo più elaborati da Postgate.
E
'stato anche il narratore di tutte le produzioni Smallfilms, e la sua voce
inconfondibile è diventata familiare a generazioni di bambini.
Noggin the Nog è stata una popolare
serie televisiva per bambini originariamente trasmessa dalla BBC nel corso degli
anni 1959-1965. I trenta programmi sono stati realizzati in bianco e nero.
Le storie sono basate attorno al personaggio centrale di Noggin,un principe
piuttosto semplice e bonario. Nel primi episodi, sposa una principessa
eschimese, Nooka, da cui nacque un figlio, Knut, che è venuto alla ribalta dopo
alcuni episodi. Altri personaggi regolari sono stati Thor Nogson, un inventore
eccentrico, Olaf Lofty, e un graculus, un grande uccello verde le cui origini
sono un po’ oscure. Anche se le storie individuali sono varie, qualsiasi
problema che i vari eroi debbono risolvere è stato in genere causato da Nogbad
il brutto, lo zio malvagio di Noggin che voleva il trono per sé.
Le diverse storie televisive di Noggin sono state anche pubblicate. Un
personaggio di una di esse , Noggin e il topo sulla Luna, ha fornito la
base per i personaggi di un’altra popolare serie TV: la serie Clangers.
FILATELIA
INGHILTERRA Anno 1996 (1913)
 
POTGIETER EVERHARDUS
JOHANNES
(Olanda)
Nato a Zolle il 27 giugno 1808, morto ad Amsterdam il 3 febbraio 1875.
Ancora giovane si recò ad
Amsterdam dove si occupò di commercio. Dal 1826 al 1830 visse ad Anversa dove
venne a contatto col movimento fiammingo.
Nel 1831-32 fece un viaggio
in Svezia e nel 1865 venne in Italia e soggiornò a Firenze in occasione del
seicentenario della nascita di Dante. Da quel viaggio trasse lo spunto per
scrivere il suo primo libro Vedute e Disegno del Nord (1836) e il poema
Firenze.
Nel 1837 fondò e diresse con
lo storico Bakhuizen Van den Brink la rivista “La Guida” che divenne subito
nota in Olanda. Romantico ed erudito, esaltò la storia olandese in Il Museo
Nazionale (1866) un excursus sui grandi del passato che trae spunto
da quadri storici presenti nel museo. Il suo capolavoro giovanile è Gioia e
dolori di Gooi (1839). Scrisse un ciclo poetico L’eredità di un nobile di
campagna (1875).
FILATELIA
OLANDA Anno 1940 (343)

Potocki Jan
Nepomucen
(Polonia)
Nato a Pikòv, Ucraina nel 1761. Morto a Uladowka, Podolia nel 1815.
Di famiglia nobile, fu capitano, ingegnere militare, etnologista, egittologo,
linguista e scrittore.
Uomo di vastissima cultura, studiò le antichità slave, viaggiò a lungo in
Europa, Asia e Nord America dove venne a contatto con la politica locale e
pubblicò in francese i risultati delle sue ricerche in campo letterario in
Frammenti storici sulla Scozia, la Sarmazia e gli Slavi
(1796).
Scrisse in francese il Manoscritto trovato a Saragozza
(1805), un romanzo brillante per fantasia e stile che intreccia vicende lugubri
e magiche in una cornice goyesca, spaziando qua e là nel romanzo nero e gotico e
conducendo a tratti una politica antireligiosa. Suoi personaggi sono ladri,
zingari, cabalisti e altri che, assieme alla Guardia Vallona di Alfonso van
Worden si riunivano nella Sierra Morena nel XVIII secolo. Le sue storie
picaresche, avventurose, società secrete, intervento del soprannaturale e con la
presenza di momenti erotici richiamano alla memoria il Decamerone e le Mille e
una notte.
FILATELIA
POLONIA Anno
1984 (2751)

pottecher maurice
(Francia)
Nato nel 1867.
Morì nel 1960
Fu poeta e
drammaturgo e nella sua opera cercò di fare del teatro popolare, quello che
definiva “teatro di coscienza”.
La sua prima
opera Le Diable Marchand de Goutte, fu un
grande successo. Ancora oggi migliaia di
suoi fans si recano al Teatro di Bussang per assistere al festival delle
sue opere.
FILATELIA
FRANCIA Anno1975 (1846)

Pottekkatt Sankaran Kutty
(India)
Nato a Kozhikode il 14 marzo 1913.
Morto il 6 agosto 1982.
Figlio di un insegnante inglese, dopo la laurea conseguita presso il Collegio
Zamorin della sua città, andò a lavorare per un anno come insegnante in una
scuola locale.
Come primo passo si recò a Bombay nel 1939, dove lavorò
per alcuni anni, e descrisse le sue esperienza nelle memorie Ente
Vazhiyambalangal). In quel periodo fu coinvolto nella lotta per la libertà dell’India e
si distinse a fianco dei combattenti.
Mentre
risiedeva a Bombay, Pottekkatt scrisse il primo romanzo Naadanpremam
(1939), seguito da Yavanikakku Pinnil (una raccolta di racconti brevi)
nel 1940, e poi dal secondo romanzo Vishakanyaka cui fu assegnato nel
1949 un premio dal governo.
Oltre alle opere letterarie,
Pottekkatt si occupò di politica. Nel 1957 perse per un migliaio di voti
l’occasione di entrare nell’amministrazione, ma vi riuscì nel 1962, quando
vinse le elezioni nella stessa circoscrizione elettorale con una maggioranza di
66.000 voti contro il suo connazionale, il letterato Sukumar Azhikode.
Altre sue opere: Oru Theruvinte
Katha (La storia di una strada), scritto sulla base del racconto di
Mittai Theruvu che vinse il Premio Accademia Sahathya Kerala; il romanzo biografico
Oru Desattinte Katha, premiato nel 1972 e nel 1980 con il Premio Jnanphit.
FILATELIA
INDIA Anno 2003
(1476)

POTTER BEATRIX
(Inghilterra)
Nacque a Londra
il 28 luglio 1866 e ivi morì il 22 dicembre 1943
Entrambi i
genitori disponevano di rendite ereditate dai loro genitori. Suo padre, Rupert
Potter, in teoria era avvocato ma trascorreva gran parte del tempo in circoli
esclusivi e raramente esercitava. La madre trascorreva le sue giornate facendo
visite o ricevendone. Per cui Beatrix e il fratello vengono per lo più allevati
da baby sitter e governanti. Quando Beatrix cresce i suoi genitori scoraggiano
qualunque tentativo di ‘istruzione pubblica’ e la giovane deve invece imparare
le regole per la gestione della casa. Solo il fratello Bertrand viene inviato a
scuola, mentre Beatrix, secondo l’uso del tempo è educata da precettori privati.
Uno zio tenta di farla accedere come studente presso i Royal Botanic Gardens
di Kew ma le è negato in quanto donna.
L'ispirazione
per le sue illustrazioni e per i racconti le viene dai numerosi piccoli animali
che portava a casa o che osservava durante le vacanze in Scozia e nel Lake
District.
Tutti la
incoraggiano a pubblicare la sua prima storia, The Tale of Peter Rabbit
ma fatica a trovare un editore, la storia viene pubblicata nel 1902 in
duecentocinquanta copie. Il piccolo libro e i successivi,molto apprezzati, le
permettono di diventare economicamente indipendente. Si fidanza segretamente con
l'editore, Norman Warne ma i genitori ostacolano il matrimonio in quanto
disapprovano che lei sposasse un uomo che lavorava per vivere. Non si sarebbero
mai sposati perché Norman morì sei mesi dopo il fidanzamento per leucemia.
Beatrix si rifugia in casa di uno zio e poi acquista con i proventi dei suoi
libri una fattoria nel Lake District. Nella calma dei campi continua a scrivere
storie per i più piccoli, aggiungendo al coniglio Rabbit altri personaggi quali
la gattina Moppet e il gatto Tom Nicio, il riccio Trovatutto, lo scoiattolo
Nutkin e molti altri animaletti
All'età di 47
anni sposa il suo avvocato, William Heelis, anche questo riprovato dai genitori
troppo snob per avere un genero ‘lavoratore’. Non ebbero figli. Dovette smettere
di scrivere intorno al 1920 per problemi di vista.
In tutto scrisse
23 libri, pubblicati in piccolo formato adatto per i piccoli lettori. Furono
tradotti in una trentina di lingue. Diventarono anche cartoni animati messi in
atto dalla Warner Brows nel 1935 e dalla TV britannica.
Sue opere
scritte e da lei illustrate: La storia di Peter Coniglio (1902), Il sarto
di Gloucester, (1903), La storia di due topini cattivi (1904), La storia della
signora trovatutto (1905), The Tale of the Pie and the Patty-Pan (1906), The
Tale of Mr. Jeremy Fisher, The Story of a Fierce Bad Rabbit, The Story of Miss
Moppet (1906), The Tale of Tom Kitten (1907), La storia di Jemima anatra de'
stagni (1908), La storia di Samuel Baffetti (1908), La storia dei coniglietti
Flopsy (1909), The Tale of Ginger and Pickles (1909), La storia della signora
topolina (1910), La storia di Timmy Puntappiè (1911), The Tale of Mr. Tod
(1912), La storia di Bland porcellino (1913), Appley Dapply's Nursery Rhymes
(1917), The Tale of Johnny Town-Mouse (1918), Cecily Parsley's Nursery Rhymes
(1919), The Tale of Little Pig Robinson (1930)
FILATELIA
GIAPPONE , Anno 2011 (10 v.),INGHILTERRA Anno 1979 (896), 1993 (1853), 2006, JERSEY Anno
2006 (1530/3), LIBERIA Anno 1998 (1764), SALVADOR Anno 2006
(1216/21+BF80), ALDERNEY 2013
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POTTIER EUGENE
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POUND EZRA WESTON LOOMIS
(U.S.A.)
Nato nel 1885 ad
Halley, Idhao. Morto a Venezia nel 1971.
Dopo gli studi
alla Università della Pennsylvania e all’Hamilton College di Ckinton, New York e
un viaggio di studio in Spagna e Italia, ritornò per breve tempo in America, ma
all’inizio del 1908 ripartì definitivamente per l’Europa. Fu prima a Gibilterra
e poi a Venezia dove pubblicò a proprie spese il primo libro di versi A lume
spento, quindi a Parigi e infine a Londra. Da quel momento la sua vita
rimase praticamente legata all’Europa e così pure la sua attività di poeta,
traduttore, prosatore, critico, fondatore di movimenti letterati e di riviste.
Visse a Londra
fino al 1941 e poi si trasferì a Parigi e, infine, a Rapallo, dove restò fino
al 1945.
In Italia l’aveva
spinto il regime mussoliniano in cui Poud vedeva riflessi i suoi ideali di
“socialismo corporativo”.
Alla liberazione
venne arrestato dalla polizia militare alleata e internato in un campo di
concentramento a Coltano, presso Pisa, dove scrisse i Canti pisani, per
trasferirlo poi a Washington sotto l’accusa di tradimento per discorsi e
propaganda antiamericana alla radio italiana durante la guerra. .
Non vi processo
in quanto lo scrittore fu dichiarato infermo di mente e chiuso in un manicomio.
Liberato nel
1959, dietro sollecitazione di scrittori e uomini di cultura di tutto il mondo,
ritornò in Italia dove trascorse gli ultimi anni della sua vita.
La sua opera è
vasta e multiforme. Scrisse poesie raccolte in Personae, Risposte, Lustra,
Hugh Selwyn Mauberley, La terra desolata. Alla sua opera maggiore Cantos
lavorò incessantemente dal 1919 fino alla morte. (da Enc.Le Garzantine).
FILATELIA
NICARAGUA Anno
1995 (2136) 14 (1/4) х 14.

