|  

PAATALO KALLE 
(Lapponia)   Nato a Taivalkovski l’11 novembre 
1919.  Morto il 20 novembre 2000. Autore assai noto in Finlandia per 
le sue serie biografiche nelle quali offre un ampio quadro della vita rurale del 
suo paese. Suo padre, un boscaiolo, soffriva 
di disturbi mentali periodici, e Kalle ancor giovane dovette  mantenere la sua 
famiglia facendo lo stesso lavoro paterno. Allo stesso tempo, sognava di 
diventare uno scrittore e leggeva avidamente. Suoi autori preferiti furono Jack 
London e Mika Waltari. Arruolato, combatté nella Guerra 
d’Inverno durante la quale fu ferito. Ritornato alla vita civile si trasferì a 
Tampère dove studiò presso una scuola tecnica, diventando imprenditore edile. 
Cominciò la sua carriera letteraria scrivendo racconti pubblicati su riviste. Si sposò due volte ed ebbe due 
figlie dal secondo matrimonio.   Come romanziere debuttò nel 1958 
con un romanzo ambientato in un cantiere. Seguì un secondo romanzo Il nostro 
pane quotidiano che diede il via ad una serie di 5 volumi, Koillismaa, 
dove descrive la vita quotidiana e religiosa, la povertà e i problemi di quattro 
famiglie che vivono nella zona rurale. Da quel momento si trasformò in scrittore
free lance e pubblicò fino alla morte un libro all’anno. Nel 1971 ha pubblicato quello che 
sarebbe stato il primo di 26 volumi della serie Juuret Iijoen törmässä 
(Le radici lungo la riva del fiume ),  probabilmente il più lungo racconto 
autobiografico nel mondo (circa 17 000 pagine in totale).   Anche se i primi libri ebbero 
recensioni favorevoli, l'atteggiamento prevalente dei critici per la sua 
scrittura si trasformò presto in senso negativo, mentre la sua popolarità presso 
i lettori rimase stabile.   Le descrizioni di Paatalo sono 
accurate e puntigliose, come pure gli eventi narrati. In Finlandia risulta 
l’autore più venduto. Paatalo è noto per essere stato un 
uomo modesto, legato alle tradizioni e che non ha cambiato il suo stile di vita. 
Visse in campagna in una casa da lui stesso costruita. Cosa  non sorprendente in 
quanto la sua prima professione era quella di ingegnere edile.   Come riconoscimento per la sua 
carriera, Päätalo ha ricevuto la medaglia Pro Finlandia,  il titolo di 
professore nel 1978 e un dottorato honoris causa presso l’Università di 
Oulu nel 1994.   Conosciuto come "il re delle 
ristampe" a causa del fenomenale successo dei suoi libri, Päätalo ha pubblicato 
39 romanzi, due raccolte di racconti e una commedia. Molti suoi racconti sono 
stati pubblicati postumi.     
FILATELIA 
 FINLANDIA Anno 
1997  (1372) 
       
PACHOVSKY  VASILY NIKOLAEVICH 
(Ucraina)   
Nato nel 1878. Morto nel 1942. 
Pachovsky fu il poeta più importante del gruppo artistico "La musa dei Giovani", 
che ha riunito i fondatori del movimento moderno della letteratura ucraina, 
all'inizio del ventesimo secolo. Il lavoro creativo di questi modernisti si è 
basato sulla filosofia di Friedrich Nietzsche.    
FILATELIA 
UCRAINA Anno 1993, 2003          
  
PAGNOL 
MARCEL   
(Francia) 
  
Autore drammatico e regista francese, 
nacque a Aubagne, Bouche du Rhône il 25 febbraio 1895. Crebbe e studiò a 
Marsiglia, dove, dopo il compimento degli studi, insegnò lingua inglese. Fondò 
una rivista letteraria. 
Nel 1922 si trasferì a Parigi dove 
cominciò  a scrivere per il teatro. Esordì nel 1925 con una commedia 
antimilitarista Mercanti di gloria. Seguirono alcuni esperimenti di 
scarso successo e dopo tre commedie giovanili scritte in collaborazione con 
P.Nivoix, riuscì ad imporsi all’attenzione del pubblico con la commedia 
Topaze, una satira ironica sui politicanti e sugli affaristi del suo tempo. 
Nella sua opera, strettamente connessa al 
periodo tra le due guerre, si distinguono due momenti caratteristici. Il primo è 
quello della commedia satirica, nato con Topaze, preceduta dai 
Mercanti di gloria (1925). L’Autore  utilizza temi di attualità in cui 
profonde la materia incandescente del momento, quella che interessa il pubblico, 
e la usa con abilità attraverso il gusto della battuta comica, il chiassoso 
moralismo, elementi che assicurano il successo  anche quello di cassetta, in 
quanto i temi che hanno come argomento i profittatori di guerra (quelli che 
speculano sugli ‘eroici e gloriosi caduti’), i politicanti corrotti, 
l’immoralità di certi accademici e della classe dirigente, sono pietanze ghiotte 
per lo spettatore.   
Topaze 
ebbe accoglienze trionfali perché mise in scena un semplice maestro elementare, 
pieno di ingegno e di scrupoli, il quale, inconsapevolmente, per un certo tempo 
è vittima di loschi affaristi. Ma, arrivato sull’orlo di dover pagare al posto 
dei mandatari, riesce a imparare il gioco degli affari e a giocare le sue carte 
meglio di loro. 
Il secondo momento è interamente occupato 
dalla sua attenzione verso il mondo popolaresco di Marsiglia.  A Topaze 
seguirono nel 1929 e nel 1931 le due prime parti della ‘trilogia marsigliese’:
Marius e Fanny, che costituiscono il capolavoro   di Pagnol. 
 
La trilogia fu completata con Cesar 
nel 1937. Solo nove anni dopo l’opera giunse sulle scene. Si tratta di una 
vicenda melodrammatica con personaggi fissi e con la Marsiglia popolare sullo 
sfondo. Vi sono numerose scene d’ambiente che interrompono momenti di 
sentimentalismo. L’opera non manca di comicità, quella popolaresca, un po’ 
grossolana, ma non priva di vivacità. 
Dal 1933 Pagnol si dedicò soprattutto al 
cinema e la sua trilogia come altre opere del teatro finirono sullo schermo. La 
tesi di Pagnol, che difese accanitamente contro i polemisti, era quella che il 
cinema serve a ‘fissare il teatro’, come la leggenda scritta riesce a fissare la 
leggenda orale. A tal proposito scrisse parecchi articoli sulla rivista 
“Fantasio” da lui fondata nel 1932, poi diventata  “Les Cahiers du sud”. 
Nella sua attività di regista, oltre a 
portar sullo schermo le sue opere, vanno ricordati i film di stampo realista 
La moglie del fornaio di Jean Giono (1939) e le Lettere dal mio mulino
di Alphonse Daudet (1954). 
Di scarso significato sono i suoi drammi 
scritti nel dopoguerra:  Judas (1955), Fabien (1956) e i suoi 
romanzi. In precedenza, nel 1922, aveva scritto un dramma in versi Catullo 
e  Jazz (1926) 
Pagnol fu anche autore di opere 
autobiografiche come La gloria di mio padre (1958), Il castello di mia 
madre (1958), Il tempo dei segreti (1861), Il tempo degli amori, 
uscito postumo nel 1977. 
Lo scrittore fu nominato Accademico di 
Francia nel 1946. 
Morì a Parigi il 18 aprile 1974. 
Opere: La trilogia marsigliese:  
Marius, Fanny, Cesar   Marius, figlio del barista Cesar, ama Fanny, una 
venditrice di conchiglie. Marius ha già il suo avvenire tracciato, farà il 
barista al posto del padre. Solo che il bar, situato in riva al Vieux Port di 
Marsiglia, è frequentato da pescatori, da lupi di mare, da marinai sempre in 
viaggio verso luoghi lontani ed esotici. Un mondo che attrae il giovane, finché 
decide di abbandonare il bar per  imbarcarsi e coronare il suo sogno di 
avventure. Cesar e Fanny non capiscono  il desiderio di lasciare il certo per 
l’incerto, ma  Fanny, comunque, accetta la situazione, non vuole togliere alcuna 
illusione all’amato. Lo aspetterà, ma non intende sposarlo subito. 
Accanto ai tre personaggi vive un mondo 
caotico ritratto da Pagnol con penna abile. È il mondo della Marsiglia colorata, 
odorante di pastis e di aglio, ma anche di lavanda. Un mondo gioviale e 
violento, malinconico, pronto alla risata, al pianto, capace di accettare la 
commedia della vita. 
  
FILATELIA 
FRANCIA  
Anno 1961 (1304), 1986 (2437), 1993 (2802), GIBILTERRA  Anno 1995 (752), MONACO 
Anno 1976 (1046), 1980 (1225), 1995  (1985) 
 
_jpg.jpg) _jpg.jpg) _jpg.jpg) _jpg.jpg) 
  _jpg.jpg)       
      
 
PALACIO PABLO 
(Equador)   
Nato a Loja il 25 
gennaio da Angelina Palacio e Augustin Costa. Il padre, di famiglia nobile, non 
volle riconoscerlo. Solo dopo che il figlio divenne famoso tentò di dargli il 
suo nome ma lo scrittore rifiutò. 
Un aneddoto 
racconta che, ancora ragazzo, Pablo cadde nel torrente Chorrera,  riportando 
numerose ferite al capo, ai postumi delle quali, a distanza di tempo, vennero 
attribuiti i  dolori di cui lo scrittore soffrì negli ultimi anni della sua 
vita.  Si racconta pure che, da ragazzo, subì un altro trauma per la morte della 
madre. Fu allevato da uno zio che, avendo compreso l’intelligenza del nipote, lo 
fece studiare e pagò i suoi studi  per conseguire una laurea universitaria. 
Il suo curriculum 
scolastico passò attraverso la Scuola primaria dei Fratelli Cristiani, poi nel 
Collegio “Bernardo Valdivieso”, presso il quale ebbe a disposizione una ricca 
biblioteca di autori stranieri. Passarono sotto i suoi occhi opere romantiche, 
realiste, simboliste, da Baudelaire a Verlaine a Juan Ramòn Jimenez le quali 
plasmarono la sua mente.    
In quei primi 
anni, sulla rivista del collegio “Iniciacìon” pubblicò il poemetto Occhi 
negri. All’età di 15 anni ottenne il primo premio letterario, superando 
molti studenti universitari con il racconto autobiografico El Huerfanito. 
Nel 1922 apparve  la prima pubblicazione sulla rivista “Alba Nuova” del racconto 
romantico Amore e morte, seguìto, l’anno successivo, da Inquietudini, 
entrambi di impronta romantica. 
Dopo gli studi 
liceali si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza di Quito;  e sempre a Quito 
pubblicò nel 1927 un libro di dieci racconti dal titolo  Debora e Un uomo 
morto, un’opera assai polemica per il suo tempo, apprezzata nei nuovi 
circoli letterari formati per lo più da giovani intellettuali con la mente 
aperta verso il futuro. 
Nel 1932 il 
Ministro dell’Educazione Pubblica, Benjamin Carriòn, gli assegnò il 
sottosegretariato dell’Educazione e della Cultura e lo attrasse nella sfera del 
nascente Partito Socialista, del quale divenne un fervente sostenitore e al 
quale fu costantemente legato 
Sempre nel 1932 
si laureò in Diritto e pubblicò l’opera Vida de  Ahorcado. Tre anni dopo 
ottenne il titolo di Avvocato, iniziando una carriera invidiabile per capacità e 
correttezza.   
Nel 1937 insegnò 
all’università alla Facoltà di Filosofia e diede alle stampe Frammenti 
originali di Eraclito da Efeso (1935) e Breve schema genetico di 
dialettica (1938) 
Nel 1937 sposò 
l’artista  Palacios.  Purtroppo, due anni dopo, incominciarono a manifestarsi i 
primi sintomi di una terribile infermità: perdita di memoria e del filo del 
discorso durante le discussioni, oltre ad altri disturbi della mente che lo 
condussero alla morte nella clinica psichiatrica  di Guayaquil, dopo una agonia 
durata sette anni. Morì il 7 gennaio del 1947.   
FILATELIA 
EQUADOR  Anno 2006  (1936) 
     
PALACIO PEDRO BONIFACIO 
(pseud. Almafuerte) 
(Argentina)   
Nato a San Giusto 
(provincia di Buenos Ayres il13 maggio del 1854. Muore il 20 febbraio del 1917.  
Prese lo pseudonimo di Almafuerte ( ma ne usò anche altri). 
Perse la madre in 
tenera età e venne poi abbandonato dal padre per cui crebbe sotto la tutela 
degli zii. La sua prima passione fu la pittura ma da essa non ricavò i successi 
che si attendeva. Si dedicò quindi all’insegnamento.  Diresse la piccola scuola 
di Chacabuco, dove nel 1884 ebbe la possibilità di conoscere Domingo Faustino 
Sarmento. 
In seguito si 
trasferì a Las Plata dove diresse il giornale “El Pueblo”, pubblicandovi 
articoli di vario genere, puntando, però, sui problemi dei giovani, quelli che 
più tardi parteciperanno al movimento rivoluzionario del  1890.   
Dal 1894 al 1896 
riprese la sua attività di insegnante nella scuola di Trenta Lauquen, ma, per 
attivismo politico contrario al regime, perdette il posto. 
Sebbene i suoi 
mezzi economici non lo consentissero, adottò cinque bambini.   
In tutta la sua 
vita letteraria pubblicò solo due libri che, comunque, bastarono  per inquadrare 
la sua opera e il suo pensiero e per essere apprezzato da Luis Borges e Rubén 
Dario.   
FILATELIA 
ARGENTINA  Anno  1983  (1340) 
 
     
Palahniuk 
Charles Michael "Chuck"  
(USA) 
  Nato a Pasco il 1° febbraio 1962. Figlio di genitori russo-francesi, 
si laureò all’università dell’Oregon e stabilì la sua residenza a Washington. Raggiunse  il successo con il 
secondo romanzo Fight Club (1996), da cui è stato tratto l’omonimo film 
diretto nel 1999 dal regista David Fincher ed interpretato da Brad Pitt e Edward 
Norton. Il suo stile è simile a quello di 
scrittori come Don De Lillo e Irvine Welsh. Chuck apprende a scrivere all'età 
di 6 anni. Frequenta e abbandona la scuola di giornalismo, fa svariati lavori 
(camionista, meccanico…). È contrario al progresso e dichiara apertamente di non 
possedere un televisore e di essere un omosessuale. La sua infanzia non è rosea: 
apprende da suo padre che il nonno uccise la nonna a colpi di pistola e poi si 
sparò. Che lui, suo padre, sposò una donna che lo tradì e che uccise assieme 
all’amante e ne bruciò i corpi.   Solo verso i trent'anni scrive il 
suo primo romanzo Invisible Monsters, una storia di apparenze, di 
cambiamenti d'identità, nella quale l'immagine edonistica domina la realtà. Il 
suo stile è scientifico e crudo. Rasenta il grottesco enfatizzando le parole per 
far esplodere le frasi. La sua scrittura è priva di avverbi e altre particelle 
che rallentano il ritmo del periodo. Sono presenti inoltre improvvise 
interruzioni, ripetizioni ad effetto e battute notevoli, fredde. Il romanzo è 
respinto dalle case editrici.   Nel 1996, dopo diversi rifiuti, 
pubblica il suo secondo romanzo, Fight Club. In  Survivor (1999) tratta 
il tema delle sette religiose. In Choke (2001)  quello della sesso- 
dipendenza.   Nel 2008  pubblica Gang Bang 
e nel 2009  Pigmeo. 
Altre sue opere: Ninna nanna (2002),
Diary (2003), Cavie (2005), Rabbia (2007), Portland Souvenir (saggio, 2003), 
La scimmia pensa, la scimmia fa 
(saggio,2004).   
  
FILATELIA 
GUINEA  Anno 2007  (fog. 650) 
       
PALAMAS KOSTIS 
(Grecia) 
        
Nato A Patrasso 
nel 1859. Morto ad Atene nel 1943. 
Segretario 
dell’università (1897-1928)  e poi dell’Accademia Ellenica, attirato da 
interessi diversi, dalla linguistica alla pedagogia, per un trentennio circa 
esercitò  una grande influenza nel mondo culturale greco.       
  
Poeta 
tradizionalista agli inizi, introdusse nelle sue poesie la lingua popolare, il 
“volgare” e nuove forme metriche. 
Dominato 
dall’amore per il proprio paese, che vorrebbe restituito al passato di 
grandezza, nella sua opera tocca  ora toni romantici, ora si innalza a momenti 
epici. 
Pubblicò i volumi
Canti della mia patria (1886),  Inno ad Atena (1889), Giambi e 
anapesti (1897), una delle sue opere migliori,  Il dodecalogo dello 
zingaro (1907), Il flauto del re (1910). 
Scrisse anche 
racconti La morte del pallicari (1891), saggi e drammi.   
FILATELIA 
GRECIA  Anno 1960  (702), 2007  
(2379) 
       
PALANSURIYA SAGARA 
(Sri 
Lanka) 
  
Nato nel 1908. Morto nel 
1961. 
Tra i poeti più giovani 
dello Sri Lanka della fine degli anni 1940 e primi anni 1950 sono da 
considerarsi  PB Alwis Perera, Sagara Palansuriya, Wimalaratne Kumaragama e 
altri ancora.   
La maggior parte dei poeti 
apparteneva a movimenti politici della sinistra. E, infatti, quando il 
partito della destra , nel 1948, salì al potere e per festeggiare l’indipendenza 
dello Sri Lanka bandì un concorso poetico, nessuno dei poeti più popolari vi 
partecipò dicendo che si trattava di una falsa indipendenza.  
Nonostante ciò le opere dello scrittore Sagara 
Palansuriya, insegnante e leader del movimento nazionale dei lavoratori, 
continuarono ad essere lette.   
Palansuriya fu 
una figura di spicco tra coloro che diedero vita a diversi movimenti politici.
 Fu eletto deputato al Parlamento 
europeo nel 1956 dagli elettori Horana e si sedette con l'opposizione a fianco 
di Phillip Goonawardane dopo l'assassinio del primo ministro  Bandaranaike.
  In seguito rifiutò il portafoglio 
ministeriale della Pubblica Istruzione, assegnato a lui durante il regime del 
Primo Ministro Dahanayake e attaccò i principi della sua politica.   Morì nel 1961   
FILATELIA SRI LANKA Anno 
1989  (860)
 
     
PALLAIS AZARIAS H. 
(Nicaragua)   
Nato a Leon 
Nicaragua il 3 novembre del 1884;  e morto il  5 settembre del 1954. 
Di padre francese 
e di madre nicaraguegna, iniziò gli studi dapprima in una scuola privata e li 
proseguì  poi nell’Istituto Nazionale d’Occidente del Leon, scoprendosi la 
vocazione religiosa. Ammesso al seminario di San Ramon, conseguì la laurea. Nel 
1908 venne inviato a Parigi dove studiò il latino, il greco e l’ebraico. Nel 
giugno del 1908 ottenne la laurea in Diritto canonico, divenendo dottore  in 
teologia.  Proseguì in seguito i suoi studi in Germania, Inghilterra, Svizzera e 
Olanda. 
Lo scoppio della 
Guerra mondiale lo obbligò a ritornare in Nicaragua, dove iniziò a scrivere e a 
pubblicare vari poemi, uno dei quali venne letto ai funerali di Rubén Dario. 
Direttore dal 
1926 al 1930 dell’Accademia Nicaraguegna di Lingue, visitò diversi stati latino 
americani tenendo conferenze.    
Uomo di vasta 
cultura, fu intransigente verso l’ipocrisia e le deviazioni del Cristianesimo, 
attirandosi critiche da parte di politici e di prelati. 
Morì durante un 
intervento chirurgico.   
FILATELIA  
NICARAGUA Anno  1986  (1420 
     
Palma Joaquín José 
(Cuba)   Nato a  Bayamo il 9 novembre 1844. 
Morto nel Guatemala il 2 agosto 1911. Ha frequentato le scuole elementari 
nei monasteri di San Francisco e Santo Domingo. Nel collegio 'San Jose', 
continuò l'istruzione secondaria. Poco dopo il diploma di scuola superiore 
cominciò a pubblicare le prime poesie.   Entrato nel clima della rivoluzione 
del 1868 sin dal suo inizio lavorò nella zona di Bayamo, nel reclutamento degli 
uomini. Fu nominato tra i Consiglieri della villa di Bayamo dalle forze cubane e 
fu tra i primi a bruciare la propria casa 
durante l’incendio della sua città natale.   
Presentò una mozione per l'abolizione della schiavitù con Ramon Cespedes 
Borrero. Fu assistente e confidente di Carlos Manuel de Cespedes. e uno dei 
principali editori di “El Cubano Libre”, pubblicato a Bayamo. Nel 1973 si trasferì in Giamaica 
con l’incarico di raccogliere fondi per la causa cubana. Più tardi andò a New 
York, Perù e altri paesi sudamericani. Residió 
alternativamente en Guatemala y en Honduras. Visse alternativamente in 
Guatemala e Honduras. In questo paese svolse attività educative e lavorò come 
segretario del presidente della Repubblica, Marco Aurelio Soto.   Divenne un cittadino dell'Honduras 
e viaggiò in Europa con Marco Aurelio Soto e Ramon Rosa, dopo aver rinunciato 
alla presidenza.   Un anno dopo tornò in Guatemala 
dove ricoprì la carica direttore della Biblioteca Nazionale e professore di 
letteratura spagnola presso la Facoltà di Giurisprudenza. Ha scritto l'inno 
nazionale.   Tornato a Cuba nel 1902,  respinse 
alte cariche pubbliche, ma accettò l’incarico di Primo Console in Guatemala dove 
morì. Dopo 
aver ricoperto alte cariche pubbliche, ritornò in Guatemala. La sua opera 
consiste in numerose poesie di sapore romantico in cui prevale il fervore 
patriottico, la dolcezza del padre di famiglia, le parole della persona 
istruita, la profondità del pensatore. Tra esse 
spiccano : A Miguel García Gutiérrez, Maria 
Granados, Nel mese di novembre e Il 
buio dell'anima.   
FILATELIA CUBA Anno 1956 
(439),  Guatemala Anno 1953 (362/5), 2012 
(656) 
        
PALMA RICARDO 
(Perù) 
  
Nato a Lima il 7 febbraio 1933; morì a 
Miraflores il 6 ottobre 1919. 
Di ingegno precoce, condusse una gioventù 
spensierata, sebbene già dedita alla letteratura, in particolar modo alla poesie 
e al teatro. 
Scrisse versi ispirati a  J.Zorilla e 
Bécquer,  e drammi  alla Victor Hugo come la Sorella del boia, La morte, 
Rodil, quest’ultimo lo impose all’attenzione del pubblico all’età di 
diciotto anni. 
Entrò nella Marina peruviana, scampò ad un  
naufragio nel 1855. Prese parte alla battaglia di Callas nel 1856. 
 
Si dedicò al giornalismo e fu redattore a 
Valparaiso della “Rivista del Sud America” . In politica fu di tendenza liberale 
e appoggiò Josè Galvéz. Ma quando la rivolta venne soffocata, dovette rifugiarsi 
nel Cile, Successivamente passò in Europa e viaggiò in Inghilterra, Francia e 
Italia. 
Dal 1868 al 1972 entrò nel governo di Josè 
Balta come segretario e poi fu senatore della repubblica. 
A quarant’anni si sposò e si ritirò dalla 
politica per occuparsi della Biblioteca Nazionale di Lima e dedicarsi alla 
scrittura. 
Autore di  poesie Armonie (1865), 
Passionaria (1870), Verbi e gerundi (1877), Filigrane (1892); 
dell’opera Bohème del mio tempo  (1886), di racconti e romanzi  raccolti 
in Tradizioni peruviane (1872-1918) e di numerose traduzioni di Hugo, 
Longfellow, Heine. 
La sua opera più importante resta  
Tradizioni peruviane dove, in una prosa piacevole e accurata, rievoca il 
passato della sua terra, arricchendolo di aneddoti, leggende, scene di costume 
  
FILATELIA 
CUBA Anno 
1989 (2975),  PERU’  Anno 1984  (771),  FILIPPINE  Anno 1974  (964),  
1977  (1046)  
  _jpg.jpg) 
  
  
PANAS  MIRNYI 
(Pseud. di AFANASII LAKOVLEVICH  
RUDCHENKO).  
(Ucraina)   
Nato 1 ° maggio  1849, in Mirgorod. Morto 28 gennaio 1920, a Poltava. 
 
Scrittore ucraino, figlio di un servo della gleba, riuscì a laurearsi presso la 
Scuola del distretto di  Gadiach nel 1862 e trovò subito un impiego presso il 
tribunale locale. Nel 1871 occupò un posto nel Dipartimento delle Entrate. 
Mirnyi ha iniziato la sua carriera letteraria nel 1872 con la pubblicazione 
della poesia Ucraina e il racconto Fuorviati da un Demone. La 
critica sociale implicita nelle sue opere ha reso necessario per lui usare uno 
pseudonimo. Il suo sviluppo letterario è stato influenzato dal Shevchenko e dai 
democratici rivoluzionari russi e populisti del 1870. Le sue opere sono 
importanti per la loro rappresentazione realistica del villaggio ucraino, le sue 
contraddizioni inconciliabili e la stratificazione sociale della classe 
risultante dalla riforma del 1861.  
Nel suo romanzo Quando il presepe è completo? (1872-75) (pubblicato la 
prima volta nel 1880 a Ginevra), scritto in collaborazione con il fratello, ha 
trattato il tema dei conflitti di base della classe meno abbiente, 
rappresentandone i conflitti della vita in modo realistico e con una profonda 
comprensione dei diritti umani. 
Il successivo romanzo  Villains (1877) raffigura i vari sentieri 
affrontati dalla intellighenzia ucraina, i cui migliori rappresentanti hanno 
tenuto conto delle esigenze del popolo.  
Un ampio quadro della vita ucraina è presente nei  romanzi Wayward, Miserie 
del passato e presente (novelle 1897) e Freedom Hungry (incompiuto, 
pubblicato 1940).  
Nel 1880 ha pubblicato una serie di storie tra cui  Una giornata al pascolo, 
Padre e Madre,  pubblicate durante la vita dello scrittore (1884). Mirnyi è 
stato autore di racconti, fiabe, del  poema in prosa Un sogno (1905) e di 
un libero adattamento del racconto poetico La campagna di Igor (1896). 
 Ha anche scritto diverse opere, tra cui Limerivna (1899), e The Nun 
(1884, pubblicato 1929). Ha tradotto in ucraino opere di Puskin, Lermontov, 
Turgenev, Ostrovskii, Shakespeare, Longfellow.  
Le opere di Mirnyi sono state tradotte in molte lingue dell'Unione Sovietica e 
in varie lingue straniere. 
  
FILATELIA 
UCRAINA  Anno 1999 (365) 
    
  
  
PanfErov FEdor Ivanovič 
(Russia) 
  
Nato a Pavlovka, Saratov nel 1896. Morto a Mosca nel 
1960. 
Scrittore russo, di origine contadina, esordì con 
drammi e racconti, descrivendo poi la collettivizzazione delle campagne nel 
romanzo Bruski ("Pietre per affilare", 4 voll., 1928-37), che suscitò 
ampie discussioni.  
Analoghi intenti ideologici ebbero le opere 
successive (come la trilogia Volga-matuška reka "Madre Volga", 1953-60), 
per lo più imperniate sulla guerra o sul lavoro dei minatori negli Urali. 
Diresse (1931-60) la rivista Oktjabr. 
  
FILATELIA 
URSS  Anno 1966  
Busta Postale, 1986 Busta postale  
     
PANN  ANTON 
(Romania) 
  
Nato a Sliven nel 1794; morì a Bucarest il 2 novembre 1854. 
Autodidatta, cantore di chiesa, musicista, insegnò musica per un certo tempo in 
un convento di suore e fuggì con una di esse. Abbandonato dalla compagna, si 
dedicò alla letteratura, distinguendosi come primo autore del folklore rumeno e 
si accinse a fissare in forma scritta il patrimonio culturale rumeno sino allora 
affidato alla sola oralità.   
Nella raccolta intitolata Il racconto del parlare (1847) tentò di 
sistemare e codificare la lingua viva in lingua scritta. 
Sue opere:  Favole e storielle (1838-41), Poesie popolari (1846),
Proverbi o racconti della parola (1847). Scrisse pure una autobiografia 
dal titolo L’ospedale dell’amore  (1850-52). 
Pann musicò la poesia di A. Muresanu La squilla, che divenne l’inno dei 
rivoluzionari romeni. 
  
FILATELIA 
ROMANIA  Anno 1955  (1409), 1996 
(4039) 
_jpg_jpg.jpg)  
  
  
PANNONIO GIANO (CSEZMICEL J.) 
(Ungheria) 
  
Nato a Medvedgrad nel 1434, morì a Zagabria nel 1472. 
Nipote di un cardinale, studiò in Italia alla scuola di Guarino Veronese a 
Ferrara e poi a Padova. Nominato vescovo di Cinquechiese, Pècs, ebbe importanti 
incarichi diplomatici. 
Fu accusato di aver partecipato alla congiura contro il re Mattia d’Ungheria e 
morì mentre cercava di rifugiarsi in Carinzia. 
Fu autore di eleganti poesie in latino e uno dei massimi
  
promotori della cultura in Ungheria. 
  
FILATELIA 
UNGHERIA  Anno 1972 (2217) 
 
       
PAPADAT-BANGESCU  HORTENSIA 
(Romania)   
Nata a Ivesti nel 
1876. Morta a Bucarest nel 1955. 
Dimostrò capacità 
di introspezione dell’animo femminile, nelle prime raccolte di racconti, 
Acque profonde (1919), La sfinge (1920), Donna davanti allo 
specchio (1921), 
Il suo capolavoro 
è un ciclo di romanzi dedicati alla famiglia Halippa e alla sua lenta decadenza,
Fanciulle scapigliate (1926), Concerto di Bach (1927), La 
strada nascosta (1933), Radici (1938). 
Fu anche 
scrittrice di teatro: Il pendio (1915), Il vecchio (1920), Anna 
mia sorella (1947).   
FILATELIA 
ROMANIA  Anno  2001  (4671) 
     
Papadiamantis  Alexandros 
(Grecia) 
Nato nell’isola greca di Skiathos, nella parte occidentale del Mar Egeo, nel 
1851 e ivi morto nel 1911. 
Fu un influente  scrittore di racconti, e la sua isola natia è stata il suo 
luogo preferito di lavoro. Di famiglia religiosa, suo padre era un sacerdote, 
si  trasferì ad Atene da giovane per completare gli studi liceali e si iscrisse 
alla Facoltà di filosofia dell'Università di Atene, ma non completò mai gli 
studi. Ritornato  alla sua isola natale in età avanzata,  vi morì di polmonite. 
Visse del suo lavoro di scrittore e di giornalista. Era diventato molto 
popolare, e giornali e riviste si contendevano per i suoi scritti. Si dice che 
ricevesse alti compensi per le sue prestazioni tanto da indurlo a chiedere che 
fossero ritoccati  perché eccessivamente elevati.  
Non si sposò mai. Era noto per la sua vita da eremita, per il contatto con la 
gente povera e diseredata, (spesso descritta nei suoi romanzi) e per essere un 
cultore di canti religiosi: veniva chiamato . "kosmokalogeros" (un monaco nel 
mondo" ). I 
suoi lavori più importanti sono i romanzi La ragazza Gypsy, L'Emigrante, e 
Mercanti di Nazioni. Avventure che ruotano in ambienti del  Mediterraneo, 
con trame legate alla prigionia, alla guerra, ai pirati, alla peste, ecc. Spesso 
per le descrizioni, la lingua, fortemente influenzata dal greco antico, si 
presentano come piccole miniature raffiguranti la vita agreste e quella urbana 
in cui lirica e psicologia si alternano.  
 Una profonda fede cristiana pervade molte storie. La maggior parte della sua 
opera si tinge di malinconia, e risuona con l'empatia, con la sofferenza delle 
persone, indipendentemente dal fatto che siano santi o peccatori, innocenti o in 
conflitto.  (da Internet)   
FILATELIA 
GRECIA, Anno 2011  
   
PAPAZYAN VRTANES
(Armenia)
 
Nato nel 1866. Morto nel 1920.
Poeta armeno  FILATELIA
 
USSR, Anno 1966  Busta postale   
   
Paraske 
Larin 
(Finlandia)   
 Nacque a Lempaala, Nord Ingria, il 27 dicembre del 1833. Morì a Sakkola il 3 
gennaio del 1904.
 
Il suo vero nome 
era Paraskeva Nikitina. Figlia di un agricoltore, durante l’infanzia cominciò a 
memorizzare le poesie della zona, aggiungendone altre di sua creazione. Dopo la morte dei genitori sposò un 
contadino dal quale nel periodo dal 1855 al 1878  ebbe nove bambini dei quali 
sei morirono in tenera età. Oltre alla cura dei figli Paraske si prese cura 
anche  di una cinquantina di orfani. Una vita dura in quanto la famiglia viveva 
solo sulle sue risorse. Rimase vedova nel 1888.   La sua vita cambiò quando il 
pastore Adolf Neovius, appassionato di poesia popolare, notato il talento 
espressivo, comunicativo e cattivante della donna, nonché la sua particolare 
capacita di conciliare la poesia col canto, cominciò a pagarle un rublo per ogni 
poesia da lei declamata e cantata. In tal modo Paraske riuscì a salvare la casa 
dell’espropriazione. La loro collaborazione portò raccolta di poesie, proverbi e 
indovinelloi. Già in precedenza esisteva una minuscola raccolta di 26 poesie 
trascritte da Borenius.Lahteekorva nel 1877.. Quando nel 1891 Neovius si trasferì 
a Porvoo, Paraske lo seguì. Nel corso degli anni 1891-1894 si esibì in vari 
spettacoli folkloristici a Poorvo e a Helsinki. Nel suo repertorio vi erano 
molte rune che influenzarono artisti di rilevo, conquistati dal suo stile 
e dal suo canto.   Ma nonostante il suo successo e 
molti sostenitori, rimase povera. La sua casa fu venduta durante l'estate del 
1899 a causa di arretrati fiscali mai pagati. Sebbene nel 1901 le fosse stata 
assegnata una pensione non riuscì mai a far fronte ai suoi debiti. Morì a 
Sakkola in piena povertà.    Larin Paraske è da considerarsi un 
poeta-cantore, una specie di aedo popolare e una figura chiave del folk 
finlandese tanto che alcuni critici la definirono la “Mnemosine finlandese”. Con 
le sue canzoni influenzò Jean Sibelius ed Elias Lonnrot. La sua conoscenza di oltre 32000 
versi poetici fu una fonte importante per la cultura della Carelia. Adolf 
Neovius nel 1880, dopo anni di lavoro documentò 1200 poesie, 1750 proverbi e 336 
indovinelli. Nel parco Hakasalmi, a Helsinki 
esiste una statua, opera dello scultore  Alpo Sailo e a Kaarela vi è una strada 
a lei intitolata. In una classica del 2004 relativa ai “100 finlandesi più 
noti”, Paraske occupa  l’87° posto.     
FILATELIA FINLANDIA  Anno 
1985  (922)       
PARDO BAZAN  EMILIA contessa di 
(Spagna)   
Nata a La Coruna 
nel 1851. Morta a Madrid nel 1921. 
Di famiglia 
nobile, galiziana, profonda conoscitrice della cultura europea, esercitò con 
intelligenza la critica letteraria e scatenò polemiche feroci per la sua difesa 
del naturalismo (La questione palpitante, 1883).  Stabilitasi a Madrid, 
aprì un salotto per artisti e letterati e fondò anche la rivista  “Il nuevo 
teatro critico”. 
Viaggiò in Europa 
e soprattutto in Francia, dove venne a contatto con gli esponenti del 
naturalismo. 
Nei suoi numerosi 
romanzi, vigorosi e concreti, alla forte impronta naturalista si accompagna 
l’influenza di Tolstoi e le ragioni del cattolicesimo.   
Il suo libro più 
riuscito fu Signorotti di Galizia (1886), ma vanno anche ricordati Madre 
natura (1887), in cui raffigurò la decadenza dell’aristocrazia in Galizia ,
Insolazione (1889), Una cristiana (1890), La prova (1890),
La chimera (1905), storia di un artista che trova la propria via nella 
religione, La sirenetta nera (1908), in cui il protagonista riesce infine 
a liberarsi dell’attrazione che su di lui esercita la morte.   
Lasciò una 
abbondante produzione critica  La letteratura francese moderna, I poeti epici 
cristiani. 
Interessanti 
anche i racconti e i ricordi di viaggi: Ai piedi della Tour Eiffel 
(1889),  Per la Spagna pittoresca (1895), Per l’Europa cattolica 
(1902)   
FILATELIA 
SPAGNA  Anno 1972  (1725) 
 
  
  
PARDO DE FIGUEROA Y DE LA SERNA 
MARIANO  
(Spagna)   Nato  a 
Medina-Sidonia , 18 novembre del 1828 e ivi morto l’ 11 febbraio del 1918. Scrittore, 
esperto in gastronomia, e cervantista. Per il suo trattato  di culinaria era 
anche conosciuto come il dottor Thebussem.  Figlio di una 
famiglia illustre e ricca, studiò  legge e conseguì il dottorato a Madrid nel 
1850. Ha fatto una 
serie di viaggi attraverso il mondo e si stabilì definitivamente nella sua città 
natale.  Ha dedicato i 
suoi sforzi principalmente per diffondere e rendere importante la letteratura 
sulla gastronomi ma questa non era l'unica delle sue fatiche letterarie. Scrisse 
pure opere  sulla filatelia, , la corrida, storia, su Cervantes, sulla 
letteratura e sul teatro.   Dall'età di 35 
non si allontanò Medina Sidonia. Lì visse,scrisse e lavorò, mantenendo un 
nutrito  epistolario con i personaggi spagnoli e stranieri. Lasciò oltre 12.000 
lettere.   Come cervantista 
scrisse Epistole droapianas.  Sette lettere su Chisciotte e Cervantes, 
diretto al Onorevole Dottore Thebussem negli anni 1862-1868 dal Sig. M.  Droap. 
(1968).  Un anno dopo ha continuato Droapiana  e pubblicato l’Ottava 
lettera di Cervantes e Don Chisciotte ... (Madrid: Rivadeneyra, 1869).  In 
queste lettere sono presenti moltissimi riferimenti, non sempre credibili, a Don 
Chisciotte, aspetti collaterali a volte trascurabili  i quali, tuttavia, hanno 
avuto il grande merito di rivitalizzare il Cervantismo, che era molto decaduto.
  E 'stato 
nominato primo Onorario Postman dalle Poste spagnole il 20 marzo del 1880 come 
ricompensa per i suoi sforzi nel diffondere l'emergente filatelia .  Nel 1944l 
Poste gli dedicarono un francobollo e un altro nel 1981. Opere:  Ottava 
lettera di Cervantes e don Chisciotte: indirizzata all’ Onorevole Dr. EW 
Thebussem ...  nel 1869. Madrid..  Lettere di Dr.Thebussem philatélicas 
D.Eduardo e Mariàtegui. 1871.   Alcuni scritti di Marina del tenente D.  Joseph 
E.  Pardo de Figueroa., 1873.   Letteratura Philatelica in Spagna.  Note per la 
redazione di un catalogo  1876.   String d'aglio formata con sei teste (1884) 
Immagini Medina Sidonia, 1884.   Fabulous Fables 1885.  Thebussianas 1886.   
Seconda stringa di aglio 1886.   Pirateria su strada. 1887.   La tavola moderna  
1888.   Galiano, 1888.   Note genealogiche. Medina Sidonia, Thebussem, 1889.  
Una dichiarazione di lettere. 1891.   Prima porzione di articoli 1892.  A Sad 
Cape. 1892.  Dopo la vostra bellezza 1893.  Seconda parte di elementi 1894.  
Invia ineze. 1895. Terza parte di elementi 1894. Philatelia, 1899.  Futesas 
letterarie. 1899.  A. Lettera e due lettere di Siviglia, 1907.     
FILATELIA 
SPAGNA Anno 1944 
    
PARFYONOV PYOTR 
SEMENOVICH
(Russia)  
Nato nel 1894. Morto nel 1937.
Poeta russo 
  
FILATELIA 
USSR, Anno 
1986.02.13, 1987.04.17, USSR, 1987.04.17, 
Buste postali (Opere di 
Parfyonov)
 
   
  
  
Parijat  (Bishnu 
Fumari Waiba) 
(Nepal)   Nata a Darjeeling India nel 1937. 
Morta a Kathmandu, Nepal, nel 1993. Più che col suo nome la scrittrice  
è conosciuta col nom de plume , Parijat, che significa  “notte profumata 
dai fiori di gelsomino”. La sua pubblicazione più celebre, Siris Ko Phul 
(La Mimosa Blu), è assai nota in alcune scuole superiori di paesi orientali di 
lingua inglese. Il luogo di nascita di Parijat, 
Darjeeling, fu un importante centro di lingua, cultura e letteratura nepalese 
durante i suoi anni di crescita. Parijat completò una parte della sua formazione 
culturale a Darjeeling e in seguitò, nel 1954, venne a Kathmandu, dove completò 
gli studi presso la Padma Kanya School, conseguendo un Bachelor of Arts.   In giovane età fu colpita da una 
malattia paralizzante tanto che a 26 anni rimase paralizzata e fu  aiutata dalla 
sorella per gran parte della sua vita.   Nel 1959, Parijat pubblicò il  
primo poema Darti, seguito da tre raccolte di poesia: Akansha, Parijat 
Ka Kavita e Baisalu Bartaman. Il suo primo racconto breve è stato 
Maile Najanmayeko Choro.   Parijat è, comunque, meglio 
conosciuto in Nepal come romanziere. Il libro che le diede la notorietà è stato
Siris Ko Ful , premiato, nel 1965, con il Puraskar Madan. Ha, inoltre 
ricevuto i premi Sarwashrestha Pandulipi Puraskar, Gandaki Basunahara Puraskar, 
e Bridabrit. Siris Ko Phul è uno dei libri più importanti di tutta la 
letteratura nepalese.   Fu eletta membro della University 
Tribhuwane e fece  parte del movimento di letteratura Ralfa. Svolse anche un 
ruolo importante nella creazione di Pragati Sil Lekhan Sangh e ha lavorato per 
Akhil Nepal Mahila Manch, Bandi Sahayata Niyog e Nepal Manav Adhikar Sangathan.
 Pur 
occupandosi prevalentemente di letteratura, cercò anche di sostenere 
cause sociali.   
Opere: Romanzi 
Siris Ko Phool (La 
Mimosa Blu), 
Mahattahin, Paribhasit Aankhaharu, Baishko Manche,
Bata Ra Sapanaharu 
Toribari,  Antarmukhi,Rojeko Bato, Parkhal Bhitra Ra Bahira, Anido 
Pahadsangai, Boni, Maile Najanmayeko Choro. 
Racconti: 
Aadim Desh ,Sadak Ra Pratibha, Salgiko Balatkrit Aashu, Badhsala Jadaa Aunda.
 
Raccolte poetiche: 
Akansha, Parijat Ka Kavita, Baisalu Bartaman.  
Memorie e  saggi: 
Dhupi Salla Ra Laliguransko, Auta Shuruwat Chitramay, Aadhyayan Ra Sangharsha.   
FILATELIA 
NEPAL Anno 1995  (563) 
        
PARINI  GIUSEPPE  
(Italia) 
  
Di modesta e disagiata famiglia, Parini nacque a Bosisio, nella Brianza, il 23 
maggio 1729.  Il padre, commerciante in seta, lo inviò a Milano per gli studi, 
secondo il desiderio di una prozia ricca, che gli aveva destinato una somma in 
eredità a patto che seguisse la via del sacerdozio. Frequentò le scuole dei 
Padri Barnabiti con scarso zelo in quanto le sue disagiate condizioni economiche 
lo costringevano ad un lavoro di copista e a impartire lezioni ai più piccoli. 
Nel 1752, compiuti gli studi, mandò alla stampe una raccolta di poesie dal 
titolo Alcune  poesie di Ripano Eupilino (il nome era una specie di 
pseudonimo – anche se una o stava al posto della i; mentre Eupilino era 
il nome del lago di Pusiano, vicino a Bosisio). Si tratta di 94 componimenti che 
comprendevano sonetti petrarcheschi, religiosi, amorosi e capitoli comici. Il 
volumetto gli procurò una certa fama  tanto da farlo entrare nell’Accademia dei 
Trasformati, rinata ad opera del conte Giuseppe Imbonati. 
Ordinato sacerdote nel 1754, più per necessità che per vocazione, entrò al 
servizio del duchi Serbelloni quale precettore dei figli e vi rimase per otto 
anni. Nel 1762 si allontanò dal servizio dopo aver assistito ad un fatto 
increscioso in cui la duchessa Serbelloni schiaffeggiò ingiustamente la figlia 
del maestro di musica Sammartino.    
Il periodo trascorso tra la nobiltà  permise al Parini di conoscere l’eleganza 
raffinata, ma anche la superbia e l’arroganza dei nobili, che condannò nella sua 
opera Dialogo sopra la nobiltà (1757). Il tema venne ripreso nella sua 
opera principale il Giorno, un poema satirico le cui due prime parti  
Mattino e Mezzogiorno apparvero rispettivamente nel 1763 e 1765. 
I consensi che ottenne spinsero il governo austriaco ad affidargli nel 1768 la 
redazione del giornale”Gazzetta di Milano” e l’anno appresso la cattedra di 
eloquenza nelle Scuole Palatine.  Soppresse nel 1773 Parini ottenne una cattedra 
nel Ginnasio di Brera. I suoi discepoli pubblicarono dopo la morte i Principi 
generali e particolari delle Belle Lettere applicati alle Belle Arti. 
Nel 1791, per cura di un suo discepolo, pubblicava le Odi, la cui 
edizione definitiva ebbe luogo dopo la morte del poeta, così come le ultime due 
parti del Giorno:  Il vespro e La notte. 
Nel frattempo era scoppiata la Rivoluzione Francese, verso la quale il Parini 
mantenne un atteggiamento diffidente e consenziente al tempo stesso.  Tuttavia 
nel 1796 accettò di far parte della nuova Municipalità che i Francesi 
instaurarono a Milano. Ma fu ben presto esonerato per la sua avversione ai 
demagoghi troppo servili alla prepotenza dei conquistatori e per aver difeso la 
libertà milanese e il diritto della Lombardia ad avere un reggimento politico e 
una autonomia amministrativa. 
Morì a Milano il 15 agosto del 1799.  Gli  uomini dell’Ottocento lo 
considerarono un grande maestro di vita oltre che di poesia.   
  
FILATELIA 
ITALIA  Anno 1999  (2464) 
 
  
  
PARKER  DOROTHY  ROTHSCHILD 
(USA) 
  
Nata a West End, New Jersey, il 22 agosto 1893, morì a New 
York il 27 giugno 1967. 
Giornalista, collaborò alla più prestigiose riviste del momento “Vogue”,”Vanity 
Fair”, “New Yorker”, “Esquire”, scrittrice di poesie raccolte in tre volumi nel 
1944, autrice di romanzi racconti, bozzetti raccolti nel 1939 sotto il titolo 
Il mio mondo è qui. 
Per uno dei racconti compresi nella raccolta aveva vinto il Premio O’Henry. . 
Scrisse corrispondenze durante la guerra di Spagna e sceneggiature di film, 
assieme al marito Alan Campbell. 
 In collaborazione con E.Rice scrisse il dramma Close Harmony or The Lady 
Next Door (1929) e successivamente con A. d’Usseau The Ladies of the 
Corridor (1953). 
Visse in mezzo alla società degli anni Trenta e Quaranta nella quale è 
considerata una personalità importante per la causticità del suo umorismo, il 
suo spirito mordace,  le  battute pungenti nel ritrarre  pregiudizi e 
conformismi dell’alta società 
  
FILATELIA 
USA  Anno  1992  (2110) 
     
Parlichev Stavrev Grigor
(Macedonia)
  
Nato il 18 
gennaio 1830 a Ohrid, Impero Ottomano. Morto nella stessa città 25 gennaio 1893. 
Studiò  in 
una scuola greca in Macedonia. Nel 1850 lavorò come insegnante di greco nelle 
città di Tirana, Prilep e Ohrid. Nel 1858 iniziò a studiare medicina ad Atene, 
ma passò poi alla Facoltà di Linguistica nel 1860. Lo stesso anno partecipò  al 
concorso poetico annuale di Atene vincendo il primo premio per la sua poesia 
"O Armatolos" , scritto in greco. Acclamato come "secondo Omero", gli 
vennero offerte borse di studio per le università di Oxford e Berlino, ma le 
rifiutò entrambe.  
Nel 1862 
partecipò alla lotta per la chiesa bulgara indipendente e le scuole, anche se 
continuò a insegnare greco. Dopo aver trascorso qualche tempo a Costantinopoli 
nel 1868 prese conoscenza con la letteratura paleoslava e tornò a Ohrid dove 
sostenne la sostituzione del greco con il bulgaro nelle scuole della città e 
nelle chiese. Lo stesso anno fu arrestato e passò diversi mesi in una prigione 
ottomana dopo una denuncia  inviata dal vescovo greco di Ohrid.  
Grigor 
Stavrev Parlichev è stato uno scrittore e traduttore bulgaro. Anche se ha 
pensato a se stesso come ad un figlio della Bulgaria, attualmente è considerato 
un macedone etnico della Repubblica di Macedonia.  
Dal 1869 
insegnò in diverse città dell'Impero Ottomano, tra cui Struga, Gabrovo, Bitola, 
Ohrid e Salonicco. Insegnò il bulgaro presso la Men's High School di Salonicco.
 
Nel 1870 
Parlichev tradusse la sua poesia premiata, O Armatolos, in bulgaro, nel 
tentativo di diffondere tra il pubblico bulgaro le sue opere, precedentemente 
scritte in greco. Ha anche scritto un altro poema, Skanderbeg, e la sua 
autobiografia E’ stato il primo traduttore di Omero , anche se i critici 
macedoni sono stati molto caustici nella valutazione di tale opera.  
  
