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VACARESCU ELENA

(Romania)


Nata a Bucarest il 21 gennaio del 1864, Morta a Parigi il 17 febbraio del 1947.

Fu damigella d’onore della regina Elisabetta (Carmen Sylva) di cui tradusse il poema Geova. Giovanissima pubblicò versi in  francese di un lirismo ardente e appassionato, ispirati ad una infelice vicenda d’amore col principe Ferdinando. Un amore  contrastato dal re Carol I. Elena fu esiliata a Parigi  dove visse per il resto della sua vita.

Pubblicò alcuni volumi di  liriche tra cui I canti dell’aurora (1866), per i quali ottenne il Premio dell’Accademia francese; L’anima serena  (1896), Bagliori e fiamme (1903), Nell’oro della sera (1928).  Scrisse inoltre diverse novelle. Nel 1925 fu eletta membro onorario dell’Accademia Rumena.

 

FILATELIA

ROMANIA  (Mic. 5139).

 

 

VACARESCU JENACHE

(Romania)

 

Nato nel1740. Morto nel1798.

Ricoprì cariche politiche e militari alla corte dei principi valacchi. Scrisse una Storia dei dei potentissimi  imperatori ottomani, ricca di memorie personali, e un saggio di grammatica romena Osservazioni e note (1887).

 

FILATELIA

ROMANIA  Anno  1955  (1408) 

 

 

VACCA ROBERTO

(Italia)

 

Nato a Roma il 31 maggio del 1927.

Il padre era un matematico e un noto studioso della cultura cinese mentre la madre scriveva importanti saggi di arabistica e islamistica e collaborava con “Oriente Moderno”.

Vacca si è laureato all'università di Roma nel 1951 in ingegneria elettrotecnica ed ha svolto l'attività di progettista e ricercatore presso il CNR fino al 1961.

Nel 1960 diventa libero docente in Automazione del Calcolo presso l'Università di Roma, dove svolge l'attività di docente di Calcolatori Elettronici fino al 1966; lo stesso anno diventa membro dell' IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers). Nel 1961 rappresenta l'Italia alla I Conferenza Internazionale su Traffico e Trasporti di Washington e l'anno successivo (1962) diventa direttore generale e tecnico presso la CGA un'azienda privata con cui collaborerà fino al 1975.

Negli anni compresi fra il 1967 e il 1972 svolge l'attività di rappresentante del Ministero dei Lavori Pubblici (oggi chiamato Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) presso l'OCSE sui sistemi elettronici di controllo del traffico urbano e autostradale. Nel 1975 inizia l'attività, che svolge ancora oggi (2005), di consulente in previsione tecnologica, ingegneria dei sistemi, campagne di corretta informazione su grandi progetti tecnologici, management e formazione

Oltre a svolgere l'attività di docente e ricercatore, si è spesso dedicato alla divulgazione scientifica attraverso i mass media e scrivendo opere scientifiche e romanzi di fantascienza tra cui: Il robot e il minotauro (1963), Esempi di avvenire (1965),  Il medioevo prossimo venturo (1971),  La morte di megalopoli (1974),  Greggio e pericoloso (1975), Perengana (1977),  La Suprema Pokazuka (1980),  Come imparare più cose e vivere meglio (1982), Rinascimento prossimo venturo (1986),  Il labirinto della memoria (1988) , Questo barbaro dominio (1991),  La via della ragione (1993), Anche tu informatico (1994), Qualità globale (1995), Consigli a un giovane manager (1999), Kill?.

 

FILATELIA

SAN MARINO Anno 1998  (Fogl.)

 

 

Vagif Molla Panah

(Azerbaijan)

 

Nato nel 1717. Morto nel 1797.

Poeta del 18° sec. fu il fondatore del genere realistico nella letteratura azera.

Fu un preminente uomo di stato, visir  e ministro degli affari esteri nel canato di Karabhakh.

 

FILATELIA

URSS Anno 1968, 1987  Buste postali.

 

 

VAGILEVICH, IVAN NIKOLAEVIC 

(Ucraina)

 

Nato il 2 settembre 1811, nel villaggio di Iasenev-Gorishnyi, ora Rozhniatov Raion.  Morto il 10 giugno 1866, a L'vov.

Scrittore ucraino, studioso, filologo e studioso di folklore.

Figlio di un sacerdote, studiò nel Seminario L'vov. Iniziò la sua attività letteraria e scientifica verso il 1835. Assieme a M. Shashkevich e I.Golovatskii pubblicò un almanacco, il Dnestr Water Nymph (1837), che ha gettato le basi per lo sviluppo della moderna letteratura ucraina in Galizia.

Vagilevich è l'autore del poema eroico romantico Il racconto Madei , della ballata Zhulin e Kalina , e di poesie scritte in polacco. Ha tradotto Il racconto della Campagna di Igor in ucraino e polacco, egli è anche autore di Osservazioni sulla letteratura russa (1848).

Vagilevich compilò il Dizionario del Sud Russo  (inedito) e la Grammatica della lingua ucraina in Galizia (1845, scritto in polacco). Nel 1848 ha pubblicato un giornale ucraino intitolato”Dnevnik rus'kii” . Più tardi, Vagilevich aderì al movimento Polonophilo.

Opere: Pys'mennyky Zakhidnoï Ukrainy 30-50 kh-rokiv XIX st ., 1965.

 

FILATELIA

URSS, Anno 1996, (Busta postale)

 

 

 

 

VAHID (Pseud. di  ALLAGA ISKANDAROV)

(Azerbaigian)

 

Nato il 15 ottobre del 1895 a Baku. Morto il 30 settembre del 1965.

Figlio di un falegname, frequentò per la sua educazione primaria una madrasa. Con l'obiettivo di aiutare la sua famiglia, Vahid iniziò a lavorare come manovale, poi aiutò suo padre  nei lavori di falegnameria.

Iniziò a comporre e a pubblicare poesie all’età di 18 anni.  Non avendo una istruzione secondaria aveva, comunque una capacità innata nel comporre poesie in modo estemporaneo, le quali gli permisero di partecipare a varie  manifestazioni (meykhana). Più tardi, sotto l'influenza di Fizuli e Seyid Azim, cominciò a scrivere gazals  che divennero tanto popolari da essere citato col nome di  gazalkhan.

Vahid si impegnò anche nella traduzione di opere di Nizami, Khagani, Feleki e altri classici dell’antica letteratura persiana in azerbagiano.

Morì a 1965 a Baku dove fu sepolto.

 

FILATELIA

AZERBAIGIAN  Anno 1995.

 

 

VAICAITIS PRANAS

(Lituania)

 

Nato nel villaggio di Santakai nel 1876. Morì nel 1901.

Nato in una famiglia contadina, Pranas  frequentò la  scuola secondaria a Marijampolė e nel 1900 si laureò in giurisprudenza presso l’ Università di Pietroburgo.

Lavorò nella biblioteca della Accademia Russa delle Scienze.

Le prime poesie furono pubblicate nel 1896 sulla rivista “Varpas” (Campane). Nelle  suo ballate su temi storici descrive i  contrasti sociali raggiungendo una carica emotiva e al tempo stesso melodiosa.

Nella storia della letteratura lituana Vaičaitis è considerato un eminente poeta della fine del 19esimo secolo.

 

FILATELIA

LITUANIA  Anno  2001  (661)

 

 

VAICIULAITIS ANTANAS

(Lituania)

 

Nato nel 1906 a Vilkaviskis.

Visse a lungo negli Stati Uniti. È autore di novelle raccolte in  La sera nella casetta del guardiano (1931), Il mezzogiorno nella trattoria del villaggio e del romanzo Valentina (1936).

Si rivelò scrittore di grande talento e buon narratore delle vita  di campagna lituana.

 

FILATELIA

LIECHTENSTEIN  Anno 2006  (780)

 

 

VAIŽGANTAS ( pseud. di Juozas Tumas)

(Lituania)

 

Nato il 20 settembre 1869. Morto il 29 aprile 1933.

Fu un importante scrittore, sacerdote cattolico, attivista sociale, storico della letteratura e uno dei fondatori del Partito del progresso nazionale. Ha scritto romanzi brevi e racconti  di fiction e non-fiction. Le sue opere più importanti sono il romanzo Pragiedruliai (Raggi di Speranza) e le narrative Dedes dėdiėnes ir (Gli zii). Tumas è considerato uno dei più importanti scrittori lituani della sua epoca.

Nato nel villaggio di Malaišiai vicino Svėdasai in una famiglia di agricoltori, ha completato le  scuole elementari studi entro due anni; ha poi studiato presso il ginnasio a Daugavpils dal 1881 al 1888.

Durante questo periodo ha sviluppato un interesse per la la letteratura classica russa. Subito dopo la laurea si iscrisse al Seminario Priest  di Kaunas , dove fu ordinato sacerdote nel 1893, anno in cui iniziò la sua carriera di scrittore.

A seguito di un divieto delle autorità russe di pubblicare libri in lituano, Vaižgantas fu accusato di contrabbando di libri e interrogato, ma fu rilasciato per mancanza di prove. Suo fratello, invece, fu  condannato all'esilio in Siberia per lo stesso crimine. Glin amici consigliarono a Vaižgantas di fuggire negli  Stati Uniti, ma scelse di rimanere in Lituania.

Juozas Tumas-Vaižgantas contribuì a diversi giornali lituani, tra cui “Žinyčia” e “Tėvynės Sargas” . Come risultato di queste attività fu  accusato di essere un "maniaco lituano". Fu  scagionato da questa accusa, ma fu messo in libertà vigilata col  divieto di stampare qualsiasi cosa senza ricevere il permesso direttamente da un vescovo.

Juozas Tumas-Vaižgantas, rappresentante del Partito Democratico Cristiano lituano, era tra i partecipanti che hanno espresso il lor5o sostegno all'autonomia lituana all'interno dell'impero russo. Nel 1906 lavorò per i giornali “Vilniaus žinios”, “Viltis” e “Garsas Ryto” . Era anche attivo in diverse organizzazioni culturali, in particolare nella Società Lituana delle Scienze , in quella delle Arti e nella Società  Ruta.  La sua forte opposizioine antizarista e le sue attività lo resero impopolare con il clero locale, per cui fu  trasferito tra parrocchie diverse volte.

Negli anni dal 1911 al 1918 Tumas soggiornò spesso all'estero. Nel 1911 si recò negli Stati Uniti;  nel  1914 ha lavorato come editor per i lettoni presso il giornale “Garsas Rygos”;  nel 1915 ha lavorato a San Pietroburgo; ha organizzato il lituano Comitato Centrale Relief, il cui compito era quello di cercare di mitigare gli effetti della Prima Guerra Mondiale, e ha posto le basi per il nuovo Partito del progresso nazionale . Ha inoltre partecipato alla Conferenza lituana di Stoccolma .

Nel periodo tra le due guerre visse a Kaunas,  capitale della Lituania.

Nel  1929 ha ricevuto un dottorato honoris causa dall'università. Dal 1920 al 1932 è stato rettore della Vytautas  la 'Grande Chiesa di Kaunas.

 

FILATELIA

LITUANIA  Anno 1933 (78/79)

 

VAJDA JAANOS

(Ungheria) 

  

Nato a Pest il 7 maggio 1827, morì a Budapest il 7 gennaio 1897.

 Poeta tra i più eminenti è una figura tragica nelle letteratura ungherese.

Dopo studi irregolari e varie attività, si unì al gruppo di Petöfi e prese parte attiva alla guerra di indipendenza del 1848-49. Degradato e incorporato nell’esercito austriaco, fu di stanza a Padova. Tornato in patria scrisse per alcuni giornali.

Al dolore del disastro militare, si aggiunse l’amara esperienza personale di un amore non corrisposto per Giorgina, la figlia del padrone di casa. Questa passione per Gina, come sempre la chiamò nei suoi versi, diede origine ad uno dei canzonieri d’amore  più belli che si costruì lentamente nell’arco di decine di anni.

La freddezza della donna e lo sfiorire della sua bellezza fanno parte di molte pagine delle sue opere e ne costituiscono l’elemento predominante.

Sotto l’aspetto politico le sue opere sono  radicalmente democratiche, in anticipo sui tempi.

Nel 1919  pubblicò una raccolta di liriche dal titolo Trent’anni dopo in cui ritorna sul tema dell’amore per Gina, la cui bellezza è ormai sfiorita e sul rimpianto che quella donna non abbia accettato di essere la compagna della sua vita.

Tra le opere poetiche sono da ricordare: Poesie (1855),  Poemetti (1872), il romanzo autobiografico in versi Alfredo (1875), Nuove poesie (1976)

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FILATELIA

UNGHERIA  Anno 1977  (2566), 1998 (244), 2001 (3809)

 

 

VAKHTANG ANANIAN

(Armenia)

 

Nato nel 1906.

Rinomato scrittore armeno. Fu autore di storie, memorie, saggi e riflessioni.

In occasione della commemorazione del centenario della  nascita sono state ricordate le sue opere pubblicate, mentre il materiale ancora inedito è stato raccolto in un repertorio

“Pagine non ancora pubblicate” in attesa di essere edite.

 

FILATELIA

ARMENIA  Anno 2006.

 

 

Valancius Motiejus

(Lituania)

 

Nato a Nasrenai, Klaipeda, 1801. Morto a Kaunas nel 1875.

Fu professore all’Accademias ecclesiastica di Vilnius nel 1840.

Dal 1850 vescovo di Samogizia, compì un'opera energica e accorta di elevazione del popolo per cui viene considerato come uno degli antesignani del lituanesimo. Oltre a numerosi racconti di carattere religioso o morale, ha lasciato una raccolta di 1200 proverbî samogizî, una storia della chiesa cattolica lituana (Žemaičiu̧ vyskupystė "La Diocesi di Samogizia", 2 voll., 1848) e una serie di graziosi racconti (Palangos Juzė "Giuseppino di Palanga", 1869).

 

FILATELIA

LITUANIA Anno 1995  (509)

 

 

VALAORITIS ARISTOTELIS

(Grecia)

 

Nato a Leucade nel 1824. Morto nell’isola di Maduri nel 1879.

Portò a termine gli studi secondari a Ginevra e poi frequentò a Parigi l’Università. Si trasferì successivamente a Pisa per completare gli studi in giurisprudenza (1848).

Viaggiò a lungo in Europa. Prese parte alle lotte per l’annessione delle isole Ionie alla Grecia e fu ripetutamente eletto deputato al parlamento.

Poeta di ispirazione romantico-patriottica si affermò nel 1957 con una raccolta di liriche Commemorazioni. Successivamente compose  poemi drammatici in cui si intrecciano leggende del suo paese tratte dal folklore popolare, rievocandone i fatti con un gusto talvolta macabro.

Scrisse Donna Frosini (1959), Atanasia Dhiakos (1867), Giovanni il Fulmine (1967) e il poema Fotinos, rimasto incompiuto.

 

FILATELIA

GRECIA  Anno 1979  (1361)

 

 

Valdes de la Concepcion Gabriel

(Cuba)

 

Nato nel 1809. Morì nel 1944

Nato dalla relazione di una donna bianca con un uomo di colore, fu abbandonato dalla madre in un orfanotrofio, sebbene costei non avesse difficoltà alcuna  per allevarlo.

Fu la nonna ad insegnargli a leggere durante un breve periodo della sua educazione. Appassionato lettore, cominciò a scrivere poesie per giornali e riviste letterarie.

Per  vivere dovette fare diversi mestieri: apprendista “peinetero” (in una fabbrica di pettini) , lavoratore in oggetti ricavati da gusci di tartaruga cassiere di una casa editrice, e altri.
Sebbene avesse avuto un periodo molto limitato di istruzione, era un appassionato lettore di libri, e circa a diciassette iniziò a pubblicare le sue poesie in giornali e pubblicazioni letterarie.

Trasferito il suo domicilio a Matanzas, sposò una mulatta, popolana come lui, ma dotata di spirito alacre, che spronò il marito a studiare per sviluppare il suo istinto lirico.

Così, sotto il nome di Placido, divenne noto e presto celebre in tutta l'isola: paragonato poi al gran bardo scozzese Roberto Burns. Fu il cantore della vita rurale cubana, tanto da essere definito il poeta dei "guajiros", ossia dei contadini cubani.

Fra le sue poesie liriche sono notissime: Il fiore dell'ananas, Il bocciolo del caffè, e sopra tutto quell'ode ispirata del Fiore della canna da zucchero, così dolce e sentimentale:

Placido viveva così tranquillo a Matanzas, idolatrato come il poeta degli umili, quando fu falsamente accusato d'avere capeggiato una congiura di schiavi che volevano ribellarsi ai loro padroni bianchi.

Gabriel aveva iniziato a scrivere pezzi  di argomento politico , come la poesia La morte di Cesare e altre contro il  governo, scritti che favorirono la “Conspiración de la Escalera".

Arrestato, fu condannato a morte. All'alba del 28 giugno 1844, il poeta e dieci altri sedicenti congiurati, furono condotti sulla Plaza, dove, secondo la regola spagnola, si schierarono di fronte a loro 44 soldati, dei quali 22 mirarono al petto e 22 alla testa degli undici infelici.

Placido morì fissando negli occhi gli esecutori della condanna.

Si dice che, mentre percorreva la  strada che lo portava al luogo della fucilazione, recitasse alcune poesie scritte in carcere "Addio a mia madre", "Addio alla mia Lira", e "La preghiera a Dio".

Moriva così a 35 anni il più grande poeta lirico dell'isola, mentre le sue opere erano bruciate e la lettura delle sue poesie severamente proibita.

 

FILATELIA

CUBA  Anno 1946  (294)

 

 

Valencia Guillermo

(Colombia)

 

Nato nel 1873 a Popayan e ivi morto  nel 1943.

Poeta e prosatore, è una delle figure più interessanti del panorama intellettuale del suo paese.

 I suoi modelli lirici furono i parnassiani, amò le metafore nuovissime e le allegorie cadute in disuso; tradusse da G. D'Annunzio, P. Verlaine e H. von Hofmannsthal.

 Tra le sue raccolte di poesia: Poesías (1898), Ritos (1899), Poemas (1917). In prosa ha scritto pagine di alto valore oratorio.

 

FILATELIA

COLOMBIA  Anno 1951  (459)

 

 

VALERA y ALCALA’ JUAN

(Spagna)

 

Nato a Cabra, Cordova, il 18 ottobre 1824, morì a Madrid il 18 aprile 1905.

Di nobile famiglia, studiò a Cabra e poi frequentò l’Università di

Malaga, facoltà di filosofia, e quella di Madrid dove si laureò in diritto. Esordì sedicenne in campo poetico.

Nel 1947, come addetto all’ambasciata, fu a  Napoli dove conobbe Lucia Palladi che influì sulla sua formazione indirizzandolo verso i classici greci.. Dal 1850 al 57 passò attraverso varie ambasciate, Lisbona, Rio de Janeiro, Dresda, Pietroburgo. Durante i suo soggiorni madrileni cercò di acquistar favori  per essere eletto deputato alle Corte, carica che ottenne nel 1858. Contribuì alla fondazione della “Rivista di Spagna”.

Nel 1865  fu ministro a Francoforte. Nel  1867 fu con una delegazione in Italia venuta per offrire ad Amedeo di Savoia il trono di Spagna.

Ritiratosi dalla politica all’avvento della repubblica, vi fece ritorno con la Restaurazione (1875); fu nominato senatore a vita. Ricoprì diversi incarichi ministeriali in diverse nazioni e rimase in politica finché non fu colpito da cecità

In campo letterario fu critico, poeta  e romanziere. . Nel 1844 apparvero i suoi Ensayos poeticos, ma fu apprezzato per lo più nei romanzi  Peppina Jimenez (1873),   Il commendator Mendoza (1877), Giovannina la lunga (1896),  Genio e figura (1897), Morsamor (1897), Racconti, dialoghi e fantasie (1896-1908).

Di notevole interesse i suoi saggi sulla storia, sulla critica, sulla poesia, letteratura, politica, costumi, filosofia e religione.

Viene qualificato uno dei più eleganti e gradevole narratore dell’Ottocento.

 

OPERE

Giovannina la lunga  Don Paco, ormai ultracinquantenne, si innamora, non riamato, di una popolana dal viso d’angelo ma dalla corporatura gigantesca. La figlia di don Paco non vede di buon occhio che l’intrusa diventi sua matrigna e fa di tutto per spingere il padre verso una più matura vedova. Giovannina però è tanto abile da diventare amica della ragazza e questa briga per spingere Giovannina a farsi monaca. Quando sembra che tutto vada per il meglio, Giovannina scopre di amare don Paco e il matrimonio si conclude. Romanzo malizioso che dipinge i costumi provinciali, Se pur castigato offre al lettore una serie di scandali e scandaletti che potrebbero dar vita ad un romanzo naturalistico

 

FILATELIA

SPAGNA  Anno 1995  (2949),  2005  (3747)

 

 

VALERY PAUL

(Francia)

 

Nato a Sète (Hérault) il 30 ottobre 1871. Morto a Parigi il 20 luglio del 1945.

Di padre corso e madre genovese,  trascorse parte della sua infanzia in Liguria, terra che canterà nei suoi versi.  Compì i suoi studi prima a Sète e poi a Montpellier dove cominciò a precisare le sue preferenze per la poesia. Fra scuola e vacanze trascorse a Genova, città che egli ama particolarmente, la sua giovinezza e nel frattempo intraprese studi di legge, ma le sue letture lo portarono a meditare su Poe e su Huysmanns e compose i primi versi Elevation a la Lune (1889). A Montpellier frequentò un gruppo di giovani con i quali discusse di poesia e di scienze. Dopo il periodo militare trascorso a Montpellier incontrò Pierre Louys, di lui più anziano e fu subito sedotto da quel giovane che parlava con entusiasmo di Mallarmé e di Verlaine.

Dalle prime poesie si capisce che la sua ambizione è quella di raggiungere lo Spirito puro, l’attività fondamentale che ricopre e maschera la nostra personalità. La sua meta fu, quindi, quella di definire il metodo universale del pensiero.

Forse fu per questo che ad un tratto lasciò la poesia e si rivolse alle scienze, in particolar modo alla matematica che per la sua astrazione  gli permetteva di studiare più apertamente le relazioni funzionali dello spirito. Per cui, per vent’anni, si allontanò dalla poesia e vi ritornò solo per sollecitazione di amici.

Gli si chiese di riunire i diversi testi poetici precedenti e pubblicò La giovane Parca (1917) dove i brani precedenti vennero copiosamente aumentati. Seguirono il volume Charmes (1922) e altre opere come Eupalinos o dell’Architettura, L’anima e la danza (1923), i cinque volumi di Variétés (1924-44)

Al brusco silenzio poetico, dopo i primi entusiasmi,  Valery diede una spiegazione. Una notte, a Genova, durante una furiosa tempesta, con fulmini che rischiaravano la sua stanza, ebbe una crisi da cui il suo essere uscì  rigenerato. Tornerà su questo evento per dire  che la sua vita intellettuale ne fu dominata e che risvegliò in lui l’esigenza della certezza scientifica.

Nel giugno del 1895 entrò al Ministero della Guerra. Successivamente partì per un viaggio in Italia. La sua vita fu povera di fatti e la Guerra del 1914 non la modificherà.

Per la sua opera l’Accademia di Francia gli aprì le porte nel 1925; Oxford e Coimbra gli conferirono una laurea honoris causa; il Centro universitario Mediterraneo di Nizza lo nominò direttore. Ma gli onori non interruppero la sua attività ed uscirono in successione Analecta (1926), Rhubs (1926), Suite (1930), Sguardo sul mondo intellettuale (1931) e altri.

Anche il teatro lo tentò e per esso produsse Anione (1931) Semiramide (1934),  La cantata di Narciso (1938) e Il mio Faust (1946).

Gli avvenimenti della storia di Francia dal 1939 in poi lo sconvolsero, ma Valery fu sempre coerente. All’Accademia fece respingere una  mozione di fiducia al Governo di Vichy e, in piena occupazione tedesca, pronunciò un discorso elogiando il filosofo Bergson. Dopo la liberazione tenne alla Sorbona un discorso elogiando Voltaire.

Ma la sua salute declinò e nel 1945 fu costretto a lasciare i suoi corsi al Collegio di Francia. Nel maggio, dopo aver portato a termine un breve poema in prosa L’Ange, morì.

Ebbe funerali nazionali. La sua spoglia venne esposta sulla terrazza del Trocadéro.  Le sue spoglie riposano a Sète, in quel Cimitière marin che aveva cantato in una poesia che segna uno dei momenti più alti della sua opera.

Postume sono state pubblicate le opere  Ange (1946), Storie spezzate (1950), Lettere a qualcuno (1956), Corrispondenza (Gide-Valery, 1955).

 

FILATELIA

FRANCIA  Anno 1954  (994)

 

 

VALLE ARIZPE ARTEMIO de

(Messico)

  

Nato a Saltillo (Coahuila), 1884.Morto  a Città del Messico nel 1961.

Frequentò l’università a Città del Messico, laureandosi in  giurisprudenza e per qualche tempo esercitò la professione di avvocato ma presto l’abbandonò per dedicarsi alla carriera politica. ricoprendo alcune cariche.

Iniziò la carriera diplomatica nel 1919 e fu inviato in Spagna, Belgio e Olanda. Durante la sua permanenza in Spagna fece parte della Commissione di Ricerca e Studi storici e la possibilità di consultare gli Archivi delle Indie gli permise di reperire materiale per i suoi studi sull’epoca coloniale, in particolare su quella messicana.

Dopo la morte di Luis González Obregón avvenuta nel 1924 fu nominato membro della Accademia Messicana di Lingua.

In campo letterario cominciò a pubblicare la sua prima novella nel 1919 e ad essa segui una lunga lista di opere in cui fuse realtà e invenzione.

Di lui si ricordano: Ejemplo (1919), Vidas milagrosas (1921), Doña Leonor de Cáceres y Acevedo y Cosas tenedes (1922), La muy noble y leal ciudad de México, según relatos de antaño y hogaño (1924) Del tiempo pasado (1932), Amores y picardías (1932), Virreyes y virreinas de la Nueva España (1933), Libro de estampas (1934), Historias de vivos y muertos. Leyendas, tradiciones y sucedidos del México virreinal (1936), El Palacio Nacional de México (1936), Tres nichos de un retablo (1936), Por la vieja Calzada de Tlacopan (1937), Lirios de Flandes (1938), Historia de la ciudad de México, según relatos de sus cronistas (1939), Cuentos del México antiguo (1939), Andanzas de Hernán Cortés y otros excesos (1940), El Canillitas (1941), Notas de platería (1941), Leyendas mexicanas (1943) Cuadros de México (1943) Jardinillo seráfico (1944) La movible inquietud (1945), Amor que cayó en castigo (1945), En México y en otros siglos (1948), La Lotería en México (1948), La Güera Rodríguez (1949), Calle vieja y calle nueva (1949), Espejo del tiempo (1951), Lejanías entre brumas (1951), Sala de tapices (1951), Fray Servando (1951), Coro de sombras (1951), Inquisición y crímenes (1952) ,Piedras viejas bajo el sol (1952), Juego de cartas (1953), Personajes de historia y leyenda (1953), De la Nueva España (1954), Papeles amarillentos (1954), Horizontes iluminados (1954), Engañar con la verdad (1955), Deleite para indiscretos (1955), Cuando había virreyes (1956) ,Gregorio López, hijo de Felipe II (1957), De otra edad que es esta edad, (1957) Cosas que fueron así (1957), Historia, tradiciones y leyendas de las calles de México (1959, Santiago (1959)

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FILATELIA

MESSICO Anno 1985 (1113)

 

 

Valle-Inclán Ramón María de

(Spagna)

 

Nato a Vilanova de Arousa il 28 ottobre 1866. Morto a Santiago de Compostela il 5 gennaio 1936.]

Nacque  in Galizia, ma si trasferì presto in Messico dove scrisse su alcuni giornali e conobbe il rinnovamento ispanoamericano. Tornato in Spagna, si stabilì a Ponteveda e pubblicò una raccolta di racconti di impostazione modernista Femeninas (1895) con sfumature erotiche e sataniche.

Nel 1896 si trasferì a Madrid, dove si unì ad un gruppo di scrittori "bohemien", fondando la cosiddetta Generazione del '98. Durante questo periodo Valle-Inclán si farà conoscere come una figura dagli atteggiamenti anticonformisti, eccentrici che esaltava un passato libero dalle contraddizioni del presente.

All'inizio del 1900 pubblicò i quattro romani che formano la serie delle Sonate: Sonata de otoño (1902) Sonata de estìo (1903), Sonata de primavera (1904) e Sonata de invierno (1905).

Il primo successo teatrale di Valle-Inclán fu l'adattamento teatrale de la Sonata de Otoño. Successivamente venne pubblicata la trilogia Las Comedias barbaras, seguita nel 1907 da un'altra trilogia sulle guerre carliste.

Dopo un altro viaggio in Sud America decise di dedicarsi all'agricoltura in Galizia, continuando però a scrivere. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale si recò a vedere i luoghi degli scontri per poi scriverne le sue impressioni in un libro. Si dedicò poi alla poesia e alle prime versioni di Luces de Bohemia, che venne pubblicato come libro solo nel 1934.

Nel 1921 tornò in Messico e si recò anche a L'Avana dove criticò aspramente la borghesia e l'esercito spagnolo. Con il titolo Martes de Carneval riunì tre opere teatrali il cui argomento principale era la critica e la ridicolizzazione dell'esercito.

Nel 1931 appoggiò la Seconda Repubblica, gli vennero attribuiti incarichi educativi. Nel 1933 si recò a Roma come direttore dell'Accademia delle Belle Arti spagnola, ma si dimise dopo un anno. Nel 1935 ritornò in Spagna, a Santiago de Compostela, dove morì  di cancro.

 

FILATELIA

SPAGNA  Anno 1966  (1418), 1998  (3111),  URUGUAY  Anno 1997 (Mic.2387)

 

 

VALLECILLO ITALO LOPEZ

(El Salvador)

 

Nato a San Salvador il 15 novembre 1932. Morto nel Messico il 9 febbraio  1986.

Poeta, storico, giornalista ed editore, fu l'ideatore e la guida del gruppo della “Generazione Impegnata” degli anni ’50, redattore del giornale “Indipendente”, non bene accetto dai governi militari del paese. All’inizio degli anni Sessanta creò la rivista “Il dipinto di uccelli” e poi la EDUCA (Educazione universitaria Centroamedicana), una casa editrice che per trent’anni  lanciò gli scrittori più importanti, pubblicandone le opere.

Scrisse: Biografía de un hombre triste (poesía, , 1954), Biografia di un uomo triste (poesia, 1954), Imágenes sobre el otoño (1962), Immagini di Autunno (1962), El periodismo en El Salvador (saggio storico 1964), Giornalismo in El Salvador (saggio storico, 1964), Gerardo Barrios y su tiempo (saggio storico, 1965), Gerardo Barrios e ora (saggio storico, 1965), Burudi Sur (teatro, 1965), Cella 96 (teatro), Puro asombro (poesía, 1970), Pure stupore (poesia, 1970), Inventario de soledad (poesía, 1977), Inventario solitudine (poesia, 1977), Monografia storica del Dipartimento Usulutan (Premiato in occasione del Primo Centenario del Dipartimento).

 

FILATELIA

EL SALVADOR  2005  (1604)

 

 

VALLEJO CÉSAR

(Perù)

 

Nato a Santiago de Chuco, Perù,  il 16 marzo 1892, morto a Parigi il 15 aprile 1938.

Dopo gli studi compiuti a Trujillo, condusse  una vita duramente segnata dalle avversità, per le sue origini modeste, per il suo stato di meticcio, per le sue idee comuniste. Conobbe la prigione e, liberato, fuggì in Francia., dalla quale venne espulso così come dalla Spagna. Durante la guerra civile spagnola si schierò dalla parte repubblicana.

Nel 1919 stampò il primo libro di poesie Gli araldi neri. Nel 1922 con Trilce offrì uno dei testi più rivoluzionari della poesia del Novecento.

Prima di lasciare definitivamente il Perù pubblicò ancora due libri in prosa  Scale scritte in musica (1923) e Favola selvaggia sempre dello stesso anno.