POURRAT HENRI
(Francia)
Nacque ad Ambert, Alvernia
il 7 maggio del 1887 e ivi morì il 16 luglio del 1959.
Tranne il periodo di un anno
trascorso a Parigi al liceo Henry IV, non lasciò mai il suo paese. Ammesso nel
1905 all’Istituto nazionale di agronomia, dovette abbandonarlo perché colpito da
tubercolosi. La malattia lo costrinse a ritornare in famiglia e a trascorrere
tranquillamente le sue giornate, dividendole tra passeggiate per i campi,
letture e la sua passione per la scrittura.
Nel 1921 ottenne il premio
Figaro per il primo volume di Gaspare delle Montagne. L’opera conclusiva,
in quattro volumi, fu in seguito premiata dall’Accademia francese.
Fu un autore sensibile e
penetrante. La sua opera è vasta e diversa. Comprende un centinaio di opere tra
poesie, romanzi, folklore dell’Alvernia che fu il tema che sempre predilesse.
Scrisse opere ispirate alla sua Alvernia: Prodezze, farse e gentilezze di
Gaspare delle Montagne (4 voll. 1922-1935), quasi una gesta in prosa di
ambiente contadino; Vento di marzo (1941) Premio Goncourt;. L’uomo con
la zappa (1939-41), Il cacciatore della notte (1951), e la lunga
serie del Tesoro delle fiabe (12 voll. 1948-62), che raccoglie canzoni e
racconti popolari. .
FILATELIA
FRANCIA Anno 1987
(2471)

PRADEEP KAVI
(India)
Nato a Badnagar,
Ujjain (Madhya Pradesh) nel 1915. Morto nel 1998.
Appartenente ad
una piccola famiglia il cui capo era un bramino, cominciò gli studi nel Madhya
Pradesh e li continuò presso l’Università di Lucknow dove si laureò.
Pradeep dimostrò
precocemente la sua passione per la scrittura e la poesia hindi. Attrasse
subito il pubblico per il suo poetico e inimitabile stile personale.
Dopo essersi
laureato all'Università Lucknow nel 1939, scrisse la poesia per la quale
raggiunse la notorietà. Si trattò di una canzone patriottica, Aye Mere Logo
Ke Watan , scritta in omaggio ai soldati morti difendere il paese, durante
la guerra sino-indiana.
A lui si devono
i testi patriottici per il film Bandhan (1940). Il suo impegno di
scrittore nazionalista lo immortalò, appena dopo l'uscita del film, ma provocò
anche l'ira del governo britannico, tanto che fu costretto alla clandestinità
per evitare l'arresto.
In un arco di
carriera di quasi cinque decenni, Kavi Pradeep, ha scritto circa 1.700 brani,
poesie nazionalistiche per circa 72 film, tra cui i successi come Chal Chal
Re Naujawan, Bandhan (1940), AAO Bachchon Tumhe Dikhayen e De Di Hame Azaadi
Bina Khadag Dhaal Bina, Jagriti (1954), e "Yahaan vahaan jahaan tahaan mat
poochho kahaan kahaan (1975). Nel 1958, ha pubblicato un album di 13
canzoni, Per i suoi testi, ben presto divenne il Rashtrakavi, (poeta laureato).
Nel 1997 è stato
insignito col massimo riconoscimento cinematografico dell'India: il Dada Saheb
Phalke Award alla carriera.
FILATELIA
INDIA Anno 2011

Pramoj Kukrit
(Tailandia)
Nato a Singburi, in Tailandia il 20 aprile 1911.
Figlio di SAS il Principe Khamrob e di Daeng (Bunnag),
è stato educato in Inghilterra, dove conseguì una laurea in Filosofia, Politica,
ed Economia presso il Collegio Regina, Oxford University. Al ritorno in
Tailandia, il suo primo lavoro è stato nel settore bancario. Tuttavia, la sua
vocazione lo ha portato a seguire l'insegnamento in molti campi tra cui politica
e del giornalismo.
Era un autorità nel campo della cultura tradizionale tailandese ed ebbe
una vasta gamma di interessi dalla danza classica alla letteratura tailandese.
La maggior parte delle sue opere più famose nel settore della letteratura sono
state evidenziate dal Premio Nazionale per la letteratura nel 1985. Ha
ricevuto il Premio Fukuoka nel 1990.
Le sue opere abbracciano molti generi dallo humour
al dramma. Fondò un giornale; scrisse il famoso romanzo storico I 4 Regni,
molti altri.
Il suo senso umoristico gli permise di offrire una
visione satirica del suo tempo e spesso fu arrestato per aver offeso il potere.
Da studente, ha anche scritto molte opere di
storia, astrologia e di religione. Degni di nota, tuttavia, sono i suoi grandi
poemi epici e molti racconti che riflettono diversi aspetti della vita e
documentano la storia contemporanea della Tailandia.
Due delle sue opere sono state tradotte in inglese:
I quattro e Molte vite.
FILATELIA
TAILANDIA Anno 2011
PRASAD DHUNGEL SHAMBU RAM
(Nepal)
Nato
nel 1892. Morto nel 1965.
Proveniente da una
benestante famiglia, Shambhu Prasad Dhungel trascorse la sua infanzia tra gli
agi. Si sposò all'età di dodici anni. Ebbe
l'opportunità di essere educato
in casa da una miriade di insegnanti ben noti per la loro grande esperienza e
sagacia.
Una prova sorprendente del suo dono poetico, senza dubbio un
risultato meraviglioso per un giovane di quindici anni, fu la creazione di
Panchak Prapancha (Le Cinque Illusioni, 1904).
Pochi poeti raggiunsero la profondità della sua mente e lo standard d’eccellenza
da lui compiuta in un breve lasso di anni.
La sua descrizione istantanea e poetica di un
giardino nella poesia, Bagh Kailash, gli valsero il titolo di Aashu .
Le sue poesie, per lo più canti
devozionali, furono pubblicate su riviste letterarie nepalesi.
Oltre ai canti devozionali, scrisse opere in poesia, romanzi popolari, storie di
costume, cronache, alcune opere teatrali assai note, raccolte di aneddoti
in prosa e in versi.
Nei
suoi saggi Mahendramalli, Samay ko Mulya, Prabhat mostra un alto grado di
cultura e conoscenze letterarie.
FILATELIA
NEPAL Anno 1962
(132)

PRASAD JAYSHANKAR
(India)
Nato a Benares nel 1889 e ivi
morto nel 1937.
Fu tra i fondatori della
scuola poetica detta “Scuola delle ombre” che si era imposta il compito di
liberare la poesia hindi dalle ferree leggi formali e dai temi obbligati dalla
tradizione classica.
Fu autore di liriche:
Lacrime (1926), La sorgente (1927) e Kamayani (1936) un poema
epico sull’evoluzione della specie umana. Diede un valido contributo alla
drammaturgia con opere psicologiche e didascaliche quali Ajatasatru
(1922), Il sacrificio del serpente Janamejaya (1926), Candragupta
(1931)
FILATELIA
INDIA Anno 1991 (1114)

Pratchett,Terence
David John meglio conosciuto come
Terry Pratchett
(Inghilterra)
Nato a Beaconsfield, 28
aprile 1948.
Pratchett è un autore di
fantasy-umoristico, celebre per la sua serie di romanzi ambientati nel Mondo
Disco (Discworld).
Sin da ragazzo mostra precocemente
una notevole attitudine alla scrittura, tanto che a tredici anni pubblica il suo
primo racconto, The Hades Business, nel giornale della scuola. Il suo
secondo lavoro pubblicato è Night Dweller, apparso nella rivista New
Worlds del 1965. Nello stesso anno, a diciassette anni, lascia la scuola per
un impiego da giornalista nel “Bucks Free Press”.
Pubblica il primo romanzo, Il
Popolo del tappeto (The Carpet People), nel 1971.
Dopo aver lavorato per alcune altre
testate giornalistiche di provincia (“Western Daily Press”, “Bath Chronicle”),
nel 1980 Pratchett diventa addetto all'ufficio stampa per la Central Electricity
Generating Board, con responsabilità per varie centrali nucleari.
Nel 1983 esce Il colore della
magia (The Colour of Magic), il primo romanzo ambientato nel Mondo Disco. Il
romanzo ottiene subito un notevole successo, tanto che 1987 decide di potersi
finalmente dedicare a tempo pieno alla scrittura e lascia le centrali nucleari.
Nel 1998 è stato insignito del
titolo di Ufficiale dell'Order of the British Empire (OBE) per servizi alla
letteratura. Nel 1999 gli è stato conferito il dottorato honoris causa in
Lettere dall'Università di Warwick.
Nel gennaio 2009 è stato insignito
del titolo di Cavaliere dalla regina Elisabetta.
Nell'agosto 2007, a Pratchett fu
diagnosticato un piccolo ictus avvenuto nel 2004 o nel 2005, che danneggiò la
parte destra del suo cervello. Nel marzo 2008, Pratchett annunciò di donare un
milione di dollari americani all'Alzheimer's Research Trust. Motivò questa
donazione, dicendo: "come molte altre persone, sto cercando di tirare avanti
abbastanza a lungo per poter essere ancora qui quando verrà trovata la cura”.
Pratchett scrisse oltre 80 opere
per lo più divise in serie e cicli: Serie del Mondo
Disco, Ciclo di Scuotimento, Ciclo delle streghe
Ciclo di Morte, Ciclo
della guardia, Ciclo di Tiffany, Ciclo di Moist von Lipwig, Serie del Piccolo
Popolo, Serie di Johnny Maxwell, altri romanzi non appartenenti a cicli o serie.
FILATELIA
INGHILTERRA ANNO 2011.
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PRATT EDWIN JOHN
(Canada)
Nato a Western Bay, Terranova
nel 1882, morto a Toronto nel 1964.
Figlio di un pastore
metodista che esercitava la sua missione tra i marinai di pescherecci e di
baleniere, studiò al St. John Metodist College e poi si dedicò al sacerdozio. A
Toronto studiò teologia e filosofia. Ebbe in Canadà importanti riconoscimenti
tanto da essere conosciuto come poeta, maestro e scopritore di nuove voci
poetiche nel periodo in cui curò il “Canadian Magazine Poetry”.
Il primo volume di versi è
Newfoundland Verse (1942), con echi tardo-romantici e una vena realista.
Seguì una satira in ottonari Wicher Brow (1925) contro il proibizionismo
e il puritanesimo; il poema The Iron Door (1927), una elegia in morte
della madre.
Del 1930 è Roosevelt e
Antinoe, l’esaltazione del sacrificio umano di fronte alle forze della
natura; Titanic (1935) in cui ritorna sullo stesso tema ma in tonalità
tragico-comica.
Di tono satirico sono Le
favole di Goats e altri poemi (1932). Durante la seconda guerra mondiale
pubblicò una serie di volumi Brebeuf e i suoi confratelli 1940 sulle
vicende dei Gesuiti francesi nel XVII secolo, vittime degli Irochesi. Seguirono
opere di propaganda di guerra come They Are Returning (1941) e Still
Life and the Other Verse (1943).
Tra le poesie del dopoguerra
si ricordano Behind the Log (1947).
Del 1952 è Towards the
Last Spike che tratta della travagliata costruzione della prima ferrovia
transcontinentale.
Pratt è considerato uno degli
autori nazionali del Canadà ed erede della tradizione ottocentesca.
FILATELIA
CANADA Anno 1983 (836)