FILATELIA 
MACEDONIA  Anno 2010  (Mic. 560) 
     
PARNY ÉVARISTE DESIRÉ FORGES DE, 
(VISCONTE) 
 (Francia)   
Nato nel 1753. Morto nel 1814. 
Poeta francese, De Parny proveniva da una famiglia aristocratica della regione 
di Berry, che si era stabilita sull'isola di Borbone (ora Riunione) nel 1698. 
Lasciò l'isola all'età di dieci anni per tornare in Francia con i suoi due 
fratelli, Jean-Baptiste e Chériseuil, per studiare presso le Colleges  
Oratoriens di Rennes per  entrare nel loro ordine religioso. Studiò teologia per 
sei mesi al Collège Saint-Firmin a Parigi, ma alla fine decise di seguire  la 
carriera militare. 
Suo fratello Jean-Baptiste, scudiero del conte di Artois, lo introdusse alla 
corte francese a Versailles.  
Nel 1773, visitò il padre e la famiglia sull'isola di Borbone. Durante la sua 
visita, si innamorò di Esther Lelièvre, ma suo padre gli proibì di sposarla. 
Tornò a  Parigi nel 1775. Poco tempo dopo, venuto a conoscenza che Esther  aveva 
sposatoun medico, pubblicò le sue prime poesie, Les Poésies érotiques 
 (1778), dove Esther appariva sotto il nome di Eleanore. La raccolta di poesie 
lo portò al successo e lo rese celebre, 
Il 6 novembre 1779, Parny fu nominato capitano nel reggimento dei Dragoni della 
Regina. Nel 1783, tornò all'isola di Bourgon per occuparsi dell’eredità 
lasciatagli dal padre, e anche per visitare  l'Ile de France. Nel 1785, ha si 
recò a  Pondicherry in India, dove svolse il compito di aiutante di campo del 
governatore generale delle colonie francesi in India. 
In India scrisse  le  Chansons madécasses (Canti del  Madagascar), uno 
dei primi poemi in prosa scritto in lingua francese. Lasciato l'esercito, tornò 
in Francia e  e si trasferì in una casa di sua proprietà nella valle del 
Feuillancourt, tra Saint-Germain-en-Laye e Marly-le-Roi.  
Quando la Rivoluzione francese scoppiò, Parny, cessò di ricevere la  pensione 
dal re e disinteressato alla politica, rimase inattivo. A causa dei debiti 
lasciati da  suo  fratello Jean-Baptiste, per farvi fronte fu costretto nel 1795 
ad accettare, per tredici mesi, una posizione presso gli uffici del Ministero 
dell'Interno e poi lavorò presso l'Amministrazione del Teatro e delle Arti. Nel 
1804, il conte di Nantes gli trovò un'altra posizione nel governo. 
Nel 1802, Parny sposò Marie-Françoise Vally, e, l'anno seguente fu accolto nella 
Académie française. Morì il 5 Dicembre 1814 a Parigi. 
Dalla sua opera, Chansons madécasse  Maurice Ravel scelse alcuni brani 
che musicò. 
Altre opere: Voyage de Bourgogne (1777), scritto in collaborazione con il 
suo amico Antoine de Bertin (1752-1790); Lettera agli insorti a Boston  nel 
1777; Opuscoli poétici (1779);. La Guerre des Dieux (1796); Pulcelle, poesie 
nello stile di Voltaire, dirette contro la Chiesa. Il libro fu bandito dal 
governo francese nel 1827, molto tempo dopo la sua morte, ma continuò ad 
apparire in numerose edizioni clandestine. 
Nei suoi ultimi anni si dedicò quasi interamente ai burlesques (religiosi e 
politici). Nel 1805 diede vita ad uno straordinario poema allegorico attaccando 
Giorgio III, la sua famiglia e i suoi sudditi, sotto il titolo eccentrico di "Dannato! 
Maledetto! Par ONU franco-cane". 
Le sue  Œuvres choisies  sono state pubblicate nel 1827. C'è un profilo 
di Parny nei  Ritratti contemporanei di  Sainte-Beuve. (da Wikipedia)   
FILATELIA  
FRANCIA    Anno  , 1994/1995,. Annullo 
speciale. 
    
  
Parr 
Traill 
Catharine  
(Canada)   Nata a Strickland, Inghilterra, il 
9 gennaio del 1802. Morta  a Lakefield Ontario nel 1899. Sorella della scrittrice Susanna 
Moodie, iniziò a scrivere opere per bambini, trattando il tema della 
disubbidienza , dei rapporti tra genitori e figli e, fino al matrimonio, scrisse 
in media un libro all’anno.   Nel 1832, nonostante  le obiezioni 
della famiglia,  sposò un ex funzionario a riposo che aveva preso parte alle 
guerre napoleoniche e col marito si trasferì in Canada a Peterborough, dove 
viveva suo fratello Samuel.   Il nuovo ambiente e le nuove 
esperienze la spinsero a scrivere articoli su riviste, raccolti poi con titolo
Le foreste del Canada (1836), fonte importante di informazioni sui primi 
coloni di quelle regioni. Nel libro sono descritti la vita quotidiana delle 
varie comunità , i rapporti tra i canadesi e i nuovi coloni, il clima, la flora, 
la fauna. Altre osservazioni sono introdotte 
nel romanzo Crusoes canadesi (1851). Ha inoltre raccolto informazioni 
riguardanti le competenze necessarie per i  nuovi coloni, pubblicate su The 
Female Emigrante's Guide (1854), successivamente ristampato col titolo 
Guida per il colono canadese.   Dopo la  crisi dovuta alla 
depressione del 1836, suo marito Tommaso aderì nel 1937 alla milizia per la 
lotta contro la Upper Canada Rebellion. Nel 1840, insoddisfatti della vita, i 
coniugi Traill si spostarono nella città  di Belleville dove Caterina si dedicò 
alla descrizione dell'ambiente naturale, pubblicando varie opere., nelle quali 
ha continuato ad occuparsi della vita dei coloni e delle bellezze di quel paese, 
dando alle stampe opere come Fiori canadesi (1865) e Studi di vita 
vegetale in Canada (1885).   Morì nel Lakefield, Ontario nel 
1899.   
Opere:  Il racconto Informa  
1818, Disobbedienza  1819, Riforma 1819, Nursery Fables 
1821, Little Downy  1822, Il Fiore-Basket  1825, Pregiudizio 
rimproverato 1826, Il giovane Emigrante – 1826, Il Forget-Me-Not 
– 1827, Il keepsake Ghinee 1828, Emendamento 1828,  
Schizzi da Natura, 1830, Sketch Book di un giovane Naturalista 1831,
Racconti della Natura  1831, La Donna Emigrante Guida- 1854, 
Lady Mary e la sua Infermiere  1856, Fiori canadesi 1868,
Studi di vita vegetale in Canada 1885, Perle e Ciottoli 1894, 
Lettino e culla. Storie  1895 .   
FILATELIA 
CANADA  Anno 2003  (2019)       
PARRA DEL RIEGO JUAN 
(Perù)   
Nasce a Huancayo 
nel 1894 e muore a Montevideo nel 1925. 
Visse a 
Montevideo dal 1917 in poi e  fece parte di  un gruppo di giovani poeti 
uruguaiani  di avanguardia, con i quali diede vita ad una trasformazione 
estetica iniziata in Europa negli anni precedenti la Prima  Guerra Mondiale. Il 
movimento trovò nel ”futurismo marinettiano” di Parra la migliore espressione  
della letteratura uruguaiana.. 
Nei suoi poemi 
dedicati alla motocicletta, al giocatore di calcio ecc. cantò la città 
meccanizzata 
Tra le sue opere 
emergono Polirritmos (1922),  Inno al cielo e al treno (1924),  e
Luce Bianca (1925).   
FILATELIA 
PERU’  Anno 1995  (1029) 
       
PARRA TERESA  de la 
(Venezuela)   
Nata a Parigi nel 
1891. Morta a Madrid nel 1936. 
Di famiglia 
aristocratica,  visse sempre all’estero.   
Fu autrice di due 
romanzi autobiografici Ifigenia diario di una signorina che si mise a 
scrivere perché si annoiava (1924) e Le memorie di mamma Bianca 
(1929).  Il primo raffigura ipocrisie e meschinità dei ceti borghesi di Caracas. 
Il secondo evoca con delicato lirismo una infanzia felice.     
FILATELIA 
VENEZUELA  Anno 1998    (2153) 
     
      PARUN VESNA  
       (Croazia)    Nata a   
      Zlarin il 10 aprile 1922 . Morta a Stubicke Terme  il 25 ottobre 
      2010. E' 
      considerata è tra i più famosi poeti croati contemporanei.  Ha 
      pubblicato oltre  60 libri di poesia e prosa e messo in scena alcune 
      opere drammatiche (Maria e il marinaio,  Apsirt,  Onkey 
      Island, OLIT homo homini asinus , Scuola per barboni).   Visse  
      una infanzia difficile in quanto il padre, impiegato comunale,  e la 
      numerosa famiglia dovette trasferirsi più volte e vivere in condizioni  
      precarie.  Buona parte di tale periodo Parun lo trascorse a Spalato, 
      Belgrado e Sebenicco. Ottima studentessa, si sentì attratta 
      dall'insegnamento,  frequentò la scuola a Sebenicco, poi si iscrisse 
      alla  Facoltà di Filosofia di Zagabria,  e si laureò a Spalato 
      nel 1940. Durante la 
      guerra visse a Sesvete vicino a Zagabria, dove suo padre lavorava nel 
      comune.  Da lì, il fratello si arruolò nelle truppe partigiane e 
      presto morì.  Dopo la guerra, continuò i suoi studi presso la Facoltà 
      di Filosofia . Nel 
      frattempo lavorò presse la ferrovia Samac–Sarajevo. Colpita da febbre 
      tifoidea dovette  interrompere gli studi.  Dal 1962 al 
      1967 visse in    Bulgaria, dove si sposò per poi divorziare 
      dopo qualche anno. Da allora ha vissuto per lo più a Zagabria e ha 
      lavorato come scrittrice freelance.   Morì il 25  
      Ottobre 2010  a  Spa Stubicke all'età di  88 anni..  Per il suo 
      lavoro poetico ha vinto numerosi premi importanti.  Per una raccolta 
      di 
      Poesie (1948) le fu assegnato il  «Nuts croata». Ha ricevuto  
      nel 1955  il Premio della città di Zagabria, per il romanzo in versi 
      per bambini "Puss Džingiskan Tracks Miki" ( 1968). Le fu  
      assegnato Grigor Cavaliere(1972) ; il  Premio Drago serbo Cultural 
      Society a Novi Sad , e a Parigi nel 1970 ha ricevuto  un diploma per 
      la poesia.  La sua opera L'alba e il vento (1947) per molti 
      versi segna una tappa importante nello sviluppo della poesia croata.    Le sue 
      opere sono state tradotte in molte lingue.    
      FILATELIA 
      CROAZIA Anno 2012 
      
         
PASCOLI  GIOVANNI  
(Italia) 
      
Nacque a San Mauro di Romagna (Forlì) nel 1855 e morì nel 1912 a Bologna 
Fu il quarto di dieci figli. Il padre, Ruggero, era amministratore  della tenuta 
“La Torre” dei principi di Torlonia, uomo probo, oppose resistenza al 
malandrinaggio e fu ucciso nel 1867 in un agguato  mentre tornava a casa in un 
calesse trainato da una cavalla storna. Giovanni aveva allora dodici anni e si 
trovava  nel Collegio Raffaello degli Scolopi, a Urbino. Qualche tempo dopo morì 
anche la madre, Caterina Vincenza  Allocatelli, poi la sorella maggiore 
Margherita e due fratelli.   
Questa serie di sciagure provocò nel giovane una ribellione. Nel 1871 dovette 
abbandonare il collegio e si trasferì con i fratelli a Rimini. A Cesena, aiutato 
da una borsa di studio, conseguì la maturità e si iscrisse all’Università di 
Bologna alla facoltà di lettere dove ebbe come insegnante il Carducci. Qui 
conobbe Severino Ferrari col quale condivise  numerose esperienze culturali. Nel 
1874 perse il sussidio per aver preso parte ad una dimostrazione studentesca e 
non si poté iscrivere al terzo anno. 
 Dopo la morte del fratello Giacomo, capo della famiglia, l’amicizia con Andrea 
Costa lo portò verso il socialismo e aderì all’Internazionale socialista. Per 
vari episodi si trovò implicato in attività sovversive; soprattutto per aver 
scritto Ode a Passanante  (1878) che esaltava l’anarchico che aveva 
attentato alla vita di Re Umberto a Napoli. Fu messo in carcere dove rimase per 
quattro mesi. Liberato, abbandonò la politica attiva, riebbe il suo sussidio e 
poté laurearsi nel 1882. Lo stesso anno fu nominato professore al liceo Duni di 
Matera Vi rimase per due anni, poi passò a Massa dove poté riunirsi con le 
sorelle e quindi a Livorno dove rimase per sette anni. Nel 1895 coronò il sogno 
suo e  della sorella Maria, trasferendosi a  Castelvecchio di Barga dove aveva 
acquistato una casetta. Contemporaneamente ebbe inizio la sua carriera 
universitaria a Bologna, a Messina e a Pisa. 
Nel frattempo aveva cominciato a farsi notare con il suo poemetto Myricae 
e con poemi in latino. L’opera in versi latini Carmina,  gli valse una 
medaglia d’oro in una gara di poesia latina tenutasi ad Amsterdam. Quando il 
Carducci lasciò la cattedra  di letteratura italiana a Bologna, Pascoli gli 
subentrò. Intanto si intensificava la sua collaborazione con riviste letterarie 
dell’epoca “Convivio”, “Vita Nuova”. 
Nel 1908 ebbe le prime avvisaglie di un male inguaribile che doveva condurlo 
alla morte quattro anni dopo. I suoi ultimi interventi pubblici furono la 
prolusione Nel cinquantenario della patria (1911), il discorso Italia, 
tenutosi a Livorno e lodato da Benedetto Croce e quello tenuto a Barga in 
occasione della guerra di Libia La grande proletaria si è mossa. 
Morì nel 1912 per cancro all’addome e fu sepolto a 
Castelvecchio. 
Tra le sue opere vanno ricordate: Myricae (1891-92) sono liriche 
frammentarie che hanno per soggetto visioni campestri e ricordi familiari; 
Canti di Castelvecchio (1903), definiti da Pascoli le seconde Myricae, 
ma il loro carattere è più vasto e complesso;  Poemi conviviali (1904);
Inni e odi (1906); Nuovo poemetti (1909); Canzoni di Re Enzio 
(1909), Poemi Italici (1911), Poemi del risorgimento usciti 
postumi nel 1913. 
Numerose le prose raccolte prima in Miei pensieri di varia umanità (1903) 
e poi  in Pensieri e discorsi (1907). 
Un posto particolare occupano nella produzione critica i tre volumi di studi 
danteschi Minerva oscura (1898), Sotto il velame (1900) e La 
mirabile visione (1902).   
  
FILATELIA 
ITALIA  Anno 1955  (792),  1962  (936/7), 
2012,  SAN 
MARINO   Anno 2005  (2015/8) 
_jpg.jpg) _jpg.jpg) _jpg.jpg) 
  _jpg.jpg) _jpg.jpg)       
  
PASOLINI PIER PAOLO 
(Italia) 
  
Nato a Bologna il 5 marzo del 1922. Morto a Ostia nel 1975. 
Compiuti gli studi liceali, conclude quelli universitari discutendo una tesi su 
Giovanni Pascoli. 
Poeta, romanziere, autore di opere teatrali, critico letterario, saggista e 
polemista, Pisolini è una delle figure cruciali nella cultura nostrane del XX 
secolo. 
Collaboratore con Fellini con cui curò i dialoghi per il film “Le notti di 
Cabiria” e ancor più con Bolognini, Franco Rossi, Lizzani, debuttò nella regia 
del suo film “Accattone” (1961), in parte tratto dal suo romanzo Ragazzi di 
vita (1955) e Una vita violenta (1959). 
I temi dei suoi romanzi tornano spesso nei suoi film come “Mamma Roma” (1962), 
“La ricotta” (1963), “Il Vangelo secondo Matteo” (1964). 
Pasolini, sia in campo letterario, sia in campo filmico,  tocca vari argomenti 
passando alternativamente dalla cruda realtà a mondi più fiabeschi, a dimensioni 
oniriche, come avviene in “Uccellacci e uccellini” (1966), nel quale diede 
l’opportunità a Toto di uscire dai suoi soliti schemi comici; in “La terra vista 
dalla Luna” (1967), “Che cosa sono le nuvole” (1968), “Il Decameron” (1971), “I 
racconti di Canterbury “(1972), “Il fiore delle Mille e una notte” (1972). 
Altri argomenti legati a tematiche toccate nel mondo letterario e trasportati in 
film sono l’”Edipo re” (1967),  “Teorema” (1966), “Porcile” (1969), “Medea” 
(1970). 
“Salò o Le 120 giornate di Sodoma” (1975) fu l’ultimo suo lavoro. 
Uscì dagli schermi dopo la sua tragica scomparsa nel 1975 a Ostia. 
  
FILATELIA 
ITALIA  Anno 1978  (2261) 
   
  
PASOS JOAQUIN 
(Nicaragua) 
  
Poeta, 
drammaturgo e saggista, nacque a Granada (Nicaragua), il 14 maggio 1914. Morì a 
Managua nel 1947. 
Cominciò assai 
giovane a scrivere poesie. Dal 1929, a soli 16 anni, entrò a far parte del 
Movimento Vanguard, schierandosi sotto la bandiera “Anti Parnaso”. Nel 1932 si 
laureò presso il Collegio Centroamerica. 
Collaborò a varie 
pubblicazioni d’avanguardia come “La Reacciòn” e la rivista umoristica “Los 
Lunes”, presso la quale ottenne larga popolarità. In diverse occasioni fu 
imprigionato per le sue idee e le sue satire contro Somoza. Nel 1939, insieme a 
Urtecho scrisse una commedia intitolata Sinfonia borghese. 
Morì a Managua a 
causa di problemi di salute causati da alcolismo, senza essere riuscito a 
raccogliere le sue poesie in un libro.   
La sua morte 
provocò un cambiamento nei testi nicaraguensi. Nell’anno della sua morte venne 
pubblicata una antologia dal titolo Breve suma. Qualche anno dopo Ernesto 
Cardenal realizzò una nuova antologia delle sue opere dal titolo Poemas de un 
joven. 
Le sue poesie 
sono state raggruppate secondo il piano disegnato da Joaquìn e cioè: Poesie 
di un giovane che non ha mai viaggiato (Poesie su paesi mai visitati), 
Poesie di un giovane che non ha mai amato (comprende anche poesie d’amore),
Poesie di un uomo che non sa l’inglese (comprende le poesie scritte in 
lingua inglese una lingua da lui imparata senza l’aiuto di alcun maestro) e 
Mistero indiano.  Il suo poema Canto de guerra de las cosas, viene 
considerato il più importante lavoro della sua produzione letteraria.   
FILATELIA 
NICARAGUA  Anno 2006       
PASTERNAK BORIS LEONIDOVIC’ 
(Russia) 
  
Nato a Mosca il 29 gennaio  o 10  febbraio 1890. Morì a Peredelkino il 30 maggio 
1960. 
Di famiglia ebraica, il padre era pittore, la madre pianista, ebbe presto 
familiarità con l’ambiente colto della Russia del suo tempo. Studiò musica, 
pittura e poi diritto in cui si laureò.   
Già nel 1907 aveva frequentato circoli culturali moscoviti e si era cimentato in 
campo poetico. L’esordio avvenne nel 1914 con i versi Un gemello tra le 
nuvole, i quali risentono del primo simbolismo russo. Seguì Oltre le 
barriere (1917). Risale a questi anni la sua movimentata amicizia con 
Majakowskij. 
Durante la rivoluzione di febbraio e poi quella di ottobre compose versi 
pubblicati nel 1922 col titolo Mia sorella la vita e successivamente 
Temi e variazioni del 1923. i quali gli assicurarono la fama. 
Di quegli anni furono pure gli esperimenti in  prosa con Storia d’una 
controttava (1913), Il tratto di Apelle (1918) e Disamore 
(1918).   
Quando la famiglia emigrò nel 1921, Pasternak rimase accanto a Majakowskij, da 
cui si staccherà nel 1927. 
Dal 1924 al 1931 scrisse i poemi L’alta malattia, L’anno 1905,  Il 
luogotenente Smidt e il romanzo in versi Spektorskij. 
All’inizio degli anni Trenta visse una crisi intellettuale e privata con il 
divorzio dalla prima moglie, il matrimonio con Zinaida Nejgaus, i viaggi in 
Georgia, la sua partecipazione alla vita politico-culturale. Scrisse una 
originale biografia Il salvacondotto (1931) sul contrasto tra poesia e 
politica e una raccolta di liriche intime Seconda nascita (1932). 
Al congresso degli scrittori russi del 1934 venne indicato come il massimo poeta 
sovietico vivente. Ma il poeta cominciò ad isolarsi in quanto prese coscienza 
delle purghe staliniste e finì per tacere. Sono anni in cui si dedicò a 
traduzioni di Goethe, Verlaine, Shelley, Shakespeare. 
Il suo nome ritornò durante la seconda guerra mondiale con i versi di Sui 
treni mattinali (1943) e di Vastità terrestre (1945). 
In questi anni la maggior fatica fu legata al romanzo Il dottor Zivago 
edito in Italia nel 1957. Per il romanzo, la cui pubblicazione non era stata 
autorizzata in URSS ed erano sorte polemiche e contestazioni, ebbe nel 1958 il 
Premio Nobel, cui dovette rinunciare a causa di una violenta campagna 
denigratoria. 
Negli ultimi anni, oltre all’Autobiografia, lavorò alla trilogia rimasta 
incompiuta La bellezza cieca (1969). 
  
FILATELIA 
GRENADA GRENADINES  Anno 1995 (1873), GUINEA 2009 (Mic.6559/62), 
MONACO Anno 2008 (2624), PALAU  Anno 2001  (1704),  RUSSIA  Anno  
1990  (5796),  SVEZIA  Anno  1990  (1624)  
 _jpg.jpg) _jpg.jpg) _jpg.jpg) 
      
PATERNO PEDRO A.  
(Filippine) 
  Nato il  27 
febbraio 1858. Morto l’11 marzo 1911. Poeta e 
romanziere, il suo intervento a favore degli spagnoli ha portato alla firma del
Patto di Biak-na-Bato il 14 dicembre 1897, il cui resoconto  è stato da 
lui  pubblicato nel 1910. Tra le sue altre opere vi è il primo romanzo scritto 
da un nativo filippino, Ninay (1885), e la prima raccolta di poesie 
filippine in spagnolo, Sampaguitas y Otras Poesias varias,  pubblicata a 
Madrid nel 1880.  Pedro Paterno era 
uno dei 13 figli dei ricchi coniugi Don Maximo Paterno e Dona Carmen de Vera 
Ignacio. Terminò il Bacellierato  in Arte  nell’Ateneo de Manila e continuò gli 
studi presso l'Università di Salamanca. Qui frequentò corsi di Filosofia e 
Teologia, poi si trasferì presso l'Università Centrale di Madrid, dove laureò in 
diritto nel 1880. Dopo la sua  
mediazione tra spagnoli e filippini., continuò a servire il paese come primo 
ministro della Prima Repubblica delle Filippine a metà del 1899. Nella Guerra 
Filippino-Americana, dopo la firma del Trattato di Parigi nel 1898, fu tra i 
filippini più importanti che si sono uniti alla parte americana e sostenuto 
l'incorporazione delle Filippine negli Stati Uniti. Morì di colera il 
26 aprile 1911.  La sua opera 
letteraria non è stata apprezzata fino a qualche decennio dopo la sua morte.   
FILATELIA 
FILIPPINE  Anno 1973 
       
PATERSON ANDREW BARTON
detto Banjo. 
(Australia) 
  
 Nato nel 1864 e morto nel 1941. 
Molti Australiani considerano tuttora Andrew Barton "Banjo" Paterson come il 
loro poeta folk nazionale. Questa affermazione riflette la forza e le debolezze 
dei suoi versi, ma evidenzia in particolar modo la grande impresa che egli è 
riuscito a portare a termine nei decenni a cavallo tra XIX e XX secolo: l'aver 
dato voce ai sentimenti ed agli affetti più puri di un popolo sparso su di una 
superficie di oltre tre milioni e mezzo di chilometri quadri.   
La sua carriera 
letteraria iniziò con i suoi primi anni nella fattoria del padre, con la sua  
breve carriera come notaio, il suo rapporto con il “Bulletin”, la più 
prestigiosa rivista letteraria australiana, e l'amicizia sincera con il suo 
direttore Archibald, scopritore di talenti e consulente di "Banjo"; la 
partecipazione alla Guerra Boera e alla prima guerra mondiale, i viaggi 
all'estero e all'interno dell'Australia, le pubblicazioni in prosa e l'attività 
di direttore di alcuni dei giornali più autorevoli del paese, come l'”Evening 
News” e il “Sydney Mail Weekly”. 
Scrittore di 
ballate, evidenziò il mondo  e la cultura del bush considerato come un 
ambiente in cui la vita dell’uomo è legata agli animali, cavalli in particolare, 
alle fattorie, all’ambiente agreste. 
Fu autore di 
poesie e racconti che apparvero inizialmente su riviste e che poi furono 
raccolti in collezioni e antologie: Clancy of the over-flow (1890) 
Sua è la ballata 
Waltzing Matilda considerata dagli australiani  come un vero inno 
nazionale. (da Internet) 
L'uso di Paterson di 
appellarsi nella sua produzione letteraria ad una tradizione letteraria basata  
su  semplici rime e su poemi narrativi adatti per il canto divenne subito 
popolare. Pubblicata 
nel dicembre 1889, l’opera"Clancy 
del Overflow" evidenzia
il romanticismo di 
Paterson per la vita legata ai campi, ai boschi, alle brughiere.  
 
Pubblicata la prima volta nel 1890,  
la ballata 
"The Man from Snowy River" racconta 
la storia di cavalieri che inseguono un puledro pluripremiato rifugiatosi tra le 
montagne. Scritta 
poco prima che si formasse la Federazione Australiana, questa ballata 
rappresenta lo spirito e la  figura archetipica per una nazione in cerca di 
forgiare un senso di sé: giovane, coraggiosa e pronto ad assumersi tutti i 
rischi. 
"Waltzing Matilda", è 
probabilmente la più famosa di tutti le  ballate australiane. 
 Paterson 
la nel scrisse nel 1895, quando viveva con alcuni amici nella stazione Dagworth, 
Queensland. 
"La Bicicletta di 
Mulga Bill" tocca 
invece 
una corda umoristica. Pubblicato 
sul Sydney 
Morning Herald nel 
1896, è stato scritto quando nell’Australia del 19 ° secolo il ciclismo si 
trovava tra gli sports più preferiti.   
FILATELIA    
AUSTRALIA  Anno 1968 (383),  1991, 
2014 
  _jpg.jpg) _jpg_jpg.jpg) _jpg_jpg.jpg)     
  
Pathik Vijay 
Singh 
alias
Bhop Gurjar Singh 
 
(India)   Nato nel 1882 a Gulawathi, 
distretto di Bulandshahar. Morto nel 1954. Il suo vero nome era Bhop Singh 
Gurjar ma dopo aver preso parte ad una cospirazione a Lahore nel 1915, lo cambiò 
in Vijay Singh Pathik. Il sacrificio di suo nonno 
combattente per la libertà nella lotta del 1857 nel distretto di Bulandshahar e 
le idee rivoluzionarie di suo padre lo colpirono in modo particolare. Nel 1857 
prese parte attiva nell’ammutinamento dei Sepoy. Pathik fu uno dei primi 
rivoluzionari ad accendere la fiaccola libertà e molto prima del Mahatma Gandhi 
avviò il movimento di liberazione Satyagrah. Oltre alla sua fama di 
rivoluzionario ne acquistò un’altra nel campo della letteratura. Fu poeta, 
scrittore e giornalista. Era l’editore di  'Rajasthan Kesari', e 'Naveen 
Rajasthan'. Ha contribuito con i suoi scritti ai settimanali  indiani "Rajasthan 
Sandesh", "Nav Sandesh" e "Tarun Rajasthan". Come scrittore ha prodotto  Ajay Mere 
(un romanzo), Pathik Pramod (una raccolta di racconti), Ke Pathikji ke 
Jail Patra', 'Pathik ki Kavitaon Ka Sangraph', ecc   Fu inoltre nominato  Presidente del 
Congresso Provinciale della Rajputana e del Madhya Bharat .   
FILATELIA INDIA Anno 1992 
(1146) 
     
PATKANIAN  RAFAEL pseud. 
di Gamar Katiba 
(Armenia) 
  
Nato a Nor-Nakicevan, colonia armena fondata nei pressi di Rostov sul Don, l’8 
novembre 183l. Morì il 22 agosto 1892. 
Il padre e il nonno erano stati poeti per cui il giovane trovò in famiglia un 
ambiente ideale alla sua formazione letteraria. Frequentò l’Università di Dorpat 
e a Mosca fu introdotto nel circolo letterario “Aurora boreale” che pubblicava 
una nota rivista letteraria la quale aveva lo scopo di allacciare relazioni 
culturali con l’Armenia e l’Europa. 
Nel 1865 fondò la rivista “Il Nord” che ebbe vita effimera. 
Abbandonato il sentimentalismo iniziale, affondò le radici nella cultura 
popolare, interpretandone i sentimenti nazionalistici e patriottici. Nacque così
Madre Arasse (1856) e i Canti della libertà, composti durante la 
guerra russo turca del 1877/78. 
Rievocò il passato eroico della sua patria nel poema La morte di Vardan
Mamikonian, eroe nazionale armeno morto nel V secolo d.C. combattendo 
contro i persiani. 
Non ebbe scrupoli nello sferzare i suoi compatrioti con la satira in cui ne  
evidenziava i difetti. 
Le sue novelle Il mio vicino, La corte deserta e altre sono poco note 
perché scritte nel dialetto del Nakhicevan, sebbene esse siano un importante 
documento del folklore armeno.     
Alla sua morte fu riconosciuto come il padre della poesia armena orientale.
  
  
FILATELIA 
ARMENIA  Anno 2006  (479) 
   
    
PATROCINIO JOSÈ Carlos 
de 
(Brasile)   
  Nato a Campos 
Rio de Janeiro il 9 ottobre del 1853,  ivi morì il 29 gennaio del 1905. 
All’età di 
tredici anni si trasferì con la famiglia a Rio.  Studiò medicina all’università 
e seguì corsi di farmacia.  Conseguito il diploma trovò lavoro presso la “Gazeta 
de Noticias” Nel 1891 riuscì ad acquistare il giornale la “Gazeta da Tarde”, sul 
quale diede inizio alla lotta per l’abolizionismo e  contro la schiavitù. 
Dopo diverse 
peripezie che lo costrinsero a rinunciare al suo giornale, continuò la lotta 
scrivendo su “La città di Rio”, e sostenendo il programma che faceva capo ad un 
movimento contrario al Maresciallo  FIoriano Peixoto.   
Nel 1892 venne 
arrestato e deportato a Cacul in Amazonia.   Negli ultimi anni di vita trovò una 
diversa attività, occupandosi di trasporti aerei, attività che non gli portò 
alcuna ricchezza.   
Scrisse: 
Os Ferrões (1875), quindicinale 
satirico, di cui uscirono 10 numeri, in collaborazione con Dermeval Fonseca; 
Mota Coqueiro ou A pena de morte 1887, romanzo; Os retirantes, 
romanzo 1879;  Manifesto da Confederação Abolicionista 1883;  Pedro 
Espanhol, romanzo 1884;  Conferência pubblica presso il Teatro Politeama, 
tenuta durante una riunione della  Confederazione Abolicionista del 1885, 17 
Maio. 
  
FILATELIA 
BRASILE Anno 1953  (549) 
     
Patursson Helena 
(Faerøer)   
Nata il 7 agosto 
1864 a Kirkjubour e ivi morta il 15 dicembre 1916.   
Figlia di un 
agricoltore trascorse l’infanzia con i suoi fratelli Sverre e Joannes, anch’essi 
noti nel campo della letteratura. Inizialmente ricevette lezioni private poi si 
recò a Copenyhagen  dove studiò anche musica (pianoforte). 
Sin da giovane 
fu, con fratelli, attivista del movimento nazionalista delle Faerøer, rivolgendo 
la sua attività al mondo femminile. 
Nel 1889 scrisse 
un lavoro teatrale  Veourfost, di cui sono rimasti solo alcuni frammenti. 
Trattava il tema  dell’emancipazione femminile e del ruolo della donna nel 
risveglio nazionalistico. 
Con i fratelli 
scrisse Foringatioindi e Fuglaframi opere di carattere politico. 
Nel 1896 organizzò a Copenhagen un sindacato femminile. 
Tornata nella sua 
isola, Helena fondò una rivista “Oyggiarnar” (Isole), la prima a carattere 
femminile, nella quale oltre all’attivismo per la diffusione delle sue idee, 
inserì anche una rubrica per la ricerca di lavoro e si occupò della descrizione 
dei lavori femminili e di argomenti particolarmente destinati alle donne.   
Nel 1909 uscì una 
raccolta dei suoi articoli che comprendeva anche ricette culinarie Fyri hvørt 
hus Matreglur (Pasti per ogni casa) e nel 1912 uscì Fríðka un 
búgvið (Casa della bellezza). 
La rivista cessò 
nel 1908  per mancanza di fondi.   Susanna Helena Patursson  fu una 
pioniera dell’emancipazione femminile e le sue idee furono riprese nel 1952, 
quando fu fondato il Kvinnufelagið (Unione delle donne).     
FILATELIA   
FAERØER  Anno 2008  (638) 
   
  
PAULHAN JEAN 
(Francia)   
Nato a Nimes nel 
1884. Morto a Boissise–Le-Bertrand nel 1968. 
Figlio dello 
psicologo, Frederic, partecipò  alla prima guerra mondiale e ne testimoniò con 
originalità le esperienze nel romanzo Il guerriero diligente (1915). 
Segretario della 
“Nouvelle Revue Francaise” accanto a Jacques Riviére, ne diventò direttore dal 
1925 al 1940 e, dopo la parentesi bellica durante la quale fu tra i fondatori 
della rivista clandestina “Le Lettere francesi”, ancora dal 1953 esercitando 
sulla letteratura contemporanea uno straordinario influsso. 
Dopo una serie di 
opere narrative, apparvero i saggi: I fiori di Tarbes (1941),  Chiave 
della poesia (1944),  Le cause celebri (1950), La prova per mezzo 
dell’etimologia (1953),  Elogio dell’arte informale (1962).  (da Enc. 
Rizzoli-Larousse)   
FILATELIA 
FRANCIA  Anno 1984  (2344). 
    
  
PAUSTOVSKIJ KONSTANTIN GEORGEVIC 
(Russia)   
Nato a Mosca nel 
1892. Morì nel 1968. 
Trascorse 
l’infanzia a Kiev e viaggiò moltissimo.  Affrontò i più disparati mestieri prima 
di iniziare la carriera letteraria. Negli Anni Venti si legò ad un gruppo di 
poeti e scrittori della “Scuola meridionale” e nel periodo del disgelo s’impegnò 
a fondo nell’opera di liberalizzazione della vita culturale sovietica. Attratto 
da Poe e da Stevenson e col gussto dell’esotismo scrisse  Romantici 
(1923), Le nubi scintillanti (1928), e numerosi racconti. In 
Kara-Bugaz (1932) e Colchide (1934) esaltò i pionieri 
dell’industrializzazione. 
Molti suoi 
romanzi storici ebbere successo: Il destino di Charles Lonceville (1933),
Una storia settentrionale (1938). 
Dal 1946 al 1962 
lavorò alla sua opera più importante Cronaca di una vita che rievoca 
cinquant’anni di vita russa. 
La sua opera è 
stata tra le più amate nell’Unione sovietica.   
FILATELIA 
RUSSIA  Anno 1992  Annullo speciale  
busta 
     
Pavanar 
Devaneya Gnanamuthu 
(India) 
  
Nato a 
Sankaranayinar Koil,
Tamil 
Nadu, India il 
7 febbraio del 1902. Morto il 15 gennaio del 1981 a Maturai, Tamil. 
Educato nella CMJ 
High School, Palayankottai, (1916-1918) e diplomatosi insegnante all’Università 
di Madras, si sposò nel 1930 ed ebbe  quattro figli.   
Lavorò come 
insegnante a Tamil in diverse Scuole superiori (1922-1944). Durante questo 
periodo, studiò come autodidatta  filologia e  linguistica comparativa.
  
Fu professore a 
Tamil nel  Collegio Comunale dal 1944 al 1956. Dal 1956-1961, fu Reader 
Dravidian in Filologia all’Università di Annamalai,  membro per lo sviluppo e la 
ricerca del Tamil, una istituzione voluta dal governo Nehru nel 1959. Dal 1974, 
fu direttore del progetto etimologico Tamil e agì in qualità di presidente della 
Lega internazionale Tamil, Tamilnadu. (U.Tha. Ka.)
 
Scrisse oltre 35 
libri.   
Nel 1966, nella 
sua opera  La prima lingua classica del mondo egli fece alcune 
affermazioni straordinarie. Sostenne che la 
lingua tamil 
è la "più naturale" ed è anche 
una 
proto-lingua del mondo, essendo la più antica, a partire dalla 
quale tutte le altre principali lingue del mondo sono derivate. Egli riteneva 
che la sua letteratura, più tardi chiamato 
Sangam 
letteratura, risale al 200 a.C. e su tale presupposto, 
convinto fautore della “purezza  del movimento Tamil”, avviò il Progetto per un 
Dizionario etimologico il cui scopo era quello di evidenziare le radici delle 
parole Tamil , le varie connessioni e le loro ramificazioni.   
Devaneya Pavanar 
compose molti brani musicali (Isaik kalambakam); degne di nota le sue 
poesie, raccolte nel volume Venpa.   
Nel 1979 gli fu 
conferito dal Governo il titolo di  Senthamiḻ 
Selvar.     
FILATELIA 
INDIA  Anno 2006  
(1894) 
       
PAVESE CESARE 
(Italia) 
  Nasce il 9 settembre del 1908 a 
Santo Stefano Belbo, (Cuneo) e muore a Torino il  27 agosto del 1950. 
  
Il padre Eugenio era cancelliere 
presso il Palazzo di Giustizia di Torino dove  
risiedeva con la moglie Consolina Mesturini, figlia di commercianti benestanti.
Malgrado l'agiatezza economica la 
prima fanciullezza non  fu felice a causa della morte di una sorella e due 
fratelli. A sei anni perse il padre e la  madre si occupò della sua educazione 
usando un rigoroso metodo educativo che contribuì  a rendere il figlio 
introverso e instabile.   Trasferitosi con la madre a Torino, 
compì gli studi elementari, frequentò le medie in un istituto diretto da gesuiti 
e in seguito si iscirsse alla scuola pubblica di Cavour dove seguì gli studi 
ginnasiali, appassionandosi alla letteratura. Nel 1923 passò al liceo D’Azeglio 
e  iniziò a comporre i suoi primi versi. 
Nel 1926 si 
iscrisse  all'Università di Torino alla Facoltà di lettere, continuò a scrivere, 
a studiare con grande fervore l'inglese e ad appassionarsi alla letteratura 
americana. Nel 1930, morta la madre,  rimase 
ad abitare nella casa materna con la sorella Maria, e iniziò l'attività di 
traduttore in modo sistematico alternandola all'insegnamento della lingua 
inglese.  Intanto compose  un ciclo di racconti e poesie dal titolo Ciau 
Masino, rimasto a lungo inedito. Uscirà nel 1968 nel volume dei Racconti. Nel 1932, per poter insegnare nelle 
scuole pubbliche si iscrisse al Partito Comunista e nel 1934 iniziò la sua 
collaborazione con Einaudi, dirigendo per un anno la rivista “Cultura”e  
pubblicando sulla rivista “Solaria” le sue poesie apprezzate da Elio Vittorini. Nel 1935, a seguito di una 
perquisizione in casa sue e al ritrovamento di lettere compromettenti, venne 
arrestato, processato e condannato a tre anni di confino a Brancaleone Calabro. 
A seguito di condono scontò solo un anno. Verso la fine del '36, terminato 
l'anno di confino, ritornò a Torino dove,  per guadagnarsi da vivere, riprese il 
lavoro di traduttore.   Nel frattempo incominciò a scrivere 
i racconti che verranno pubblicati postumi, dapprima nella raccolta Notte di 
festa e in seguito nel volume de I racconti. Fra il 27 novembre del 1936 e il 16 
aprile del 1939 completa la stesura del suo primo romanzo breve, tratto 
dall'esperienza del confino intitolato Il carcere. Ad esso segue Paesi 
tuoi,  pubblicato nel 1941 . Durante il periodo bellico, 
dispensato dal servizio militare per asma cronica,  si trasferì per  lavoro con 
l’editrice Einaudi a Roma.  Al suo ritorno a Torino non trovò più gli amici, in 
buona parte confluiti nell’organizzazione delle prime bande partigiane.. 
Nel 1944, dopo l'8 settembre, Torino venne occupata dai tedeschi e la casa 
editrice commissariata dalla Repubblica Sociale Italiana. 
Pavese si rifugiò a Serralunga di Crea, un piccolo paese del Monferrato, dove, 
per sfuggire ad una retata da parte dei repubblichini e dei tedeschi, chiese 
ospitalità presso il Collegio Convitto dei padri Somaschi. 
Terminata la guerra si iscrisse al Partito comunista e collaborò al quotidiano 
“L’Unità”.Verso la fine del 1945, Pavese 
dovette nuovamente lasciare Torino per recarsi a Roma con l'incarico di 
potenziare la sede romana della Einaudi. Il periodo romano, che durò fino alla 
seconda metà del 1946, fu considerato dallo scrittore tempo d'esilio perché 
staccarsi dall'ambiente torinese, dagli amici e soprattutto dalla nuova attività 
politica, lo fece ricadere nella malinconia. Tra il settembre del 1947 e il 
febbraio del 1948, contemporaneamente a Il compagno , scrisse La casa 
in collina che esce l'anno successivo insieme a Il carcere nel 
volume  Prima che il gallo canti, un’opera palesemente autobiografica " 
Seguiranno, tra il giugno e l'ottobre del '48 Il diavolo sulle colline . Nell'estate del '48 ottenne il 
Premio Salento  e nel 1950 ricette il Premio Strega per "La bella estate. Una  delusione amorosa per la fine 
del rapporto sentimentale con l'attrice americana Constance Dowling - cui dedicò 
gli ultimi versi di Verrà la morte e avrà i tuoi occhi- e il disagio 
esistenziale, lo condussero al suicidio il 27 agosto del 1950.   OPERE: 
Tra le raccolte poetiche e i romanzi sono da ricordare:  Lavorare 
stanca (poesie), 1943 Notte di festa (racconti), 1953 (Paesi tuoi.
La bella estate, 1949 (nel volume anche Il diavolo sulle colline e
Tra donne sole). La spiaggia, Feria d'agosto, 1946. 
Racconti 1960. Dialoghi con Leucò, 1947. Il compagno, 1947. 
La casa in collina, 1949 . Il diavolo sulle colline, 1949  Tra 
donne sole, 1949 La luna e i falò, 1950. Verrà la morte e avrà i 
tuoi occhi, (10 poesie), 1962.   
FILATELIA 
ITALIA Anno 2008, SAN MARINO  Anno 2008  
  
 
 
Pavlenko Pyotr Andreevich 
(Russia) 
Nato a Pietroburgo nel 1899.  Morto nel 1951.
Figlio di un impiegato, iniziò a studiare presso la Bakinsky Tekhnicum e si 
laureò 1920. Nello stesso anno, aderì al partito bolscevico e sotto  l'Armata 
Rossa servì come impiegato daziale nella città del petrolio di Baku. Dopo la 
Guerra Civile fece parte di una commissione che lo portò in Turchia, Siria, 
Grecia, Italia e Francia tra il 1924 e il 1927. Come scrittore, Pavlenko debuttò con  Storie asiatiche,  di sapore 
esotico e avventuroso.
 
Si occupò anche di sceneggiature a fianco di ottimi registi tra cui Sergei 
Eisenstein per  «Aleksandr Nevsky» (1938) e nel 1940  per «Yakov Sverdlov», 
sulla vita e l'opera del famoso bolscevico. Nel 1942 sceneggiò il film «Slavnii 
Malii», una eroica commedia musicale. Nel 1952 collaborò al film di guerra «La 
caduta di Berlino». L’ultima sceneggiatura è stata composta per il film «Il 
Compositore Glinka» (1952).  
Oltre alla sua attività  di sceneggiatore lavorò anche  come giornalista. Fu 
corrispondente di guerra sovietico durante la guerra-finlandese del 1939 e 
1940 e di nuovo durante la Seconda guerra mondiale, collaborando con la «Pravda» 
e «Krasnaya Zvezda». Tra il 1942 e il 1943 svolse l’attività di presidente della 
Commissione Difesa dell'Unione degli scrittori.  
Numerose le sue storie di guerra e schizzi apparsi nei libri Sentiero dei 
Bravery (1942) e  Vendicatori. Col romanzo Felicità  vinse il Premio Stalin nel 1947. Nel romanzo mette 
in evidenza la differenza tra i  sistemi sociali occidentali e orientali.
 
Il romanzo breve Steppe fu  pubblicato nel 1949. 
Pyotor Pavlenko vinse  quattro Premi Stalin  negli anni 941, 1947, 1948 e 1950.
 
  
FILATELIA 
CECOSLOVACCHIA  Anno 1951, URSS  1988  
Busta postale. 
  
   
Pavlovich 
Tedesco Yury  
(Russia)   
Nato nel 1910.  
Morto nel 1967. 
Yury Pavlovich è 
stato un prolifico scrittore, drammaturgo e sceneggiatore. Egli è più conosciuto 
all'estero per le sue storie Lapshin (1937) e Aleksei Zhmakin 
(Alessio il gangster, 1938), entrambi ambientati nell’ambito della OGPU 
(Amministrazione politica unificata dello  Stato) e sui suoi agenti incaricati 
di rintracciare i criminali. Nel 1947, gli fu  assegnato il Premio Stalin 
per la sceneggiatura del film per “Pirogov”, diretto da Grigorij Kozintsev.
  
FILATELIA
 
RUSSIA  Anno 2006,  URSS  Anno 1989.  
buste postali 
      
PAVLOVSKY PAVEL 
ISAAKOVICH
(Russia)
 
Nato nel 1922
Commediografo russo. 
  
FILATELIA 
Russia, Anno  2009, Busta postale.   
   
Pawlikowska-Jasnorzewska  MARIA 
(Polonia)   Nacque  a Cracovia il 24 novembre 
del 1891. Morì a Manchester il 9 luglio del 1945. Nata in  una famiglia di artisti, 
Maria, figlia del pittore W Kossak, crebbe tra pittori,  scrittori  e 
intellettuali. Suo nonno, Juliusz , e padre Wojciech , furono considerati ottimi 
pittori e famosi per i loro dipinti di argomento storico. La sua sorella minore, 
Magdalena Samozwaniec, si affermò come scrittrice.    Maria (conosceva  ottimamente il 
francese, l’inglese e il tedesco) fu definita dalla critica polacca come la 
“Saffo e la Regina della poesia lirica” del periodo tra le due guerre. Durante la sua vita contrasse tre 
matrimoni. Fu solo durante il secondo  matrimonio con Pawlikowski (si era 
separata dal primo marito Ladislao Bzowski ) che i suoi interessi letterari 
prevalsero, L’appassionato rapporto basato su interessi condivisi e il reciproco 
amore fu per lei fonte inesauribile della sua ispirazione poetica. Dopo il secondo divorzio, Maria 
divenne attiva nella comunità dai poeti di cui facevano parte  Julian Tuwim, Jan 
Lechoń, Kazimierz Wieżyński, e scrittori di fama come Jarosław Iwaszkiewicz, 
Irena Krzywicka, Kazimiera Iłłakowicz e Tadeusz Boy-Żeleński.
  Nel periodo tra  le due guerre 
pubblicò dodici volumi di poesie e si affermò come uno dei più innovativi poeti 
dell'epoca.   Maria non fu solo autrice di poesie 
ma si dedicò anche al teatro. Iniziò la carriera di drammaturgo nel 1924, con 
una farsa, Archibald l'autista, rappresentato a Varsavia. Nel 1939 aveva 
già  scritto quindici opere, toccando argomenti tabù  tra cui l’aborto, i 
rapporti extraconiugali, l’incesto, tutti tabù che suscitarono scandalo. I 
critici l’accostarono a  Molière, Marivaux, Oscar Wilde, George Bernard Shaw, e 
Witkacy.   Nel 1939, poco prima dello scoppio 
della  seconda guerra mondiale, seguì terzo marito, Stefan Jasnorzewski, in 
Inghilterra., dove le fu diagnosticato un cancro. Nel  1944, rimase  
semi-paralizzata e il 9 luglio 1945 morì a Manchester, assistita dal marito.
  Tra le sue numerose opere sono da 
ricordare: Mandorle azzurre (1922), Baci (1926), Il ventaglio
(1927), Seta cruda (1932), La ciurma  addormentata (1935),  
La rosa e i boschi in  fiamme (1941), La colomba del sacrificio 
(1945), . Tra le opere teatrali: L’amante di Sibilla Tompson (1926), 
Le formiche (1936),  Ladri di guerra (1943). “Maestra della miniatura e del 
minuzioso dettaglio naturalistico, si allontanò dall’ambito e dal gusto della 
“Giocane Polonia” adottando una linea di deciso distacco intellettuale e di 
ironia”.   
FILATELIA POLONIA   Anno 
1983  (2670) 
     
PAYRÓ  ROBERTO 
(Argentina) 
  
Nato a Mercedes, Buenos Ayres nel 1867, morto a Buenos Ayres nel 1928. 
Studiò nel collegio di San Giuseppe a Buenos Ayres e assai precocemente, a 15 
anni, si diede al giornalismo, al quale rimase fedele per tutta la vita. 
  