Si trasferì a Parigi dove visse in ristrettezze economiche. Continuò a collaborare con riviste peruviane.

 Fino alla morte pubblicherà un solo romanzo, ambientato nelle Ande, Il tungsteno (1931) e un reportage sull’URSS, Russia nel 1931, nato da un suo viaggio nelle regioni sovietiche.

Continuò a scrivere poesie che usciranno solo dopo la sua morte. Nel 1939 vennero pubblicati i Poemi umani, Spagna allontana da me questo calice.

Uscirono postumi anche alcuni saggi: Arte e rivoluzione,  Contro il segreto professionale, entrambi editi nel 1973, che raccolgono le sue riflessioni sull’arte e sulla politica. Del 1979 è Teatro completo in cui sono riuniti testi teatrali, mai rappresentati.

 

FILATELIA

MESSICO  Anno  1988  (1228/31),  PERU’  Anno  1986  (818),  1996  (1084)


 

 

VALLÉS JULES

(Francia)

 

Nato a Puy-en.Velay il 10 giugno 1832. Morto a Parigi il 12 febbraio 1885.

Figlio di un insegnante, assillato da problemi coniugali, crebbe in una famiglia  di rigido conformismo che sviluppò in lui una repulsione per la vita familiare e per la scuola: Nella sua infanzia si sentì un reietto, ma diede prova di un precoce ingegno e di un carattere indipendente.

Conclusi gli studi liceali a Saint-Etienne e poi a Nantes, si recò a Parigi nel 1849 ed entrò nella Scuola normale superiore, ma a causa della miseria che non gli permise di continuare gli studi e spinto da un senso di ribellione per lo spettacolo dell’ineguaglianza sociale, rinunciò  e  si diede all’attività politica e letteraria, diventando il segretario dell’allora noto giornalista Gustave Planche.

Nel 1856 pubblicò a Nantes la sua prima opera Il denaro, un pamphlet violento contro il potere del denaro. L’opera gli aprì le porte del “Figaro” dove rimase fino al 1870, alternando nella sua vita degli alti e bassi a seguito dei suoi frequenti licenziamenti dalle riviste cui collaborava per i suoi articoli alquanto audaci.. Per conto suo fondò il giornale “La Strada”, alquanto polemico e violentemente rivoluzionario, subito chiuso dalla dittatura napoleonica. Nel 1853 fu incarcerato per essersi schierato contro Napoleone.

Con la caduta dell’Impero prese parte attiva alla Comune e fu uno dei ministri del governo provvisorio di Parigi. Nel 1870 dovette andare esule in Inghilterra per sfuggire alla cattura e alla fucilazione. Tornato in patria con l’amnistia della Terza Repubblica, raccolse i suoi articoli precedenti, per lo più quelli di vita parigina e popolare, pubblicati sui giornali “La Stampa”, “Gli avvenimenti”, “La strada”, “La libertà”, in due volumi:  I refrattari (1865) e La strada (1866), che lo imposero come intellettuale reazionario. I romanzi  scritti durante l’esilio in Inghilterra furono Il fanciullo (1879),  Il baccelliere (1881). L’insorto (uscito postumo nel 1886)  e Il Proscritto (uscito postumo nel 1950). I quattro romanzi sono noti come Il ciclo di Jacques Vingtras.

Dopo il suo rientro in Francia, ricevette da un amico una eredità che  gli permise di non avere più problemi economici. Ebbe pure la consolazione di trovare una compagna fedele, Caroline Remy, che lo affiancò nel suo lavoro di giornalista, lo aiutò a portare avanti il giornale che aveva fondato ai tempi della Comune “Il grido del popolo” e dopo la morte lo sostituì, affermandosi anche lei nel giornalismo con lo pseudonimo di Sévérine (1855-1929).

Vallés, minato dagli stenti giovanili, chiuse la sua vita all’età di cinquantadue anni.

 

FILATELIA

FRANCIA  Anno 1982  (2215)

 

 

VALMIKI MAHARSI

(India)

 

Nacque nel secolo I  a.C.

Di lui si hanno solo notizie leggendarie. Fu un bramano e visse in ritiro nella selva. Secondo le leggende fu abbandonato bambino. Venne raccolto da briganti che lo avviarono al brigantaggio e all’omicidio finché un giorno incontrò un ‘maharsi’ da lui aggredito il quale gli disse di recarsi da sua moglie e dai suoi figli e di chiedere loro se approvavano la sua professione. Ubbidì e ritornò dicendo al saggio che i suoi lo riprovavano. Il saggio lo esortò a ripetere più volte la parola ‘mara’ la quale assumeva anche la forma di ‘rama’. Poi il saggio scomparve.

 Divenuto asceta, rimase immobile a meditare per diversi anni mentre sul suo corpo passeggiavano insetti. Così purificato ottenne la chiaroveggenza. Fu chiamato Valmiki, (la formica) e fu venerato santo da alcune caste.

Una volta vide un cacciatore uccidere un airone maschio assieme alla sua femmina. Lanciò contro il crudele uccisore una maledizione che, inconsapevolmente, costituì la base della ‘skola’, il verso di sedici sillabe con cui scrisse la sua opera il Ramayana. Si dice sia stata letta a corte davanti allo stesso eroe Rama.

A lui si attribuisce anche il poema Yogavasistha.

 

FILATELIA

INDIA  Anno  1970    (306)

 

 

VALTER EDGARD

(Estonia)

 

Nacque a Tallin il 21 settembre del 1929 ivi morì il 17 maggio del 2006.

Quarto figlio di una numerosa famiglia (erano otto tra fratelli e sorelle), completa gli studi nel 1945, senza raggiungere la laurea. Nel 1950 inizia a lavorare come freelance collaborando a diverse riviste e illustra molteplici testi per bambini (oltre 250) , molti dei quali di sua produzione.

Creatore di molti personaggi caratteristici, durante il periodo sovietico ha scritto satire e racconti umoristici.

Ha vissuto i suoi ultimi quindici anni   nel podere di Pöörismäe, situato nel comune rurale di Urvaste della contea di Võrumaa.

Il suo corpo è stato cremato e le ceneri sono custodite  nel cimitero de Tallinn Metsakalmistu.

Tra le sue pubblicazioni:

Memuaarid di Jahikoera (1974; 2004), Pokuraamat "(1994; 2001; 2005) , Ahaa, kummitab (1995) , Kkuke di ja di Kassike (1995), Printses Miniminnist (1995) di ja di Justusest del lohe più lahkest di Lugu, Vilepill di Kullast (1996), Isand Tuutu ettevõtmised (1997) , Iika (1998) , Pintselsabad (1998) , Pühapäev di Metsa (1999) , Vaatama di Kuidas õppida? (2000),   Ho-ho-hoo! (2002) , Pokuaabits (2002) , Pildid del naljakad di Natuke (2003) , Pokulood (2004) , Kummitab del veel di Ikka (2005) .

LIBRI. Nei libri, Pokuraamat  Valter immagina il pokus   (un ponticello di terra) sia abitato da creature animate, legate intimamente al luogo e alla natura.

Il tema centrale si prefigge lo scopo di divertire i lettori e contemporaneamente di dar risalto alla necessità di rispettare e vivere nell'armonia con la natura. Il Pokuraamat è il primo libro che Valter abbia scritto e illustrato. Nel 1996, Pokuraamat ha vinto il concorso di Nukits per il miglior libro per bambini. In seguito l’autore pubblicò altri due libri poku: Pokuaabits (alfabeto) (2002) e Pokulood (natura)  (2004).

 

FILATELIA

ESTONIA  2001 (390/7

 

 

 

Vampilov Alexander Valentinovich

(Russia)


Nato nel 1937.  Morto nel 1972. 

Alexander Vampilov è stato un drammaturgo russo.  Il dramma Il figlio maggiore, rappresentato nel 1969, divenne un successo nazionale due anni dopo. Molte delle sue opere sono  state riprodotte in film e in TV.

Vampilov,  quarto figlio di insegnanti, iniziò nel 1958 a scrivere racconti su riviste, poi riuniti in un’unica opera Confluenza delle circostanze sotto il nome di A. Sanin. Dopo aver studiato letteratura e storia presso il Dipartimento di Filologia all’Università di Irkutsk, e conseguita la laurea nel 1960, si rivolse a teatro. Fu  segretario esecutivo del giornale locale di Irkutsk dal 1962 al 1964. In quel periodo conobbe il  drammaturgo Aleksei Nikolaevich Arbuzov. La prima produzione, Addio a giugno del 1966 non ebbe esito favorevole. Cominciò ad essere conosciuto solo nei primi anni 1970 . Per la sua umanità e per la visione delle situazioni fu paragonato a Cecov.

Si sposò nel 1970. Morì tragicamente annegato nel 1972, mentre pescava nel  lago Baikal. L'estate scorsa in Tchulimsk è stato il suo ultimo dramma.

 

FILATELIA

RUSSIA  1997  annullo speciale

 


Vanbrugh John

(Inghilterra)

 

Nato il 24 gennaio 1664. Morto il 26 marzo 1726.

Architetto e drammaturgo, Vanbrugh fu in senso lato un radicale durante la sua vita. Giovane wigh, fece parte della cospirazione per deporre Giacomo II per far salire al trono Guglielmo III e difendere la democrazia parlamentare inglese, operazione che lo portò alla Bastiglia, a Parigi, come prigioniero politico.

 Nella sua carriera di commediografo fece scalpore negli ambienti della Restaurazione inglese e più in generale nella società del XVIII secolo, non solo per i riferimenti sessuali espliciti contenuti nelle sue opere, ma anche per la difesa dei diritti delle donne. Scrisse due commedie  The Relapse (1696) e The Provoked Wife (1697)), che ottennero molto successo e provocarono grandi polemiche.

Fu uno dei principali obiettivi del pamphlet di Jeremy Collier Short View of the Immorality and Profaneness of the English Stage.

Da architetto (fu autore, fra altre opere, del progetto del Blenheim Palace e di Castle Howard) fu uno dei grandi esponenti di quello che sarebbe stato chiamato il barocco inglese: le sue opere furono tanto coraggiose da attirargli le ire dei conservatori. (da Internet)

 

FILATELIA

INGHILTERRA Anno 2010

 

 

VANCE JOHN HOLBROOK

(USA)

 

Nato nel 1916.

Autore di libri di fantascienza, pubblicò la maggior parte di essi sotto lo pseudonimo di  Jack Vance. Sotto il nome di Holbrook Vance scrisse undici gialli e tre come Ellery Queen.

Usò altri pseudonimi quali Alan Wade, John van See, Jay Kavanse, Peter Held.

Nel 1963 ottenne il premio Hugo per I padroni del drago e nel 1967 per L’ultimo  castello. Ottenne pure il Premio Nebula, lo Jupiter e premi vari per alcune opere di genere giallo tra cui L’uomo in gabbia (1992).

 

FILATELIA

COREA DEL NORD  Anno 1980 (Mic. 2007)

 

 

VANCURA VLADISLAV

(Cecoslovacchia)

 

Nato a Hàje presso Opava il 23 giugno 1891, morì a Praga il 1°giugno 1942.

Narratore, drammaturgo, sceneggiatore, regista, fu membro attivo del partito comunista cecoslovacco fino al 1929, quando fu espulso.

Fu  uno scrittore fra i più completi tanto che la sua opera può essere scomposta in settori. Vi sono i romanzi di ispirazione sociale, Il fornaio Jan Mahroul (1924)) e antimilitaristici Campi arativi e di battaglia (1925): prose grottesche e fantastiche che prendono spunto da vari eventi Estate capricciosa (1926), Il giudizio universale (1929), Processo capitale (1930); narrazioni storiche Markela Lazarovà (1931), Fuga a Budin (1932); romanzi sociali e psicologici La fine dei vecchi tempi (1934),  I tre fiumi (1936).

Si accinse a scrivere anche una trilogia  dal titolo Cavalli  e carri, rimasta incompleta e della quale è uscito solo il primo volume La famiglia Horvàth (1938).

Con un gruppo di giovani pubblicò Quadri di storia del popolo ceco (1939-40) in tre volumi.

Fu anche autore teatrale con Insegnante e allievo (1927), Una ragazza malata (1929), L’alchimista (1932), Il lago Ukereve (1935).

Morì tragicamente, fucilato dalle truppe di occupazione tedesche.

 

FILATELIA

CECOSLOVACCHIA  Anno 1949  (493)

 

VAN DER POST LAURENS

(Africa del Sud)

 

Nato a Philippolis, Orange River, Colony., il 13 dicembre 1906. Morto a Londra il 16 dicembre 1996.

Agricoltore, eroe di guerra, consigliere politico, giornalista, scrittore, esploratore, scrisse molte opere di genere diverso tra cui romanzi, opere di viaggi, memorie, psicologia, folklore, ricordi di guerra…

La sua professione di scrittore e imprenditore furono interrotte  da dieci anni passati sotto le armi, durante i quali combatté dietro le linee nemiche in Abissinia, nel Deserto Occidentale e nell’Estremo Oriente, dove fu fatto prigioniero dai giapponesi, mentre operava assieme ad un piccolo gruppo di guerriglieri.  Andò in carcere. Tornò in seguito al servizio attivo a Giava.
Fu insignito dell’Ordine dell’Impero Britannico per i suoi servizi  nel settore.

Tra le sue opere: In una Provincia; (romanzo 1934). Di rischio verso l'interno  ( resoconto di un viaggio(1952).  Il Volto accanto al fuoco ( romanzo (1953). Un Bar d'ombra Novella (1954). Flamingo Feather, romanzo (1955).  The Eye Dark in Africa, politica, psicologia (1955). Il mondo perduto del Kalahari,  viaggio (1958) , Il cuore del cacciatore,  viaggi,  folclore (1961). Il seme e il Seminatore, tre novelle (1963). Un viaggio in Russia ,  viaggio (1964). A Portrait of Japan, viaggio (1968). La Notte della Luna Nuova, memorie di guerra (1970). Una storia come il vento, romanzo (1972). Un luogo lontano, romanzo, sequel del precedente (1974). Jung e la storia del nostro tempo, psicologia e  memorie (1975). Eppure essere qualcun altro, libro di memorie e di viaggio (1982). Una passeggiata con una Bushman bianco; trascrizioni-intervista (1986). Baby The Admiral's,  memorie (1996).

 

FILATELIA

GUINEA REPUBBLICA Anno 2007 (3059),  MADAGASCAR  1992  (1044),

 

 

VANDOT JOSIP

(Slovenia)

 

Nato nel 1884. Morto nel 1944

Kranjska Gora è la località che diede i natali a Josip Vandot, lo scrittore delle Novelle del pastorello Kekec che, con coraggio ed ingegno, riesce sempre a trarsi d'impiccio. Le favole di Vandot rappresentano una fantasiosa riproduzione della vita di un tempo, e hanno fornito il copione per la riuscita serie di film per ragazzi, che porta il titolo del suo piccolo eroe.

Oggi, grazie a Vandot e al suo personaggio, il paese di Kekec è risorto. Kekec, l'eroe dei bambini, e  i suoi eroi, il malvagio Bedanec, la misteriosa zia Pehta, il saggio Vitranc, l'affabile Mojca ed il timido Rozle vivono sui monti, ove possono accedere solamente i bambini dai 3 ai 10 anni, ai quali Kekec offrirà del latte acido con polenta di grano saraceno in occasione della visita alla sua baita, ove ascolteranno rapiti le favole di un tempo che fu.

 

FILATELIA

SLOVENIA 2004 (422)

 

 

 

Vangheli Spiridon

(Moldavia)

 

Nato il 14 giugno 1932 nella contea di Balti in Moldavia.

Figlio di contadini, frequentò  la scuola elementare nel suo villaggio natale. Sua madre morì quando lui aveva solo 12 anni e il padre subì angherie da parte del  NKVD, tanto che il giovane Spiridon , profondamente colpito dalla durezza del potere sovietico, quando in seguito gli venne chiesto di aderire al Partito comunista, rifiutò.

Nel 1946 il futuro scrittore iniziò gli studi di quinta elementare presso la Scuola Noi Bălţi. Terminato il liceo presso la scuola di Sângereni Noi, si trasferì a Mosca dove conseguì la laurea presso la Facoltà di lettere “G.Creanga”. Dopo il periodo militare, insegnò presso una scuola secondaria di Napadeni e nel 1960 trovò lavoro presso la casa editrice “Lumina”.

Nel 1962 pubblicò il  primo libro per bambini A Tara fluturilor (Nel paese delle farfalle), cui seguirono Soarele (Il sole, 1963), I più bei fiori, Chi ha detto che sono piccolo?,(1963), Baietelul din colba albastra (1964), Ballate (1967), Le gesta di Guguta (1967), Il ministro Lulu (1971), Guguta capitano della nave (1979 e altri con lo stesso personaggio) e molti altri.

Il personaggio più noto della sua vasta produzione letteraria per bambini è stato Guguta per il quale, nel1971, ricevette il Premio dell'Unione nel concorso "il miglior libro for Children." per i bambini " . Nel 1974 gli fu assegnato il Premio Internazionale – Andersen.

Vangeli lavorò come capo del Dipartimento di Letteratura per l'infanzia e dell'Unione degli scrittori per 25 anni, condividendo la sua esperienza con i giovani autori e aiutandoli a pubblicare i loro lavoro.

Vangheli è stato eletto Presidente del Centro PEN in Moldavia, un ramo della Writers'Association Mondiale. Nel 1993 ha partecipato al World Writers 'Association Congress che si tenne a Santiago de Compostela (Spagna).  

Nel 1997 ha ottenuto il  Premio Nazionale Children's Preference a Chisinau.

 

FILATELIA

MOLDAVIA  Anno 2010 , Anno 2013

 

 

VANSOVA TEREZIA

(Slovacchia)

 

Nata il 18 aprile del 1857. Morta il 10 ottobre del 1942

Contribuì alla creazione culturale e sociale della società cecoslovacca del 19° secolo.

Insegnò nelle scuole di Zvolenskà Sklatina, di Banskà Bystrica e Rimavska  Sabota.  Gli anni trascorsi a Lomnicka e a Rimaskà Pìla, dopo il matrimonio con Jàn Vansa, un prete protestante, sono l’ambiente e lo sfondo rurale su cui si basano i suoi romanzi e le sue memorie.

Il suo romanzo Sirota Podhradskych (Podhradskych l’orfano,1889) è la prima opera della letteratura cecoslovacca scritta da una donna.

Nel 1927 ricevette il premio nazionale per il suo romanzo Kliatba (La maledizione).

La sua produzione letteraria è composta da novelle, romanzi drammi.  Compilò un libro di ricette.

Diffuse e fece conoscere nella sua patria le opere di Bozena Nemkova.

Fondò la prima  rivista per donne nella quale pubblicò articoli in difesa dei diritti delle donne  e fu vice-presidente  della Zivena, la Società delle donne slovacche.

 

FILATELIA

CECOSLOVACCHIA   (Mic. 1001).  SLOVACCHIA  Anno 2007  (477)

 

 

VAN VOGT ALFRED ELTON

(Canada)

 

Nato a Edenburg

Nato nel 1912 a Edenburg. Morto Il 26 gennaio 2000, a Los Angeles. 

E’ considerato da alcuni come uno dei più popolari scrittori di  fantascienza  della metà del XX secolo: la "Golden Age" del genere.

Fino all'età di quattro anni, van Vogt e la sua famiglia parlarono in casa solo un dialetto olandese.

Il padre avvocato, trasferì la sua famiglia diverse volte e per suo figlio i continui spostamenti furono assai traumatici.

Dopo aver iniziato a scrivere per diverse riviste decise di passare ad un genere che gli era più congeniale. la fantascienza.

La prima storia pubblicata fu Il distruttore nero, ispirato dal viaggio del Beagle di Charles Darwin.

Nel 1941, van Vogt decise di diventare scrittore a tempo pieno e lasciò il suo lavoro presso il Dipartimento canadese della difesa nazionale.

Estremamente prolifico, per alcuni anni scrisse un gran numero di racconti e romanzi.

Uno dei più noti di questo periodo è Slan, originariamente serializzato in “Astounding Science Fiction” (settembre - dicembre 1940).

Nel 1944, van Vogt si trasferì a Hollywood, California, dove la sua scrittura assunse nuove dimensioni.

Dopo la seconda guerra mondiale. fu profondamente influenzato dalle rivelazioni di alcuni stati di polizia totalitari. Scrisse un romanzo mainstream cambientato nella Cina comunista, Il violento (1962); confessando che per le ricerche di base dovette leggere un centinaio di libri sulla Cina.

Nel 1950, van Vogt fu nominato capo delle operazioni di Dianetics di L. Ron Hubbard in California. Dianetics fu il precursore laico alla Chiesa di Hubbard di Scientology. L'operazione fallì e Van Vogt e la moglie aprirono un proprio centro di Dianetics, in parte finanziato da suoi scritti.

Tra il 1950 e il 1960, van Vogt produsse collane come: L'uomo misto (1952),  La guerra contro i Rull (1959), Clane romanzi sull’impero dell'atomo (1957) e Il mago di Linn (1962), ispirati, dalla caduta dell'Impero Romano, in particolare legati all’imperatore Claudio.  Dopo un breve silenzio riprese a scrivere nel 1960, soprattutto su invito di Frederik Pohl. I suoi romanzi successivi sono: The Beast  (1963), Nave Rogue (1965), Quest for the Future (1970) , Supermente (1977); ampliato dai  racconti (The Darkness su Diamondia (1972), Glitter Futuro (1973), romanzi originali come Children of Tomorrow (1970), The Battle of Forever (1971) e Il Colosso di anarchici (1977).

Il 26 gennaio 2000, van Vogt morì a Los Angeles, colpito dal morbo di Alzheimer.

 

FILATELIA

GUINEA, Anno   2010, (5128/33)

 

 

 

 

VAPZAROV NICOLAJ detto JONKOV

(Bulgaria)

 

Nato a Bansko nel 1909, morì a Sofia nel 1942.

Membro attivo del Partito comunista clandestino, scrisse nel 1949  una raccolta di versi  Canti del motore in cui esaltava la civiltà della macchine e si espresse con un linguaggio antiletterario accessibile a tutti.  Fu la sua sola opera.

Venne arrestato e fucilato durante l’occupazione nazista.

 

FILATELIA

BULGARIA  Anno 1948   (575),  1952  (718/20),  1960  (994),  1979  (2513),  1984  (2866)

 

 

VARGAS LLOSA MARIO

(Perù)

           

Nato ad Arequipa (Perù) nel 1936.  

 Laureatosi a Lima, vinse un dottorato a Madrid e si trasferì in Europa. Visse a lungo tra Parigi, Londra e   Barcellona, collaborando a diversi giornali. Il successo avuto con La città e i cani (1963) gli permise di dedicarsi a tempo pieno all'attività letteraria. Svolse il mestiere di conferenziere, girando il mondo, ottenendo ovunque premi e riconoscimenti. Nel 1990 fu candidato in Perù per le elezioni presidenziali, uscendone sconfitto.

Altre sue opere: La casa verde (1966).

Sperimentò i romanzo politico con Conversazione nella cattedrale (1969) per poi passare al romanzo storico e alla parodia con le opere Pantaleone e le visitatrici (1973) e La  zia Giulia e lo scribacchino (1977). Con La guerra della fine del mondo (1981), ritornò al romanzo politico descrivendo una rivolta veramente avvenuta nel Brasile del secolo scorso. Seguì La storia di Mayta (1985) e poi Chi ha ucciso Palomino Molero?, un romanzo su un fatto del passato realmente accaduto.

Passò al romanzo-inchiesta con Il narratore ambulante (1967).   Al periodo 1992-1997 risalgono le opere Elogio della matrigna, Il pesce nell’acqua, Il sergente Lituma sulle Ande, I quaderni di Don Rigoberto.

Vargas è uno dei maggiori narratori peruviani ma è anche un autore teatrale e uno scrittore di saggi e monografie tra cui L’orgia perpetua (1975) su Flaubert.

 

FILATELIA

PERU’  Anno 2006   (1551)

 

           

VARIBOBA GIULIO

(Albania)

 

Nato a San Giorgio Albanese nel 1725 circa e morì a Roma

Pubblicò il poema La vita della Vergine Maria (1762) e altre poesie religiose.

 

FILATELIA

ALBANIA  Anno 1988   (2169)

 

 

Varnalis  Kostas

(Grecia)

 

Nato il 14 febbraio 1884 a Burgas in Bulgaria. Morto ad Atene  il 16 dicembre 1974.

.Come suggerisce il nome, la sua famiglia era originaria di Varna. Ha completato gli studi elementari nella scuola greca Zariphios di Plovdiv e poi si trasferì ad Atene per studiare letteratura alla National University e Kapodistrian di Atene .. Dopo la laurea nel 1908 ha lavorato per qualche tempo come insegnante a Burgas, prima di tornare in Grecia e dedicarsi all'insegnamento ad Atene.  .Negli anni successivi, ha lavorato come insegnante e giornalista part-time, impegnato anche in lavori di traduzione.

Nel 1913, ha preso parte alla seconda guerra balcanica .

Nel 1919 ha conseguito una borsa di studio e viaggiò a Parigi, dove studiò filosofia , letteratura e sociologia.. E 'stato durante i suoi studi di Parigi, che divenne un marxista.

A causa del suo schieramento politico fu allontanato dal suo posto di insegnante presso l’ Academy Paedagocical nel 1926, ed escluso da qualsiasi impiego statale. Varnalis, quindi, si dedicò al giornalismo, una professione che praticò fino alla fine della sua vita.

Nel 1929 sposò la poetessa Dora Moatsou.

Nel 1935, partecipò alla Conferenza degli Scrittori sovietici a Mosca in qualità di rappresentante della Grecia. Il 4 agosto  fu mandato in esilio interno  a Mitilene e Aghios Efstratios  Nel 1959 è stato insignito del Premio Lenin per la pace .

Varnalis morì ad Atene il 16 dicembre 1974.

Pubblicò la sua prima opera poetica alla lingua greca Notizie sul giornale di Plovdiv Aimos, sotto il pseudonimo Figef. La sua prima apparizione in Grecia avvenne sulla rivista “Noumas” dove scrisse sotto il suo o vero nome.

 Poesia : è autore di 1905. Kirithres 1905, O Proskynitis ("Il pellegrino"), 1919. Per fos pou kaiei ("La luce che brucia"), 1922, sotto il pseudonimo Tanalias Dimos, Sklavoi poliorkimenoi ("Schiavi assediati"), 1927. Poiitika (, "Opera poetica"), 1956. Eleftheros Kosmos ("Mondo libero"), 1965. Orgi Laou ("L'ira del popolo"), pubblicata postuma nel 1975.

Prosa e critica letteraria : O laos tonnellata mounouchon  1923, sotto il pseudonimo Tanalias Dimos. O Solomos horis metafysiki (Solomos senza metafisica "), 1925. H alithini apologia tou Sokrati (La vera Apologia di Socrate ", 1931. Alithinoi anthropoi ("Gente comune"), 1938.. To imerologio tis Pinelopis (Il diario di Penelope ), 1947. Pezos logos ("Prosa"), 1957. Solomika 1957.. Aisthitika Kritika A B kai ("Estetica Lavori critici A e B"), 1958. Anthropoi. Zontanoi - Alithinoi 1958. Oi diktatores (, "I Dittatori"), 1965. Filologika Apomnimonevmata ("Memorie filologiche"), 1980)

Teatro: Attalos o Tritos   (Attalo il Terzo "), 1972.

 

FILATELIA

ALBANIA.  Anno 2009 (3013)

 

 

 

Varona y Pera Enrique José

(Cuba)

 

Nato a Puerto Principe nel 1849. Morto a L’Avana nel 1933.,

Scrittore e uomo politico Cubano, esiliato a New York per la sua attività repubblicana e antispagnola, nel 1895 redasse il manifesto indipendentista del Partito rivoluzionario cubano. Dopo la proclamazione dell'indipendenza fu vicepresidente della Repubblica (1913-17).

Parte dei suoi numerosi scritti di logica, morale, psicologia, letteratura (Idealismo y naturalismo en el arte; Disertación sobre el espíritu de la literatura en nuestra época), per lo più dispersi in pubblicazioni periodiche, sono stati raccolti in Estudios literarios y filosóficos (1873) e Artículos y discursos (1881). Tra le raccolte liriche: Poesías (1878), De mis recuerdos (1917).

 

FILATELIA

CUBA  Anno 1959  (327/28)

 

 

Varrone marco terenzio

(Roma Antica)

 

Nato a Rieti nel 116 a.C. Morto a Roma nel 27 a.C.

Marco Terenzio Varrone , detto Reatino, nacque  da una famiglia di nobili origini, (che possedeva  rilevanti proprietà terriere in Sabina, lussuose ville a Baia e fondi terrieri a Tusculum e Cassino), fu educato con disciplina e severità dai familiari.

A Roma compì studi avanzati presso i migliori maestri del tempo. Studiò grammatica e si  appassionò anche agli studi etimologici e oratori, e di linguistica e filologia presso Lucio Accio, a cui dedicò la prima opera grammaticale De antiquitate litterarum.

Come molti giovani romani, compì un viaggio in Grecia fra l'84 e l’82 a.C., dove ascoltò filosofi accademici, dai quali acquisì una posizione filosofica di tipo eclettico.

A differenza di molti altri eruditi del tempo non si ritirò dalla vita politica : anzi, vi prese parte attivamente accostandosi agli optimates, forse anche influenzato dall'estrazione sociale. Dopo aver percorso le prime tappe del cursus honorum (triumviro capitale nel 97 a.C. , questore lo stesso anno, legato in Illiria nel 78 a.C.) fu vicino a Pompeo, per il quale ricoprì incarichi di grande importanza: fu legato e proquestore in Spagna fra il 76 e il 72 a.C. e combatté nella guerra contro i pirati difendendo la zona navale tra la Sicilia e Delo.

Allo scoppio della guerra civile nel 49 a.C. fu propretore in Spagna: in una guerra che vedeva i romani contro i romani, tentò un'incerta difesa del suo territorio che si concluse in una resa che Cesare, nel De Bello Gallico definì poco gloriosa.

Dopo la disfatta dei pompeiani, si avvicinò a Cesare che apprezzò il Reatino soprattutto sul piano culturale affidandogli la costituzione di due biblioteche, una di testi latini l’altra di testi greci, ma che, dopo le idi di Marzo, furono sospese.

Dopo la morte del dittatore, fu inserito nelle liste di proscrizione sia di Antonio sia di Ottaviano, interessati più alle sue ricchezze che a punire i congiuranti, da cui si salvò grazie all’intervento di Fulvio Caleno per poi avvicinarsi a Ottaviano a cui dedicò il De Gente Populi Romani volto alla divinizzazione della figura di Giulio Cesare.

Morì quasi novantenne dopo aver scritto una produzione di oltre 620 libri suddivisi in circa settanta opere.

La vasta produzione di Varrone fu suddivisa da San Gerolamo in un catalogo (incompleto, poiché sono elencati circa la metà degli scritti del reatino); in totale, le opere varroniane sono verosimilmente 74, suddivise in 620 libri o volumi: opere di erudizione, filologia e storia, opere giuridiche e burocratiche, epitomi di grandi opere, opere di filosofia e agricoltura, poesia, orazioni, satire, varie prose,

Di questa grande produzione è pervenuta (quasi integra) solo un'opera: il De re rustica; del  De lingua latina sono pervenuti solo 6 libri su 25.

Il canone varroniano, composto da due opere, le Questiones e il De comoediis Plautinis, ripartisce il corpus plautino, che includeva 130 fabulae, di queste 21 vengono definite autentiche, 19 di origine incerta dette pseudo-varroniane e le restanti false.

I logistorici  “discorsi di storia”, è  un’opera in 76 libri, composta in forma di dialogo in prosa, di argomento letterario e antiquario, in cui ogni libro prendeva il nome di un personaggio storico e un tema di cui il personaggio costituiva un modello. Es.: Marius, de fortuna, Cato, de liberis educandis.