Preissova Gabriela
(Boemia)
Nata in Boemia a
Kutna Hora nel 1862. Morta a Praga nel 1946.
Autrice di
romanzi e drammi ispirati alla vita degli Slavi della Moravia, Slovacchia,
Carinzia, sposò da giovane un ufficiale moraviano e adottò subito le tradizioni
del marito tanto da scrivere la sua prima commedia drammatica Jeji pastorkyna
(La sua figliastra) in dialetto slovacco. Da tale opera fu in
seguito tratto il dramma Jenufa. .
Per la commedia
si ispirò a due fatti accaduti in Moravia: la storia di un contadino che,
innamorato della fidanzata del fratello, spinto dalla gelosia, sfregiò il viso
di quest’ultima; la storia di una donna che aiutò la figliastra ad uccidere il
figlio illegittimo. Storie di due personaggi femminili contrastanti.
Scrisse il
libretto dell'opera teatrale di Janacek. "Jenufa" (1890).
FILATELIA
REPUBBLICA CECA
Anno 2004 (369)

PRERADOVIC PAULA von
(Austria)
Nata nel 1887. Morta nel
1951.
Scrittrice e poetessa.
A lei si deve l’inno
nazionale austriaco. La sua opera consiste in poemi, prose e lavori teatrali. In
Austria viene definita come “la poetessa del popolo”.
Nelle sue opere si ispirò al
paesaggio. Le poesie furono raccolte nei volumi Sudlicher Sommer (1929),
Dalmatiche Sonette (1933), Lob Gottes im Gebirge (1936),
Verlorene Heimat (1951).
Autrice di romanzi tra cui
Pave und Pero (1940) in cui ricostruì la vita del nonno, si dedicò anche a
scrivere racconti tra i quali è da ricordare Konigslegende (1950).
FILATELIA
AUSTRIA Anno 1996 (2018)

PRESEREN FRANCÉ
(Slovenia)
Nato a Vrba, il 3 dicembre
1800 e morto a Kranj l’8 febbraio 1849.
Di famiglia contadina
che in passato aveva visto tra gli avi uomini di cultura,
ecclesiastici, militari, a sette anni iniziò gli studi presso lo zio Joza,
parroco di Kopanje, poi frequentò la scuola di Ribnica e dal 1913 al 1921 il
liceo di Lubjana.
Trasferitosi
a Vienna studiò filosofia e completò gli studi in giurisprudenza, ottenendo la
laurea.
Nel frattempo
si guadagnava da vivere facendo il precettore presso nobili famiglie. Tornato a
Vienna, aprì uno studio legale e tentò l’esame a Klagenfurt per diventare
avvocato. Vi riuscì col minimo dei voti ma non ottenne alcun posto stabile anche
per le sue idee liberali. Costretto a svolgere una attività secondaria presso un
avvocato di Lubjana, cominciò a coltivare la sua passione per la letteratura.
La svolta
decisiva avvenne dopo l’incontro nella cattedrale di Lubjana con una fanciulla,
Julija Primiceva, di cui si innamorò. Una passione che non poteva avere esito
felice perché la donna era già promessa ad un altro. Ma fu fonte di ispirazione
per le sue poesie.
Nel 1834 uscì
Il serto dei sonetti.
Altri amori
infelici si in intrecciarono nella sua vita, quello per Jerica Podbojeva, poi
per Ana Jelovsek, che sposò. Gli diede tre figli, ma non fu mai partecipe della
sua vita di letterato.
Nel 1836 fu
pubblicato uno dei suoi capolavori Il battesimo sulla Savizza ; nel 1846
il volume Poesie.
Tre anni
prima di morire, quando già era noto in tutta la Slovenia per la sua attività
letteraria, per le battaglie combattute a favore della sua lingua e della
cultura nazionale, ottenne il sospirato posto di avvocato.
Preseren è
riconosciuto come il maggior poeta sloveno e una delle voci poetiche più pure
del suo tempo.
FILATELIA
JUGOSLAVIA Anno 1949 (512/4), 1999
(227)
 
Preussler Otfried
(Cecoclovacchia)
Nato a a
Reichenberg nel 1923.
E’
autore libri per bambini. Le sue opere più note sono Hotzenplotz Robber
e The Mill Satanic (Krabat).
I suoi
antenati hanno vissuto a Reichenberg fin dal 15 ° secolo, lavorando nel settore
del vetro. I suoi genitori erano insegnanti..
Dopo la laurea conseguita nel 1942, nel bel mezzo della seconda guerra
mondiale, fu arruolato nella Wehrmacht. Sebbene fosse sopravvissuto all'azione
militare sul fronte orientale, fu fatto prigioniero nel 1944 quando era tenente
di 21 anni, e trascorse cinque anni in vari campi di prigionia nella Repubblica
tartara.
Dopo la
liberazione, nel giugno 1949, ebbe la fortuna di trovare i suoi parenti sfollati
e la sua fidanzata, nella città bavarese di Rosenheim.
Tra il
1953 e il 1970 fu inizialmente insegnante di scuola elementare, poi preside di
una scuola a Rosenheim..
Il suo
talento di narratore e illustratore fu subito utilizzato per scrivere le storie
che raccontava ai bambini e che in seguito sarebbero state pubblicate.
Ha vinto
il Deutscher Jugendliteraturpreis nel 1972 per Krabat.
FILATELIA
REPUBBLICA CECOSLOVACCA Anno 2011

PREVÉRT JACQUES
(Francia)
Nasce a a Neuilly-sur-Seine
il l4 febbraio 1900 e muore a Parigi l’11 aprile del 1977.
Partecipò solo marginalmente
al movimento surrealista spintovi dagli amici Queneau, Duhamel e altri, ma se ne
allontanò nel 1930, forse per estraneità con le implicazioni filosofiche e
politiche del movimento, ma conservando di esso il gusto dell’umorismo anarchico
e anticlericale e la spregiudicatezza di sapore popolare. Le sue prime poesie
sono raccolte nel volume Parole (1946), cui seguirono Storie
(1946), Spettacolo (1951), La pioggia e il bel tempo (1955),
Fatras (1965), Cose e altro (1977). Molte delle sue poesie furono
musicate da Kosma e interpretate da cantanti celebri: Piaf, Greco, Montand. Il
successo fu enorme.
Prévert si accostò anche al
cinema e collaborò col fratello Pierre ai film L’affare è nel sacco
(1932), Addio, Leonardo (1943) e Viaggio sorpresa (1947). Scrisse
per Jean Renoir le sceneggiature e i dialoghi per i film Il delitto di
Monsieur Lange (1935); per Gremillon Luci di Parigi (1943); per
Cayatte Gli amanti di Verona (1948); per Grimaud La pastorella e lo
spazzacamino (1953). Il suo contributo più importante lo diede con M.Carné e
iniziò con Jenny (1936), Il porto delle nebbie (1938), Alba
tragica (1939), I visitatori della sera (1942), Gli Amanti perduti
(1943/45) e Mentre Parigi dorme (1945)
Poeta spontaneo, un po’
boulevardier, fu sensibile alle facili suggestioni del lirismo quotidiano,
che lo legarono saldamente al pubblico. Sue le canzoni Le foglie morte,
Barbara..
FILATELIA
FRANCIA Anno 1991 (2674)

Prežihov Voranc
(pseud.
di Lovro Kuhar)
(Slovenia)
É considerato uno dei più grandi scrittori sloveni.
Poeta della Corinzia ,e rivoluzionario è uno dei
rappresentanti del neo-realismo nella letteratura slovena dopo la seconda guerra
mondiale.
I
suoi romanzi Doberdob, Požganica e Jamnica, e la raccolta di racconti
brevi Samorastniki si distinguono per la loro monumentalità, l'ampia
panoramica di affreschi raffiguranti il mondo e le psicologia dei personaggi.
che si presentano forti, solidi, indomiti. Politicamente inquadrati nella
società della Carinzia durante le lotte del 1920.
Il suo ultimo libro Solzice è uno dei più bei libri per la
letteratura giovanile slovena.
Si tratta di una artistica rivelazione dell'autore in cui emerge l'amore per
la madre, per la patria, la sua simpatia per la sofferenza e la sua stretta
connessione con la natura,
Voranc è una personalità quasi leggendaria nel campo della cultura slovena.
FILATELIA
SLOVENIA Anno 1993 (34),