Trascorse l’adolescenza a Lomas de Zamora dove tuttora è ancora la sua 
biblioteca. Passò poi a Bahia Blanca dove fondò il giornale “La Tribuna” che fu 
per lui causa di qualche persecuzione per il suo spirito avanzato e le idee 
battagliere.   
Durante la prima guerra mondiale per il giornale “Naciòn” fu corrispondente di 
guerra dal Belgio, dove venne imprigionato fino alla fine della guerra. 
Tornato in patria nel 1923 si diede alla vita politica, militando nel 
socialismo, di cui fu anche fondatore del partito. 
La sua attività politica e giornalistica non gli impedì di dedicarsi alla 
letteratura. 
Nel 1906 pubblicò  Il matrimonio di Laucha che gli diede la fama. In 
seguitò Iniziò la carriera letteraria a vent’anni con Novelle e fantasia. 
Pubblicò Violini e botti (1908), Pago Chico (1908) racconti delle 
campagne argentine;  Le divertenti avventure del nipote di Juan Moreira 
(1910), il suo capolavoro in cui racconta le avventure di un arrivista, usando 
talvolta un umorismo crudele e penetrante. E ancora Il falso Inca, Gli 
Italiani in Argentina, Nuovi racconti di Pago Chico (postumi1929), Il 
tesoro del re Bianco (postumo1934). 
Nel 1925 scrisse un romanzo storico Il capitano Vergara sulla conquista 
del Rio de la Plata. 
Scrisse anche commedie di tipo gaucesco come La canzone tragica del 1902. 
  
FILATELIA 
ARGENTINA  Anno  1965  (712) 
  
    
PAZ OCTAVIO 
(Messico)   
Nato nel 1914 a 
Città del Messico e ivi morto nel 1998. 
Discendente da 
una famiglia di letterati, in particolare il nonno, entrò giovane in contatto 
con la grande letteratura attraverso la fornita biblioteca del nonno. In 
seguito, come il nonno e il padre, fu un eccellente politico,  scrittore e 
giornalista. Iniziò precocemente a scrivere assieme ad altri intellettuali 
progressisti seguaci di Emiliano Zapata.    
Nel 1937, si recò 
a Valencia, Spagna, per partecipare al Secondo Congresso Internazionale di 
scrittori  anti-fascisti. Dopo il suo ritorno in Messico nel 1938, divenne uno 
dei fondatori della rivista, “Taller”  una rivista che segnò la nascita 
di una nuova generazione di scrittori messicani, nonché una nuova sensibilità 
letteraria.   
Nel 1943, si recò 
negli Stati Uniti e  due anni dopo, entrò nel servizio diplomatico messicano. Fu 
inviato in Francia, dove scrisse il suo fondamentale studio Il Labirinto 
della solitudine, e partecipò attivamente (insieme ad André Breton e 
Benjamin Peret) a varie attività e pubblicazioni organizzate dai surrealisti.
In 1962,  
Nel 1962, Paz fu 
nominato ambasciatore del Messico in India: un momento importante nella sua vita 
di poeta, come testimoniato in vari libri scritti durante il suo soggiorno 
indiano, soprattutto, Il grammatico Monkey e Il pendio orientale. 
Nel 1968, tuttavia, rassegnò le dimissioni dal servizio diplomatico per protesta 
contro  lo spargimento di sangue nelle manifestazioni studentesche di  
Tlatelolco durante le Olimpiadi in Messico. Da allora Paz continuò il suo lavoro 
di redattore e editore, dopo aver fondato due importanti riviste dedicate alle 
arti e della politica: Plural (1971-1976) e Vuelta. 
Nel 1980 fu 
nominato professore onorario presso la Harvard. L’anno dopo ricevette il premio 
Cervantes,  il più importante premio per la lingua spagnola nel mondo,  e  il 
prestigioso premio americano Neustadt nel 1982.   
Nel 1990 ha 
ottenuto il Premio Nobel per la letteratura. 
Scrisse raccolte 
di poesie Luna silvestre (1933),  Radici dell’uomo (1937), 
Libertà sulla parola (1939-48). I saggi Il labirinto della solitudine 
(1950), L’arco e la lira (1957), Pietra di sole (1957), 
Salamandra (1962),  Fuoco di ogni giorno (1976), Albero dentro (1987). 
Scrisse la monografia Suor Juana Ines de la Cruz o le insidie della fede. 
Fra le ultime 
opere La duplice fiamma,  Amore ed erotismo (1993), Visioni dell’India 
(1995).   
FILATELIA 
MALDIVE  Anno 2001   (BF. 480), 
MESSICO  Anno 2010 
   
  
Pchilka 
Olena 
(Ucraina)   
Nata nel 1849. 
Morta nel  1930. 
Olha 
Drahomanova-Kosach, meglio conosciuta sotto lo pseudonimo di Olena Pchilka, 
moglie di Piotr Kosach e madre di Leysa Ujkrainka,  fu editrice, produttrice 
letteraria ed etnografa. È forse la poetessa ucraina più nota.   
Raccolse e 
pubblicò canzoni,  usi e costumi della sua terra che in seguito pubblicò in 
volumi. Fu molto attiva nel movimento femminista. 
Sia nelle opere, 
sia nella vita  fu decisamente antisemita, tanto da attirarsi la critica dei 
suoi contemporanei come Chicalenko, Yevfremov, Vynnychenko e altri 
intellettuali. 
Tradusse in 
lingua ucraina opere famose, tra cui quelle di Nikolai Gogol, Adam Mickiewicz, 
Aleksandr Pushkin e altri.     
FILATELIA 
UCRAINA Anno 1999  Annullo speciale, 1999 Busta postale. 
     
Pearse Padraig Henry 
(Irlanda)   Nato il 10 novembre 1879. Morto il 
3 maggio 1916. Il suo nome, spesso inglesizzato in
Patrick, sebbene fosse Pádraic Anraí Mac Piarais, fu un letterato, un 
poeta irlandese e il fondatore degli Irish Volunteers, un esercito di volontari 
nazionalisti che prese il controllo di campagne irlandesi nel secondo decennio 
dello scorso secolo. Tra gli ufficiali di questo gruppo era presente anche Eamon 
de Valera, futuro primo presidente dell'Eire. Coinvolto nell’insurrezione di 
Pasqua ("Easter Rising") del 1916, Pearse proclamò la nascita di una Repubblica 
Irlandese, che fu stroncata dall'esercito britannico in meno di tre giorni.
  Il 3 maggio 1916 fu fucilato dagli 
inglesi. La sua uccisione, insieme a quelle di altri esponenti politici 
irlandesi, portò la popolazione ad appoggiare la rivoluzione e il partito 
politico nazionalista Sinn Feim dando origine alla guerra anglo-irlandese 
(1919). Pearse ha scritto racconti e poesie sia in irlandese sia  
in inglese, tra cui il famoso poema inglese Il Viandante. Scrisse anche in lingua 
inglese alcune opere allegoriche tra cui Il re, Master, La cantante. I suoi 
racconti in irlandese comprendono Na Nean Eoghainín (Eoineen degli 
uccelli), Íosagán, Na Bóithre (La strada) e Na Chaointe 
Bhean (Il lamento di una donna). 
Componimenti che furono tradotti in inglese da Joseph Campbell nel 1917.   La maggior parte delle sue idee in 
materia di istruzione è contenuta nel suo famoso saggio La macchina Murder. Fu autore di 
numerosi saggi sulla politica e il linguaggio, in particolare The Coming 
Revolution e Ghosts.   Pearse è strettamente associato con la 
canzone  Oro Sé fare Bheatha Bhaile , per cui ha composto testi 
aggiuntivi. (da Internet) 
  
FILATELIA 
IRLANDA  Anno 1966  (179), 1979  
(411) 
       
PEDERNEIRAS  RAUL 
(Brasile)   
Nato nel 
1874. Morto nel 1953. 
Fu 
giornalista, scrittore e caricaturista in attività in Brasile nella prima metà 
del XX secolo.   
Svolse la 
sua attivi9tà quale professore nella Facoltà di Diritto presso la  Scuola 
Nazionale di Belle Arti.     
FILATELIA 
BRASILE  
Anno 1974   (1115) 
 
  
  
PEDRO DA COSTA ANTÓNIO 
(Portogallo)   Nato a Praia,Capo 
Verde il 9 dicembre del 1909. Morto a Moledo di Minho, Viana do Casteolo il 17 
agosto del 1966. Scrittore e 
artista portoghese , figura di rilievo del movimento surrealista portoghese, 
pittore e uomo di teatro, organizzò esposizioni d'arte e creò teatri 
sperimentali a Porto e a Lisbona, dove fu attivo anche come regista. La sua 
produzione letteraria comprende libri di poesia (Ledo encanto, 1927; Máquina 
de vidro, 1931; Casa de campo, 1938; Protopoema da Serra d'Arga, 1948), 
romanzi (Apenas uma narrativa, 1942) e testi teatrali (raccolti in 
Teatro completo, post., 1981). Si trasferì in 
Portogallo per quattro anni. Ha frequentato il Liceo Pedro Nunes a Lisbona prima 
di passare al Nuno Alvares Institute di La Guardia.  Ha frequentato l’ 
Università di Lisbona , dopo aver frequentato la Facoltà di legge e quella di 
Lettere, senza finire tutti i corsi. Ha vissuto a Parigi tra il 1934 e il 1935 
dove studiò presso l'Istituto d'Arte e Archeologia della Sorbona e dove firmò il
Manifesto Dimensionista . Tra il 1932 e il 
1945 si occupò e  organizzò mostre. Nel 1942 scrisse Solo un racconto , 
romanzo surrealista. Nello stesso anno creò la rivista Variant . Tra il 1944 e 
il 1945 visse e lavorò a Londra presso la British Broadcasting Corporation 
(BBC), essendo stato parte del gruppo surrealista a Londra. Fortemente legato 
al  teatro, è stato direttore del Teatro Apollo ( Lisbona) nel 1949 e regista, 
costumista e direttore del Teatro Experimental do Porto tra il 1953 e il 1961 . 
Tra il 1944 e il 1945 , fu un critico d'arte e cronista della BBC  a Londra . Ha vissuto gli 
ultimi anni in Moledo.    Molto del suo lavoro di pittore è andato perso nel 
1944, quando si sv iluppò un incendio nel suo studio dove aveva vissuto il suo 
amico Antonio Dacosta. Opere: 1926 I 
miei 7 peccati capitali, 1927  Ledo Appartamenti, 1928 Canzoni di distanza , 
1928  Lentamente,             1929 - Diari  , 1932- La città,  1936 Canti e 
altre poesie (1927 – 1935), 1938  Undici testi di lode e di serie, 1938 - 
Casa,   1949 Protopoema,  1931 Bozzetto per una revisione di valori,  1939  
Grandezza e le virtù di Arte Moderna, 1942  Solo una narrazione,           1948 
Introduzione alla storia dell'arte: genesi e caratteristiche del fenomeno 
estetico, 1950  L'Editore teatro e la sua verità •  1952  Martirio di finzione, 
    1962- Piccolo trattato di scenario,         1981- Teatro. Lasciò disegni, 
sculture e ceramiche.  ( Da Internet Wikipedia) 
  
FILATELIA 
PORTOGALLO  Anno 2009 
 
  
PEGUY CHARLES   
(Francia)   
Nato a 
Orleans (Loiret) il 7 gennaio 1873, morì in guerra, durante la battaglia della 
Marna, a Villeroi, Seine et Marne, il 5 settembre 1914. 
Appartenne ad una famiglia di contadini e di vignaioli. Mortogli il padre pochi 
mesi dopo la sua nascita, fu allevato dalla madre che campava poveramente 
impagliando sedie. Notato dai suoi insegnanti della scuola comunale, ottenne una 
borsa di studio al liceo di Orleans. Nel 1891 andò a Parigi per il concorso di 
ammissione alla Scuola normale superiore  e dopo un primo insuccesso fu ammesso 
nell’ottobre del 1893 e inviato alla Sainte-Barbe. Qui incontrò i suoi primi 
amici ‘di letteratura’ e, già lontano dalla fede,  si entusiasmò per il 
socialismo. Nel 1894  si allontanò definitivamente dalla Scuola normale senza 
aver conseguito il diploma. Rientrato a Orleans vi fondò un gruppo di studi 
socialisti e diede alle stampe la sua opera Giovanna d’Arco (1897). 
Di 
spirito dreyfusiano e socialista Peguy era ossessionato dal sogno di una società 
armoniosa dove nessuno sforzo umano doveva andare perduto. La politica lo delude 
e lo rivolta perché in essa vede solo corruzione. Polemizza contro alcuni dei 
suoi vecchi amici, contro la Sorbona che accusa di essere una cittadella di un 
intellettualismo disumano e inaridito La sua opera di prosatore al I e IV tomo 
delle sua Opera completa manifesta una acredine e una parzialità 
aggressive, ma è allo stesso tempo notevole per la ricchezza, per nuove vedute, 
in particolar modo nei suoi saggi critici dagli strani titoli: Victor Marie 
conte Hugo (1911), Nota congiunta su Cartesio e Bergson (1914). 
Nel 
maggio del  1898, assieme alla moglie (sorella di uno dei suoi compagni di fede 
socialista) aprì nel Quartiere Latino una libreria socialista, trasformatasi in  
seguito, per difficoltà finanziarie, in una società anonima di cui fu gerente 
stipendiato. L’affare Dreyfus lo mise in collisione con i suoi amici di fede 
socialista. Peguy cominciò a criticare il partito accusandolo di prostituire le 
ragioni ideali alle combinazioni parlamentari e la sua accusa si estende anche 
contro il ‘partito intellettuale’ che dettava legge dalla ‘nuova Sorbona. 
Si stava 
profilando un allontanamento dal socialismo e un riavvicinamento al 
cattolicesimo. Peguy riapprodò alla fede nel 1908 ma si fermò solo e alle soglie 
della Chiesa.  Il suo era uno strano cattolicesimo, una religione senza 
sacramenti, senza vincoli dogmatici, tuttavia umile e sincera. Nel 1910 riprende 
la Giovanna d’Arco del 1897 e la riscrive sotto il titolo Mistero 
della carità di Giovanna d’Arco. Ad essa segue Il portico del mistero 
della seconda virtù (1911), Gli arazzi di Santa Genoveffa e di Giovanna 
d’Arco (1912), La tappezzeria di Notre Dame (1913), Eva 
(1913). Si reca in qualità di pellegrino a Chartres; è devoto alla Vergine, ai 
Santi e alle Sante Genoveffa, Giovanna d’Arco unendo il culto che aveva per loro 
a quello per la Francia. 
Mobilitato dall’esercito all’inizio del conflitto 1914/18, cadde nel settembre 
del 1914, difendendo  la terra dell’Ile-de-France cha aveva percorso da 
pellegrino. Peguy morì come aveva immaginato e cantato in uno dei suo migliori 
poemi  Prière pour nous autres charnels. 
L’opera 
poetica di Peguy fiorì al margine delle battaglie politiche e intellettuali, Ne 
sono testimonianza le opere Situazioni (1906-07), Un nuovo teologo 
(1911),  Il denaro (1913), Clio uscita postuma nel  1917. 
Di lui i 
critici Des Granges e Boudout scrivono: “Anima complessa sotto una apparenza 
semplice… e incoerente, ma di un calore incomparabile… più per la sua 
personalità che per le sue opere diseguali e non concluse, ha lasciato un 
messaggio destinato ad ingrandirsi nel tempo. Le disgrazie del 1940-44 hanno 
dato slancio alla gioventù contemporanea. Il suo destino, troncato a 
quarant’anni lascerà sempre sognare sul ruolo che avrebbe potuto avere… questo 
apostolo cui si deve imparzialmente riconoscere una delle forze spirituali più 
autentiche che la Francia abbia prodotto”.   
FILATELIA 
FRANCIA  
Anno 1950  (865),  MONACO  Anno  1973   
(925)   
    
  
  
Pekić Borislav 
(Serbia)
 
Nato a Podgorica, Montenegro-Jugoslavia il 4 febbraio del 1930. Morto a Londra 
il 2 luglio del 1992.   Nacque in una famiglia montenegrina 
agiata e trascorse l'infanzia e l'adolescenza in diverse località del Montenegro 
e della Serbia. Nel 1945 è a Belgrado ottenne il diploma di maturità al Terzo 
Liceo maschile. All'età di diciotto anni fu accusato di far parte 
dell'associazione clandestina anti-comunista "Gioventù Democratica Jugoslava" e 
condannato a quindici anni di prigione ma fu graziato  nel 1953.   All'uscita dal carcere iniziò gli 
studi di psicologia sperimentale presso la facoltà di filosofia dell'Università 
di Belgrado, senza però mai completarli. Nel 1958 sposò Ljiljana Glišić, nipote 
di Milan Stojadinović, Primo Ministro di Jugoslavia dal 1935 al 1939.  Nel 1958, Pekić scrisse la prima 
di più di venti sceneggiature originali per le maggiori case di produzione 
cinematografica jugoslave. Nel 1961, Dan četrnaesti ("Il quattordicesimo 
giorno") rappresenta la Jugoslavia al Festival di Cannes. 
Nel frattempo, lavora a diversi romanzi, il primo dei quali, Vreme čuda 
(Il tempo dei miracoli), viene pubblicato nel 1965 ottenendo un certo successo 
di critica e pubblico. Si dovrà attendere il 1976 per la prima traduzione in 
inglese, e solo nel 1986 usciranno le edizioni francese e polacca. La prima 
traduzione italiana è del 2004. Il romanzo annuncia già alcune caratteristiche 
distintive dell'opera di Pekić: un netto anti-dogmatismo e un fondamentale 
scetticismo nei confronti dell'idea di progresso dell'umanità nel corso della 
storia. 
Negli anni 1968-1969 è tra gli editori del popolare periodico letterario "Književne 
Novine". Il secondo romanzo, Hodočašće Arsenija Njegovana 
("Il pellegrinaggio di Arsenij Njegovan"), nel quale trovano eco le 
manifestazioni studentesche del '68 in Jugoslavia, è pubblicato nel 1970 e vince 
il premio letterario "NIN" l'anno seguente.Pekić si occupò attivamente di 
cinema e fu uno dei migliori sceneggiatori serbi contemporanei. Scrisse 
regolarmente drammi radiofonici per le emittenti tedesche Westdeutscher Rundfunk, 
di Colonia e Süddeutscher Rundfunk di Stoccarda. Dei 27 drammi scritti e 
rappresentati in Jugoslavia, alcuni sono inclusi nell'antologia Odabrana dela 
("Opere scelte") pubblicata nel 1984. Tra i più celebri è Korešpondencija 
(Corrispondenza, 1979), tratto dal quarto volume di Zlatno runo, che ha 
280 rappresentazioni in 23 anni al teatro Atelje 212 in Belgrado. Opere: Uspenje i sunovrat Ikara 
Gubelkijana (L'ascesa e la caduta di Icaro Gubelkian, 1975),  Kako 
upokojiti Vampira (Come placare il vampiro, 1977), Odbrana i poslednji 
dani (La difesa e gli ultimi giorni, 1977). Nel 1978, dopo più di dieci anni 
di studi e ricerche, appare il primo volume di Zlatno runo ("Il vello 
d'oro"), il cui ultimo volume apparirà solo nel 1986. Altre opere: Hodočašće Arsenija 
Njegovana (Il pellegrinaggio di Arsenij Njegovan, 1970), Odbrana i 
poslednij dani (1975), Zlatno runo  (Il vello d’oro, 1928, 
seguito da altri sette volumi), Besnilo (Rabbia, 1983),  Godine koje 
su pojeli skakavci (Gli anni che le locuste hanno divorato, 3 volumi 
1987-90), Novi Jerusalim (La nuova Gerusalemme, racconti,1988), 
Graditelji (I costruttori,1995), Radjanje Atlantide (La nascita di 
Atlantide,1996), Skinuto sa trake (Trasferito da nastro, 1996), 
Izabrana pisma iz tudjine (Lettere scelte dall'estero, 2000), 
Korespondencija kao život (Corrispondenza come una vita,2002 (vol. I), 2003 
(vol. II).    
L’opera omnia 
Odabrana dela Borislava Pekića, in 12 volumi, è stata pubblicata a  Belgrado 
dall’ed. Partizanska knjiga.    
  
(FILATELIA 
SERBIA  Anno 2007   (177)
 
 
PELLICER CARLOS CAMARA 
(Messico)   Nato a 
Villahermosa, Tabasco, il 16 gennaio 1897. Morto il 16 febbraio 1977.  Fece parte della 
prima ondata di poeti modernisti messicani ed è stato fortemente attivo nella 
promozione dell'arte e della letteratura messicana.  Pellicer ha 
studiato a Città del Messico. Nel mese di agosto 1921, insieme a Vicente 
Lombardo Toledano, Diego Rivera, José Clemente Orozco e Xavier Guerrero, ha 
fondato il Grupo Solidario del Movimiento Obrero ("Gruppo Solidarietà del 
Movimento dei Lavoratori"). Ha insegnato poesia moderna presso l'Università 
Nazionale Autonoma del Messico ed è stato direttore del Dipartimento di Belle 
Arti. Ha contribuito alla creazione di una serie di musei, tra cui Frida Kahlo e 
i musei Anahuacalli a Città del Messico.  Nel 1976 fu 
eletto al Senato, in rappresentanza del PRI di  Tabasco. Raccolse le sue 
prime poesie in Colores en el mar (1921) e Piedra sacrificios 
(1924) in cui sono presenti paesaggi sereni. In seguito Pellicer toccò altri  
argomenti come  la storia, ed esplorò le implicazioni spirituali della sua 
esperienza nei confronti della natura.  
  
FILATELIA 
MESSICO  Anno 1988, 1997 
   
    
PELLICO  SILVIO   
(Italia)     
Nacque a 
Saluzzo nel 1789 e morì  a Torino nel 1854. 
Studiò a 
Torino e a Lione presso un ricco parente e acquisì una buona cultura francese. 
Nel 1809 raggiunse la famiglia a Torino e vi rimase fin dopo la caduta di 
Napoleone, dando lezioni di francese e facendo il precettore  presso la famiglia 
del conte Briche e poi  del conte Luigi Porro Lambertenghi.  In quegli anni 
divenne amico del Foscolo del Monti, del Romagnosi e di altri. Conobbe Byron, la 
Stael, Schlegel e altri esponenti della cultura europea. . 
Nel 1815 
ottenne il primo successo teatrale con la Francesca da Rimini, 
interpretata da Carlotta Marchionni.      
Dal 
settembre del 1818 redasse il “Conciliatore”, battendosi per una letteratura 
moderna e civile. Nel 1919 la rivista fu soppressa per ordine del governo 
austriaco.    
Introdotto dal Maroncelli in un circolo carbonaro, Pellico fu arrestato il 13 
ottobre 1820 e incarcerato a Torino.  Successivamente, nel 1821, fu trasferito 
ai Piombi di Venezia. 
Sottoposto agli interrogatori del giudice Salvotti, fu costretto a  confessare e 
fu condannato a morte. La pena fu commutata a quindici anni di detenzione nella 
fortezza dello Spielberg  (Moravia), dove restò per otto anni, soffrendo 
patimenti, ma sempre confortato dalla fede religiosa. 
Graziato 
nell’agosto del 1830, ritornò a Torino e si tenne lontano dalla politica. 
Divenne segretario e bibliotecario dei marchesi di Barolo, adeguandosi alla 
mentalità antiquata dell’ambiente. La tranquillità gli permise di riprendere la 
sua attività letteraria che proseguì fino alla morte. 
La sua 
produzione si compone di tragedie, Francesca da Rimini (1814), Eufemio 
da Messina (1820), Ester d’Engaddi (1831), Gismonda da Mendrisio 
(1833), Tommaso Moro (1834); Leoniero da Dertona (1834); alcune 
cantiche e poesie a carattere storico e religioso,, Tancredi, Adello, I 
saluzzesi, Le chiese, Le processioni; diversi articoli pubblicati sul  
“Conciliatore”; I doveri degli uomini (1834) e il libro per il quale è 
noto: Le mie prigioni (1832) in cui narra gli anni del carcere, senza 
ombra di rancore e di odio verso i suoi persecutori. Nel libro c’è il suo 
ritorno al cristianesimo e una riscoperta dei sentimenti più elementari e 
profondi. 
Il libro 
ebbe un enorme successo. Dispiacque agli austriacanti che lo considerarono uno 
strumento di propaganda del movimento nazionale italiano, tanto che qualcuno 
disse che il suo contenuto aveva fatto più danni all’Austria di una battaglia 
perduta. Spiacque pure ai liberali che vollero vedere nell’opera una rinuncia 
agli ideali del Risorgimento..   
FILATELIA 
ITALIA  Anno 1955  (753) 
   
             
    
PEMAN y 
PEMARTIN  JOSÈ MARIA 
(Spagna)   
 Nato a Cadice 
nel 1897. Morto nel 1981. 
 Direttore della 
Reale Accademia Spagnola dal 1939 al 1942 e dal 1947 al 1950 è autore di poesie, 
saggi e opere drammatiche Il divino impaziente (1933), Cisnerros 
(1934), in cui, ispirandosi a temi storici nazionali, afferma i propri ideali 
politici e religiosi e l’idea  del genio nazionale spagnolo.   
FILATELIA 
SPAGNA  Anno 
1997  (3059) 
     
Penev, Penjo 
(Bulgaria) 
  
Nato a Dobromirka, 
Gabrovo. Morto a Dimitrograd, Chaekovo, 1959. 
Poeta bulgaro. Dopo una prima fase influenzata da 
Majakovskij, elaborò una poesia più personale, fondata sulla rappresentazione 
drammatica dei conflitti fra vecchio e nuovo nella società socialista. A 
eccezione di Dobro utro chora! ("Buongiorno gente!", 1956) le sue 
raccolte furono pubblicate postume (Nie ot XX vek "Noi del 20º secolo", 
1959; Dni na proverka (I giorni del cimento", 1959). 
  
FILATELIA 
BULGARIA anno  1980 (2542). 
  
  
  
PEON y 
CONTRERAS  JOSÈ 
(Messico)   
Nato a 
Merida, Messico, nel 1843. Morto nel 1908. 
Fu il 
rinnovatore del teatro messicano. Tentò anche la poesia con la leggenda  La 
croce di Paredòn e continuò  in tale genere preferendo una forma e un 
contenuto romantico: Poesie (1963), Fiori dell’anima (1871), 
Romanze storiche e Romanze drammatiche (1873-80), Echi (1883), 
Piccoli drammi (1887). 
 Eccelse 
soprattutto nel campo teatrale con argomenti storici, problemi contemporanei, 
figure storiche come Basta il cielo (1870), Gil Gonzales de Avila 
(1876), La figlia del re (1876), Un amore di Hernando Cortes 
(1876), Speranza (1876), Il conte di Peñalva (1877), Tra zio e 
zia (1978), Vivo o morto (1879)…   
FILATELIA 
MESSICO  
Anno 1993    (1495) 
  
  
  
PEREC 
GEORGES  
(Francia)   
Nato a 
Parigi nel 1936 e ivi deceduto nel 1982. 
Di 
famiglia modesta compì gli studi liceali e poi frequentò la Facoltà di lettere a 
Parigi e  a Tunisi.  Dal 1961 al 1978 lavorò presso il CNRS. Nel 1970 entrò a 
far parte del gruppo OULIPO (Ouvroir de littérature potentielle) fondato da 
Raymond Queneau. Il suo primo romanzo  Le cose (1965) è il ritratto di 
una società dominata dagli oggetti e dalle mode.   
Nel 1969 
scrisse La sparizione, una riscrizione  di Brezza marina di 
Mallarmé. Nell’opera usò la forma del lipogramma: non utilizzò mai la lettera E. 
Non si tratta certo di una novità. Già nel VI secolo avanti Cristo il poeta Laso 
di Ermione si era cimentato in questo divertissement letterario evitando 
di usare il Sigma (la lettera S) in due suoi componimenti Inno a 
Demetra e I Centauri. 
Nel 1969 
Perec presentò un ‘racconto epico in prosa’ dal titolo Quel petit vélo chromè 
au fond de la court? Scrisse L’aumento di salario (1970), un lavoro 
teatrale in cui  cinque personaggi discutono sul modo di chiedere un aumento di 
salario al loro datore di lavoro. Seguirono La bottega oscura (1973), 
W o ricordi d’infanzia (1975),  Io mi ricordo (1978).   
Nel 1978 
uscì l’opera principale La vita, istruzioni per l’uso dove si espande il 
suo gusto per il collezionismo, l’enumerazione, la catalogazione. In essa Perec 
passò in rivista tutti gli oggetti contenuti in un palazzo, cantine e solai 
compresi, raccontando la storia delle persone che vi hanno abitato. 
 Le sue 
ultime opere furono Parole incrociate (1979), il romanzo Storia di un 
quadro (1979). Postumi sono usciti i suoi articoli scritti sulle riviste  
“Lettere nuove”, ‘R.N.F.’, “Partigiani”, “Causa comune”, raccolti  in 
Pensare/Classificare e il romanzo incompiuto  I cinquantatre giorni  
(1989). 
L’opera 
di Perec è tutta all’insegna di uno sperimentalismo tecnico che ipotizza nella 
letteratura solo l’osservanza di regole formali. Ne deriva una forma di 
liberazione che non tiene conto di tesi, di temi, di messaggi e di ideologie 
perché l’autore segue solo le regole formali che si è imposto come gioco.     
FILATELIA 
FRANCIA  
Anno 2002   (3486) 
     
PERERA ALVIS  P.B, 
(Sri 
Lanka)   
Nato 
nel 1896 e morto nel 1948. 
Poeta 
legato alla tradizione più antica sia per quanto si riferisce ai temi trattati, 
sia per quanto attiene alle immagini e alla lingua. 
La 
corrente a cui appartiene è caratterizzata dall’impiego del linguaggio comune e 
dalla costante ricerca di immagini nuove, tratte dalla vita e dall’esperienza 
quotidiana.   
FILATELIA 
 
SRI 
LANKA  1989   (863)   
       
PERET  
BENJAMIN 
(Francia)   
Nato a Rezè, 
Loira Atlantica nel 1899. Morto a Parigi nel 1959. 
È uno dei 
principali rappresentanti del surrealismo, anticonformista, di temperamento 
vivace, eccentrico, combatté in Spagna nelle Brigate internazionali e subì 
diverse traversie  fino al ritorno in patria nel 1945.     
Scrisse: Il 
passaggio del transatlantico (1921),  Dormire, dormire nelle pietre 
(1927),  Epitaffio per un monumento ai morti della guerra, Il grande gioco 
(1928), Io sublime, 1936, Il disonore dei poeti (1945).   
FILATELIA 
FRANCIA  Anno 
1984   Annullo speciale 
     
PERETZ  I. L. 
(Israele)   
Discendente da 
una colta famiglia di origine sefardita, trapiantata in Polonia. compì studi 
approfonditi sotto la guida del suocero, il matematico G.J.Lichtenfeld. Conseguì 
la laurea in Giurisprudenza. Si trasferì poi a Varsavia. Accusato di socialismo, 
venne privato del diritto di esercitare la professione di avvocato, per cui si 
dedicò interamente alla letteratura, collaborando ad una antologia poetica.. 
Si dimostrò 
subito sensibile alle tematiche sociali e al riscatto morale e culturale delle 
masse ebraiche di Varsavia. 
Scrisse romanzi, 
novelle, drammi, saggi critici. Il suo messaggio artistico è contenuto nel poema
La catena aurea del 1909. 
Fu mentore per le 
nuove generazioni. Nella sua casa di Varsavia accoglieva gli intellettuali e 
alla sua scuola si deve una generazione di scrittori legati alla letteratura 
yddish.   
FILATELIA 
ISRAELE  Anno1996.  
(1322) 
     
PEREZ 
de AYALA RAMÓN 
(Spagna)   
Nato a 
Oviedo il 9 agosto 1881. Morto a Madrid il 5 agosto 1962. 
Studiò 
presso i Gesuiti di Gijòn  e di Carrion de los Condes, come scrive nella sua 
biografia La vita in un collegio di Gesuiti (1910), poi frequentò 
l’università, laureandosi in diritto. Viaggiò in Europa, in Italia e per gli 
Stati Uniti.  Partecipò alla guerra mondiale e scrisse articoli raccolti  nel 
volume Il fratello incatenato (1917). Nel 1928 venne accolto nella Reale 
Accademia Spagnola.    . 
Fu 
ambasciatore di Spagna a Londra durante la Repubblica e si trasferì in Argentina 
allo scoppio della Guerra civile. Rientrò in Spagna nel 1955, 
Iniziò a 
pubblicare nel 1903 libri di poesie La pace del sentiero, Il sentiero 
innumerevole (1916),  Il sentiero errante (1921). 
Seguirono i romanzi Tenebre sulle vette (1907), La zampa della volpe 
(1912),  Baldracche e ballerine (1913).   
Approdò 
al successo particolarmente attraverso la narrativa con opere come Bellarmino 
e Apollonio (1921),  Luna di miele, luna di fiele (1923), Le 
fatiche di Urbano e Simona (1923), Giovanni Tigre (1926) in cui 
affronta il problema del dongiovannismo, Guaritore del proprio onore 
(1926). 
Scrisse 
ottimi racconti come Prometeo, Luce di domenica, La caduta della casa Limones 
del 1916. 
Autore di 
articoli e di saggi pubblicò Divagazioni letterarie (1958), Inizi e 
finali della novella (1959), Tributo all’Inghilterra (1963), 
Politica e tori, Le maschere. 
Fu un 
grande prosatore, padrone della tecnica, di stile accurato e spesso ironico.   
FILATELIA 
SPAGNA  
Anno 1980   (2224) 
     
PEREZ GALDOS    
(Spagna)   
Figlio di 
un militare di carriera, don Sebastian Perez, e di donna Maria Dolores Galdos, 
nacque a Las Palmas (Gran Canaria) nel 1843. Per studiare frequentò dapprima un 
collegio inglese delle Canarie e poi si recò a Madrid per seguire all’università 
corsi di diritto, ma lentamente scivolò nel campo della letteratura.  Nel 1867 
si recò a Parigi dove venne a contatto con la narrativa realista e naturalista e 
assimilò la lezione di Balzac, Dumas, Hugo. Di idee liberali si dedicò anche 
alla politica: Nel 1907  e nel 1910 fu eletto deputato repubblicano a Saragossa 
e svolse attività nella coalizione repubblicano-socialista. Ma il suo lavoro 
maggiore lo svolse in campo letterario e da esso ricavò la maggior fama. Nel 
1889  ottenne la nomina a membro della Reale Accademia Spagnola, ma non poté 
esservi accolto se non dopo molti anni in quanto, Menendez y Pelayo,   che 
doveva rispondere al discorso del nuovo eletto, tergiversò a lungo. Tra l’altro 
aveva criticato aspramente alcuni suoi romanzi. E, quindi, prese tempo 
Appassionato viaggiatore, visitò Londra, Rotterdam, L’Aia, Amsterdam, Berlino, 
Amburgo, Copenhagen,l’Italia, la Serbia. Percorse pure a lungo le terre 
portoghesi e spagnole 
 Di 
facile vena, compose 78 romanzi e 22 lavori teatrali, esordì col romanzo La 
fontana d’oro, di ambiente storico uscito nel 1867-68.   
Nel 1869 
si dedicò al giornalismo, collaborando con “Las Cortes”, il “Debate”, “La 
Revista España”, dove nel 1971 apparve il romanzo breve La sombra. 
Nel 1873 
cominciò a pubblicare la prima  serie  di Episodi nazionali,  una storia 
seriale romanzata, vista sotto un angolatura popolare, la quale va dalla Guerra 
di indipendenza alla reggenza di Maria Cristina. L’autore mescola fatti 
immaginari a fatti reali e cerca di rappresentare le diverse visioni delle forze 
politiche e dei personaggi della storia spagnola, accordando la sua simpatia 
alle forze liberali, unita alla condanna del fanatismo e predicando 
l’umanitarismo. Alla prima serie ne seguirono altre quattro (1975-79; 1899-1900; 
1902-07; 1907-12). 
La fama 
però gli derivò dai romanzi di costume, ambientati per lo più a Madrid, nei 
quali dominano le figure femminili Mariangela (1878), Fortunata e 
Giacinta (1886-87), Tristana (1892), Misericordia (1897), e 
anche figure maschili: L’amico Manso (1882), Miau (1888), 
Realtà (1889), Angel Guerra (1890-91), Nazarin (1895).  A 
volte i romanzi sono a tesi ed affrontano problemi religiosi e di coscienza come 
in Donna perfetta (1876), Gloria, (1876-77), La famiglia di 
Léon Roch (1878). 
L’abbondanza dei dialoghi nei romanzi portò lo scrittore ad adattarli a 
piéces teatrali, ma spesso l’adattamento è semplicistico in quanto Galdos 
non possedeva una valida tecnica teatrale. Tuttavia scrisse commedie 
espressamente per il teatro tra le quali hanno un certo valore: Il nonno 
(1904), Celia agli inferi (1913), Suor Simona (1915). 
Nel 1801 
sceneggiò il suo lavoro Realtà e continuò a scrivere opere teatrali (24 
in tutto), raggiungendo un notevole successo con  Elettra, l’opera che 
gli fruttò più denaro. 
Nel 1907 
e 1910 lo ritroviamo ancora deputato repubblicano. 
Negli 
ultimi anni della sua vita Galdos, ammalato e quasi cieco causa cataratta, 
abbandonò il lavoro di scrittore e fu quasi dimenticato.  Morì a Madrid nel 
1920. 
Galdos è 
considerato il massimo esponente del realismo spagnolo del XIX secolo. Come 
autore di romanzi storici è vicino a Balzac; nei romanzi di ambiente si dimostra 
narratore ricco e articolato e in alcuni passi richiama Dickens e Tolstoi, in 
altri anticipa forme pirandelliane. Arrivato sulla scena letteraria europea 
molto tardi, a causa dell’isolamento della letteratura e della cultura spagnola 
del secolo XIX, Galdos non ha una fama commisurata al valore della sua opera. 
OPERA: 
Fortunata e Jacinta   Juanito Santacruz ama Fortunata, una fanciulla di 
rango inferiore al suo. Dopo averla sedotta e sapendo che attende un figlio, 
l’abbandona per sposare la romantica e sognatrice Giacinta. Fortunata, per 
ritorsione, si dà ad una vita traviata. Continuando ad amare Juanito, la ragazza 
alla prima occasione, ritorna con lui. Nel frattempo, per salvare le apparenze, 
Fortunata accetta di sposare un giovane studente, Massimiliano, di lei 
innamorato il quale vuole redimerla. Fortunata, però, non lo ama e lo tradisce 
la prima notte di nozze. Tra i nuovi sposi si inserisce un vecchio e saggio 
signore per ricomporre la situazione. 
 La 
passione di Fortunata per Juanito, comunque, continua e la donna riesce ad avere 
da lui un secondo figlio. Massimiliano subito dopo il parto la informa 
svelandole che Juanito intrattiene  rapporti amorosi anche con un’altra donna e 
Fortunata, folle di gelosia, decide di vendicare se stessa e la moglie di 
Juanito. Scesa dal letto dove aveva da poco partorito,  corre dalla rivale. Lo 
sforzo le è però fatale. Prima di morire lascia i suoi beni in beneficenza e 
affida  a Giacinta il figlio appena nato. 
 Massimiliano, che non ha mai cessato di amarla, esprime il desiderio di 
ritirarsi dal mondo e di entrare in un convento. Nel momento decisivo di 
oltrepassare il portone del convento, capisce di entrare in una prigione dalla 
quale non uscirà più. Ma varca la soglia dicendo: “Non importa”.   
FILATELIA 
SPAGNA  
Anno 1971  (1684) ,  1998   (3114)
  
    
            
    
Pérez de Zambrana Luisa
(Cuba)
  Nata
a El Melgarejo, vicino a Las minas de El Cobre, Santiago de Cuba, il 25 
agosto del 1837.  Morì a Regla il 25 maggio 1922. Battezzata col nome 
di Luisa Perez y Montyes de Oca, acquisì dopo il matrimonio il cognome del 
marito Ramon de Zambrana. Rimasta orfana del 
padre, si trasferì con la famiglia a Santiago dove si fece conoscere come 
poetessa. Luisa era nata col dono della poesia e fu in seguito considerata tra 
le migliori poetesse cubane del momento. A 14 anni compose 
la sua prima opera in versi la quale attirò l’attenzione dell’intelettuale Don 
Ramon Zambrana che volle conoscerla e che in seguito la sposò. Dall’unione 
nacquero cinque figli. La vita di Luisa fu 
costellata di disgrazie. Perse il marito e tutti i figli tra il 1885 e il 1898.  
Tale situazione si avverte nella sua poesia caratterizzata da estrema 
sensibilità, malinconia, passione e tenerezza, con profonde riflessioni 
religiose e filosofiche sulla morte. Nel 1918 ottenne un 
riconoscimento da parte dell’Ateneo di Avana e posteriormente fu pubblicata una 
nuova edizione delle sue poesie con prefazione di Enrique José Varona che la 
definì “la più insigne poetessa elegiaca della nostra lirica”. Fondò il Liceo 
Artistico e Letterario di Regla e le sue opere furono premiate durante i giochi 
floreali della città di Madrid. Scrisse libro di 
orazioni dal titolo Devocionario, La vuelta al bosque, Dolor supremo, 
Martirio. Di lei  José Martí scrisse : "se hacen versos de la grandeza, pero 
sólo del sentimiento se hace poesía".   
FILATELIA 
CUBA Anno 1956  
(437) 
 
  
  
Pérez-Reverte Arturo 
(Spagna)
 
Nato a Cartagena nel 1951. 
Dopo una laurea in Scienze 
politiche e Giornalismo, nel 1973 inizia una lunga carriera come inviato per 
giornali, radio e soprattutto per la televisione. E' reporter di guerra a Cipro, 
San Salvador, Ciad, Falkland, Libano, Golfo Persico, Croazia, Sarajevo. 
Nel 1986 pubblica il suo 
primo romanzo, El húsar, 
ambientato durante le guerre napoleoniche. Nel 1988 è la volta del romanzo
El maestro de esgrima 
che diventa un best-seller. Raggiunge il successo internazionale con 
La tabla de Flandes 
(il romanzo fu insignito del Premio dell'Accademia Svedese come miglior romanzo 
tradotto, segnalato dal New York Timer Book Review, e il regista americano Jim 
McBride ne dirige una riduzione cinematografica); nel 1993 Pérez-reverte 
abbandona il giornalismo per dedicarsi esclusivamente alla letteratura: scrive
Il Club Dumas 
(El Club Dumas), che vende centinaia di migliaia di copie in tutto il mondo. Nel 
1994 è Territorio Comache 
(da cui è stato tratto un film a cura di Gerardo Herrero) e nel 1995 
La piel del tambor.
Il club Dumas 
è un romanzo pastiche, 
che mescola vari generi: il giallo innanzitutto, ma anche l'horror e il 
demoniaco, e la bibliofilia. Protagonista è Lucas Corso, bibliofilo mercenario, 
cinico e disilluso, amante di Napoleone, uno che tuttavia "sapeva, meglio di 
chiunque altro, che era ancora possibile scegliere un campo di battaglia e farsi 
arruolare come un soldato perduto ma lucido, montando la guardia tra fantasmi di 
carta e pelle, tra le risacche di migliaia di naufraghi". Due storie principali 
si intrecciano, tenute assieme dal protagonista in un gioco di specchi, 
illusioni e inganni. Un buon romanzo che riesce a tenere desta l’attenzione del 
lettore, anche quello meno amante delle astruserie e di dissertazioni 
bibliofile.    
FILATELIA 
SPAGNA  2002  (3513) 
   
    
PERGAUD LOUIS 
(Francia)   
Nasce a 
Belmont, Doubs,  il 22 gennaio del 1882. Muore a Vedrdun l’8 aprile del 1915. 
Dopo aver 
compiuto gli studi alla Scuola Normale di Besançon, occupa il posto di maestro 
elementare a Landresse e comincia a scrivere poemi. Nel 1907 lascia 
l’insegnamento per trasferirsi a Parigi dove trova impiego presso la Compagnia 
delle Acque. L’incontro col letterato Francio Carco  segna l’inizio della sua 
carriera letteraria..   
Irrompe nel campo letterario con un gustoso libro sugli animali, Da Goupil a 
Margot (1910), per il quale gli viene assegnato il premio Goncourt. La 
terra, gli animali e le figure della vita contadina sono i protagonisti delle  
pagine di altri suoi romanzi: La rivincita del corvo (1911) e  il 
Romanzo di Miraut, cane da caccia (1914). Ma l’opera per la quale è più noto 
in Francia e fuori rimane La guerra dei bottoni: romanzo dei miei dodici anni
(1912), un’opera vivace, umoristica in cui ci s’imbatte nella comica vita di 
ragazzi della provincia francese, il villaggio di Landresse dove insegnò. 
Postume furono pubblicate le novelle Rustiche (1921). 
Louis Pergaud muore all’età di 33 anni, combattendo a Marcheville, presso Verdun nel 
1915,. Il suo corpo non fu ritrovato.. 
LIBRI 
La guerra dei bottoni  Gli abitanti di due piccoli villaggi, Velran e 
Longeverne,  l’uno rosso per tradizione e l’altro molto religioso,  per ragioni 
di campanilismo sono in costante attrito,  un attrito che coinvolge anche i 
ragazzi i quali saltuariamente si affrontano in epiche lotte a suon di pugni, 
sberle e botte in un terreno neutro; la foresta che divide i due villaggi.  Come 
sia nato l’attrito fra i due villaggi è cosa ormai perduta nelle brume del 
passato: sembra a causa di una contesa generata  per il seppellimento di una 
mucca durante la moria del bestiame; oppure per scontri avvenuti durante una 
processione per invocare la pioggia, Comunque i ragazzi han fatte loro le 
ragioni dei grandi e si sono dichiarati guerra perenne. Da una parte c’è il 
gruppo guidato dal grande Lebrac, il quale deve trovare una soluzione alla 
questione dei prigionieri. Quando, infatti, una delle due bande cattura qualche 
prigioniero, infierisce su di lui tagliandogli tutti i bottoni degli abiti e 
costringendolo a ritornare a casa reggendosi calzoni e camicia e con la 
sicurezza di buscar botte dalla madre, costretta a ricucire i bottoni e, quel 
che più conta, a ricomprarli. Lebrac trova la soluzione: duranti gli scontri  
lui e i suoi soldati combatteranno nudi.   
I 
ragazzi, abituati alla vita di campagna usano un linguaggio colorito e… pepato, 
ma, si scusa l’autore: “Io mi sono divertito a descrivere le vicende, ho 
divertito gli amici e l’editore e penso che gli uomini di buona volontà, per 
dirla col Vangelo, lo leggeranno con piacere. In quanto al resto, per dirla con 
le parole di Lebrac, uno dei miei eroi, me ne sbatto”. 
Dal libro nel 1961 è stato ricavato il film omonimo del regista Yves Robert e 
negli anni Novanta un remake dello stesso regista che però ha spostato la 
vicenda in Irlanda   
FILATELIA 
FRANCIA 
Anno 1982  (2228) 
     
Perkonig joseph Friederich 
(Austria) 
  
Scrittore, drammaturgo, autore di programmi per la radio e produttore di film. 
Insegnò al collegio di Klagenfurt. Nelle sue novelle descrive soprattutto la 
popolazione  e i paesaggi dell’Austria-Slovenia. Nel 1935 ottenne l’Austrian 
State Prize. 
  
FILATELIA 
AUSTRIA  Anno 1990 (1829) 
 
  
  
Permitin Efim Nikolayevich  
(Russia) 
Nato nel 1896.  Morto nel 1971
 
Fu il primo scrittore del Kazakistan orientale ad entrare nel mondo della 
letteratura maggiore sovietica, facendosi notare per i libri Amici, La vita 
di Alexey Rokotov, Aquile di montagna. Permitin fu anche il primo a trattare la trasformazione socialista del paese.
 
 
I romanzi di Permitin  si 
diffusero ampiamente negli Anni Trenta e Cinquanta, attraverso diverse ristampe. 
La critica lodò di lui la profonda conoscenza nel piccolo  mondo  dei villaggi 
dell’Altai. 
 
Nel febbraio  del 1966 fu premiato con l'ordine della Bandiera Rossa . Nel 
1970 per il romanzo epico La vita di  Rokotov fu  premiato con il Premio 
di Stato della RSFSR. 
Nel 1978-1980 la casa editrice "Romanzo"  pubblicò l’opera omnia.  
 
Permitin fu segretario del consiglio di amministrazione dell 'Unione degli 
scrittori della Federazione russa, lavorò nella redazione di alcune  case 
editrici «Lo scrittore sovietico», «La Russia sovietica», e collaborò alle 
riviste «Letteratura Russia»,  «Caccia e impianti di caccia», e altre. 
   
FILATELIA 
URSS  Anno 1976,  1985  Buste postali. 
    