Le Saturae Menippeae prendono come modello Menippeo di Gadara, esponente della filosofia cinica, sono state scritte tra l’80 a.C. e il 46 a.C., si compongo di 150 libri, in prosa e in versi, di cui però ci rimangono circa 600 frammenti e novanta titoli, di argomento soprattutto filosofici ma anche di critica dei costumi, morale, con rimpianti sui tempi antichi in contrasto con la corruzione del presente.

Ciascuna satira recava un titolo, desunto da proverbi (Cave canem con allusione alla mordacità dei filosofi cinici) o dalla mitologia (Eumenides contro la tesi stoico-cinica per cui gli uomini sono folli, Trikàranos, il mostro a tre teste, con un maligno riferimento al primo triunvirato).

 

FILATELIA

ITALIA  Anno 1974  (Busta postale)

 

 

Varuzhan Taniel

(Armenia)

 

Nato  nel 1884. Morto nel 1915

Nacque nel  villaggio turco di Sivas, Turchia di Prknig.  Quando era ancora ragazzo, suo padre fu ingiustamente accusato e imprigionato a Istanbul, nel corso dei  massacri turchi del 1896.

Dopo avere terminato gli studi primari nella scuola locale, continuò la sua preparazione culturale a Costantinopoli e, in seguito, alla scuola di Mourad-Rafaelian di Venezia e, nel  1905, frequentò l'università di Gand nel Belgio, in cui seguì corsi di letteratura, sociologia ed economia. Nel 1909 fece ritorno al suo villaggio vicino a Sebastia dove insegnò per tre anni. Nel  1912, diventò preside della St. Gregory School di Costantinopoli.

Nel 1914, Varoujan formò  il gruppo  letterario di “Mehian” , con Gosdan Zarian, Hagop Oshagan, Aharon e Kegham Parseghian. Lo scopo di questo movimento era quello di dare inizio ad una rinascita armena, di svegliare la nazione, affrancarla da secoli di schiavitù e di oscurantismo, per ricollegarla  grande passato del pre-cristianesimo e per incoraggiarla a non tollerare alcuna tirannia da parte di governatori corrotti, sottomessi al governo turco.

Varoujan scrisse quattro volumi di poesie: Brividi (1906), Il cuore di una nazione (1909), Canzone pagana (1912), La canzone del pane (1921)  rimasto incompiuto e salvato dalla censura e distruzione a seguito di corruzione di funzionari turchi.

Taniel Varoujan fu  uno di più grandi poeti armeni del ventesimo secolo. All'età di 31 anni, quando stava per affermarsi in campo nazionale ed internazionale, fu assassinato brutalmente dal governo dei “giovani Turchi”, come Siamanto, Zohrab e molti altri.

 

FILATELIA

ARMENIA Anno 2000 (361)

 

 

VASIL'CHENKO, STEPAN VASIL'EVICH ( pseud. di S. V. Panasenko)

(Ucraina)

 

Nato 27 dicembre 1878 nella piccola città di Ichnia nella zona di Chernigov. Morto l’11 agosto 1932, a Kiev.

Scrittore sovietico ucraino e insegnante,  è nato in una famiglia contadina. Dopo essersi laureato nel seminario per gli insegnanti  nel1898, ha lavorato come insegnante nelle zone di Kiev e Poltava. Nei suoi romanzi Vova (1910), Oltre il fiume Ros , Galia celeste, e altri ha stigmatizzato contro la persecuzione zarista degli insegnanti della scuola elementare e descritto la loro povera esistenza. Accusato di attività rivoluzionaria, Vasil'chenko fu arrestato e messo in prigione. Nel 1908 tornò a Ichnia, dove scrisse i suoi migliori racconti, tra cui Aritmetica dei contadini (1911),  Tra i maestri e Sulla the Cascina (1915), permeati di democraticismo, con vivaci descrizioni realistiche della vita delle masse lavoratrici. Nel 1911 fu pubblicata la sua prima raccolta di racconti, schizzi.

Dal 1914 fino alla rivoluzione di febbraio del 1917, Vasil'chenko visse al fronte come comandante di un gruppo di genieri. In questo periodo scrisse i racconti Papaveri neri e Il fiore velenoso. In molte delle sue opere pre-rivoluzionarie ha mostrato la forza creativa dei lavoratori e del loro risveglio rivoluzionario.

Vasil'chenko salutò la Rivoluzione d'Ottobre con entusiasmo. Nei suoi racconti La Waif (1925), The Club di volo (1925), e The Ring Pewter (1927) celebrò la" bellezza del nuovo giorno "con caratteristica eccitazione lirica e creò immagini attraenti dei giovani costruttori di un mondo socialista. Un ciclo di brevi Storie autunnali è stato dedicato agli eventi rivoluzionari del 1905. Per molti anni Vasil'chenko ha lavorato su un romanzo sulla vita e le opere di TG Shevchenko, ma ha completato solo la prima parte, (pubblicata postuma nel 1938). Egli scrisse i drammi Una prima parte (1911), Karmeliuk (1927), e Le giornate passano (pubblicato nel 1939), così come gli scenari del film.

Vasil'chenko ha anche tradotto in ucraino opere di NV Gogol, NS Leskov, VG Korolenko, e AS Serafimovich.

 

FILATELIA

UCRAINA  Anno 2004,  URSS  Anno 1979, 1988 (Buste postali)

 

 

 

 

Vasile Alecsandri

(Romania)

 

Nato a Bacau il 21 luglio 1919. Morto a Mircesti il 22 agosto 1890.

Nacque in una famiglia agiata, dedita al commercio e ai traffici agricoli.

Negli anni che vanno dal  1828 al 1834, studiò al collegio Victor Cuenim, una scuola francese di elite situata nella località di Jasi. Si trasferì a Parigi nel 1834, dove intraprese studi di chimica, medicina e legge e, presto abbandonati in favore della letteratura.

Visitò l'Italia (dove conobbe e trascorse un certo tempo a fianco di Elena Negri, cui dedicò molte poesie) , la Soagna, l’Africa, l’Oriente.

Nel 1845 fu uno dei promotori e fondatori del Teatro Nazionale moldavo. Nel 1848 divenne leader del movimento rivoluzionario moldavo, e a questa causa dedicò molte liriche, come Către Români (Ai rumeni), oltreché la composizione del manifesto del movimento. Dopo il fallimento dei moti rivoluzionari, rientrò a Parigi dove riprese alacremente la sua attività artistica presentando una sua nuova commedia intitolata Chiriţa în Iaşi. In questi anni l'autore raccolse molto materiale riguardante il folklore rumeno che aumentò la sua fama e la sua reputazione; da ricordare le ballate "Mioriţa", "Toma Alimoş", "Mânăstirea Argeşului", e "Novac şi Corbul.", oltreché il suo volume di poesie originali, Doine şi Lăcrămioare

Nel 1885  partecipò alla guerra di Crimea e in seguito si impegnò sempre più all'attività politica, divenendo ministro degli esteri e fervente diplomatico, pronto a sostenere la questione dei Balcani.

L'anno seguente pubblicò sul giornale “Steaua Dunării”, il poema Hora Unirii, nel quale auspicò la ricompattazione delle province rumene.

Dopo la morte della Negri, l'artista si innamorò di Paulina Lucasievici, con la quale si sposò nel 1876.

Tra il 1862 2 il 1875, Alecsandri scrisse 40 poemi lirici, comprendenti Miezul Iernii, Serile la Mirceşti, Iarna, La Gura Sobei, Oaspeţii Primăverii, e Malul Siretului. Inoltre si cimentò anche nei poemi epici, raccolti nel volume Legende , e dedicò una serie di poemi ai soldati partecipanti alla guerra per l'indipendenza della Romania.

Nel 1878  la sua fama europea si consolidò grazie alla vittoria nel concorso dei Felibri di Montpellier, ottenuta con uno scritto sulla latinità (musicato in seguito da Filippo Marchetti).

Nel 1879  compose il dramma Despot-Vodă, a cui seguì la commedia fantastica Sânziana şi Pepelea, ( 1881)) e i due drammi, Fântâna Blanduziei (1883) e Ovidiu (1884).

Per il teatro nazionale rumeno scrisse monologhi, scenette, commedie e drammi a sfondo storico -sociale. Inoltre compose ballate, canti di musica folk e poesie d'amore, tra le quali si ricordano i Pasteluri ("Pastelli"). (Tratto da  Wikipedia)

 

FILATELIA

MOLDAVIA Anno 1996 (181), ROMANIA Anno 1948 (1037), 1958 (1569), 1965 (2166), 1969 (2399), 1973 (fog. 106), 1977 (fog. 128), 1983 (3434/5 e 3441), 2008 (6917/20).

 

 

VASILIEV  BORIS

(Russia)

 

Nato a Smolensk (Russia Occidentale)  nel 1924,

Boris Vasiliev proveniva da una dinastia di ufficiali. Suo padre era un ufficiale, e alcuni dei suoi antenati da parte di madre  avevano abbracciato la carriera militare.

 Nel giugno del 1941, quando la Germania nazista ha lanciato il suo attacco contro l'Unione Sovietica, Boris, al momento ancora adolescente, si offrì volontario per il fronte.

 Dopo la guerra si laureò  presso l'Accademia Militare.

 Il suo debutto letterario avvenne nel 1955 con un’opera legata a vicende della Seconda guerra mondiale. In una intervista affermò di aver voluto descrivere, non le grandi battaglie o  eroi celebrati, ma di aver cercato di evidenziare  la tranquilla e silenziosa forza d'animo e l’eroismo delle persone quando vengono poste di fronte ai mezzi bellici o ancor più messi faccia   a faccia con il nemico. 

 

FILATELIA

 Russia Anno 1975

 

 

VASO PASHKO

(Albania)

 

Nato a Scutari nel 1825. Morto nel 1892.

Statista, poeta e romanziere, conosceva diverse lingue: italiano, francese, turco, arabo e greco. Dal 1842 al 1847 lavorò come segretario per il consolato britannico. Nel 1847 fu in Italia nel turbolento periodo del Risorgimento. Si conoscono di lui due lettere scritte da Bologna in cui si professava repubblicano e anticlericale. Il 4 maggio del 1849 combatté a Marghera durante una sommossa contro gli austriaci i cui eventi rese noti l’anno successivo nel libro La mia prigionia (ad  imitazione di Le mie prigioni di Silvio Pellico), in cui è presente anche l’assedio di Venezia.

Dopo l'arrivo di truppe austriache il 28 agosto dello stesso anno, Pashko Vasa fu costretto a  fuggire ad  Ancona dove, essendo un  cittadino ottomano, fu espulso e si rifugiò a Costantinopoli dove trovò lavoro  nel  Ministero degli Affari esteri e servì anche presso la Sublime Porta ottomana. Per la sua conoscenza delle lingue fu utilizzato come storico e interprete da Jesdet Ahmed Pasha in una missione in Bosnia Erzegovina per un periodo di vari mesi (1863-64), esperienza che riferì nell’opera La Bosnia e l’Erzegovina durante la missione di Djevdet Efendi. Pochi anni più tardi pubblicò un altro lavoro di carattere storico del Montenegro e tradizioni albanesi(1872).

 

FILATELIA

ALBANIA  Anno 1960  (524)

 

 

VASQUEZ HONORATO

(Equador)

 

Nato a Cuenca il 21 ottobre del 1855 ivi morì il 26 gennaio del 1933 .

Figlio di  Manuel de Jesús Vázquez Herdoíza e di. Francisca Ochoa Andrade, fece i primi studi nel Collegio Nazionale di Cuenca e poi si laureò in Giurisprudenza nell’università della stessa città. Non poté esercitare la professione di avvocato per essere stato esiliato dal General Ignacio de Veintemilla.

Nel 1883 venne eletto Deputato nell’Assemblea Nazionale Costituente e successivamente segretario del Ministero degli Interni del governo di José Matria Placido Caamano. In seguito ricoprì altre cariche pubbliche. Viaggiò in Perù per svolgere incarichi politici e ritornò a Cuenca nel 1893.

Successivamente ritornò nell’America Latina per svolgere funzioni diplomatiche. Al suo ritorno in patria il partito conservatore lo candidò alla Presidenza della Repubblica.

Alla sua attività politica alternò quella letteraria, scrivendo diverse opere di vario genere.

Di lui rimangono: "Sábados de mayo", "A orillas del Macará", "Epístola a mis hermanas", "Ecos del destierro", "Al crucifijo de mi mesa", "Piensa de Tarde".

Autore di novelle e romanzi, nonché di articoli su giornali e riviste, lasciò: "Cuestiones gramaticales", "Arte y moral", "Estudios sobre el lenguaje castellano"ecc.

Scrisse anche saggi  come "Memoria histórico-jurídico sobre los límites ecuatoriano-peruanos", "Itinerario del litigio de límites entre el Ecuador y Perú", "Contramemorándum al memorándum final del Perú", "Exposición ante S.M. Don Alfonso XIII en la demanda de la República del Ecuador contra la del Perú sobre límites territoriales", "El epílogo peruano".

 

FILATELIA

ECUADOR  Anno 1956  (P.A. 295/298).

 

 

VAZ FERREIRA MARIA EUGENIA

(Uruguay)

 

Nata a Montevideo nel 1871 e ivi morta nel 1824.

Poetessa, iniziò seguendo la corrente romantica per poi aderire a correnti moderniste.

Studiò musica e divenne una eccellente pianista. Trascorse una tormentata esistenza tanto da risentire un certo squilibrio mentale.

Morì giovane in una casa di cura per malattie mentali.

I suoi primi versi, intrisi di sentimento e di perfezione formale, furono pubblicati su diverse riviste dell’epoca. Mentre il primo libro, scritto nel 1903, col titolo Fuego y marmol, rimase inedito. Solo nel 1924 venne pubblicata l’opera La isla de los cantico, che la fece conoscere ai lettori e che le conferì una certa fama tra le scrittrici liriche ispano americane.

L’opera contiene i versi che la poetessa dedicò a suo figlio Carlo con preghiera che venissero pubblicati

È pure autrice di altre opere  drammatiche quali La pietra filosofaleI pellegrini, scritte negli anni 1908 e 1909.

 

FILATELIA

URUGUAY  Anno 1975  (928)

 

 

Vazeh Mirza-Shafi

(Azerbaijan)

 

Nato a Ganja nel 1794. Morto nel 1852.

Conosciuto col soprannome di  “salvia da Ganja„ fu  un poeta classico, che continuò le tradizioni classiche della poesia azera a partire dal XIVº secolo. I suoi versi sono stati tradotti in quasi tutte le lingue comunitarie.

Suo nonno, Muhammed Shafi, era di discendenza nobile e  suo padre, Kerbelayi Sadykh,era un architetto nel palazzo di Javad-khan, l'ultimo sovrano di Ganja. Il giovane Shafi ottenne una educazione primaria in una madrassa, dove studiò l'arabo e il persiano.

Alla morte dei genitori e del fratello interruppe gli studi  e si dedicò a combattere contro l'ignoranza e l'arretratezza del clero religioso. Cominciò l’attività letteraria utilizzando le sue abilità nella scrittura. Successivamente si avvalse dell’aiuto di una segretaria e custode di casa, la figlia di Javad-khan,  che viveva con lui nella proprietà di Pusta-khanum,.

Vazeh  nel 1840 si spostò  a Tiflis dove, con aiuto del suo allievo Mirza Fatali Akhundov, si occupò di insegnamento. Nel  1844 fondò una società letteraria che riunì molti intellettuali azeri, russi e stranieri, residenti a Tiflis. Fra i membri di questa società vi era Friedrich Martin von Bodenstedt, un poeta tedesco e viaggiatore, al quale il poeta insegnò la  lingua e ad apprezzare  le letterature azera e persiana.

Vazeh raramente scrisse i suoi versi, che furono, invece, annotati dai suoi  amici durante le riunioni. Tra questi vi era lo stesso von Bodenstedt, che, al suo ritorno in Germania, tradusse in tedesco la  poesia del Vazeh e la pubblicò nel  1851 in un libro dal titolo  Le canzoni di Mirza Shafi,  diventato popolare, ristampato e tradotto in altre lingue comunitarie.

Tuttavia, dopo la morte Vazeh, Bodenstedt negò che i versi fossero stati scritti dal poeta azero, sostenendone la paternità. Se attribuì inizialmente la paternità a Vazeh fu solo per dare un tocco esotico alla raccolta. 

I versi del Vazeh, furono  tradotti e pubblicati nell’ Europa del diciannovesimo secolo  e servirono ad attirare  l'attenzione verso il poco noto stato dell'Azerbaijan. 

Gli scrittori  azeri S. Mumtaz e H. Hamidzade hanno svolto un ruolo chiave nella raccolta e nella pubblicazione dei versi originali del Vazeh. Nella sua poesia, il poeta glorifica la gioia di vivere,  la saggezza e la qualità dell’uomo.

 

FILATELIA

URSS  Anno 1984  Busta postale di 4 kopechi (raffigura il monumento  di Vazeh a Kirobad)

 

 

VAZOV IVAN

(Bulgaria)

 

Nato  a Sopot il 27 giugno 1850, morì a Sofia il 22 settembre 1921.

Inviato dal padre in Romania per studiarvi commercio frequentò subito i circoli degli esuli bulgari e iniziò la sua opera di cospiratore che continuò al suo rientro in patria dopo due anni..

Compromesso con l’insurrezione del 1876 dovette ritornare in Romania.

La successiva liberazione della Bulgaria da parte delle truppe russe al sèguito delle quali fece ritorno in patria, gli fruttò un seggio al parlamento e nel 1881 la presidenza  della società letterari “Naukia”.

Le delusioni della politica bulgara lo spinsero a viaggiare e venne in Italia. In modo analogo la deposizione del re Alessandro di Battenberg fu causa di altre amarezze, tanto da spingerlo ad un esilio in Russia.

Rientrato in patria nel 1897 venne eletto Ministro dell’istruzione.

Appassionato  di lettere,  cominciò a dar vita a poesie, novelle e romanzi in cui, con stile un po’ realista e un po’ romantico descrisse la società bulgara del suo tempo e inserì nelle sue opere ricordi nostalgici della giovinezza, quadri della storia nazionale, il suo patriottismo accentuato, i personaggi del Risorgimento bulgaro, l’aspirazione all’indipendenza.

Utilizzò per esprimersi diversi generi  in particolare il romanzo dove emerge l’Epopea dei dimenticati (1881-84)  racconti Nonno Joco guarda (1917)

Dal carattere patriottico si stacca l’opera Italia (1884) che celebra le bellezze di Roma e ricorda molti poeti italiani.

Alcune opere, fra le più significative dell'ampia produzione vazoviana: Le tristezze della Bulgaria , poesie (1877), Sotto il giogo romanzo (1890), Nuova terra romanzo (1896), Borislav opera teatrale (1909^, Canzoni per la Macedonia  poesie  (1914), Non morirà più poesie  (1920).

 

FILATELIA

BULGARIA  Anno 1920 (142/7), 1948(578), 1955 (830), 1970 (1798), 1975( 2158/9), 1985 (2920), 1987 (3713), 2000 (3896 GE, 3933)

 

 

VEGA CARPIO LOPE FELIX de

(Spagna)

 
Se vi è uno scrittore la cui vita sia avventurosa, spregiudicata, priva di scrupoli e improntata all’opportunismo, questi è Lope de Vega.

Lope de Vega nacque a Madrid il il 25 novembre del 1562. I suoi genitori erano originari della regione della Montaña.  Il padre esercitava il mestiere di ricamatore. Fanciullo precoce Lope  frequentò le scuole della Compagnia di Gesù  e poi seguì alcuni corsi presso l’università di Alcalà de Henares, Tutta la sua vita si svolse su tre distinti binari: fu di volta in volta servitore di grandi signori con incarichi di gentiluomo accompagnatore, segretario; fu un grande donnaiolo e fu un prolifico scrittore di poesia, di prosa e particolarmente di teatro. Ancora ragazzo entrò al servizio del vescovo don Jerònimo Manrique in qualità di paggio.

Lo troviamo nel 1583 soldato, partecipe  alla conquista dell’isola di Tercera, quindi al servizio del marchese de Las Navas.

In questo periodo incontrò Elena Osorio, figlia di attori, con la quale ebbe una relazione. Nelle sue opere la cantò sotto il nome di Filis. La relazione durò alcuni anni e poi Filis gli preferì un amante ricco. In preda a violenta crisi di gelosia, lo scrittore scrisse e fece circolare terribili satire e libelli contro l’amante, appartenente alla ricca, nobile e potente famiglia dei Velazquez la quale trovò il modo di farlo arrestare e condannare all’esilio da Madrid per otto anni e a due dal regno di Castiglia. Iniziava così una lunga serie di scandali amorosi che lo accompagnò per tutta la vita.

Durante quel suo primo processo si difese con eleganza, dichiarando che lui componeva versi  per diletto alla guisa di altri cavalieri. La sua fama cominciò a crescere anche perché incontrò il favore del pubblico e molte  composizioni in cui Belardo cantava Filis divennero popolarissime. La sua condanna  venne pronunciata nel 1588.

Lope, pochi giorni prima di partire per l’esilio, rapì la giovane Isabel de Alderete o de Urbina, che nei suoi scritti chiamò col nome di Belisa. La ragazza apparteneva ad una nobile famiglia che intentò subito un processo contro di lui. Il processo non venne celebrato perché Lope, trovandosi già in esilio,  sposò la ragazza per procura.

Lope nei suoi scritti affermò che in quel periodo prese parte alla  spedizione dell’Invincibile Armata, durante la quale compose le prime ottave del poema ariostesco La bellezza di Angelica e versi d’amore per Filis che distrusse, forse senza rendersene conto, inserendo le carte a mo’ di stoppaccio in un archibugio durante il primo scontro col nemico. Al suo ritorno dalla disastrosa spedizione in  cui morì un fratello, visse con la moglie a Valencia.

Trascorsi gli anni d’esilio, trovò lavoro presso il duca di Malpica (1590) e poi presso il duca di Alba. Nel 1594 morì  la moglie Isabel da lui molto pianta, così  come già aveva pianto per due figlie prematuramente morte.  Ciò non toglie che poco tempo dopo vendesse tutti gli abiti e la biancheria intima delle defunte.

In quel periodo, per celebrare gli amori del duca di Alba,  compose l’Arcadia.

Perdonato dai Velasquez, ritornò a Madrid, dove, a causa di una illecita relazione con una vedova, Antonia Trillo, di agiata condizione, subì un nuovo processo. Assolto, sposò Juana de Guardo, figlia di un ricco venditore di carni.  Nello stesso anno pubblicò la Dragontea, che Gongora derise, facendosi beffe di lui e del suo stemma nobiliare posto sulla copertina del poema Arcadia. 

Per vivere, chiusi i teatri che erano la sua principale fonte di guadagno, a causa della morte  della duchessa di Savoia, figlia di Filippo II., Lope entrò al servizio del marchese di Sartia.

Durante la maggior parte degli anni trascorsi a fianco di Juana, mantenne una relazione con  una ex attrice, Micaela de Lujàn, (ricordata nelle sue opere con il nome di Camilla Lucinda) ed ebbe figli dalla moglie legittima e dall’amante, al cui marito, allora in Perù, fu attribuita ufficialmente la prole adulterina.

Nel 1599 Lope pubblicò il poema Isidra, sulla vita  del santo protettore di Madrid e sempre nello stesso anno scrìsse Fiesta de Denia in occasione delle nozze di Filippo III con Margherita d’Austria.

Lasciato il servizio presso il duca di Sartia, si trasferì a Madrid e successivamente a Toledo e Siviglia, senza interrompere i suoi rapporti con Micaela. Nel 1502 venne pubblicato il poema Gli amori di Angelica, che Lope dice di aver scritto mentre partecipava alla spedizione dell’Invincibile Armata ma, in verità, assai dopo. Intanto Micaela, rimasta vedova, richiese la tutela dei suoi sette figli, attribuendoli tutti al marito; nel documento Lope appare solo come ‘garante’. Successivamente dalla relazione nasceranno i figli: Marcela, che diventerà suora, e Lope Felix, che morirà annegato presso l’isola Margarita sulle coste del Venezuela. Dalla moglie legittima Juana nascerà Carlos Felix, morto in tenera età. Tra l’altro Lope nel 1614  rivelò, senza fare il nome della madre, di avere anche un figlio giovane e frate, nato nel 1599.

1604 - Nella prima edizione del Pellegrino in patria, Lope affermò di aver scritto 230 commedie, fornendo l’elenco dei titoli.  Dal 1604 al 1606 visse a Toledo in due case vicine: l’una della moglie e l’altra dell’amante. Diventò intanto segretario del duca di Sessa. Nel 1609 usò il titolo onorifico di ‘familiare del Santo Uffizio’ e pubblicò La Gerusalemme conquistata e il saggio, La nuova arte di far commedie, e affermò che le commedie da lui scritte sono salite a 483.

Nel 1610 acquistò una casa a Madrid nella Calle de Franco. Qui, a seguito di una crisi religiosa, entrò nell’Ordine Terziario di San Francesco. Nel 1612 pubblicò i Soliloqui e I pastori di Belén, libro espurgato dall’Inquisizione.

La moglie Juana morì nel 1613 nel dare alla luce la figlia Feliciana. Pochi mesi dopo Lope si preparò al sacerdozio e nel 1614 si recò a Toledo per la sua ordinazione e alloggiò in casa di Jerònima de Burgos, una attrice per la quale aveva composto la commedia La ragazza sciocca (1613), con la quale continuò a mantenere  rapporti amorosi. Nel maggio di quell’anno venne ordinato prete. Nel 1614 pubblicò le Rime sacre.

1616 - Il poeta, pur ordinato prete, non abbandonò il suo demone amatorio e rivelò di essere furiosamente innamorato di un’altra attrice, Lucia de Salcedo. Contemporaneamente iniziò la sua l’ultima grande passione per Marta de Nevaraes, (cantata sotto il nome di Amarillis), moglie di un ricco mercante. Da quest’amore sacrilego nacque una figlia, Antonia Clara. Gli anni 1618-19 furono anni di preoccupazioni e di dissidi. Marta e il marito ruppero il matrimonio; la donna venne affidata dal giudice a un convento dove morì cieca e folle nel 1632.

Nel 1621 Lope pubblicò il poema La Filomena dove affermò di aver già scritto 900 commedie. Nel 1625 entrò a far parte della Congregazione di San Pietro e si esercitò in opere di carità e di devozione. Nel 1627 scrisse la Corona tragica, dedicandola al papa Urbano VIII che, per riconoscimento, gli conferì il titolo di Dottore in Teologia del Collegio Sapientiae. Nel 1629  Lope si ammalò gravemente. Nel 1634 venne rappresentata la sua ultima commedia  Le bizzarrie di Belisa. In quell’anno sua figlia Antonia Clara (nata da Marta) fu rapita da Cristobal Tenorio. Il vecchio poeta, che aveva tanto amato da arrivare al rapimento, vide ritorta contro di lui la sua stessa arma. Scrisse Huerto desecho. L’ultima sua opera.

Morì a Madrid il 27 agosto 1635

Lope de Vega fu soprattutto autore di teatro. Scrisse oltre 1800 commedie di carattere vario, delle quali solo 500 sono giunte a noi. Trattò in esse il genere religioso, mitologico, classico, pastorale, romanzesco, di costume, d’intreccio, la leggenda. Molti i drammi storici, e quelli imperniati su avvenimenti contemporanei.

Fare una cernita delle migliori commedie è impossibile: basterà ricordare qualche titolo fra i più noti: Peribañez e il commendatore di Ocaña, Fuenteovejuna. Il cavaliere di Olmeto, Il miglior giudice è il re. Lope fu un autore dalla tecnica prodigiosa, abilissimo nell’intrecciare le trame e nella configurazione dei personaggi sebbene non sia stato un creatore di figure umane e universali come Shakespeare e Molière. I suoi temi abbracciano  l’onore, l’amore,  e tutti quegli aspetti che contraddistinsero la vita sociale, epica, storica, religiosa, tradizionale della Spagna del “secolo d’oro”.

OPERE: Stella di Siviglia  Stella, sorella del magistrato Bustos Tavera, uomo ricco e influente, è segretamente fidanzata con Sancho Ortiz de la Roelas. La bellezza della giovane desta una torbida passione nel re Sancho il Valoroso, il quale, promettendo la libertà ad una schiava, riesce a penetrare in casa Tavera. Sorpreso dal padrone che lo mortifica, fingendo di non riconoscere in lui il re, gli fa trovare la schiava impiccata alla porta del palazzo reale. Il re Sancho vorrebbe vendicarsi, ma Bustos Tavera è troppo noto e troppo ricco, così affida la sua vendetta proprio a Sancho Ortiz, il fidanzato.  Il giovane si trova in un atroce dilemma: uccidere il futuro suocero o ubbidire al re?  Sceglie l’ubbidienza e quando il padre della sua fidanzata gli viene incontro per comunicargli di accondiscendere alla nozze, lo uccide.  Arrestato, non rivela il nome del mandante. Stella, con un atto di generosità, gli propone di aiutarlo a fuggire, ma l’offerta viene respinta. Alla fine il re svela ai magistrati la parte avuta nel delitto. Il matrimonio tra i due giovani diventa possibile, ma entrambi non l’accettano.

Un finale inatteso “pieno di forza e di inventiva – come scrisse Menendez y Playo, studioso di Lope de Vega – più esteso che profondo, più nazionale che umano”.

 Peribañez e il commendatore  Peribañez, ricco contadino, uccide il commendatore di Ocaña che faceva una corte troppo assidua a sua moglie Casilda. Datosi alla macchia, con una pesante taglia sul capo, e avendo poche probabilità di sfuggire alla cattura, Peribañez convince sua moglie Casilda a consegnarlo alle autorità, potendo così beneficiare della taglia. Il re, appresa la verità,  grazia il prigioniero e lo mette a capo delle delle truppe di Ocaña. Una commedia che incarna il tema del sovrano pronto a sanare le ingiustizie  e a comporre situazioni difficili e controverse                                                                                                      

 

FILATELIA

SAHARA SPAGNOLO  Anno 1959 (143/6) ,   SPAGNA Anno 1935  (534/7) ,  1951  (822),  1991  (2746)

 

 

 

VEGA GARCILASO de la (detto EL  INCA)

(Spagna)

 

Nato a Cuzco, Perù, il 12 aprile 1539, morto a Cordova il 22 aprile 1616.

Figlio del capitano Garcilaso, di nobili origini, e di una principessa inca imparentata con l’imperatore inca Atahualpa, trascorse la giovinezza in mezzo ad un popolo in armi. Familiarizzò con i soldati spagnoli ma anche con i guerrieri di sua madre. Da parte della madre apprese gli usi e i costumi incaici che più tardi descrisse nell’opera Commentari reali.

Studiò a Cuzco con altri figli di funzionari e conquistadores, ebbe per maestro il canonico Juan de Cuéllar.

Già a sei anni si trovò in mezzo ad una rivolta scoppiata a Cuzco. La famiglia  corse pericoli, dato che il padre era fuggito tra i lealisti. In seguito le cose si normalizzarono.

Un duro colpo subì il giovane Garcilaso quando il padre ripudiò la principessa incaica per sposare una nobile spagnola. Rimase nella casa del padre, ma l’animo suo rimase sempre vicino alla madre, una situazione che influì sul carattere dello scrittore.

Una successiva rivolta del 1553 mise di nuovo in pericolo la famiglia. Fu presto sedata e Garcilaso aiutò, in qualità di segretario, il padre nominato corregidor di Cuzco.

La morte del padre e il passaggio di tutta l’eredità alle figlie legittime, lo costrinse ad emigrare in Spagna. Nel 1561 si trovava a Siviglia da dove tentò un processo per rivendicare alcuni beni paterni, ma senza riuscirvi.

Si diede alla carriera militare e nel 1564 militò al comando di don Giovanni d’Austria, diventando capitano.

Appresa la notizia della morte della madre, abbandonò le armi e tornò alla vita privata, dedicandosi allo studio e alla letteratura.

Tradusse i Dialoghi d’amore di Leone Ebreo; scrisse nel 1596 Genealogia de Garci Pérez de Vargas;  La Florida del Inca (1605) e infine nel 1609 i Commentari reali (1609), la cui seconda parte Storia generale del Perù (1617), racconta le lotte fratricide che caratterizzarono il periodo della conquista.