PRIETO GUILLERMO
(Messico)
Nato a Città del Messico nel 1818.
Mori a Tacubaya nel 1897.
Il padre morì quando aveva tredici
anni e la madre diventò matta. Di lui si si occupò Antonio Quintana Roo che lo
spronò a continuare gli studi.
Scrittore di novelle, di poesie e
di saggi si distinse nel giornalismo quale redattore politico. Occupò incarichi
nel governo durante il periodo dell’Indipendenza del Messico, della guerra del
Texas e durante l’intervento francese e l’impero di Massimiliano.
Assieme ad altri scrittori
messicani diede vita a diversi periodici e circoli letterari, tra cui
l’Accademia delle lettere nel 1836, alla cui direzione fu posto Quintana Roo.
Le sue aspre critiche contro il dittatore Antonio Lopez de Santa Anna furono
causa di persecuzioni e arresti.
Iniziò a scrivere come critico
teatrale per il “Los San Lunes de Fidel”. Passò poi a “El monitor Repubblicano”.
Fondò il periodico “Don Simplicio”. Fu ministro; salvò la vita al presidente
Juarez a Guadalajara.
Dal punto di vista letterario,
ottenne nel 1880 il premio nazionale per il miglior poeta.
Tra le sue opere si ricordano le
poesie La musa callejera, Romancero Nacional; le prose Memorias de
mis tiempos (1853); libri di viaggio Viajes de orden supremo, Viajes a
los Estados Unidos, Compendio de Historia Universal y Memorias de mis tiempos.
Si occupò anche di teatro con
opere drammatiche: El Alférez (1840), Alonso de Avila (1843).
FILATELIA
MESSICO Anno
1956 (658), 1997 (1762)
 
PRINGLE THOMAS
(Scozia)
Nato a Kelso,
Roxburgheschire nel 1789. Morto a Londra nel 1834.
Nel 1820 emigrò
nel Sud Africa dove, a Città del Capo, divenne conservatore della biblioteca e
fondò due giornali.
Anche se poi
tornò in Inghilterra (1826), dove combatté contro lo schiavismo con le sue
raccolte di poesie Efemeridi (1828) e Immagini africane (1934),
viene considerato il primo poeta del Sud Africa,
FILATELIA
SUD AFRICA Anno
1984 (547)

Prličev, Grigor
(Macedonia)
Nato a Ocrida nel 1830. Morto nel 1893.
Scrittore e poeta
, per il suo impegno politico subì la persecuzione dei Greci fanarioti che
dominavano nell'Ottocento la vita politica e culturale macedone. Cominciò a
scrivere in greco e a pubblicare ad Atene, dove un suo poema epico, tradotto più
tardi dall'autore stesso in macedone, Il serdaro (1860), ebbe un largo
successo.
Prličev tradusse
in macedone anche brani dei poemi omerici e della Gerusalemme Liberata e
scrisse, accanto a un altro poema epico, Skanderbeg (1861), anche poesie
didascaliche e propagandistiche. La sua Autobiografia è una fonte
importante per la conoscenza della situazione politica e sociale in Macedonia
nella seconda metà del sec. XIX.
FILATELIA
MACEDONIA Anno 2010 (537)

PRISVIN MICHAIL
MICHAILOVIC
(Russia)
Nato a Cruscevo,
governatorato di Orel, il 23 gennaio (o 4 febbraio) 1873, morì a Mosca il 16
gennaio 1954.
La sua vita, raccontata nel
romanzo autobiografico La catena di Kascei (1923-54), ha come episodio
centrale il suo arresto e detenzione mentre, studente di agronomia
all’Università di Riga, aveva aderito alle idee socialiste.
Nel 1900 recò in Germania
dove si laureò in agronomia a Lipsia.
Il suo primo libro fu una
monografia sulla coltivazione della patata.
Partì per un lungo viaggio
attraverso la Russia del Nord, raggiungendo anche la Norvegia e si avvalse delle
nozioni apprese durante il viaggio per scrivere le opere Nel paese degli
uccelli non spaventati (1907), Per la pagnottella magica (1908),
Presso le mura della città invisibile (1909) derivato da un soggiorno nel
governatorato di Nizanij Novgorod le cui foreste erano sede di settari e di
Vecchi Credenti che suscitavano l’interesse dei simbolisti.. Le sue opere sono
animate da un senso panico e scientifico della natura.
Dopo la Rivoluzione il suo
lavoro continuò, affiancando alla natura il tema delle leggende popolari.
Tra le sue opere sono da
ricordare i racconti Le sorgenti di Berendej (1925), poi uscite ampliate
nel 1935 col titolo Il calendario della natura, destinato all’infanzia;
il lungo racconto Ginseng o La radice della vita (1933), il ciclo Il
disgelo della foresta (1940).
Prisvin fu un raffinato
poeta-scienziato della natura, uno scrittore-ecologo che avverte la presenza
della vita nella natura e cerca di coglierne gli aspetti più sfuggenti.
FILATELIA
RUSSIA Anno 1972 (3912)

Prokofiev Aleksandr Andreevič
(Russia)
Nato a Kobona, San Pietroburgo nel 1900. Morto a
Leningrado nel 1971.
Poeta russo si inserì nella corrente della poesia
rivoluzionaria con raccolte di ispirazione popolare (Polden "Meriggio",
1931; "Vittoria", 1932; V zaščitu vljublënnych "In difesa degli
innamorati", 1939).
Durante la seconda guerra mondiale lavorò come
corrispondente di guerra e scrisse versi di propaganda; l'opera più importante
del periodo è il poema patriottico Rossija ("Russia", 1944).
La poesia della maturità è caratterizzata da una
maggiore profondità tematica unita a una forma più limpida (Priglašenije k
putešestviju "Invito a un viaggio", 1960; Bessmertie "Immortalità",
1970).
FILATELIA
URSS Anno 1974 Busta postale, 1980
Busta
postale

Properzio Sesto
(Roma Antica)
Nacque ad Assisi
nel 50 a.C. e morì nel 15 a.C.
A causa della
rivolta dei proprietari terrieri, repressa da Augusto nel 40 a:C., subì lutti e
conquiste di terre. Ridotto in condizioni disagiate si rifugiò a Roma dove tentò la carriera forense e
politica, ma già nel
29 a.C., con il suo primo libro delle Elegie, fu inserito nei circoli
mondano-letterari
della capitale.
Ebbe la prima esperienza amorosa
con la
schiava Licinna. Questa esperienza fu travolta nel 29 a.C. dalla grande
passione per Cinzia, padrona di Licinna. Tra Cinzia e Properzio ci fu una prima
rottura a causa di un'infedeltà del poeta. Tuttavia, dopo qualche tempo, i due
ricominciarono a frequentarsi, ma l'amore di Properzio non era a sua volta
corrisposto dalla fedeltà di Cinzia e dopo cinque anni di tormenti, la rottura
fu definitiva. A partire da questo momento, il poeta si dedicò a uno studio
impegnativo: intendeva cantare il passato di Roma, le
leggende
italiche, fatti e personaggi che avevano formato lo
spirito della romanità.
A circa 35 anni, come
Catullo, morì d'amore.
Scrisse quattro libri di elegie. Il
primo libro è costituito da ventidue elegie, ed è noto anche sotto il titolo di
Cynthia o di Monobiblos. Vi si canta prevalentemente l'amore
impossibile per Cinzia con l'aiuto di un ricco repertorio di figure mitologiche.
Anche nel secondo libro, in trentaquattro componimenti, prevale di gran lunga
sugli altri temi l'amore per Cinzia. Nei venticinque componimenti di cui consta
il terzo libro, invece, alle poesie d'amore si affiancano dichiarazioni di
poetica e poesie d'argomento politico e civile. Nel quarto libro, il meno
corposo (undici componimenti), i temi civili e la propaganda augustea diventano
preponderanti, in particolare nelle cosiddette Elegie romane.
FILATELIA
CAMBOGIA Anno
1993 (388), AJMAN Anno 1972 (Mic. 1887)
 
Proshyan PERCH
(Pseud. di Ovanes
Stepanovič Ter-Arakelyan)
(Armenia)
Nato nel
villaggio di Ashtarak, ora Razdansky, nel 1837. Morto nel 1907.
Scrittore
e pedagogo armeno.
Proshian nacque
nella famiglia di un sarto. La sua formazione preliminare avvenne nel collegio
della parrocchia del suo paese che frequentò dal 1849 al 1952 e poi, per breve
tempo, frequentò la scuola di Yerevan. Nel 1856 si iscrisse alla scuola
Nersisyan di Tbilisi, dove concluse la sua formazione professionale.
Si laureò nel 1855 nel seminario di Tiflis e iniziò
la sua carriera di insegnante. Tornò ad
Ashtarak nel 1857 con la nomina di ispettore della scuola parrocchiale.
Nel 1859, fu
trasferitoa Proshian Tbilisi, per insegnare presso la Scuola Nersisyan. Dal
1879 al 1881 lavorò ad Ejmiatsin come ispettore degli insegnanti, per tornate,
infine, nel 1887, a Tbilisi.
Nel 1861, fondò la prima scuola femminile armena. Cominciò a pubblicare le opere nel 1859.
È stato anche uno
dei fondatori del Teatro armeno in Tiflis (1863) e autore della commedia
Agasi (1863), basata sul romanzo Le piaghe dell’Armenia di K.
Abovyan. Nel 1860, pubblicò un romanzo sociale di educazione, cui seguirono i
romanzi storici La mela della discordia (1878), Pene di nascita(1892),
e altri, in cui affronta il tema della lotta di liberazione nazionale del popolo
armeno. Nei romanzi A causa del pane
(1880, Traduzione russa 1955), Sanguisuga (1889), e altri,
raffigurò il duro destino dei contadini armeni
Tradusse in
armeno le opere di Tolstoj, Ostrovskij, e C. Dickens.
Morì a Baku e fu
sepolto nel Pantheon armeno di Tbilisi.
Il Museo a lui
dedicato fu aperto nel 1948, ad Ashtarak nella casa di suo padre. Il Museo è
stato restaurato nel 2008.
FILATELIA
URSS Anno 1986
Busta postale , ARMENIA Anno
2012 (702)
 