  
  
PEROUTKA FERDINAND  
(Cecoslovacchia)   Nato a Praga il 6 
febbraio 1895.  Morto il 20 aprile  1978.  Giornalista e 
scrittore, iniziò la sua carriera come giornalista.  Dopo la prima 
guerra mondiale, è diventato un redattore per il "Tribune". Alcuni articoli 
pubblicati sulla rivista furono in seguito incorporati nei libri Z deníku 
žurnalistova ("l Diario del giornalista") e soprattutto nel volume  Jsme 
Jaci ("Quello che siamo"), in cui ha affrontato  alcuni miti legati alla 
nazione ceca. Nel 1924 è 
passato da”Tribune “ a “Lidové noviny”  e  fondò, grazie alla donazione di Tomáš 
Masaryk, la rivista “Přítomnost” . Come commentatore divenne molto influente per 
la sua  posizione nel "Castello" (gruppo del Presidente Masaryk) ,  criticando 
sia i comunisti  sia  la destra rappresentata dal Partito Democratico nazionale 
del primo primo ministro cecoslovacco Karel Kramar.  Peroutka 
espresse le sue opinioni politiche e di altro tipo anche in diversi libri: 
Boje o dnešek ("Lotte per oggi"), Ano a ne ("Sì e No"), Budování 
statu ("Costruzione dello Stato") e Osobnost. Come 
rappresentante della tradizione ceca democratica, Peroutka è stato arrestato 
dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale nel 1939 e detenuto nel campo di 
concentramento di Buchenwald fino al 1945. Gli fu offerta la libertà a 
condizione di servire  come collaborazionista. Rifiutò e trascorse tutta la 
guerra a Buchenwald. Dopo la 
liberazione, divenne redattore capo del giornale “Noviny Svobodné” e rifondò la 
sua  prima rivista “Přítomnost” ribattezzandola “ Dnešek” ("Oggi"). La rivista è 
diventata preminente grazie alla sua posizione critica sulla violenza del 
dopoguerra. Peroutka ha 
scritto due drammi: Oblak e Štastlivec. Articoli politici si 
trovano nel libro Nebo Tak Tak Dopo 
l’occupazione comunista della Cecoslovacchia decise di  emigrare. Nel 1951 
divenne direttore della Radio Free Europe.. Peroutka è 
diventato uno scrittore in esilio,  scrivendo romanzi  tra cui Pozdější Zivot 
Panny ("La successiva vita della Vergine").   
FILATELIA 
Cecoslovacchia Anno 1995 
 
  
  
  
Perpessicius 
(pseud. di Dimitrie Panaitescu)
(Romania)   
Nato a Traila nel 
1891. Morto a Bucarest nel 1971. 
Laureatosi a 
Bucarest nel 1914 in filologia moderna, fu costretto a interrompere l’attività 
letteraria per raggiungere il fronte. Nella prima raccolta lirica, Scudo e 
targa (1926), la guerra è presente nei suoi eroismi anonimi e rassegnati, 
nei suoi aspetti antiretorici e autenticamente umani. Seguì nel 1932 
Itinerario sentimentale che unisce a versi originali eleganti traduzioni da 
poeti antichi e moderni.   
Ma il nome del 
Perpessicius godeva già dal 1923 di larga popolarità per l’entusiasmo e 
l’assiduità con cui coltivava l’esercizio di cronista letterario. In questo 
campo il Perpessicius, temperamento soggettivo d’artista coadiuvato da un 
filologo di classe, ha realizzato un suo stile inconfondibile. Il titolo 
adottato per queste raccolte, Menzioni critiche, che rappresentano un 
repertorio orientativo di vasto orizzonte ma anche una lettura piacevolissima, è 
di per sé indicativo.   
Il nome di 
Perpessicius ha diritto inoltre alla riconoscenza degli studiosi perché ha 
sacrificato i suoi doni di creatività originale per dedicarsi all’ardua 
decifrazione e all’ordinamento dell’enorme materiale manoscritto lasciato 
inedito da Eminescu. Attraverso un lavoro di esplorazione iniziato nel 1933 e 
durato quasi quarant’anni, e i cui risultati il Perpessicius ha illuminato via 
via con acutissimi saggi critici riuniti in Eminesciana (1971), 
venivano poste le basi per l’edizione critica dell’opera integrale di Eminescu, 
rimasta purtroppo ferma, in seguito alla morte di Perpessicius, al VI volume.
    
FILATELIA 
ROMANIA Anno 
1991   (3982) 
_jpg.jpg)   
  
PERRAULT CHARLES   
 
(Francia)   
Baldanzoso, sicuro di sé, con un cappello piumato alla moschettiera, portato 
spavaldamente alla d’Artagnan, un ampio mantello sulle spalle, un grosso 
cinturone con appeso un topolino e una borsa, le zampe posteriori ricoperte da 
due stupendi stivali di cuoio con fibbia, lo sguardo fiero rivolto verso l’alto, 
così Gustave Doré presenta Le maitre chat, meglio noto come Il gatto 
con gli stivali, il felino più celebre della sua razza, salito alla ribalta 
nel 1697. 
Da oltre 
duecento anni il gatto non solo è approdato in tutte le letterature mondiali ma, 
come Phileas Fogg, ha fatto il giro del mondo ed è entrato a far parte della 
filatelia di molti stati europei e d’oltremare che lo hanno gratificato ora con 
un valore, ora con tutta una serie, segno della sua vitalità nell’immaginario 
collettivo e in particolar modo nella fantasia dei bambini. 
Sebbene 
la tradizione attribuisca la paternità del personaggio a Charles Perrault, è 
inesatto considerarlo una invenzione dello scrittore francese. Perrault si è 
limitato a donargli una dignità artistica. Ma prima di lui Giovanni Francesco 
Straparola, scrittore nato nell’ultimo ventennio del 1400, nella sua raccolta di 
novelle Le piacevoli notti, pubblicata  nel 1508, aveva inserito in una 
di esse un personaggio femminile, una gatta, che si comporta esattamente come il 
gatto con gli stivali; e cento anni dopo il napoletano Giovanbattista Basile 
(1575-1632) nella sua opera Il Pentamerone (ovvero Lo cunto de li 
cunti o Lo trattenemiento de peccerille), utilizzò pure lui una gatta con le 
stesse caratteristiche.    
Perrault 
scrive le sue fiabe nel 1695 e dunque è ipotizzabile che abbia avuto tra le mani 
i testi dei suoi due illustri predecessori. Comunque una accurata ricerca 
potrebbe svelare che prima di loro tre già esisteva un personaggio analogo, 
approdato in Europa dalle lontane terre d’Oriente, portato da marinai e 
viaggiatori. 
Perrault 
nella filatelia non è noto solo per il suo gatto ma anche per altri personaggi 
conosciuti da giovani e da adulti quali Cenerentola, Cappuccetto Rosso, 
Pollicino, Barbablu, La bella addormentata nel bosco. Oggi, se accantonassimo le 
sue fiabe, Perrault diventerebbe un perfetto sconosciuto, un ignoto Carneade. 
Charles 
Perrault nasce a Parigi nel 1628 in una famiglia agiata.  Fa la sua prima prova 
di scrittore negli anni del collegio, frequentati assieme ai suoi due fratelli 
Nicolàs e Claude, di lui più anziani. Con essi compone  una parodia del VI libro 
dell’Eneide. Più tardi, seguendo la moda del momento, si dedica alla 
composizione di operette galanti quali  Ritratto di Iris,  La camera di 
giustizia d’amore, di scarso valore letterario. Nel frattempo il ministro 
Colbert, amico di famiglia, ottiene per lui l’incarico di Funzionario della 
ricevitoria generale delle finanze e, in seguito, di controllore generale della 
Soprintendenza alle costruzioni. 
Amante 
della letteratura antica, ma ancor più di quella del suo tempo, nel 1687, in 
occasione della convalescenza di Luigi XIV, legge all’Accademia davanti al re un 
poema in versi dal titolo Il secolo di Luigi XIV in cui sosteneva la 
superiorità dei moderni sugli antichi. Il poema dà origine ad una lunga diatriba 
con Boileau che sosteneva, invece, il contrario. La Querelle des anciens et 
des modernes durò a lungo e infiammò gli animi dei letterati. Per sostenere 
la sua tesi Perrault scrive I confronti degli antichi e dei moderni 
(1688-1698) e Gli uomini illustri comparsi in Francia nel XVII secolo 
(1697-1701). Nel 1700 tuttavia si riconcilia col suo avversario Boileau. Oggi la 
questione è dimenticata e si trova solo nelle storie della letteratura. 
Con tali 
illustri precedenti stupisce constatare che Perrault si sia dedicato ad una cosa 
frivola e fantasiosa come la fiaba e anche lui, rendendosene conto, tenne la 
cosa nascosta ai suoi contemporanei, tant’è vero che le sue otto fiabe in prosa 
più tre in versi furono pubblicate nel  1697 sotto il titolo di Contes de ma 
mêre l’oie ou Contes du temps passé e il nome indicato sul frontespizio era 
quello di suo figlio Pierre Perrault D’Armancourt, che all’epoca aveva solo 
dieci anni. Il grande accademico di Francia che dissertava di letteratura 
davanti al re non se l’era sentita di firmare col suo nome. Solo nelle edizioni 
successive, quando le fiabe ebbero successo, lo scrittore vi pose il suo nome.
 
Perrault 
morì a Parigi nel 1703. 
FIABE:
 La ragione del successo dei Contes de ma mère l’oie  e della loro 
notorietà va ricercata nella voga letteraria del tempo in cui le damine che 
affollavano il Trianon di Versailles erano avide di racconti fantasiosi ed 
edulcorati, gravitanti attorno a storie che stimolavano l’immaginazione e 
avevano tutte un lieto fine… oltre ad una morale palese o nascosta. 
Che le 
fiabe si diffondessero nel patrimonio letterario di tutta l’Europa è 
comprensibile. Meno comprensibile che paesi extraeuropei, in particolar modo 
quelli d’oltreoceano in cui gli Stati avevano culture e patrimoni folkloristici 
totalmente diversi da quelli europei, abbiano accettato di emettere (all’incirca 
dopo il 1970) dei valori postali con personaggi fiabeschi provenienti dalla 
Francia (e non solo). Il primo pensiero che viene spontaneo è l’apporto dei 
coloni francesi trasferitisi in molti paesi dell’Africa e dell’America, 
portandosi appresso la loro cultura. Minor impatto ebbe tale cultura nei paesi 
asiatici dove è raro imbattersi in Stati che abbiano emesso valori con 
personaggi tratti dal patrimonio perraultiano. La loro cultura, la loro 
mitologia e il loro mondo folkloristico era già saturo di personaggi, uomini e 
animali fantastici.  Più che ricevere l’Oriente era pronto a dare. Al contrario 
nei paesi dell’America Latina e in molti Stati dell’America del Nord i racconti 
attecchirono ed ebbero buon gioco in un humus fertile, pronto, ricettivo.   
Una 
seconda ipotesi è che molti paesi d’oltreoceano, da poco colonizzati o diventati 
indipendenti, non avendo una storia propria, abbiano utilizzato quella dei 
precedenti colonizzatori esaltando  di essi i re, le regine, i grandi 
condottieri, i grandi scienziati e, perché no?, anche il loro patrimonio 
fiabesco. 
Negli 
ultimi decenni, però, sfogliando i cataloghi, si avverte una tendenza inversa, 
un calo nell’apporto della cultura europea  del passato di fronte ad una presa 
di coscienza della loro cultura. Sempre più spesso gli Stati extraeuropei 
emettono serie di valori dedicati alle loro storie e alle leggende locali per 
evidenziare la loro cultura che può stare in quel campo alla pari con quella 
europea. È un’onda carica di suggestioni, di temi, di fantasie, di problemi che 
investono chi si occupa di folklore. L’unica difficoltà per noi europei è che, 
trovandoci di fronte ad un dentello in cui viene rappresentata una scena 
fantastica, si rimane spesso disorientati perché non vi sono fonti cui attingere 
per capire a quale leggenda, mito o fiaba faccia riferimento. I cataloghi, 
infatti, si limitano alla pura indicazione di un titolo come: “un uomo e un 
leopardo in mezzo alla savana”, “un fanciullo avvolto in una nube di fuoco vola 
in mezzo al cielo a cavallo di un drago”… Spiegazioni che non dicono nulla, 
perfettamente superflue perché attraverso la lente il filatelico capisce subito 
la situazione, senza però riuscire ad inquadrarla in un contesto preciso. 
Ma 
ritorniamo ai personaggi di Perrault. 
Le 
fiabe da lui scritte sono otto in prosa (La bella addormentata nel bosco, 
Cappuccetto rosso, Barbablù, Il gatto con gli stivali, Le fate, Cenerentola, 
Ciuffettino, Pollicino) e tre in versi, pubblicate anteriormente (La 
Marchesa di Saluzzo o  La pazienza di Griselda, , Gli auguri e Pelle 
d’asino).  Solo le fiabe in prosa ( ad eccezione di Pelle d’asino) 
sono presenti tra i molti valori dedicati all’opera di Perrault 
Barbablu:  
È un personaggio  che non è uscito dai confini della Francia, forse per la sua 
particolare vicenda tutta impregnata di horror. Barbablu, ricco signore, 
apparentemente  bonario, è, invece, un serial killer, un Landru che ha già 
ucciso sei mogli, conservandone i corpi in una stanza segreta del suo castello. 
Alla settima sposa, ignara di tutto, dovendo partire per affari, lascia le 
chiavi di casa, con l’ordine di andare dove vuole tranne che in una stanza 
particolare. Ovviamente la moglie disubbidisce e, aprendo la porta proibita, 
trova i cadaveri delle mogli precedenti. Al suo ritorno Barbablu, riscontrata la 
disubbidienza che già era stata fatale alle mogli precedenti, decide di 
ucciderla. Solo l’intervento dei fratelli la salva da una brutta fine. 
  
La fiaba non ha 
riscontri nel  mondo della fantasia: il personaggio di Barbablu è realmente 
esistito. Sembra si tratti di Gilles de Rays o Rais o Retz, maresciallo di 
Francia, nato nel 1400 e morto a Nantes nel 1440. Compagno d’armi di Giovanna 
d’Arco, maresciallo dal 1429, si ritirò nel 1435 nelle sue terre di Bretagna 
dove, sperperato nel lusso il suo patrimonio, tentò di ridiventar ricco 
praticando la magia nera e l’alchimia. Si racconta che per soddisfare le sue 
pratiche abbia ucciso dai 130 ai 300  bambini. Accusato da più parti anche per 
il reato di pedofilia, e reo confesso e pentito, fu giustiziato mediante 
strangolamento. Ultimamente qualche storico cercò di riabilitarlo. Le orribili 
dicerie sul suo conto sembra che fossero solo calunnie messe in atto 
dall’Inquisizione che aveva già mandato sul rogo Giovanna ‘d’Arco di cui Rays 
era stato luogotenente. Dalla realtà alla fiaba.   
La bella 
addormentata nel bosco   La fiaba è presente anche nella raccolta dei F.lli 
Grimm (tanto che nei cataloghi è attribuita ora a Perrault ora ai due fratelli 
tedeschi) e nelle fiabe del Basile,  con molte varianti. Una fata cattiva, non 
invitata al battesimo, per vendetta getta un maleficio sulla neonata 
principessa, dicendo che a quindici anni sarebbe morta per essersi punta con un 
fuso. Un’altra fata però mitiga l’incantesimo. La fanciulla si sarebbe solo 
addormentata per cento anni e con lei tutta la sua corte. Nonostante il re 
avesse fatto distruggere tutti i fusi presenti nel reame, ne rimase uno. La 
principessa incautamente si punse, si addormentò. Passarono cento anni durante i 
quali attorno alla reggia nacque un bosco. Un principe, che si era inoltrato in 
quel bosco, scoprì la reggia dove tutti dormivano, baciò la bella addormentata e 
tutti ritornarono a vivere. La fiaba ha ispirato a Ciaikovski la musica per un 
balletto. Anche Ottorino Respighi sfruttò la trama  per una fiaba musicale in 
tre atti. 
Cappuccetto 
Rosso  É  presente anche nelle fiabe dei F.lli Grimm. Fiaba popolarissima. 
Cappuccetto Rosso viene mandata dalla nonna ammalata per portarle la cena. La 
mamma le raccomanda di non attraversare il bosco per non incorrere in qualche 
brutta avventura. Ma la bimba disubbidisce. Nel bosco incontra il lupo che, con 
modi gentili, riesce a sapere dove va. Il lupo precede Cappuccetto Rosso e 
giunto dalla nonna la divora, si traveste con la cuffia della vecchia e si 
nasconde nel letto. Quando la bimba arriva, divora pure lei. Qui termina la 
fiaba di Perrault a cui i F.lli Grimm aggiunsero la seguente variante.  Un 
cacciatore che passava per caso vicino alla casa della nonna, avendo veduto il 
lupo, lo uccide, gli squarcia il ventre e nonna e Cappuccetto Rosso ‘riemergono 
sane’ e salve.     
Cenerentola 
.Fiaba presente anche nel Basile e nell’opera dei F.lli Grimm. Cenerentola è 
figlia di un vedovo. Il padre, risposatosi con una vedova autoritaria, madre di 
due figlie alquanto scorbutiche, non si preoccupa se la ragazza viene in casa 
relegata al rango di serva,  mentre le figliastre se la spassano in feste e 
danze.  Ma l’intervento della madrina, una fata, permetterà a Cenerentola di  
frequentare in abiti sontuosi le feste di corte. Unica clausola è quella di 
rientrare a casa entro mezzanotte. Un principe si innamora di lei  ma non riesce 
a scoprire chi sia. Una notte Cenerentola, dimentica della clausola, si 
allontana dopo lo scoccare della mezzanotte e, fuggendo,  perde una scarpina di 
vetro.  Sarà attraverso questa che il principe riuscirà a ritrovarla e a 
sposarla. La fiaba è molto nota. Meno noto è il particolare della scarpetta. 
Anche se si tratta di una fiaba, pare strano che la fata madrina abbia procurato 
alla pupilla un paio di scarpette di vetro, un materiale per nulla adatto alla 
confezione delle calzature e ancor più per danzare. Studiosi di folklore, fra 
cui Marc Soriano, autore di parecchi volumi storico-critici su Perrault, 
sostengono che la parola ‘vetro’ attribuita alle scarpette è nata da un 
errore. Nel testo originale di Perrault sta scritto scarpetta di ‘vair’, 
cioè di vaio, una pelliccia tratta dalla pelle morbida di uno scoiattolo dei 
paesi nordici, in passato usata per confezionare abiti e pantofole.  Da vair
a verre il passo è breve. Bettelheim nel suo testo Il mondo 
incantato  (p. 230) nota che già nel IX secolo a.C. esisteva in Cina una 
novella con tema analogo a quello Cenerentola e il quel caso la protagonista 
calzava una morbida pantofola di materiale prezioso. Anche in Egitto, a partire 
dal terzo secolo, si trovano diversi tipi di calzature, comprese pantofole, 
fatte di cuoio fino babilonese. Quindi, è assai probabile che Perrault abbia 
pensato ad una morbida scarpina di cuoio di scoiattolo, assai più adatta al 
ballo. Solo che a pensarla di vetro è più suggestivo e fantastico.   
La fiaba ha 
ispirato Rossini, che compose un melodramma giocoso in due atti nel quale 
mantiene intatto il fascino della fiaba. Fu rappresentato a Roma nel 1817. Anche 
Massenet compose un’opera presentata sulle scene parigine nel 1899. Prokofiev ne 
trasse un balletto per il Bolscioi e Marius Petipa con Michel Fokine 
utilizzarono la fiaba per coreografie realizzate al Teatro Imperiale di 
Pietroburgo nel 1883 e al Covent Garden di Londra nel 1938.  Walt Disney nel  
1949 realizzò un lungometraggio a cartoni animati dal titolo Cinderella. 
Enrichetto dal 
ciuffo  Fiaba poco nota.  Un re ha avuto un figlio deforme, brutto ma 
spiritoso e intelligente. Un altro re ha due figlie di cui una bellissima ma oca 
e un’altra bruttissima ma geniale. Le due regine madri s’incontrano e ricorrono 
ad una fata per sanare la situazione. Enrichetto ottiene di poter trasmettere la 
sua intelligenza alla donna che sposerà e la principessa oca di poter 
trasmettere la sua bellezza allo sposo. I due si incontrano in un bosco. 
Enrichetto si offre di sposare la fanciulla bellissima e questa, pur prendendo 
tempo, accetta. Dopo un anno il principe rimarrà brutto agli occhi di tutti, 
tranne che a quelli della bella principessa, mentre lei diventerà intelligente 
solo agli occhi di lui. La morale di Perrault è: “In colui che amiamo vediamo 
solo il buono e il bello. E  colui che amiamo è per noi intelligente”. 
Le fate 
Fiaba di due sorelle: una brutta, spavalda, prepotente; l’altra bella, remissiva 
e servizievole cui toccano tutti i lavori più pesanti. Quest’ultima, un giorno, 
trovandosi alla fontana per attingere acqua, viene avvicinata da una vecchia che 
le chiede un sorso d’acqua e la ragazza glielo offre con cortesia. La vecchia è 
una fata e per ringraziarla le fa un dono: ad ogni sua parola le usciranno di 
bocca perle e diamanti.  La madre, veduto il miracolo, manda alla fonte anche la 
figlia brutta, ma questa, alla richiesta della vecchia, risponde in malo modo e  
rimedia  il dono di sputare rospi e serpenti ogni volta che parla. La prima 
diventerà regina. La seconda, scacciata di casa dalla madre, andrà a morire in 
fondo al bosco.   
Il gatto con 
gli stivali . Un giovane riceve in eredità dal padre un gatto. Ben poca 
cosa. Ma il gatto con la sua astuzia si rivela un buon amico tanto da usare 
mille sotterfugi ed espedienti pur di vivere meglio. Alla fine con uno 
stratagemma riuscirà a far sposare il suo padrone alla figlia di un re.   
Pelle d’asino  
Fiaba in versi. Un re molto ricco (aveva un asino che cacava denari), promise 
alla moglie in punto di morte di sposare solo una donna degna di lei. Morta la 
moglie, decise che l’unica donna all’altezza della defunta fosse sua figlia. La 
figlia, inorridita,  chiese aiuto alla madrina, la Fata dei Lillà, che le 
consigliò di chiedere al  padre doni impossibili. Lui, però, riusciva sempre a 
trovarli. Alla fine la ragazza gli chiese di donarle la pelle dell'asino che 
cacava i  denari. E il padre non esitò ad uccidere la bestia. Con la pelle sulle 
spalle la ragazza fuggì. Si rifugiò in una fattoria lontana dove col nome di 
Pelle d’Asino lavorò come sguattera. La fata madrina le aveva consegnato una 
bacchetta  magica con la quale, quando era sola, faceva apparire i suoi abiti 
più belli e li indossava.  Il figlio del re la vide in queste vesti e se ne 
innamorò.  Caduto ammalato, il principe chiese che Pelle D’Asino gli facesse una 
focaccia per guarire. La ragazza ubbidì, ma nascose un anellino nella focaccia.  
Il principe, guarito, dichiarò che avrebbe sposato la ragazza al cui dito si 
fosse adattato l’anello.  Naturalmente Pelle d’Asino fu la .fortunata. 
Pollicino 
 Non ebbe in filatelia altrettanta fama delle altre fiabe forse perché entrò in 
competizione con fiabe scritte dai F.lli Grimm. Si tratta di una tipica fiaba di 
abbandono, causato da difficoltà economiche dei genitori. Pollicino era l’ultimo 
di sette fratelli, figli di un povero taglialegna. Non potendo il padre sfamare 
tutti, decide di abbandonarli nel bosco. Pollicino, avendo udito il padre 
esporre alla moglie  quanto stava per fare, si riempie le tasche di sassolini 
bianchi che semina mentre il padre si dirige nel folto del bosco.  In tal modo i 
sette fratelli, seguendo la traccia lasciata dai sassi,  riescono a ritrovare la 
via di casa.  Alcuni giorni dopo il padre ritenta e stavolta Pollicino, non 
avendo avuto il tempo di raccogliere sassolini bianchi, si mette in tasca 
briciole di pane e le semina dietro di sé. Purtroppo gli uccelli le mangiano e i 
sette non riescono a ritrovare la via del ritorno. Vagando per il bosco, 
scorgono una casa e chiedono ospitalità, senza sapere che è la casa dell’orco, 
padre di sette figlie. Quando vanno a dormire nella stessa camera delle ragazze, 
Pollicino per prudenza scambia i berrettucci dei suoi fratelli con le cuffie 
delle figlie dell’orco addormentate. Al suo ritorno, nel buio della notte, 
l’orco, credendo di uccidere i bambini per divorarli, uccide invece le sue 
figlie. Pollicino e i suoi fratelli fuggono, inseguiti dall’orco che indossa gli 
stivali dalle sette leghe. Non trovando i bambini, l’orco si riposa e si 
addormenta. Pollicino riesce a sfilargli gli stivali e con questi si reca 
dall‘orchessa. Dicendole  di essere inviato dal marito (che gli aveva imprestato 
gli stivali magici),  si fa consegnare tutto il denaro e con i fratelli ritorna 
a casa dove padre e madre lo accolgono a braccia aperte. 
Gli studiosi di 
folklore, più che un abbandono dei figli dovuto alla povertà, hanno voluto 
 ravvisare nel racconto antichi riti di iniziazione che i giovani dovevano 
affrontare prima di entrare nell’età adulta. Il tema dell’orco e dell’orchessa è 
presente anche in fiabe italiane quali Corvetto del Basile e Il gobbo 
Tabagnino di Calvino.   
  
FILATELIA 
ANTIGUA Anno 
1980, 1983, ASCENSION ISLAND  
Anno  2011, Australia Anno 2007, BELGIO Anno 2005, 2007, 2008, BELIZE Anno 1980
(495/52+BF 17),  BENIN 2003, BERLINO Anno 1964 (214/6),  1965 (242/5),  
BRASILE Anno 1964 (2207),   BULGARIA Anno 2000 (3867/8),  BURUNDI 
Anno 1997 (752),  CANADA Anno 1996, CENTRO AFRICA REPUBBLICA Anno 1979 
(396),  CUBA Anno 2008, D.D.R. Anno 1968 (1122/7), 1985 (2616/21),   
DOMINICA Anno 1997 (BF 333),  FRANCIA Anno 1983 (2273), 1997 
(3040), 2008, 2010, FUJERA Anno 1972, GERMANIA Anno 1971 (526),  
GRAN  BRETAGNA Anno 1985, 1994, 2005 (1205), 2008, GRECIA Anno2008, 
GRENADA Anno 1981 (989/97+BF 95), 1987  (1464/81+BF 181 e 184), 
GRENADINES DI GRENADA Anno 1986 (701), 1997 (2153),  GUERNSEY Anno 
1994, GUINEA  2008, GUINEA EQUATORIALE Anno 1979, GUYANA Anno 1991, 2001 (401 
e 404),  HONG KONG Anno 2003, 2005, JERSEY Anno 1995 (717/9), 2005  
LIBERIA Anno 1999 (1  valore), 2001,  MALI 1972 (153/5 P.A.),  
MANAMA  1972 (819/23 Catal. Michel),  
marshall  isole 2001, MONACO Anno 
1978 (1152/60),  MONGOLIA Anno 1970, NEVIS Anno 1996 (950+BF 118),  
NUOVA ZELANDA Anno 2003, OLANDA Anno 1964, 1997 (1602/3),  PARAGUAY Anno
1978 (1668/74+P.A. 809/10), 1980 (1713/9+P.A. 824/5),  1980 
(1749/55+P.A, 835/6) 1982 (1919/1925),  POLONIA Anno 1968 
(1679-1682/3), ROMANIA Anno 2010, RUSSIA Anno  1993  (5978),  2001, 
SAINT VINCENT Anno 1992 (1558),  SAINT VINCENT GRANADINES Anno 1992 
(828/36),  SAN MARINO Anno 2004 (2101),   SANT’ELENA Anno 2000 
(758/9),  SENEGAL 1999, SINGAPORE Anno 2006, SIERRA LEONE Anno 1986 
(751/58+BF 54/5),  SIRIA Anno 1976 (478),  UNGHERIA Anno 1959 
(1328 e 1334), 1960 (1406), 1979 (2696 e 2699),  URUGUAY Anno 
1979 (1030), USA  Anno 2006, 2008 
  
  
PERVENTSEV ARKADY A. 
 
(Russia)   Nato il 26 
gennaio 1911. Morto il 30 ottobre1981. Scrittore russo, 
sceneggiatore, drammaturgo e saggista, vinse per due volte il  Premio Stalin. .  
FILATELIA 
RUSSIA  Anno 1985  (cartolina postale) 
  
  
  
Pervomaisky Leonid Solomonovich 
(Ucraina) 
  
Nato nel 1908.  
Morto nel 1973.   
Scrittore e 
poeta, è conosciuto per le sue opere il poema tragico  Il soldato ignoto 
e  il libro Vai all’ inizio della vita umana   
FILATELIA 
URSS  Anno 1988  Busta postale. 
  
  
  
PESCETTI LUIS 
MARIA 
(Argentina) 
  
Nato a San Jorge, 
Santa Fe’, nel 1958. 
Nel 1979 ottenne 
il diploma di terapia musicale dopo aver studiato pianoforte, canto, pedagogia 
musicale, armonia e composizione.  Ha lavorato come terapista nella 
riabilitazione  di  bambini e di donne con problemi psichici. E’ stato anche 
insegnante di musica nella scuola prescolare, elementare, secondaria e 
all’università. 
Per conto del 
Ministero della Cultura ha tenuto corsi e lezioni sulla creatività e 
sull’intrattenimento musicale in tutto il paese e un corso particoolare su 
“Follie nel racconto” presso la Facoltà di Filologia di Valencia (Spagna).. 
Ha scritto testi 
e musica per canzoni destinate all’infanzia, più alcune antologie. Dal 1994 
conduce un programma radio di cabaret e musiche per bambini. E’ membro fondatore 
del Movimento di filastrocche latino-americane e dei Carabi.   
Autore di libri 
umoristici per l’infanzia, poesie e romanzi, scrisse pure una commedia per 
adulti Come è facile essere in coppia, mentre altri suoi testi furono 
adattati per il teatro.     
FILATELIA 
ARGENTINA  Anno 2008. 
 
     PESJAKOVA LUJZA (Slovenia)   Nata il 12 giugno del 1828. Morta 
il 31 marzo del 1898. É la prima donna slovena ad aver 
scritto in prosa e in poesia. Compose le sue prime opere in lingua tedesca.  
Solo in seguito, consigliata dal poeta Preseren, cominciò a scrivere poesie 
anche in sloveno. Al suo attivo ha poesie,poemi, 
racconti, articoli per riviste e giornali, nonchè composizioni per l’infanzia. Scrisse pure drammi (Struo, 
Svitoslav Zajček, Na Koprivniku). e un libretto d’opera Gorenjski slavček.   
FILATELIA 
YUGOSLAVIA  (Mic. 1442) 
       
PESSOA 
FERNANDO 
(Portogallo)   
Nacque a Lisbona 
il 13 giugno 1888 e ivi morì il 20 novembre 1935. 
Orfano di padre, 
cominciò a manifestare un carattere introverso e insoddisfatto dopo il nuovo 
matrimonio della madre con il comandante Rosa, console portoghese a Durban. A 
sette anni dovette seguire la famiglia in Sud Africa. Studiò all’Università di 
Città del Capo. Fece ritorno a Lisbona nel 1905 dove trovò impiego come 
corrispondente commerciale, 
Iniziò a 
collaborare con la rivista “Orpheu” propugnatrice del movimento modernista 
portoghese e in seguito scrisse anche per altre testate. A parte alcuni poemi 
scritti in inglese (lingua che conosceva alla perfezione) e il poema epico 
Messaggio del 1934, i suoi lavori sono dispersi su varie riviste e furono 
raccolti in volumi dopo la sua morte. Si tratta di brevi poemetti scritti sotto 
il suo nome o sotto pseudonimo o attribuiti a diverse persone fittizie.   
Occultista, 
appartenente al gruppo dei Rosacroce, usava nomi fittizi ognuno con una sua 
personalità e un suo stile precisi. Si trattò di una spersonalizzazione che 
diede vita ad immaginari autori come Alberto Caeiro di tendenza filosofica e di 
stile bucolico,  Riccardo Reis ellenista e oraziano, Alvaro Campos modernista e 
futurista. 
Durante la sua 
vita pubblicò sotto il suo vero nome poche cose: Sonetti (1913),  
Epitalamio (1913), Antinoo (1918) scritto in inglese, oltre al già 
citato Messaggio del 1934, scritto in lingua portoghese.. 
Le sue opere 
complete in 15 volumi furono pubblicate negli anni dal 1943 al 1978. 
 è senza dubbio 
la più complessa e strana figura del Novecento portoghese.   
FILATELIA 
PORTOGALLO  Anno 
1975 (1262), 1985  (1645), 1995 (2080), 2000 (2381), 
2012 
  _jpg.jpg) _jpg.jpg)   
  
  
Pestrak Philip Semenovich
 
 
(Bielorussia)   
Nato a Brest nel  
1903.  Morto nel  1978. 
Nacque in una 
famiglia contadina nella regione di Brest. Per due anni studiò in un 
collegio e nel 1914, all'inizio della prima guerra mondiale, si trasferì con i 
genitori a Samara in Russia.   
Dopo gli studi, 
lavorò come assistente  contabile in un’azienda di credito e quindi in 
un ufficio governativo locale. Nell'autunno del 1921 tornò in Bielorussia con i 
genitori e  lavorò in una segheria prima e poi quale guardia forestale.
 
Iniziò a lavorare per i comunisti bielorussi durante 
il governo polacco del 1930. 
Trascorse una diecina d’anni in carcere in Polonia finché non fu liberato 
dall'esercito sovietico nel 1939. 
 
Fu scelto come 
sostituto del popolo nel Consiglio della Bielorussia occidentale (1939) e 
ricoprì altri incarichi  governativi nel  Consiglio supremo della Bielorussia.
  
Pestrak fece 
parte dell’Accademia Nazionale delle Scienze.   
I primi versi furono pubblicati nel 1920. In 
seguito diede alle stampe altri libri di poesia. Le sue opere 
parlano di lotte per la liberazione e loda il coraggio dei prigionieri. Molti romanzi affrontano anche il 
problema del nuovo ordine in Bielorussia dopo gli eventi del 1939. 
Nel periodo postbellico scrisse per lo più opere in prosa. Tutta la sua 
produzione è stata inserita in quattro volumi in una  edizione del1969-1971 e 
molte poesie sono state musicate. 
Durante la 
carriera letteraria ottenne riconoscimenti, e nel 1964 fu insignito del Premio 
Kolas per il suo romanzo Seradzibor.     
FILATELIA 
BIELORUSSIA  Anno 
2003  Annullo speciale e cartolina postale.   
       
Petkeviciaite Gabriele 
(Lituania) 
  
Nata presso 
Panevezys 1861. Ivi morta nel 1943. 
Scrittrice e 
pubblicista lituana, conosciuta con lo pseudonimo di
Bitė ("Ape"), raggiunse fama letteraria con novelle a sfondo realista (Vilkienė, 
1894; Dievui atkišus "Quando Dio offre", 1905), sulla questione nazionale 
(Motina "Madre", 1898; Iš gyvenimo verpetų "Nei mulinelli della 
vita", 1903) e sull'importanza dell'istruzione nella formazione giovanile (Homo 
sapiens, 1903; Mokslas "Scienza", 1910). Si ricorda inoltre il 
romanzo Ad astra (1933). 
  
FILATELIA 
URSS anno 1980  
Cartolina postale 
 
  
  
PETÓFI SÁNDOR 
(Ungheria)   
Nato a Kiskörös 
il 1° gennaio 1823. Morto il 31 luglio 1849. 
Nato in una 
povera famiglia di origine slovacca, trascorse l’infanzia in campagna.  La sua 
istruzione fu irregolare, svogliata e approssimativa anche perché doveva seguire 
il padre macellaio che si spostava di città in città. Sin da giovane manifestò 
il suo orgoglio per la sua nazionalità ungherese. Testardo, irrequieto, 
impetuoso, realista e senza alcuna attitudine mistica, fu di una integrità 
morale che lo accompagnò fino alla morte.. 
A sedici anni 
abbandonò la famiglia e  fece il soldato, il copista di teatro,  l’attore senza 
talento, per trovarsi stanco e malato a Debrecen. 
Lì raccolse le 
poesie che era andato via via scrivendo per presentarle a  Mihàli Vörösmarty, la 
maggiore autorità letteraria del momento. Questi riconobbe la validità delle 
poesie e gli procurò un posto nella redazione di una rivista letteraria.   
La capacità 
impressionista di cogliere le immagini della realtà e di tradurle in linguaggio 
lirico emerge nella descrizione dei paesaggi: La pianura, Tibisco, Nella mia 
terra natale 
Ottenne il favore 
della critica per le sue ‘canzoni popolari’ e per il racconto fiabesco Il 
prode Giovanni . A 23 anni, dopo aver scritto quattro volumi Fronde di 
cipresso (1845), Perle d’amore (1845), liriche per due donne amate,
Nuvole, opera pessimista per una delusione d’amore, Fine di settembre, 
Poesie complete (1947), L’apostolo (1847), storia di un 
rivoluzionario che si immola  per la patria,  era conosciuto in tutto il paese. 
Scrisse pure  i 
poemi Il martello del villaggio di carattere eroicomico, Omero e 
Ossian, Stefano il pazzo (1947). Le sue espressioni più autentiche sono 
quelle legate ai problemi sociali del suo paese, alla difesa del popolo 
ungherese oppresso. 
Dedicò gran parte 
dei suoi versi a Julia Szendrey, che sposò nel 1847. 
Partecipò agli 
avvenimenti politici del 1849 che erano in sintonia col suo modo di pensare, e 
secondo i suoi biografi il suo Canto nazionale che inizia con “Sorgi, 
magiaro!” è considerato decisivo per lo scoppio della rivoluzione ungherese. Ma 
dopo l’intervento russo, l’Ungheria rimase sola a lottare per la libertà. 
Le ultime poesie 
sono intrise di patriottismo. Volontario nella guerra di liberazione, fu 
nominato aiutante di campo con il grado di maggiore dal generale polacco Bem, 
che lo aveva in simpatia e ne perdonava le frequenti violazioni alla disciplina 
militare. Militò tra gli ‘honvèd’ per i quali scrisse canti di guerra e morì 
combattendo sul campo di battaglia di Segesvàr nel luglio del 1849. Le 
circostanze della sua morte non furono mai chiarite. Si disse che fosse riuscito 
a fuggire e che presto sarebbe ritornato. 
La sua figura fu 
subito circondata da un alone di leggenda e tutti videro in lui l’eroica figura 
del poeta-soldato. 
Hermann Grimm 
scrisse di lui “Petöfi, Omero, Dante, Shakespeare e Goethe a volte sembrano le 
incarnazioni ricorrenti di uno stesso poeta”.   
OPERA 
Il prode 
Giovanni. Fiaba in versi del 1844.. Il pastore Giovanni amoreggia con Iluska 
e non si cura del gregge che si disperde. Il padrone lo caccia e Giovanni si 
arruola soldato. Libera la figlia del re di Francia dai Turchi. La giovane si 
innamora di lui, ma Giovanni pensa sempre a Iluska. Qando ritorna al paese, 
apprende che è morta per le sevizie della matrigna.. Giovanni coglie una rosa 
sulla sua tomba e riprende a girare per il mondo. Va nella terra dei giganti, 
poi in quella delle streghe e finalmente arriva nel paese delle fate. Qui getta 
la rosa nel lago della vita e Iluska gli appare bella come prima. Con lei 
Giovanni rimarrà per sempre  nel Regno delle Fate.   
FILATELIA 
UNGHERIA  Anno  1919 
(241), 1923  (319/23),  1947  (865),  1848  (886+PA 86) ,  
1949  (905/7) , 1950 (3 valori),  1952  (1035), 1971 (2173), 1972 
(3 valori), 1979 (2702),  1995 (3504), 1998 (fog.244), 2001 (3809, ISOLE 
MARSHALL  Anno 2001 (1395), ROMANIA  Anno 1948 (1035), URSS  Anno 1959 (2239).
     
PETRARCA 
FRANCESCO   
(Italia)   
Da ser Petracco 
notaio fiorentino di parte bianca, cacciato da Firenze l’anno stesso della 
condanna di Dante, e da Eletta Canigiani il 20 luglio 1304 nacque ad Arezzo  
Francesco (al quale in  seguito piacque mutare il nome in Petrarca, dal suono 
più gradito).   
Da bambino fu 
portato nel podere del padre all’Incisa, nel Valdarno Superiore, dove dimorò per 
parecchi anni. Attorno al 1310 ebbe occasione di incontrare a Pisa Dante.  Dopo 
la morte di Arrigo VII e caduta ogni speranza per i Bianchi di ritornare in 
Firenze, il padre nel 1314 si trasferì a Carpentras, presso Avignone, allora 
sede del papato e città d’attivo commercio. Forse per tale ragione il Petrarca, 
diversamente da Dante, non subì l’influsso dello spirito municipale e regionale.
 
Petrarca iniziò i 
suoi studi di grammatica e retorica presso il maestro Convenevole da Prato e 
poiché il padre voleva fare di lui un giurista, lo inviò prima all’Università di 
Montpellier, poi a quella di Bologna, ove ebbe modo di conoscere i poeti del 
Dolce Stil Novo. Più che amore per le Pandette il giovane manifestò 
subito il suo amore per i classici, Cicerone in particolare, e altri poeti 
antichi. Un aneddoto narra che il padre un  giorno gli bruciò tutti i libri, 
lasciandogli solo per compassione un libro di Cicerone e uno di Virgilio. 
Petrarca manifestò pure una sua disposizione alla vita brillante e mondana. 
La morte del 
padre richiamò Petrarca e il fratello Gherardo ad Avignone dove entrambi 
abbracciarono lo stato ecclesiastico. Ma solo Gherardo entrò nell’ordine dei 
certosini. Francesco si fermò agli ordini minori, che gli erano necessari per 
ottenere benefici e favori ecclesiastici, inoltre  il nuovo stato non gli 
impediva di proseguire una vita di brillante ed elegante mondanità. 
Il Venerdì Santo 
(6 aprile) del 1327, nella Chiesa di Santa Chiara in Avignone, vide la donna che 
sarebbe diventata la sua ispiratrice: Laura de Noves, sposa da due anni al 
nobile Ugo de Sade, la quale non corrispose mai alle sue proposte amorose. 
Venuta meno 
l’eredità paterna, Petrarca entrò al servizio del principe romano Giacomo 
Colonna e più tardi del cardinale Giovanni Colonna. Per la smania di vedere e 
conoscere nuove persone e cose  Petrarca intraprese (1333) un viaggio per 
l’Europa centrale fermandosi a Parigi, dove il frate agostiniano  Dionigi da 
Borgo gli donò le Confessioni di Sant’Agostino; a Liegi dove trovò due 
orazioni di Cicerone; ad Acquisgrana visitò la tomba di Carlo Magno; a Colonia; 
a Lione, dopo aver attraversato da solo la Selva delle Ardenne, e infine ritornò 
ad Avignone. Nel 1336  compì una ascensione sul Monte Ventoux (una delle prime 
prove alpinistiche di cui si abbia memoria) durante la quale gli ritornò alla 
memoria il passo delle Confessioni in cui S.Agostino scrive:”Vanno gli 
uomini ad ammirare le cime dei monti, le grandi onde del mare, i lunghi corsi 
dei fiumi, l’immensità dell’Oceano, i moti delle stelle, e di sé stessi non 
prendono cura”. L’anno appresso, per via mare, si reca a Roma per visitare la 
parte pagana e quella cristiana. 
Negli anni che 
vanno dal 1337 al 1353 si ritira ad Avignone, nella villetta di Valchiusa dove, 
salvo brevi interruzioni, rimane per 15 anni. Una di esse ebbe luogo in 
occasione della  sua incoronazione a poeta in Campidoglio (1340). Tornato nel 
1343 ad Avignone, conobbe Cola da Rienzo e scrisse una lettera in cui descrive 
in termini elegiaci tale incontro. In quello stesso anno fu inviato a Napoli per 
una missione diplomatica. Al suo ritorno si recò a Parma, forse con l’intenzione 
di rimanervi, ma una guerra scoppiata tra gli Estensi, i Visconti e i Gonzaga 
per il possesso della città, lo indusse a fuggire. A Reggio fu assalito dai 
briganti e nell’avventura cadde da cavallo e si ruppe un braccio. Dopo altre  
peripezie, ritornò a Valchiusa. 
Nel 1347 lo 
ritroviamo nuovamente a Roma dove Cola da Rienzo era stato nominato tribuno. 
Avute però notizie non buone circa  la durata del tribunato del suo amico Cola, 
Petrarca fu indotto a lasciare la città alla volta di Parma. Qui, nel 1348,  
ebbe notizia della morte di Laura, a causa della peste,  avvenuta il 6 aprile, 
lo stesso giorno in cui 21 anni prima l’aveva conosciuta. Qualche mese dopo 
riceveva la notizia della morte del suo amatissimo cardinale Giovanni Colonna. 
Petrarca cercò conforto nei viaggi: a Firenze nel 1350, poi a Padova dove 
ricevette la visita del Boccaccio, inviato dai Fiorentini per annunciargli la 
restituzione dei beni confiscati a suo padre e per offrirgli un incarico 
politico, che  rifiutò. Ma fu Valchiusa ad attirarlo ancora una volta. Però le 
inimicizie di molti cardinali e l’avversione del nuovo papa Innocenzo VI lo 
costrinsero  ad abbandonare la Provenza alla volta dell’Italia. Nel 1353 si 
trasferì a Milano dove soggiornò per otto anni. Non gli mancarono in questo 
periodo gli incarichi onorifici: partecipò ad ambasciate,  a matrimoni regali, 
all’incontro con l’imperatore Carlo IV, re di Boemia, e ad un altro, assai 
gradito, col Boccaccio. Intanto la peste gli rapiva a soli 24 anni il figlio 
Giovanni e induceva il poeta a rifugiarsi a Padova prima e a Venezia poi dove 
visse nel palazzo detto delle Due Torri, in riva degli Schiavoni, in compagnia 
della figlia e del genero. Anche qui ricevette la visita del Boccaccio, visita 
che durò tre mesi. 
In seguito, 
accogliendo l’invito di Francesco da Carrara, andò ad abitare a Padova e qui 
apprese il trasferimento della sede papale da Avignone a Roma e l’invito del 
nuovo papa Urbano V a recarsi nella città eterna per un incontro. Petrarca si 
mise in viaggio, ma fu colto da una sincope fu ricondotto a Padova. Visse gli 
ultimi anni ad Arquà, sui colli Euganei. La notte del 19 luglio 1374 fu colto da 
una nuova sincope e trovato morto col capo appoggiato ad un libro. 
Fu sepolto nella 
chiesa di Arquà, e qualche anno dopo trasferito a cura del genero in un’arca di 
marmo rosso posta davanti alla chiesa.     
OPERE 
Canzoniere  
Dietro richiesta di amici, radunò le sue rime, che lui chiamava Rerum 
vulgarium fragmenta  in una raccolta conservata nella Biblioteca Vaticana. 
L’opera si divide in due parti: Rime in vita di Madonna Laura e Rime 
in morte di Laura, le prime, meno artistiche, nelle quali il poeta non si fa 
scrupolo di esprimere liberamente il suo amore, ricorrendo all’amore platonico e 
stilnovistico; le seconde  più artistiche. In esse Laura è più astratta e 
gelida, descritta come consolatrice e trait d’union tra il poeta e il 
cielo. Il Canzoniere contiene anche rime su altri motivi come le canzoni
Spirto gentil e Italia mia; sonetti contro la cattività 
avignonese, liriche di amicizia per il cardinal Giovanni Colonna. 
Trionfi  
Poemetto allegorico sotto forma di visione. Sono sei Trionfi divisi in 
capitoli. Descrive la lotta dell’uomo con le passioni, la fugacità delle cose, 
la vittoria dell’eternità. Il poeta, addormentato, sogna di vedere una numerosa 
schiera di personaggi illustri della storia, Bibbia, leggenda, mitologia. 
Assiste così al trionfo dell’amore; della pudicizia sull’amore; della morte 
sulla pudicizia; della fama sulla morte; del tempo sulla fama; dell’eternità sul 
tempo 
Africa, un 
poema epico scritto in latino. Contiene le idee politiche del poeta 
relativamente alla storia romana e allo stato presente dell’Italia. 
Bucolicun 
carmen. Una raccolta di 12 egloghe allegoriche, sull’esempio di Virgilio 
Epistolae 
metricae, raccolta di 67 epistole sull’esempio di Orazio. 
De viris illustribus. Una 
raccolta di biografie di grandi romani, da Romolo a Tito. L’opera si ferma a 
Nerone. 
Rerum 
memorandarum libri  Contiene aneddoti storici. L’opera è rimasta incompiuta. 
Secretum 
  Dialogo tra Sant’Agostino e Petrarca alla presenza di una donna, la Verità. 
De vita 
solitaria. Esaltazione della vita contemplativa 
De otio 
religiosorum  Esaltazione della vita monastica. 
De remediis utriusque fortunae.
254 dialoghetti fra Gaudium  e Ratio ;  e fra Dolor 
e Ratio che mirano a rafforzare l’uomo contro la seduzione della fortuna 
e contro i colpi delle avversità. 
Epistole  
Una numerosa serie di lettere divise per categorie: De rebus familiaribus 
(24 libri); Seniles (17 libri); Variae (1 libro); Sine nomine 
(1 libro) Sono lettere in cui Petrarca, per non compromettere il destinatario, 
tolse l’indirizzo.   
Posteritati, 
breve autobiografia composta nel 1351, e ritoccata più tardi poiché vi si 
trovano fatti e allusioni legati agli ultimi anni di vita.   
FILATELIA 
AJMAN Anno 1972 
(1887), CAMBOGIA Anno b1983 (388), COLOMBIA Anno 2006 (1362), CECOSLOVACCHIA  
Anno 2004 (374) ,  CITTA’ DEL VATICANO  Anno 2004 (1366), DDR Anno 1981 (2290), 
  FRANCIA  Anno 1956  (1082),  ITALIA  Anno 1932  (312 stesso valore 
nei possedimenti del Dodecanneso e della Colonie italiane),  1974  (1262/3)
,2004 (2699), MOLDAVIA  Anno  1977 (498), ,  SAN MARINO  Anno 2004  
(1962)     
       
PETRESCU CAMIL 
(Romania) 
  
Nato a Bucarest 
il 9 aprile 1894, ivi morì il 14 maggio 1957. 
Romanziere, 
poeta, drammaturgo, saggista e filosofo. 
Perse 
prematuramente i genitori. Studiò nel collegio Nazionale di Santa Sava  e in 
seguito frequentò l’università di Bucarest dove iniziò a comporre i primi poemi 
Partecipò alla 
prima guerra mondiale di cui diede un ampio resoconto nel volume Ultima notte 
d’amore, prima notte di guerra (1830).   
Fu insegnante a 
Timisoara, direttore del Teatro Nazionale di Bucarest, nonché membro 
dell’Accademia rumena nel 1947. 
Fondò riviste 
letterarie; si occupò di filosofia pubblicando nel 1936 Tesi e antitesi e 
nel 1937 La modalità estetica del teatro. 
Fu autore di un 
volume di poesie Versi. L’idea. Il ciclo della morte (1923) e di romanzi 
quali Il letto di Procuste, la trilogia Un uomo tra gli uomini 
(1953-57),  una vasta rievocazione di avvenimenti storici. 
 Fondamentale per 
lo sviluppo del romanzo in Romania fu la sua conferenza La nuova struttura e 
l’opera di Marcel Proust, legata alla visione del romanzo che, secondo lui, 
induce l’implicazione diretta del soggetto narrante nell’esperienza vissuta. Era 
solito dire : “Io non posso parlare se non in prima persona”. 
Scrisse drammi:
Atto veneziano (1929),  Danton (1931)  e commedie di tipo 
quotidiano e ‘boulevardier’. 
In Romania fu lo 
scrittore  più rilevante tra le due guerre, distinguendosi in ricerche e  
scoperte anticipatorie.   
FILATELIA 
ROMANIA  Anno 
1994  (4211) 
     
PETRESCU CEZAR 
(Romania) 
 
  
Nato il
1 dicembre  
del 1892 a 
Hodura, Cotnari, Contea 
di Jasi Morto a Bucarest il 9 marzo del 1961. 
Figlio 
primogenito dell’ingegnere Dimitri, professore presso la Facoltà 
di agraria Trifeşti dopo gli studi primari frequentò il liceo a Iasi e nel 1915 
ottenne la laurea in diritto 
Iniziò a scrivere precocemente e all’età di 15 anni pubblicò un romanzo breve. 
Nel 1919 si trasferì a Budapest per lavorare come redattore presso alcuni 
giornali „Verità”, „Mattino”,” Bucovina”, „Il paese”. 
 Tra il 1923 e il 1928 pubblicò alcuni romanzi tra cui  Intunecarea, uno 
dei migliori romanzi rumeni sulla prima guerra mondiale. Nel 1940, sull’esempio  
della Commedia umana di Balzac, scrisse una Cronaca della Romania nel 
XX secolo. 
Assieme a Lucian Braga e a G. Mihescu fondò la rivista „Il 
pensiero” . E in seguito fu pure tra i fondatori, accanto Pamfil Seicaru, della 
rivista socio-politico e culturale „Hiena” (1919 -
1924) di cui fu 
condirettore.  
Nel 1955 fu 
incluso tra i membri  della Accademia rumena. 
Petrescu dedicò parte della sua attività 
letteraria all’infanzia, scrivendo per i bambini  
Fram, 
ursul polar , 1931
Fram, orso
polare, 
(1931), 
Cocârţ şi bomba atomică , 1945
Cocârţ e bomba nucleare, 
(1945), 
Pif - Paf - Puf , 1945
Pif - Paf - PUF, 
(1945), 
Omul de zăpadă , 1945
L'uomo di neve, 
(1945), 
Iliuţă copil , 1945
Iliuţă bambino, 
(1945), 
Neghiniţă , 1945
Neghiniţă, 
(1945). 
Morì a causa di 
insufficienza cardiaca.     
FILATELIA 
ROMANIA  Anno 
1992  (4049) 
       
Petrov Valeri
(pseud. Valeri 
Nisim Mevorah) (Bulgaria)   Nato a Sofia il 24 aprile 1920.
  Valeri Petrov, poeta, 
sceneggiatore, drammaturgo e traduttore, figlio dell’avvocato Nisim Mevorah ( 
ambasciatore bulgaro negli Stati Uniti nel 1945-1947 e rappresentante presso le 
Nazioni Unite) e dell’insegnante Mariya Petrova, studiò presso la scuola 
italiana di Sofia e si laureò in medicina alla locale università nel 1944. A quindici anni Petrov 
pubblicò il suo primo libro di poesie Sever Ptitsi kam (Uccelli Verso 
nord). Per le 
pubblicazioni successive, a causa della discendenza ebraica del padre, prese il 
nome della madre per non incorrere nelle sanzioni del regime bulgaro allora 
filo-nazista.  In seguito scrisse le poesie 
Palechko (Pollicino) , Na pat (In rotta), Mentre siamo ancora 
giovani, Sinyoto Kray di più (Con il mare blu), Spomen Tavanski) 
e la serie Nezhnosti (Carezze). 
 Valeri Petrov è particolarmente 
apprezzato per la sua traduzione dell'intera opera di Shakespeare. 
Nell’ autunno e l'inverno del 1944, quando la Bulgaria cambiò 
politica, partecipò con gli alleati alla  Seconda Guerra Mondiale e lavorò  
prima a Radio Sofia e poi come scrittore di guerra con il quotidiano 
“Frontovak”  (Fronte Combattente). Dopo la guerra, fu tra i fondatori del giornale umoristico “Starshel”(Il 
calabrone) e in seguito assistente-redattore capo (1945-1962). Lavorò pure  come 
medico in un ospedale militare e nel monastero di Rila.    Tra il 1947 e il 1950 Valeri Petrov fu inviato nella legazione bulgara a Roma 
come addetto culturale stampa e si 
recò negli Stati Uniti, in Svizzera e in Francia per incarichi vari. 
  E' stato anche editor in uno studio cinematografico e 
nella casa editrice “Pisatel Balgarski”. Servì come 
deputato alla Grande Assemblea Nazionale; e dal 
2003 è un accademico della Accademia Bulgara delle scienze. Politicamente, ha 
militato nella sinistra-socialista sin da  quando frequentava la scuola al tempo 
nel Terzo Regno Bulgaro.   
Opere:
Stari neshta Malko Po novomu (Roba 
vecchia in un modo un po 'nuovo,
poesie), 
Stihotvoreniya 
(Poesie), Esen mekata V (Mezzo 
Autunno), 
Improvizatsiya 
(Improvvisazione), 
Belezhnik Afrikanski (, 
appunti di viaggio), 
Na smyah (Per 
scherzo), 
poesie satiriche, Prikazka Byala 
(Fiabe),  
San za Kopche,  Pet prikazki 
(Cinque fiabe),  
Opere scelte 
(due  voll.).  
FILATELIA 
BULGARIA Anno 
2010  (4949/50) 
     
PETROVIC VELIKO 
(Yugoslavia)   
Nato nel 1884. 
Morto nel 1967. 
Diplomato presso 
la scuola di Sombor e laureatosi in diritto a Budapest, ricoprì diversi 
incarichi in campo giornalistico. Fu direttore del giornale “Srobobran” di 
Zagabria, corrispondente di guerra per “Branik”, redattore di “Savremena pitanja”, 
agente pubblicitario a Ginevra, dove lavorò fino al 1918. Fu membro del 
consiglio dell’Amministrazione jugoslava, funzionario del dipartimento del 
Ministero della Pubblica Istruzione per la zona di Backa, Banat e Baranja a Novi 
Sad. Nel 1921 fu trasferito a Belgrado dove ricoprì la carica di Capo gabinetto 
del ministro, funzionario del Dipartimento per l’arte e ispettore ministeriale.
 