Negli ultimi anni della sua esistenza, ottenne gli ordini religiosi.

 

FILATELIA

PERU’  Anno 1953  (PA  110) ,  1969 (fog.7), 1989  (900), 2009, SPAGNA Anno 1980 (fog.27), 1991 (2746).

 

 

Veidenbaums Eduards

(Lettonia)

 

Nato a Cesis, Vidzeme, 1867. Morto a Liepa nel 1892.

Poeta lettone, collaboratore del giornale Jaunā strāva ("Corrente nuova"), traduttore di Orazio e autore di versi rivoluzionarî che circolarono manoscritti fino al 1900, quando furono stampati per la prima volta a Londra.

Spirito pieno di contraddizioni, pessimista ed epicureo, dalla salute minata (morì di tubercolosi), V. eccelse nella poesia lirica, influenzando le generazioni di poeti successivi.

 

FILATELIA

URSS  Anno 1967, 1990  Annulli speciali, cartoline e buste postali.

 

 

VELADO OSWALDO ESCOBAR

(El Salvador)

 

Nato a Santa Ana nel 1919. Morto a San Salvador 1961.

Poeta,  avvocato ed esperto in scienze sociali, fu membro del “Gruposeis” del Comitato Scrittori e Artisti Antifascisti dal Mondo Libero e partecipò al movimento popolare dell’aprile maggio del 1944 che costrinse alle dimissioni il Generale Maximiliano Ernandez Martinez. 

Collaborò alla Radio YSP e al “Diario de Hoy”, mostrando una attività intellettuale e politica contro il totalitarismo del suo tempo, tanto da essere esiliato nel Guatemala (1944-45) e poi in Costarica.

Il suo lavoro lo mise a contatto con esponenti politici e la sua poesia influenzò i nuovi poeti del 1950. I temi da lui trattati, impregnati di forte critica contestatoria ebbero largo effetto.

Scrisse:  Poemas con los ojos cerrados (1943),  10 sonetos para mil y más obreros (1950),  Árbol de lucha y esperanza (1951),  Volcán en el tiempo (1955) , Tierra azul donde el venado cruza (1997).

Morì di cancro alla lingua dopo un intervento chirurgico negli StatiUniti.

 

FILATELIA

El SALVADOR  Anno 2005  (1600)

 

 

VELARDE RAMON LOPEZ

(Messico)

 

La sua opera poetica rompe col modernismo e preannuncia l’inizio del XX secolo.

Durante la sua carriera letteraria pubblicò due soli poemi: La sangre devota (1916) e Zozobra  (1919).

Solo dopo la sua morte sono state pubblicate altre opere tra cui El son del corazón (1932), El león y la virgen (1945), e i saggi El don de febrero (1952) e Prosas políticas (1953).

 

FILATELIA

MESSICO Anno 1988 (1240)

 

 

Veldeke van Hendrik

(Olanda)

 

Nato a Hasselt Spalbeek vicino alla contea di Loon nel 1170. Incerto l’anno della morte avvenuta tra il 1190 e il 1205.

Proveniva da una famiglia nobile originaria del villaggio di Veldeke. Von Veldeke stayed at the court of the counts of Loon. Soggiornò presso la Corte dei Conti di Loon.

Per la contessa Agnese di Metz scrisse  il suo primo lavoro, La leggenda di San Servaes, un’agiografia di San Servatius, il santo patrono della vicina di Maastricht. L’opera sopravvive  quasi completa in una versione in lingua olandese  15° secolo così come in un documento del  13 ° secolo scritto in dialetto di Maastricht.

La sua opera più importante è l'Enea (chiamato anche Eneide o, Eneasroman). L’opera probabilmente fu scritta verso il 1175 presso la corte del conte di Cleves. Almeno due edizioni del suo Enea appaiono riscritte in dialetto del Medio Limburgo. Tuttavia, tutti i manoscritti superstiti contengono il testo in un Medio Alto Tedesco.

 Van Veldeke attinge, per il suo romanzo alla materia cortese francese, pur ispirandosi alla poesia provenzale. In questo modo svolge un ruolo quasi di mediatore tra cultura romanza e cultura germanica. Hendrik (noto anche con la grafia tedesca di Heinrich von Veldeke) è considerato l'iniziatore della poesia epica cortese d'argomento cavalleresco. Nell'Enea, rielaborazione del francese Roman de Enéas, il mito classico di Enea è rivestito dalle forme splendide e raffinate della società aristocratica feudale. La poesia è concepita come laboriosa operazione artigianale, mirante ad esprimere i valori della vita cortese.

Nella letteratura olandese e tedesca è considerato come il primo più grande autore. La sua influenza sul letteratura Medio Alta tedesca è stata enorme

 

FILATELIA

LIECHTENSTEIN  Anno 1962 (375)

 

 

Vemana Kumaragiri Vemareddy

(India)

 

Nacque nel 1352 circa.

Poeta del 14° secolo, scrisse in lingua volgare con linguaggio semplice. Nelle sue poesie discute temi di saggezza e moralità. Egli è popolarmente chiamato Yogi Vemana, in riconoscimento del suo successo nel percorso di Yoga.

Vemana è stato il terzo figlio più giovane di Kumaragiri Vemareddy, il re Kondaveedu (oggi Andra Pradesh). È stato nominato Vemareddy dopo la morte del padre.

Vemana entrò in contatto con Lambika che lo iniziò allo studio dello Yoga. Dopo aver assimilato le lezioni del maestro iniziò a comporre eccellenti poesie in lingua volgare di Telugu.

Vemana viaggiò in tutto lo stato, trasmettendo i suoi messaggi  e acquisendo notevole popolarità.

Le poesie di Vemana, in lingua volgare, sono composte di quattro versi e seguono lo schema fisso AABC (di cui il verso C è uguale in tutte le poesie). Il quarto verso, infatti,  recita sempre (quasi fosse un coro) le parole  “Viswadabhirama Vinura Vema”. Sicché il suo messaggio per l’ascoltatore si racchiude in soli tre versi. Alla lontana lo schema ritmico ricorda un limerick e ha l’andamento di una preghiera che termini sempre con la stessa invocazione. Non di rado i versi hanno un significato nascosto, dialogico.

Le sue poesie sono di vario tipo: natura sociale, morale, satirico e mistico.

 

FILATELIA

INDIA Anno 1972  (345)

 

 

VENTURINO LARDE’ ALICE

(El Salvador)

 

Nata a San Salvador, 29 giugno 1895  e ivi morta il 13 ottobre 1983.

 Poetessa, scienziata, pianista e compositrice salvadoregna,  è annoverata tra gli esponenti più rappresentativi della cultura salvadoregna degli anni venti.

Figlia di Jorge Lardé Bourdon, ingegnere chimico, e della professoressa Amelia Arthés Echeverría,

sposò nel 1924 il sociologo cileno Agustín Venturino e con lui visse fuori del paese per mezzo secolo. Nonostante questo, collaborò attivamente al giornale “Patria” di Buenos Aires.

Appartenne a varie organizzazioni scientifico-letterarie internazionali, tra le quali: Società di geologia e geografia (Francia) ; Accademia delle scienze di Córdoba ( Spagna); Centro cultura ICA (Perù); Ateneo (El Salvador); Pan American tavola rotonda, ecc. Ottenne  vari riconoscimenti dalla Legislative Assembly di El Salvador e il 27 ottobre 1979 fu insignita del titolo di donna delle Americhe (1979-1980) dall' Unione delle donne americane di New York.

Tra le sue opere letterarie sono da ricordare: Petali dell'anima, poesia, San Salvador, 1921; Anima virile, poesia, Santiago del Cile, 1925. Bellezza selvaggia, poesia, Madrid, 1927. Il nuovo mondo polare, poesia, Barcellona,1929.

Tra  lavori scientifici:  E’ elettricità l'origine della vita e della morte?, saggio, Santiago del Cile,1943.  La corrente elettrica, Alma Mater universale: fenomeni Cosmológicos e Bio - psicologico, saggio, Barcellona, 1954. Frigidità sessuale nelle donne, saggio, Messico, 1967.

 

FILATELIA

EL SALVADOR, Anno 1998,  (1364)

 

 

 

 

VERDAGUER Y SANTALO JACINT

(Spagna)

 

Nato a Folqueroles (o  a Riudiperas) il 17 maggio del 1845. Morto a Vallvidrera il 10 giugno del 1902.

È pure noto col nome di mossè Cinto Verdaguer per  la sua carriera ecclesiastica.

Terzo di sette figli, entrò all’età di undici anni nel seminario di Vic. Durante gli studi partecipò nel 1865 ai Giochi Floriali di Barcellona (un torneo poetico creeato allo scopo di stimolare composizioni poetiche anche in dialetto. Fede religiosa e amore mistico sono i tem da lui òaggiormente trattati. Ottenne vari premi in diverse edizioni.

Fu ordinato sacerdote nel 1870. A 28 anni si trasferì a Cadice per ragioni di salute.

Nel 1880, per aver ottenuto altri premi per le sue opere poetiche, i giurati dei Giochi Floriali gli concessero il titolo straordinario di Maestro en Gay Saber. Nello stesso anno pubblicò il libro Montserrat.

Successivamente compì viaggi a Parigi, in Svizzera, in Germania, in Russia. Nel 1876 pubblicò il poema Atlantida che rimane la sua opera migliore.

Al 1863 risale la pubblicazione dell’opera Ode a Barcelona, seguita dalla leggenda Canigo  (1886), sulla riconquista della Spagna dai Mori.

Del 1879 sono gli Idilis y renti mistichs, Cansons de Montserat (1880), Caritat (1885,  Patria (1888,  Renti religiosos pel Poble (1882), De somni Sant Joan (1887),  Bambino Gesù (1890/05),  Sant Francesco (1887), Fiori del Calvario (1896), Santa Eularia (1898) e altri.

Il vescovo Torras y Bages lo gratificò col titolo di  di Príncipe de los poetas catalanes. E’ considerato il poeta nazionale della Catalogna e il più amato del Rinascimento Catalano del 19 ° sec.

 

FILATELIA

SPAGNA  Anno 1977 (2037),    ANDORRA SPAG. Anno 1983,  (162)

 

 

VERDE CESARIO

(Portogallo)

 

Nato a Lisbona nel 1855, ivi morì nel 1886.

Di famiglia borghese, il padre era commerciante, dimostrò presto la passione per la lettura e per la scrittura. Frequentò la facoltà di lettere all’Università di Lisbona negli anni 1873-74.

 Iniziò la sua carriera letteraria collaborando a diverse testate di giornali e dal 1875 cominciò a pubblicare i suoi migliori poemi Num Bairro Moderno  (1877), Em Petiz (1878), O sentimento dum Ocidental (1880), quest’ultimo, scritto in occasione del centenario di Camoes, è uno dei testi più noti ma fu male accolto dalla critica. Scrisse Contrarietà (1876), Nos (1884), poema narrativo biografico.

Nelle sue opere realistiche è lontano dal lirismo tradizionale, a volte cinico e a volte umoristico; usa un linguaggio colloquiale e concreto. Attraverso processi espressionistici di grande suggestione, aprì la strada al modernismo nella letteratura portoghese, influenzando decisamente i poeti che seguirono.

 

FILATELIA

PORTOGALLO  Anno 1957  (841/2)

 

VERENITSIN KONSTANTIN VASILIEVICH

(Bielorussia)

 

Nato nel 1834. Morto  nel 1904.

Poeta bielorusso autore delpoema "Taras nel Parnaso"

 

FILATELIA

BIELORUSSIA  Anno, 2002,  Busta postale.

                                                                                                

Veresaev Vikenty Vikentevich

(Russia)

 

Nato il 16 gennaio1867 a Tula.  Morto a Mosca nel 1945.

 Figlio di un medico, frequentò il liceo classico di Tula. Poi, nel 1884,  si iscrisse al corso di medicina nell’Università di Pietroburgo.

Completato il corso nel 1888, intraprese altri studi di medicina presso l'Università Derptskii.

Veresaev cominciò a scrivere poesie e, nonostante gli impegnativi studi di medicina, continuò a scrivere.

Il primo lavoro pubblicato fu il poema Meditazione.

Nel 1890, Veresaev si recò da suo fratello a Donetsk ed ebbe la possibilità di visitare le miniere di carbone, esperienza che gli fornì  materiale per Il Regno della metropolitana, una raccolta di bozzetti incentrati sul duro lavoro di chi lavorava nelle miniere carbonifere.

Terminati gli studi di medicina, ottenne un posto di chirurgo in un ospedale di Pietroburgo.

Nel 1894 terminò il racconto  Fuori strada, pubblicato sul “Russhoye Bogatsvo”. Associatosi ad  un circolo letterario di marxisti, mantenne i contatti con i lavoratori e lo spirito rivoluzionario giovanile.

Venuto a contrasto col governatore di Pietroburgo nel 1901, fu inviato per due anni a Tula.

Nel 1901 pubblicò l’opera autobiografica Note di un medico.

Dopo il periodo di esilio, Veresaev si trasferì  a Mosca.

Scoppiata la guerra con il Giappone nel 1904, fu chiamato alle armi. Le esperienze raccolte nel corso dei  due anni successivi furono utilizzate nella raccolta Storie di guerra (1906).

Nel 1911 creò  una casa editrice a Mosca e ne fu il direttore fino al 1918. Durante questo periodo scrisse Zhivaya Zhizn, un lavoro su Dostoevskij e Tolstoj.

Nel 1918 viaggiò a sud del villaggio di Koktebel, con l’intenzione di soggiornarvi per tre mesi, ma la situazione postbellica in continua evoluzione lo costrinse ad un soggiorno di tre anni.  Rientrato a Mosca pubblicò il romanzo Stallo.(1922). Due anni dopo pubblicò un saggio sull’arte dello scrivere, attirandosi le ire di alcuni grandi scrittori, da lui accusati di ignorare la base sociale delle attività umane, in particolare della scrittura.  Scrisse i saggi Vita di Puskin (1926-27) e Vita di Gogol (1933). Sempre nel 1933 apparve il romanzo Sorelle. Nel 1934 ritornò alla saggistica con I compagni di Puskin (1934-36) e Storie reali del passato (1940).

Nel 1943 ottenne il Premio di Stato.

Morì a Mosca il 3 giugno del 1945. 

 

FILATELIA

URSS  Anno 1966, 1967, 1991  Annulli speciali, cartoline e buste postali

 

 

VERGA GIOVANNI 

(Italia)

 

Da una nobile famiglia di tradizioni liberali nacque  a Catania nel 1840. Crebbe alla scuola di Antonino Abate, esponente di una letteratura di ascendenza byroniana e guerrazziana. Iscrittosi alla facoltà di legge, interruppe gli studi per dedicarsi all’avventura letteraria. Lasciata la Sicilia, si trasferì a Firenze dove risiedette dal 1865 al 1871 e dove strinse amicizia col Capuana.

Esordì in campo letterario con Amore e patria (1856-57, I carbonari della montagna (1861), Sulle lagune (1863). Dall’ispirazione  patriottica passò ad un romanticismo passionale che produsse Una peccatrice nel1866 e Storia di una capinera (1871).

Nella fase milanese, entrò in relazione con scrittori come Boito e Giacosa. frequentò ritrovi letterari, in particolare il salotto della contessa Maffei. Le opere di quel periodo sono Una peccatrice e Eva del 1873, Eros (1874) e Tigre reale (1875).

Fu il momento in cui Verga cominciò a sentirsi attratto dal verismo e che sfociò nel volume Nedda (1874), un bozzetto siciliano. Fu anche la stagione matura dello scrittore che con le novelle Vita dei campi (1880) che precedettero il capolavoro I Malavoglia (1881), le Novelle rusticane (1883). Nel 1889 portò a termine Mastro Don Gesualdo (1889).

Non mancarono romanzi alla maniera mondana e sentimentale che ricordano  romanzi precedenti come Il marito di Elena (1882) e una vena populista presente nelle raccolte di novelle  Per le vie (1883), Vagabondaggio (1887), I ricordi del capitano d’Arce (1891), Don Candeloro  e C, (1894).

Minor fortuna ebbero le opere In portineria (1885), La lupa (1896),  Caccia al lupo (1901), Caccia alla volpe (1901).

Nel 1893 Verga maturò l’idea di ritornare nelle sua Sicilia, a Catania dove  iniziò un precoce e progressivo inaridimento della sua vena creativa che si prolungherà, attraverso lunghi anni di silenzio, sino alla morte avvenuta nel 1922.

 

FILATELIA

ITALIA  Anno1972    (1166/7), 2006 (2896), URUGUAY  Anno 1995 (1507)

 

 

VERHEREN ÉMILE

(Belgio)

 

Nato a Saint-Amand il 21 maggio 1855, morì a Rouen il 26 novembre 1916.

Studiò presso i Gesuiti a Bruxelles, a Gand, ma non fu attirato dalla carriera ecclesiastica né di succedere ad uno zio, proprietario di un oleificio.

Trasferitosi a Lovanio, conseguì la laurea in legge, non senza aver preso parte alle bisbocce degli studenti, come traspare in qualche sua opera, ad esempio Le Fiamminghe del 1883. A Bruxelles esercitò per breve tempo l’avvocatura che poi abbandonò.  Fondò la rivista “La settimana” e collaborò  a “La Jeune belgique”.

Visse una vita irregolare, da anarchico. Ebbe una grave crisi spirituale e fisica di cui si trova eco in  tre opere  Le sere (1888), Le disfatte e Le fiaccole nere del 1890 che lo condusse alla soglia della follia.  Ripresosi grazie all’influenza positiva della moglie ritornò al contatto con la realtà

Abbandonò il Belgio e conobbe la vita tumultuosa di Parigi, Londra, Berlino e da queste esperienze uscirono le opere Le città tentacolari (1893) e  Villaggi illusori (1894).

Da  Parigi, dove visse per un certo tempo in solitudine, abitando in periferia, tornò in Belgio e abitò per lo più in un remoto villaggio del quale evocò la bellezza in Tutta la Fiandra (1904-909), opera in cinque volumi.. Seguirono Le ore della sera (1911), Il grano ondeggiante (1912).

Morì in modo tragico, finendo sotto un treno, dopo aver partecipato ad una manifestazione patriottica...

Tra le sue  opere sono ancora da ricordare: I volti della vita (1899), Le forze tumultuose (1902), I ritmi sovrani (1910). Allo scoppio della guerra mondiale cantò le lotte del suo popolo durante l’occupazione nazista in  Il Belgio insanguinato  (1915), Le ali rosse della guerra (1916) e  Le fiamme alte, uscito postumo nel 1917.

Scrisse anche opere per i teatro: Le albe (1898), Il chiostro (1899), Elena di Sparta (1912).

 

FILATELIA

BELGIO Anno 1952 (896,898), 1955 (909), FRANCIA Anno 1963 (1383)

 

 

VERISSIMO ERICO

(Brasile)

     

Appartenente ad una ricca famiglia di proprietari terrieri, Verissimo nacque il 17 dicembre 1905 a Cruz Alta (Rio Grande do Sul). Dopo gli studi liceali non potè proseguire perché un tracollo finanziario familiare gli impedì di frequentare gli studi superiori.

Il giovane deve quindi dedicarsi a varie attività commerciali, tra cui la gestione di una farmacia nella sua città natale. Ma le varie attività cui si dedica non riescono ad allontanarlo dalle sue passioni preferite: la letteratura, la scrittura, il disegno e la musica. I suoi primi exploit  letterari sono composti da novelle, illustrate di sua mano e proposte a riviste. Comincia a pubblicare racconti nel ‘Diario de Notìcias’ e nel ‘Correio do Povo’.

Nel 1930, abbandonato il lavoro in farmacia, si trasferisce a Porto Alegre dove lavora come disegnatore. Nel 1931 diventa direttore della ‘Revista do Globo’  e nel 1932 pubblica il romanzo Fantoches, il primo di una lunga serie di romanzi e di libri di viaggio che faranno di lui uno dei più importanti scrittori  in lingua portoghese di quel momento. Brillante conferenziere, ottiene di insegnare lingua e letteratura brasiliana presso l’Università di Berkeley in California.

Si occupa anche di politica e dal 1953 al 1956 è direttore degli affari culturali dell’Unione Panamericana.

La sua produzione letteraria passa attraverso varie fasi. Nella prima sono comprese le opere Clarissa (1933) dove l’autore segue l’evoluzione di una bambina fino al momento in cui diventa donna; Caminhos cruzados (1935), romanzo a sfondo satirico;  Musica ao longe (1935) dove riprende la storia di Clarissa, Um lugar ao sol (1936), Olhai os lìrios do campo, storia di redenzione e di abbandono dell’egoismo, Saga (1940) sulla guerra civile di Spagna, e Il resto è silenzio (1943).

In una seconda fase i suoi orizzonti si allargano dall’ambito ristretto di una città per spaziare alla regione natia, alla società gaucesca. Tale nuova prospettiva è presente in tre romanzi che compongono il ciclo di II tempo e il vento: il continente (1949) dove viene descritta la terra di Sau Pedro e la sua conquista da parte dei coloni, Tempo senza volto  (1951) e L’arcipelago (1961) in cui lo scrittore analizza le problematiche che investono la regione, ripercorrendo la storia passata, con accenni alla sociologia e alla psicologia degli abitanti.

Nella terza fase il suo panorama comincia ad abbracciare il mondo intero. Nascono i romanzi Il signor ambasciatore (1965) ambientato  nell’immaginaria Repubblica di Sacramento, tiranneggiata da un dittatore in combutta con l’oligarchia rurale e con compagnie  nord-americane; Il  prigioniero (1967) sulla guerra americana in Vietnam e Incidente ad Antares (1971).

Nella sua produzione si trovano una diecina di opere destinate ai ragazzi tra cui Gato preto em campo de neve (1941), e A volta do gato preto (1946). Non mancano storie di viaggi: Mexico-Historia duma viagem (1957) e Israel em Abril (1969).

 Le sue memorie sono pubblicate in due volumi  Solo de clarineta (1973 e 1976)

 Verissimo morì il 28 novembre del 1975 a Porto Alegre.

  

FILATELIA

BRASILE  1980  (1147),  2005 (2918)

 

       

 

VERLAINE PAUL MARIA

(Francia)

 

Nato a Metz  il 30 marzo 1844, morì a Parigi l’8 gennaio 1886

La famiglia di Verlaine apparteneva alla piccola borghesia: il padre, come anche quello di un altro grande futuro poeta, Arthur Rimbaud, era capitano nell'esercito.

Verlaine studiò a Parigi; successivamente fu impiegato al Comune. Frequentò i caffè e i salotti letterari parigini, poi, nel 1866, collaborò al primo Parnasse contemporain) e pubblicò i Poèmes saturniens. Vi si sentì l'influenza di Charles Baudelaire, mentre vi si annunciò già lo "sforzo verso l'Espressione, verso la Sensazione raffigurata" (dalla lettera a Stéphane Mallarmé del 22 novembre 1866) che caratterizzò la sua migliore poesia.

Nel 1869, le Fêtes galantes, delle fantasie che evocavano il XVIII secolo di Jean-Antoine Watteau, confermarono questo orientamento. Nel 1870 sposò Mathilde Mauté, per la quale pubblicò La Bonne Chanson.

L'anno successivo, il diciassettenne Arthur Rimbaud apparve nella sua vita, e andò a turbare gli agi borghesi nei quali il poeta s'era adagiato. Chiamato da Verlaine a cui aveva inviato qualche lirica, Rimbaud cominciò con lui una relazione omosessuale e una vita di vagabondaggio. Verlaine lasciò la moglie per seguire il giovane poeta in Inghilterra e in Belgio. Durante questi viaggi Verlaine scrisse i Romances sans paroles.

Questa relazione tumultuosa terminò con un insuccesso: nel 1873, quando i due amanti soggiornavano a Londra.  Verlaine abbandonò tutto d'un tratto Rimbaud, affermando di voler tornare dalla moglie, deciso, se ella non lo riaccettava, a spararsi. Traslocò in un albergo a Bruxelles. Rimbaud lo raggiunse, persuaso che Verlaine non avrebbe avuto il coraggio di mettere fine ai suoi giorni. Nel momento in cui Arthur lo volle lasciare, Verlaine, ubriaco, gli sparò due colpi di pistola, ferendolo leggermente. Verlaine venne così incarcerato a Mons, Rimbaud invece raggiunse la fattoria di famiglia a Roche, nelle Ardenne dove scrisse Una stagione all'inferno.

Verlaine fu condannato a due anni di prigione, che scontò a Bruxelles e a Mons. Durante la prigionia apprese che sua moglie aveva chiesto e ottenuto la separazione. Allora si convertì al cattolicesimo. In tale periodo produsse  il libro  Sagesse.

Alla sua uscita, se ne tornò in Inghilterra, poi a Rethl dove esercitò l'incarico di professore.

Nel 1883 morì di tifo, durante il servizio militare, Lucien Létinois, un giovane contadino con cui aveva iniziato una relazione appassionata, spinta al punto di adottarlo come figlio. Inconsolabile, di nuovo privo di qualunque affetto, Verlaine pianse la morte dell'amante/figlio nella raccolta Amour (edita nel 1888).

Nel 1884 pubblicò un saggio su tre "poeti maledetti" (Stéphane Mallarmé, Tristan Corbière, Arthur Rimbaud) che contribuì a farlo conoscere.

Assieme Mallarmé, è trattato come un maestro e un precursore dai poeti del simbolismo e dai decadenti.

A partire dal 1887, mentre s'accresce la sua fama, Verlaine cadde nella miseria più nera. Le produzioni letterarie dei suoi ultimi anni furono puramente destinate alla mera sussistenza. É in questo contesto che nacquero le poesie fortemente erotiche di Hommes (a tematica omosessuale) e Femmes (a tematica eterosessuale).

In questo periodo Verlaine divise il suo tempo tra il caffè e l'ospedale.

Nel 1894, venne incoronato "principe dei poeti" e gli venne elargita una pensione. Prematuramente consumatosi, morì a Parigi nel 1896 (a 52 anni).

All'indomani del suo funerale, numerosi quotidiani notarono un curioso avvenimento: nella notte seguente le esequie, la statua della Poesia, in cima all'Opéra, perse un braccio che si schiantò, con la lira che sosteneva, nel luogo dove il carro funebre di Verlaine era da poco passato....

Verlaine chiede alla poesia di essere un canto discreto e dolce, che traduce delle impressioni incerte. La sua arte poetica, composta già nel 1874 ma pubblicata solo nel 1882, annuncia lo spirito di un movimento simbolista caratterizzando l'originalità della sua opera.

Un film che rappresenta la tempestosa relazione tra Verlaine e Arthur Rimbaud è Poeti dall'inferno (Total Eclipse) del regista Agnieszka Holland dove Verlaine era impersonato da David Thewlis  Rimbaud da Leonardo di Caprio.

Verlaine è inserito come personaggio anche in un film su Arthur Rimbau  Une biographie (1991, film documentario che rappresenta la biografia di Rimbaud, svolta in tre parti, del regista Richard Dindo in una co-produzione franco-svizzera. Verlaine fu interpretato dall'attore Jean Dautremay.

Opere : Les saturniens (1866), Les Amies (1867), Fêtes galantes (1869), La Bonne chanson (1870), Romances sans paroles (1874), Sagesse (1880), Les Poètes maudits (1884), Jadis et naguère (1884), Amour (1888) , Parallèlement (1889), Dédicaces (1890), Bonheur (1891), Les hôpitaux (1891), Chansons pour elle (1891), Mes hôpitaux (1891), Liturgies intimes (1892), Mes prisons (1893), Elégies (1893), Odes en son honneur (1893)  Dans les limbes (1894) , Epigrammes (1894), Confessions (1895), Antologia poetica omosessuale di Paul Verlaine (1844-1896)

 

FILATELIA

FRANCIA  Anno  1951  (909), belgio anno 2010 (3976)

 

 

Verma Mahadevi

(India)

Nata nel 1907 a Farrukhabad Uttar Pradesh. Morta ad Allahabad nel 1987. 

Nata in una famiglia di avvocati, completò gli studi a Jabalpur.  Secondo le consuetudini  indiane andò sposa a nove anni  al dottor Swarup Narain Varma ma visse con i genitori finché il marito non terminò gli studi a Lucknow.  Durante tale periodo  la giovane sposa proseguì gli studi fino a laurearsi all’Università di Allahabad. Solo nel 1920 incontrò il marito col quale  visse o meglio  condivise la sua esistenza in quanto  entrambi seguirono i propri interessi individuali.

Alla morte del marito nel 1966 si trasferì ad Allahabad dove diresse l’istituzione Mahila Vidyapeeth, creata principalmente  per diffondere i valori culturali per le ragazze.

Fu influenzata dai valori predicati dalla cultura buddista, tanto da aver tentato di  diventare buddista bhikshuni.

Mahadevi Varma è uno tra i grandi poeti della scuola Chhayavaadi della letteratura hindi. Scrisse opere  poetiche come Yatra e Deepshikha , quest’ultima considerata una delle sue migliori opere. È anche famosa per il suo libro di memorie.

I suoi scritti sono particolarmente apprezzati nel mondo della letteratura hindi, tanto da essere ritenuta uno dei pilastri del movimento Chaayavad.

Nel 1940  la  sua raccolta di poesie Yama ottenne il più alto premio letterario indiano; nel 1956, il governo indiano la onorò conferendole  il titolo di Padma Bhushan; nel 1982 le fu conferito il Premio  Jnanpih. È stata la prima donna indiana a diventare nel 1979  un membro della Sahitya Akademi.

Si rese famosa con il libro di memorie, Atit Ke Chalchitra (1941) e Smrti Ki Rekhayen (1943) (Le linee della memoria). Tra la sua produzione poetica vanno ricordate le opere Dipshikha (la fiamma di una lampada di terra, (1942), Nihar (1930), Rashmi (1932), Neerja (1934), e Sandhya Geet (1936). Le sue riflessioni sull'arte e la letteratura incluse nel Sahityakaar ki Astha, mostrano una sensibilità estetica molto colta. 

Le sue poesie sono state pubblicate in raccolte: Neehar (1930), Agnirekha (1990, pubblicate postume).

Opere in prosa: Ateet Ke chalchitra (1941) Shrinkhla ki kadiya (1942), Percorso ke Saathi (1956), Kshanada (1956), Sahityakaar ki Asatha tatha Anya nibandha (1960), Sankalpita (1967), Mera Parivaar (1972), Sambhashan (1975), Neelkanth Neelkanth.

Antologie: Yama (1936),  Sandhini (1964),  Geetparva (1970),  Parikrama (1974),  Smarika (1971), Smritichitra (1973),  Sahitya Mahadevi (1970),  Meri Priya Kavitaayen, Deepgeet, Aatmika, Neelambaraa,, Himalaya (una raccolta di poesie di numerosi poeti , 1963).

 

FILATELIA

INDIA  Anno 1991 (113)

 

 

Verma Lal Vrindavan

(India)

 

Nato il 9 gennaio 1889 a Mauranipur. Morto nel 1969.

Di nobile famiglia, dopo gli studi primari, si laureò in giurisprudenza presso il Collegio di Agra e iniziò subito a praticare la professione di avvocato a Jhansi.

Attratto dalle narrazioni mitologiche fin dalla prima infanzia, esordì in campo letterario con l’opera Mahatma Buddha Ka Jivan Charitra (1908), seguita dalla commedia Senapati Udal (1909), vietata dal governo. Scrisse pure racconti e saggi.

Suoi autori preferiti furono Maeterlinck, Anatole France, Maupassant, Tolstoj, Puskin e Emerson. La lettura di opere di  Walter Scott fu la prima fonte d’ispirazione per la stesura di romanzi storici. Tra i più famosi sono da ricordare Gadh Kundar (1927), Virata ki Padmini (1930), Musahibju (1943), Jhansi Ki Rani (1946), Kachnar (1947), Madavji Sindhia (1949), Tute Kante (1949), Mriganayani (1950), Vikram Bhuvan (1954) e Ahilya Bai (1955).