Provoost Anne
(Belgio)
Nata il 26 luglio 1964, a Poperinge, è
una fiamminga nota per il rifacimento di miti, racconti popolari, favole, storie
della Bibbia.
Studiò
letteratura presso la Katholieke Universiteit Leuven.
Una volta l'anno, scrive una lettera a Hans
Christian Andersen per rispondere ad una delle sue storie.
Oltre a produrre romanzi, Provoost scrive anche racconti per l’infanzia, saggi
sulla letteratura per adulti e sulla letteratura per bambini.
Il suo nuovo libro Guardare il sole,
pubblicato nell'aprile 2008, è la storia di una ragazza giovane che vive in una
fattoria australiana con i suoi genitori e la sorellastra. Sua madre teme di essere colpita da cecità.
'Looking into the sun' received the Woman&Culture
Award in The Netherlands in 2008 and the 3-yearly Culture Award of Flanders (that
is the former State Prize) in 2009. Guardare il sole ha ricevuto
il Premio Donna e Cultura nei Paesi Bassi nel 2008 e il Cultura Premio delle
Fiandre (che è l'ex Premio di Stato) nel 2009.
Il suo romanzo All'ombra dell'Arca (2001) è stato inserito
nell’International Impac Dublino Literary Award 2006.
Fu candidata per
il belga Hans Christian Andersen-Award 2007.
Il suo lavoro, pubblicato originariamente in lingua olandese, è stato tradotto
in almeno 15 lingue. Falling (1994) è
il suo libro più famoso, avendo vinto cinque premi letterari in Europa
Anne Provoost è un membro della Royal
Academy of Dutch Lingua e Letteratura.
Nel giugno del 2007, fu candidata al
Senato per il Partito dei Verdi.
Altre opere:
Mia zia è una balena pilota (1990), La rosa e la suina (1997).
Seconda Lettera a Hans Christian Andersen, Bad desinenze per i bambini, Mancanza di
speranza e di consolazione, Crescere, volente o nolente, Quindi, ecco
la brutta notizia,
Il bambino come un antagonista, (saggio), Identificazione in
caduta, Se non esistono
folletti ...
FILATELIA
BELGIO Anno 2009

Proulx Annie Edna
(USA)
Nata a Norwich il
22 agosto 1935.
Annie Proulx vive in un piccolo
paese del Wyoming. Ha esordito tardivamente nel 1988 con Heart Songs and
Other Stories, cui è seguito nel 1992 il romanzo Postcards (Cartoline,
2002), vincitore del premio Pen/Faulkner.
In Italia sono stati pubblicati
anche i suoi romanzi Avviso ai naviganti (1997), vincitore del Pulitzer,
del National Book Award e di vari altri prestigiosi riconoscimenti letterari (il
libro ha ispirato il film “The Shipping News” (2001) del regista L. Hallstrom
con Kevin Spacey, Julianne Moore, Judi Dench e Cate Blanchet), I crimini
della fisarmonica e il noto Gente del Wyoming (1999), da cui è stato
tratto il film “I segreti di Brokeback Mountain”, film rivelazione del 2005,
vincitore di 3 premi Oscar.
Altri lavori conosciuti di Proulx
sono anche Distanza ravvicinata (Close Range), che sarebbe poi il
titolo originale di Gente del Wyoming (del 2000), edito in lingua
italiana da Marco Tropea Editore (2004) e Quel vecchio asso nella manica.
Gente del Wyoming è una
raccolta di testi molto concentrati. Narra la storia di due rudi cow-boy
abituati alle difficili condizioni dei pascoli estivi , che a poco a poco
diventano una coppia, malgrado i pregiudizi e una vita normale con mogli e
figli.
FILATELIA
GUINEA Anno 2008
(3758/9)

PROUST MARCEL
(Francia)
Nacque a Parigi il 10 luglio
del 1871 e ivi morì il 18 novembre del 1922.
Appartenne ad una famiglia
cattolica. Quando venne alla luce era così gracile che il padre, medico,
temette per la sua vita. La sua salute rimase delicata e si aggravò quando
all’età di di nove anni fu colpito da una crisi asmatica e da allora soffrì per
tutta la vita di asma e della febbre del fieno.
Compì gli studi al liceo
Condorcet e frequentò la Sorbona e la Scuola di scienze politiche.
Di famiglia agiata, fondò a
sue spese varie riviste che ebbero vita breve, ma sulle quali fece i suoi primi
passi di scrittore. Sulla più importante ”Le Banquet” scrisse racconti e studi
preceduti da una prefazione di Anatole France. Nel 1896 furono riuniti nei
volume I piaceri e i giorni.
Entrò a far parte di circoli
letterari; frequentò il salotto della principessa Matilde in cui erano accolti
i migliori scrittori e letterati del momento. La sua vita era apparentemente
oziosa e snobistica, ma Proust andava raccogliendo materiale e annotazioni che
avrebbero formato il tessuto della sua opera più importante Alla ricerca del
tempo perduto. Tra il 1895 e il 1899 lavorò al romanzo Jean Santeuil,
che lasciò incompiuto. Fu pubblicato postumo nel 1952. In quegli anni approfondì
i suoi studi per l’architettura, la pittura, la scultura, studiando le opere del
critico inglese John Ruskin e traducendo alcuni dei suoi libri.
Mortogli il padre nel 1902 e
la madre nel 1905, alla quale era teneramente legato, si ritirò in un
appartamento di Boulevard Haussmann, dove fece applicare alle pareti dei
pannelli di sughero per proteggersi dal rumore. Lì, isolato dal mondo, scrisse
Alla ricerca del tempo perduto la sua opera monumentale in sette volumi,
alla quale lavorò sino alla morte.
La prima parte La strada
di Swann uscì nel 1913 a sue spese. Poi dal 1918 al 1922 l’editore
Gallimard pubblicò All’ombra delle fanciulle in fiore (1918) (premio
Goncourt), I Guermantes (1920), Sodoma e Gomorra (1922). Ormai
minato dal male, si impose con un lavoro forsennato a portare a termine altre
tre parti dell’opera. Non le vide pubblicate. Uscirono postume La prigioniera
(1923), Albertina scomparsa o La fuggitiva (1925), Il tempo ritrovato
(1927). Nel 1930 ebbe inizio la pubblicazione della corrispondenza di Proust.
Altre sue opere furono
Pastiches et Melanges (1919), Cronache (1927) postume e il saggio
Contro Sainte-Beuve (1954).
Morì per la malattia che lo
aveva accompagnato per tutta la vita il 16 novembre del 1922, alla presenza del
fratello.
La malattia non alterò
minimamente la sua lucidità, anzi la utilizzò nella sua opera con eroismo.
Agonizzante, chiese dei fogli per ritoccare e modificare l’agonia di uno dei
suoi eroi, dicendo: “Ora mi trovo nella sua stessa situazione”.
OPERE
Alla ricerca del tempo
perduto. L’argomento è il dramma di un essere sensibile e intelligente che
parte dall’infanzia alla ricerca di una felicità assoluta e che cerca di
afferrarla in tutte le manifestazioni, ma che non s’illude di raggiungerla . Gli
uomini considerano felicità l’amore, la gloria, i beni materiali. Ma il tempo,
vero protagonista dell’opera, è sempre pronto a distruggere illusioni e
speranze. La nullità del tempo è quella evidenziata in una riunione in cui
Proust ritrova vecchie persone che aveva tanto ammirato e che gli confermano la
nullità dell’esistenza umana. Solo la forza della memoria può rianimare il
tempo. Proust ha perso la vita reale, ma la ritroverà descrivendola e
immaginandola nel suo romanzo. Quindi nella lotta tra l’uomo e il tempo sarà
l’uomo ad uscirne vincitore, grazie all’aiuto dell’arte.
Proust nel romanzo ha
rievocato il periodo della vita francese dalla fine della guerra del 1870 sino
alla prima guerra mondiale. La sua è una vasta cronaca della società sulla via
del tramonto.
FILATELIA
FRANCIA Anno 1966
(1472), NICARAGUA Anno 1996 (2133), PORTOGALLO Anno 2000 (2381)
  
PROYSEN
ALF
(Norvegia)
Nato a Rudshøgda in Ringsaker
23 luglio 1914. Morto il 23 novembre 1970.
Nacque a in
una ambiente socialmente inferiore, quello dei fittavoli senza terra e tale
situazione si riflette nelle sue canzoni e nei racconti
dove disegna immagini realistiche, satiriche e dure di rapporti di classe e la
vita di tutti i giorni in una Norvegia rurale.
Alf Prøysen è cresciuto in una piccola
azienda agricola in Ringsaker. Nel 1932 ha lasciato la scuola per lavorare in
una fattoria. Dieci anni dopo, si trasferì a Vøien Gård a Asker, e nel 1945 ha
debuttato con la sua raccolta di racconti,"Dørstokken eme".
Con l'uso costante del dialetto, con lo
sviluppo dei personaggi, con la cura delle descrizioni rese i suoi libri molto
credibili ed eccellenti,
Prøysen ha dato il suo contributo in molti campi
artistici: la radio per bambini, i racconti, il teatro e la musica. Il
suo unico romanzo Trost
i taklampa ,
raffigurante l'urbanizzazione del 1950 in Norvegia e l'effetto che questa ha
avuto sulla vita rurale, è stato un grande successo
sia come libro sia come commedia.
Nel 1956 viene pubblicato il libro
Teskjekjerringa"
(Mrs. Pepperpot)
cui ne seguirono altri
quattro sempre con lo stesso protagonista femminile.
La storia ebbe successo e in seguito fu pubblicata in 23 lingue e fu trasformata
in un programma televisivo con più di 100 episodi.
Prima della sua
morte nel 1970 Prøysen finì il manoscritto per "Julenissen Snekker Andersen
og", che fu pubblicato l'anno seguente, deliziosamente illustrato da Hans
Normann Dahl.
Prøysen è da considerarsi una delle più importanti
personalità della cultura norvegese che nella seconda età del XX secolo abbia
contribuito in modo significativo nella letteratura,
musica,
TV e la
radio .
Prøysen è morto di cancro il 23 novembre 1970, all'età
di 56 anni.
FILATELIA
NORVEGIA Anno 2014