Iniziò l’attività letteraria scrivendo articoli, rapporti, storie, poesie  per 
vari giornali. Nel 1912 e ’14 pubblicò libri di canzoni. 
In quel 
periodo preparò per le stampe due libri di brevi storie ma nel periodo della 
Prima  guerra  mondiale i manoscritti andarono smarriti. 
 
Solo nel 1920 curò la pubblicazione di una selezione di suoi racconti, nei 
libri: Bunja i drugi iz Ravangrada, che comprende dodici racconti brevi 
(1921), Pomerene savesti, dieci brevi storie (1922) , Tri pripovetke 
(1922), Iskušenje, quindici racconti (1924). 
Petrović scrisse un centinaio di racconti, e una serie di articoli sulla 
letteratura in "Politica", "Letopis", ecc.; curò l’album  Vojvođanske umetnosti 
in occasione del centenario di Matica Srpska e scrisse un dizionario dei serbi 
illustri del periodo dal 17° al 20. 
Nel 1933 per meriti culturali fu eletto  membro della Camera di cultura. 
  
FILATELIAYUGOSLAVIA  Anno 1984  (Mic. 2024)
 
     
PÉTURSSON HALLGRÍMUR  
(Islanda)   Nato a Hòlar nel 
1614. Morto a Ferstikla il 27 ottobre 1674.  Fu uno dei 
pastori più influenti durante l'età dell'Ortodossia (1580-1713) a causa dei suoi 
contributi alla chiesa luterana. Suo padre era un 
campanaro e suo zio il vescovo residente. Scappò di casa giovane e lasciò 
l'Islanda aggregandosi ad alcuni commercianti. Di lui non si seppe più nulla 
fino a quando Brynjólfur Sveinsson, un prete islandese in un viaggio attraverso 
Glückstadt (Danimarca), sentì Hallgrimur maledire il suo datore di lavoro in 
lingua islandese. Brynjólfur ebbe pietà per il giovane e lo portò con sé e lo 
affidò ad un seminario in Danimarca affinché seguisse studi regolari. Durante il suo 
ultimo anno di studio, Pétursson fu incaricato della rieducazione di un gruppo 
di islandesi che erano stati rapiti dai pirati barbareschi e riscattati. Tra 
loro c'era una donna sposata, Guðríður Símonardóttir di cui si innamorò. 
Lasciato il seminario seguì la donna quando tornò con il gruppo in Islanda. In 
seguito  Guðríður scoprì che suo marito era morto. Poté così sposare, Pétursson 
che aveva trovato lavoro come operaio.  Sette anni dopo 
il suo ritorno in Islanda, Brynjólfur Sveinsson, il suo ex sponsor divenuto 
vescovo a Skálholt, nominò Hallgrimur ministro religioso a Hvalsnes. Alcune 
persone rimasero sorprese che un operaio venisse nominato pastore di una chiesa, 
ma Hallgrimur si mostrò un abile predicatore. Nel 1651, fu assegnato a Saurbær 
nel  Hvalfjörður, una posizione molto ambita.  Continuò il suo 
lavoro fino alla morte avvenuta nel 1674 per lebbra. Opere: il lavoro 
più notevole di Hallgrimur Pétursson è Hymns Passion (Passíusálmar o, 
Historia pínunnar og dauðans Drottins vors Jesu Kristi, med hennar sérlegustu 
lærdóms-, áminningar-og huggunargreinum, ásamt bænum OG þakkargjörðum, í sálmum 
og söngvísum med ýmsum tónum samsett og skrifuð Anno 1659 (“La storia del 
dolore e della morte di nostro Signore, Gesù Cristo, con la sua formazione 
speciale, ricordando articoli di consolazione, con preghiere lodi, salmi e 
canzoni con note, compilate e scritte nell’anno 1659 "). Una raccolta di 
cinquanta inni da cantare durante le sette settimane della Quaresima. Ogni canto 
ha un titolo che denota una componente della Passione di Cristo, cui si 
riferisce, e un riferimento a una melodia per essere cantato. Altre opere 
famose sono Aldarháttur, Rímur Lykla af-Petri OG Magellónu, Kroka di Rif 
rímur, e una raccolta di filastrocche per bambini.   
FILATELIA 
ISLANDA Anno 1975  (458) 
       
PETZOLD Alfons
  
(Austria) 
  
Nato a Vienna il 24 settembre del 1882. Morto il 21 giugno del 1923 a Kitzbûhel, 
Tirolo. 
Cominciò a studiare a Vienna e a 15 anni entrò nella scuola dei Fratelli 
Cristiani di Pressbaum. Morto il padre per malattia e la madre in un incidente, 
Alfons ebbe una infanzia e una gioventù tormentata. Cominciò ad accostarsi alla 
letteratura leggendo gli autori tedeschi in particolar modo i poeti. Si occupò 
anche di musica.   
Le sue opere sono costituite da raccolte poetiche e romanzi: Nonostante tutto 
(1910), Strange music (1911), L’eterno e ora (1912), 1914 
Guerra, Earth (1913), Der stahlerne Schrei (1919 ) , l’autobiografia 
Das rauhe Leben 
scritta el 1920 e il romanzo Savarinde del 1923. 
  
FILATELIA 
AUSTRIA  Anno 1973  (1240) 
 
  
  
PHUKAN NILMONI 
(India)   
Nato  a Dibrugarh, 
Assam, il 22 giugno 1880. 
Studiò a 
Dibrugarh, Gauhati, Cooch Behar e Calcutta. Abbandonati gli studi di diritto, tornò a Dibrugarh e fondò 
l'Istituto Gorge e lo diresse per  15 anni. Nel 1931 entrò nella redazione del 
settimanale assamese “Batori”  e, nel 1935, diventò il primo editore del primo 
quotidiano in Assamese. 
 
Fu un prolifico 
scrittore e poeta, autore di ben 14 collezioni di poesie pubblicate, oltre ad 
innumerevoli poesie inedite. Il suo contributo alla lingua e 
letteratura assamese include anche 5 libri di argomenti vari e una dozzina di 
manoscritti inediti. E’ stato eletto per due volte 
Presidente del Sahitya Assam Sabha. E' stato membro della Akademi Sahitya e 
l'Università Gauhati gli ha conferito il grado di D. Litt Honoris Causa 
in riconoscimento del suo contributo alla letteratura assamese. Come pioniere e giornalista 
veterano fu attratto nel vortice della lotta per la libertà. 
Profondamente influenzato dal Mahatma Gandhi divenne suo seguace di vita e di 
pensiero. Membro attivo del Congresso 
Nazionale Indiano, aderì al movimento di non violenza di Gandhi. venne arrestato 
e imprigionato nel 1942. 
Scapolo, dedicò  
tutta la vita alla causa dei suoi simili. Spirò il 21 gennaio 2978.   
FILATELIA 
INDIA  Anno1981  
(673) 
     
PHUNG VU TRONG 
(Vietnam)   Nato ad Hao 20 ottobre 1912. Morto 
ad  Hanoi, 12 ottobre 1939. E’ considerato una delle figure più 
influenti della letteratura vietnamita nel 20 ° secolo. Oggi, molte delle sue opere sono insegnate nelle 
scuole vietnamite.  La morte del  padre per tubercolosi quando lui aveva 
solo sette mesi di vita, determinò il suo futuro.  Dopo aver terminato la scuola 
primaria, a sedici anni, Vu Trong Phung  fu  costretto a interrompere la scuola 
e guadagnare di che vivere per se e per sua madre. 
Durante il decennio tardo-coloniale del 1930 Vu Trong Phung scrisse varie opere 
che si presentano oggi come il singolo e più notevole risultato individuale 
nella letteratura vietnamita moderna.  Fu uno scrittore e giornalista tra 
i più popolari e conosciuti. Le sue opere non solo sono un'importante 
testimonianza della vita e della società del Vietnam degli anni trenta, ma anche 
segnano l'ingresso dell'individuo con le proprie debolezze e passioni nella 
Letteratura vietnamita. La sua opera più conosciuta è Dumb Luck, un 
romanzo scritto nel 1936 che fu bandito dal Partito Comunista del Vietnam e 
quindi pubblicato solo nel 1986; la prima traduzione in inglese del romanzo 
risale al 2002. Scrisse varie opere tra cui quattro romanzi: Dứt tình 
(1934), Giông tố (1936), Số đỏ (1936), Trúng số độc đắc 
(1938), Làm đĩ (1936), Quý phái (1938-1939), Lấy nhau vì tình 
(1942) 
  
FILATELIA 
VIETNAM 2012 
(2427) 
  
  
Pidmohylny Valeriano Petrovich
 
(Ucraina)   
Nato a Chapli nel 
1901.  Morto in un gulag nel 1937.   
Nacque a Chapli 
vicino alla nuova città russa di Yekaterinoslav (moderno Dnipropetrovsk, 
Ucraina). His father was a manager for a large 
landowner. Suo padre era un dirigente di un grande proprietario terriero.
 
Sin da bambino 
studiò il francese e continuò fino ad impadronirsi a tal punto della lingua da 
diventare uno dei maggiori  traduttori di letteratura francese in ucraino, in 
particolare le opere di Anatole France e Guy de Maupassant.   
Nella sua 
gioventù fu un sostenitore di Petliura Symon, il comandante militare 
dell’Ucraina indipendente creata dopo la rivoluzione sovietica.   
Visse a Kiev, ed incontrò 
difficoltà per la pubblicazione di alcuni suoi racconti nel 1923.  Fu in grado 
di garantire la pubblicazione della rivista anti-sovietica degli emigrati «Nova 
Ucraina», entrando in attrito con altri scrittori ucraini tra cui  Khvyl'ovyi, 
uno dei maggiori autori del periodo.   
Pubblicò un gran numero di storie dopo essere stato 
"esonerato" dalla rivista ucraina «Chervonyi shliakh». Partecipò al gruppo 
letterario «Lanka», legato alla rivista «Zhyttia i revoliutsiia». 
In aggiunta alle 
prosa narrativa e alle traduzioni, pubblicò pure  numerosi saggi critici, ed è 
considerato uno dei pionieri della critica freudiana.   
Nel 1927, all’età di 26 anni, 
Pidmohylny vinse premio come  grande autore con la pubblicazione del suo romanzo
La Città, che fu anche tradotto in russo.   
Dopo il consolidamento 
dello stalinismo, Pidmohylny ebbe continue difficoltà nel suo lavoro editoriale. 
Nel 1934, fu arrestato, costretto a firmare confessioni false e  condannato al Gulag dove morì nel giro 
di pochi anni.   
Il romanzo Un piccolo saggio di teatro descrive i caratteri di un certo 
numero di uomini che competono per l'amore di una donna. Uno dei suoi principali ammiratori è uno 
scienziato, e un grande tema è la tensione tra l'amministrazione della ragione 
basata sulla scienza e le emozioni della vita umana. 
E 
'disponibile in traduzione inglese.     
FILATELIA 
UCRAINA Anno 
2000  Busta postale,   

 
Pierides George Philippou
(Cipro)   
Nato a Cipro nel 
1904. 
Scrittore 
cipriota noto per il ciclo di racconti La tetralogia dei tempi. 
Visse   
in Egitto, dove lavorò nel settore del cotone.  Dopo la seconda guerra mondiale, tornò a Cipro dove si 
stabilì. Trovò lavoro come bibliotecario. 
I 
suoi scritti riflettono le sue osservazioni ed esperienze sia in Egitto, 
(I coltivatori di cotone) I ,  sia a Cipro, 
(Tetralogia del tempo).
La tetralogia  fu pubblicata in greco da parte 
della . Le storie  sono occasioni per presentare  diversi periodi  della storia 
cipriota, la vita della gente comune, le diverse posizioni sociali all'interno 
della comunità greco-cipriota. Le storie  non sono presentate  in stretto ordine 
cronologico, ma sono state pubblicate all'interno della Tetralogia in  
quattro sono le sezioni: 
Tempi inamovibili che vanno dal periodo 
precedente al 1955 sino alla rivolta greca cipriota. 
Tempi di difficoltà che si occupano del 
periodo tra il 1955 e il 1959. 
Tempi del benessere che si occupano del 
periodo della prima repubblica cipriota (1960-1974). 
Tempi della sofferenza, che esaminano le 
reazioni e le esperienze nel periodo del colpo di stato del 1974 e 
dell'intervento militare turco.   
FILATELIA CIPRO  Anno 2004 
 (1057)  
 
 
    
PIERS 
ANTHONY
(Inghilterra)   
Nato a Oxford il 
6 agosto 1934. Trasferitosi negli USA sin da 
bambino, ha ottenuto la cittadinanza americana. Vive in Florida con la famiglia.
 Debuttò nel campo della 
fantascienza con Chton (1967), storia di un astronauta innamorato di una 
donna extraterrestre. Nel 1975 pubblicò  Phtpor, un seguito al precedente 
romanzo.  Il secondo romanzo del 1969 fu 
Macroscope. In seguito Anthony scrisse molti altri romanzi, ma furono i 
primi due a decretarne la statura letteraria.   Anthony ha intrattenuto sodalizi 
letterari con vari scrittori; tra questi, figura anche Philip José Farmer, col 
quale scrisse il romanzo The Caterpillar's Question (1992). La sua produzione procede per lo 
più a cicli narrativi che comprendono diversi romanzi: La serie di Aton, Of 
Manm and Manta, Il cerchio magico, Jason Striker Martial Arts, Xanth, La saga di 
Cluster, la trilogia di Tarot, Apprentice aadept, Ciclo delle incarnazioni, 
Biografia di un tiranno spaziale, Kelvin di Rud,  Pornucopia, Mode, Geodyssy, 
Chro Magic. Pubblicò anche romanzi singoli non 
legati a serie o a cicli e antologie.     
FILATELIA 
COREA DEL NORD Anno 1980 (Mic. 2007) 
  
  
  
PIETARIS VINCAS   
(Lituania)   
Nato nel 1850. 
Morto nel 1902. 
Scrittore. Nel 1879, dopo la laurea conseguita all’ 
Università di Mosca, ha lavorato come medico in Russia. Dal 1891 ha collaborato con articoli ai periodici “Varpas”, “Ūkininkas”, 
“Žemaičiuų ir Lietuvos apžvalga” , “Tėvynes sargas” e altri. 
Si è occupato di pubblicistica, di storia, di 
linguistica e di folklore.   
Pietaris è stato il primo a scrivere un 
romanzo storico in lituano Algimantas, arba Lietuva XIII šimtmetyje (Algimantas, 
o la Lituania nel 13° secolo).   
FILATELIA 
LITUANIA  Anno 
2000  (637)   
   
Pikul Savvich 
Valentin
(Ucraina)
 
Nato nel 1928. Morto nel 1990.
Famoso e prolifico romanziere del patrimonio storico russo-ucraino. Ha vissuto e 
lavorato a Riga. 
I suoi
 
romanzi sono frutto di vaste ricerche, imperniati su trame in cui vengono 
mescolati personaggi storici con personaggi di finzione e basati su temi 
nazionalisti russi.  
Il suo 
romanzo più noto è Durante l'ultima frontiera (1978), un racconto 
drammatizzato sul monaco  Rasputin e sulla sua influenza sulla corte imperiale 
russa.
 
Richard 
Stites sostiene che Pikul fu  "un nome poco noto agli studiosi della 
letteratura, ma fu l'autore più letto in Unione Sovietica, dagli anni Settanta a 
oggi.  
Le sue  
opere sono state molto popolari, ma politicamente controverse a causa del suo 
ardente nazionalismo e della xenofobia che si manifesta a volte in un velato 
antisemitismo.  
Alcune 
opere di  Pikul sono state tradotte in inglese.
 
Nel maggio 
2001 un dragamine della flotta del Mar Nero è stato battezzato col suo nome. 
  
FILATELIA 
RUSSIA  
Anno 2008 (Annullo speciale e Busta postale). 
 
  
  
  
  
  PILLAI C.V.RAMAN 
  
  (India) 
    
  Nato a Trivandrum, 
  Travancore il 19 maggio 1958.Ivi morto il 21 marzo 1922. 
  E’ stato uno dei 
  grandi romanzieri e drammaturghi indiani e  giornalista del Malayalam. Egli è 
  spesso chiamato e conosciuto come C.V. Nato da una antica famiglia e figlio  
  di uno studioso di sanscrito, ebbe una formazione tradizionale sotto la guida 
  del padre che comprendeva lezioni di Ayurveda e Tantra e anche di magia. 
  All’età di 12 anni, con il patrocinio dello Sri Kesavan Thampi, pronipote di 
  Raja Kesava Das, Raman è entrato nella scuola di inglese a Thiruvananthapuram 
  dove conseguì la laurea. 
  In seguito , per 
  interessamento del preside John Ross di Scozia e dell dottor . Robert Harvey 
  d'Inghilterra, conseguì una successiva laurea presso l'Università Madras nel 
  1881 
  La sua incursione nel 
  giornalismo era nel sua paese pionieristica. Padrone della lingua inglese e di 
  quella  del malayalam,  tagliente e incisiva nei suoi articoli fu il 
  costruttore iniziale del Quarto Potere del Kerala. 
  Pillai è classificato 
  tra i grandi della letteratura indiana come Bankim Chandra Chatterjee in 
  bengali e Hari Narayan Apte in Marathi.  
  Nella letteratura 
  mondiale, viene da taluni critici accostato a  Dostoevskij e Shakespeare.Il teatro drammatico del  Malayalam trae le sue origini dalle opere di CV. La 
  sua  prima commedia in Malayalam, Candramukheevilasam è stata scritta 
  nel 1884 ed è stata messa in scena per quattro giorni, successivamente nel 
  1887 al College di Sua Altezza Maharaja di Trivandrum. Questa è stata anche la 
  prima messa in scena di una commedia in malayalam recitata da attori 
  dilettanti.
 Il Folklore del Kerala è diventato una parte integrante del suo mestiere 
  letterario. Rifacendosi a innumerevoli episodi dimenticati dalla storia del 
  suo paese riusci a dar loro prestigio attraverso indimenticabili poemi e tra 
  cui. Marthandavarma, il suo primo romanzo scritto nel 1885, da lui 
  definito "un romanzo storico”, che , per mancanza di finanziamenti fu stampato 
  anni dopo, nel 1891. Il successo ottenuto dalla critica ne ha fatto un 
  classico.
 
  Poi per quasi 20 anni 
  la sua lirica sembrò inaridire. Ma nel 1909 ritornò alla ribalta con la  sua 
  commedia più importante, Kurupillakalari. Nel 1913,  dimessosi dalla 
  carica di Sovrintendente della stampa del governo, in segno di protesta contro 
  le politiche del governo, scrisse il suo secondo romanzo, Dharmaraja, 
  il primo di una trilogia, che egli concepì in un dimensioni epiche. Nel 1915 
  scrisse un romanzo sociale, Premamritam che è la prima fiction satirica 
  in Malayalam. Capolavoro di CV, però, è Ramarajabahadur, pubblicato nel 
  1918 e acclamato dalla critica eccezionale come il più grande romanzo in 
  Malayalam. 
   Nel campo affettivo 
  e  personale era sposato con Bhageerathi Amma, morta nel 1905, lasciando sei 
  figli. Fortunatamente, la responsabilità della cura dei figli, che erano molto 
  giovani, è stata rilevata dalla sorella maggiore di  Amma, vedova senza figli, 
  la quale in seguito sposò lo scrittore.Costei,  non solo ispirò Pillai in 
  alcuni temi dei suoi romanzi più tardi come  Dharmaraja, Premamritham e
  Ramarajabahadur madivenne anche la sua fedele segretaria. 
   C.V. Raman Pillai 
  morì il 21 marzo 1922.  
  Opere :Dishtadamshtram 
  (1922) (incompiuto),Premarishtam (1922) (incompiuto),Kurupillakalari (1909),Tentanāmkōţţu 
  Hariscandran (1914),Kaimalassanţe Kaţassikkai (1915),Docţarku Kiţţiya Miccam 
  (1916),Cerutēn Colombo (1917),Panţattē Pāccan (1918),Papi Cellaņaţam Pātālam 
  (1919),Kuruppinţe Tirippu (1920),Maggiordomo Pappan (1922), 
  WorksVidesiyamedhavitvam Altri (1922) (una raccolta di editoriali), 
  NewspapersThe Kerala Patriot (1882),Malayali (1886, Vanchiraj (1901),Mitabhashi 
  (1920),[Modifica] Dharmaraja (2009)Ramarajabahadur (2003. 
  
FILATELIA 
INDIA Anno 2010 (2251) 
 
  
 
Pillai Thakazhi Sivasankara
(India)   
Nato a Thakazhi, 
Kerala, India, il 17 aprile 19123 e ivi morto il 10 aprile 1999.   E' 
popolarmente noto come Thakazhi, dal suo luogo di nascita. 
Scrittore, prese a soggetto l’analisi delle classi oppresse, con una aderenza al 
dettaglio storico. Ha scritto diversi romanzi e oltre 
600 racconti brevi. Le sue opere più famose sono Kayar (1978) e Chemmeen 
(Gamberetti, 1956, che nel 1965 ebbe un adattamento cinematografico). Il governo indiano gli assegnò il premio Jnanpith nel 1984.
  Nato nel villaggio di Thakazhi, ha cominciato a scrivere 
storie da quando era uno scolaro e in ciò fu seguito e assecondato dal  preside Kainikkara Kumara Pillai (1900-1988) curatore di 
una letteratura indiana.   I suoi romanzi e racconti brevi trattano 
i vari aspetti della società del Kerala a metà del 20o secolo. Il 
suo romanzo Thottiyude Makan (1947) è considerato il prototipo del  
romanzo realistico malayalam. Il suo amore per l’epica presente in Chemmeen (Gamberetti, 1956) fu la 
base di partenza del realismo. Tratta  una tragica storia d'amore sullo sfondo 
di un villaggio di pescatori a Alappuzha. Chemmeen vinse  per la Thakazhi 
Kendra Sahitya Academy Award nel 1958. 
L'adattamento cinematografico, diretto da Ramu Kariat vinse  il National Film 
Award per il Miglior Film  nel 1964.   Nonostante la popolarità 
di Chemmeen, il suo romanzo Kayar (Cocco, 1978) è ampiamente 
considerato come il suo capolavoro. Il romanzo si estende a più di 
1000 pagine, con centinaia di personaggi nel corso di quattro generazioni e 
riporta in vita un periodo che va dal 1885 al 1971, durante il quale si 
susseguirono società feudali, matriarcali, la colonizzazione e decolonizzazione 
delpaese  e la rivoluzione industriale del 1960.   Thakazhi è normalmente ricordato come uno scrittore che ha esaminato 
analiticamente la società del Kerala nella sua continua evoluzione, diventandone 
il cronista; un cronista che però non dimentica di trattare i vari aspetti della 
vita umana con un  pizzico di poesia.     
FILATELIA 
INDIA  Anno 2003  (1747) 
       
PINDARO  
(Grecia) 
  
Nacque a 
Cinocefale nel 518 a.C.  Morì ad Argo nel 438 a.C. 
Di nobile famiglia, compì i suoi studi in Beozia dove fu spinto verso la poesia 
da due poetesse, Mirtide e Corinna, e poi studiò ad Atene dove ebbe come maestro 
Laso di Ermione, famoso per i suoi virtuosismi poetici. Si dice che avesse 
scritto un poema senza usare parole che comprendessero la lettera S.
Aristocratico e 
conservatore, non prese parte alle varie guerre contro i Persiani, anzi incitò i 
Tebani a rimanere neutrali. Condusse la sua vita passando di corte in corte: fu 
a Siracusa presso Gerone, in Tessaglia presso gli Aleuadi… 
Si racconta che 
morì all’età di 80 anni, nel teatro di Argo, sulle ginocchia di un giovane 
efebo. 
Nella sua opera 
sono significativi gli Epinici. Usò diversi generi: inni, peani 
ditirambi, partenii, ecc. Lasciò 44 epinici (canti della vittoria), 14 odi 
olimpiche, 12 pitie, 11 nemee e 7 istmiche  dedicate a personaggi illustri.
  
La visione 
poetica di Pindaro è grandiosa e austera, classicamente sobria. Lo stile è 
intessuto di immagini splendide e ardite, reso celebre dai cosiddetti voli 
pindarici, cioè rapidi passaggi da quadro a quadro. 
L’antichità 
venerò Pindaro. Si dice che quando Alessandro distrusse Tebe, volle risparmiare 
la casa di Pindaro. Orazio lo paragona ad un impetuoso torrente che tutto 
travolge.   
FILATELIA 
GRECIA 
Anno 1968  (969), 
AJMAN  Anno 1972  (1887),
CAMBOGIA Anno 1983 (388),
SAINT VINCENT  Anno 1993 (1656) 
 _jpg.jpg)     
     
Pinkerfeld Anda AMIR 
 
(Polonia)  
  
Nata  in Polonia il 
26 giugno 1902.   
Suo padre Joel 
Pinkerfeld, ufficiale dell’esercito polacco, era un architetto che progettò 
edifici in Galizia. Di famiglia ebraica colta, ebbe un’ottima istruzione.  Anda 
scrisse il suo primo lavoro in lingua polacca, una preghiera per l’emancipazione 
della Polonia, quando aveva sette anni e pubblicò il suo primo volume di poesie 
(Pie’sni Zycia, 1921) quando ne  aveva diciotto.
Dopo il pogrom antisemita a Lvov, si recò 
in  Palestina nel maggio 1920, ma a causa di una malattia cardiaca tornò a Lvov, 
dove conseguì un diploma di bachelor. Nel 1924 tornò in Palestina, questa volta 
con il marito, l’agricoltore A. Krampner-Amir. Dopo aver vissuto a Bet Alfa e 
Tel Aviv si stabilì infine a Kiryat Anavim. 
Dopo la guerra  
andò  a lavorare nei campi profughi in Germania sotto l’egida dell’Agenzia 
Ebraica. Durante un anno e mezzo in Europa, Pinkerfeld-Amir tenne un diario 
delle sue esperienze letterarie e testimonianza storiche. 
In seguito lavorò 
negli archivi del Ministero della Difesa, raccogliendo i ricordi dei soldati 
israeliani caduti nella guerra di Indipendenza del 1948.   
Sotto l’influenza 
del poeta Uri Zevi Greenberg, abbandonò le sue ambizioni di essere una poetessa 
polacca e si impegnò a scrivere versi in ebraico.   
Le prime poesie 
consistevano principalmente di testi brevi, scritti in forma di versi liberi.
 
Particolarmente 
degne di nota sono le rielaborazioni delle storie bibliche di uomini e donne. 
Gli eventi della seconda guerra mondiale e la guerra di Indipendenza del 1948 
effettuarono un cambiamento importante nella poesia di Pinkerfeld. 
Ma più che per le 
sue poesie per adulti Anda Pinkerfeld-Amir è meglio ricordata in Israele come 
scrittrice per bambini. In collane come Kokhavim ba-Deli (Stelle nel 
secchio, 1957) e Shalom, ha creato opere giocose in rima. In altre opere 
più serie per i giovani lettori, come im Sod A h ha-i 
Gadol (Un segreto con mio fratello), Pinkerfeld-Amir ha cercato di aiutare i 
bambini ad affrontare la tragica perdita di familiari uccisi nel conflitto 
arabo-israeliano. Molti dei libri per i suoi figli sono stati illustrati dal 
famoso artista Nahum Guttman.   
Durante la carriera 
letterarie ha ricevuto il Premio Bialik per la letteratura per bambini nel 1936 
e il Premio Israele nel 1978. Per la sua poesia, ha ricevuto il prestigioso 
Premio Haim Greenberg nel 1971.   
Scrisse:  Yamim dovevim (1929); 
Yuval; Duda’im (1945); Gadish: Shirim (1949); A h
at : Poema , 1952 ; Tehiyyot: Shirim (1967); U-vekhol 
Zot (1980). Dovevim Noraim (1929); Duda’im (1945); 
Gadish: Shirim (1949); A h in: Poema, (1952); 
Tehiyyot: Shirim (1967); U-vekhol Zot (1980).   
Libri per Bambini 
e Ragazzi : H aruzim 
Alizim (1944); Sod im A h i ha-Gadol ; 
Kokhavim ba-Deli (1957); Shalom, Yeladim (1965); Be- H
ayyeihem . H aruzim Alizim (1944); Sod im 
A h ha-i Gadol ; Kokhavim BA-Deli (1957); 
Shalom, Yeladim (1965); Be-H ayyeihem.   
FILATELIA 
ISRAELE Anno 1995  
(1281) 
   
  
  
PINKERTON ALLAN 
(Inghilterra) 
  
Nato a Glasgow  (Scozia) nel 1819. Morto nel 1884. 
Detective americano, fondatore della Pinkerton National Detective Agency, emigrò 
negli Stati Uniti nel 1842 e rilevò nel West Dundee, Illinois, la bottega di un 
bottaio, che adattò a stazione della Underground Railroad. La sua scoperta e la 
cattura di una banda di falsari gli fece ottenere nel 1846  la nomina a sceriffo 
della contea e, nel 1850, un incarico come detective nella polizia di Chicago.
 
Fondò nello stesso anno un’agenzia privata di detectives, che ottenne notevoli 
successi nel risolvere rapine sui treni. Nel 1861 sventò un complotto per 
assassinare Abraham Lincoln, e nella guerra civile Pinkerton organizzò e diresse 
un sistema di spionaggio dietro le linee confederate. Dopo la morte di 
Pinkerton, l'agenzia fu continuata dai figli, Robert A. Pinkerton e William A. 
Pinkerton.  Per il suo ruolo in varie controversie tra industriali e lavoratori 
fu denunciata per aver introdotto  spie nei posti di lavoro. 
Pinkerton scrisse le sue esperienze in Criminal Reminiscences and Sketches 
Detective (1879) ed altri libri.   
FILATELIA 
GUYANA Anno 1996 (BF 246). 
     
PIRAMOWICZ GRZEGORZ  
(Polonia) 
  
Nato nel 1735. Morto nel 1801.  
Grzegorz Piramowicz aderì all’ordine dei gesuiti e divenne professore di 
filosofia al collegio dei Gesuiti a Leopoli (oggi L'viv). Dopo la repressione, è 
stato nominato come uno dei primi membri e segretario della Commissione 
nazionale per l'istruzione, che ha avuto inizio nel 1773,  e che fu il primo 
consiglio  del suo genere ,  creato in Europa per organizzare e sovrintendere 
l'educazione nel paese. Più tardi tornò a lavorare come sacerdote nelle 
parrocchie.  
Ha scritto alcuni libri per bambini.   
FILATELIA 
POLONIA Anno 1946  (506), 1973 (2119) 
      
PIRANDELLO LUIGI 
(Italia)   
Nato ad Agrigento 
nel 1867. Morto a Roma nel 1936 
Nacque in una 
famiglia agiata. Il nonno, fervente patriota garibaldino, era riuscito a 
costruire la fortuna della famiglia con lo sfruttamento e il commercio dello 
zolfo.  Dopo aver terminato gli studi liceali a Palermo, si trasferì a Roma per 
completare quelli universitari; ma insoddisfatto dell’insegnamento, si trasferì 
a Bonn, dove nel 1891 si laureò in glottologia.   
Seguendo la sua 
passione letteraria scrisse in Germania le poesie Pasqua di Gea (1891) e 
altre, che pubblicò al suo rientro in Italia.. Sono pure di questo periodo il 
poemetto Pier Gudrò (1894), Elegie renane (1895), Zampogna 
(1901). Ma la poesia cedette presto il campo alla prosa, come narratore e 
saggista, e ancor più al teatro. 
Rientrato in 
Italia  nel 1892, si stabilì Roma dove, grazie a Luigi Capuana, strinse contatti 
con la cultura militante, collaborando con scritti critici alla rivista “Nuova 
antologia” e conducendo sul “Marzocco” e altre riviste una polemica 
antidannunziana, messa a fuoco nel saggio del 1893 Arte e coscienza di oggi. 
Nel 1894 sposò 
Antonietta Portulano, figlia di un socio del padre, dalla quale ebbe tre figli. 
Ma il dissesto finanziario del padre e la malattia mentale della moglie, lo 
costrinsero ad accettare a  Roma l’insegnamento di stilistica in un magistero 
femminile, dove rimase dal 1897 al 1922. Non avvertiva alcun entusiasmo per 
l’insegnamento. Gli scritti di quel periodo sono raccolti in Arte e Scienza 
(1908) e nel saggio L’umorismo (1908), che contiene alcuni fondamenti 
della poetica pirandelliana..   
Cominciò a 
scrivere romanzi e novelle, che apparvero a partire dal 1909 sul “Corriere della 
Sera”. Tra i romanzi troviamo L’esclusa (1901), Il fu Mattia Pascal 
(1904), I vecchi e giovani (1909), Giustino Roncella nato Boggiolo 
(1911), Quaderni di Serafino Gubbio operatore (1915), Uno, nessuno, 
centomila (1926). Ai romanzi si alternavano le raccolte di novelle: Amore 
senza amore (1894), Bianche e nere (1904),  La vita nuda 
(1911), La trappola (1915), La giara (1917), Berecche e la 
guerra (1919) e altre.   
La sua produzione 
teatrale ebbe una svolta quando Nino Martoglio  nel 1898 presentò l’atto unico
La morsa e poi una riduzione per il teatro della novella Lumie di 
Sicilia. Nel 1916-17, cedendo alle richieste dell’attore Angelo Musco, 
scrisse Pensaci Giacomino!, Liolà, Il berretto a sonagli, La giara e  
Così è se vi pare. 
L’impegno 
teatrale lo distolse dal programma novellistico che si era imposto. Pirandello 
voleva scrivere 365 novelle per riunirle tutte in un volume Novelle per un 
anno, ma le novelle non raggiunsero tale cifra. 
Nel 1925 assunse 
la direzione del Teatro d’arte di Roma e la inaugurò con uno spettacolo di massa
La sagra del Signore della nave. Nel 1929 venne nominato Accademico 
d’Italia e nel 1934 ottenne il Premio Nobel. 
Nella maturità 
produsse Il piacere dell’onestà (1917), Il gioco delle parti, La 
patente (1918), L’uomo, la bestia e la virtù (1919), Come prima, 
meglio di prima (1920),  Sei personaggi in cerca d’autore.(1921),  
Enrico IV (1922), L’imbecille, Vestire gli ignudi; L’uomo dal fiore in 
bocca (1923), Diana e la Tuda (1926), L’amica delle mogli 
(1927), Lazzaro (1929), Come tu mi vuoi, Questa sera si recita a 
soggetto (1930). L’ultimo dramma che la morte non gli permise di portare a 
termine fu  I giganti della montagna.   
Qualche critico 
mise in evidenza un aspetto approssimativo e grezzo del suo linguaggio. “Ma, a 
ben considerare, è il segno della frattura operata dallo scrittore in una 
tradizione… viziata da un amore esagerato per la bella forma. Del resto questi 
difetti nel linguaggio teatrale sono meno avvertibili e vengono posti in ombra 
dalla travolgente forza del messaggio umano che Pirandello ha saputo 
trasmettere. La sua influenza su tutto il teatro moderno fino al cosiddetto 
teatro dell’assurdo è innegabile, anche se bisogna riconoscere che spesso delle 
sue verità è stato colto più l’esterno che l’intimo: le forme esasperate della 
sua dialettica piuttosto che le ragioni profonde della sua visione del reale”.
    
FILATELIA 
AFRICA CENTRALE  
Anno 1977 (1887),  ITALIA  Anno1967  (974),  PALAU  Anno  2001  (BF 
135b). ROMANIA Anno 2005 (4942),  SVEZIA Anno 2005 (2475), USA Anno 2005 
(3703). 
_jpg.jpg) _jpg.jpg) _jpg.jpg) 
_jpg.jpg) _jpg.jpg)  
  
  
PISEMSKIJ 
ALEKSEI  FEOFILAKTONOVIC 
(Russia)   
Nato a Ramen’, 
Governatorato di Kotroma nel 1821. Morto a Mosca nel 1881. 
Esordì nel 1848 
col romanzo  Il mondo dei boiari sull’emancipazione della donna che, 
proibito dalla censura, fu pubblicato nel 1858.   
Nei romanzi che 
seguirono ritrasse i problemi morali e sociali del tempo: L’impiastro 
(1950),  Il fidanzato ricco (1951),  Mille anime (1958), efficace 
quadro delle condizioni della società russa prima dell’abolizione della servitù 
della gleba, considerato il suo capolavoro e tra le migliori opere narrative 
russe dell’Ottocento. 
Di rilievo il 
dramma Un amaro destino (1859; e i romanzi Mare agitato (1963) e
Piccoli borghesi (1877), descrizione della vita provinciale e contadina.
    
FILATELIA 
RUSSIA  Anno 
1996,  Busta postale 
   
PISHOURKA KHRISTO 
(Bulgaria) 
  Nato nel 1856. 
Morto nel 1956. 
  
FILATELIA 
BULGARIA  Anno 
1956  (862) 
 
                                                                                                                                        
 
PLA JOSEP 
(Spagna)   
Nato a 
Palafrugell nel 1897.. Morì nel 1981 
Brillante 
giornalista fu autore di  una vastissima produzione comprendente ricordi, 
testimonianze, diari, libri di viaggi.  È in corso la pubblicazione della sua 
opera in 30 volumi. 
Visse il 
giornalismo catalano sotto il regime franchista e fino al 1939 scrisse in 
catalano. Poi fu costretto a rinunciare alla sua lingua per lo spagnolo. Solo 
dopo il 1950 poté riprendere il suo originario mezzo espressivo.   
FILATELIA 
SPAGNA   Anno 
1994   (2893) 
     
PLACIDO VALDES 
(pseud. 
di Gabriel de la Conceptiòn)  
(Cuba)   
Nato il 18 marzo 
1789 a Matanzas e ivi morto il 28 giugno 1844. 
Figlio di una 
ballerina e di un parrucchiere ebbe una infanzia e una giovinezza poco piacevoli 
che lo portarono presto ad una morte crudele.   
Compiuti a stento 
gli studi elementari, fu costretto subito a lavorare come apprendista tipografo, 
poi artigiano, poi bottegaio.  Preso a benvolere da un certo Placido Puentes, 
volle portare il suo nome in segno di riconoscenza, in quanto si sentì da costui 
incitato verso le lettere. 
Si avvicinò 
subito alla grande poesia spagnola, uscendo dall’anonimato. Nel 1838 pubblicò 
una raccolta di liriche che ne rivelò il talento.   
La sua poesia è 
di carattere affettivo, rivolta ad aspetti quotidiani, tanto che talvolta cade 
nella cronaca. Pur non essendo la sua un’opera a carattere politico, i 
sentimenti sociali che fervevano in lui lo portarono ad implicarsi in una 
congiura e ad essere, pare ingiustamente, condannato e giustiziato mediante 
fucilazione dopo quattro mesi di carcere. 
In prigione 
scrisse la sue migliori poesie, raccolte poi nei volumi Poesie (1838), 
El veguero (1842), Il figlio della maledizione (1843). Una 
raccolta di Poesie complete uscì nel 1886.   
FILATELIA 
CUBA  Anno  1945  
(294)   
     
PLATH SYLVIA  
(USA)   Nata a Boston 27 
ottobre 1932. Morta a  Londra, 11 febbraio 1963. Conosciuta 
principalmente per le sue poesie, assieme ad Anne Sexton,  è stata l'autrice che 
più ha contribuito allo sviluppo del genere della poesia confessionale. Autrice 
di vari racconti e di un unico dramma teatrale a tre voci, per lunghi periodi 
della sua vita ha tenuto un diario, di cui sono state pubblicate le numerose 
parti sopravvissute. Il resto del  diario fu distrutto dall'ex-marito, il poeta 
inglese Ted Hughes.  Nata in un 
distretto di Boston da genitori immigrati tedeschi, Sylvia dimostrò un talento 
precoce, pubblicando la sua prima poesia all'età di otto anni. Continuò a 
cercare di pubblicare poesie e racconti su varie riviste americane, raggiungendo 
un successo marginale. Sylvia soffrì durante tutta la sua vita per una grave 
forma di depressione ricorrente tra periodi di intensa vitalità. Era entrata 
nello Smith College con una borsa di studio nel 1950, nel penultimo anno tentò 
di suicidarsi. In seguito 
descrisse la crisi che l'aveva colpita tra l'estate e l’inverno del 1953 nel suo 
romanzo semi-autobiografico, La campana di vetro (The Bell Jar). Al tentativo di 
suicidio seguì il ricovero in un istituto psichiatrico. Uscita dall'ospedale si 
laureò nel 1955. Ottenuta una borsa di studio per l'università di Cambridge, 
continuò a scrivere poesie, pubblicando a volte il suo lavoro sul giornale 
studentesco “Varsity”. A Cambridge 
conobbe il poeta inglese Ted Hughes. Si sposarono ed ebbero un figlio. Dal 1957 
al 1959 insegnò allo Smith College, poi a Boston dove Sylvia partecipò a dei 
seminari con Robert Lowell. I coniugi Hughes, dato che Sylvia era incinta, 
ritornarono in Gran Bretagna. Sylvia e Ted 
vissero per un breve periodo a Londra ed in seguito si stabilirono a North 
Tawton. Sylvia pubblicò 
la sua prima raccolta di poesie, The Colossus, in Inghilterra, nel 1960. 
Nel febbraio 1961 abortì; diverse poesie fanno riferimento a questo evento. Il 
matrimonio si incrinò e i due si separarono meno di due anni dopo la nascita 
della loro prima figlia.  Sylvia Plath 
ritornò a Londra con i figli. L'inverno tra il 1962 e il 1963 fu molto duro. 
Scrisse in questo periodo il romanzo La campana di vetro (The Bell Jar), 
pubblicato nel 1963 con lo pseudonimo di Victoria Lucas. L'11 febbraio 
1963,  era passato solo un mese dalla pubblicazione del romanzo, Sylvia si tolse 
la vita: col  gas, non prima di aver scritto l'ultima poesia intitolata 
"Orlo" ed aver preparato pane e burro e due tazze di latte per i suoi 
bambini. 
Opere:  Poesia - The Colossus (1960), Poppies in July 
(1962), Ariel (1965), Crossing the Water (1971), Winter Trees (1972), The 
Collected Poems (1981).  
Prosa  - Letters Home (1975) a cura di sua madre, 
Johnny Panic and the Bible of Dreams (1977) (l'edizione inglese contiene due 
storie che quella statunitense non possiede), The Journals of Sylvia Plath 
(1982), The Magic Mirror (1989), la sua tesi di laurea allo Smith College, 
The Unabridged Journals of Sylvia Plath, a cura di Karen V. Kukil (2000).
 
Libri per bambini - The Bed Book (1976), The 
It-Doesn't-Matter-Suit (1996), Collected Children's Stories (UK, 2001), Mrs. 
Cherry's Kitchen (2001).   
  