Varma è famoso anche per i romanzi a tema sociale:  Sangam (1928), Lagan (1929), Pratyagat (1929), Kundalì Chakra (1932), Prem ki Bheni (1939), Kabhi na Kabhi (1945), Achal Mera Koyi (1947), Rakhi ki Laj (1947), Sona (1947), Bel Amar (1952).

Altre sue opere famose:  Hans Mayur (1950), Divieti ki orfani (1950), Pile Hath (1950), Purva ki Aur (1951), Kevat (1951), Nilkanth (1951), Mangal Sutra (1952), Birbal (1953), Vikram Lalit (1953).

Varma ha scritto anche racconti che sono stati pubblicati in sette volumi. Di questi, le due raccolte di nome Kalakar ka Dand (1943) e Shranagat (1955) sono in India molto famosi. E’ pure autore di una autobiografia Apni Kahani .

 

FILATELIA

INDIA  Anno 1997  (1302)

 

 

VERMEYLEN AUGUST

(Belgio)

 

Nato a Bruxelles nel 1872. Morto a Uccle nel 1945.

Fu tra i fondatori della rivista “Di oggi e di domani” (1893) e limitò la sua attività narrativa al romanzo L’ebreo errante (1906) e all’amaro romanzo introspettivo I due amici (1945).

Soprattutto attivo nel campo della critica d’arte, letteraria, politica, filosofica fu autore due ampi studi  Storia della scultura e della pittura europee (1921-25) e una Storia della letteratura fiamminga da Gemelle a oggi  (1923).

 

FILATELIA

BELGIO Anno  1952  (892),  1972  (1620).

 

 

VERNE JULES

(Francia)

 

Verne è oggi considerato uno dei due padri della fantascienza moderna.  L’altro è George Herbert Wells. Fra i due corre, però, una notevole differenza per cui è opportuno, prima di tracciare un ritratto dello scrittore di Nantes, gettare uno sguardo sulla fantascienza per rilevarne sfumature e aspetti.

A prescindere da opere di contenuto proto-fantascientifico scritte nel lontano passato, la fantascienza moderna trae le sue origini nelle opere dell'800 e nelle riviste pulp americane nate tra il 1885 e il 1911.  Le opere anteriori all’800 giunte sino a noi, seppur nate in epoche in cui la scienza e la tecnica ancora giovani e inesperte cominciavano a dare i loro frutti reali e a creare contemporaneamente immagini e fantasie negli scrittori che vedevano nelle nuove scoperte o nelle anticipazioni un fertile terreno di pascolo, dobbiamo, a mio avviso, inserirle in un filone parallelo a quello fantascientifico, un filone in cui il gusto fiabesco o magico o semplicemente fantastico prevaleva su quello scientifico,

Ed ancor più inseribili in questo filone parallelo sono le opere del lontano passato a noi pervenute nella loro interrezza  o a brani o attraverso il ricordo di altri scrittori, come le “gocce fantastiche” che si incontrano nella Bibbia, nei poemi  indiani Ramayana e Bhagavadgita e, in senso lato, nella mitologia  generale o in opere quali la Vera Istoria di Luciano di Samosata,  il Viaggio verso l’estrema Thule, di Antonio Diogene, la fine del mitico mondo di Atlantide raccontato da Platone, il volume Utopia di Thomas More, la Nova Atlantis di Bacone,  il Somnium Scipionis, il Viaggio di Astolfo sulla Luna e altri ancora.

Scorrendo i saggi di J. Gattegno, Saggio sulla fantascienza (Milano, Fabbri, 1973), di J. Sadoul, La storia della fantascienza (Milano, Garzanti, 1975), di J. Gunn, Storia illustrata della fantascienza (Milano, Armenia, 1979) si nota che l’opinione comune  è quella di dare al genere una doppia paternità, legandola alle opere di Verne e a quelle di Wells, considerati i padri della fantascienza moderna. Una attribuzione imprecisa di cui si rese conto, forse inconsapevolmente, l’editore Hetzel, il primo che pubblicò le opere di Verne in una collana dal titolo “Viaggi straordinari in mondi conosciuti e sconosciuti” in cui l’aggettivo’straordinari’ ben evidenzia il confine fra ‘straordinario’ e ‘fantastico’, quando vengono avvicinati al genere. Altro è ‘straordinario’, un qualcosa fuori  dal comune, ma possibile; altro è ‘fantastico’, cioè un fatto, una cosa considerata fuori dal reale e, pertanto,  impossibile… anche se quest’ultimo termine è assai impreciso e vago.

Viaggiare in un sommergibile azionato da motori elettrici o essere ‘sparati’ con un obice verso la Luna, potevano sembrare operazioni impossibili per gli uomini che vivevano nell’800, eppure sono bastati solo cento anni perché l’immaginazione diventasse realtà. Oggi la presunta fantascienza verniana è stata ridimensionata.

Chi, invece, continua a resistere sulla cresta della fantascienza è George Herbert Welles. I Seleniti descritti nel suo romanzo I primi uomini sulla Luna non esistono; la macchina che permette di viaggiare nel tempo non è stata inventata; l’uomo invisibile è una utopia; i dormienti ibernati nel passato e svegliati dopo secoli non si trovano… sebbene esistano già corpi ed embrioni immersi in ambienti criogenici, posti in attesa di essere risvegliati o utilizzati in un futuro vicino o lontano.

 Pertanto, fino ad oggi, ci troviamo di fronte ad un solo vero padre (Welles) e ad uno pseudo-padre (Verne).

 Per la verità lo scrittore di Nantes ha lasciato alcune opere sul cui contenuto fantascientifico non si può dubitare. Mi riferisco a Viaggio al centro della Terra, Le avventure di Ettore Servadac, Il mondo sottosopra e in particolar modo il racconto postumo Nel XXIX secolo. La giornata di un giornalista americano nell’anno 2889, pubblicato per la prima volta in inglese nel febbraio del 1889 nella rivista americana “The Forum” e in seguito proposto con alcune modifiche, in lingua francese, nel 1910.

Il volume a sfondo speleologico Viaggio a centro della Terra racconta l’avventura del professor Lidenbrock. Per verificare alcune ipotesi scientifiche avanzate nell’800. Il professore, accompagnato dal nipote e da un atletico portatore, scende nel cratere  del vulcano Sneffels e, attraversando tutto un fantastico mondo di grotte e cunicoli, si inoltra sempre più  nelle viscere della Terra sino a raggiungerne il centro, occupato da un vasto mare. Lì il tempo si è fermato e il lettore si trova immerso in un mondo preistorico popolato da rettili antidiluviani e piante gigantesche dell’epoca terziaria. Un rocambolesco viaggio di ritorno a bordo di un gigantesco catino di pietra, sospinto dal basso verso l’alto da lava incandescente, proietta il professore e i suoi amici e li ‘sputa’ letteralmente dalla bocca dello Stromboli nel Mare Mediterraneo.

Le avventure  di Ettore Servadac è imperniato sulla figura di un capitano e di alcuni suoi amici che vengono ‘catturati’ da una cometa che sfiora la Terra e se ne porta via un frammento.  Su questa specie di asteroide Servadac e i suoi amici sono protagonisti di un fantastico viaggio interplanetario, attraverso gli strati siderali, un viaggio che dura finché la cometa, sfiorando di nuovo la Terra non riporta gli improvvisati astronauti al punto di partenza.

Il mondo sottosopra  propone una nuova avventura di Barbicane, Ardan e compagni i quali, non paghi di aver fatto il periplo della Luna, si accingono ad una nuova impresa: raddrizzare l’asse terrestre. Per loro il modo è semplice: basta una cannonata ’speciale’. Ma il progetto fallisce per un errore di calcolo… e il modo ‘rimane storto’.

Di carattere più fantascientifico, anche perché proiettato nel futuro, è La giornata di un giornalista americano nell’anno 2889. Il testo di una quindicina di pagine racconta una giornata tipo di Francis Bennet, direttore e proprietario dell’ “Earth Herald” (L’Araldo della Terra). Il racconto non ha nulla di avvincente. È un resoconto tipo diario, privo di mordente  e alquanto sciatto, ma il suo interesse deriva dalle ‘stranezze’ scientifiche in esso contenute, molte delle quali preconizzate dall’Autore per un periodo molto lontano nel tempo e, invece, attuate a soli duecento anni dalla loro intuizione.

L’inizio del racconto è un inno al progresso (e anche alla presunzione dell’uomo cui tutto sembra dovuto, tutto deve essergli reso facile e scontato).

Gli uomini di questo XXIX secolo vivono nel bel mezzo di una continuata féerie, senza avere neppure l’aria di accorgersene. Assuefatti alle meraviglie, restano freddi di fronte a quelle che il progresso porta loro ogni giorno. Tutto sembra loro naturale. Se essi la confrontassero con il passato, apprezzerebbero maggiormente la nostra civiltà e si potrebbero rendere conto del cammino percorso. Come apparirebbero loro ammirevoli le nostre città moderne dalle vie larghe cento metri, dalle case alte trecento, dalla temperatura sempre regolare, e il cielo attraversato da migliaia di carri e di pullman aerei. Accanto a queste città la cui popolazione talvolta arriva perfino a dieci milioni di abitanti, cos’erano mai quei villaggi, quei borghi di mille anni fa, quelle, Parigi, quelle Londra, quelle Berlino, quelle Nuova York, borgate male arieggiate e fangose, dove circolavano dei cassoni traballanti, tirati da cavalli, sì, da cavalli. Cosa da non credere! Se essi pensassero al difettoso funzionamento dei piroscafi e delle ferrovie, ai loro frequenti scontri, e anche alla loro lentezza, come apprezzerebbero gli attuali aereotreni e soprattutto  quei tubi pneumatici che attraverso gli oceani li trasportano a una velocità di millecinquecento chilometri all’ora! Infine non godrebbero meglio del telefono e del telefoto, schernendo i nostri padri che erano ridotti a quell’apparecchio antidiluviano che chiamavano telegrafo?

Le intuizioni verniane sono racchiuse in poche righe. Troviamo accenni alla viabilità (strade larghe cento metri), l’uso del mezzo aereo per rapidi spostamenti, viaggi in superficie in tubi pneumatici (le odierne metropolitane) o viaggi sotto il mare ( attuate nel tunnel costruito sotto la Manica per congiungere Francia e Inghilterra), apparecchi televisivi tipo computer per la trasmissione di immagini. E non basta. Seguendo il direttore Bennet scopriamo la sostituzione del giornale cartaceo con la trasmissione in tempo reale di immagini commentate dalla viva voce di un reporter; l’uso intensivo della ginnastica per cui “gli uomini odierni sono di costituzione più robusta grazie al progresso dell’igiene e della ginnastica… e grazie ad alimenti asettici nell’attesa della scoperta dell’aria nutritiva che permetterà di nutrirsi solo respirando”. E ancora lo ‘specchio telepatico’, una specie di visore che permette di collegarsi contemporaneamente, vis a vis con uno  o più interlocutori disseminati in vari punti della Terra per conversare o per trattare affari; il ‘gabinetto d’abbigliamento meccanico’ in cui si entra e dopo due minuti si esce abbigliati di tutto punto, lavati, pettinati, calzati e pronti al lavoro (Fregoli docet!).

La pubblicità utilizza un sistema rivoluzionario: proiettare i messaggi ‘scrivendoli’ sulle nuvole usate come schermo. E se il cielo è sereno? Poco male: si producono scientificamente le nuvole!

Nel campo militare Verne accenna ad missili asfissianti lanciati a cento chilometri di distanza; ad aggeggi capaci di produrre scariche elettriche tali da decimare o annientare un intero corpo d’armata o a bombe piene di batteri per diffondere peste, colera e febbre gialla.

Il controllo delle nascite viene risolto in modo drastico: l’imposizione ai sudditi di un maximum di figli. Pena la morte chi lo supera. “Un figlio di troppo? Un padre di meno.”

Per il problema dell’alimentazione quotidiana si attua il sistema dei tubi pneumatici. Basta attivare una rete di trasportatori pneumatici che raggiunga ogni abitazione e fornisca così a domicilio pietanze di mille specie a tutti gli abbonati alla rete, un sistema che rende la cucina migliore e ha inoltre il grande vantaggio di sopprimere la degenere razza dei Cordons Bleus dei due sessi. Chissà quali torti avrà mai subito Verne nei ristoranti parigini!.

Solo l’età dell’uomo non ha subito grandi modifiche e la possibilità di addormentarsi nel presente per risvegliarsi nel futuro non ha ancora trovato una soluzione. L’ibernazione per Verne non funziona. Si può vivere nel futuro solo attraverso quanto si è lasciato in eredità di opere, di scritti, di invenzioni.

Verne, stranamente, ha lasciato anche una fiaba che troviamo nel volume postumo   Racconti  di ieri e domani. Ha per titolo “Avventure della famiglia Raton”. Apparve sul “Figaro illustrée” nel gennaio del 1891 e venne ripubblicata nel 1910 nella raccolta postuma Hier e demain.

Quando la scrisse Verne aveva compiuto settantatre anni e, come un nonno, si rivolge ai bambini con un racconto il cui inizio è quello consueto della fiaba “C’era una volta…” È la storia di una famiglia di topi, i cui protagonisti sono il padre Raton, la madre Ratonne, la figlia Ratine, il cugino Raté, i domestici Rata (cuoco) e Ratone (cameriera). Nella vicenda non poteva mancare un risvolto scientifico, seppur trattato superficialmente, in considerazione della destinazione ad un pubblico infantile. Si tratta del tema della metamorfosi.

Ogni individuo per raggiungere la forma ‘superiore di essere umano” deve passare attraverso varie fasi. Si deve evolvere dalla forma minore di mollusco senza spirito, di pesce senza intelligenza, di volatile senza cervello, di quadrupede senza raziocinio fisso, fino a raggiungere lo stadio umano. Fate e maghi buoni aiutano gli esseri nella loro evoluzione e agevolano le varie metamorfosi. Maghi cattivi, invece, possono ricondurli alla forma iniziale.

 Molte le vicende della famiglia Raton, in particolar modo quando il principe Ratin si innamora di Ratine, di cui è pure innamorato il perfido principe Krissador. Quest’ultimo, aiutato dal bieco mago Guardafour, trama per rapire Ratine e mette in atto diversi tentativi .

Ma come avviene nelle fiabe ogni tentativo fallisce e tutto si risolve piacevolmente. La famiglia può così raggiungere lo stadio della fase umana, tutti, tranne il padre Raton che, da buon filosofo vuole rimanere topo. “Topo sono, e topo rimarrò. È preferibile così, secondo me, e, come diceva o dirà il poeta Menandro, cane , cavallo, bue, asino, tutto  è meglio che essere uomo, sempre che non ve ne abbiate a male!…

Verne creò un nuovo tipo di romanzo di avventura, dando alla narrazione basi scientifiche e fino ad oggi è rimasto e rimane sulla cresta dell’onda nell’immaginario dei ragazzi. Eppure i giudizi dei suoi contemporanei sulla sua opera non furono granché lusinghieri. Scrive a tal proposito Teresa Buongiorno nella suo Dizionario della letteratura per ragazzi (Milano, Fabbri, 2001): “Verne ebbe il favore dei lettori e la diffidenza dei critici. De Amicis nel 1859 si recò adirittura ad Amiens per scoprire se dietro il suo nome si nascondesse ‘un’industria del romanzo’. Gramsci notò che i suoi libri erano erano ‘di scarso valore artistico’, e previde un rapido declino di popolarità, prendendo un granchio clamoroso. Salvator Dalì lo definì uno dei cretini fondamentali del nostro tempo, Albert Robida contrappose ai ‘viaggi straordinari’ di Verne I viaggi fantastici di Saturnino Farandola mutando gli eroi verniani in burlesche comparse. E se Ray Bradbury dice che converrebbe considerare i viaggi straordinari ‘il nostro vangelo e il nostro testamento’, Roland Barthes, Michael Foucault, Michel Butor leggono nell’ottimismo verniano le crepe di una angoscia che sarebbe esplosa più tardi”.

Chi era Jules Verne?

Figlio di un avvocato, la madre apparteneva ad una famiglia di armatori e di navigatori, nacque a Nantes l’8 febbraio 1828. Ebbe un fratello e tre sorelle. Sin da giovane, appassionato di libri di avventura che, assieme al fratello Paul, leggeva di nascosto per non incappare nelle ire del padre, avrebbe voluto dedicarsi alla vita di mare, una aspirazione personale incentivata da lezioni impartitegli dalla vedova di un capitano di lungo corso. A otto anni entra col fratello nel Seminario minor di Saint-Donatien. Nel 1839 la sua passione per il mare lo spinge ad imbarcarsi come mozzo su una nave in rotta per l’India. Scoperto dal padre prima che la nave salpasse è riportato a casa. In seguito all’ira del padre che lo rampognò aspramente, promette a se stesso di viaggiare soltanto con la fantasia.

Come era consuetudine nelle famiglie degli avvocati e dei notai del tempo, è avviato dal padre verso gli studi di giurisprudenza, ma con poco successo. Nel 1844 entra nel liceo di Nantes e, superati gli esami, si reca a Parigi dove frequenta la facoltà di diritto, ma durante gli anni universitari si occupa più di teatro che di leggi, di  pandette, tanto che il padre, venutone a conoscenza, gli taglia i viveri. Dopo un periodo di magra, assunto nel 1850  come segretario presso il Théatre Lyriques, scrive il suo primo libretto Pailles rompues, cui seguono altri libretti quali Collins Maillards (1853), Les compagnons de la Marjolaine (1855), L’Auberges des Ardennes (1860), M. de Chimpanzé, (1860), musicata da Hignard e diretta da Offenbach e il vaudeville Undici giorni di assedio (1861), opere che gli danno una notorietà effimera perché furono presto dimenticate e ‘annullate’ dalla fama che cominciò ad avere in un genere diverso dopo la pubblicazione  del romanzo Cinque settimane in pallone, apparso sul ‘Magasin d’éducation et de récréation’  e poi pubblicato dall’ editore Hetzel nel 1863. Il romanzo ha in’ampia risonanza ed è l’inizio di una certa  agiatezza. Con Cinque settimane in pallone nasceva un genere nuovo, il romanzo avventuroso-scientifico in cui l’osservazione della realtà  e la conoscenza della tecnica, abilmente manipolate con la fantasia, gli permisero azzardate e geniali ipotesi, alcune delle quali furono profezie in seguito avveratesi. Lo sostennero in questo lavoro le lunghe ore trascorse in biblioteca alla ricerca di documentazioni e dati e ancor più l’amicizia con personalità del momento quali i due Dumas, il fotografo Nadar (Gaspard-Felix Tournachon) progettista di mongolfiere, col quale sembra che Verne abbia tentato una trasvolata conclusasi subito dopo la partenza con un incidente, François Arago fisico e astronomo, Pierre Julés Cesar Janssen, anche lui astronomo e fisico e altri. Da costoro attinse la parte scientifica dei suoi romanzi sulla quale lavorò di fantasia per dar vita a quel genere allora nascente: la fantascienza cui dedicò tutte le sue energie.

Comunque non tralascia mai di scrivere per il teatro. Dai suoi romanzi trasse infatti commedie. Nel 1874, assieme con Dennery (pseudonimo di Adolphe Philippe) drammaturgo, uomo di teatro, scrive  Il giro del mondo in ottanta giorni; I figli del Capitano Grant (1875); Michele Strogoff (1878). Con William Busnach, drammaturgo, scrive nel 1887 Mathias Sandorf, tratto dal romanzo omonimo. Dà  pure alle scene I figli del Capitano Grant (1878); Viaggio attraverso l’impossibile (1882): Keraban l’ostinato (1883), ridotto poi a romanzo e pubblicato nello stesso anno;  Due anni di vacanze (1888).

Dopo la chiusura del Théatre Lyrique, Verne sposa nel 1857 una ricca vedova ventiseienne, Honorine Anne Hebe-Morel, dalla quale ebbe il suo unico figlio Michel.. Si laurea come voleva il padre, col quale si era riconciliato, e diviene agente di cambio, un lavoro che porta avanti stentatamente per non creare nuovi attriti col padre. Ma la sua attività era ormai delineata: Il suo primo romanzo, Cinque settimane in pallone fu scritto in quel periodo e piacque tanto alla moglie che riuscì a farlo pubblicare da Hetzel. Verne firma con l’editore un contratto ventennale, proponendosi di scrivere due romanzi all’anno. Nasce così la serie dei viaggi straordinari che affascinò e attrasse ragazzi e adulti.

Nel 1866 si stabilisce in una sontuosa villa all’estuario della Somme e  compra una scialuppa da pesca che battezza Saint-Michel.

I viaggi sognati da Verne ragazzo e sino ad allora effettuati solo con la fantasia vengono, in parte, e senza il fascino dell’immaginario e dell’inventiva, effettuati in quegli anni. Compie viaggi nel Mediterraneo, in Inghilterra, in Scandinavia, nel Baltico, nell’America Sud e in quella del Nord.

Durante l’invasione tedesca del 1870-1871 viene  mobilitato come guardiacoste, un incarico che non gli impedisce di continuare a scrivere, tanto che alla fine della guerra l’editore Hetzel si trova pronti per le stampe quattro romanzi.

Ai rivolgimenti politici che accompagnarono la sua lunga vita, Verne non partecipa mai attivamente, ma di riflesso si possono cogliere le sue idee attraverso le simbologie che affiorano nei suoi scritti. Nel 1872 in un clima di repressione anticomunarda preferisce abbandonare la capitale per ritirarsi in provincia, ad Amiens, dove continua la sua attività e è anche consigliere comunale nel 1889 nella lista progressista che qualcuno battezzò ‘ultra rossa’.

Tra il 1872 e il 1880  acquista due yacht, prima il Saint.Michel II e in seguito il Saint-Michel III coi quali naviga per il Mediterraneo e l’Atlantico raggiungendo le coste della Norvegia, dell’Irlanda, della Scozia, il Mare del Nord e il Mar Baltico.

La fama e la popolarità gli procurano detrattori e nemici tanto che nel 1886 un suo giovane nipote gli spara sulla porta di casa, colpendolo ad una gamba e lasciandolo zoppo. Un episodio di cui non furono mai chiarite le ragioni.

Morì ad Amiens il 24 marzo del 1905 all’età di 77 anni.

GIUDIZI.                                                                                     

Abbiamo già anticipato alcuni giudizi negativi sulla sua opera, giudizi ribaltati dai critici moderni. Sull’ Enciclopedia Universale Rizzoli Larousse si legge:

“Pur destinata alla gioventù, l’opera di Verne ha una sua precisa collocazione culturale, come punto d’avvio della letteratura avveniristica e fantascientifica. L’esplorazione di mondi ignoti, frutto di un’instancabile immaginazione, si accompagna alla creazione di  personaggi indimenticabili, divenuti popolarissimi, ricchi di umanità e spesso di humour, e a trovate di geniali originalità. La critica più recente ha rivalutato l’opera di Verne anche per il suo significato morale e simbolico sui destini dell’uomo e della scienza”.

Un giudizio più completo è quello di un critico francese, pubblicato  nel 1966  sull’edizione Hachette, I cinquecento milioni della Begum  (pp.243-244).

Si è detto tutto su questo tema [disputa tra sostenitori e denigratori] : qualcuno è persino giunto a vedere misteri dove non ce n’erano affatto, a circondare lo scrittore di una aureola di poteri soprannaturali, farne addirittura un mago. È più conforme al vero considerarlo come un uomo del suo tempo, sensibile alla ricchezza delle scoperte scientifiche di cui s’informa con una solerzia costante e scrupolosa; come un lavoratore infaticabile, quotidianamente proteso per mezzo secolo a far passare nel romanzo, prolungandole per mezzo di una abbondante estrapolazione, le conquiste e le scoperte degli scienziati della sua epoca. La sua estrapolazione raggiunge certamente l’avvenire, senza tuttavia precedere tutte le direttrici della scienza. Jules Verne è un poeta del XIX secolo e non un ingegnere del XX secolo. La radio, i raggi X, il cinema, l’automobile, che egli ha visti nascere, non occupano nella sua opera una funzione importante…non fornisce i mezzi tecnici che permetterebbero la realizzazione delle macchine moderne: egli ne evoca semplicemente l’esistenza e i poteri. Non è un superuomo, per quanto lo stesso Edison, che era un autentico scienziato, non abbia preveduto l’avvenire delle sue scoperte. Le rivoluzioni che può provocare la scienza pura sfuggono alle previsioni, e gli autori di fantascienza del 1965 non sono certamente più vicini al 2100 di quanto Verne, nel 1875 o nel 1880, lo fosse al mondo d'oggi, tormentato dalla scienza nucleare.  Verne era qualcosa d’altro: un creatore che non fa concorrenza alla scienza ma ne incarna la poesia possente, a volte terribile, in miti fascinosi; un creatore che, in ascolto di un mondo che le ferrovie e le navi vanno via via trasformando, presenta avventure in cui l’uomo e la machina formeranno una coppia dai destini fiabeschi. Egli sta sulle soglie di un mondo. Di un mondo, non dell’universo nella sua totalità. Verne non è un metafisico: i suoi astronauti non hanno l’anima di Pascal nei loro viaggi attraverso le profondità spaziali. Non è nemmeno un sociologo: è errato cercare in Michele Strogoff una analisi occulta delle forze rivoluzionarie russe del XIX secolo. Ma narratore romanziere drammaturgo, creatore di intrecci, egli dimostra e sviluppa, con un vigore e una sanità inesauribili, un genio che ebbe pure il grande Dumas padre. Questi nutriva la sua opera guidandola verso il passato; Jules Verne vibra e crea alla confluenza del presente con l’avvenire. ( dal volume Le avventure della famiglia Topi, Roma, Edizioni Paoline, 1970).

Per quanto concerne le sue opinioni religiose Verne si dimostrò un cattolico assai rispettoso.  Nel 1884 fu ricevuto in udienza da Leone XIII e quando morì l’ ‘Osservatore romano’ scrisse che quella di Verne è “una produzione geniale che diletta e al tempo stesso istruisce, e non ha certo da rimproverarsi ciò che forma la colpa della maggior parte dei romanzieri moderni, quella cioè di servire di fomite e di strumento per la diffusione della corruzione.”

Lo stesso Verne scrisse: “Ho sempre cercato di sscrivere opere tali che un ragazzo bene educato possa leggere alle sue sorelle senza arrossire”.

 Libri: Scrittore prolifico ( scrisse 80 romanzi e molte novelle),  si occupò di generi storici, geografici, avventurosi,  scientifici, teatrali, scrivendo una molteplicità di opere, ancor oggi di dominio pubblico. Il cinema attinse a piene mani nella sua produzione letteraria e sullo schermo apparvero le versioni cinematografiche di Il giro del mondo in ottanta giorni (1956),  L’isola misteriosa (1929 e una successiva edizione del 1972), Dalla Terra alla Luna (1958), Michele Strogoff (1956 e 1970 e per la TV 1999), Ventimila leghe sotto i mari (1854),  I figli del capitano Grant (1962)  e altri..

Anche nella produzione dei fumetti si hanno numerose versioni tra cui  Un capitano di quindici anni (1973), Michele Strogoff (1974), L’isola misteriosa (1975) tutte disegnate da Franco Caprioli ed edite dalle Edizioni Paoline.

Alla sua vasta produzione appartengono:  Alessandro VI (1847), Un inverno tra i ghiacci (1855), Cinque settimane in pallone (1863), Viaggio al centro della Terra (1864), Dalla terra alla Luna (1865), I figli del Capitano Grant (1867-68),  Geografia illustrata della Francia e delle sue colonie (1867/69), Ventimila  leghe sotto i mari (1870), Una città galleggiante (1871), Il giro del mondo in 80 giorni (1873),  Il dottor Ox (1874/75), Il Chancellor (1875), L’isola misteriosa (1875), Amiens nell’anno 2000 (1875), Michele Strogoff (1876),  Le indie nere, Ettore Servadac (1877),  Storie di grandi viaggi e viaggiatori (1878) in tre voll., Un capitano di quindici anni (1878),  I cinquecento milioni della Begum (1879), La tribolazioni di un cinese in Cina (1879), L’ammutinamento del “Bounty” (1879),  La jangada (1881), La scuola dei Robinson (1982), Viaggio attraverso l’impossibile (1882), Keraban l’ostinato (1883), L’arcipelago in fiamme (1884), Mathias Sandorf (1885),  Robur il conquistatore (1886), Nord contro Sud (1887),  La Sfinge del ghiacci (1897), Nell’anno 2889 (1899), Il castello dei Carpazi (1904), Il padrone del mondo (1904), Il vulcano d’oro (1906), La caccia al meteorite (1908), Ieri e domani (1910), La straordinaria avventura delle spedizione Barsac (1920), I fratelli Kip (1983).

 L’Arcipelago in fiamme  Il romanzo è ambientato all’epoca della guerra di indipendenza della Grecia, Il contesto storico trova spazio per lo sviluppo di imprevedibili avventure.

Un capitano di 15 anni  Durante un viaggio verso S. Francisco un veliero subisce una serie di peripezie durante le quali il capitano muore. Ad assumere il comando è il figlio quindicenne di una passeggera, la signora Sheldon, imbarcatasi per raggiungere il marito. Il giovane capitano è affiancato da un gruppo di marinai neri, ma è osteggiato dal cuoco di bordo che fa di tutto pur di dirottare la nave su un’isola selvaggia dove avrebbe potuto vendere equipaggio e passeggeri come schiavi. Ma Dick, il giovane capitano, riesce a sventare ogni insidia e a condurre la nave in America.

Attorno alla Luna  (vedi Dalla Terra alla Luna)

Avventure nell’Africa Australe  Avventure di una commissione scientifica composta da tre russi e tre cinesi nell’Africa australe. Il racconto permette all’Autore di dare informazioni e svelare il volto nel  continente africano

La casa a vapore   Il colonnello Munro, prostrato per la morte della moglie, avvenuta durante la rivolta del rajah ribelle Nana Sahib, viene  invitato a compiere un viaggio a bordo di uno strano camper antelitteram, trainato da una locomotiva a forma di elefante.

Il castello dei Carpazi  Storia romantica piena di suspense, ambientata in un tetro castello dei Carpazi. Il giovane conte Franz de Télek cerca di svelare il mistero di quanto avviene nel castello che sembra essere abitato da spiriti. 

Cesare Cascabel  È la storia di un giovane francese che, fatta fortuna in America, decide di ritornare in patria. Prima di partire subisce il furto di tutti i suoi soldi. Impedito a viaggiare per nave, decide di ritornare comunque, viaggiando su una specie di roulotte e attraversando lo Stretto di Behring nel momento in cui è gelato. L’avventura è tessuta in un curioso intreccio romanzesco.

Cinque settimane in pallone   Sotto la guida del dottor Fergusson alcuni audaci esploratori, a bordo di un fragile aerostato compiono la traversata del continente nero da  Zanzibar al Senegal, scoprendo mondi nuovi, paesaggi e popoli sconosciuti, in un susseguirsi di fantastiche avventure.

I cinquecento milioni della Begum   Un romanzo scientifico, utopistico e umoristico al tempo stesso.  Verne immagina una città ideale, France-ville,  retta sui principi della fratellanza, cui si contrappone una fantomatica città di acciaio, Stahlstad, mostruoso arsenale di guerra che il maniaco scienziato prof. Schultze ha modellato sul tipo del militarismo prussiano.

 La città galleggiante   É il racconto della traversata dell’Oceano Atlantico a bordo del piroscafo Great-Eastern., una enorme nave simile ad una città che galleggi. L’intreccio del romanzo passa in sottordine alla descrizione delle meraviglie della tecnica impiegata per descrivere la nave. 

Claudius Bombarnac    È il taccuino di viaggio di un reporter del “XX Siècle”,m spedito dal suo giornale in Estremo Oriente, per indagare su un immaginario tronco ferroviario transasiatico che anticipa la linea  Transiberiana.

Clovis Dardentor  Due giovani parigin sono, desiderosi di farsi adottare da un ricco provenzale e di sposare la bella Louise. Il tutto avviene durante un movimentato viaggio in Algeria.