me René Francois Armand (Sully Prudhomme)
(Francia)
Nacque a Parigi il 16 marzo del
1839 e morì a Châtenay-Malabry il 6 settembre del 1907.
Figlio di un negoziante avrebbe
voluto diventare ingegnere, ma una malattia all’occhio gli impedì di continuare
gli studi presso il Politecnico. Studiò letteratura e dopo un breve periodo di
lavoro presso l’industria manifatturiera, si dedicò, senza convinzione, a
studiar legge.
Avendo ricevuto una
cospicua eredità, abbandonò il lavoro per dedicarsi a studi scientifici che si
riflettono nella sua poesia. Pubblicò una raccolta di Stanze e poesie
(1865) cui fecero seguito Le prove (1866), I croquits italiens
(1866) Le solitudini (1969), Impressioni della guerra (1970), I
destini (1972), Le vane tenerezze (1875).
Altri suoi lavori sono: De rerum
natura (1878-79), La révolte des fleurs (1872), La
France (1874), La justice (1878), Le bonheur
(1888), Les epaves (1908). Quest'ultimo fu pubblicato postumo
ed è una miscellanea di poemi.
Prudhomme scrisse anche La vraie
religion selon Pascal (1905).
Nel 1901 fu insignito del Premio
Nobel per la letteratura con la motivazione “In riconoscimento della sua
composizione poetica, che dà prova di un alto idealismo, di perfezione artistica
ed di una rara combinazione di qualità tra cuore ed intelletto”. Fu altresì
membro della Accademia di Francia dal 1881 fino alla morte, avvenuta nel 1907.
Tutte le sue opere
sono raccolte in Opere (8 voll. 1883-1908). Postumo è uscito il
Giornale intimo (1922).
FILATELIA
COMOREN Anno
1977(189), GRENADA Anno 2001 (4003), GUINEA Anno 2009, (Mic.
6559/62), GUYANA Anno 1995 (3946), PARAGUAY Anno 1997 (Mic. 2915),
SVEZIA Anno 1961 (488), FRANCIA Anno 2007 (4088),
URUGUAY 1976 (961)
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PRUSS BOLESLAW
(pseud. di
ALEKSANDER GTLOWACKI)
(Polonia)
Nato a Rubieszòw il 20
agosto 1847, morì a Varsavia il 19 maggio 1912.
Orfano, visse a Lublino dove
concluse i suoi primi studi. La sua giovinezza non fu affatto lieta. Partecipò
all’insurrezione del 1863, venne arrestato e imprigionato. Liberato, continuò
gli studi studiando fisica e matematica alla Scuola Centrale, per passare poi
all’Istituto di Agraria.
Fece, l’operaio, l’impiegato,
l’istitutore, finché non trovò la sua via nel giornalismo e nella letteratura.
Dopo un viaggio all’estero in Francia e in Italia, ritornò in patria e vi
rimase fino alla morte. Si occupò della trasformazione democratica della
Polonia dopo la rivoluzione e la sua opera è tutta dominata da intenti sociali e
morali, come traspare nei suoi romanzi che dipingono il mondo contemporaneo.
Pruss si affermò con alcune
raccolte di novelle L’avventura di Stas (1879), Anielka (1880),
Schizzi e immagini (1885) cui seguirono i romanzi L’avamposto
(1885), Le emancipate (1894), Bambola (1900) che è la sua opera
migliore.
In Il Faraone (1895/6)
conduce il lettore nell’Antico Egitto,
Scrisse pure novelle raccolte
in L’organetto (1880) e Il panciotto (1882).
FILATELIA
POLONIA Anno 1947
(491/292)

Przerwa-Tetmajer
Kazimierz
(Polonia)
Nato a Ludzmierz il 12 febbraio
1865. Morto a Varsavia il 18 gennaio 1940.
E’ stato un poeta, scrittore e
giornalista, esponente di spicco del movimento poetico conosciuto col nome di
Giovane Polonia.
Per il contenuto pessimistico e
sensuale, le rime raffinate e i ritmi particolari, la poesia di Przerwa-Tetmajer
è considerata quella che più si avvicina ai poeti decadenti dell’Europa
occidentale.
Pur influenzato da diverse
tendenze, il suo stile risulta unitario, spesso contemplativo: in particolare,
Przerwa-Tetmajer fu un cantore del paesaggio montano dei Monti Tatra, nell'opera
in prosa Sul Podhale roccioso, o davanti ai paesaggi italiani: molte
volte le sue rime sono velate di nostalgia (come nei Preludi).
Il compositore Mieczvslaw Karlowicz
(1876-1909) musicò in due canti i versi di Przerwa-Tetmajer: Pamietam ciche,
op. 1 n. 5 (1895-1896) e Idzie na pola, op. 3 n. 2 (1896). Nel 1984 il
regista polacco Jacek Koprowicz ha diretto il film biografico Przeznaczenie
sulla vita del poeta.
Opere:
Z wielkiego domu , Koniec epopei, Aniół śmierci oraz Panna Mery, Sfinks, Zawisza
Czarny, Mąż-poeta, Rewolucja, Judasz, Tales of the Tatras.
FILATELIA
Polonia Anno 1965
(Cartolina
postale)

PRZTBYSZEWSKI STANISLAW
(Polonia)
Nato a Lojewo,
Cuiavia nel 1868. Morì a Jaronty, presso Inowroclaw ne l1927.
Studiò a Berlino
raggiungendo una posizione di primo piano nei gruppi d’avanguardia tedeschi di
fine secolo.
Iniziò la sua
attività letteraria con saggi, poemi in prosa e romanzi in tedesco Messa
funebre (1893), Vigilie (1895), Homo sapiens (1895-1896),
De Profundis (1896), I figli di Satana (1897), che egli stesso
tradusse più tardi in polacco, in cui espresse le sue concezioni estetiche
improntate ad un esasperato individualismo mistico-satanico, e la teoria
dell’”anima nuda”, affrancata cioè da leggi morali e convenzioni sociali.
Tornato in
Polonia, a Cracovia, nel 1898 collaborò fino al 1901 alla rivista letteraria
“Zycie” che contribuì in misura notevole a diffondere le nuove correnti
letterarie dell’Occidente.
Iniziò quindi la
sua produzione in polacco, che comprende soprattutto drammi, Per la felicità
(1900), Danza dell’amore e della vita (1901), Gli ospiti (1901),
Neve (1903), e romanzi La madre (1902), I figli della terra
(1904), tipica espressione del suo decadentismo.
Di rilievo le sue
opere biografiche e di critica letteraria Sull’orma dell’anima polacca
(1917), I miei contemporanei (1923).
FILATELIA
POLONIA Anni
1971, Annullo postale speciale.

(Polonia)
Nato il 20 gennaio
1922 . Morto nel
1998.
Studiò a Varsavia. Durante gli anni 1940-1943 fu costretto dalle autorità
sovietiche a lavorare in una cava di basalto. Nel 1943 entrò volontariamente
nella armata rossa e combatté durante la seconda guerra mondiale. Durante il
periodo militare fu inviato speciale e vice direttore di alcuni quotidiani
dell’esercito. Terminato il conflitto entrò a far parte del Partito Comunista
Polacco e,
rimasto
nell’esercito, continuò a lavorare nel campo giornalistico e come editorialista
del giornale ”Armata del Popolo”
Nel 1961 fu promosso al grado di colonnello. Negli anni dal 1962 al 1985
ricoprì diversi incarichi politico-militari. Durante la sua permanenza
nell’esercito ottenne numerosi riconoscimenti e decorazioni: una Croce al
merito, la Croce di Grunwald , una medaglia d’argento, la Bandiera del Lavoro...
Autore di numerosi romanzi è
soprattutto noto per Quattro uomini, un carro
armato e un cane. L’opera, scritta per i giovani,
ebbe un seguito in una serie di filmati televisivi. Per la TV scrisse più di 200
testi e due musical.
Scrisse anche altri libri per i giovani, assai letti e
apprezzati nelle scuole Opere:
Czterej pancerni i pies
(per ragazzi), Fortele Jonatana Koota (per ragazzi 1980-1981), Listy
siwiejące (1973), Minerzy podniebnych dróg Studzianki
Tajemnica (per ragazzi 1972), Studzianski, Ze 101
frontowych nocy (per ragazzi 1974), Zawzięty (1975), Znużony
(1974), Żołnierze czterech rzek
FILATELIA
POLONIA Anno 1970
Due buste postali.
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Psaila Dun Karm
(Malta)
Nato a Zebburg il 18 aprile del 1871 e ivi morto il13 ottobre del 1961.
Presbitero, scrittore, poeta, novellista, noto per essere definito il "Bardo di
Malt", è ricordato tuttoggi come il creatore dell’inno nazionale maltese.
Ha frequentato il seminario tra il
1885 e il 1894, studiando poi filosofia e teologia all'Università di Malta tra
il 1888 e il 1890.
Ordinato sacerdote nel 1894, tra il
1895 e il 1921 insegnò in seminario svariate materie: italiano, latino, inglese,
aritmetica, cosmografia, geografia, Storia ecclesiastica e Archeologia
Cristiana.
Dal 1921 divenne membro della
Biblioteca Nazionale Maltese, poi si occupò di linguistica e divulgazione della
lingua maltese moderna.
Tradusse gli scritti del Vassalli
in lingua inglese. Nel 1921 compose l’inno, confermato dalla Costituzione del
1964. Elisabetta II lo fregiò del titolo di Cavaliere dell' Ordine dell'Impero
Britannico.
Fino al 1912 scrisse unicamente in
italiano: tra i suoi versi ricordiamo La Dignità Episcopale (1889),
Foglie d'alloro (1896), Versi (1903) e alcune collane di poemi
italiani.
Viene considerato dai Maltesi un
"Padre della Patria".
FILATELIA
MALTA Anno 1971 (423)
 
PSHAVELA VAZHA (VADJA)
(Georgia)
Nato a Chargali nel 1861 e morto a Tbilisi nel 1915.
Scrittore, autore di libri di narrativa, di teatro e di poemi epici. Nella sua
opera descrive il folclore e i costumi arcaici della sua gente.
Fu maestro di scuola sulle montagne georgiane di Pchavia, a nord di Tbilisi.
Tra le sue opere poetiche sono da ricordare: Aluda Ketelausi (1888),
El huésped (1893), Il mangiatore di serpenti (1901).
FILATELIA
GEORGIA Anno 2000 (281), URSS 1961 (2434)