FILATELIA 
USA  Anno 2012 
   
PLATONOV 
ANDREJ PLATONOVIC 
(Russia) 
  
Nato a Voronez 
nel 1899. Morto a Mosca nel 1951.     
Laureatosi in 
ingegneria, lavorò  per qualche tempo in lavori di bonifica e di 
elettrificazione per poi dedicarsi alla letteratura verso la metà degli anni 
Venti, iniziando a scrivere racconti su varie riviste.  Gli argomenti da lui 
trattati erano spunti satirici contro la burocrazia e una attenzione particolare 
alla dignità dell’individuo, argomenti che gli procurarono violente critiche 
culminate anche, durante il periodo staliniano, con l’arresto e col confino.  
Tornato dall’esilio continuò a scrivere incontrando comunque ostacoli alla sua 
carriera di scrittore.     
Ultimamente la 
sua opera è stata rivista dalla critica e viene collocata ai vertici dell’arte  
. narrativa del ‘900. 
Scrisse romanzi e 
racconti: Le chiuse di Epifanio (1927), Il dubbioso Makar (1929),
L’uomo di stato (1929), A buon pro (1931), Il mare della 
giovinezza (1932), Racconti scelti (1958), Il mondo è bello e 
feroce (1965), Alla ricerca di una terra felice (1968), Lo sterro 
(1929-30), Mosca felice (1933-36)   
FILATELIA 
RUSSIA  
Anno1989    Busta postale 
       
PLAUTO Tito Maccio 
(Roma antica) 
  
Nato a Sarsina 
circa 250 a.C.-  Morto forse Roma 184 a.C. 
Sappiamo poco di 
Plauto e le notizie che possediamo sono poco 
attendibili: nato come attore di successo, avrebbe investito malamente il 
capitale in commercio, ricoprendosi di debiti e costringendosi a guadagnarsi da 
vivere in un mulino girando la macina. 
In questo periodo cominciò a comporre commedie, fra 
cui il Saturio (L’uomo satollo) e l’Addictus (Lo schiavo per debiti), 
che già dai titoli richiamano gl'infelici rovesci personali; e una terza, dal 
titolo sconosciuto, che, furono rappresentate con successo. 
Alieno della politica, ma non insensibile agli 
avvenimenti del tempo visse interamente della sua arte, praticata con 
instancabile fervore creativo: egli, scriveva per vivere, la sua scrittura era 
non più che mera professione. 
I codici, che contengono le commedie di Plauto, ci 
hanno tramandato il suo nome completo, Tito Maccio Plauto. Ma "Tito" e "Maccio" 
sembrano fittizi: "Maccio", infatti, deriverebbe dall'omonima maschera atellana; 
lo stesso termine "Plautus" può significare o "piedi piatti" oppure "orecchie 
lunghe e penzoloni". Molto probabilmente, quindi, si tratta di nomi d’arte. 
Alla sua morte, 
entrarono in circolazione tutta una serie di commedie a suo nome, molte delle 
quali rivelatesi in seguito dei falsi. Nel I sec. a.C., ne circolavano 
addirittura 130 titoli: evidentemente il nome di Plauto era una garanzia di 
successo che spingeva commediografi e capocomici a false attribuzioni. 
Un erudito dell’epoca, Marco Terenzio Varrone, le studiò (De comoedis 
Plautinis) e le suddivise in tre gruppi: 
-         
21 certamente plautine (dette appunto "Fabulae Varronianae"); 
-         
19 di attribuzione incerta; 
-         
tutte le altre considerate spurie. 
Opere: Nel De comoediis 
Plautinis, Varrone individuò ventuno commedie 
sicuramente autentiche: 1) Amphitruo; 2) Asinaria (Commedia degli asini); 
3) Aulularia (Commedia della pentola); 4) Captivi (I prigionieri); 5) Curculio; 
6) Càsina; 7) Cistellaria (Commedia della cassetta); 8) Epidicus; 9) Bàcchides; 
10) Mostellaria   (Commedia del fantasma);   11)    Menaechmi; 12) Miles 
gloriosus (il soldato fanfarone); 13) Mercator (il mercante); 14) Psèudolus; 15) 
Poenulus (L'uomo di Cartagine); 16) Persa (Il persiano); 17) Rudens (La gomena); 
18) Stichus; 19) Trinummus (Le tre monete); 20) Truculentus; 21) Vidularia 
(Commedia del bauletto; pervenuta in forma 
frammentaria). Esistono anche opere 
incerte tra cui: Commorientes, Colax, Gemini lenones, Condalium, Anus, 
Agroecus, Faerenatrix, Acharistio, Parasitus piger, Artemo, Frivolaria, 
Sitellitergus, Astraba.  
FILATELIA 
ITALIA, Anno 2010 
   
  
PLISNIER CHARLES 
(Belgio)   
Nato a Ghlin, 
Hainaut nel 1896, morto a Bruxelles nel 1952. 
Partecipò 
giovanissimo alla vita letteraria e politica del proprio paese, aderendo al 
partito comunista, da cui uscì nel 1928. 
Dedicatosi 
dapprima alla poesia, diede il meglio di sé  nei racconti e nelle novelle che 
testimoniano il suo spirito di rivolta contro la società contemporanea. Il 
successo ottenuto dalla raccolta di novelle Passaporti falsi (1937),, 
che, primo straniero, gli fece vincere il Premio Goncourt, portò alla notorietà 
anche il romanzo Sposarsi, pubblicato l’anno precedente.   
Seguirono i cicli
Delitti  (1939-1941), dura requisitoria contro un certo tipo di 
famiglia borghese, e Madri (1946-1950); le raccolte di novelle 
La matriochka (1949); il romanzo  La bellezza delle brutte (1951), 
forse la sua opera migliore, e Follie dolci (1952). (da Enc. 
Rizzoli-Larousse)   
FILATELIA 
BELGIO  Anno 
1957   (1013) 
  
  
PLOMLEY  FRANCIS 
ROY  
(Inghilterra)
 
  
Nato il  2° gennaio 1924 a Kingston upon Thames (Surrey). 
Morto il 28 maggio 1985 a Londra, 
Figlio di un farmacista, 
frequentò il College School  a  Wimbledon. Terminati 
gli studi 
ha lavorato prima come agente immobiliare, poi per un'agenzia di pubblicità di 
Londra e in seguito nel campo dell'editoria. Il 
suo scopo originario era quello di diventare un attore e recitò  in piccole 
parti in una serie di film. Nel 1936 divenne annunciatore e poi il produttore 
per la Broadcasting 
Company International (IBC). 
Lavorò alla  stazione di Parigi dell’IBC, Poste Parisien. Tra 
la metà del 1937 e la fine del 1939 si occupò della scrittura di testi e poi 
della produzione, viaggiando avanti e indietro tra le due stazioni IBC in 
Francia e gli uffici e studi della società a Londra. Fu anche presentatore di 
programmi di varietà della 
 Radio 
Normandia Calling, registrati 
dal vivo  nei teatri delle  località balneari del Regno Unito ottenendo alti 
indici di ascolto. [ 
Questa parte della sua 
carriera terminò bruscamente allo scoppio della Seconda guerra mondiale. 
Plomley e  sua  moglie 
rimasero a Parigi, da dove dovettero fuggire per  rientrare nel Regno Unito  
quando i tedeschi occuparono la Francia. 
Nel  1941, ideò per la 
Radio BBC la serie Desert Island Discs.  Nel 
gennaio 1942 fu trasmessa la prima  serie di otto programmi settimanali. Ogni 
spettacolo consisteva in un colloquio con una celebrità. Plomley ottenne grande 
successo, in parte dovuto  alla sua abilità come intervistatore e in parte alle 
sue meticolose ricerche sugli argomenti che trattava. 
  
La  carriera di  Plomley 
non si limitò solo  alla trasmissione di 
 Desert 
Island Discs. Si dedicò a sceneggiature 
varie per film. 
 Nel 1975  ottenne il 
premio OBE.  Dal 
1957 al 1959 è 
stato Presidente  dell'Associazione Scrittori per la Radio e Televisione, ed è 
stato votato BBC Radio Personality of the Year nel 1979. Ha pubblicato 16 opere 
teatrali e un romanzo.  
  
FILATELIA
 
 
INGHILTERRA Anno 2014
 
  
  
PLUNKETT JOSEPH 
(Irlanda) 
  Nato  a Dublino 
City,  il  21 November 1887 . Morto il 4 May 1916 a Kilmainham Gaol,Dublino. Nazionalista 
irlandese, poeta, giornalista, e uno dei leader della Pasqua del 1916. Nato in una 
famiglia benestante, non ebbe una infanzia felice a causa della tubercolosi 
contratta in giovane età. Una malattia che fu un peso per tutta la sua breve 
vita.. Ha trascorso parte della sua giovinezza nei climi più caldi del 
Mediterraneo e del Nord Africa. Ha studiato presso l'Università Cattolica School 
(CUS) e dai gesuiti presso il College Belvedere a Dublino e poi a Stonyhurst 
College, nel Lancashire, dove ha acquisito una certa conoscenza militare del 
Corpo di formazione degli Ufficiali. Studiò l’ 
Esperanto e fu uno dei fondatori della Lega Esperanto irlandese. Si unì alla 
Lega gaelica e iniziò a studiare con Thomas MacDonagh, con il quale strinse una 
lunga amicizia. I due erano entrambi poeti con un interesse per il teatro, ed 
entrambi erano primi membri del  comitato provvisorio dei Volontari irlandesi.. 
L’interesse di Plunkett per il nazionalismo irlandese si diffuse in tutta la sua 
famiglia, in particolare ai suoi fratelli più piccoli George e John, così come a 
suo padre, che permise che la sua proprietà in Kimmage, a sud di Dublino, fosse 
utilizzata come un campo di addestramento per i giovani che volevano sfuggire 
alla coscrizione in Inghilterra durante la prima guerra mondiale.  Plunkett fu uno 
dei membri originali del Comitato militare IRB, era responsabile per la 
pianificazione della crescita e fu in gran parte organizzatore della rivolta di 
Pasqua. Poco prima dell’insurrezione  armata,  fu ricoverato in ospedale per 
l’acuirsi del suo male. E dopo aver subito un intervento chirurgico alle 
tonsille fu al fianco dei compagni nei momenti tragici che seguirono alla 
rivolta.  Dopo l’esito 
negativo dell’insurrezione fu imprigionato e condannato a morte per 
fucilazione.  Poche ore prima di affrontare il plotone di esecuzione sposò in 
carcere Grazia Gifford.  Opera: Le poesie 
di Joseph Mary Plunkett sono state pubblicate postume dalla sorella del poeta, 
Geraldine. Il volume comprende due sezioni:   La prima, Occulta, avrebbe 
dovuto essere il  prossimo libro del poeta; la seconda sezione, Poesie 
precedenti e successive, incorpora selezioni dal primo libro di poesia di  
Plunkett Il cerchio e la spada (1911), che Geraldine Plunkett ritenne  
degne di pubblicazione e le poesie scritte dopo quelle in Occulta.    
FILATELIA 
IRLANDA  Anno 1966 
 
  
PLUZHNIK EVGENIY 
PAVLOVICH
(Ukraina)
 
Nato nel 1898. Morto nel 1936.
Poeta e scrittore ucraino.   FILATELIA UKRAINA  Anno  
2008, 
Busta postale.
 
 
   
PO CHÜ-I (BAJ  
JUYI) 
(Cina)   
Nacque nel 772 e 
morì nell’ 846. 
Dopo la 
conclusione degli studi fu funzionario di stato durante il declino della 
dinastia T’ang e rimase in carica nonostante le varie crisi politiche e le 
sventure del suo paese  di cui fu spettatore. 
Le sue opere sono 
scritte in modo semplice e facilmente comprensibile. Si dice che le leggesse ad 
una vecchia contadina e che riscrivesse le parti che la donna non riusciva a 
capire. La sua opera comprende memoriali, raccolte di saggi, lettere, una 
enciclopedia in trenta volumi. 
La parte più 
importante è però costituita da versi. Le sue poesie sono caratterizzate da 
semplicità e chiarezza e sono  a contenuto moralistico e talvolta politico. Fu 
molto noto tra la sua gente; si dice che alcuni suoi versi fossero persino 
scritti sui muri. Celebre è il Canto dell’eterno rimorso sul tragico 
amore dell’imperatore Hsuan-tsung e della favorita  UIang Kuei-fei e il Canto 
di p’i-p’a, storia di una donna bella e infelice.   
FILATELIA 
FORMOSA  Anno  
1967  (571) 
     
Podjavorinská 
Lyudmila 
(Slovacchia)   Nata a Upper Bzince il 26 aprile 
1872. Morta il 2 marzo 1951 a Novo Mesto nad Vahom. Autrice di romanzi, autrice di 
poemi epico lirici e  poetessa,. Nota come Podjavorinská Lyudmila,. 
Il suo vero nome era Lyudmila Riznerová. Nei suoi lavori usò numerosi 
pseudonimi: Bravo, Damasceno, L. Šeršelínová, L. Špirifangulínová, Ludek, 
Lyudmila, Lyudmila Ružodolská, Lyudmila Veselohorská, L. Vrzalovská, M. 
Ružodolský, Milko Ružodolský, Calendula, Fiordaliso, Podjavorinská, Sojka , la 
zia Lyudmila e altri.   Nata in una famiglia di insegnanti e 
trasferitasi nel 1910 a Novo Mesto nad Vahom, studiò a Bzince dove iniziò la sua carriera letteraria sotto la 
guida dello zio  Luigi Rizner, un pastore locale e dello scrittore John 
Pravoslav Leska. In 
seguito lavorò per breve tempo come funzionaria della Croce Rossa. I suoi primi lavori furono pubblicati  su un giornale di Pest e 
sulla   rivista “Patria e il mondo”   negli anni 1887-1888. In Slovacchia, dal 
1892, iniziò a pubblicare su quotidiani nazionali e     scrisse per i bambini 
sulle riviste “Zornička” e “Bambini”, inizialmente collaborando con poesie e in 
seguito anche con racconti Nelle sue opere mostra il destino amaro della gente 
comune, sondando in profondità l'animo umano e analizzando il lavoro rurale e la 
vita quotidiana delle famiglie. Inizialmente i temi trattò i temi  
con un certo distacco e con un pizzico di umorismo ma presto si occupò in modo 
più serio dei personaggi, analizzandone le varie situazioni e  introducendo un 
realismo più accentuato, sulle orme di altri autori come  Jane Smith Svetozar 
Vajansky. o Tajovský Joseph Gregor. Nel mondo della letteratura slovacca è 
considerata come la fondatrice della moderna letteratura slovacca per i bambini.
 Opere per adulti: La scimmia Padrino , 1892, I desideri incerti, 
(1892), Urti,( 1892), Protiva (1893), Strade diverse (1894), All' indomani (1895), Dalla vita 
Vesna, (1895), Ideal (1896), Fine  (1896), Per la felicità (1897),  Ondras (1897), News (1898), Duro Kotúlku Fako, 
(1899), - Sotto svietňom, (1899),  A poco a poco  (1900), Dopo 
che la palla, (1903), Al 
ballo, (1905), In schiavitù,(1905),  Deliri, l'emendamento 
(1906), Dove si è arrivati (1906), Due 
fratelli, felicità e infelicità agente  (1909), Donna, (1910), Slave (1914), 
Prelude (1915), Ballate, (1930),  Maria Maddalena, (1937), Canzoni 
di solitudine,  (1942), Ballate e leggende, (1946). 
Opere per bambini: Cottage slovacca,(1908),  Ploughman, 
(1909), Shaddai, (1909),  Slovak, versi  per i 
bambini piccoli, (1921), Zajko Boyko, (1930), Versi 
per i più piccoli  (1930), Vaso di miele (1930, Magic skielka, 
(1931),  L'Agnello di Dio (1932), Lark  (1939), Campane  (1942),Chin
(1943), Pannocchie  (1947).
    
FILATELIA 
CECOSLOVACCHIA Anno 
1972  (1127) 
      
POE EDGAR ALLAN   
(U.S.A.)   
Figlio di due 
attori girovaghi, il padre Davide di origine irlandese, e la madre Elisabeth 
Arnold di origine inglese, Poe nacque a Boston il 19 gennaio  del 1809.
  
Rimasto orfano 
all’età di due anni, il padre alcolizzato sparì senza lasciar tracce e la madre 
morì all’età di 24 anni di mal sottile, fu adottato da un ricco mercante di 
Richmond, il signor Allan di cui assunse il nome e ricevette una educazione che 
proseguì in Inghilterra dopo il trasferimento dei genitori adottivi avvenuto nel 
1815. 
Rientrato in 
patria, frequentò la scuola Clarke e si iscrisse poi all’università di Virginia 
dalla quale venne allontanato nel 1826 per indisciplina. Fu per Poe l’inizio di 
un periodo di dissolutezza durante il quale si diede all’alcool, al gioco, 
manifestando una instabilità di carattere che sarà la costante della sua vita e 
le cui cause sono da ricercarsi in una carenza di affetti e in una invincibile 
solitudine 
Nel marzo del 
1827, anno in cui pubblicò un volume di poesie dal titolo Tamerlano e altre 
poesie, abbandonò la casa adottiva, si arruolò nell’esercito ed entrò 
nell’Accademia di West Point,  ma, insofferente della vita rigida che doveva 
condurre, fu allontanato dopo tre anni per indisciplina. Trasferitosi dapprima a 
New York e poi a Baltimora presso la sorella del padre, Maria Clemm (che fu per 
lui una seconda  madre)  vinse cento dollari messi in palio dal “Baltimore 
Saturday Visitor” con il romanzo Manoscritto trovato in una bottiglia 
(1833). Il successo gli procurò nel 1835 la direzione del “Southern Literary 
Messenger” la cui tiratura, grazie al suo impegno di scrittore, salì da 700 a 
15.000 copie.  Fu in quel periodo di una attività frenetica e neppure il 
matrimonio con la cugina Virginia Clemm, di quattordici anni,  valse a dargli un 
equilibrio e ad allontanarlo dal vizio del bere. 
Nel 1837 lasciò 
la direzione del giornale e si trasferì a Filadelfia per lavorare al 
“Gentleman’s Magazine”. Cominciarono intanto ad apparire su diverse riviste i 
suoi ‘racconti del terrore', Berenice (1835), Ligeia (1835),  
La rovina della casa degli Usher (1839), Il cuore rivelatore (1842),
La maschera della morte rossa (1942), Il gatto nero (1843), Il 
pozzo e il pendolo (1843),  La verità sul caso del signor Valdemar 
(1845) e altri. Pubblicò pure il suo unico romanzo Le avventure di Gordon Pym 
(1837-38) nel quale sono presenti tutti i temi della sua narrativa: la paura 
della morte, il fascino del mare, il senso del mistero, l’ignoto dell’Antartide. 
In seguito i suoi racconti furono raccolti in volumi dai titoli significativi 
che ne contraddistinguono il contenuto: I racconti del terrore, I racconti 
dell’incubo, I racconti del mistero, I racconti dell’impossibile, I racconti del 
grottesco e dell’arabesco. 
Rotti i rapporti 
con il “Gentleman’s Magazine”, dopo un periodo di miseria, scrisse per il 
“Graham’s Magazine”, la cui tiratura in due anni passò dalle 5000 alle 40.000 
tirature. Spirito inquieto, lasciò il giornale ed ebbe a soffrire un periodo 
tragico e travagliato: la moglie gravemente colpita dalla tisi, lui ammalato, 
sempre più dedito all’alcool. A questo periodo risalgono alcuni racconti tra i 
più noti: Il delitto di Rue Morgue (1841), Il mistero di Marie Roget 
(1842), La lettera rubata (1845). 
Poe si applicò 
sia nel ricostruire enigmi che affascinavano l’opinione pubblica come il caso di 
Marie Roget, sia nel creare perfetti meccanismi che il suo personaggio Dupin 
metteva in atto e che furono di modello per molti scrittori di gialli. La sua 
capacità di esperto crittografo toccò il culmine nel lungo racconto Lo 
scarabeo d’oro (1843), considerato uno dei suoi capolavori. 
Nel 1845 si 
trasferì a New York e sull’”Evening Mirror” pubblicò la lirica Il corvo 
che gli procurò un tale successo da poter comprare il “Broadway Journal”, che 
cedette un anno dopo per difficoltà finanziarie. Nel 1847 la moglie Virginia 
morì e lo scrittore si dette a una vita frenetica costellata di viaggi, di 
amicizie femminili, di attacchi di delirium tremens. Continuò comunque, a 
pubblicare bellissime liriche. Nel 1848 pubblicò Eureka, un poema in 
prosa.   
Dopo un ultimo 
soggiorno a Richmond, mentre si apprestava a passare a nuove nozze con la ricca 
Elmira Royster Shelton, fu trovato una sera in gravi condizioni davanti ad una 
taverna. Portato all’ospedale morì il 3 ottobre 1849.   
Poe è a buon 
diritto considerato come uno dei massimi rappresentanti della letteratura 
mondiale e americana.   
FILATELIA 
BULGARIA Anno 
2009 (Mic.4883), UNGHERIA  Anno 1948 (85  PA.), NICARAGUA  Anno 1972  (760),
MONACO Anno 2009  (Mic.2933),  SAN MARINO Anno 2009, USA Anno 1949  (537), 
2009 (Mic. 4471)    
  _jpg.jpg) _jpg.jpg) _jpg.jpg) _jpg.jpg) 
_jpg.jpg)     
  
POGODIN 
NIKOLAI FYODOROVICH 
(Russia) 
  
Nato il 16 
novembre del 1900 a Gundorovskaya Stantsiyra. Morto a Mosca il 19 settembre del 
1962. 
Di famiglia 
contadina, ricevette una educazione elementare e a 14 anni iniziò a lavorare, 
impegnandosi in diverse attività, garzone in un negozio di abbigliamento poi in 
un negozio di macchine, venditore di giornali. 
Cominciò a 
scrivere verso i venti anni inviando corrispondenze ai  quotidiani "Molot" e "Pravda".
  
Un punto di svolta nella sua vita fu determinato dalla visita 
di un cantiere di Stalingrado in cui venivano costruiti trattori. Dopo la visita 
alla fabbrica, si sentì spinto a scrivere opere drammatiche sulla 
industrializzazione.   
La sua prima 
opera teatrale fu What he saw and felt there, 
Pogodin said, turned him once and for all into a dramatic writer. Pensò di 
scrivere opere sulla industrializzazione comincio con la stesura di un drammaTempo 
(1929), scritta in soli sette giorni. 
Preparò poi per 
il Teatro di Stato di Mosca un secondo dramma Impertinenza che però non 
venne rappresentato.  Seguirono Poema di una accetta (1930) che si svolge 
in una fabbrica dove viene creata un’anti ruggine, Il mio amico (1932)  
sulla costruzione di una fabbrica,  Dopo la palla (1934) sugli abitanti 
di un Kollkhoz, Gli aristocratici (1934), che ottenne un vasto successo, 
imperniata sul tema assai diffuso in quegli anni del “ravvedimento politico” e 
sulla riabilitazione dei criminali in campi di lavoro    
Scrisse  una 
trilogia  su Lenin e il giovane governo sovietico: L'uomo con un fucile 
(1937); Le campane del  Cremlino (1940 ),  e La terza  patetica 
(1958). Per questa trilogia ricevette il Premio Lenin.   
Tra il 1951 e il 1960 Pogodin fu redattore capo della 
rivista “Teatro” e responsabile per la pubblicazione nel 1954 di Gli ospiti 
di Leonid Zorin, una delle prime opere del post-Stalin.   
Fu anche autore 
prolifico in diversi generi letterari. Scrisse libretti per opere, La 
Gioconda (1939), drammi psicologici  Un sonetto del Petrarca (1957),
Rapsodia azzurra (1961). 
Al termine della carriera letteraria 
si dedicò ad opere in cui poteva inserire accenni alla morale, all’esame dei 
valori della gioventù sovietica quali Il piccolo studente (1958) e il 
romanzo Collana d’ambra (1960). 
Per il 
coronamento della sua carriera gli venne assegnato per due volte l’Ordine di 
Lenin.   
FILATELIA 
URSS Anno1971  (Mic. 
3940),  RUSSIA  Anno 1999   
 _jpg.jpg)    
  
Pogorelsky Antoniy
(Russia)
 
Nato nel 1789 e morto nel 1836.  
Il Conte Alexey Perovsky (nome d’arte 
Anton Pogorelsky) è stato un figlio illegittimo del Conte Alexey Razumovsky, 
fratello del conte Vasili Perovsky. 
Fu l'autore del un  romanzo Il  popolo sotterraneo ben noto ai bambini russi,
    
FILATELIA 
USSR , 1984, (Busta postale) 
   
 
 
POHL FREDERICK 
(U.S.A.)
  
Autore di libri di fantascienza, iniziò la carriera letteraria scrivendo storie 
di FS per la Astonishing Stories e Super Science Stories, ottenendo subito un 
vasto successo tra il pubblico e i critici, un preludio che fu premiato durante 
la sua carriera con i Premi più prestigiosi in campo fantascientifico.
Adolescente 
frequentò la prestigiosa
Bronx High School of 
Science, dove conobbe il collega scrittore
Isaac Asimov, 
la cui amicizia durò tutta la vita. Tuttavia era il periodo della
Grande Depressione 
e Pohl dovette abbandonare la scuola a quattordici anni per trovarsi un lavoro. 
A sedici anni si unì alla
Young Communist League, 
un'organizzazione che si opponeva al razzismo e al fascismo europeo, ma, secondo 
alcuni, ne fu espulso perché i membri anziani del partito pensavano che il 
fandom di 
fantascienza di cui si occupava corrompesse la gioventù. La versione di Pohl è 
che dopo il patto tra Stalin e Hitler nel 1939 la Lega cambiò linea politica e 
lui decise di uscirne. 
Pohl si sposò 5 
volte, e una delle sue mogli, la terza,
Judith Merril, 
fu una importante figura nel mondo della fantascienza. Fu amico di
C.M. Kornbluth, 
col quale collaborò alla stesura di diversi racconti e alcuni romanzi, 
Viaggiò a lungo attraverso gli Stati Uniti, l’Europa e l’Asia per tenere 
conferenze.
Tra le sue numerose opere (Il tunnel sotto il mondo, Uomo più,  Il pianeta 
Jem, Il mondo alla fine dei tempi, Outnumbering the Dead, Ferma a Slowyear, Le 
voci dei cieli, O Pioneer, L'assedio dell’eternità) emerge il romanzo I 
mercanti dello spazio scritto in collaborazione con C.M.Kornbluth. 
È autore, tra l'altro, di opere non-fiction come Angry: La nostra Terra,  
in cui si occupa di problemi ambientali, (scritto in collaborazione con Isaac 
Asimov), e di Chasing Science.
OPERA:  I 
mercanti dello spazio. 
Scritto assieme a Kornbluth nel 1953. (Pohl, da solo, dopo la morte di Kornbluth, 
scrisse nel 1984 un seguito The Merchants' War))
Mitchell Courtenay è un pubblicitario della Fowler Schoken Association a cui è 
assegnato il più importante progetto: commercializzare il pianeta Venere. Il suo 
compito è di convincere, con le armi della pubblicità e della comunicazione, 
l'intera umanità sulla bontà della conquista del pianeta. Con il conferimento di 
quest'incarico, pero, per Courtenay cominciano i guai. Sullo sfondo della lotta 
fra i vari poteri, palesi e occulti, che dominano la società, il nostro eroe 
dovrà misurarsi con la principale compagnia pubblicitaria concorrente, con un 
suo rivale alla Fowler Schoken Association e con gli "Indietristi", una sorta di 
setta segreta che predica un ritorno dell'umanità a valori e principi del 
passato. In un crescendo di avvenimenti, Courtenay si ritroverà a passare da 
alto papavero di una multinazionale a semplice consumatore, sperimentando sulla 
propria pelle i messaggi propagandistici a cui sono sottoposti tutti i cittadini 
e che lui stesso ha contribuito a creare
 
FILATELIA
CORA DEL NORD  Anno 1980 (Mic. 2005), SAN MARINO  Anno 1998  Fogl.
   
   
Pol Miquel Martí 
(Spagna)
 Nato 
il 19 marzo 1929. Morto l’11 novembre del 2003 . Miquel Martí  Pol è stato uno dei 
più popolari poeti catalani del 20 ° secolo.  Di umili origini e ha dovuto 
smettere di studiare a 14 anni, per iniziare a lavorare in una fabbrica.. 
Tuttavia, ha iniziato a pubblicare poesia nel 1954. Nel 1970 gli è stata 
diagnosticata la sclerosi multipla.. 
Nonostante la sua malattia, ha continuato a pubblicare poesie di alta qualità.. 
La sua poesia divenne molto popolare in Catalogna .  Opere: Paraules 1954, 
Vint-i-set tres poèmes en temps..
1972. . L'arrel ho l'Escorca.
1975. . 
El llarg viatge. 1976.
. Amb vidres a la cantava.
1977. . 
Estimada Marta. 1978.
. Suite de Parlavà.
1991.    
FILATELIA 
ANDORRA  Anno  2011 
     
POLATSKI (POLOTSK) SIMON (SAMUEL PETROWSKI-SITNIANOVIZ) 
(BIELORUSSIA) 
  
Nato nel 1629. Morto nel 1680. 
Considerato il fondatore della poesia moderna russa, apparteneva ad una delle 
più ricche famiglie mercantili di Polatsk. 
Dal 1643 studiò teologia a Kiev in un collegio greco.ortodosso. Nel 1650 circa 
entrò nell’Accademia dei Gesuiti di Vilnia, dove dovette seguire la linea 
greco-romana. 
Scrisse due “poesie svedesi” in onore  di Carlo X , “Il re passa in rassegna i 
suoi ufficiali” e “La disperazione del re svedese” (1567). 
Quando scoppiò la guerra contro la Russia, Polatski ritornò nella sua città 
natale e si riconvertì all’ortodossia. Nel 1656 e nel 1660 organizzò solenni 
riunioni in favore dello zar Alexei Mikhailovich, e nel 1664 si trasferì a Mosca 
dove divenne uno dei principali ideologi dell’unificazione di tutte le terre 
ortodosse sotto il controllo della Russia e insegnante di latino e polacco 
presso la polizia segreta russa, 
Nel 1667 ebbe l’incarico di insegnante dei figli dello zar.  
In Russia cominciò a scrivere numerose poesie e si occupò di teatro. 
Nel 1678 organizzò il primo ufficio stampa al Cremlino e nel 1680 creò un 
progetto per la fondazione della prima scuola russa, l’Accademia di 
slavo-greco-latino. 
Polatski è una delle principali figure della letteratura russa del 17° secolo. 
  
FILATELIA 
BIELORUSSIA  Anno 1995   (109) 
   
  
  
POLEVOY BORIS NIKOLAEVICH (pseud. di B. N. 
Kampov) 
(Russia) 
                
  
Nato a Mosca nel 
1908. Morto nel 1981. 
Figlio di un 
medico ebreo, si laureò presso l’Istituto tecnico industriale di Tver. Lavorò 
inizialmente come tecnico presso una fabbrica tessile di Kalini. Sotto lo 
pseudonimo di Polevoy cominciò a collaborare con diversi giornali, con articoli 
propagandistici.   I suoi numerosi interventi 
giornalistici, pubblicati  nei giornali più influenti dell'URSS,  non solo hanno 
simboleggiato la propaganda sovietica ma hanno influenzato il comportamento 
sovietico.   È forse il più noto giornalista che 
ha segnalato sulla Pravda le  atrocità ad Auschwitz dopo la liberazione.
  Una delle sue opere più note, 
Storia di un uomo reale, fu pubblicata nel 1952  in inglese e ristampata nel 
1970. Fu membro del Partito comunista dell’Unione sovietica dal 1940 fino alla 
morte. La sua popolarità con i lettori 
sovietici, basata su raccolte di racconti e romanzi, non diminuì mai.     
FILATELIA BULGARIA Anno 1977 (2319,
Autografi degli scrittori presenti alla 
Conferenza di Sofia), RUSSIA Anno 2005 Busta postale, URSS 1987 
Busta postale.    
 
  
  
POLEZAEV 
ALEKSANDR IVANOVIC 
(Russia)   
Nato a Ruzaevka, 
governatorato di Penza, nel 1804. Morto a Mosca nel 1838. 
Caduto in 
disgrazia a causa del poemetto autobiografico Saska (1825), che per il 
contenuto sociale venne accolto sfavorevolmente dalla zar  Nicola I, fu 
arruolato come soldato semplice nel 1926 e inviato nel Caucaso (1829-1833). 
Poeta originale e 
profondo, fu  autore di raccolte liriche e di poemi pervasi da una profonda 
umanità e solitudine: Il canto di un irochese prigioniero (1928), 
Indignazione (1934).   
FILATELIA 
RUSSIA  
Cartolina postale. 
   
POLIANOV, DIMITR (Pseud. 
DI DIMITR IVANOV POPOV) 
(Bulgaria)    Nato il 4 
dicembre 1876, in Karnobat. Morto il 25 Settembre 1953, a Sofia.    Nel 1892, 
Polianov aderì ad  una delle prime organizzazioni sociali democratiche in 
Bulgaria.  Ha cominciato a pubblicare nel 1894.  Le sue poesie rivoluzionarie 
Idolo Deposto e La nascita di una proletaria lo fecero conoscere nel 
mondo letterario del movimento proletario bulgaro.   Polianov ha 
scritto la collezione Drops Sea (1907) in cui difese gli ideali 
rivoluzionari e denunciò la borghesia in articoli di giornale e con poesie 
raccolte in Versi di ferro (1921).  Ha inoltre curato i giornali 
comunisti bulgari politici e letterari “Chervensmiakh” (1920-23) e “Nakovalnia” 
(1925-1933).  La sua poesia è 
presente in collezioni quali la Colomba bianca (1951), dove celebra la 
pace, l'amicizia bulgaro-sovietica e la vittoria dei lavoratori.   Nel 1950  a 
Polianov è stato assegnato il Premio Dimitrov. Opere:  
Subrani suchineniia, voll.  6.  1960-61.  In traduz. russa:  Antologiia 
bolgarskoi Poezi,  1956.    
FILATELIA 
BULGARIA   Anno 1976  (2263) 
   
POLISCHUK  VALERIAN 
  LVOVICH
(Ukraina)
 
Nato nel1897. Morto nel 1937.
Poeta e scrittore ukraino
 
FILATELIA 
UKRAINA  Anno 2007, Busta postale.   
   
POLO MARCO 
(Italia)   
Nato a Venezia nel 1254, 
appartiene ad una nobile famiglia di origine probabilmente dalmata, dedita al 
commercio, con botteghe e fondaci in Venezia e in altri porti del Mediterraneo e 
anche nel Mar Nero. Suo padre Niccolò e suo zio Matteo, per ampliare la loro 
zona commerciale, si erano spinti fino a Cambalig (Pechino) dove erano stati 
ricevuti dal conquistatore mongolo Kublai Khan. Dopo quindici anni di permanenza 
in Cina, al loro ritorno a Venezia avevano riabbracciato Marco, il figlio di 
Niccolò, allora quindicenne,  Le ricchezze vedute in Cina, l’incitamento di 
Kublai  a continuare i rapporti commerciali, spinsero i due fratelli a partire 
per un nuovo viaggio nel 1271, stavolta in compagnia di Marco. La carovana dei 
Polo penetrò nell Asia dalla costa del Mare di Levante, attraversò l’Anatolia, 
l’Armenia, la Persia, lungo un itinerario che nessun europeo aveva mai percorso. 
Toccarono le pianure della Boccaria, i Monti del Corassan, gli altipiani del 
Pamir, la catena dello Tien-Scian, i deserti del Sinchiang e del Gobi, finché 
non arrivarono a  Cambalig dove furono accolti alla corte imperiale di Kublai.
 
L’accoglienza dell’imperatore 
fu fastosa anche perché Kublai aveva compreso che i rapporti tra occidente e 
Oriente sarebbero stati proficui per la Cina. Per di più il sovrano si affezionò 
al giovane Polo, il quale divenne un suo consigliere e poté seguirlo nei viaggi 
in varie parti dell’impero, consentendogli di vedere  e di conoscere la vita e 
la cultura di quelle popolazioni. Marco ebbe importanti incarichi: fu preposto 
al governo di province, ebbe incarichi ispettivi, fu ambasciatore in Birmania e 
in India.  Dopo diciassette anni di permanenza in Cina, la nostalgia della 
laguna prevalse sui suoi impegni orientali, tanto da spingerlo a riprendere la 
via del ritorno in una occasione  particolare: quando dovette accompagnare una 
principessa cinese destinata sposa al  al sovrano di Persia.   
La carovana partì per nave, 
facendo un lungo periplo che la portò  a costeggiare le coste della Cina, 
dell’Indocina, della Malesia, di Sumatra, dell’India, dell’Iran. 
Nel 1295 Polo rivide Venezia 
di cui seguì le vicende politiche nella lotta contro la rivale Genova. Dopo la 
battaglia di Curzola (secondo altri durante uno scontro di galee che nel Mar di 
Levante gareggiavano per accaparrarsi i mercati e i commerci migliori) lo 
ritroviamo prigioniero dei Genovesi, in una cella dove già si trovava 
Rustichello da Pisa, un modesto letterato, al quale racconta le sue esperienze 
in Cina.   
Costui scrive le avventure 
raccontate in ‘volgare gallico’, la lingua d’oil allora molto nota. Nascono 
così  Le Meraviglie del mondo, comunemente note col nome di Il 
milione, sembra fosse questo il nomignolo dato a Marco Polo. 
Il libro ha subito una 
immensa fortuna tanto da essere tradotto in molte lingue, anche in latino. Oggi 
esistono oltre 200 codici i quali riportano molte varianti. Con l’avvento della 
stampa si cominciarono a fare del libro edizioni in molte altre lingue. 
 Dall’opera emerge come Polo 
fosse un osservatore acuto, la cui mente in quei venticinque anni di permanenza 
in Cina immagazzinò una enorme quantità di notizie, di dati  e di fatti che 
sollecitarono altri visitatori e missionari, spinti verso quei luoghi con scopi 
di propaganda religiosa, e mercanti attirati dalle enormi ricchezze che Polo 
aveva descritto. Molti viaggiatori seguirono gli itinerari terrestri percorsi 
 dai Polo, dando vita a quella ‘strada della seta’ che ebbe larga fortuna nel 
Medioevo: altri seguirono le rotte marittime. L’opera contribuì anche alle 
scoperte geografiche. Basti pensare che dopo il dono di una copia del Milione 
a Enrico il Navigatore, i portoghesi sotto la guida di Vasco de Gama 
intrapresero  la circumnavigazione dell’Africa intera per raggiunger la Cina. 
Probabilmente anche Colombo conobbe il Milione e fu uno dei tanti motivi 
che indusse i sovrani di Spagna a fornirlo di caravelle per raggiungere il 
mitico Catai e le sue ricchezze. 
Ma, indipendentemente da 
queste conseguenze, che Marco Polo non poteva prevedere, il viaggiatore 
veneziano fu venerato da cinesi e giapponesi per aver rivelato al popolo intero 
la loro cultura e civiltà, e rimane uno dei maggiori viaggiatori di tutti i 
tempi.   
IL LIBRO Il Milione  o Le 
meraviglie del mondo  Il titolo completo secondo la tradizione è Il libro 
di Messer Marco Polo cittadino di Venezia, detto Milione, dove si raccontano le 
meraviglie del mondo. Vi si narrano le avventure dell’esploratore mercante 
che fra ambascerie, commerci, governatorati e incarichi vari, visse alla corte 
del grande imperatore cinese Kublai Khan e poté conoscere terre e costumi delle 
favolose regioni del Catai e del Cipango. Il libro è stato composto a Genova, da 
Rustichello da Pisa, compagno di prigionia, un modesto letterato che nel 1271 
aveva scritto il romanzo Meliadus. Il testo fu per secoli trasformato e 
deformato da varie edizioni in italiano, francese, latino, finché, in epoca 
moderna, non venne rivisitato e ricostruito  da Luigi Foscolo Benedetto, secondo 
una riedizione integrale in francese e poi divulgato in una nuova edizione 
italiana.   
 È la rievocazione fatta da 
Marco Polo al suo rientro a Venezia delle ricchissime e  allora misteriose 
regioni orientali, un racconto espresso con un tono di meraviglia. Famose sono 
le pagine sul Veglio della Montagna (una leggenda che ha tracce medievali), 
sulla vita e sulle varie residenze fastose dell’imperatore Kublai. 
Polo ricorda anche epiche 
battaglie come quella tra il re Alau Halagu, Khan di Persia, e il re Berke Khan 
dell’Orda d’Oro, dove con rara efficacia è resa la lotta sanguinosa per la 
conquista di territori e di gloria.  Il Milione è anche un importante 
documento storico per il lavoro svolto da un ‘occidentale’ in un ambiente del 
tutto diverso dove ricoprì funzioni di governatore, applicando la saggezza 
occidentale ad usi e costumi orientali. 
 Stupende le descrizioni di 
terre nuove, visitate durante molteplici viaggi in compagnia dell’imperatore, 
attraverso lande sconfinate, a contatto con genti e popolazioni sconosciute 
talvolta anche agli orientali stessi che le avevano relegate in dicerie e favole 
antiche. 
Altrettanto importanti le 
descrizioni di piante sconosciute come le spezie, il pepe, il gengiavo o 
l’abbondanza di minerali come il carbon fossile del Catai, le pietre preziose e 
il petrolio dell’Armenia. 
 Splendide pure le 
descrizioni di palazzi meravigliosi in cui l’oro era profuso a piene mani; le 
folle prostrate davanti all’imperatore, ai potenti, davanti ai templi e agli 
idoli; schiere armate in marcia o in piena battaglia, costumi, linguaggi, 
sentimenti mai noti alla pur antichissima civiltà mediterranea. 
Con il Milione Marco 
Polo diede all’Italia un’opera epica che questa ancora non aveva nel suo 
patrimonio letterario e che le mancava nel confronti con la letteratura 
cavalleresca di altri popoli.   
FILATELIA 
CECOSLOVACCHIA Anno  1994 
(2 valori),  CROAZIA Anno 1995 (314),   ITALIA Anno 1954 (740/1), 
1995 (2239),   MACEDONIA Anno 2004 (327),  MONACO 2004 (2464),
SAN MARINO 1986, VATICANO 1996  (5valori)     
POLOTZKIJ 
SAMUIL EMEL’JANOVIC PETROVSKIJ  detto Simeon 
(Russia)   
Nato in 
Bielorussia nel 1639. Morto a Mosca nel 1680. 
Fu precettore dei 
figli dello zar Alessio Michailovicc  ed ebbe una parte considerevole  
nell’evoluzione intellettuale e religiosa della Russia, contribuendo 
all’introduzione della cultura occidentale. 
 Scrisse opere 
teologiche La corona della fede cattolica, opere polemiche Il bastone 
del governo (1668) e traduzioni. 
Nella sua qualità 
di poeta di corte compose poesie di occasione, raccolte in Il giardino 
multicolore (1678) e commedie di carattere didattico Nabucodonosor, Il 
fanciullo prodigio, rappresentate a corte e nelle scuole.     
FILATELIA 
BIELORUSSIA  Anno 
1995   (109)   
  
  
POMBO RAFAEL 
(Colombia) 
  
Nato a Buga nel 1833 e morto a Bogotà nel 1912.
  
Studia  ingegneria e si dedicò in seguito alla politica.  Fu membro del 
Parlamento colombiano.   
Sensibile all’influsso dei poeti romantici europei, coltivò generi lirici con 
musicalità e ricchezza di immagini. Venne considerato uno dei più grandi poeti e 
narratori del romanticismo ispano americano. Tra i temi della sua poesia, 
presenti in Ora di tenebra e Preludio di primavera, emerse l’amore 
per la natura, la solitudine, la disperazione. Nel 1816/17 a Bogotà venne 
stampata la sua opera omnia in Poesie complete e Traduzioni poetiche 
(1917) 
La popolarità gli derivò dalle opere antologiche e dalla letteratura rivolta ai 
giovani, in particolar modo dai Racconti illustrati e racconti morali per 
bambini (1854), racconti in rima che hanno come personaggi Simon el Bobito,  
Donna Panfaga, Renacuaio paseador, Stufato e il suo gatto, Pastorcita, La povera 
vecchia, Il bambino e la farfalla. 
Pombo si affidò ai ricordi della sua infanzia per ricrearli e ricordarli ai 
ragazzi, per cui in essi è tuttora vivo il senso del passato che emerge dai suoi 
personaggi, in particolar modo Rin Rin, i vestiti della  Povera vecchia  e in 
particolar modo la Pastorella. 
  
FILATELIA 
BRASILE Anno   1994  (2208),  COLOMBIA Anno  1980 
  (658/60 P.A.), 2012 (1690) 
   
  
Pompeia d'Avila Raul
(Brasile)
   
Giornalista, 
narratore, editorialista, Era  figlio di un avvocato, si  distinse subito negli studi.
  Nel 1879, quando ancora  si trovava 
al collegio Pedro II, scrisse il primo libro, Una tragedia in Amazonia 
(1880).   Nel 1881 iniziò il corso di 
diritto in Sao Paulo ed entrò in  contatto l'ambiente letterario e il riformista 
del tempo. Anche in Sao Paulo pubblicò sul “Jornal do Commercio”, Canzoni 
senza metri, poesie in prosa, parte delle quali furono raccolte in volume in 
una edizione postuma. Inoltre, sul “Gazette”, 
pubblicò il romanzo I Gioielli della Corona.  
Tornato a Rio de Janeiro nel 1885, si dedicò al 
giornalismo, scrivendo articoli di cronaca, storie e partecipando alla vita 
bohemien degli intellettuali. Nei momenti di calma 
pose mano alla sua opera migliore  L'Ateneo, romanzo 
semi-autobiografico.  pubblicato nel 1888. 
Nel 1889, dopo la 
proclamazione della repubblica, fu nominato professore di Mitologia presso la 
scuola di Belle Arti e subito dopo ebbe la nomina a direttore delle Belle Arti e 
della Biblioteca Nazionale. Continuò la sua attività in campo giornalistico 
contrapponendo le sue idee quelle di Sparrow Wells  e di Billac con il  quale 
ebbe un duello Sembra che, accusato da questi di 
essere un omosessuale, si tolse la vita. Opere: Una tragedia in Arizona, romanzo (1880); Il gioiello nella 
corona, romanzo (1882); i Canzoni senza metro, poesie in prosa 
(1883), L'Ateneo, del romanticismo (1888).   L’opera 
omnia di Raul Pompei fu pubblicata in 10 voll. nel 1981-1984.     
FILATELIA BRASILE  Anno 1988 
 (1888) 
     
PONCE DE LEON LUIS 
(Spagna) 
  
Nato nel 1527. Morto nel 1521 
Poeta e monaco agostiniano, Fray Luis 
ricoprì la cattedra di teologia all’Università di Salamanca. Tradusse 
dall’ebraico il Cantico dei Cantici e il Libro di Giobbe. Le sue 
dispute teologiche con i Domenicani e le  traduzioni gli costarono quattro anni 
di carcere comminatigli dall'Inquisizione..
 
Della sua squisita poesia lirica, rafforzata dalla conoscenza degli umanisti, 
degli autori classici e dalla letteratura ebraica sono rimaste solo il 23 
poesie.  
I suoi scritti non furono pubblicati fino al 1631.  
Le opere in prosa comprendono I numeri di Cristo (1583, 
ripubblicato col titolo I nomi di Cristo nel  1926) e La 
perfecta casada [La moglie perfetta] (1583).    
FILATELIASPAGNA  Anno  1991,   (2724)
 
 
  
  
PONGE  FRANCIS   
(Francia)   
Nato a Montpellier il 7 marzo 
del 1899 in una famiglia protestante originaria di Nimes.   
Trascorse l’infanzia tra 
Avignone e Caen. Nel 1909 entrò nel liceo e nel 1917 si iscrisse alla Sorbona, 
alla Facoltà di diritto, ma vi restò per poco tempo in quanto venne richiamato 
sotto le armi. Inviato al fronte fu ferito gravemente. Le conseguenze di tale 
esperienza furono la ribellione in lui contro la guerra e l’approvazione della 
Rivoluzione di Ottobre.   
Guarito,  continuò gli studi 
prima a Strasburgo e poi a Parigi dove cominciò a lavorare  per la “N.R.F.” e la 
sua prima pubblicazione, oltre ad articoli su riviste, fu  Tre satire. 
Tra i 1925 e il 1930 seguì il 
movimento del surrealismo, ma solo in forma episodica in quanto preferiva 
appartarsi e sfuggire a contatti esterni. Per lo più Ponge scrisse articoli 
sulle riviste “Il disco verde”, “N.R.F.”, “Surrealismo”, ecc. 
Dal 1933 al 1937 lavorò 
presso Hachette. Nel 1942 pubblicò  Il partito preso delle cose e iniziò 
la sua opera Il sapone, che porterà a termine solo nel 1965. 
Il dopoguerra lo riportò a 
Parigi.dove  incontrò Aragon  che gli offrì la direzione di “Action”. Ponge 
rifiutò. Si ritirò dal Partito Comunista e visse in solitudine facendo 
l’insegnante. Nel 1949 il suo testo Tentativo orale si presentò come la 
sua ideologia. I suoi articoli continuarono ad apparire sulle riviste.  Del 1961 
è un’altra opera importante La grande raccolta, in tre volumi. Seguono 
Nuove raccolte (1967) e La fabbrica del prato (1971). 
 I dieci discorsi sul 
metodo, scritti nel 1946  e il saggio Per Malherbe  del 1965 
testimoniano precise scelte estetiche e offrono la chiave di lettura di questo 
poeta dagli aspetti inspiegabili. Tra le sue ultime opere Pratiche di 
scrittura o L’incompiuto (1984) e 
 Una nuova, nuova, 
raccolta esce  postuma  nel 1992.   
FILATELIA 
FRANCIA   Anno1991  (2673) 
     
PONSON du TERRAIL 
PIERRE-ALEXIS 
(Francia)   
  
Nacque 
a Montmaur, Grenoble, l’8 luglio 1829 e morì a Bordeaux il 20 gennaio del 1871. 
Romanziere 
francese, inizia giovanissimo a scrivere romanzi d’appendice e si conquista un 
vasto pubblico col primo romanzo feuilleton  Le quinte del mondo 
(1853).  Da allora in poi si dedica interamente ai romanzi d’appendice. I suoi 
sono romanzi fiume, con intrecci spettacolari e macchinosi.  Sono tutti 
ravvivati da continui colpi di scena da imprevisti patetici e sensazionali che 
lo portarono alla notorietà e ad un pubblico fedele, ansioso di conoscere ogni 
sua nuova opera. Venivano stampati in un un primo tempo su giornali e riviste e 
poi assemblati in volumi. 
Tra essi si 
ricordano I cavalieri della notte (1855) e soprattutto  Le 
imprese di Rocambole (1859) cui seguirono altri ventidue volumi della 
serie.  Sono opere per adolescenti ma non solo.  
Scrisse oltre 
trecento romanzi tra cui: La fata di Auteuil, Il grillo del mulino, 
L’organetto, Il nuovo maestro di scuola: racconto di un campagnuolo,  La Bella 
Argentiera (1872), La favorita del re di Navarra (1872), La 
seconda gioventù di Re Enrico (1872), Senza fortuna: storia di un 
fanciullo perduto (1873), Gli amori della bella Nancy (1873), La 
notte di San Bartolomeo (1873), Le avventure del fante di fiori (1873),  
L‘ebrea del Chateau-Trompette (1879), Le Chambrion (1880), La 
regina delle gitane (1882). Pubblicati in Italia dopo la sua more: Le  
avventure del fante di cuori (1919), Il regicida (1919),  Il bel 
Galaor (1919), La regina delle barricate (1919), Un dramma 
nell’India (1920), I cavalieri del chiaro di luna (1921), 
L’eredità misteriosa (1921), La seconda gioventù di Re Enrico (1924), 
Il fabbro del convento (1924), Gli amori del fante di fiori (1923).   
LIBRI 
Il suo 
personaggio più noto è Rocambole. Lo creò dietro invito del direttore di “La 
Patrie” il quale gli commissionò un feuilleton sul tipo dei Misteri di Parigi 
di Sue. Scrisse così il primo libro della serie in cui Rocambole era un bambino 
che accompagnava sempre La Mère Fipart. Avendo l’autore bisogno di qualcuno che 
si opponesse ed osteggiasse il suo protagonista ‘buono’, Armand de Kergaze, e 
non avendo tra le mani altri ‘cattivi’, fece improvvisamente crescere d’età 
Rocambole che divenne una specie di rappresentante del male, astuto al punto che 
su di lui venne creato l’aggettivo ‘rocambolesco’. Al primo libro I drammi di 
Parigi fecero seguito Il club dei fanti di cuori, Tourquoise la 
peccatrice, Le imprese di Rocambole (1859),  La corda dell’impiccato 
(1861), L’ultima parola di Rocambole (1865), La resurrezione di 
Rocambole (1866), La verità su Rocambole (1867) e altri. Ad un certo 
punto, forse stanco del personaggio, l’Autore lo fece morire a Londra, durante 
una ennesima avventura, sfigurato dal vetriolo.  Su richiesta dei lettori lo 
fece risorgere col viso orrendamente sfigurato dalle cicatrici nel volume I 
cavalieri del chiaro di luna (1862). In seguito lo rese di nuovo bello nel 
corpo e anche nell’animo, una redenzione dovuta ad un atto di pietà verso una 
sua vittima. Divenne l’angelo del bene, il difensore dei perseguitati, una 
specie di detective privato. Dopo La verità su Rocambole,  la serie 
cessò. Venne comunque ripresa da molti epigoni.   
 Nel 1971 le 
Edizioni Paoline pubblicarono i titoli: Rocambole la vendetta di Baccarat, Il 
testamento di Grano di Sale, Maddalena, La resurrezione di Rocambole. 
   