Dalla Terra alla Luna  Verne immagina il primo viaggio nello spazio, compiuto da Barbicane, Nicholl e Ardan, lanciati verso la Luna  a bordo di un razzo sparato con un enorme cannone, il Columbiad. Al romanzo segue il secondo episodio Intorno alla Luna e poi il Ritorno sulla terra.  Dopo essere giunti in prossimità della Luna gli astronauti hanno un incontro imprevisto con un bolide che devia la traiettoria del razzo e li manda fuori rotta. Il razzo sfiora così la Luna e offre ai tre viaggiatori lo spettacolo ravvicinato del satellite, senza però dar loro la possibilità di allunare. Proseguendo un’orbita ellittica il razzo punta sulla Terra e ammara nell’Oceano Pacifico dove galleggia in attesa dei soccorsi subito inviati dal direttore dell’Osservatorio di Cambridge da dove il volo era stato costantemente seguito.

Di fronte alla bandiera   Il francese Roch, inventore di un infernale congegno di guerra, è vittima di una alterazione mentale e viene rinchiuso in un manicomio. Lui e il suomisterioso infermiere vengono rapiti da un esaltato che, impadronitosi dell’arma micidiale, vuole diventare il padrone del mondo. Lo scontro finale e la presenza della bandiera francese fermeranno la mano del folle.

Una famiglia senza nome  Nel romanzo Verne celebra l’insurrezione franco-canadese contro l’oppressore inglese. Un gruppo di cospiratori ordisce una congiura ma una spia li tradisce e i congiurati, arrestati, vengono condannati a morte. Passano dodici anni prima che il loro sacrificio sia premiato. Sarà una misteriosa figura, Jean Senza Nome a vendicarli.

Un faro in capo al mondo   È uno degli ultimi romanzi scritti da Verne, pubblicato quando ancora era in vita.  Narra la storia di un celebre faro fatto costruire dal governo argentino sull’Isola degli Stati. Una banda di pirati se ne impadronisce, ma il guardiano superstite riesce a far arrestare infuori legge.

I figli del Capitano Grant   In una bottiglia trovata nel ventre di uno squalo viene trovato un messaggio del cap. Grant, creduto morto in un naufragio. Nella speranza di ritrovarlo, Lord Glenarvan si imbarca sul Duncan con la consorte e i figli del capitano. Il gruppo deve affrontare tempeste in mare e avventure in terraferma nelea Ande e nelle foreste dell’Australia, fra gli antropofagi Maori. Il cap. Grant viene tratto in salvo. Il romanzo ebbe un seguito in 20000 leghe sotto i mari e L’isola, misteriosa.

Il giro del mondo in 80 giorni  Verne scrisse il romanzo quando ancora non era possibile ipotizzare un viaggio attorno al mondo in 80 giorni.  Il viaggio viene fatto a seguito di una scommessa in cui il flemmatico Phileas Fogg, insieme al fido servo Passepartout, affronta il viaggio. Phileas Fogg viene seguito da un poliziotto che lo insegue perché lo sospetta di aver operato un furto alla banca londinese.

L’invasione del mare  Storia di un audace progetto: creare un mare interno nella zona del Sahara tunisino e dell’Algeria. L’azione si svolge nel XX secolo ed è dominata dalla guerriglia che insorge tra i tecnici addetti al lavoro e una pericolosa tribù guidata da un famoso predone.

L’isola misteriosa    Durante la Guerra di Secessione americana cinque prigionieri  rinchiusi nella città di Richmond riescono a fuggire a bordo  di un pallone aereostatico e vengono trascinati nel Pacifico. Approdano in un’isola misteriosa apparentemente deserta. Il loro destino si ricollega a due misteriose figure  già apparse in libri precedenti: quella di Ayrton e quella del capitano Nemo che qui ricompaiono come personaggi chiave della vicenda.

Keraban l’ostinato  Il mercante turco Keraba, ricco e bizzarro, si rifiuta di pagare un irrisorio pedaggio imposto a chi vuole attraversare il Bosforo da nScutari a Costahtinopoli e viceversa. Così, per recarsi dalla Piazza di Top Hanné di Costantinopoli alla sua casa di Scutari ( tragitto che si copre in mezz’ora) decide di compiere il periplo del Mar Nero. Lo accompagnano un amico e un fedele salvatore, che affrontano con lui strane e divertenti avventure

Mastro Zaccharius  Il romanzo è di stile gotico. Ambientato nella Ginevra del Cinquecento, racconta le vicende di un orologiaio inventore di un orologio paticolare. L’orologiaio perde la propria anima  nel tentativo di usare l’orologio che, a suo parere, gli permetterebbe di dominare il tempo.

Michele Strogoff    Michele Strogoff è un corriere dello Zar e impersonifica il coraggio e la devozione. Strogoff affronta i più terribili rischi pur di recapitare un messaggio imperiale nella città di Irkutsk, la cui guarnigione è in procinto di ribellarsi al potere centrale. Il romanzo è ricco di episodi  di altissima drammaticità, come quello in cui  Strogoff viene accecato con una lama rovente. Ma riuscirà nella sua missione.

La missione Barsac   Dopo un furto presso la Central Bank di Londra, i ladri fuggono in Africa col bottino e di loro si perdono le tracce. Nel furto vengono coinvolti anche i figli di Lord Glenor Buxton. Alcuni anni dopo il furto, parte dalla Francia una missione di studio allo scopo di valutare la possibilità di far eleggere cinque deputati negri al Parlamento. Della missione fa parte l'on. Baudrière (contrario ad ogni elezione) e l'on. Barsac (favorevole). Alla missione si aggrega anche, in incognito, la nipote di Lord Buxton e suo zio decisi a far luce sul furto e soprattutto a ritrovare i parenti scomparsi. Il romanzo segue solo le vicende della missione Barzac  di cui fa parte anche un giornalista che ne racconta le avventure. All’inizio tutto sembra normale ma presto iniziano i guai con la defezione dei portatori negri, intrighi, tradimenti, uccisioni. Il viaggio poi si colora di mistero quando, in piena giungla,  viene scoperta una città con officine avveniristiche, officine, hangar, e soprattutto strane macchine volanti. I componenti della missione vengono fatti prigionieri. La soluzione della missione sarà tragica. Il despota che regge la città verrà sconfitto e ucciso quando truppe francesi  giungeranno con lo scopo di liberare i prigionieri.

Misteriosa Islanda.

I naufraghi del “Chancellor”  Narra le disavventure dei passeggeri di un veliero durante la traversata dell’Atlantico, culminanti con un naufragio.

I naufraghi dell’aria

Il padrone del mondo. È il seguito di Robur il conquistatore. A  vent’anni di distanza dal primo romanzo, Verne riprende la figura di Robur. Si tratta di un personaggio diverso dal primo, non più il simbolo del progresso della scienza, ma dello scienziato pazzo, simbolo di una scatenata potenza distruttiva. L’intento del costruttore del vascello volante è quello di dominare e di conquistare il mondo. Ma la natura ha il sopravvento. Mentre l’apparecchio per volontà del costruttore  cerca di passare attraverso una tempesta elettrica viene distrutto da un fulmine.

Parigi nel XXIX secolo.  Breve racconto che descrive la giornata di un direttore di giornale. Serve a Verne per anticipare molte scoperte che effettivamente furono fatte negli anni che seguirono il suo secolo.

Ritorno dalla Luna   Vedi Dalla Terra alla Luna.

Robur il conquistatore (intitolato anche Il velivolo delle Nubi o Il vascello volante)  I soci di un istituto che si occupa di palloni dirigibili discutono su dove porre l’elica. Si presenta  l’ingegnere Robur che sostiene di aver costruito un apparecchio volante particolare che, pur essendo più pesante dell’aria, riesce a librarsi agevolmente nell’aria. Viene deriso e Robur per dimostrare la sua tesi rapisce il direttore e il segretario dell’istituto. È l’inizio di una avventura che, ancora una volta, precorre il futuro.

La Stella del Sud o Il diamante scomparso.  Un chimico francese, compiendo alcune esperienze in laboratorio, ottiene un enorme diamante, La Stella del Sud. Durante una festa il diamante viene rubato da uno schiavo negro. Ma lo schiavo è innocente. La storia, a sfondo giallo, ha una inattesa soluzione.

Il superbo Orinoco  Jean de Kermor è convinto che suo padre sia ancora vivo e si trovi in una città sorta lungo il fiume Orinoco. Spalleggiato dallo zio, parte per il Venezuela col proposito di risalire il fiume, seguendo le tracce lasciate dal genitore. Avventure straordinarie costellano il viaggio, cosparso di pericoli. Ma la costanza del giovane verrà premiata.

Ventimila leghe sotto i mari   É il romanzo che salda I figli del Capitano Grant e 20000 leghe sotto i mari.  L’avventura si svolge negli abissi marini, a bordo del sommergibile Nautilus. Il sommergibile passa sotto l’itsmo di Suez non ancora tagliato, esplora la mitica Atlantide. L’equipaggio lotta con giganteschi calamari e per la prima volta si assiste al siluramento di una nave. Protagonista del romanzo è il capitano Nemo

Viaggio al centro della Terra   Il professor Lidenbrock, in compagnia del nipote e di una guida, per verificare alcune ipotesi, compie un viaggio nelle misteriose profondità della Terra. L’esplorazione lo porta al centro della Terra dove si trova un immenso oceano dove il tempo sembra essersi fermato. Sulle sponde del mare vivono ancora  mostri del Giurassico.

Il vascello volante (vedi Robur il conquistatore e Il padrone del mondo). 

 

FILATELIA

ALTO VOLTA 1978 (234 P.A.),   ANTIGUA & BARBUDA 1996 (204756+BF341/2), 2005 (3623/6+BF 604),  BUTHAN 1970 (281),  CAMEROUN 1979 (623+ P.A.,290)  CECOSLOVACCHIA 1970 (1793),  CENTRO AFRICA (Repubblica) 1979 (BF 33), 1985 (668),  COMORES 1985 (416),  CONGO 1975 (204/5 P.A.),  2005 (BF 375 e BF 390), 2005 (1636/9), 2006 (1689/94), 2006 (6BF), 2006 (6v.) ,2012, COOK ISLANDS 1980 (564/7), COREA DEL NORD 2006 (3555),  COSTA D’AVORIO  2005  (1196/1207+2BF),  DOMINICA 2005 (3176/9+BF 506),  FRANCIA 1955 (1026),  1982 (2247/8), 2005 (3789/94),   GABON 1970 (96 P.A.), 2005,  GAMBIA 2005 (4460/2+BF), GHANA 2006 (3126/29+BF 469),  GIBUTI 1980 (524),  GRENADA 1979 (853/6+BF 78),  2005 (4744/6+BF 692), GRANADA GRENADINES, 1979 (289/92+BF 43),  GUINEA 1979 (633/7+P.A. 137/8), GUINEA BISSAU 2005, 2005  (6v.+BF),  Guinea Bissau  2005 (1° e 2° serie 16 v. + 4 fog.) GUYANA 2005 (5826/9+BF 488),  ISRAELE 2000 (1512),  LESOTHO 2005 (1847/9+BF 197),  LIBERIA 2005 (1BF),  2005 (4 valori + 3 BF),  2005 (4 valori + BF), 2005 (4 valori), 2005  (4 valori + BF), MALDIVE 2004 (3590/3+BF 544),  2004 (3615/8+BF 548), 2005 (3646/9+BF 554), 2005 (3658/61+BF 556), 2005 (3669J/M+ BF 558B), MALI 1970 (90/2 P.A.), 1975 (239/42 P.A.), 1979 (362 P.A.), 1980 (393/6 P.A.), 1999 (1442/3),  MANAMA 1972 (Catal Michel A752 P.A.),  MAURITANIA 1974 (144 e 146 P.A.),  MICRONESIA 2005 (1404/6+BF 151),  MONACO 1955 (427/33+ 60 P.A.), 1978 (1125/32),   NEVIS 2005 (1850/3+BF 239),  NICARAGUA 1978 (1104/7+BF 140), 1978 (910/11 P.A.) NIGER 1998 (1623) ,  PALAU, 2005 (2136/8),  PANAMA 1967 (444),  POLONIA 2005 (3936),  ROMANIA 2005 (4960/3+BF),   SAINT KITTS 2005 (1229/32+BF 80),  SAINT VINCENT 2005 (BF 547),  SAINT VINCENT & GRANADINES 2005 (4859/62+BF 599; 4870/3+BF 602; 4875/8+BF 603;  (4887/90+BF 605), SAN MARINO 2005  (2034),  S.TOMÈ 2005, 2008  (fog.), SIERRA LEONE 2005 (4058/61+BF 599),  TANZANIA 2005 (3323 a 3349+BF 599, 516, 517, 518, 520,524),  TOGO 1980 (423/6+P.A. 986/7), 2006,  UNGHERIA 1969 (309), 1978 (BF 137),  VENEZUELA 1982 (1704)

 

 

 

 

 

 

Vernes Henri (pseud. di Charles-Henri Dewisme)

(Belgio)

 

Nato il 16 ottobre 1918 a Ath.

Creatore di Bob Morane nel 1953, Henri Vernes è autore di oltre 200 romanzi delle avventure di questo  personaggio fantascientifico le cui azioni sono ambientate nel nostro mondo e anche oltre la nostra galassia.

Dewisme usò molti pseudonimi, tra cui Jacques Colombo, Robert Davids, C. Reynes, Jacques Seyr, Lew Shannon, Ray Stevens.

Le avventure di Bob Morane sono state adattate ai fumetti, a cartoons, a videogiochi, a serie televisive.

Henri Vernes era il figlio di Valérie Dupuis e Alphonse Léon Dewisme, ma dopo la separazione dei suoi genitori fu allevato dai nonni materni. A sedici anni abbandonò la scuola superiore e lavorò per un certo periodo come assistente in macelleria del padre, ma alla fine tornò a scuola a Enghien. Nel 1937 si innamorò di una donna cinese, «la signora Lou», e andò con lei per un viaggio di due mesi a Canton, utilizzando un passaporto falso.

Tornato a Tournai, nel 1938 sposò Gilberte, figlia di un tagliatore di diamanti, ma il matrimonio fu sciolto nel 1941. Durante la seconda guerra mondiale fu inserito nel settore dei servizi di intelligence dell'esercito.

Nel 1944 pubblicò il suo primo libro, La Porte Ouverte.

Nel 1946 si trasferì a Parigi e collaborò con una agenzia di stampa americana e giornali francesi. Continuò, comunque, a scrivere romanzi di avventure. Nel 1949 pubblicò La Belle Nuit pour Homme Mort  e tornò in Belgio.

Tra il 1949 e il 1953 Henri ha scritto diversi racconti per riviste settimanali come Heroic Album e Mickey Magazine, sotto vari pseudonimi diversi. Nel 1953 fu invitato a scrivere un romanzo d'avventura per la serie Marabout-Junior (edizioni Gérard). Il suo Conquérants de l'Everest è stato un successo immediato, e Vernes è diventato lo scrittore più importante di tale raccolta

Uno dei suoi romanzi più deliranti, a metà strada tra Sputare sulle vostre tombe di Boris Vian e Ravage da René Barjavel, è Una bella notte per un uomo morto. 

Autore fecondo, si occupò pure di fumetti

Il primo album a  fumetti, L'oiseau de feu uscì nel 1959, disegnato da Dino Attanasio, ed è stato un altro clamoroso successo. Tra il 1959 e il 1967 Bob Morane è stato protagonista di molti libri, album, un cortometraggio, L'Espion aux cent visages (1960), e una serie TV che durò per 26 puntate. In tale periodo Vernes iniziò diversi cicli di altre avventure e creò diversi altri personaggi, come il cattivo Monsieur Ming (noto anche come «L'ombra gialla), il dottor Xathan, e Miss Ylang-Ylang.

Vernes è stato oggetto di un documentario, Henri Vernes, aventurier ONU de l'imaginaire (1997), e nel 1999, all'età di 81 anni, è stato decorato come Officier nell'Ordine delle Arti e delle Lettere del Belgio.

 

FILATELIA

BELGIO Anno 2009 (Mic. 4016/25)

 

 

Verseghy Ferenc
(Ungheria)

 

Nato nel 1757. Morto nel 1822.

Di umili origini, scelse l’opportunità di  diventare un monaco paulista: solo così poteva permettersi di acquisire una solida istruzione e cultura.

Fu poeta e seguace della corrente giacobina, posizione che lo condusse in carcere dove stette per nove anni. Il suo atto politico più importante fu quello di tradurre la Marsigliese, l’inno nazionale francese,  tanto da essere condannato a morte, poi commutata in anni di prigione.  Sopportò senza timori il periodo di detenzione, durante il quale studiò Herder e Sterne.

Liberato, ritornò sulla scena letteraria e sostenne accese dispute per ottenere una riforma ortografica, base essenziale per il rinnovamento del linguaggio.

Scrittore prolifico lasciò romanzi, poesie e studi di estetica.

 

FILATELIA

UNGHERIA Anno 1982,  Cartolina postale

 

 

VESAAS HALLDIS MOREN

(Norvegia)

 

Nacque  il 18 novembre 1907 a Trysil (Norvegia)) e  morì a Oslo l’8 settembre del 1985.

Figlia di Sven Moren, fece il suo debutto nel 1929 e rapidamente si affermò come principale autrice norvegese femminile  della sua generazione. Era una scrittrice completa, ugualmente esperta nella poesia,  nel dramma, nei racconti brevi e nei nei libri per bambini.

Fu anche ottima traduttrice . In norvegese tradusse Il piccolo villaggio, Fedra di Racine e altri 52 drammi classici. Morì di cancro nel 1995 e fu sepolta qa Vinje (Telemark), vicino al marito Tarjei Vesaas.

  

FILATELIA

NORVEGIA  2007

 

 

VESAAS TARJEI

(Norvegia)

 

Nato a Vinje il 23 agosto 1897, morto a Særensgred il 15 marzo 1970.

Di famiglia contadina trovò nella lingua del suo paese, il     lansdsmal, lo strumento della sua arte.

I primi racconti Uskuld, il messo (1924), I cavalli neri (1928) attinsero i temi dal mondo rurale di Telemark e si ricollegarono ad una tradizione realistica e popolare, mentre le opere successive presentarono  una maggiore introspezione psicologica con trame simboliche. Appartennero a questo filone Il viaggio del padre (1930), Sigrid Stallbrokk (1931), Gli uomini sconosciuti (1932), La casa delle    

Il filone venne ripreso con modifiche  e approfondimenti nei misteri della psiche nel Perdigiorno (1957), Il castello di ghiaccio (1963).

Questi temi continuarono anche nelle opere drammatiche Le   case di Dio (1925),  Ultimatum (1934), Il vento del mattino (1947) e in raccolte poetiche Le sorgenti (1946), La danza e il fulmine (1947), Fortuna per i viaggiatori (1949).

Vesaas sentì sempre e intensamente l’amore per la natura, la famiglia, l’infanzia, valori che sempre illuminano le sue opere più cupe.

 

FILATELIA

NORVEGIA  Anno 1997  (1219)

 

VESELINOVIĆ JANKO

(Serbia)

Nato il 13 Maggio 1862 a  Salaš Crnobarski , Distretto di Mačva. Morto il 26 giugno 1905 a Glogovac, Distretto di  Mačva.

Janko Veselinović,  ancora adolescente,  durante la guerra serbo-turca assistette ai vari combattimenti avvenuti nella sua regione ed ereditò una tradizione militante serba che risaliva a parecchi secoli prima. Suo padre era parroco e ufficiale di stato maggiore dell'esercito serbo. Dopo la laurea di insegnante conseguita a Belgrado, tornò a  Mačva, a ovest di Belgrado, per insegnare in diverse città e villaggi (Svilajnac, Glogovac, Šabac e Koceljeva). Vivendo vicino ai suoi abitanti, iniziò a scrivere storie sulla loro vita e presto pubblicò la prima raccolta di racconti, Slike iz soeskog zivota (Immagini della vita del villaggio, 1866). Altri seguirono entro la fine della sua carriera relativamente breve.

Quando si trasferì a Belgrado tentò di scrivere racconti sulla vita in una città, ma con scarso successo.  Dal 1893 ha vissuto a Belgrado, dove era un editore associato di una pubblicazione di proprietà del governo, Srpskih Novina (Notizie serbe). Nel 1894, fondò e diresse una rivista tutta sua, Zvezda (La Stella) che durò dal 1896 al 1901.

Scrisse commedie per il Teatro Nazionale di Belgrado, in collaborazione con l’attore serbo Ilija Civa Stanojević.  

Opere: Pastorale: Storie di vita rurale, romanzo 1888;  Immagini di vita rurale storia, 2 volumi, 1886-88;  Fiori selvaggi, storia, 1890-1891;  Paradiso di  Soul, storia, 1893; Stari poznavitsi, storia, 1891-1896;  Hajduk Stanko, romanzo, 1896;   Lottatori, storie;  Lettere dal Villaggio, storie;  Opere Complete  9 volumi;   Il suonatore di flauto, storia; Poteru, commedia (in collaborazione con CICA Ilija Stanojević), 1895.

 

 

VESTDIJK SIMON

(Olanda)

 

 Nato a Harlingen nel 1898. Morto a Utrecht 1971.

Rappresentante del romanzo psicologico degli anni Trenta e Quaranta, lasciò una vastissimo opera narrativa e saggistica di valore artistico diseguale ma che, specialmente col ciclo autobiografico in otto volumi Anton Wachter (1939-60) rappresenta un interessante documento storico del piccolo mondo borghese d’anteguerra.

 

FILATELIA

OLANDA  Anno 1998   (1637)

 

 

Vestly Anne-Cath

(Norvegia)

 

Nata a Rena il 15 febbraio 1920, Morta a Mjondalen il 15 dicembre 2008.

Autrice norvegese di letteratura per l’infanzia la cui statura nella società norvegese può in qualche modo essere paragonata in Svezia alla autrice  Astrid Lindgren.

Nata Anna Catharina Schulerud, scrisse il primo libro, Ole Aleksander Filibom-bom-bom, che in seguito si  sviluppò in un sequel di altri dodici libri. Il tema trattato è una specie di sfida generazionale e sociale in cui ritrae una famiglia dove la madre lavora come avvocato, mentre il padre rimane a casa con i loro due figli.

La sua opera più famosa Otto bambini e un camion  riguarda una famiglia con otto figli che vivono in un piccolo appartamento a Oslo. E 'stato il primo di una serie di nove libri, l'ultimo dei quali è stato pubblicato nel 2000. La serie, conosciuta come "Gli otto figli" , è 'una delle più famose in Norvegia.

Vestly, nel ruolo della nonna, ha lavorato anche come attrice, nella versione televisiva e come co-protagonista con Alf Prøysen in Kanutten og Klive Romeo (1963), uno  show televisivo per  i bambini.

Ha sposato Johan Vestly nel 1946, che ha illustrato tutti i suoi libri fino alla sua morte avvenuta nel 1993. 

Ad Anne-Cath. Anne-Cath venne diagnosticata la malattia di Alzheimer all'inizio del 2006. Secondo la sua famiglia, aveva mostrato segni di demenza diversi anni prima della sua diagnosi. Ha trascorso i suoi ultimi anni di vita in una casa di cura in Mjondalen, dove morì il 15 dicembre 2008 all'età di 88 anni. 

 

FILATELIA

NORVEGIA  Anno 2010

 

 

 

Vezirov Najaf Bey

(Azerbaigian)


Nato a Najaf Shusha nel 1854. Morto nel 1926.

Fu il fondatore della tragedia di genere realistico, il primo attore azero e il primo feuilletonist.

Il periodo a cavallo tra il 19° e il 20° secolo rappresenta un punto di svolta nella storia della cultura azera, con la formazione di un nuovo livello nazionale e di una nuova intellighenzia di carattere europeo di cui Vazirov fu uno dei primi rappresentanti.

Tra le sue opere sono da ricordare: Dietro il calcagno, Dalla pioggia al diluvio, Eroe del tempo, Il pentimento non serve. In esse l’autore critica  le ultime propaggini del sistema feudale nella società.

Il miglior lavoro di  Vezirov è considerato Musibet-i Fahraddin. Scritto nel 1896 il dramma ha segnato nella letteratura azera la nascita della tragedia realistica. L’opera ritrae la figura di un giovane di una famiglia nobile. Il protagonista Fahraddin è il simbolo del liberale illuminato azero di 19 ° secolo, la cui progressiva aspirazione è quella di affrontare la resistenza delle vecchie forze feudalistiche che lo circondano, di opporsi al fanatismo, alle tradizioni medioevali, alle  superstizioni.
Vezirov fu un brillante narratore: venne definito "il musulmano Ostrovskij". La sua drammaturgia arricchì notevolmente il repertorio dell’allora  giovane teatro azero introducendo il dramma realistico come uno dei generi dominanti.

 

FILATELIA

URSS  Anno 1985  Busta postale

 

 

Vian Boris

(Francia)

 

Nato nel 1920 nel sobborgo parigino di Ville d'Avray (Hauts-de-Seine). Morto a Parigi il  23 giugno 1959

 Scrittore, poeta, musicista, cantante, traduttore, critico, attore, inventore e ingegnere, è oggi ricordato per i suoi romanzi, pubblicati sotto lo pseudonimo di Vernon Sullivan, dei quali L'Ecume des jours è la più conosciuta.

E’ pure ricordato per la sua influenza sulla scena jazz francese, avendo scritto numerosi articoli che si occupano di jazz sia negli Stati Uniti sia in Francia.

Boris Vian è nato nel 1920 in una famiglia dell'alta borghesia, nel ricco sobborgo parigino di Ville d'Avray (Hauts-de-Seine). Da suo padre ereditò la diffidenza verso la Chiesa e l'esercito, come pure l'amore per la vita da bohemien. Di cattiva salute, per tutta la sua infanzia dovette essere educato a casa. Poco dopo il 12° compleanno Vian sviluppò una  febbre reumatica che finì per portarlo ad una morte precoce.

Dal 1926 al 1932 studiò in un piccolo liceo, poi al Lycée de Sèvres. Terminò gli studi a Parigi dove si dedicò in particolare la matematica e si laureò in ingegneria.

Scrisse il primo romanzo Trouble dans les andains nel 1943 cui seguì  Vercoquin et le plancton (1943-1944). Nel 1936 si interessò alla musica jazz e iniziò a suonare la tromba.

Quando scoppiò la seconda guerra mondiale, Vian non fu  accettato nell’esercito a causa della sua cagionevole salute.

Continuò a scrivere romanzi tra cui L'Ecume des jours e L'automne à Pechino, entrambe storie di tragici amori. Il 1946 fu un anno importante per il Vian scrittore perché  fece conoscenza con Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir e Albert Camus, e iniziò la pubblicazione regolare di vari materiali in Les Temps Modernes.

Sempre nel 1946, su richiesta del suo amico Jean d'Halluin, scrisse il romanzo J'irai cracher sur vos Tombes, che nel 1947 divenne uno dei titoli più venduti.

L'anno 1948 pubblicò sotto il nome di Vernon Sullivan romanzi,  raccolte di poesie e opere teatrali:

 Barnum's Digest (1948) e Cantilènes en gelée (1949),  L'Équarrissage pour tous (1950). Lo stesso anno vide la pubblicazione di L'Herbe Rouge.

Le ultime sue opere non ebbero grande successo economico e Vian fu costretto ad accettare traduzioni di opere della letteratura di lingua inglese e articoli. Anche la situazione familiare si complicò con la separazione dalla moglie e il  nuovo matrimonio con una ballerina svizzera.

L’ultimo suo romanzo, L'Arrache-Cœur, fu pubblicato nel 1953, ancora una volta con scarsi profitti, tanto che l’Autore smise di scrivere, e si dedicò alla musica componendo canzoni.

Nel 1955, quando lavorava come art director per la Philips, Vian fu attivo in una vasta gamma di settori, dal song-writing alla sceneggiatura. Il suo primo album, Chansons et impossibili possibili, è stato registrato nel 1955. Fu anche l'autore del primo rock and roll francese, con il suo amico Henri Salvador.

Nel 1956 fu colpito da un edema polmonare, ma sopravvisse e continuò a lavorare con la stessa intensità di prima. Nel 1957  completò la commedia, Les Bâtisseurs (1958).

La mattina del 23 giugno 1959, Boris Vian si trovava al Cinema  Marbeuf per visionare la proiezione della versione cinematografica di J'irai cracher sur vos Tombes. Aveva già discusso aspramente con i produttori circa la loro interpretazione del suo lavoro e aveva denunciato pubblicamente il film, affermando che egli voleva che il suo nome venisse rimosso dal cartellone. Pochi minuti dopo l’inizio del film,  sbottò: "E questi giovani  ragazzi dovrebbero per voi  essere degli americani? Mon cu!" E poi si accasciò e morì di crisi cardiaca mentre veniva portato all’ospedale.

 

FILATELIA

GUINEA Anno 2008  (3539/42)

 

 


VIANA JAVIER de

(Uruguay)

 

Nato a Canelones, il 5 agosto 1868, morì a La Paz il 5 ottobre 1926.

Figlio di proprietari terrieri visse la sua infanzia nella hacienda del nonno,  ex governatore di Montevideo, a contatto con i gauchos.

A Montevideo si laureò in scienze e letteratura all’Universidad Nacional. Si dedicò alla politica e al giornalismo e anche  ad altre attività come quelle  di allevatore, cowboy, contrabbandiere, rivoluzionario.

Assiduo lettore di Zola, Maupassant, Turgheniev condivise con loro le teorie pseudoscientifiche del naturalismo che applicò all’esame psicologico dei gauchos da lui descritti nei racconti Campo (1896), Legna secca (1911), Yuyos (1912), Abrojos (1919).

 Nonostante presenti difetti nella scrittura, viene considerato una personalità significativa nella storia della letteratura ispano-americana del XIX e XX secolo

 

FILATELIA

URUGUAY  Anno  1989  (1300)

 

 

VIAZEMSKIJ PETR ANDREVICH

(Russia)

 

Nato a Mosca nel 1792. Morto a Baden Baden nel 1878.

Poeta e critico russo, su avvicinò presto agli ambienti  decabristi, manifestando palese intolleranza  per l’autocrazia zarista per questo fu escluso da ogni impiego statale e visse in disparte. Ma a partire dal 1830 attuò un graduale ritorno all’ordine e prestò servizio prima al  Ministero delle Finanze, poi  quello dell’Istruzione nel settore della censura. Trascorse gli ultimi suoi anni di vita all’estero.

I suoi primi versi (Pietroburgo, 1818; Insoddisfazione , 1820) riflettono l’inquietudine, lo slancio verso la libertà  e l’intolleranza verso l’assolutismo. Accanto a Puskin condusse su giornali e riviste una battaglia contro il classicismo in difesa del movimento romantico e dell’indirizzo karamziniano nelle scelte linguistiche. A partire dagli anni quaranta divenne apertamente reazionario e sostenitore dell’autocrazia zarista, attaccando V.G.Belinskij (Sguardo sulla nostra letteratura nel decennio dopo la morte di Puskin, 1847) e condannando la rivoluzione europea del 1848 (nel poema Santa Russia, 1848).

Poeta di vasta cultura e grande varietà di stili, passò dall’ode celebrativa alle brevi composizioni satiriche, dalle  liriche descrizioni della natura (Prima neve , 1818) ai versi di ispirazione sociale e politica. (da Le Garzatine – Letteratura).

 

FILATELIA

RUSSIA Anno 1992  (Busta postale)

 

 

VICENTE GIL

(Portogallo)

 

Nacque nel 1464 ca. Incerto il luogo di nascita, Guimaraes o Lisbona. Morto nel 1536 ca.

Incerte pure le notizie sulla sua vita. Si è discussa la sua identificazione con un orafo che in quegli anni cesellò, col primo oro venuto dall’India, una teca-reliquario.  Fu comunque poeta di corte in un periodo glorioso della storia del suo paese.

La sua produzione fu assai vasta e varia: scrisse opere religiose, commedie, farse di costume, tragicommedie.

Fra le opere religiose si ricordano: l’Auto della visitazione (1502), l’Auto dei quattro tempi (1513), l’Auto della Sibilla Cassandra (1513), la Trilogia delle barche (1517/19) la sua opera migliore in questo genere.