PULLMAN
PHILIP
(Inghilterra)
Nato il 19
ottobre del 1946 a Norwich.
Spese la prima
parte della sua vita viaggiando per il mondo in compagnia del padre che lavorava
per la Royal Air Force. L’infanzia la trascorse in Australia dove iniziò la sua
passione per i fumetti.
A undici anni si
trasferì nel Galles del Nord e frequentò
l’Exeter College
di Oxford.
Prima di
dedicarsi alla letteratura, fece diversi mestieri, tra cui l’insegnante. Per
oltre dieci anni insegnò in una scuola media e poi si trasferì al Westminster
College di Oxford come docente a tempo parziale. Tenne corsi sul romanzo
vittoriano e sul romanzo popolare e poi lasciò l’impiego per dedicrsi alla
scrittura a tempo pieno.
Inizialmente si
dedicò a scrivere libri per adulti, ma presto dirottò il suo interesse sulla
stesura di opere per adolescenti, tanto da diventare assai noto nel campo della
letteratura per i giovani. Assai nota la trilogia Queste oscure materie
che comprende La bussola d’oro, La lama sottile e Il cannocchiale d’ambra.
Altre opere (tradotte in Italiano, editrice Salani):
Il fiammifero svedese, Il falsario e il manichino di cera, Ero un topo, Lo
spaventapasseri e il suo servitore, La principessa di latta, Il ponte spezzato,
La tigre nel pozzo, La Oxford di Lyra, L’ombra del nord, Il rubino di fumo, Il
conte Karlstein e la leggenda del demone cacciatore, L’orologio meccanico, La
farfalla tatuata.
Ha vinto i premi: Carneige Medal, Guardian
Children’s Fiction Prize, Whitbread e il Premio Astrid Lindgren Memorial. Nel
2004 ha ricevuto l’Order of the British Empire .
FILATELIA
INGHILTERRA 1998
Busta postale.
PUMPURS ANDREJS
(Lettonia)
Nato a Lieljumpravas Keirani
il 22 settembre 1841, morì a Riga il 6 luglio 1902.
Di professione agrimensore,
lavorò in diverse località della Lettonia e tentò di trovare una soluzione ai
suoi problemi finanziari trasferendosi a Riga. Ma non riuscì ad ottenere quanto
si attendeva per cui partì volontario per i Balcani, durante il periodo della
guerra russo-turca. Dopo aver frequentato l’accademia militare di Odessa, rimase
definitivamente in servizio come ufficiale zarista e da allora non fece altro
che spostarsi nelle varie contrade russe, lontano dalla sua terra, sempre
presente nei suoi pensieri e nelle sue opere. Ritornato per un breve tempo in
patria vi morì.
Pumpurs è autore di diverse
liriche patriottiche e noto per il poema Lo spaccatore d’orsi (1888),
simbolo romantico dell’eroe che si batte contro il nemico. L’atmosfera del
romanzo deriva dal suo spirito romantico, dal folklore della sua Lettonia, dalle
gesta eroiche e dalle nobili passioni che possono animare l’uomo, trasformandolo
in un eroe.
FILATELIA
LETTONIA Anno 1932 (190/4),
1936 (208), 1937 (216), 1992 (294/6), 1995 (372/3), RUSSIA Anno 1961
(2489), 1989 5655)
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P'U SUNG-LING
(Cina)
Nativo dello Shang Tun
(1630-1715) fu un luminare del regno di K’ieng Lung. Impiegò vent’anni per
scrivere una raccolta di racconti dal titolo Liao Cai Ci , interpretato
variamente dai traduttori come Storie strane del ritiro, Racconti
straordinari scritti nella sala della quiete, Fantasie strane di uno studio
cinese. L’opera è composta di sedici libri per un totale di 431 racconti. Fu
compiuta nel nel 1679 ma a stampa uscì solo nel 1765. Si racconta che l’Autore
chiedesse in strada un contributo di una storiella ai passanti, che ripagava
con tè o con tabacco e che poi rielaborava con la sua sensibilità di poeta,
fornendo così un monumento della prosa colta cinese.
Scrittore insigne, fu
sfortunato nella sua carriera burocratica. Nella letteratura dimenticò i propri
crucci o meglio li espresse indirettamente nella finzione letteraria.
I suoi racconti sono comici,
umoristici, idillici. Le trame sono avventurose e talvolta soprannaturali,
specie quando appaiono demoni, spiriti, volpi che si trasformano in fanciulle e
in avvenenti giovanotti.
FILATELIA
CINA Anno 2001
(3895/89+BF 112), 2001 (3951/4)