FILATELIA 
FRANCIA  Anno 1996   (3007) 
       
Pontoppidan Henrik
(Danimarca)
  
Nacque a Fredericia nel 1857. Morì a Copenaghen 
nel 1943).
Figlio di un pastore luterano, studente di 
ingegneria, decise di rompere con la tradizione familiare e con la vita 
contadina e si stabilì in campagna dove sposò una contadina e si mise a 
insegnare.  
Il fallimento dopo pochi anni di questo ideale 
di vita tolstojano è testimoniato dalle raccolte di racconti Ali tarpate 
(1881), La comunità di Sandinge (1883), Quadri di paese (1883), e
Dalle capanne (1887), di ispirazione naturalistica. L'opera che fece 
conoscere Pontoppidan in Europa è la trilogia di romanzi Terra (1891), 
La terra promessa (1892) e Il giorno del giudizio (1895), amara e 
ironica rappresentazione del la vita danese, del popolo e dell'alta borghesia, 
nelle campagne e nella capitale.  
Del 1897-1898 è l'altra sua opera maggiore, 
Pietro il fortunato, analisi in parte autobiografica degli effetti inibitori 
di una educazione protestante. Amarezze e pessimismo, anche se più contenuti, 
sono presenti nei romanzi Il regno dei morti (1912-1916) e Il paradiso 
dell'uomo (1927). Scrisse anche quattro volumi di Memorie 
(1934-1940).  
Nel 1917 gli fu dato il Nobel ex equo con K.A. 
Gjellerup, con la  
 motivazione : "for his 
authentic descriptions of present-day life in Denmark".   
  
FILATELIA 
SVEZIA Anno 1977  
(991) 
 
  
 
POPE ALEXANDER
(Inghilterra)
 
Nato a London nel 1688 e 
ivi morì nel 1744.
Figlio di un ricco mercante 
cattolico, gli furono interdette, a causa della religione, le  scuole regolari 
per cui dovette studiare privatamente. Soffriva di tubercolosi ossea, e 
l'eccesso di studio compromise maggiormente la sua salute. 
Amico di Swift, Gay, 
Arbuthnot, fece parte del circolo di letterati che aveva aderito all'"Arte 
poetica" di Boileau. Frequentò la società elegante londinese. Sua fiamma segreta 
fu per anni la brillante lady Wortley Montagu. 
Dal 1718, dopo la fortunata 
versione in distici dell'Iliade che gli permise un lauto guadagno oltre 
che la fama, si stabilì in una splendida villa a Twickenham [Middlesex], dove 
tra visite di amici e ammiratori, continuò l'attività di studioso fino alla 
morte, avvenuta nel 1744. 
Tra le sue opere sono: le
Pastorali (1709), il poemetto La foresta di Windsor (1713),  il 
Saggio sulla critica (1711),  Il rapimento del ricciolo (1712). Del 
1717 è la pubblicazione delle Poesie. 
Oltre all'Iliade 
(1715-1720), coordinò la traduzione dell'Odissea (1725-1726): essa fu, 
infatti, fatica in gran parte di collaboratori stipendiati. Anonimo pubblicò il 
poema eroicomico La zuccheide (1728), arguta e ingegnosa satira. Scrisse 
inoltre i quattro Saggi morali (1731- 1735) e il Saggio sull'uomo 
(1733-1734). 
Pope fu la figura poetica 
dominante, portavoce e critico attento dell'epoca augustea, le cui linee erano 
date dalla prevalenza dell'intelletto sulla fantasia e l'enunciazione di canoni 
di giudizio morale e estetico come unici validi. 
FILATELIA
GUYANA  Anno 2003  
(5739) 
     
POPOVIC’-STERIJA  IOVAN 
(Serbia)   
Nato a Vrsac 
nel Banato il 1° gennaio 1806, ivi morto il 26 febbraio 1856.. 
Dopo gli studi, fece il 
professore di ginnasio e nel 1836 tentò di aprire uno studio legale nella sua 
città. Tornò presto all’insegnamento quando venne chiamato dal liceo di 
Kragujevac in Serbia.  In seguito ebbe dal governo un incarico direttivo nel 
Ministero della Pubblica Istruzione.   Il suo lavoro fu proficuo per 
l’organizzazione della cultura serba, ma nel 1848 per questioni politiche fu 
costretto a dimettersi dal suo incarico. 
Lasciata la Serbia, ritornò a 
Vrsac dove si dedicò esclusivamente all’attività letteraria e soprattutto alla 
creazione di drammi, dopo il successo nel 1830 della commedia Il bugiardo e 
il suo compare e in seguito L’avaro (1837). 
Legò il suo 
nome soprattutto a drammi patriottici e a commedie si sapore veristico   
FILATELIA 
JUGOSLAVIA  Anno 1957  
(740),  SERBIA 2007 (170), SERBIA MONTENEGRO  Anno 2006 
 (3139) 
  _jpg.jpg)  
    
PORADECI  LAZER GUSHO 
(detto LASGUSH) 
(Albania)   
Nato a Pogradec sul lago di Ocrida nel 1899.   
Segretario 
generale della colonia albanese di Bucarest, vi pubblicò due raccolte di poesie:
La danza delle stelle (1933)  e La stella del cuore (1937). 
Tra le sue composizioni più 
note: La morte di Nosib, Il miracolo della nave, Tu vieni da lontano.   
FILATELIA 
ALBANIA  Anno 1999   (2477) 
 
     
PORFIRIO BARBA 
JACOB 
(Messico)   
Nato a Santa Rosa 
de Osos il 29 luglio del 1883. Morto a Città del Messico il 14 gennaio del 1942. 
È considerato uno 
dei poeti colombiani più importanti di tutti i tempi. È stato anche un grande 
giornalista. 
 Nell'ultimo 
viaggio a Bogotá nel 1927, lavorò nel giornale “ El Espectador”,. Pubblicò 
alcune straordinarie poesie e fece vari recital, fra i quali quello memorabile 
del Teatro Colón.     
FILATELIA 
COLOMBIA  Anno 1983 
 (870) 
   
  
PORTER KATHERINE ANNE 
(U.S.A.)   
Nata a Indian Creek (Texax) 
nel 1890. Morta a Silveerspring, (Maryland) nel1980. 
Giornalista a Denver, visse 
nel  Messico della rivoluzione e poi si trasferì a Parigi tra gli espatriati e 
poi in Germania. Autrice di racconti e di romanzi brevi Il pesco di Giuda 
(1939),  Bianco cavallo, bianco cavaliere (1939), La torre di Pisa, 
(1944), inserì in essi la sua esperienza americana, utilizzando diverse 
tecniche. 
Nei romanzi più corposi e 
anche nei racconti inserì il cosiddetto ciclo di Miranda, in cui si fece 
portatrice di un’ottica femminile, ironica che era una delle sue caratteristiche 
di scrittrice.   
Lavorò per vent’anni al 
romanzo La nave dei folli (1962) in cui riprende il tema di una nave di 
questo mondo che viaggia verso l’eternità. Su di essa viaggiano i ‘folli’, 
strumenti ciechi e inconsapevoli del prossimo nazismo, Il romanzo non fu molto 
apprezzato dalla critica per la macchinosità nella narrazione; è una satira 
aspra contro la società tra le due guerre mondiali.   
FILATELIA 
USA  Anno 2006   (3824)  
 
   
                                                                                                                                        
 
POST LAURENS VAN 
DER 
(Sud Africa)   
Nato nel 1906. 
Morto nel dicembre del 1996.   
Antropologo, 
esploratore, linguista, filosofo,scrittore, fu un fiero oppositore 
dell’apartheid fin dal 1925, quando aiutò la pubblicazione e la diffusione di 
una rivista anti-apartheid, una presa di posizione che lo costrinse a  lasciare 
il paese.    
Trascorse parte 
della sua vita nell’interno del Sud Africa dove imparò a conoscere i problemi 
dei Boscimani del deserto del Kalahari e dedicò la sua vita  per insegnare il 
significato e il valore delle culture indigene nel mondo moderno. 
Autore di molti 
libri - tra  cui quelli sulla sua prigionia giapponese durante la Seconda guerra 
mondiale e sulle sue esplorazioni attraverso il Kalahari - trasse spunti dalla 
sua esperienza di contadino, soldato, prigioniero di guerra e consulente 
politico di capi di stato britannici.   
Tra le sue opere si ricordano: The Lost World of the 
Kalahari (1958), The Hearth of the Hunter (1961), A Mantis Carol 
(1975), Testament  to the Bushman (1984). 
 Nominato cavaliere nel 1981, morì novantenne nel 
dicembre del 1996. Ai suoi funerali parteciparono il principe Carlo, la Signora 
Thatcher, Nelson Mandela. 
  
FILATELIA 
MADAGASCAR  Anno 1992  (1044) 
   
    
POSTGATE OLIVER  E  PITER FIRMIN 
(Inghilterra) 
  
Nato nel 1925. 
Oliver Postgate è il creatore e scrittore di alcuni di alcuni dei  programmi 
televisivi per ragazzi più popolari in Gran Bretagna: Pogle's Wood, Noggin 
the Nog, Ivor the Engine, Clangers and Bagpuss, sono stati tutti realizzati 
da Smallfilms, la società da lui costituita con Peter Firmin, e trasmessi dalla 
BBC tra il 1950 e il 1970. In un sondaggio del 1999, Bagpuss è stato 
votato come il  programma per bambini più famoso di tutti i tempi. 
Suo padre era Raymond Postgate e sua madre Daisy Lansbury, era il nipote del 
politico laburista, George Lansbury, dal quale ereditò alcuni dei suoi principi, 
tanto da  andare in prigione come obiettore di coscienza durante la Seconda 
Guerra Mondiale. Come aveva fatto suo padre, nel 1916. 
Intraprese una serie di lavori diversi  senza mai trovare quello che gli era più 
congeniale fino a quando entrò in una collaborazione con Firmin, il quale 
costruì la maggior parte dei modelli utilizzati nelle varie animazioni. Crearono 
il loro laboratorio nel Kent in una stalla in disuso, e lavorarono su programmi 
per bambini basandosi su concetti e linguaggi per lo più elaborati da Postgate.
 E 
'stato anche il narratore di tutte le produzioni Smallfilms, e la sua voce 
inconfondibile è diventata familiare a generazioni di bambini. 
Noggin the Nog è stata una popolare 
serie televisiva per bambini originariamente trasmessa dalla BBC nel corso degli 
anni 1959-1965. I trenta programmi sono stati realizzati in bianco e nero. 
Le storie sono basate attorno al personaggio centrale di Noggin,un principe 
piuttosto semplice e bonario. Nel primi episodi, sposa una principessa 
eschimese, Nooka, da cui nacque un figlio, Knut, che è venuto alla ribalta dopo 
alcuni episodi. Altri personaggi regolari sono stati Thor Nogson, un inventore 
eccentrico, Olaf  Lofty, e un graculus, un grande uccello verde le cui origini 
sono un po’ oscure. Anche se le storie individuali sono  varie, qualsiasi 
problema che i vari eroi debbono risolvere  è stato in genere causato da Nogbad 
il brutto, lo zio malvagio di Noggin che voleva il trono per sé. 
Le diverse storie televisive di Noggin sono state anche  pubblicate. Un 
personaggio di una di esse , Noggin e il topo sulla Luna, ha fornito la 
base per i personaggi di un’altra popolare serie TV: la serie Clangers. 
  
FILATELIA 
INGHILTERRA  Anno 1996 (1913)  
    
POTGIETER  EVERHARDUS 
JOHANNES 
(Olanda)   
Nato a Zolle il 27 giugno 1808, morto ad Amsterdam il 3 febbraio 1875. 
Ancora giovane si recò ad 
Amsterdam dove si occupò di commercio. Dal 1826 al 1830 visse ad Anversa dove 
venne a contatto col movimento fiammingo. 
Nel 1831-32 fece un viaggio 
in Svezia e nel 1865 venne in Italia e soggiornò a Firenze in occasione del 
seicentenario della nascita di Dante. Da quel viaggio trasse lo spunto per 
scrivere il suo primo libro Vedute e Disegno del Nord (1836) e il poema
Firenze. 
Nel 1837  fondò e diresse con 
lo storico Bakhuizen  Van den Brink  la rivista “La Guida” che divenne subito 
nota in Olanda. Romantico ed erudito, esaltò la storia olandese in Il Museo 
Nazionale (1866) un excursus sui grandi del passato che trae spunto 
da quadri storici presenti nel museo. Il suo capolavoro giovanile è Gioia e 
dolori di Gooi (1839). Scrisse un ciclo poetico L’eredità di un nobile di 
campagna (1875).   
FILATELIA 
OLANDA  Anno 1940   (343) 
   
 
Potocki Jan 
Nepomucen 
(Polonia)
 
Nato a Pikòv, Ucraina nel 1761. Morto a Uladowka, Podolia nel 1815.
Di famiglia nobile, fu capitano, ingegnere militare, etnologista, egittologo, 
linguista e scrittore. 
Uomo di vastissima cultura, studiò le antichità slave, viaggiò a lungo in 
Europa, Asia e Nord America dove venne a contatto con la politica locale e  
pubblicò in  francese i risultati delle sue ricerche in campo letterario in
Frammenti storici sulla Scozia, la Sarmazia e gli Slavi 
(1796). 
Scrisse in francese il Manoscritto trovato a Saragozza 
(1805), un romanzo brillante per fantasia e stile che intreccia vicende lugubri 
e magiche in una cornice goyesca, spaziando qua e là nel romanzo nero e gotico e 
conducendo a tratti una politica antireligiosa.  Suoi  personaggi sono ladri, 
zingari, cabalisti e altri che, assieme alla Guardia Vallona di Alfonso van 
Worden si riunivano nella Sierra Morena nel XVIII secolo. Le sue storie 
picaresche, avventurose, società secrete, intervento del soprannaturale e con la 
presenza  di momenti erotici richiamano alla memoria il Decamerone e le Mille e 
una notte.
 
FILATELIA
POLONIA    Anno 
1984  (2751) 
 
    
pottecher maurice
(Francia)  
Nato nel 1867. 
Morì nel 1960 
Fu poeta e 
drammaturgo e nella sua opera cercò di fare del teatro popolare, quello che 
definiva “teatro di coscienza”.   
La sua prima 
opera Le Diable Marchand de Goutte, fu un 
grande successo. Ancora oggi  migliaia di 
suoi fans si recano al Teatro di Bussang  per assistere al festival delle 
sue opere.     
FILATELIA 
FRANCIA  Anno1975 (1846) 
   
 
 
 
Pottekkatt Sankaran Kutty (India)   Nato a Kozhikode il 14 marzo 1913. 
Morto il 6 agosto 1982. Figlio di un insegnante inglese, dopo la laurea conseguita presso il Collegio 
Zamorin della sua città, andò a lavorare per un anno come insegnante in una 
scuola locale.   Come primo passo si  recò a  Bombay nel 1939, dove lavorò 
per alcuni anni, e descrisse le sue esperienza nelle memorie Ente 
Vazhiyambalangal). In quel periodo fu coinvolto  nella lotta  per la libertà dell’India e 
si distinse  a fianco dei combattenti.     Mentre 
risiedeva a Bombay, Pottekkatt scrisse il primo romanzo Naadanpremam 
(1939), seguito da Yavanikakku Pinnil (una raccolta di racconti brevi) 
nel 1940, e poi dal secondo romanzo Vishakanyaka cui fu assegnato nel 
1949 un premio dal governo.    Oltre alle opere letterarie, 
Pottekkatt si occupò di politica. Nel 1957 perse per un migliaio di voti 
 l’occasione di entrare nell’amministrazione, ma vi riuscì nel 1962, quando 
vinse le elezioni nella stessa circoscrizione elettorale con una maggioranza di 
66.000 voti contro il suo connazionale, il letterato Sukumar Azhikode.  
  Altre sue opere: Oru Theruvinte 
Katha (La storia di una strada), scritto sulla base del racconto di 
Mittai Theruvu che vinse il Premio Accademia Sahathya Kerala; il romanzo biografico 
Oru Desattinte Katha, premiato nel 1972 e nel 1980 con il Premio Jnanphit.   
FILATELIA INDIA  Anno 2003 
 (1476) 
     
POTTER BEATRIX
(Inghilterra)   
Nacque a Londra 
il 28 luglio 1866 e ivi morì il 22 dicembre 1943 
Entrambi i 
genitori disponevano di rendite ereditate dai loro genitori. Suo padre, Rupert 
Potter, in teoria era avvocato ma trascorreva gran parte del tempo in circoli 
esclusivi e raramente esercitava. La madre trascorreva le sue giornate facendo 
visite o ricevendone. Per cui Beatrix e il fratello vengono per lo più  allevati 
da baby sitter e governanti. Quando Beatrix cresce i suoi genitori scoraggiano 
qualunque tentativo di ‘istruzione pubblica’  e la giovane deve invece imparare 
le regole per la  gestione della casa. Solo il fratello Bertrand viene inviato a 
scuola, mentre Beatrix, secondo l’uso del tempo è educata da precettori privati. 
Uno zio tenta di farla accedere come studente presso i Royal Botanic Gardens 
di Kew ma le è negato in quanto donna. 
L'ispirazione 
per le sue illustrazioni e per i racconti le viene dai numerosi piccoli animali 
che portava a casa o che osservava durante le vacanze in Scozia e nel Lake 
District. 
Tutti la 
incoraggiano a pubblicare la sua prima storia, The Tale of Peter Rabbit 
 ma fatica a trovare un editore, la storia viene pubblicata nel 1902 in 
duecentocinquanta copie. Il piccolo libro e i successivi,molto apprezzati, le 
permettono di diventare economicamente indipendente. Si fidanza segretamente con 
l'editore, Norman Warne ma i genitori ostacolano il matrimonio in quanto 
disapprovano che lei sposasse un uomo che lavorava per vivere. Non si sarebbero 
mai sposati perché Norman morì sei mesi dopo il fidanzamento per leucemia. 
Beatrix si rifugia in casa di uno zio  e poi acquista con i proventi dei suoi 
libri una fattoria nel Lake District. Nella calma dei campi continua a scrivere 
storie per i più piccoli, aggiungendo al coniglio Rabbit altri personaggi quali 
la gattina Moppet e il gatto Tom Nicio,  il riccio Trovatutto, lo scoiattolo 
Nutkin e molti altri animaletti 
All'età di 47 
anni sposa il suo avvocato, William Heelis, anche questo riprovato dai genitori 
troppo snob per avere un genero ‘lavoratore’. Non ebbero figli. Dovette smettere 
di scrivere intorno al 1920 per problemi di vista. 
In tutto scrisse 
23 libri, pubblicati in piccolo formato adatto per i piccoli lettori. Furono 
tradotti in una trentina di lingue. Diventarono anche cartoni animati messi in 
atto dalla Warner Brows nel 1935 e dalla TV britannica.   
Sue opere 
scritte e da lei illustrate:  La storia di Peter Coniglio (1902),  Il sarto 
di Gloucester, (1903), La storia di due topini cattivi (1904), La storia della 
signora trovatutto  (1905), The Tale of the Pie and the Patty-Pan (1906), The 
Tale of Mr. Jeremy Fisher, The Story of a Fierce Bad Rabbit, The Story of Miss 
Moppet (1906),  The Tale of Tom Kitten (1907), La storia di Jemima anatra de' 
stagni (1908), La storia di Samuel Baffetti  (1908), La storia dei coniglietti 
Flopsy (1909), The Tale of Ginger and Pickles (1909),  La storia della signora 
topolina (1910),  La storia di Timmy Puntappiè (1911),  The Tale of Mr. Tod  
(1912),  La storia di Bland porcellino (1913),   Appley Dapply's Nursery Rhymes  
(1917),  The Tale of Johnny Town-Mouse (1918),  Cecily Parsley's Nursery Rhymes  
(1919), The Tale of Little Pig Robinson (1930) 
  
FILATELIA 
GIAPPONE , Anno 2011 (10 v.),INGHILTERRA  Anno 1979 (896), 1993  (1853), 2006,  JERSEY  Anno 
2006  (1530/3), LIBERIA Anno 1998  (1764),  SALVADOR Anno   2006  
(1216/21+BF80), ALDERNEY 2013 
    _jpg_jpg.jpg)  _jpg_jpg.jpg)  _jpg_jpg.jpg)  _jpg_jpg.jpg)  
 _jpg_jpg.jpg)  _jpg_jpg.jpg) _jpg_jpg.jpg)  
  
_jpg_jpg.jpg)  _jpg_jpg.jpg) _jpg_jpg.jpg)  
_jpg.jpg) _jpg.jpg) _jpg.jpg) _jpg.jpg) _jpg.jpg) _jpg.jpg) _jpg.jpg) 
 _jpg.jpg) _jpg.jpg) _jpg.jpg) _jpg.jpg) _jpg.jpg) 
_jpg.jpg) _jpg.jpg) _jpg.jpg) _jpg.jpg) _jpg.jpg) _jpg.jpg) 
  
 
  
  
POTTIER  EUGENE 
 _jpg.jpg) _jpg.jpg) _jpg.jpg)   
 
POUND EZRA WESTON LOOMIS 
(U.S.A.) 
  
Nato nel 1885 ad 
Halley, Idhao. Morto a Venezia nel  1971. 
Dopo gli studi 
alla Università della Pennsylvania e all’Hamilton College di Ckinton, New York e 
un viaggio di studio in Spagna e Italia, ritornò per breve tempo in America, ma 
all’inizio del 1908 ripartì definitivamente per l’Europa. Fu prima a Gibilterra 
e poi a Venezia dove pubblicò a proprie spese il primo libro di versi A lume 
spento, quindi a Parigi e infine a Londra. Da quel momento la sua vita 
rimase praticamente legata all’Europa e così pure la sua attività di poeta, 
traduttore, prosatore, critico, fondatore di movimenti letterati e di riviste. 
Visse a Londra 
fino al 1941 e poi  si trasferì a Parigi e, infine, a Rapallo, dove restò fino 
al 1945. 
In Italia l’aveva 
spinto il regime mussoliniano in cui Poud vedeva riflessi i suoi ideali di 
“socialismo corporativo”. 
Alla liberazione 
venne arrestato dalla polizia militare alleata e internato in un campo di 
concentramento a Coltano, presso Pisa, dove scrisse i Canti pisani, per 
trasferirlo poi a Washington sotto l’accusa di tradimento per discorsi e 
propaganda antiamericana alla radio italiana durante la guerra. .   
Non  vi processo 
in quanto lo scrittore fu dichiarato infermo di mente e chiuso in un manicomio. 
Liberato nel 
1959, dietro sollecitazione di scrittori e uomini di cultura di tutto il mondo, 
ritornò in Italia dove trascorse gli ultimi anni della sua vita. 
La sua opera è 
vasta e multiforme. Scrisse poesie raccolte  in Personae, Risposte, Lustra, 
Hugh Selwyn Mauberley, La terra desolata. Alla sua opera  maggiore Cantos
lavorò incessantemente dal 1919 fino alla morte. (da Enc.Le Garzantine).   
FILATELIA 
NICARAGUA Anno 
1995  (2136)  14 (1/4) х 14.
  
     
POURRAT HENRI   
(Francia)   
 Nacque ad Ambert, Alvernia 
il 7 maggio del 1887 e ivi morì il 16 luglio del 1959. 
Tranne il periodo di un anno 
trascorso a Parigi al liceo Henry IV, non lasciò mai il suo paese. Ammesso nel 
1905 all’Istituto nazionale di agronomia, dovette abbandonarlo perché colpito da 
tubercolosi. La malattia lo costrinse a ritornare in famiglia e a trascorrere 
tranquillamente le sue giornate, dividendole tra passeggiate per i campi, 
letture e la sua passione per la scrittura. 
Nel 1921 ottenne il premio 
Figaro per il primo volume di Gaspare delle Montagne. L’opera conclusiva, 
in quattro volumi, fu in seguito premiata dall’Accademia francese.   
Fu un autore sensibile e 
penetrante. La sua opera è vasta e diversa. Comprende un centinaio di opere tra 
poesie, romanzi, folklore dell’Alvernia che fu il tema che sempre predilesse. 
Scrisse opere ispirate alla sua Alvernia: Prodezze, farse e gentilezze di 
Gaspare delle Montagne (4 voll. 1922-1935), quasi una gesta in prosa di 
ambiente contadino; Vento di marzo (1941) Premio Goncourt;. L’uomo con 
la zappa (1939-41),  Il cacciatore della notte (1951),  e la lunga 
serie del Tesoro delle fiabe (12 voll. 1948-62), che raccoglie canzoni e 
racconti popolari. .     
FILATELIA 
FRANCIA   Anno 1987   
(2471) 
 
                                                                  
 
PRADEEP KAVI   
(India)   Nato a Badnagar, 
Ujjain (Madhya Pradesh) nel 1915. Morto nel 1998. Appartenente ad 
una piccola famiglia il cui capo era un bramino, cominciò gli studi  nel Madhya 
Pradesh e li continuò presso l’Università di Lucknow dove si laureò.  Pradeep dimostrò 
precocemente la sua passione  per la scrittura e la poesia hindi. Attrasse 
subito il pubblico per il suo poetico e inimitabile  stile personale.  Dopo essersi 
laureato all'Università Lucknow nel 1939, scrisse la poesia per  la quale 
raggiunse la notorietà. Si trattò di una canzone patriottica, Aye Mere Logo 
Ke Watan , scritta in omaggio ai soldati morti difendere il paese, durante 
la guerra sino-indiana.   A lui si devono 
i testi patriottici per il film Bandhan (1940). Il suo impegno di 
scrittore nazionalista lo immortalò, appena dopo l'uscita del film, ma provocò 
anche l'ira del governo britannico, tanto che fu costretto alla clandestinità 
per evitare l'arresto.   In un arco di 
carriera di quasi cinque decenni, Kavi Pradeep, ha scritto circa 1.700 brani, 
poesie nazionalistiche per circa 72 film, tra cui i successi come Chal Chal 
Re Naujawan,  Bandhan (1940), AAO Bachchon Tumhe Dikhayen e De Di Hame Azaadi 
Bina Khadag Dhaal Bina, Jagriti (1954), e "Yahaan vahaan jahaan tahaan mat 
poochho kahaan kahaan  (1975).  Nel 1958, ha pubblicato un album di 13 
canzoni, Per i suoi testi, ben presto divenne il Rashtrakavi, (poeta laureato).  Nel 1997 è stato 
insignito col massimo riconoscimento cinematografico dell'India: il Dada Saheb 
Phalke Award alla carriera.    
FILATELIA   
INDIA  Anno 2011 
 
  
  
Pramoj Kukrit 
 (Tailandia) 
 
Nato a Singburi, in Tailandia il 20 aprile 1911.
 
Figlio di SAS il Principe Khamrob e di Daeng (Bunnag), 
è stato educato in Inghilterra, dove conseguì una laurea in Filosofia, Politica, 
ed Economia presso il Collegio Regina, Oxford University. Al ritorno in 
Tailandia, il suo primo lavoro è stato nel settore bancario. Tuttavia, la sua 
vocazione lo ha portato a seguire l'insegnamento in molti campi tra cui politica 
e del giornalismo.
Era un autorità nel campo della cultura tradizionale tailandese ed ebbe 
una vasta gamma di interessi dalla danza classica alla letteratura tailandese. 
La maggior parte delle sue opere più famose nel settore della  letteratura sono 
state evidenziate dal  Premio Nazionale  per la letteratura nel 1985. Ha 
ricevuto il Premio Fukuoka nel 1990.
 
Le sue opere abbracciano molti generi dallo humour 
al dramma.  Fondò un giornale; scrisse il famoso romanzo storico I 4 Regni, 
molti altri.  
Il suo senso umoristico gli permise di offrire una 
visione satirica del suo tempo e spesso fu  arrestato per aver offeso il potere.
 
Da studente, ha anche scritto molte opere di 
storia, astrologia e di religione. Degni di nota, tuttavia, sono i suoi grandi 
poemi epici e molti racconti che riflettono diversi aspetti della vita e 
documentano la storia contemporanea della Tailandia.  
Due delle sue opere sono state tradotte in inglese: 
I quattro e Molte vite. 
  
FILATELIA 
TAILANDIA  Anno 2011 
      
PRASAD DHUNGEL SHAMBU RAM 
(Nepal)   Nato 
nel 1892. Morto nel 1965. Proveniente da una 
benestante famiglia, Shambhu Prasad Dhungel trascorse la sua infanzia tra gli 
agi. Si sposò all'età di dodici anni.  Ebbe
l'opportunità di essere educato 
in  casa da una miriade di insegnanti ben noti per la loro grande esperienza e 
sagacia.   Una prova sorprendente del suo dono poetico, senza dubbio un 
risultato meraviglioso per un giovane di quindici anni, fu la creazione di 
Panchak Prapancha (Le Cinque Illusioni, 1904). 
Pochi poeti raggiunsero la profondità della sua mente e lo standard d’eccellenza 
da lui compiuta in un breve lasso di anni. La sua descrizione istantanea e poetica di un 
giardino nella poesia, Bagh Kailash, gli valsero il titolo di Aashu . Le sue poesie, per lo più canti 
devozionali, furono pubblicate  su riviste letterarie nepalesi.   
Oltre ai canti devozionali, scrisse opere in poesia, romanzi popolari, storie di 
costume, cronache, alcune opere teatrali assai note, raccolte di aneddoti 
in prosa e in versi.   Nei 
 
 
suoi saggi Mahendramalli, Samay ko Mulya, Prabhat mostra un alto grado di 
cultura e conoscenze  letterarie.   
FILATELIA    
NEPAL Anno 1962 
(132) 
   
  
PRASAD JAYSHANKAR 
(India)   
Nato a Benares nel 1889 e ivi 
morto nel 1937. 
Fu tra i fondatori della 
scuola poetica detta  “Scuola delle ombre” che si era imposta il compito di 
liberare la poesia hindi dalle ferree leggi formali e dai temi obbligati dalla 
tradizione classica. 
Fu autore di liriche:  
Lacrime  (1926), La sorgente (1927) e Kamayani (1936) un poema 
epico sull’evoluzione della specie umana. Diede un valido contributo alla 
drammaturgia con opere psicologiche e didascaliche quali  Ajatasatru  
(1922), Il sacrificio del serpente Janamejaya (1926), Candragupta  
(1931) 
     
FILATELIA 
INDIA  Anno 1991    (1114) 
 
  
          
  
Pratchett,Terence 
David John meglio conosciuto come
 Terry Pratchett (Inghilterra)   Nato a Beaconsfield, 28 
aprile 1948. Pratchett è un autore di 
fantasy-umoristico, celebre per la sua serie di romanzi ambientati nel Mondo 
Disco (Discworld). Sin da ragazzo mostra precocemente 
una notevole attitudine alla scrittura, tanto che a tredici anni pubblica il suo 
primo racconto, The Hades Business, nel giornale della scuola.  Il suo 
secondo lavoro pubblicato è Night Dweller, apparso nella rivista New 
Worlds del 1965. Nello stesso anno, a diciassette anni, lascia la scuola per 
un impiego da giornalista nel “Bucks Free Press”.   Pubblica il primo romanzo, Il 
Popolo del tappeto (The Carpet People), nel 1971. Dopo aver lavorato per alcune altre 
testate giornalistiche di provincia (“Western Daily Press”, “Bath Chronicle”), 
nel 1980 Pratchett diventa addetto all'ufficio stampa per la Central Electricity 
Generating Board, con responsabilità per varie centrali nucleari. Nel 1983 esce Il colore della 
magia (The Colour of Magic), il primo romanzo ambientato nel Mondo Disco. Il 
romanzo ottiene subito un notevole successo, tanto che 1987 decide di potersi 
finalmente dedicare a tempo pieno alla scrittura e lascia le centrali nucleari. 
 Nel 1998 è stato insignito del 
titolo di Ufficiale dell'Order of the British Empire (OBE) per servizi alla 
letteratura. Nel 1999 gli è stato conferito il dottorato honoris causa in 
Lettere dall'Università di Warwick. Nel gennaio 2009 è stato insignito 
del titolo di Cavaliere dalla regina Elisabetta. Nell'agosto 2007, a Pratchett fu 
diagnosticato un piccolo ictus avvenuto nel 2004 o nel 2005, che danneggiò la 
parte destra del suo cervello. Nel marzo 2008, Pratchett annunciò di donare un 
milione di dollari americani all'Alzheimer's Research Trust. Motivò questa 
donazione, dicendo: "come molte altre persone, sto cercando di tirare avanti 
abbastanza a lungo per poter essere ancora qui quando verrà trovata la cura”.
 Pratchett scrisse oltre 80 opere 
per lo più divise in serie e cicli: Serie del Mondo 
Disco, Ciclo di Scuotimento, Ciclo delle streghe 
Ciclo di Morte, Ciclo 
della guardia, Ciclo di Tiffany, Ciclo di Moist von Lipwig, Serie del Piccolo 
Popolo, Serie di Johnny Maxwell, altri romanzi non appartenenti a cicli o serie.   
FILATELIA 
INGHILTERRA  ANNO 2011. 
   
  _jpg.jpg)        PRATT EDWIN JOHN 
(Canada) 
  
Nato a Western Bay, Terranova 
nel 1882, morto a Toronto nel 1964. 
Figlio di un pastore 
metodista che esercitava la sua missione tra i marinai di pescherecci e di 
baleniere, studiò al St. John Metodist College e poi si dedicò al sacerdozio. A 
Toronto studiò teologia e filosofia. Ebbe in Canadà importanti riconoscimenti 
tanto da essere conosciuto come poeta, maestro e scopritore di nuove voci 
poetiche nel periodo in cui curò il “Canadian Magazine Poetry”. 
Il primo volume di versi è 
Newfoundland Verse (1942), con echi tardo-romantici e una vena realista. 
Seguì una satira in ottonari Wicher Brow (1925) contro il proibizionismo 
e il puritanesimo; il  poema  The Iron Door (1927), una elegia in morte 
della madre. 
Del 1930 è Roosevelt e 
Antinoe, l’esaltazione del sacrificio umano di fronte alle forze della 
natura;  Titanic (1935) in cui ritorna sullo stesso tema ma in tonalità 
tragico-comica. 
Di tono satirico sono Le 
favole di Goats e altri poemi (1932). Durante la seconda guerra mondiale 
pubblicò una serie di volumi Brebeuf e i suoi confratelli 1940 sulle 
vicende dei Gesuiti francesi nel XVII secolo, vittime degli Irochesi. Seguirono 
opere di propaganda di guerra come They Are Returning (1941) e Still 
Life and the Other Verse (1943). 
Tra le poesie del dopoguerra 
si ricordano Behind the Log (1947). 
Del 1952 è  Towards the 
Last Spike che tratta della travagliata costruzione della prima  ferrovia 
transcontinentale. 
Pratt è considerato uno degli 
autori nazionali del Canadà ed erede della tradizione ottocentesca.   
FILATELIA 
CANADA  Anno  1983  (836) 
   
  
  
Preissova Gabriela 
(Boemia)   
Nata in Boemia  a 
Kutna Hora nel 1862. Morta a Praga nel 1946.   
Autrice di 
romanzi e drammi ispirati alla vita degli Slavi della Moravia, Slovacchia, 
Carinzia, sposò da giovane un ufficiale moraviano e adottò subito le tradizioni 
del marito tanto da scrivere la sua prima commedia drammatica Jeji pastorkyna 
(La sua figliastra) in dialetto slovacco. Da tale opera fu in 
seguito tratto il  dramma Jenufa.  . 
Per la commedia 
si ispirò a due fatti accaduti in Moravia: la storia di un contadino che, 
innamorato della fidanzata del fratello, spinto  dalla gelosia, sfregiò il viso 
di quest’ultima; la storia di una donna che aiutò la figliastra ad uccidere il 
figlio illegittimo. Storie di due personaggi femminili contrastanti.   
Scrisse il 
libretto dell'opera teatrale di Janacek. "Jenufa" (1890).   
FILATELIA 
REPUBBLICA CECA  
Anno 2004   (369) 
     
PRERADOVIC PAULA von 
(Austria)   
Nata nel 1887. Morta nel 
1951. 
Scrittrice e poetessa.   
A lei si deve l’inno  
nazionale austriaco. La sua opera consiste in poemi, prose e lavori teatrali. In 
Austria viene definita come “la poetessa del popolo”.   
Nelle sue opere si ispirò al 
paesaggio. Le poesie furono raccolte nei volumi Sudlicher Sommer  (1929),
Dalmatiche Sonette  (1933),  Lob Gottes im Gebirge (1936),  
Verlorene Heimat (1951). 
Autrice di romanzi tra cui 
Pave und Pero  (1940) in cui ricostruì la vita del nonno,  si dedicò anche a 
scrivere  racconti tra i quali è da ricordare Konigslegende (1950).   
FILATELIA 
AUSTRIA  Anno 1996  (2018) 
 
     
PRESEREN FRANCÉ 
(Slovenia)   
Nato a Vrba, il 3 dicembre 
1800 e morto a Kranj l’8 febbraio 1849. 
Di famiglia contadina
che in passato aveva visto tra gli avi uomini di cultura, 
ecclesiastici, militari, a sette anni iniziò gli studi presso lo zio Joza, 
parroco di Kopanje, poi frequentò la scuola di Ribnica e dal 1913 al 1921 il 
liceo di Lubjana.   
Trasferitosi 
a Vienna studiò filosofia e completò  gli studi in giurisprudenza, ottenendo la 
laurea.  
Nel frattempo 
si guadagnava da vivere facendo il precettore presso nobili famiglie. Tornato a 
Vienna, aprì uno studio legale e tentò l’esame a Klagenfurt per diventare 
avvocato. Vi riuscì col minimo dei voti ma non ottenne alcun posto stabile anche 
per le sue idee liberali. Costretto a svolgere una attività secondaria presso un 
avvocato di Lubjana, cominciò a coltivare la sua passione per la letteratura. 
La svolta 
decisiva avvenne dopo l’incontro nella cattedrale di Lubjana con una fanciulla, 
Julija Primiceva, di cui si innamorò. Una passione che non poteva avere esito 
felice perché la donna era già promessa ad un altro. Ma fu fonte di ispirazione 
per le sue poesie. 
Nel 1834 uscì
Il serto dei sonetti.  
Altri amori 
infelici si in intrecciarono nella sua vita, quello per Jerica Podbojeva, poi 
per Ana Jelovsek, che sposò. Gli diede tre figli, ma non fu mai partecipe della 
sua vita di letterato. 
Nel 1836 fu 
pubblicato uno dei suoi capolavori Il battesimo sulla Savizza ; nel 1846 
il volume Poesie. 
Tre anni 
prima di morire, quando già era noto in tutta la Slovenia per la sua attività 
letteraria,  per le battaglie combattute a favore della sua lingua e della 
cultura nazionale, ottenne il sospirato posto di avvocato. 
Preseren è 
riconosciuto come il maggior poeta sloveno e una delle voci poetiche più pure 
del suo tempo. 
  
FILATELIA 
JUGOSLAVIA   Anno 1949  (512/4), 1999 
 (227) 
    
    
Preussler Otfried
(Cecoclovacchia)   Nato a  a 
Reichenberg nel 1923.  
E’ 
autore libri per bambini. Le sue opere più note sono  Hotzenplotz Robber  
e The Mill Satanic (Krabat).  
I suoi 
antenati hanno vissuto  a Reichenberg fin dal 15 ° secolo, lavorando nel settore 
del vetro. I suoi genitori erano insegnanti.. 
Dopo la laurea conseguita nel  1942, nel bel mezzo della seconda guerra 
mondiale, fu arruolato nella Wehrmacht. Sebbene fosse sopravvissuto all'azione 
militare sul fronte orientale, fu fatto prigioniero nel 1944 quando era tenente 
di 21 anni, e trascorse cinque anni in vari campi di prigionia nella Repubblica 
tartara.  
Dopo la  
liberazione, nel giugno 1949, ebbe la fortuna di trovare i suoi parenti sfollati 
e la sua fidanzata, nella città bavarese di Rosenheim.  
Tra il 
1953 e il 1970 fu inizialmente  insegnante di scuola elementare, poi preside di 
una scuola a Rosenheim..  
Il suo 
talento di narratore e illustratore fu subito utilizzato per scrivere  le storie 
che raccontava ai bambini  e che in seguito sarebbero state pubblicate. 
Ha vinto 
il Deutscher Jugendliteraturpreis nel 1972 per Krabat.  
  
FILATELIA 
REPUBBLICA CECOSLOVACCA Anno 2011 
        
PREVÉRT JACQUES    
(Francia)   
Nasce a a Neuilly-sur-Seine 
il  l4 febbraio  1900 e muore a Parigi l’11 aprile del 1977. 
Partecipò solo marginalmente 
al movimento surrealista spintovi dagli amici Queneau, Duhamel e altri, ma se ne 
allontanò nel 1930, forse per estraneità con le implicazioni filosofiche e 
politiche del movimento, ma conservando di esso il gusto dell’umorismo anarchico 
e anticlericale e la spregiudicatezza di sapore popolare. Le sue prime poesie 
sono raccolte nel volume Parole (1946), cui seguirono Storie 
(1946),  Spettacolo (1951), La pioggia e il bel tempo (1955), 
Fatras (1965), Cose e altro (1977). Molte delle sue poesie furono 
musicate da Kosma e interpretate da cantanti celebri: Piaf, Greco, Montand. Il 
successo fu enorme. 
Prévert si accostò anche al 
cinema e collaborò col fratello Pierre ai film L’affare è nel sacco 
(1932), Addio, Leonardo (1943) e Viaggio sorpresa (1947). Scrisse  
per Jean Renoir le sceneggiature e i dialoghi per i film Il delitto di 
Monsieur Lange (1935); per Gremillon Luci di Parigi (1943); per 
Cayatte Gli amanti di Verona (1948); per Grimaud La pastorella e lo 
spazzacamino (1953). Il suo contributo più importante lo diede con M.Carné e 
iniziò con Jenny (1936), Il porto delle nebbie (1938),  Alba 
tragica (1939), I visitatori della sera (1942), Gli Amanti perduti 
(1943/45) e Mentre Parigi dorme (1945) 
Poeta spontaneo, un po’ 
boulevardier, fu sensibile alle facili suggestioni del lirismo quotidiano, 
che lo legarono saldamente al pubblico. Sue le canzoni  Le foglie morte, 
Barbara..   
FILATELIA 
FRANCIA   Anno 1991  (2674) 
     
Prežihov Voranc 
(pseud. 
di Lovro Kuhar)
(Slovenia) 
  
 
É considerato uno dei più grandi scrittori sloveni. 
Poeta della Corinzia ,e rivoluzionario è uno dei  
rappresentanti del neo-realismo nella letteratura slovena dopo la seconda guerra 
mondiale. 
I 
suoi romanzi Doberdob, Požganica e Jamnica, e la raccolta di racconti 
brevi Samorastniki  si  distinguono per la loro monumentalità, l'ampia 
panoramica di affreschi raffiguranti il mondo e le psicologia dei personaggi. 
che si presentano forti, solidi, indomiti. Politicamente inquadrati nella 
società della Carinzia durante le lotte del 1920.  
Il suo ultimo libro Solzice  è uno dei più bei libri per la 
letteratura giovanile slovena.  
Si tratta di una artistica rivelazione dell'autore in cui  emerge l'amore per 
la  madre, per la patria, la sua simpatia per la sofferenza e la sua stretta 
connessione con la natura, 
 
Voranc è una personalità quasi leggendaria nel campo della cultura slovena.
 
  
FILATELIA 
SLOVENIA  Anno 1993  (34),
 
     
PRIETO GUILLERMO 
(Messico)   Nato a Città del Messico nel 1818. 
Mori a Tacubaya nel 1897.    Il padre morì quando aveva tredici 
anni e la madre diventò matta. Di lui si  si occupò Antonio Quintana Roo che lo 
spronò a continuare gli studi. Scrittore di novelle, di poesie e 
di saggi si  distinse nel giornalismo quale redattore politico. Occupò incarichi 
nel governo durante il periodo dell’Indipendenza del Messico, della guerra del 
Texas e durante l’intervento francese e l’impero di Massimiliano. Assieme ad altri scrittori 
messicani diede vita a diversi periodici e circoli letterari, tra cui 
l’Accademia delle lettere nel 1836, alla cui direzione fu posto Quintana Roo.  
Le sue aspre critiche contro il dittatore Antonio Lopez de Santa Anna furono 
causa di persecuzioni e arresti. Iniziò a scrivere come critico 
teatrale per il “Los San Lunes de Fidel”. Passò poi a “El monitor Repubblicano”. 
Fondò il periodico “Don Simplicio”. Fu ministro; salvò la vita al presidente 
Juarez a Guadalajara. Dal punto di vista letterario, 
ottenne nel 1880 il premio nazionale per il miglior poeta. Tra le sue opere si ricordano le 
poesie  La musa callejera, Romancero Nacional; le prose Memorias de 
mis tiempos (1853); libri di viaggio Viajes de orden supremo, Viajes a 
los Estados Unidos, Compendio de Historia Universal y Memorias de mis tiempos.     
 Si occupò anche di teatro con  
opere drammatiche:  El Alférez (1840), Alonso de Avila (1843). FILATELIA
 
MESSICO  Anno 
1956 (658), 1997 (1762)   
   
    
PRINGLE THOMAS 
(Scozia)   
 Nato  a Kelso, 
Roxburgheschire nel 1789. Morto a Londra nel 1834. 
Nel 1820 emigrò 
nel Sud Africa dove, a Città del Capo, divenne conservatore della biblioteca e 
fondò due giornali. 
Anche se poi 
tornò in Inghilterra (1826), dove combatté contro lo schiavismo con le sue 
raccolte di poesie Efemeridi (1828) e Immagini africane (1934), 
viene considerato il primo poeta del Sud Africa,   
FILATELIA 
SUD AFRICA Anno 
1984   (547) 
   
Prličev, Grigor 
(Macedonia) 
  
Nato a Ocrida nel 1830. Morto nel 1893. Scrittore e poeta 
, per il suo impegno politico subì la persecuzione dei Greci fanarioti  che 
dominavano nell'Ottocento la vita politica e culturale macedone. Cominciò a 
scrivere in greco e a pubblicare ad Atene, dove un suo poema epico, tradotto più 
tardi dall'autore stesso in macedone, Il serdaro (1860), ebbe un largo 
successo.  Prličev tradusse 
in macedone anche brani dei poemi omerici e della  Gerusalemme Liberata e 
scrisse, accanto a un altro poema epico, Skanderbeg (1861), anche poesie 
didascaliche e propagandistiche. La sua Autobiografia è una fonte 
importante per la conoscenza della situazione politica e sociale in Macedonia 
nella seconda metà del sec. XIX. 
  
FILATELIA 
MACEDONIA Anno 2010 (537) 
     
PRISVIN MICHAIL 
MICHAILOVIC 
(Russia)   
Nato a Cruscevo, 
governatorato di Orel, il 23 gennaio (o 4 febbraio) 1873, morì a Mosca il 16 
gennaio 1954. 
La sua vita, raccontata nel 
romanzo autobiografico La catena di Kascei (1923-54), ha come episodio 
centrale il suo arresto e detenzione mentre, studente di agronomia 
all’Università di Riga, aveva aderito alle idee socialiste. 
Nel 1900 recò in Germania 
dove si laureò in agronomia a Lipsia. 
Il suo primo libro fu una 
monografia sulla coltivazione della patata.    
Partì per un lungo viaggio 
attraverso la Russia del Nord, raggiungendo anche la Norvegia e si avvalse delle 
nozioni apprese durante il viaggio per scrivere le opere Nel paese degli 
uccelli non spaventati (1907), Per la pagnottella magica (1908), 
Presso le mura della città invisibile (1909) derivato da un soggiorno nel 
governatorato di Nizanij Novgorod le cui foreste erano sede di settari e di 
Vecchi Credenti che suscitavano l’interesse dei simbolisti.. Le sue opere sono 
animate da un senso panico e scientifico della natura. 
Dopo la Rivoluzione il suo 
lavoro continuò, affiancando alla natura il tema delle leggende popolari.   
Tra le sue opere sono da 
ricordare i racconti Le sorgenti di Berendej (1925), poi uscite ampliate 
nel 1935 col titolo Il calendario della natura,  destinato all’infanzia; 
il lungo racconto Ginseng o La radice della vita (1933), il ciclo Il 
disgelo della foresta (1940). 
Prisvin fu un raffinato 
poeta-scienziato della natura, uno scrittore-ecologo che avverte la presenza 
della vita nella natura e cerca di coglierne gli aspetti più sfuggenti.   
FILATELIA 
RUSSIA  Anno 1972   (3912) 
     
Prokofiev  Aleksandr Andreevič 
(Russia) 
  
Nato a Kobona, San Pietroburgo nel  1900. Morto a 
 Leningrado nel 1971. 
Poeta russo si inserì nella corrente della poesia 
rivoluzionaria con raccolte di ispirazione popolare (Polden "Meriggio", 
1931; "Vittoria", 1932; V zaščitu vljublënnych "In difesa degli 
innamorati", 1939).  
Durante la seconda guerra mondiale lavorò come 
corrispondente di guerra e scrisse versi di propaganda; l'opera più importante 
del periodo è il poema patriottico Rossija ("Russia", 1944). 
 