Fra le commedie, in cui diede rilievo all’intrigo del tema emersero le farse:  La Commedia del vedovo (1521), Commedia di Rubena (1521), Amadigi di Gaula (1533), Don Duardos (1521/25), Chi ha cruschell (1511),  Farsa dei medici (1512),  Farsa delle zingare (1512).

Nelle tragicommedie emersero: Fucina d’amore (1525),  Esortazione di guerra (1514), Tempio d’Apollo (1526).

Dopo la sua morte i figli pubblicarono l’opera omnia sotto il titolo Compilazione di tutte le opere di G. Vicente (1562).

Caratteristica del suo teatro è l’elemento lirico, l’umorismo, la sensibilità nel delineare la  psiche dei personaggi, la rappresentazione del suo mondo e dell’ambiente.

 

FILATELIA

PORTOGALLO  Anno 1937  (586 /7),  1965 (977/80).

 

VIDAL ANGELINA

(Portogallo)

 

Nata nel 1853. Morta nel 1917.

Professore, giornalista e propagandista dei diritti degli operai, in particolare delle donne lavoratrici, attraverso interventi popolari.

Insegnante di scuola secondaria e presso il il Conservatorio, poetessa, scrittrice e giornalista, sebbene appartenesse all’alta borghesia, ben presto cominciò a interessarsi delle  classi inferiori.

Il suo interessamento e gli interventi in questioni legali e sociali legate al mondo del lavoro la resero una figura interessante nel campo della letteratura  portoghese e brasiliana.

Notevoli furono le sue partecipazioni ai raduni, gli articoli su  giornali, le conferenze in centri di associazioni varie....Cominciò  la sua carriera  letteraria molto presto, collaborando a settimanali, e riviste varie: ”Domingo iIlustrado”, ”Il Lavoratore”, ”Il secolo”. Fu proprietaria e redattrice del

“Sindicato de  Justiça doPovo” e dell’”Emancipação”. In tutti lasciò tracce indelebili della sua grande cultura.

Un altro aspetto della sua produzione letteraria sono le  commedie, le poesie e romanzi per lo più di carattere ingenuo ed emotivo. Divenne  popolare tra la classe operaia, per l’audacia nel propagandare le sue idee. Le sue opere sono numerose e si trovano sparse, in versi e in prosa, su molti giornali .

Tra lesse sono da ricordare: Il Counselor,  Acacio (in versi), Nobiltà d’animo,  Lição Moral  (in versi) e i lavori più importanti Contos Negros e Os Contos de Cristal

 

 FILATELIA

Portogallo Anno 2009

 

 

VIDAL  LUTHER GORE EUGENE

(USA)

 

Nato nel 1925 a West Point. Morto  nel novembre 2003.

Autore americano, drammaturgo, saggista, sceneggiatore e attivista politico,  è  nato presso l'Ospedale Cadet degli Stati Uniti Accademia Militare, dove suo padre è stato il primo istruttore di  aeronautica, ed è stato battezzato dal preside della scuola di St. Albans.

Vidal è cresciuto a Washington DC, dove ha frequentato la scuola di  Sidwell e poi la S. Albans. Dal nonno, il senatore Gore, apprese i primi rudimenti in campo politico.

Nel 1939, si allontanò dagli Usa  per studiare in Francia. Tornò dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale e studiò presso la Scuola di Los Alamos Ranch nel 1940, in seguito fu trasferito  a Exeter, New Hampshire. Dopo aver conseguito la laurea nel 1943 si arruolò nell'esercito degli Stati Uniti come un privato. Durante la seconda guerra mondiale fu inviato alle isole Aleutine, dove ha ricoperto la carica di  primo ufficiale sulla FS 35, che era ormeggiata al porto olandese.

Vidal ha avuto relazioni promiscue con uomini e donne, da lui esposte in un suo libro di memorie.

Durante l'ultima parte del ventesimo secolo Vidal divise il suo tempo tra l'Italia e la California. Nel 2003, vendette la sua villa italiana, La Rondinaia , e si trasferì a Los Angeles.

Vidal  ha iniziato la sua carriera di scrittore a diciannove anni, con la pubblicazione del romanzo Williwaw.

Pochi anni dopo, La statua di sale ha causato scalpore per la sua presentazione spassionata di omosessualità.

Ha scritto opere teatrali, film e serie televisive. Due opere, The Best Man (1960) e Visita to a Small Planet (1955), sono stati entrambi successi di Broadway e film.

Nel 1956, Vidal è stato assunto come sceneggiatore a contratto per la Metro Goldwyn Mayer.

Nel 1960, ha scritto tre romanzi. Il primo, Julian (1964) tratta dell’imperatore romano apostata; il secondo, Washington, DC (1967) è incentrato su una famiglia politica all’epoca di Franklin D. Roosevelt; la terza opera è una commedia satirica transessuale Myra Breckinridge (1968), una variazione su temi familiari di sesso, genere e cultura .

Nei romanzi Vidal in mostra il suo amore per i film americani degli anni '30 e '40, e ha resuscitato interesse per le carriere dei giocatori dimenticati del tempo.

Dopo la messa in scena del Weekend gioca (1968) e An Evening With Richard Nixon (1972), e la pubblicazione del romanzo Due Sorelle,  un romanzo di memorie (1970), Vidal  focalizzò i suoi saggi e romanzi su due temi distinti. Il primo comprende i romanzi che trattano di storia americana e di politica nazionale.: Narratives of Empire, comprendono le opere Burr (1973), 1876 (1976), Lincoln (1984), Empire (1987), Hollywood (1990), The Golden Age (2000). Altri temi legati al mondo antico e alla Creazione, sono  apparsi nel 1981 e nel 2002.

Il secondo tema è costituito da commedie satiriche  Myron (1974), (un sequel di Myra Breckinridge), Kalki (1978), Duluth (1983),  Il Vangelo secondo Gore Vidal (1992), e L’istituzione Smithsoniana  (1998).

Vidal occasionalmente è tornato anche a scrivere per il cinema e la televisione.

Per sei decenni si è applicato a temi sessuali, storici e letterari. Nel 1987, Vidal ha scritto i saggi Armageddon?, e Il trionfo dell'arte dell'imbalsamatore  in cui ha messo alla gogna il presidente uscente Ronald Reagan.

Nel 1993 ha vinto il National Book Award per la sua raccolta di saggi.Una successiva raccolta di saggi, fu pubblicata nel 2000.

In seguito ha scritto anche un saggio storico Inventare una Nazione sui padri fondatori degli Stati Uniti. Nel 1995, ha pubblicato un libro di memorie Palinsesto, e nel 2006 il suo volume, Point to Point  e nel 2007 Nuvole Vidal .

A causa del suo frequente insistere sulla descrizione di relazioni omosessuali in libri come La statua di sale, Vidal è spesso visto come uno dei primi sostenitori della liberazione sessuale.

 

FILATELIA

GUINEA BISSAU, Anno 2010, (Mic. 4386)

 

 

 

 

Vidyapati Thakur

(India)

 

Nacque nel villaggio di Bishphi, distretto di Madhubani, Stato di Bihar, nel 1352?.   Morto nel 1448?.

Noto anche con il soprannome di Maithil Kavi Kokil è stato un poeta Maithili e uno scrittore  in sanscrito.

Era figlio di Ganapati. Il nome Vidyapati deriva da due parole in sanscrito, Vidya (conoscenza) e Pati (maestro), e che significa : un uomo di conoscenza.

Ebbe larga influenza sui poeti e sulla poesia dei secoli che seguirono. Il suo lavoro potrebbe essere accostato in  Italia a  Dante  e in Inghilterra a Chaucer.

Vidyapati è noto per la sua lirica amorosa e per la sua poesia dedicata a Shiva. Nelle canzoni d'amore descrive la storia sensuale di Radha e Krishna, utilizzando  il linguaggio dell'amore fisico per descrivere l'amore spirituale.

Vidyapati oltre alle liriche amorose scrisse pure su altri temi tra cui l'etica, la storia, la geografia e il diritto. Tra le sue opere più note: Purusa, Likhanabal, Bhu-Parikrama, Vibhāgasāra, Dānavākyāvalī, Gangāvākyāvalī, Varaktya, Durgābhaktitara, Śaivasarvasvahāra, Kīrttipatākā, Kīrttilatā.

 

FILATELIA

INDIA 

 

 

VIEIRA AFONSO LOPES

(Portogallo)

 

 Nato a Leira il 26 gennaio 1878. Morto a Lisbona nel 1946.

Dopo essersi laureato in legge, presso  l' Università di Coimbra nel 1900,   si stabilì nello stesso anno a Lisbona  dove trovò un lavoro come editor nella Camera dei Rappresentanti fino al 1916 . 

In seguito abbandonò  la professione per dedicarsi esclusivamente alla scrittura letteraria.

Durante gli anni universitari  iniziò ad occuparsi di manoscritti e nel 1897 debuttò in campo poetico pubblicando la raccolta di versi   For What, che segnò l’inizio  di  un periodo di intensa attività letteraria. Seguirono, infatti,  Outdoors ( 1906), The Bread and Roses ( 1908), Songs of the Wind e il sole ( 1911 ), Poesie sulle scene di Schumann da Childhood ( 1915 ), Isola Mist (1917), Country Lilla, Exile Blue ( 1922 ) e  l’antologia Afonso Lopes Vieira ( 1927 ).  Il suo lavoro poetico si concluse con il libro Dove finisce la terra e il mare comincia ( 1940 ).

 Il carattere attivo e multiforme dello scrittore si esprime nelle numerose conferenze a nome dei valori nazionali artistici e culturali, raccolte in volumi Della domanda del Graal ( 1922 ) e Nuova domanda del Graal ( 1942 ). 

La sua azione letteraria abbraccia anche il mondo dell’infanzia con il libro  I nostri amici animali (1911), il film per bambini Il figlioccio di Sant'Antonio ( 1928).

Continuò pure periodicamente a collaborare con   periodici  e riviste  come come “ New Soul”  e “New Order” (1926-1927).

Oggi  la Biblioteca Civica di Leiria porta il suo nome e la sua  casa di São Pedro de Moel è stata trasformata in un museo.  Lopes Vieira è considerato un grande poeta, uno dei primi rappresentanti di Neogarretismo ed è stato inserito nel movimento del Rinascimento portoghese . (Ricavato da  Internet- Cristina Nobre)

 

FILATELIA

Portogallo Anno   1948  (cartolina postale)

 

Vienuolis (Pseud. di Antanas Žukauskas)

(Lituania)

 

Nato a Ažuožeriai, Anykščiai,  nel1882.  Morto ad Anykščiai  nel 1957.

Imprigionato a Tbilisi durante la rivolta russa (1905), scrisse il suo primo libro, Kalėjimo i̧spūdžiai ("Impressioni di prigionia"). I suoi lunghi viaggi, soprattutto nel Caucaso, gli ispirarono numerosi racconti (Amžinasis smuikininkas "L'eterno violinista", 1908; Užkeiktieji vienuoliai "I monaci maledetti", 1910). Fu anche autore di romanzi (Prieš diena̧ "Prima del giorno", 1925; Viešnia iš šiaurės "Il ciliegio del Nord", 1933; Ministeris "Il ministro", 1935) e drammi (1831 metai "L'anno 1831", 1941; Prieblandoje "Nella penombra", 1941).

 

FILATELIA

URSS Anno 1982 Busta postale.

 

 

VIERU GRIGORE

(Moldavia)

 

Nato nel 1935 nel villaggio  di Pererîta (a quel tempo facente parte della Romania, oggi parte del distretto Briceni, Moldavia). Morto nel 2009 a Cahul.

Poeta e scrittore moldavo, è principalmente conosciuto per le sue poesie e libri per bambini,  caratterizzati da vivaci scenari naturali, dal patriottismo e dall’amore per la famiglia.

Figlio di contadini, fece il suo debutto editoriale nel 1957 con un libretto di poesie per bambini. L'anno successivo, si laureò in pedagogia presso l'Università statale di Chisinau “Creangă Ion” con una laurea in storia e filologia. Nel 1959, è diventato redattore presso la rivista “Nistru”, pubblicata dall’ Unione degli scrittori della Moldova. Dal 1960 al 1963, ha lavorato come redattore capo della casa editrice "Cartea Moldovenească ".

Nel 1967, al suo libro La poesia per i lettori di tutte le età (1965) è stato assegnato il Premio moldavo per la letteratura giovanile. L'anno seguente, il suo libro Il tuo nome è stato introdotto  nel curriculum di letteratura contemporanea nelle università moldave.

Nel 1989 è stato eletto membro del Parlamento della Moldova. L'anno successivo fu membro onorario dell'Accademia rumena. Nel 1992, l'Accademia rumena propose Vieru per il Premio Nobel della Pace. Nel 1995, è diventato un membro del Consiglio della Società rumena Radio Broadcasting, e nel 1996 ha vinto numerosi premi letterari rumeni. Nel 2000, Vieru è stato insignito della Medaglia "Eminescu" dal governo rumeno.

Il 15 gennaio 2009, si recò a Cahul, per celebrare  con un gruppo di amici intimi l'anniversario della nascita di Mihail Eminescu. Durante il ritorno in macchia in compagnia di un amico  ebbe, a causa della nebbia, un incidente. Ricoverato in ospedale,  morì per ferite il 20 gennaio.

 

FILATELIA

MOLDAVIA  Anno 2010,  (599)

 

 

VIGIL COSTANCIO CECILIO

(Uruguay)

 

Scrittore di letteratura giovanile e impresario, nacque a Rocha il 4 settembre 1876. Morì a Buenos Ayres il 24 settembre 1954.

A causa delle vicende politiche del padre dovette trasferirsi a Montevideo dove compì gli studi. Inizialmente lavorò come giornalista e in seguito fondò le riviste “Alborada”, “Pulgarcito e Germinal”. Nel 1911 fondò la rivista “Mondo Argentino”, riuscendo a raggiungere le 150 mila copie. La rivista diventò un punto di riferimento della società, allora poco avvezza a quel tipo di prodotto. Nel 1918 lanciò un’altra rivista “Atlantida” dalla quale poi nacque l’omonima casa Editoriale Atlantica, che si impose quale leader nel mercato delle riviste.

Nacquero poi altre riviste da lui fondate: “Chart” (1919), “Billiken” (1919), “Iris” (1920), “Para Ti” (1922), “Grand Guignol”(1922), “Tipperary”  (1928), “Il golfista argentino” (1931) , “Cinefrag e la nostra vita”(1932) e “Tilman”, il primo giornale destinate alle donne.

Tremila tra scuole e Biblioteche portano oggi il suo nome.

Dal Papa Pio XII ricevette la Croce Lateranense e il suo nome fu proposto per un Premio Nobel per la Pace.

 Per i bambini creò personaggi divenuti molto popolari come Mono Relojero y la Hormiguita Viajera.

Opere:  Il deserto (1915), Miseria artificiale (1915), Il Clero e l'Educazione Cattolica (1926),  Le verità nascoste (1927),  Lettere di bambini (1927),  Martha e George (1927), Coloro che spendono (1927),  Compañero (1928 ),  Upa (1939) Amare è vivere (1941), Vidas que pasan ( 1941 ),  L'educazione del bambino (1941), L'uomo e gli animali (1943).

 

FILATELIA

URUGUAY  Anno 2006  (2265)

 

 

VIGNY ALFRED de

(Francia)

 

Nasce a Loches (Indre-et-Loire) da una famiglia originaria di Beauce il 27 marzo 1797. Il padre, ex ufficiale legittimista, gli trasmise il culto dell’onore, il senso del passato, l’amore per la patria. Trasferitosi con la famiglia a Parigi ebbe nella madre una preziosa educatrice e quando entrò in collegio fu per lui una tortura a causa della sua indole tranquilla e del suo fisico gracile. Al momento di entrare nell’armata l’Impero cadeva. La Restaurazione gli accordò per i suoi studi il brevetto di sottotenente, corpo dei gendarmi del re, chiamato la Compagnia Rossa. Arrivarono le prime delusioni con il periodo dei Cento giorni. De Vigny seguì il re in fuga verso il  Belgio. Al suo ritorno ebbe una delusione perché la Compagnia Rossa venne sciolta e gli ufficiali ripartiti in diversi corpi dell’armata. Iniziò per lui la monotona vita di guarnigione che accettò per tredici anni. Divenne capitano. Nel 1827 diede le dimissioni.

Era già diventato celebre grazie a un volume di versi Poemi antichi e moderni (1826) e per il romanzo Cinque marzo. Cominciò a frequentare i cenacoli romantici, dove strinse amicizia con Victor Hugo, e, sognando la sua vita militare, scrisse delle novelle in Grandezza e servitù militare (1835) e  un dramma  teatrale Chatterton (1835), La Marescialla d’Encre (1831) dramma storico e l’atto unico Cavarsela con un po’ di paura. Scrisse pure il romanzo Stello (1832)

Nel 1825 sposò una inglese, Lydia Bunbury. Dopo la morte della madre nel 1837, si ritirò sempre più in solitudine e trascorse frequenti soggiorni con la moglie, malata,  nella sua proprietà di  Maine-Giraud. Compose poesie e poemi che pubblicò sulla “Rivista dei due mondi”. Scrisse i Destini (pubblicati postumi nel 1864) e il Giornale di un poeta (1867) una scelta di considerazioni intime che accrebbero la sua fama. Nel 1845 venne eletto nell’Accademia Francese, ma rimase deluso per la risposta alla sua prolusione da parte del conte di Molé i cui accenni furono oltremodo  offensivi e che suscitarono lo stupore generale. De Vigny accusò il colpo.

Ripresi i contatti con l’Impero, accolse con entusiasmo la rivoluzione del 1848, sperando in una qualche carriera politica e si presentò deputato della Charente, ma non fu eletto. Si ritirò definitivamente nei suoi possedimenti per stare accanto alla moglie malata.

Scrisse ancora il poema La bottiglia in mare (1854).

L’ultimo decennio della sua vita lo trascorse nella capitale. Appartato e ligio ai suoi doveri di accademico, raccolse attorno a sé giovani poeti che gli chiedevano incitamenti e speranze.

Morì  a Parigi il 17 settembre del 1863, a causa di una malattia allo stomaco di cui soffriva da tempo,  a distanza di un anno da sua moglie. Lasciava il romanzo  a sfondo filosofico Dafne, cominciato nel 1835 (uscito postumo nel 1912) che venne a porsi nella linea del precedente romanzo Stello, pubblicato nel 1832.

 

FILATELIA

FRANCIA   Anno 1963  (1375)

 

 

Vijay Singh Pathik alias Bhop Gurjar Singh

(India)

 

Il suo nome era Bhop Singh Gurjar ma dopo essere stato implicato in un caso di  cospirazione a Lahore nel 1915, cambiò il suo nome a Vijay Singh Pathik. Il sacrificio di suo nonno che lottò  nel 1857 nel distretto di Bulandshahar, lo colpì profondamente, come pure ammirò lo spirito rivoluzionario del padre.

Prese  parte attiva all’ammutinamento dei Sepoy del 1857 e fu tra i primi rivoluzionari che accesero  la fiaccola della libertà. Molto prima del Mahatma Gandhi avviò il movimento Satyagrah.

Pathik, oltre all’attività di rivoluzionario si rese noto anche per le sue opere poetiche e per la sua produzione in campo giornalistico. Era l’editore del “Rajasthan Kesari” e del “Naveen Rajastand”. In campo giornalistico aveva esordito con articoli sul settimanale “Rajasthan Sandesh”, il “Nav Sandesh” e il “Tarun Rajasthan”.

Come scrittore è noto per il romanzo Ajay Mere e per le raccolte di racconti Pathik Pramod, Ke Pathikji ke Jail Patra, Pathik ki Kavitaon Ka Sangrap.

 

FILATELIA

INDIA Anno 1992  (1146)

 

Vikal  Ramesh

(Nepal)

 

Nato nel 1927 nel villaggio di Arubari, nella valle nord-orientale del Katmandu.

Euno degli scrittori più apprezzati del Nepal moderno..

E 'autore dei romanzi Suanuli; Abirai Bagcha Indrawti e Sagar Urlanchha Sagarmatha Chhuna, e di una raccolta di racconti sui generi diversi.

 

FILATELIA

NEPAL  Anno 2009, (959)

 

VIKELAS DEMETRIO

(Grecia)

 

Nato 15 Febbraio 1835 a Ermoupoli. Morto il 20 maggio 1908 ad Atene

Uomo d'affari e scrittore, fu  il primo presidente del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), 1894-1896.

Di  padre commerciante, originario di Veria, Macedonia (Grecia) e di madre appartenente ad una ricca  famiglia, fu educato a casa da sua madre, forse a causa della sua fragile salute.

All’età di  sei anni, la famiglia si trasferì a Costantinopoli, e dieci anni dopo ad Odessa. Iniziò  a lavorare per le imprese del padre, mostrando, però, le sue possibilità in campo letterario. All'età di 17 anni tradusse Esther, una tragedia di Jean Racine. [2]

Nel  1852, lasciò la sua casa per andare a vivere a Londra con i suoi zii Leon e Vasileios Melas, dove lavorò prima come ragioniere e poi come partner. Cominciò anche a mantenere una corrispondenza settimanale con la madre. Questa corrispondenza, che è stata conservata, è una delle più importanti fonti per costruire la sua biografia. Ha anche tenuto un diario nel quale ha registrato non solo i fatti della sua vita quotidiana ma anche i consigli di suo zio Leon e i suoi pensieri sui libri che aveva letto.

Dopo la sua giornata di lavoro frequentava corsi serali presso l'University College di Londra dove si laureò in  botanica.  Imparò il tedesco e l’italiano. Iniziò il suo curriculum letterario pubblicando un'antologia di poesie nel 1862 e  numerosi articoli su periodici londinesi.  

Nel 1866, sposò Kalliope Geralopoulou.

Nel 1876, sulla scia della crisi economica iniziata nel 1873, e per non perdere i profitti del loro lavoro, Vikelas e suoi zii abbandonarono gli affari ed egli  si trovò in possesso di una fortuna considerevole  che gli consentì di dedicarsi pienamente alla letteratura.

A causa di una malattia mentale della moglie dovette trasferirsi a Parigi. Durante il lungo periodo di malattia della moglie tradusse in greco i drammi di Shakespeare: Re Lear, Romeo e Giulietta e Otello, Macbeth e Amleto,

 Nel maggio del 1894, ricevette una richiesta del Pan-ellenica Gymnastic Club, in cui gli si chiedeva di assistere ad un congresso sul dilettantismo convocato il mese successivo da Pierre de Coubertin. Dopo molte esitazioni, accettò di rappresentare l'associazione.  Dopo il congresso si decise di ricreare i giochi olimpici..

Fu scelto per rappresentare la Grecia in un congresso organizzato da  Pierre de Coubertin nel giugno 1894, in cui si decise di organizzarli in Atene nel 1896, designando Vikelas a presiedere il comitato organizzatore. Terminati ì  Giochi si  dimise e rimase ad Atene fino alla sua morte nel 1908.

 Scrisse romanzi, racconti, poesie, saggi storico-letterari e articoli.  Tra le sue numerose opere:  Loukis Laras ,  Novelle greche, I Racconti del Mar Egeo, Articoli sull’ultima dinastia dell'impero bizantino, Les Grecs aux conciles de Bâle et de Florence,  La Grèce avant la révolution de 1821",  Sette saggi sulla Grecia Cristiana, 1890.ecc.... Per i suoi nipoti) ha tradotto in greco le fiabe di Hans Christian Andersen.

 

FILATELIA

GRECIA  ANNO  1994

 

 

Vilde Eduard

(Estonia)

 

Nato nel 1865. Morto nel 1933.

Fu il primo in Estonia a scrivere nel 1900  romanzi lunghi, per lo più di argomento storico come (Mahtra Soda, 1902), Quando gli uomini di  Anija uomini andarono a Tallinn (Kui Anija mehed Tallinnas käisid, 1903) e Il Profeta Maltsvet (Prohvet Maltsvet, 1908). Altri romanzieri si misero sulla sua strada, quando compresero che il successo del romanzo estone (anche in senso quantitativo) era avvertito come una garanzia - o semplicemente una dimostrazione  di vitalità culturale.

Vilde scrisse 33 volumi (1923-35), comprendenti  romanzi, racconti, commedie, diari di viaggio e opere umoristiche.  Fu considerato non solo come primo grande scrittore estone in prosa, ma anche come il primo scrittore moderno europeo in Estonia. Si deve ricordare che quando Vilde intraprese la carriera di scrittore e giornalista negli ultimi decenni del 19 ° secolo, l'Estonia era una provincia rurale della Russia zarista e in un certo senso una parte dell’Impero tedesco.

Verso la fine del 1890, Vilde trascorse alcuni anni a Berlino, dove divenne un devoto del materialismo, socialismo e `realismo critico ', un impegno che rimase costante per il resto della sua vita. Mentre Vilde scopriva l'Europa a Berlino, Emile Zola e `il suo naturalismo’ imperavano.

L’eminente critico letterario estone Freidebert Tuglas inquadra l’opera di Vilde nell’atmosfera della provincia Baltica, evidenziandone l’ironia e il sarcasmo riversata su un mondo presuntuoso fuori sintonia con la realtà del momento

In Contro il rimorso (1898), il primo romanzo europeo nella letteratura estone, Vilde rivela i vizi di un simile mondo, le sue opprimenti barriere sociali, la disuguaglianza delle donne, la degenerazione degli appetiti della società.

Una parte considerevole della sua produzione utilizza materiale documentario della vita della contadina sotto il dominio dei tedeschi padroni di casa nel 19 ° secolo. Tra le altre cose, nei libri denuncia le punizioni corporali di contadini, un fosco rituale, simbolo di un’epoca in cui il padrone di casa si comportava come un despota. In Vilde diventa il bersaglio  preferito dall’autore perché in lui vede l'incarnazione del male.

Una breve storia dopo trent'anni d’Amore (Kolmkümmend anni armastust, 1927) è un buon esempio di come Vilde inquadri la società.  La osserva con sospetto, ne evidenzia pregi ma soprattutto i difetti. Le sue opere descrivono la vita del proletariato  delle città (Per i ghiacci del Nord, (Külmale Maale, 1896); Redenzione, (Lunastus, 1909), Cerca di rivelare ciò che le persone sono veramente, ciò che pensano e  sentono, le argomentazioni e gli  istinti che regolano la vita.  Non tratta né la tranquillità né la saggezza, tranne forse nell’ultimo romanzo Mäeküla piimamees, (1916).

 

FILATELIA

URSS  Anno  1965, (3008), 1972  Annullo speciale e cartoline postali.

 

 

VIL'DE, IRINA(pseud.di Dar'ia Dmitrievna Polotniuk)

(Ucraina)

 

Nata il 5 maggio 1907, in Chernovtsy.

Scrittrice sovietico-ucraina, figlia dello scrittore ucraino ed educatore D. Makogon. Si è laureata presso l'Università di L'vov nel 1932. Dal 1930 al 1939 ha pubblicato racconti e romanzi sulla vita della intellighenzia occidentale ucraina, della piccola borghesia e degli studenti. Dopo la riunificazione delle terre occidentali ucraine con il SSR ucraino ha continuato a sviluppare in modo nuovo i temi familiari della famiglia nella società borghese, per esempio, nel romanzo Bambino cresciuto, (1939).

Miglior lavoro di  Vil'de è il romanzo Le  sorelle Richinskii (parti 1-3, 1958-60), cui è stato assegnato il Premio Letterario TG Shevchenko nel 1965. Il romanzo presenta un panorama a più livelli della vita in Galizia negli anni dell'occupazione polacca e della lotta delle forze progressiste contro l'oppressione sociale e nazionale e contro il fascismo. Vil'de ha ricevuto l'Ordine del Distintivo d'Onore.

OPERE: Tvory, voll. 1-5. Con introduzione di K. P. Volyns, 1967-68.

In traduzione russa: Sestry Richinskie, libri 1-2. Mosca, 1959-67.

 

FILATELIA

UCRAINA  Anno 2007, (Annullo speciale e Busta postale) ,  URSS Anno 1987.

 

          

VILKUTAILITIS-KETURAKIS JUOZAS

(Lituania)

 

Nato a Gulbiniskiai il 1 ° marzo 1869. Morto l’11 settembre del 1948 ad Augsburg, Germania.

Un incidente all'età di sette, che richiese l'amputazione della sua gamba dodici anni più tardi, gli impedì di proseguire l'istruzione formale. Autodidatta, con l'aiuto di suo zio sacerdote e di  amici  studenti riuscì a formarsi una solida cultura.

Un soggiorno con suo fratello in Transcaucasia (1891-94), ampliò i suoi orizzonti culturali. Rientrato a Lituania, si stabilì in una piccola fattoria che aveva ereditato vicino Balbieriskis (1896-1908).

Avendo acquisito una competenza in materia giuridica, fu nominato giudice del Quinto Distretto di Corte a Marijampole nel 1908, dove rimase fino al 1915, quando dovette trovar rifugio in Russia con molte migliaia di altri lituani.

Dopo il ripristino dell’indipendenza in  Lituania, fu nominato giudice nel quartiere di Seinai (1919). Nel 1920 organizzò a Prienai un tribunale di pace. Si ritirò in Germania nel 1944 e vi rimase fino alla morte avvenuta nel settembre del 1948, nel campo profughi a Augsburg.

Nel 1890-91 iniziò a scrivere per alcuni periodici lituani sotto lo pseudonimo di Keturakis. La sua traduzione della storia polacca Kas kaltas (A chi  la colpa?) apparve nel 1891.  Seguì un’opera originale e divertente Kaip Mikas apsidziauge cebatais (Come Mike godette dei suoi stivali), pubblicata come supplemento di un giornale.

Fu autore di commedie, alcune scritte a quattro mani col fratello.

La sua opera Pirtyje America fu rappresentata il 20 agosto del 1899 nel Teatro Pubblico di Palanga.  Gli organizzatori e i responsabili della messa in scena della commedia vennero perseguitati dall’autorità zarista ed esiliati in Siberia. La commedia ebbe però come esito quello di spingere altri autori a scrivere commedie a sfondo patriottico.

 

FILATELIA

LITUANIA  Anno 1999   (BF 17)

 

 

 

Villa Jose’ Garcia

(Filippine)

 

Nato il 5 agosto 1908 a Singalong, Manila. Morto a New York il 7 febbraio 1997.

Figlio del medico personale del presidente Emilio Aguinaldo, fondatore della Prima Repubblica delle Filippine, si iscrisse alla facoltà di medicina ma passò poi a studiare legge. Ma neppure negli studi giuridici trovò la sua via.

 Sin da studente fu in primo tempo attratto dalla  pittura e successivamente dalla scrittura creativa, dopo aver letto Winesburg, Ohio di Sherwood Anderson.

Villa è stato considerato il leader del filippino dell’ "artsakists", un gruppo di scrittori che credono che l'arte deve essere "per l'arte", da qui il termine. Nel 1929 pubblicò L'uomo Songs, una serie di poesie erotiche, che gli amministratori locali trovarono troppo audaci e per questo fu multato per oscenità da parte della Corte di Manila. In quello stesso periodo, ricevette il premio  per la migliore storia dell’anno dalla rivista “Stampa Filippina per l’opera  Mir-I-Nisa.

Dopo la pubblicazione della Nota di Youth nel 1933, Villa passò dalla scrittura in prosa alla poesia, e pubblicò solo poche opere fino al 1942.

Nel frattempo sviluppò un suo stile poetico che chiamò "poesie-virgola ", in cui le virgole sono poste dopo ogni parola. In seguito fu noto col titolo di “poeta virgola”

Villa lavorò come editore associato di New Directions Publishing a New York tra il 1949 al 1951, e poi è diventò direttore del laboratorio di poesia presso il City College di New York 1952-1960. Ha poi lasciato la scena letteraria e si è concentrato sulla didattica.

Villa è stato anche un addetto culturale alla Missione delle Filippine presso le Nazioni Unite 1952-1963, e consigliere per gli affari culturali del Presidente delle Filippine nel 1968.

Il 5 febbraio 1997, all'età di 88 anni, fu trovato in coma nel suo appartamento di New York. La morte, due giorni dopo, fu  attribuita a un  "ictus cerebrale e a polmonite multilobare".