PUSKIN ALEXANDR SERGEEVIC’
(Russia)
Nascere in una famiglia di
antichissima nobiltà – la madre si dilettava a scrivere poesie, il padre a
comporre musica, lo zio Vassili era poeta – non essere compreso, anzi fatto
segno al disinteresse familiare comune, rese l’infanzia del giovane Puskin assai
infelice. Nessuno si preoccupava della sua ‘precocità letteraria’ (scriveva
poesie in russo e in francese che leggeva solo alla sorella Olga e alla nutrice
Irina Rodiònovna, la sua njania, l’amata nutrice, che alimentò la sua
fervida fantasia con i racconti di antiche fiabe popolari.) Agli amici scriveva
“Ascolto la sera le fiabe della mia nutrice”, “Irina è la sola compagna
con cui non provo noia”, “Dopo pranzo vado a cavallo ma di sera ascolto le fiabe
di Irina”. Irina fu una delle sue muse ispiratrici, quella che gli aprì le porte
della fantasia e gli permise, a sua volta, di far rivivere per il suo popolo un
patrimonio culturale e fantastico.
Puskin nasce a Mosca nel
1799. Dopo un tirocinio letterario curato, secondo i metodi educativi della
nobiltà di allora, da precettori francesi e tedeschi e dalla già menzionata
Irina, entra dodicenne nel liceo di Zarskoie Selò, il villaggio imperiale presso
Pietroburgo. L’amato liceo diviene l’ambiente sostitutivo della famiglia. Vi
rimane dal 1812 al 1817, anni durante i quali scrive le sue prime poesie e
incontra persone portatrici di nuove idee riformatrici.
Terminato il liceo, entra
nella burocrazia ed ha un impiego al ministero degli affari esteri. Nel 1820
ottiene il suo primo successo col poema Rùslan e Ljudmilla, di argomento
frivolo, sensuale e licenzioso, il quale agì come manifesto delle nuove tendenze
romantiche e irritò i classicisti. L’aggiunta poi di alcuni componimenti
‘rivoluzionari’ gli valsero il confine a Ekaterinislav, nella Russia
Meridionale, dove fu ospite della famiglia Raevskij.
Viaggia in Crimea, nel
Caucaso e nel 1820 raggiunge la nuova sede di Kisinev in Moldavia, dove rimane
per tre anni, fino a quando gli fu concesso il trasferimento ad Odessa dove può
godere di una tenore di vita più libero e spensierato, segnato da due amori:
quello per la dalmata Amalia Riznic e per la moglie del governatore locale. Nel
1923, intercettata una sua lettera in cui esprimeva idee favorevoli all’ateismo,
viene definitivamente licenziato dalla burocrazia imperiale e costretto ad un
isolamento nella tenuta familiare di Pskov. Ciò valse a tenerlo lontano dalla
rivolta decabrista del 1825.
Salito al trono lo zar Nicola
II, è da questi chiamato a Mosca dove ottiene il perdono, una realtà che lo
paralizza e lo emargina in quanto il suo compromesso col potere allontana da
lui i giovani.
Nel 1830 sposa Natalia
Gonciarova, donna bella ma frivola. Nascono quattro figli…e una serie di
dispiaceri per la condotta della moglie, alimentata dai pettegolezzi di corte.
Uno di essi, assai pesante, lo costringe a sfidare in duello il barone francese
Georges D’Anthés, che lo ferisce a morte.
Muore due giorni dopo, il 27
gennaio 1937:
Nella sua opera emergono i
romanzi orientali, scritti a Kisinev durante l’esilio. In essi si avverte
l’influsso di Byron, ma anche l’adesione allo spirito russo di cui Puskin era
un autentico conoscitore. Così nacquero Il prigioniero del Caucaso
(1820-21), La fontana di Bachcisaraj (1822), I fratelli masnadieri
(1821) dove cronaca e storia, biografia e leggenda concorrono a rendere
realistiche le vicende narrate. Comunque la fama di Puskin è legata al romanzo
in versi Eugenio Onegin, iniziato nel 1823 e terminato nel 1831. I due
personaggi Onegin, sempre autoindulgente, e Tatiana, donna virtuosa ma non
puritana né moralista, possono essere considerati i capostipiti di molti futuri
personaggi della letteratura russa.
Tra le altre opere di Puskin
vanno ricordate: Poltava (1828) in cui alla storia di un vecchio cosacco
si intreccia il motivo epico della lotta fra Pietro il Grande e Carlo di Svezia;
Il cavaliere di bronzo, scritto nel 1833 ma pubblicato postumo nel 1841,
basato sul conflitto fra la ragione di stato e i diritti dell’individuo.
Nel campo della prosa e del
teatro vanno pure ricordate le opere: La figlia del capitano (1836)
basata sulla rivolta di Pugacev; La donna di picche (1834); il lavoro
teatrale in prosa e versi Boris Gudonov (1825), primo tentativo russo
sulla scia shakespiriana; Mozart e Salieri, Il festino durante la peste, Il
cavaliere avaro, Il convitato di pietra.
Ma presso i giovani in
particolare Puskin viene oggi ricordato per le sue splendide fiabe in versi,
scritte tra il 1830 e il 1834 e raccolte nel volume Le veglie in una
fattoria presso Dikan’ka. Si tratta delle fiabe: Lo zar Saltan,
il principe Guidone la principessa cigno; Il pescatore e il pesciolino d’oro;
Il pope e il suol servo Baldà; La principessa morta e i sette eroi; Il galletto
d’oro.
Le fiabe, pur imbevute di una
tradizione che affonda le radici nell’animo orientale, non mancano di rifarsi
alla cultura occidentale di cui era impregnato il suo spirito romantico. Puskin
è il narratore del popolo russo, ma nel suo tempo non fu capito e fu accusato di
populismo. Si disse che la sua produzione, troppo legata al mondo della fiaba,
era scadente, non degna di un poeta quale egli era. Per molti critici del suo
tempo gli elementi reali presenti nelle sue fiabe, i riferimenti concreti, non
si conciliavano con l’elemento fantastico che sta alla base di ogni fiaba. Nella
stessa collana “Biblioteca per la lettura” dove apparvero, furono accolte come
un divertissement che solo una persona di talento poteva concedersi nei
momenti di relaxe. Altri grandi scrittori le considerarono opere poco
significative, buone intenzioni, non certo opere capaci di sopravvivere
all’autore. Puskin, invece, come Andersen, scrisse fiabe letterarie. Ma tra
Andersen e Puskin vi è una differenza: nel danese manca la penetrazione profonda
dell’animo popolare che contraddistingue l’opera del russo ed è solo marginale
l’utilizzo delle tradizioni del proprio paese. Anche il carattere russo viene
evidenziato nelle fiabe di Puskin: basta leggere Il pope e il suo serbo Baldà,
per notare come il servitore assommi tutte le caratteristiche di chi per
secoli è stato costretto a ubbidire e servire umilmente, ma senza perdere la
propria umanità e dignità.
Poeta dei buoni sentimenti,
poeta del popolo e della gente umile, non disdegnava mescolarsi ad essa per
partecipare alle sue gesta e per meglio coglierne l’essenza e l’animo.
LIBRI: Evgenij Oniegin.
Un giovane russo corteggia una romantica fanciulla di provincia, Tatiana, fino a
farla innamorare perdutamente. Poi, con raffinata crudeltà, l’abbandona e
rivolge le sue attenzioni alla sorella Olga, amata da Lenskij, un poeta
idealista, amico di Oniegin. Venuto a diverbio con l’amico, lo uccide in duello
e deve riparare all’estero. Dopo anni torna a Pietroburgo dove riprende la vita
mondana. Ad un ballo incontra Tatiana, sposa di un vecchio generale. Oniegin
tenta di risuscitare nella donna i sentimenti di un tempo, ma Tatiana, ormai
smaliziata, lo respinge.
Il galletto d’oro. Lo
zar Dadone, ormai vecchio, non riusciva più a difendere col suo esercito i
confini del regno dagli attacchi dei suoi nemici perché questi attaccavano
imprevedibilmente da ogni parte. Chiesto ad un mago come potesse difendersi,
questi gli consegnò un galletto d’oro che avrebbe cantato quando qualcuno avesse
osato varcare le frontiere. In cambio il mago chiese di essere esaudito in un
suo desiderio, ma lo avrebbe espresso quando più gli faceva comodo. Lo zar
accettò e il galletto funzionò a dovere tanto che i nemici non osarono più
sferrare attacchi di sorpresa senza essere preceduti dal canto del gallo.
Passarono anni di pace. Un giorno il galletto riprese a cantare e si voltò a
guardare dalla parte dove il nemico sarebbe giunto. Lo zar inviò uno dei figli
con una parte dell’esercito. I giorni passarono ma nessuna notizia pervenne dal
fronte. Il gallo continuò a cantare e lo zar inviò il secondo figlio. Neppure
questi diede più notizie. Allora l’anziano zar partì con tutte le sue truppe ma
non trovò nulla, tranne una tenda abbandonata in cui vide i corpi trafitti dei
figli. Mentre impietrito li guardava, giunse una bellissima fanciulla che disse
di essere la regina di Samachan. Lo zar se ne invaghì e decise di sposarla.
Ritornò alla capitale e tra il tripudio del popolo vide venirgli incontro il
mago che gli chiese di onorare la promessa fatta e gli chiese la mano della
regina. Lo zar rifiutò. Ne scaturì un diverbio durante il quale lo zar colpì a
morte con lo scettro il mago. Il galletto che aveva assistito alla scena, volò
sul capo dell’uccisore e lo colpì ripetutamente alla nuca fino ad ucciderlo. Poi
volò via. Morto lo zar, la regina sparì improvvisamente.
Il pescatore e il pesce
d’oro Un povero pescatore trova nella rete un pesciolino d’oro il quale lo
prega di lasciarlo libero dietro una ricompensa. Il pescatore, assai generoso,
non pretende nulla e lo lascia libero. La moglie, venuta a conoscenza del fatto,
va su tutte le furie e ordina al marito di tornare in riva al mare e di chiedere
al pesce un mastello nuovo in cambio di quello che si è rotto. Viene esaudita.
Allora rimanda il marito dal pesce per chiedere un’isba. Non contenta e sempre
più avida, vuole un palazzo, poi una reggia, poi diventare zarina e, infine,
regina del mare per avere il pesciolino sotto il suo controllo. A questo punto
il pesciolino ritira tutti i doni e il pescatore e la moglie si ritrovano poveri
come prima. La fiaba è pure riportata dai F.lli Grimm, solo che la moglie chiede
di diventare… Dio.
Il pope e il suo servo
Baldà. Un anziano pope si recò al bazar per cercare un servo che lo
servisse. lavorasse molto e chiedesse un salario basso. Gli si presentò Baldà.
“Eseguirò – disse il servo - tutti i lavori in casa e nei campi. Mi darai da
mangiare e da dormire. In compenso chiedo come paga di poterti dare a fine anno
tre pacche in testa. Se non ti accontenterò potrai mandarmi via”. Il pope
accettò e non se ne pentì perché il servo era un vero lavoratore fido e onesto.
A fine anno, avvicinandosi il momento della paga e non volendo prendere pacche
in testa, il vecchio pope parlò con la moglie. Costei gli disse: “Affidagli
un’impresa impossibile e se non la porta a termine, licenzialo!”. Il pope disse
allora a Baldà di andare da alcuni diavoli i quali non gli pagavano da anni un
tributo. “Fatti restituire tutto il denaro che mi devono e portamelo!” Baldà
andò in riva al mare, chiamò i diavoli i quali, restii a pagare, gli imposero a
loro volta tre prove. Se le avesse superate gli avrebbero pagato il tributo, se
no quello sarebbe rimasto nelle loro mani. Il furbo Baldà accettò, superò le
prove, ritornò col sacco pieno di monete e pretese la paga. Il povero pope non
poté tirarsi indietro e porse il capo. La prima pacca lo mandò a sbattere contro
il soffitto; la seconda gli fece perdere la parola e la terza gli staccò il
cervello. “Così impari a voler spendere poco” concluse Baldà soddisfatto.
La principessa morta e i
sette eroi. Rimasto vedovo con una bambina ancora in fasce, lo zar Saltan
si sposa con una bellissima giovane. Costei possiede uno specchio parlante che
le ripete continuamente di essere la donna più bella. Passano gli anni. La
figliastra cresce e un bel giorno lo specchio dice alla zarina che la più bella
è la figliastra che sta per sposare il principe Elisej. Rosa dall’invidia la
zarina ordina ad una sua serva di portare la figliastra nel bosco, di legarla e
di lasciarla in pasto ai lupi. La serva, presa da pietà, si limita a liberarla e
la fanciulla comincia a vagare nel bosco, finché non trova una capanna abitata
da sette guerrieri che la prendono a benvolere e la rispettano come una sorella.
Passa il tempo e un giorno la zarina, interrogando lo specchio, apprende che la
figliastra è ancora viva. Infuriata ordina alla serva, pena la morte, di trovare
il mezzo di ucciderla. La serva ci riesce consegnando alla fanciulla una mela
avvelenata e ai sette guerrieri non rimane che seppellirla in una bara di
cristallo in fondo ad una caverna. Il promesso sposo, intanto continua a vagare
per il mondo alla ricerca della sua amata. Chiede a chiunque incontri se l’hanno
vista, ma neppure il Sole e la Luna a cui si rivolge sono in grado di dirgli
dove si trova. Solo il Vento, che si intrufola dappertutto, glielo svela. Elisej
raggiunge così la caverna e trova la bara sospesa a mezz’aria. Al principe basta
infrangere il cristallo per ridare la vita alla fidanzata. La malvagia zarina
nel vederli ritornare felici muore di rabbia. (È la variante russa di
Biancaneve)
Russlan e Liudmila.
Scritto nel 1820 il poema è in sei canti basati su una leggenda popolare di cui
il poeta seguì molto liberamente la trama. L’argomento di gusto francese è
frivolo e licenzioso e la sensualità dei suoi episodi contribuì al successo.
Lo zar Saltan,
suo figlio Guidone e la bellissima principessa cigno. Tre sorelle,
parlando tra di loro dicevano che se avessero avuto la possibilità di diventar
zarina avrebbero la prima imbandito un pranzo per tutti i poveri del mondo, la
seconda tessuto un manto per ricoprire la terra e la terza dato un figlio
maschio allo zar. Lo zar che aveva ascoltato, sposò quest’ultima ma invitò a
vivere a corte anche le sorelle. Mentre era lontano nacque un figlio ma le
sorelle fecero sapere allo zar che era nato un piccolo mostro, poi fecero
chiudere la madre e il figlio in una botte e la fecero gettare in mare. La botte
approdò in un’isola lontana dove madre e figlio vissero. Passarono gli anni. Un
giorno il bimbo riuscì a liberare un cigno dagli artigli di un avvoltoio. Il
cigno, che in realtà era una principessa trasformata in un uccello, era fatato.
Per ricompensa il cigno fece sorgere sull’isola una città e nominò re il giovane
salvatore, che si chiamava Guidone. Poi il cigno si trasformò in una fanciulla e
lo sposò. Lo zar Saltan, sentito nominare il regno di Guidone, volle visitarlo.
Ritrovò così la moglie e il figlio. Le due sorelle furono perdonate.
FILATELIA
BIELORUSSIA Anno 1999 (299)
, CECOSLOVACCHIA Anno 1949 (508), D.D.R Anno. 1984 (2543-47),
ETIOPIA Anno 2000 (1510), GUINEA BISSAU Anno 2003 (1154),
KIRGHISISTAN Anno 1999 (145+ BF 22), MOLDAVIA Anno 1999 (266), MOZAMBICO Anno 2012 (4857+BF 592),
POLONIA Anno 1968 (1681), ROMANIA Anno 1947 (953), 1949
(1089-80), RUSSIA Anno 1937 (590-5), 1947 (1079-80), 1949
(1341-45 + BF 12), 1955 (1754), 1956/7 (1885), 1959 (2194),
1961 (2380), 1962 (2493), 1963 (2744), 1969 (3553),
1974 (4042A), 1975 (4220), 1977 (4358), 1982 (4925),
1987 (5415), 1997 (6262-66); BF 237), 1998 (6343-47), 1999
(6406-7 + BF 244), 2004 (BF), 2010 (Mic. F. 136), SENEGAL
Anno 1972 (376), SAN MARINO Anno 2003 (1895), SAO TOME’ &
PRINCIPE Anno 2008 (2824),
TRANSNISTRIA Anno 1994, 1999, UCRAINA Anno 1999 (368), UNGHERIA Anno 1979
(2698),
Puzo Mario Gianluigi
(USA)
Nato nel 1920. Morto nel
1999.
Nacque in una
povera famiglia di immigrati napoletani nel quartiere di Hell's Kitchen di
New York City. Molti dei suoi libri, si basano sulle esperienze di vita a
contatto con la gente del quartiere.
Dopo essersi
diplomato al City College di New York, entrò a far parte della United States
Army Air Forces nella Seconda Guerra Mondiale. A causa di disturbi
alla vista, non andò mai in prima linea e fu impiegato come ufficiale nelle
retrovie nell’ultima fase della guerra in Germania.
Tornato alla vita
civile scrisse il primo libro, The Dark Arena, che fu pubblicato nel
1955.
La sua opera più famosa, Il
Padrino, risale al 1969, nata a seguito delle sue interviste e notizie
raccolte con l’incarico di giornalista sulle organizzazioni mafiose. Il libro fu in seguito
sviluppato in una trilogia di film (Il Padrino, Il Padrino parte II e
Il Padrino parte III), diretta da Francis Ford Coppola.
Puzo nel 1974
scrisse la prima bozza per il film Terremoto, ma non la portò a termine
per impegni presi nella produzione del film Il Padrino: Parte II.
Fu co-autore con
Richard Donner per Superman: The Movie e l'originale progetto di
Superman II.
Puzo non vide mai la
pubblicazione del suo penultimo libro, Omertà, che, secondo il
giornalista Julius Siegel del “Chronicle” di San Francisco, non aveva potuto
portare a termine. Con ogni probabilità fu portato a termine da qualche
gostwriter.
Puzo morì di
insufficienza cardiaca il 2 luglio 1999 nella sua casa nella Bay Shore, Long
Island, New York.
FILATELIA
GRENADA Anno
1995 (2619), NICARAGUA Anno 1994 (1892), SAO TOME’& PRINCIPE$ Anno
2008 .
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