La poesia della maturità è caratterizzata da una 
maggiore profondità tematica unita a una forma più limpida (Priglašenije k 
putešestviju "Invito a un viaggio", 1960; Bessmertie "Immortalità", 
1970). 
  
FILATELIA 
URSS  Anno 1974  Busta postale, 1980 
 Busta 
postale 
 
  
  
Properzio Sesto
(Roma Antica)   
Nacque ad Assisi 
nel 50 a.C. e morì nel 15 a.C. 
A causa  della 
rivolta dei proprietari terrieri, repressa da Augusto nel 40 a:C., subì lutti e 
conquiste di terre. Ridotto in condizioni disagiate si rifugiò a Roma dove tentò la carriera forense e
politica, ma già nel
29 a.C., con il suo primo libro delle Elegie, fu inserito nei circoli 
mondano-letterari 
della capitale. Ebbe la prima esperienza amorosa 
con la
schiava Licinna. Questa esperienza fu travolta nel 29 a.C. dalla grande 
passione per Cinzia, padrona di Licinna. Tra Cinzia e Properzio ci fu una prima 
rottura a causa di un'infedeltà del poeta. Tuttavia, dopo qualche tempo, i due 
ricominciarono a frequentarsi, ma l'amore di Properzio non era a sua volta 
corrisposto dalla fedeltà di Cinzia e dopo cinque anni di tormenti, la rottura 
fu definitiva. A partire da questo momento, il poeta si dedicò a uno studio 
impegnativo: intendeva cantare il passato di Roma, le
leggende
italiche, fatti e personaggi che avevano formato lo
spirito della romanità.   A circa 35 anni, come
Catullo, morì d'amore. Scrisse quattro libri di elegie. Il 
primo libro è costituito da ventidue elegie, ed è noto anche sotto il titolo di
Cynthia o di Monobiblos. Vi si canta prevalentemente l'amore 
impossibile per Cinzia con l'aiuto di un ricco repertorio di figure mitologiche. 
Anche nel secondo libro, in trentaquattro componimenti, prevale di gran lunga 
sugli altri temi l'amore per Cinzia. Nei venticinque componimenti di cui consta 
il terzo libro, invece, alle poesie d'amore si affiancano dichiarazioni di 
poetica e poesie d'argomento politico e civile. Nel quarto libro, il meno 
corposo (undici componimenti), i temi civili e la propaganda augustea diventano 
preponderanti, in particolare nelle cosiddette Elegie romane.     
FILATELIA
CAMBOGIA  Anno 
1993  (388), AJMAN  Anno 1972 (Mic. 1887) 
    
  
Proshyan PERCH
(Pseud. di Ovanes 
Stepanovič Ter-Arakelyan)   
(Armenia) 
  
Nato nel 
villaggio di Ashtarak, ora Razdansky, nel 1837. Morto  nel 1907. 
Scrittore 
e pedagogo armeno. Proshian nacque 
nella famiglia di un sarto. La sua formazione preliminare avvenne nel collegio 
della  parrocchia del suo paese che frequentò dal 1849 al 1952 e poi, per breve 
tempo, frequentò la scuola di Yerevan. Nel 1856 si iscrisse alla scuola 
Nersisyan di Tbilisi, dove concluse la sua formazione professionale.  
Si laureò nel 1855 nel seminario di Tiflis e iniziò 
la sua carriera di insegnante.  Tornò ad  
Ashtarak nel 1857 con la nomina di ispettore della scuola parrocchiale. Nel 1859, fu 
trasferitoa Proshian Tbilisi, per insegnare presso la Scuola Nersisyan. Dal 
1879 al 1881  lavorò ad Ejmiatsin come ispettore degli insegnanti, per tornate, 
infine, nel 1887, a Tbilisi.  
Nel 1861, fondò la prima scuola femminile armena. Cominciò a pubblicare le opere nel 1859.
  
È stato anche uno 
dei fondatori del Teatro armeno in Tiflis (1863) e autore della commedia 
Agasi (1863), basata sul romanzo Le piaghe dell’Armenia di  K. 
Abovyan. Nel 1860, pubblicò un romanzo sociale di educazione, cui seguirono i 
romanzi storici La mela della discordia (1878), Pene di nascita(1892), 
e altri, in cui affronta il tema della lotta di liberazione nazionale del popolo 
armeno. Nei romanzi A causa del  pane 
(1880, Traduzione russa 1955), Sanguisuga (1889), e altri,  
raffigurò il duro destino dei contadini armeni 
Tradusse in 
armeno le opere di Tolstoj, Ostrovskij, e C. Dickens.   
Morì a Baku e fu 
sepolto nel Pantheon armeno di Tbilisi. Il Museo a lui 
dedicato fu aperto nel 1948, ad Ashtarak nella casa di suo padre. Il Museo è 
stato restaurato nel 2008.  
FILATELIA 
URSS  Anno 1986 
Busta postale , ARMENIA  Anno 
2012 (702) 
    
  
Provoost Anne
  
(Belgio)   
Nata il 26 luglio 1964, a Poperinge, è 
una fiamminga nota per il rifacimento di miti, racconti popolari, favole, storie 
della Bibbia. 
Studiò 
letteratura presso la Katholieke Universiteit Leuven.   
Una volta l'anno, scrive una lettera a Hans 
Christian Andersen per rispondere ad una delle sue storie. 
Oltre a produrre romanzi, Provoost scrive anche racconti per  l’infanzia, saggi 
sulla letteratura per adulti  e sulla letteratura per bambini.   
Il suo nuovo libro Guardare il sole, 
pubblicato nell'aprile 2008, è la storia di una ragazza giovane che vive in una 
fattoria australiana con i suoi genitori e la sorellastra. Sua madre teme di essere colpita da cecità.
'Looking into the sun' received the Woman&Culture 
Award in The Netherlands in 2008 and the 3-yearly Culture Award of Flanders (that 
is the former State Prize) in 2009. Guardare il sole ha ricevuto 
il Premio Donna e Cultura nei Paesi Bassi nel 2008 e il Cultura Premio delle 
Fiandre (che è l'ex Premio di Stato) nel 2009. 
 
Il suo romanzo All'ombra dell'Arca  (2001) è stato inserito 
nell’International Impac Dublino Literary Award 2006. 
Fu candidata per 
il belga Hans Christian Andersen-Award 2007.   
Il suo lavoro, pubblicato originariamente in lingua olandese, è stato tradotto 
in almeno 15 lingue. Falling (1994) è 
il suo libro più famoso, avendo vinto cinque premi letterari in Europa   
Anne Provoost è un membro della Royal 
Academy of Dutch Lingua e Letteratura.   
Nel giugno del 2007, fu candidata al 
Senato per il Partito dei Verdi.    
Altre opere: 
Mia zia è  una balena pilota (1990), La rosa e la suina (1997). 
Seconda Lettera a Hans Christian Andersen, Bad desinenze per i bambini, Mancanza di 
speranza e di consolazione, Crescere, volente o nolente, Quindi, ecco 
la brutta notizia,
Il bambino come un antagonista,  (saggio), Identificazione in 
caduta, Se non esistono 
folletti ...     
FILATELIA 
BELGIO  Anno 2009 
   
  
Proulx  Annie Edna
(USA)   
Nata a Norwich il 
22 agosto 1935. Annie Proulx vive in un piccolo 
paese del Wyoming. Ha esordito tardivamente nel 1988 con Heart Songs and 
Other Stories, cui è seguito nel 1992 il romanzo Postcards (Cartoline, 
2002), vincitore del premio Pen/Faulkner. In Italia sono stati pubblicati 
anche i suoi romanzi Avviso ai naviganti (1997), vincitore del Pulitzer, 
del National Book Award e di vari altri prestigiosi riconoscimenti letterari (il 
libro ha ispirato il film “The Shipping News” (2001) del regista L. Hallstrom 
con Kevin Spacey, Julianne Moore, Judi Dench e Cate Blanchet), I crimini 
della fisarmonica e il noto Gente del Wyoming (1999), da cui è stato 
tratto il film “I segreti di Brokeback Mountain”, film rivelazione del 2005, 
vincitore di 3 premi Oscar. Altri lavori conosciuti di Proulx 
sono anche Distanza ravvicinata (Close Range), che sarebbe poi il 
titolo originale di Gente del Wyoming (del 2000), edito in lingua 
italiana da Marco Tropea Editore (2004) e Quel vecchio asso nella manica. Gente del Wyoming è una 
raccolta di testi molto concentrati. Narra la storia di due rudi cow-boy 
abituati alle difficili condizioni dei pascoli estivi , che a poco a poco 
diventano una coppia, malgrado i pregiudizi e una vita normale con mogli e 
figli.     
FILATELIA GUINEA  Anno 2008 
 (3758/9) 
     
PROUST MARCEL   
(Francia) 
  
Nacque a Parigi il 10 luglio 
del 1871 e ivi morì il 18 novembre del 1922.   
Appartenne ad una famiglia 
cattolica. Quando venne alla luce era così gracile che il padre, medico, 
temette  per la sua vita. La sua salute rimase delicata e si aggravò quando 
all’età di di nove anni fu colpito da una crisi asmatica e da allora soffrì per 
tutta la vita di asma e della febbre del fieno.   
Compì gli studi al liceo 
Condorcet e frequentò la Sorbona e la Scuola di scienze politiche.   
Di famiglia agiata, fondò a 
sue spese varie riviste che ebbero vita breve, ma sulle quali fece i suoi primi 
passi di scrittore. Sulla più importante ”Le Banquet” scrisse racconti e studi 
preceduti da una prefazione di Anatole France. Nel 1896 furono riuniti nei 
volume I piaceri e i giorni. 
Entrò a far parte di circoli 
letterari; frequentò il salotto della principessa  Matilde in cui erano accolti 
i migliori scrittori e letterati del momento. La sua vita era apparentemente 
oziosa e snobistica, ma Proust andava raccogliendo materiale e annotazioni che 
avrebbero formato il tessuto della sua opera più importante Alla ricerca del 
tempo perduto. Tra il 1895 e il 1899 lavorò al romanzo Jean Santeuil, 
che lasciò incompiuto. Fu pubblicato postumo nel 1952. In quegli anni approfondì 
i suoi studi per l’architettura, la pittura, la scultura, studiando le opere del 
critico inglese John Ruskin e traducendo alcuni dei suoi libri. 
Mortogli il padre nel 1902 e 
la madre nel 1905, alla quale era teneramente legato, si ritirò in un 
appartamento di Boulevard Haussmann, dove fece applicare alle pareti dei 
pannelli di sughero per proteggersi dal rumore. Lì, isolato dal mondo, scrisse
Alla ricerca del tempo perduto la sua opera monumentale in sette volumi, 
alla quale lavorò sino alla morte.   
La prima parte La strada 
di Swann uscì nel 1913  a sue spese. Poi dal 1918 al 1922 l’editore 
Gallimard pubblicò  All’ombra delle fanciulle in fiore (1918) (premio 
Goncourt), I Guermantes (1920), Sodoma e Gomorra (1922). Ormai 
minato dal male, si impose con un lavoro forsennato a portare a termine altre 
tre parti dell’opera. Non le vide pubblicate. Uscirono postume La prigioniera 
(1923), Albertina scomparsa  o La fuggitiva (1925), Il tempo ritrovato 
(1927). Nel 1930 ebbe  inizio la pubblicazione della corrispondenza di Proust. 
Altre sue opere furono 
Pastiches et Melanges (1919), Cronache (1927) postume e il saggio 
Contro Sainte-Beuve  (1954). 
Morì per la malattia che lo 
aveva accompagnato per tutta la vita il 16 novembre del 1922, alla presenza del 
fratello. 
La malattia  non alterò 
minimamente la sua lucidità, anzi la utilizzò nella sua opera con  eroismo. 
Agonizzante, chiese dei fogli per ritoccare e modificare l’agonia  di uno dei 
suoi eroi, dicendo:  “Ora mi trovo nella sua stessa situazione”.   
OPERE 
Alla ricerca del tempo 
perduto.  L’argomento è il dramma di un essere sensibile e intelligente che 
parte dall’infanzia alla ricerca di una felicità assoluta e che cerca di 
afferrarla in tutte le manifestazioni, ma che non s’illude di raggiungerla . Gli 
uomini considerano felicità l’amore, la gloria, i beni materiali. Ma il tempo, 
vero protagonista dell’opera,  è sempre pronto a distruggere illusioni e 
speranze. La nullità del tempo è quella evidenziata  in una riunione in cui 
Proust ritrova vecchie  persone che aveva tanto ammirato e che gli confermano la 
nullità dell’esistenza umana. Solo la forza della memoria può rianimare il 
tempo. Proust ha perso la vita reale, ma la ritroverà descrivendola e 
immaginandola nel suo romanzo. Quindi nella lotta tra l’uomo e il tempo sarà 
l’uomo ad uscirne vincitore, grazie all’aiuto dell’arte.   
Proust nel romanzo ha 
rievocato il periodo della vita francese dalla fine della guerra del 1870 sino 
alla prima guerra mondiale. La sua è una vasta cronaca della società sulla via 
del tramonto.     
FILATELIA 
FRANCIA  Anno 1966  
(1472), NICARAGUA Anno 1996  (2133), PORTOGALLO  Anno 2000 (2381) 
     
PROYSEN 
ALF  
(Norvegia)  
  
Nato a Rudshøgda in Ringsaker 
23 luglio 1914. Morto il  23 novembre 1970. 
Nacque a  in 
una ambiente socialmente inferiore, quello dei fittavoli senza terra  e tale 
situazione si riflette nelle sue canzoni e nei racconti 
dove disegna immagini realistiche, satiriche e dure di rapporti di classe e la 
vita di tutti i giorni in una Norvegia rurale.
 
Alf Prøysen è cresciuto in una piccola 
azienda agricola in Ringsaker. Nel 1932 ha lasciato la scuola per lavorare in 
una fattoria. Dieci anni dopo, si trasferì a Vøien Gård a Asker, e nel 1945 ha 
debuttato con la sua raccolta di racconti,"Dørstokken eme".  
Con l'uso costante del dialetto, con lo 
sviluppo dei personaggi, con la cura  delle descrizioni rese i suoi libri molto 
credibili ed eccellenti,  
Prøysen ha dato il suo contributo in  molti campi 
artistici: la radio per bambini, i racconti, il teatro e la musica. Il 
suo unico romanzo Trost 
i taklampa , 
raffigurante l'urbanizzazione del 1950 in  Norvegia e l'effetto che questa ha 
avuto sulla vita rurale, è stato un grande successo 
sia come libro  sia  come commedia. 
Nel 1956 viene pubblicato il libro 
Teskjekjerringa"
(Mrs. Pepperpot) 
cui ne seguirono altri 
quattro sempre con lo stesso protagonista femminile. 
La storia ebbe successo e in seguito fu pubblicata in 23 lingue e fu trasformata 
in un programma televisivo con più di 100 episodi.  
Prima della sua 
morte nel 1970 Prøysen finì il manoscritto per "Julenissen Snekker Andersen 
og", che fu pubblicato l'anno seguente, deliziosamente illustrato da Hans 
Normann Dahl. 
Prøysen  è da considerarsi  una delle più importanti 
personalità della cultura norvegese che nella seconda età del XX secolo abbia  
contribuito in modo significativo nella  letteratura,  
musica, 
TV  e la 
radio . 
Prøysen è morto di cancro il 23 novembre 1970, all'età 
di 56 anni. 
  
FILATELIA 
NORVEGIA Anno 2014 
 
    
me René Francois Armand (Sully Prudhomme)
 (Francia)               
  Nacque  a Parigi il 16 marzo del 
1839  e morì a  Châtenay-Malabry il 6 settembre del  1907.
  Figlio di un negoziante avrebbe 
voluto diventare ingegnere, ma una malattia all’occhio gli impedì di continuare 
gli studi presso il Politecnico. Studiò letteratura e dopo un breve periodo di 
lavoro presso l’industria manifatturiera, si dedicò, senza convinzione, a 
studiar legge.   
Avendo ricevuto una 
cospicua eredità, abbandonò il lavoro per dedicarsi  a studi scientifici che si 
riflettono nella sua poesia. Pubblicò una raccolta di Stanze e poesie 
(1865) cui fecero seguito Le prove (1866),  I croquits italiens 
(1866) Le solitudini (1969), Impressioni della guerra (1970), I 
destini (1972), Le vane tenerezze (1875).    Altri suoi lavori sono: De rerum 
natura (1878-79), La révolte des fleurs (1872), La 
France (1874), La justice (1878), Le bonheur 
(1888), Les epaves (1908). Quest'ultimo fu pubblicato postumo 
ed è una miscellanea di poemi.   Prudhomme scrisse anche La vraie 
religion selon Pascal (1905). Nel 1901 fu insignito del Premio 
Nobel per la letteratura con la motivazione “In riconoscimento della sua 
composizione poetica, che dà prova di un alto idealismo, di perfezione artistica 
ed di una rara combinazione di qualità tra cuore ed intelletto”. Fu altresì 
membro della Accademia di Francia dal 1881 fino alla morte, avvenuta nel 1907. 
Tutte le sue opere 
sono raccolte in Opere (8 voll. 1883-1908). Postumo è uscito il  
Giornale intimo (1922).   
FILATELIA 
COMOREN  Anno 
1977(189), GRENADA  Anno  2001  (4003), GUINEA Anno 2009, (Mic. 
6559/62),  GUYANA Anno 1995 (3946),  PARAGUAY Anno 1997 (Mic. 2915), 
 SVEZIA  Anno 1961  (488), FRANCIA Anno 2007  (4088), 
URUGUAY 1976  (961) 
  
   _jpg.jpg) 
_jpg.jpg) _jpg.jpg) _jpg.jpg)      
PRUSS BOLESLAW 
(pseud. di 
ALEKSANDER GTLOWACKI) 
(Polonia) 
  
Nato a Rubieszòw  il 20 
agosto 1847, morì a Varsavia il 19 maggio 1912. 
Orfano, visse a Lublino dove 
concluse i suoi primi studi. La sua giovinezza non fu affatto lieta.  Partecipò 
all’insurrezione del 1863, venne arrestato e imprigionato. Liberato, continuò 
gli studi studiando fisica e matematica alla Scuola Centrale, per passare poi 
all’Istituto di Agraria.   
Fece, l’operaio, l’impiegato, 
l’istitutore, finché non trovò la sua via nel giornalismo e nella letteratura. 
Dopo un viaggio all’estero in Francia e in Italia, ritornò in patria e vi  
rimase fino alla morte.  Si occupò della trasformazione democratica della 
Polonia dopo la rivoluzione e la sua opera è tutta dominata da intenti sociali e 
morali, come traspare nei suoi romanzi che dipingono il mondo contemporaneo. 
Pruss si affermò con alcune 
raccolte di novelle L’avventura di Stas (1879), Anielka (1880), 
Schizzi e immagini (1885) cui seguirono i romanzi L’avamposto 
(1885), Le emancipate (1894), Bambola (1900) che è la sua opera 
migliore. 
In Il Faraone (1895/6) 
conduce il lettore nell’Antico Egitto, 
Scrisse pure novelle raccolte 
in L’organetto (1880) e Il panciotto (1882).   
FILATELIA 
POLONIA  Anno  1947    
(491/292) 
       
Przerwa-Tetmajer
Kazimierz (Polonia)
    Nato a Ludzmierz il 12 febbraio 
1865. Morto a Varsavia il 18 gennaio 1940. E’ stato un poeta, scrittore e 
giornalista, esponente di spicco del movimento poetico conosciuto col nome di 
Giovane Polonia. Per il contenuto pessimistico e 
sensuale, le rime raffinate e i ritmi particolari, la poesia di Przerwa-Tetmajer 
è considerata quella che più si avvicina ai poeti decadenti dell’Europa 
occidentale. Pur influenzato da diverse 
tendenze, il suo stile risulta unitario, spesso contemplativo: in particolare, 
Przerwa-Tetmajer fu un cantore del paesaggio montano dei Monti Tatra, nell'opera 
in prosa Sul Podhale roccioso, o davanti ai paesaggi italiani: molte 
volte le sue rime sono velate di nostalgia (come nei Preludi). Il compositore Mieczvslaw Karlowicz 
(1876-1909) musicò in due canti i versi di Przerwa-Tetmajer: Pamietam ciche, 
op. 1 n. 5 (1895-1896) e Idzie na pola, op. 3 n. 2 (1896). Nel 1984 il 
regista polacco Jacek Koprowicz ha diretto il film biografico Przeznaczenie 
sulla vita del poeta. 
Opere:
Z wielkiego domu , Koniec epopei, Aniół śmierci oraz Panna Mery, Sfinks, Zawisza 
Czarny, Mąż-poeta, Rewolucja, Judasz,  Tales of the Tatras. 
 
  
FILATELIA
Polonia Anno 1965 
 (Cartolina 
postale) 
     
PRZTBYSZEWSKI STANISLAW             
 
(Polonia)   
Nato a Lojewo, 
Cuiavia nel 1868. Morì a Jaronty, presso Inowroclaw ne l1927. 
Studiò a Berlino 
raggiungendo una posizione di primo piano nei gruppi d’avanguardia  tedeschi di 
fine secolo. 
Iniziò la sua 
attività letteraria con saggi, poemi in prosa e romanzi in tedesco Messa 
funebre (1893), Vigilie (1895), Homo sapiens (1895-1896), 
De Profundis (1896), I figli di Satana (1897), che egli stesso 
tradusse più tardi in polacco, in cui espresse le sue concezioni estetiche 
improntate ad un esasperato individualismo mistico-satanico, e la teoria 
dell’”anima nuda”, affrancata cioè da leggi morali e convenzioni sociali.   
Tornato in 
Polonia, a Cracovia, nel 1898 collaborò fino al 1901 alla rivista letteraria 
“Zycie” che contribuì in misura notevole a diffondere le nuove correnti 
letterarie dell’Occidente.   
Iniziò quindi la 
sua produzione in polacco, che comprende soprattutto drammi, Per la felicità 
(1900), Danza dell’amore e della vita (1901), Gli ospiti (1901),
Neve (1903),  e romanzi La madre (1902), I figli della terra 
(1904), tipica espressione del suo decadentismo. 
Di rilievo le sue 
opere biografiche e di critica letteraria Sull’orma dell’anima polacca 
(1917), I miei contemporanei (1923).     
FILATELIA 
POLONIA  Anni  
1971, Annullo postale speciale. 
     
(Polonia) 
  
Nato il 20 gennaio
 1922 . Morto nel 
1998. 
Studiò a Varsavia. Durante gli anni 1940-1943 fu costretto dalle autorità 
sovietiche a lavorare in una cava di basalto. Nel 1943 entrò volontariamente 
nella armata rossa e combatté durante la seconda guerra mondiale.  Durante il 
periodo militare fu inviato speciale e vice direttore di alcuni quotidiani 
dell’esercito.  Terminato il conflitto entrò a far parte del Partito Comunista 
Polacco e, 
 rimasto 
nell’esercito, continuò a lavorare nel campo giornalistico e come editorialista 
del giornale  ”Armata del Popolo” 
Nel 1961  fu promosso al grado di colonnello. Negli anni dal 1962 al  1985 
ricoprì diversi incarichi  politico-militari. Durante la sua permanenza 
nell’esercito ottenne numerosi riconoscimenti e decorazioni: una Croce al 
merito, la Croce di Grunwald , una medaglia d’argento, la Bandiera del Lavoro... 
Autore di numerosi romanzi è 
soprattutto noto per Quattro uomini, un carro 
armato e un cane. L’opera, scritta per i giovani, 
ebbe un seguito in una serie di filmati televisivi. Per la TV scrisse più di 200 
testi e due musical.  
Scrisse anche altri libri per i giovani, assai letti e 
apprezzati nelle scuole Opere:
Czterej pancerni i pies 
(per ragazzi), Fortele Jonatana Koota (per ragazzi 1980-1981), Listy 
siwiejące (1973), Minerzy podniebnych dróg Studzianki 
Tajemnica (per ragazzi 1972),  Studzianski, Ze 101 
frontowych nocy  (per ragazzi 1974), Zawzięty (1975), Znużony 
(1974), Żołnierze czterech rzek  
  
FILATELIA
 
POLONIA Anno 1970  
Due buste postali.  
_jpg_jpg.jpg)        
Psaila Dun Karm
(Malta) 
Nato a   Zebburg il 18 aprile del 1871 e ivi morto il13 ottobre del 1961. 
Presbitero, scrittore, poeta, novellista, noto per essere definito il "Bardo di 
Malt", è ricordato tuttoggi come il creatore dell’inno nazionale maltese. 
Ha frequentato il seminario tra il 
1885 e il 1894, studiando poi filosofia e teologia all'Università di Malta tra 
il 1888 e il 1890. Ordinato sacerdote nel 1894, tra il 
1895 e il 1921 insegnò in seminario svariate materie: italiano, latino, inglese, 
aritmetica, cosmografia, geografia, Storia ecclesiastica e Archeologia 
Cristiana.   Dal 1921 divenne membro della 
Biblioteca Nazionale Maltese, poi si occupò di linguistica e divulgazione della 
lingua maltese moderna.  Tradusse gli scritti del Vassalli 
in lingua inglese. Nel 1921 compose l’inno, confermato dalla Costituzione del 
1964. Elisabetta II lo fregiò del titolo di Cavaliere dell' Ordine dell'Impero 
Britannico. Fino al 1912 scrisse unicamente in 
italiano: tra i suoi versi ricordiamo La Dignità Episcopale (1889), 
Foglie d'alloro (1896),  Versi (1903) e alcune collane di poemi 
italiani. Viene considerato  dai Maltesi un 
"Padre della Patria".   
FILATELIA 
  
MALTA  Anno 1971 (423) 
        
PSHAVELA VAZHA (VADJA) 
(Georgia) 
  
Nato a Chargali nel 1861 e morto a Tbilisi nel 1915. 
Scrittore, autore di libri di narrativa, di teatro e di poemi epici.  Nella sua 
opera descrive il folclore e i costumi arcaici della sua gente. 
Fu maestro di scuola sulle montagne georgiane di Pchavia, a nord di Tbilisi. 
Tra le sue opere poetiche sono da ricordare: Aluda Ketelausi (1888), 
El huésped (1893), Il mangiatore di serpenti (1901). 
  
FILATELIA   
GEORGIA  Anno 2000  (281), URSS 1961 (2434) 
   
    
PULLMAN 
PHILIP   
(Inghilterra)   
Nato il 19 
ottobre del 1946 a Norwich. 
Spese la prima 
parte della sua vita viaggiando per il mondo in compagnia del padre che lavorava 
per la Royal Air Force.  L’infanzia la trascorse in Australia dove iniziò la sua 
passione per i fumetti. 
A undici anni si 
trasferì nel Galles del Nord e frequentò   
l’Exeter College 
di Oxford.   
Prima di 
dedicarsi alla letteratura, fece diversi mestieri, tra cui l’insegnante. Per 
oltre dieci anni insegnò in una scuola media e poi si trasferì al Westminster 
College di Oxford come docente a tempo parziale. Tenne corsi sul romanzo 
vittoriano e sul romanzo popolare e poi lasciò l’impiego per dedicrsi alla 
scrittura a tempo pieno.   
Inizialmente si 
dedicò a scrivere libri per adulti, ma presto dirottò il suo interesse sulla 
stesura di opere per adolescenti, tanto da diventare assai noto nel campo della 
letteratura per i giovani. Assai nota la trilogia Queste oscure materie 
che comprende La bussola d’oro, La lama sottile e Il cannocchiale d’ambra.
 
Altre opere (tradotte in Italiano, editrice Salani):
Il fiammifero svedese, Il falsario e il manichino di cera, Ero un topo,  Lo 
spaventapasseri e il suo servitore, La principessa di latta, Il ponte spezzato, 
La tigre nel pozzo, La Oxford di Lyra,  L’ombra del nord, Il rubino di fumo, Il 
conte Karlstein e la leggenda del demone cacciatore, L’orologio meccanico, La 
farfalla tatuata.  
  
Ha vinto i premi: Carneige Medal,  Guardian 
Children’s Fiction Prize, Whitbread e il Premio Astrid Lindgren Memorial. Nel
 2004  ha ricevuto l’Order of the British Empire .   
FILATELIA 
INGHILTERRA  1998   
Busta postale.     
  
  
PUMPURS  ANDREJS 
(Lettonia) 
  
Nato a Lieljumpravas Keirani 
il 22 settembre 1841, morì a Riga il 6 luglio 1902. 
Di professione agrimensore, 
lavorò in diverse località della Lettonia e tentò di trovare una soluzione ai 
suoi problemi finanziari trasferendosi a Riga. Ma non riuscì ad ottenere quanto 
si attendeva per cui partì volontario per i Balcani, durante il periodo della 
guerra russo-turca. Dopo aver frequentato l’accademia militare di Odessa, rimase 
definitivamente in servizio come ufficiale zarista e da allora non fece altro 
che spostarsi nelle varie contrade russe, lontano dalla sua terra, sempre 
presente nei suoi pensieri e nelle sue opere. Ritornato per un breve tempo in 
patria vi morì. 
Pumpurs è autore di diverse 
liriche patriottiche e noto per il poema Lo spaccatore d’orsi (1888), 
simbolo romantico dell’eroe che si batte contro il nemico. L’atmosfera del 
romanzo deriva dal suo spirito romantico, dal folklore della sua Lettonia, dalle 
gesta eroiche e dalle nobili passioni che possono animare l’uomo, trasformandolo 
in un eroe.   
FILATELIA 
LETTONIA Anno 1932 (190/4), 
1936 (208),  1937 (216), 1992 (294/6), 1995 (372/3), RUSSIA  Anno 1961 
(2489), 1989 5655) 
  _jpg.jpg) _jpg.jpg) _jpg.jpg)  _jpg.jpg) 
   _jpg.jpg) _jpg.jpg) _jpg.jpg) 
_jpg.jpg) _jpg.jpg) _jpg.jpg) _jpg.jpg)     
P'U SUNG-LING 
(Cina) 
  
Nativo dello Shang Tun 
(1630-1715)  fu un luminare del regno di K’ieng Lung.  Impiegò vent’anni per 
scrivere una raccolta di racconti dal titolo Liao Cai Ci , interpretato 
variamente dai traduttori come  Storie strane del ritiro, Racconti 
straordinari scritti nella sala della quiete, Fantasie strane di uno studio 
cinese. L’opera è composta di sedici libri per un totale di 431 racconti. Fu 
compiuta nel nel 1679 ma a stampa uscì solo nel 1765.  Si racconta che l’Autore 
chiedesse in strada un contributo di una storiella  ai passanti, che ripagava 
con tè o con tabacco e che poi rielaborava con la sua sensibilità di poeta, 
fornendo così un monumento della prosa colta cinese. 
Scrittore insigne, fu 
sfortunato nella sua carriera burocratica. Nella letteratura dimenticò i propri 
crucci o meglio li espresse indirettamente nella finzione letteraria. 
I suoi racconti sono comici, 
umoristici, idillici. Le trame sono avventurose e talvolta soprannaturali, 
specie quando appaiono demoni, spiriti, volpi che si trasformano in fanciulle e 
in avvenenti giovanotti.   
FILATELIA 
CINA Anno 2001  
(3895/89+BF 112),  2001  (3951/4) 
     
PUSKIN ALEXANDR SERGEEVIC’
  
(Russia) 
    
Nascere in una famiglia di 
antichissima nobiltà – la madre si dilettava a scrivere poesie, il padre a 
comporre musica, lo zio Vassili era poeta – non essere compreso, anzi fatto 
segno al disinteresse familiare comune, rese l’infanzia del giovane Puskin assai 
infelice. Nessuno si preoccupava della sua ‘precocità letteraria’ (scriveva 
poesie in russo e in francese che leggeva solo alla sorella Olga e alla nutrice 
Irina Rodiònovna, la sua njania, l’amata nutrice, che alimentò la sua 
fervida fantasia con i racconti di antiche fiabe popolari.) Agli amici scriveva
“Ascolto la sera le fiabe della mia nutrice”, “Irina è la sola compagna 
con cui non provo noia”, “Dopo pranzo vado a cavallo ma di sera ascolto le fiabe 
di Irina”. Irina fu una delle sue muse ispiratrici, quella che gli aprì le porte 
della fantasia e gli permise, a sua volta, di far rivivere per il suo popolo un 
patrimonio culturale e fantastico. 
Puskin nasce a Mosca nel 
1799. Dopo un tirocinio letterario curato, secondo i metodi educativi della 
nobiltà di allora, da precettori  francesi e tedeschi e dalla già menzionata 
Irina, entra dodicenne nel liceo di Zarskoie Selò, il villaggio imperiale presso 
Pietroburgo. L’amato liceo diviene l’ambiente sostitutivo della famiglia. Vi 
rimane dal 1812 al 1817, anni durante i quali scrive le sue prime poesie e 
incontra persone portatrici di nuove idee riformatrici.   
Terminato il liceo, entra 
nella burocrazia ed ha un impiego al ministero degli affari esteri. Nel 1820 
ottiene il suo primo successo col poema Rùslan e Ljudmilla, di argomento 
frivolo, sensuale e licenzioso, il quale agì come manifesto delle nuove tendenze 
romantiche e irritò i classicisti. L’aggiunta poi  di alcuni componimenti 
‘rivoluzionari’ gli valsero il confine a Ekaterinislav, nella Russia 
Meridionale, dove fu ospite della famiglia Raevskij.   
Viaggia in Crimea, nel 
Caucaso e nel 1820 raggiunge la nuova sede di Kisinev in Moldavia, dove rimane 
per tre anni, fino a quando gli fu concesso il trasferimento ad Odessa dove può 
godere di una tenore di vita più libero e spensierato, segnato da due amori: 
quello per la dalmata Amalia Riznic e per la moglie del governatore locale. Nel 
1923, intercettata una sua lettera in cui esprimeva idee favorevoli all’ateismo, 
viene definitivamente licenziato  dalla burocrazia imperiale e costretto ad un 
isolamento nella tenuta familiare di Pskov. Ciò valse a tenerlo lontano dalla 
rivolta decabrista del 1825. 
Salito al trono lo zar Nicola 
II, è da questi chiamato a Mosca dove ottiene il perdono, una realtà che lo 
paralizza   e lo emargina  in quanto il suo  compromesso col potere allontana da 
lui i giovani. 
Nel 1830 sposa  Natalia 
Gonciarova, donna bella ma frivola. Nascono quattro figli…e una serie di 
dispiaceri per la condotta della moglie, alimentata dai pettegolezzi di corte.  
Uno di essi, assai pesante, lo costringe a sfidare in duello il barone francese 
Georges D’Anthés, che lo ferisce a morte.   
Muore due giorni dopo, il 27 
gennaio 1937: 
Nella sua opera emergono i 
romanzi orientali, scritti a Kisinev durante l’esilio. In essi si avverte 
l’influsso  di Byron, ma anche l’adesione allo spirito russo di cui Puskin era 
un autentico conoscitore. Così nacquero Il prigioniero del Caucaso 
(1820-21), La fontana di Bachcisaraj (1822), I fratelli masnadieri 
(1821) dove cronaca e storia, biografia e leggenda concorrono a rendere 
realistiche le vicende narrate.  Comunque la fama di Puskin è legata al romanzo 
in versi Eugenio Onegin, iniziato nel 1823 e terminato nel 1831. I due 
personaggi Onegin, sempre autoindulgente, e Tatiana, donna virtuosa ma non 
puritana né moralista, possono essere considerati i capostipiti di molti futuri 
personaggi della letteratura russa.   
Tra le altre opere di Puskin 
vanno ricordate: Poltava (1828) in cui alla storia di un vecchio cosacco 
si intreccia il motivo epico della lotta fra Pietro il Grande e Carlo di Svezia;
Il cavaliere di bronzo, scritto nel 1833 ma pubblicato postumo nel 1841, 
basato sul conflitto fra la ragione di stato e i diritti dell’individuo. 
Nel campo della prosa e del 
teatro vanno pure ricordate le opere: La figlia del capitano (1836)
basata sulla rivolta di Pugacev; La donna di picche (1834); il lavoro 
teatrale in prosa e versi Boris Gudonov (1825), primo tentativo russo 
sulla scia shakespiriana; Mozart e Salieri, Il festino durante la peste, Il 
cavaliere avaro, Il convitato di pietra. 
Ma presso i giovani in 
particolare Puskin viene oggi ricordato per le sue splendide fiabe in versi, 
scritte tra il 1830 e il 1834 e raccolte nel volume  Le veglie in una 
fattoria presso Dikan’ka. Si tratta delle fiabe:  Lo zar Saltan, 
il  principe Guidone la principessa cigno;  Il pescatore e il pesciolino d’oro; 
Il pope e il suol servo Baldà; La principessa morta e i sette eroi; Il galletto 
d’oro. 
Le fiabe, pur imbevute di una 
tradizione che affonda le radici nell’animo orientale, non mancano di rifarsi 
alla cultura occidentale di cui era impregnato il suo spirito romantico. Puskin 
è il narratore del popolo russo, ma nel suo tempo non fu capito e fu accusato di 
populismo. Si disse che la sua produzione, troppo legata al mondo della fiaba, 
era scadente, non degna di un poeta quale egli era. Per molti critici del suo 
tempo gli elementi reali presenti nelle sue fiabe, i riferimenti concreti, non 
si conciliavano con l’elemento fantastico che sta alla base di ogni fiaba. Nella 
stessa collana “Biblioteca per la lettura” dove apparvero, furono accolte come 
un divertissement che solo una persona di talento poteva concedersi nei 
momenti di relaxe. Altri grandi scrittori le considerarono opere poco 
significative, buone intenzioni, non certo opere capaci di sopravvivere 
all’autore. Puskin, invece, come Andersen, scrisse fiabe letterarie. Ma tra 
Andersen e Puskin vi è una differenza: nel danese manca la penetrazione profonda 
dell’animo popolare che contraddistingue l’opera del russo ed è solo marginale 
l’utilizzo  delle tradizioni del proprio paese. Anche il carattere russo viene 
evidenziato nelle fiabe di Puskin: basta leggere Il pope e il suo serbo Baldà, 
per notare come il  servitore assommi tutte le caratteristiche  di chi per 
secoli è stato costretto a ubbidire e servire umilmente, ma senza perdere la 
propria umanità e dignità. 
Poeta dei buoni sentimenti, 
poeta del popolo e della gente umile, non disdegnava mescolarsi ad essa per 
partecipare alle sue gesta e per meglio coglierne l’essenza e l’animo.   
 LIBRI: Evgenij Oniegin. 
Un giovane russo corteggia una romantica fanciulla di provincia, Tatiana, fino a 
farla innamorare perdutamente. Poi, con raffinata crudeltà, l’abbandona e 
rivolge le sue attenzioni alla sorella Olga, amata da Lenskij, un poeta 
idealista, amico di Oniegin. Venuto a diverbio con l’amico, lo uccide in duello 
e deve riparare all’estero. Dopo anni torna a Pietroburgo dove riprende la vita 
mondana. Ad un ballo incontra Tatiana, sposa di un vecchio generale. Oniegin 
tenta di risuscitare nella donna i sentimenti di un tempo, ma Tatiana, ormai 
smaliziata, lo respinge.   
Il galletto d’oro.  Lo 
zar Dadone, ormai vecchio, non riusciva più a difendere col suo esercito i 
confini del regno dagli attacchi dei suoi nemici perché questi attaccavano 
imprevedibilmente da ogni parte. Chiesto ad un mago come potesse difendersi, 
questi gli consegnò un galletto d’oro che avrebbe cantato quando qualcuno avesse 
osato varcare le frontiere. In cambio il mago chiese  di essere esaudito in un 
suo desiderio, ma lo avrebbe espresso quando più gli faceva comodo.  Lo zar 
accettò e il galletto funzionò a dovere tanto che i nemici non osarono più 
sferrare attacchi di sorpresa senza essere preceduti dal canto del gallo. 
Passarono anni di pace. Un  giorno il galletto riprese a cantare e si voltò a 
guardare dalla parte dove il nemico sarebbe giunto. Lo zar inviò uno dei figli 
con una parte dell’esercito. I giorni passarono ma nessuna notizia pervenne dal 
fronte.  Il gallo continuò a cantare e lo zar inviò il secondo figlio. Neppure 
questi diede più notizie. Allora l’anziano zar partì con tutte le sue truppe ma 
non trovò nulla, tranne una tenda abbandonata in cui vide i corpi trafitti dei 
figli.  Mentre impietrito li guardava, giunse una bellissima fanciulla che disse 
di essere la regina di Samachan. Lo zar se ne invaghì e decise di sposarla. 
Ritornò alla capitale e tra il tripudio del popolo vide venirgli incontro il 
mago che gli chiese di onorare la promessa fatta e gli chiese la mano della 
regina. Lo zar rifiutò. Ne scaturì un diverbio durante il quale lo zar colpì a 
morte con lo scettro il mago. Il galletto che aveva assistito alla scena, volò 
sul capo dell’uccisore e lo colpì ripetutamente alla nuca fino ad ucciderlo. Poi 
volò via.  Morto lo zar, la regina sparì improvvisamente. 
Il pescatore e il pesce 
d’oro   Un povero pescatore trova nella rete un pesciolino d’oro il quale lo 
prega di lasciarlo libero dietro una ricompensa. Il pescatore, assai generoso, 
non pretende nulla e lo lascia libero. La moglie, venuta a conoscenza del fatto, 
va su tutte le furie e ordina al marito di tornare in riva al mare e di chiedere 
al pesce un  mastello nuovo in cambio di quello che si è rotto. Viene esaudita. 
Allora rimanda il marito dal pesce per chiedere un’isba. Non contenta e sempre 
più avida, vuole un palazzo, poi una reggia, poi diventare zarina e, infine, 
regina del mare per avere il pesciolino sotto il suo controllo. A questo punto 
il pesciolino ritira tutti i doni e il pescatore e la moglie si ritrovano poveri 
come prima. La fiaba è pure riportata dai F.lli Grimm, solo che la moglie chiede 
di diventare… Dio.   
Il pope  e il suo servo 
Baldà.  Un anziano pope si recò al bazar per cercare un servo che lo 
servisse. lavorasse molto e chiedesse un salario basso. Gli si presentò Baldà. 
“Eseguirò – disse il servo - tutti i lavori in casa e nei campi. Mi darai da 
mangiare e da dormire. In compenso chiedo come paga di poterti dare a fine anno 
tre pacche in testa. Se non ti accontenterò potrai mandarmi via”. Il pope 
accettò e non se ne pentì perché il servo era un vero lavoratore fido e onesto.  
A fine anno, avvicinandosi il momento della paga e non volendo prendere pacche 
in testa, il vecchio pope parlò con la moglie. Costei gli disse: “Affidagli 
un’impresa impossibile e se non la porta a termine, licenzialo!”. Il pope disse 
allora a Baldà di andare da alcuni diavoli i quali non gli pagavano da anni un 
tributo. “Fatti restituire tutto il denaro che mi devono e portamelo!”  Baldà 
andò in riva al mare, chiamò i diavoli i quali, restii a pagare, gli imposero a 
loro volta tre prove. Se le avesse superate gli avrebbero pagato il tributo, se 
no quello sarebbe rimasto nelle loro mani. Il furbo Baldà accettò, superò le 
prove, ritornò col sacco pieno di monete e pretese la paga. Il povero pope non 
poté tirarsi indietro e porse il capo. La prima pacca lo mandò a sbattere contro 
il soffitto; la seconda gli  fece perdere la parola e la terza gli staccò il 
cervello. “Così impari a voler spendere poco” concluse Baldà soddisfatto. 
La principessa morta e i 
sette eroi.  Rimasto vedovo con una bambina ancora in fasce, lo zar Saltan 
si sposa con una bellissima giovane. Costei possiede uno specchio parlante che 
le ripete continuamente di essere la donna più bella. Passano gli anni. La 
figliastra cresce e un bel giorno lo specchio dice alla zarina che la più bella 
è la figliastra che sta per sposare il principe Elisej. Rosa dall’invidia la 
zarina ordina ad una sua serva di portare la figliastra nel bosco, di legarla e 
di lasciarla in pasto ai lupi. La serva, presa da pietà, si limita a liberarla e 
la fanciulla comincia a vagare nel bosco, finché non trova una capanna abitata 
da sette guerrieri che la prendono a benvolere e la rispettano come una sorella. 
Passa il tempo e un giorno la zarina, interrogando lo specchio,  apprende che la 
figliastra è ancora viva. Infuriata ordina alla serva, pena la morte, di trovare 
il mezzo di ucciderla. La serva ci riesce consegnando alla fanciulla una mela 
avvelenata e ai sette  guerrieri non rimane che seppellirla in una bara di 
cristallo  in fondo ad una caverna. Il promesso sposo, intanto continua a vagare 
per il mondo alla ricerca della sua amata. Chiede a chiunque incontri se l’hanno 
vista, ma neppure il Sole e la Luna a cui si rivolge sono in grado di dirgli 
dove si trova. Solo il Vento, che si intrufola dappertutto, glielo svela. Elisej 
raggiunge così la caverna e trova la bara sospesa a mezz’aria. Al principe basta 
infrangere il cristallo per ridare la vita alla fidanzata. La malvagia zarina 
nel vederli ritornare  felici muore di rabbia. (È la variante russa di 
Biancaneve) 
Russlan e Liudmila. 
Scritto nel 1820 il poema è in sei canti basati su una leggenda popolare di cui 
il poeta seguì molto liberamente la trama. L’argomento di gusto francese è 
frivolo e licenzioso e la sensualità dei suoi episodi contribuì al successo.
  
Lo zar Saltan, 
suo figlio Guidone e la bellissima principessa cigno.   Tre sorelle, 
parlando tra di loro dicevano che se avessero avuto la possibilità di diventar 
zarina avrebbero la prima imbandito un pranzo per tutti i poveri del mondo, la 
seconda tessuto un manto per ricoprire la terra e la terza dato un figlio 
maschio allo zar. Lo zar che aveva ascoltato, sposò quest’ultima ma invitò a 
vivere a corte anche le sorelle. Mentre era lontano nacque un figlio ma le 
sorelle fecero  sapere allo zar che era  nato un piccolo mostro,  poi fecero 
chiudere la madre e il figlio in una botte e la fecero gettare in mare. La botte 
approdò in un’isola lontana dove madre e figlio vissero. Passarono gli anni. Un 
giorno il bimbo riuscì a liberare un cigno dagli artigli di un avvoltoio. Il 
cigno, che in realtà era una principessa trasformata in un uccello,  era fatato. 
Per ricompensa il cigno fece sorgere sull’isola una città e nominò re il giovane 
salvatore, che si chiamava Guidone. Poi il cigno si trasformò in una fanciulla e 
lo sposò. Lo zar Saltan, sentito nominare il regno di Guidone, volle visitarlo. 
Ritrovò così la moglie e il figlio. Le due sorelle furono perdonate.     
FILATELIA  
BIELORUSSIA Anno 1999 (299) 
,  CECOSLOVACCHIA Anno 1949 (508),  D.D.R Anno.  1984 (2543-47),  
ETIOPIA Anno 2000 (1510),  GUINEA BISSAU  Anno 2003 (1154), 
KIRGHISISTAN Anno 1999 (145+ BF 22),  MOLDAVIA Anno  1999 (266),  MOZAMBICO Anno 2012 (4857+BF 592), 
 
POLONIA Anno  1968 (1681),  ROMANIA Anno 1947 (953), 1949 
(1089-80),  RUSSIA Anno 1937 (590-5), 1947 (1079-80),  1949 
(1341-45 + BF 12), 1955 (1754), 1956/7 (1885), 1959 (2194), 
1961 (2380), 1962 (2493), 1963 (2744), 1969 (3553), 
1974 (4042A),  1975 (4220), 1977  (4358),  1982 (4925), 
1987 (5415), 1997 (6262-66); BF 237), 1998 (6343-47),  1999 
(6406-7 + BF 244),  2004 (BF), 2010 (Mic. F. 136),  SENEGAL 
Anno  1972 (376),  SAN MARINO Anno  2003 (1895),  SAO TOME’ & 
PRINCIPE Anno 2008 (2824), 
TRANSNISTRIA  Anno 1994, 1999, UCRAINA Anno 1999 (368),  UNGHERIA Anno 1979
(2698),        
Puzo Mario Gianluigi
  
(USA)   
Nato nel 1920. Morto nel  
1999. 
Nacque in una 
povera famiglia di immigrati napoletani nel quartiere di Hell's Kitchen di 
New York City. Molti dei suoi libri, si basano sulle esperienze di vita a 
contatto con la gente del quartiere.   
Dopo essersi 
diplomato al City College di New York, entrò a far parte della United States 
Army Air Forces nella Seconda Guerra Mondiale. A causa di disturbi 
alla vista, non andò mai in prima linea e fu impiegato come ufficiale nelle 
retrovie nell’ultima fase della guerra in Germania. 
Tornato alla vita 
civile scrisse il primo libro, The Dark Arena, che fu pubblicato nel 
1955.   
La sua opera più famosa, Il 
Padrino, risale al 1969, nata a seguito delle sue interviste e notizie 
raccolte con l’incarico di giornalista sulle  organizzazioni mafiose. Il libro fu in seguito 
sviluppato in una trilogia di film (Il Padrino, Il Padrino parte II e 
Il Padrino parte III), diretta da Francis Ford Coppola.   
Puzo nel 1974 
scrisse la prima bozza per il film Terremoto, ma non la portò a termine 
per impegni presi nella produzione del film Il Padrino: Parte II.   
Fu co-autore con 
Richard Donner  per Superman: The Movie e l'originale progetto di 
Superman II.   
Puzo non vide mai  la 
pubblicazione del suo penultimo libro, Omertà, che, secondo il 
giornalista Julius Siegel del “Chronicle” di San Francisco, non aveva potuto 
portare a termine. Con ogni probabilità fu portato a termine da qualche 
gostwriter. 
Puzo morì di 
insufficienza cardiaca il 2 luglio 1999 nella sua casa nella Bay Shore, Long 
Island, New York.     
FILATELIA 
GRENADA  Anno 
1995  (2619),  NICARAGUA  Anno 1994 (1892), SAO TOME’& PRINCIPE$ Anno 
2008  . 
_jpg.jpg)      |