Opere: Filippine (1929),  Per la gioventù, (1933),  Molte voci, (1939), Poesie (1941), Sono venuto sono qui, (1941), Selected Poems e New (1942), Un libro di poesia Doveglion Filippine (1962).

 

FILATELIA

FILIPPINE  Anno 2002 (2756)

 

Villaespesa Francisco

(Spagna)

 

Nato a Laujar, Almeria, nel 1877.  Morto  nel 1935.

Poeta e drammaturgo, nei suoi primi exploit letterari  Intimidades e Flores de Almendro (entrambi del1898), Luchas (1899) e La Musa enferma (1901), emerse 'influenza del modernismo spagnolo;  in seguito passò al romanticismo con figure ispirate da  Zorrilla.

In tutta la sua vita, inoltre, fu attratto dall’arte e dalla cultura moresca, soprattutto quella di Granada.

Viaggiò attraverso l'America Latina come un impresario teatrale, ottenendo una grande successo, anche economico, sebbene al suo rientro in Spagna avesse sperperato tutto il guadagno.

Le sue debolezze furono la volgarità, la mancanza di autocritica e di  costanza nello scrivere e la ripetizione  di temi, come Tristitia rerum e El Jardín de las quimeras (entrambi del 1909). His Poesías completas appeared in 1953.

La sua opera Poesías completas apparve nel 1953. Il critico Cejador scrisse “Il poeta risulta poco drammatico per la mancanza di  lirismo”.

La sua commedia più caratteristica è El Alcázar de Las Perlas (1911), scritto come egli stesso disse “per ingrandire lo spirito lirico di Granada  così come lo avrebbe scritto un arabo di Granada”.

Poco nota e non molto interessante è la serie di tutti i suoi romanzi, raccolti nel 1951, presenti nella collezione Crisol.

 

FILATELIA

SPAGNA  Anno  1979 (2160), 1998  (3150)

 

VILLAVERDE  CIRILO

(Cuba)

 

Nato il 28 ottobre 1812 a San Diego de Núñez, vicino a Pinar del Río, Cuba. Morto il  24 ottobre 1894 a New York City.

Poeta, romanziere, giornalista e combattente per la libertà, figlio del medico in una piantagione di zucchero, Villaverde è stato in grado di testimoniare la schiavitù e tutti i suoi mali da un'età molto giovane. Quando crebbe, studiò legge a L'Avana. Anche se non ha mai esercitato la professione di avvocato, ha scritto una serie di racconti e pubblicato la prima parte di quello che sarebbe poi diventato Cecilia Valdés.  A partire dal 1840, Villaverde partecipò al movimento di indipendenza cubana contro il potere coloniale spagnolo. Era un segretario Narciso López, che intraprese una insurrezione (1850 e 1851) nel tentativo di liberare Cuba dalla Spagna con l'aiuto degli Stati Uniti, ma non vi riuscì a causa della mancanza di sostegno popolare. Nel 1848 Villaverde è stato arrestato dai soldati spagnoli in casa sua, ma l'anno successivo fuggì e raggiunse gli Stati Uniti, dove fu attivo politicamente a New York e ha lavorato come editor ed editore di diverse riviste di esiliati cubani, tra cui La Verdad e El Independiente. Il suo romanzo Cecilia Valdés, pubblicato nel 1882, è considerata una delle più importanti opere della letteratura cubana. Anche se all'inizio della sua carriera politica  favorì l’annessione di Cuba agli USA, fu in seguito disilluso con il progetto imperiale americano, e spinto verso una vera indipendenza cubana. Villaverde non avrebbe mai veduto i frutti del suo lavoro  perché morì prima che Cuba ottenesse l’autonomia nel 1898.

Opere: "La ragazza con la Freccia d'Oro" (La joven de la Flecha del oro), El Guajiro, "La Rivoluzione cubana vista da New York", " Cecilia Valdés o il Colle dell'Angelo.

 

FILATELIA

CUBA Anno 2012 (5080)

 

 

 

Villaurrutia Xavier

(Messico)

 

Nato a Citta’ di Messico nel 1903 e ivi  morto nel 1950.

Scrittore messicano, fondatore con S. Novo delle riviste Ulises (1927-28) e Contemporáneos (1928-31). La sua poesia, dai toni fortemente pessimistici, s'iscrive nell'ambito del surrealismo messicano (Reflejos, 1926; Nocturnos, 1933; Nocturno del mar, 1937; Nostalgia de la muerte, 1938; Canto a la primavera y otros poemas, 1948). Fondatore del Teatro Ulises (1928), e con C. Gostoriza, del Teatro de orientación (1932), contribuì al rinnovamento della drammaturgia nazionale anche come autore di pièces brevi (Parece mentira, 1933; Sea usted breve, 1934; Ha llegado el momento, 1934; El ausente, 1937). Scrisse poi drammi di stampo più tradizionale (La hiedra, 1942; Juego peligroso, 1949).

 

FILATELIA

messico  Anno 2003 (2044)

 

 

VILLENA RUBEN MARTINEZ

(Cuba)

 

Nato il 20 dicembre 1899 ad Alquizar, Habana. Morto a Esperanza il 16 gennaio 1934.

Iniziò a scrivere le prime poesie a 11 anni. Compì gli studi a L‘Avana, dove frequentò la Scuola superiore in Arti e si laureò nel 1916. Nel settembre dello stesso anno si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza e nel 1922 conseguì anche la laurea in avvocatura. Durante gli studi universitari si dedicò alla poesia tanto da essere già noto come poeta all’età di 21 anni.

Nel 1923 iniziò la sua formazione come rivoluzionario, scrivendo il 18 marzo la Protesta dei Tredici (un gruppo di intellettuali con idee progressiste, avversi al governo per la corruzione in esso imperante). Finì per la prima volta in carcere per un breve periodo.

Il 1° aprile del 1923 partecipò alla fondazione della Falange di Azione Cubana e da allora dedicò la maggior parte del suo impegno alla politica, affrontando apertamente il governo di Gerardo Machado e prendendo parte negli Stati Uniti, dove si era rifugiato, a marce di protesta per preparare la sua lotta contro la dittatura.

Tornò a Cuba nel 1927 e nello stesso anno aderì al Partito Comunista Cubano, un impegno che gli fece abbandonare totalmente la poesia. Successivamente si recò di nuovo in esilio negli Stati Uniti e in Russia.

Nel 1930 fu ricoverato in sanatorio a causa della tubercolosi e i medici russi gli diagnosticarono una guarigione impossibile. Perciò tornò a Cuba e trovò rifugio a Santiago dove dovette vivere in clandestinità. Ciò non  gli impedì di prendere parte allo sciopero generale che rovesciò il governo di Gerardo Machado.

Nel 1934 dovette essere nuovamente ricoverato in ospedale dove morì

La sua poesia, che maggiormente si evidenzia nella raccolta La pupilla insonne, ebbe un posto primario nella letteratura cubana dei primi decenni del ventesimo secolo.

 

FILATELIA

CUBA Anno  1974 (1816), 1999 (3845)

 

 

VILLON FRANCOIS

(Francia)

 

Nato a Parigi nel 1431 o 1432. Morto dopo il 1463

Il suo vero nome era Francois de Montcorbier. Rimasto orfano del padre prese il nome del tutore Guillaume de Villon, un benestante ecclesiastico.

Gli fu possibile studiare e diventò maitre des arts, potendo così inserirsi nell’ambiente ecclesiastico e giudiziario.

Durante gl studi non disdegnava di frequentare compagnie turbolente, tanto che nel 1455 uccise in una rissa un prete e dovette fuggire.

Per quattro volte arrestato per episodi di malavita, fu sempre rilasciato ma poi nuovamente catturato e imprigionato. Fu persino condannato a morte ma la pena venne commutata nell’esilio.

Dopo il 1463 di lui non si hanno più notizie.

Fu proprio in carcere che scrisse le sue opere maggiori. Per il valore dei suoi versi, e principalmente per il suo capolavoro poetico, i poemi raccolti nei Testamenti.  è ritenuto uno dei precursori della corrente letteraria dei maudits, i poeti maledetti.  .

Nelle parole di Sainte-ì Beuve, uno dei maggiori critici letterari del XIX secolo, Villon viene  considerato; ” l'anello più lontano cui i poeti francesi moderni si possono riallacciare in maniera più agevole “.

Opere principali : Le lais o Petit testament (1456), Le testament o Le grand testament (1461), Ballade des pendus o L'épitaphe Villon, (pubblicato postumo nel 1489), Ballade des dames du temps jadis,  Ballade du bon conseil

 

FILATELIA

FRANCIA   Anno 1946  (765)

 

 

VINJE AASMUND OLAFSOON

(Norvegia)

 

Nato a Vinie,Telemark, nel 1818, morì a Gran, Hadeland, nel 1870.

Figlio di pastori, studiò per diventare maestro elementare e poi avvocato e giornalista.  Fondò la rivista “Il valligiano”

Di idee liberali si batté per l’indipendenza del suo paese e fu tra i primi sostenitori di una lingua autoctona, il landsmal, .

 Il libro che lo portò al successo Ricordi di un viaggio dell’estate 1860   (1861) è scritto parte in prosa e parte in poesia. Seguirono Raccolta di poesie (1863), Grano mischiato (1967) e un ciclo in versi Ragazzetto (1866) sui suoi ricordi d’infanzia.

Nel 1927 uscì postumo il suo dramma Elaf Digre, scritto nel 1864.

 

FILATELIA

NORVEGIA  Anno 1968  (526/7)

 

 

VINNICENKO VOLODIMIR

(Ucraina)

 

Nato presso Cherson nel 1880 da famiglia contadina, Dopo la laurea insegnò all’università di Kiev, ma ne venne allontanato per la sua attività rivoluzionaria negli anni precedenti la prima guerra mondiale. In seguito partecipò attivamente alla vita politica del suo paese.

Ha una vasta produzione letteraria in particolar modo legata alla critica.

Per le sue opere venne  paragonato a Gorki. Descrisse la vita dei miserabili e dei vagabondi e cercò di ridestare una coscienza socialmente rivoluzionaria. Ciò appesantì la sua opera, ma  non toglie che vi siano ottime pagine in molti racconti.

 

FILATELIA

UCRAINA  Anno 2005  (646)

 

VIRGAN IVAN ONIKIYOVICH

(Ukraina)

 

Nato nel 1908. Morto nel 1975.

Poeta ucraino.

 

FILATELIA

UKRAINA, 2008, Busta postale.

 

 

 

VIRGILIO PUBLIO MARONE

(Latino)

 

Nacque ad Andes, un villaggio del mantovano il 15 ottobre del 70 a:C. da una famiglia contadina, agiata ma non ricca. Iniziò i suoi studi a Mantova e poi frequentò la scuola di grammatica a Cremona, dove rimase fino a quindici anni, Successivamente passò a Milano e di qui a Roma. La città dovette esercitare su di lui una forte impressione e un grande fascino. Nella capitale frequentò la scuola del retore Epidio, che tra i suoi allievi aveva anche i giovani Marco Antonio e Ottaviano. Ma presto abbandonò la scuola in quanto non si sentiva portato all’eloquenza; parlava con lentezza e non sapeva affrontare il pubblico. Si allontanò da Roma alla volta di Napoli per seguire i corsi del filosofo epicureo Sirone. Cominciò ad interessarsi anche di astronomia, medicina, matematica, botanica.

I primi carmi giovanili furono  un gruppo di poemetti, che volle distruggere e che, invece, furono pubblicati dopo la sua morte: Culex, Dirae, Copa, Aetna, Ciris e le poesie Catalepton.  In una edizione del 1573 edita dallo Scaligero furono radunati col titolo Appendix Virgilii.

Il primo dei cittadini romani ad accorgersi della versatilità poetica di Virgilio fu Asinio Pollione che ne  divenne il protettore e lo incitò ad occuparsi del genere bucolico e pastorale. A 28 anni Vigilio scrisse le prime Bucoliche.

 Nel 41  perse il podere paterno, a seguito della distribuzione delle terre italiche ai veterani reduci da Filippi. Per intervento del suo protettore e poi di Alfeno Varo riuscì a riavere i suoi poderi e andò ad abitare in essi, alternando con le dimore a Napoli e a Roma, dove possedeva una casetta presso la villa di Mecenate, il suo secondo protettore il quale lo accolse nel suo cenacolo di personalità letterarie illustri.

Completò le sue Bucoliche, che divennero subito celebri. Fra il 37 e il 30 compose le Georgiche e poi si dedicò alla stesura dell’Eneide. Nel 24 leggeva all’imperatore Augusto e alla moglie Ottavia i primi tre canti. Continuò a lavorare all’opera per undici anni. Ma alla fine, non si sentendosi soddisfatto, avvertì il bisogno di visitare i luoghi in cui l’azione del suo poema si svolgeva e partì per la Grecia.

Durante il soggiorno  si ammalò e rientrò in patria, seguendo l’imperatore Augusto di ritorno dall’Oriente a Roma.  Sbarcato a Brindisi, la malattia si aggravò. Si dice che sul letto di morte chiese agli amici di bruciare il manoscritto dell’Eneide di cui non si sentiva soddisfatto. Nessuno volle farlo. Il poeta morì il 22 settembre dell’anno 19 a.C..  Venne sepolto sulla strada di Pozzuoli.

Si ricorda di lui il distico che come epitaffio volle fosse scolpito sulla sua tomba: “Mantua me genuit, Calabri me rapuere, tenet nunc Parthenope: cecini pascua rura duces” [Nacqui a Mantova. Morii in Calabria, ora sono sepolto a Brindisi. Cantai i pascoli, i campi, i condottieri”.

Dopo la sua morte Augusto affidò il manoscritto ai letterati Vario e Tucca affinché lo pubblicassero a patto di non aggiungere, né modificare nulla.

 

OPERA

Eneide. Poema in12 libri, in esametri. L’opera è divisa in due parti. La prima narra le vicende di Enea a partire dalla distruzione di Troia sino al momento in cui la flotta troiana tocca le coste italiche. La seconda racconta le vicende che condussero l’eroe a combattere contro il rivale Turno per il possesso del territorio e per la mano di Lavinia,.

La storia passa in rassegna tutti i fatti principali: l’incendio di Troia , la fuga dalla città, la moglie Creusa che scompare nel caos, l’imbarco, il primo approdo in Egitto, l’accoglienza alla corte di Didone alla quale l’eroe racconta tutte le vicende e le ultime ore di Troia.

Poiché l’oracolo di Delfo aveva predetto ad Enea che avrebbe trovato la nuova terra sulle sponde italiche, l’eroe lascia Didone, che, innamorata di lui, si uccide.  Prima di raggiungere le coste della Sicilia, Enea, per volontà della Sibilla, scende agli Inferi, per conoscere il suo futuro.  Raggiunto il litorale romano, i Troiani cercano alleati per combattere il re Turno. La lotta si risolve in un duello fra Enea e Turno che, a terra, chiede al rivale di risparmiarlo. Enea esita. Poi, avendo visto lo sconfitto rivestito delle armi del suo amico Pallante, precedentemente ucciso da Turno, lo trafigge.

 

FILATELIA

AJMAN Anno 1972 (1175, Mic 1884 e 1887), ANTILLE OLANDESI Anno 2003 (1369),  BULGARIA Anno 1998 (3768), , CAMBOGIA Anno 1983 (386), FRANCIA Anno 1981 (2174),  GUINE Anno 2002  (2223), ITALIA  Anno  1930  (10 valori + 4  P.A) (Gli styessi valori con sovrastampa sono stati emessi anche per: Cirenaica, Dodecanneso, Somalia, Tripolitania) ,  1960 (807/8), 1965 (930/1), 1981 (1509), MALDIVE Anno 1991 (1334), MONACO Anno 1982 (1357/8), SAN MARINO Anno 1975 (889), 1981 (fog. 11), 1999 (1606/7), SIERRA LEONE Anno 1993 (1661), SAINT VINCENT Anno 1993 (1675), SPAGNA Anno 2011, SVEZIA Anno 1979 (772),  TUNISIA Anno 1976 (821), 2002 (1450), UMM al QUIWAIN (vedi i valori presenti in DANTE ALIGHIERI),  VATICANO  Anno 1965 (430), 1981 (706/7).

 

 

Virtanen Jalmari Erikovich

(Carelia)

 

Nato nel 1889. Morto nel 1939.

Poeta careliano. I suoi versi, legati al mondo nordico, sono raccolti nei volumi At a leisure (1930) e Red Kantele (1937).

Per lungo tempo sottovalutato, Virtanen è stato riabilitato in questi ultimi anni.

 

FILATELIA

URSS  Anno 1989  (5598)

 

 

VIRZA EDVARTS (pseud. di E.Liekna)

(Lettonia)

 

Nato nella Semgallia nel 1883. Morto a Riga nel 1940.

La sua lirica, sensibile ai modelli dei simbolisti francesi, mostrò gli accenti più personali nella celebrazione della vita di campagna e delle tradizioni popolari.

Fu autore di La coppa (1907), Giochi divini (1919), L’epoca e la lira (1923),  Canti e poesie (1933),  Straumeni (1933).

Fu anche un apprezzato pubblicista.

 

FILATELIA

LETTONIA  Anno 2003 (560)

 

 

Visnevskij Vsevolod Vital'evic

(Russia)

 

Nacque a Pietroburgo nel 1900;  morì  a Mosca nel 1951.

 Esordì come narratore con Raccolta di racconti del mare (1924) e In mezzo alle morti (1925), ma si affermò soprattutto come drammaturgo con una serie di lavori ispirati a episodi della guerra civile: La prima armata a cavallo (1929), L’ultima decisione (1931), messo in scena da V.E. Mejerchol'd, Battaglia in occidente (1933), L'indimenticabile anno 1919 (1949). La sua La tragedia ottimistica (1933), messa in scena da A. Tairov, divenne uno dei lavori più celebrati del realismo socialista.

Visnevskij ha scritto anche numerose sceneggiature cinematografiche: Noi di Kronstad (1933), Noi, popolo russo (1937).

 

FILATELIA

RUSSIA  Anno 2000, URSS  Anno 1970, 1980  Buste postali

 

 

Višnjić Filip

(Serbia)

 

Nato a Trnava, Bosnia, nel 1767. Morto a Grk, Srem nel 1834.

Cieco dall'età di otto anni, a vent'anni ebbe la famiglia sterminata dai Turchi e cominciò ad errare per i Balcani intonando sulla sua gusla i canti epici della tradizione orale. Nel 1809 si unì ai serbi insorti contro il dominio turco; si trasferì poi a Srem, dove incontrò il poeta V. S. Karadžić, che trascrisse molti suoi canti. Tra le composizioni originali, tutte ispirate ai fatti dell'insurrezione, Početak bune protiv dahija ("L'inizio della rivolta contro i comandanti giannizzeri"), Boj na Mišaru ("La battaglia sul Mišar"), Knez Ivo Knežević ("Il principe I. K.").

 

FILATELIA

Jugoslavia Anno 1955 (664)

 

 

VISNUSARMAN

(India)

 

Nulla si conosce della vita del bramino Visnusarman,  il leggendario autore del Pañchatantra. Si dice che fosse un vecchio saggio cui un  re indiano  aveva affidatomi m suoi figli per educarli alla saggezza.

Le poste indiane non potevano meglio onorare i primordi della loro letteratura fantasiosa-sentenziosa-moralistica-politica se non facendo ricorso ad un’opera tra le più significative nel campo della favolistica.

Il Pançatantra può essere considerato il testo più importante della novellistica indiana, non soltanto per la diffusione in tutta l’area dell’India ma per le numerose derivazioni, rifacimenti, traduzioni che fiorirono nell’ambito delle nazioni anelleniche e, in seguito, anche nell’area greca e romana. Theodor Benfey, linguista e orientalista tedesco (1809-1881), tra le sue opere principali, pubblicò a Lipsia nel 1859 l’introduzione all’edizione del Pançiatantra, in cui si trova delineata la teoria dell’origine indiana della favolistica europea. In essa tracciò un albero genealogico facendone risalire i rami ad un periodo che va dal II al VI secolo. Nel II secolo si diffuse in India un’opera in sanscrito dal titolo Tantrakhyayyika (Il libro dei casi della saggezza) che per la sua forma e contenuto può essere considerata l’originale. L’opera, contenente apologhi, storie, favole, composta di cinque libri, aveva lo scopo di ammaestrare diffondendo non  tanto i precetti della morale comune, quanto l’arte di governare, all’occorrenza  anche machiavellicamente, attraverso l’astuzia e la frode. Scopo dell’opera fu quello di instillare concetti base per mezzo di un racconto breve nel quale furono inserite numerose altre storie minori.

Il contenuto dei cinque libri è il seguente: un re dell’India meridionale, padre di tre figli svogliati e ignoranti, li affida alle cure del bramino Visnusarma (cui si attribuisce comunemente la stesura del Pançatantra). Per essi il maestro compose i cinque libri  così suddivisi: 

1) la discordia tra gli amici o la storia dell’astuto sciacallo Damanaka e del collega    Karataka i   quali  fomentarono l’inimicizia tra il leone e il toro.

2) I vantaggi dell’amicizia o l’unione fa la forza in cui si narra  dell’alleanza di una colomba dal collare con un  topo, una cornacchia, una tartaruga e una gazzella.

3) I problemi della guerra o La guerra dei corvi e dei gufi.

4) La perdita di ciò che si è acquistato o La scimmia e la tartaruga.

5) Le opere fatte inconsideratamente o L’asceta e la donnola.

Il numero delle favole variava tra libro e libro.

I principini, dopo aver letto e assimilato gli insegnamenti trasmessi dal bramino, nel giro di sei mesi divennero consapevoli ed avveduti.

I racconti di Visnusarma sono circa settanta. Sono presentati in prosa intercalata da strofe di contenuto gnomico e sentenzioso.

L’opera acquistò subito grande popolarità tanto da subire ripetute elaborazioni e traduzioni in vari dialetti indiani. La più celebre è Hitopadesa, scritta da Naraiana il quale inserisce nel testo originario fiabe nuove e cambia di posto ai vari libri, apparve tra il IX e il XIV secolo. Compilato a beneficio dei giovani, il testo accentua il carattere politico attingendo e accogliendo molte strofe gnomiche del Kamandaki Nitisastra.

Il Pançiatantra iniziò il suo viaggio, verso occidente con una traduzione in pehlevi (scrittura mediopersiana derivata dall’aramaico) fatta dal medico persiano Barzoe per incarico del monarca sassanide Cosroe (531-579). La versione è andata perduta e se ne hanno notizie aneddotiche romanzesche. Sembra, comunque, che da essa sia derivata una rielaborazione siriaca ad opera dello scrittore Bud dal titolo  Kalilag i Damanag che è la corruzione dei due nomi degli sciacalli Karatara e Damanaka.

Al 750 risale la traduzione in arabo eseguita da Ibn al Muqaffa con il titolo Kalilah wa Dimnah.  Ibn operò una ricostruzione del testo, seguendo fedelmente la redazione pehlevica; vi aggiunse una propria interpretazione aneddotico-sentenziosa, un intero capitolo ‘Il processo di Dimnah’ e il capitolo “L’asceta e l’ospite”.

Le attuali edizioni del Kalilah e Dimnah in arabo comprendono 18 capitoli e cioè i cinque libri originari del Pançatantra; sette libri di origine indiana, i due nuovi capitoli a mano di Ibn e quattro introduzioni (due in arabo, una islamica e un’altra in cui si accenna ad un immaginario inventore di favole, il saggio Bidpai).

Sulla Nuova Enciclopedia (da cui sono stati ricavati molti dei dati e delle notizie riportate) a pagina 92 si legge:

“La redazione di Ibn.al.Muqaffa, vantato modello di prosa araba del II secolo dell’egira. riconoscibile nelle linee generali pur attraverso le difficoltà di una vasta e varia tradizione manoscritta, è molto interessante anche per l’abilità con cui l’autore seppe smorzare alcuni tratti pagani dell’originale, senza perciò goffamente islamizzarlo. Essa fu subito verseggiata in arabo dal contemporaneo di Ibn al-Muqaffa, Abàn al-Lahiqì, poi, verso il 1100, da Ibn al-Habbariyyah, e una terza volta, nel 640/1242, da Abd al-Mu-min as-Saghani; solo la seconda e terza di queste redazioni metriche è giunta sino a noi. Ma le vere e proprie versioni dall’originale arabo sono: a) la nuova siriaca anonima, del X o XI sec, con ampliamenti nelle parti didattiche, fortemente espurgata e cristianizzata; b) la greca, compiuta sulla fine del secolo XI da Simeone figlio di Seth sotto il titolo di Stefanìtes kai Iknelàtes, dovuto ad una falsa interpretazione etimologica delle forme arabe  Kalilah i Dimnah e fonte a sua volta di una antica versione latina (anteriore al XV sec.) e di quattro slave (in antico slavo, slavo, croato e céco); c) d) le perdute etiopica e mongolica; e) f) le persiane ed ebraiche, che sono state rispettivamente il veicolo di trasmissione di Kalilah e Dimnah al mondo turco-tataro, indostano, malese da un lato, cristiano occidentale dall’altro.

Il viaggio dell’opera verso l’area cristiana ebbe un notevole incremento grazie ad una versione spagnola ordinata verso il 1250 dall’allora infante, poi re Alfonso X il Savio, e ad una rielaborazione in versi latini ad opera di un certo Baldo che intitolò la sua opera Novus Aesopus.

Al principio del XII secolo risale una versione ebraica di Rabbi Joel, poi tradotta in latino tra il 1263 e il 1278 da un ebreo (ribattezzato Giovanni da Capua) sotto il titolo Directorium humanae vitae. L’opera di Giovanni da Capua ebbe in Europa molte rielaborazioni: quella francese di Raimonds de Beziers (1313), la tedesca di Anthon von Pforr (1480), una seconda spagnola anonima (1493), l’italiana di A. F. Doni in cui lo scenario è spostato in Italia, di A. Firenzuola il quale trattò liberamente il testo e lo pubblicò sotto il titolo Discorsi degli animali (1548).

Da queste versioni dipendono le ulteriori traduzioni, fino alla più importante, la francese Anwar i Suhaili, pubblicata nel 1644 ad opera di David Sahid e G. Gaulmin.

In un millennio, con continue aggiunte, mutamenti, rielaborazioni, la favolistica orientale si affermò in occidente, arricchendosi e modificandosi nel passaggio attraverso culture, lingue e civiltà diverse. Ciò che non muta nelle favole è l’elemento gnomico, sentenzioso, moralizzatore e didattico. È ovvio che il mondo arabo, persiano, giudaico, cristiano, facendo in particolar modo leva sui dettami del Corano e della Bibbia, abbiano lasciato tracce evidenti, modificando il fondo di molte favole. Ciò che viene mantenuto costante è la disposizione della materia che vede intrecciarsi e sovrapporsi diversi temi favolistici in un unico racconto, storie minori che si intrecciano, rendendo talvolta difficile seguire l’iter del racconto. Un modo di narrare che ricorda la materia delle Mille e una notte.”

 

FILATELIA

INDIA  Anno  2001 (1626/33), Anno 2011, LIBANO Anno 1971 (P.A, 516/7)

 

 

VISSCHER MARIA TESSELSCHADE

(Olanda)

 

Nata ad Amsterdam il 24 marzo 1594. Morta il 20 giugno 1649.

La più giovane figlia di Roemer Visscher, prese il nome Tesselschade ("Danni sul Tessel"), perché suo padre perse una nave vicino l'isola olandese di Tessel il giorno della sua nascita.

Lei e sua sorella Anna  sono state le uniche due donne membri del Muiderkring, il gruppo di intellettuali olandesi del Golden Age, che si incontrava a Muiden Castle. Spesso ricordata come la musa del gruppo,  ha attirato l'ammirazione dei suoi membri ( Hooft, Huygens, Barlaeus, Bredero, Heinsius, Vondel e Jacob Cats) che ne elogiarono la bellezza, il  talento musicale, le capacità di abile traduttrice di opere dal latino, greco e italiano. Apprezzarono pure la sua abilità nel canto, pittura, scultura, incisione su vetro e lavori su arazzi. Il Rijksmuseum di Amsterdam possiede una sua incisione:  un bicchiere Römer con inciso il motto Sic Soleo Amicos ("Così mi trattano gl  amici").

Nel 1623, sposò un ufficiale della nave, Allard Crombalch. Nel 1634, dopo la morte del marito, Huygens e Barlaeus avanzarono proposte di matrimonio che furono respinte.

In ricordo di Tesselschade ci sono in Olanda diverse strade che portano il suo nome, come il Tesselschadestraat o Tesselschadelaan in Eindhoven, Amsterdam, Zwolle, Leiden e Leeuwarden.

 

FILATELIA

OLANDA Anno 1938

 

VIŠTELIAUSKAS ANDREI CICERCHIA

(Lituania)

 

Nato  il 25 giugno  1837 a  Bast , Contea di Kaunas. Morto a Buenos Aires il 2 agosto 1912.

Dopo aver concluso gli studi, partecipò nel 1863 ad una rivolta e poi si spostò verso l'Occidente, visitando vari paesi. In Italia combatté con le truppe di Garibaldi. 

Dal 1870 visse in Prussia dove lavorò come guardia forestale e agricola.  Dopo l'ordine del governo che  tolse il lavoro agli stranieri, nel 1886 emigrò in Brasile e di lì passò in Argentina. Trascorse gli ultimi  23 anni  in un ospedale psichiatrico.

Tradussealcuni lavori di Adam Mickiewicz e scrisse opere di sapore romantico. Lasciò cinque libri di poesie e collaborò attivamente  con diversi giornali come "Varpas" , "Voce  lituana" , "Comunione Lietuvininkai" .

 Scrisse pure favole e si interessò di ricereche linguistiche.

 

FILATELIA

LITUANIA  Anno 1933  P.A.

 

VITEZ  GRIGOR

(Croazia)

 

Nato a  Inizio modulo

Kosovac fine Okucani, il 15 febbraio 1911. Morto a  Zagabria, il 23 novembre 1966).

Poeta, scrittore per bambini, traduttore, prima della seconda guerra mondiale era un insegnante e in seguito lavorò presso il Ministero della Pubblica Istruzione e come redattore presso la casa editrice di “Youtube”. Ha scritto poesie per bambini (Il lupo, Passeggiata sotto gli alberi, Dove crescono le storie), e adulti ed ha tradotto opere dal russo, francese e sloveno. La sua poesia è dominata da immagini liriche semplici; i suoi versi si presentano  armoniosi e musicali, e le sue canzoni, calate nella realtà e accompagnate da  un pizzico di umorismo, gli hanno creato attorno   una vasta cerchia di lettori. Ha pubblicato diverse raccolte di poesie, tra cui: Poesie, Uomini armati di una rosa, Fiducia di vivere e Come le foglie e l’erba.


FILATELIA

CROAZIA,  Anno 2011

 

 

VITEZOVIC MILOVAN

(Serbia)

Nato l’11 settembre 1944-

Scrittore, professore e sceneggiatore, scrisse canzoni, romanzi, saggi, recensioni, aforismi, trame per film e sceneggiature televisive. Ha pubblicato più di quaranta libri in generi letterari diversi ed è presente  in oltre cinquanta antologie della poesia serba e internazionale. Si occupò della letteratura rivolta ai bambini con racconti di fantasia e di fiction.

 I suoi aforismi sono stati pubblicati in una serie di giornali europei, l' “Amburgo Sterne” , “Domenica Times” di Mosca, e tradotti in  greco, rumeno, ebraico, svedese, italiano .

Vitezovic è uno dei pochi scrittori  serbi e jugoslavi contemporanei, i cui libri sono stati vietati e persino bruciati alla prima edizione. Egli è l'autore di numerose fiction televisive e di serie TV, testi per spettacoli teatrali e sceneggiature. 

Ha studiato a Tubic, Kosjerić, Užice e Belgrado, dove si è laureato in Filologia.

È stato redattore di giornali letterari e della   rivista giovanile “Youth Meeting”.

Opere più importanti:   Cappello Professor Kosta Vujic. Barking alle stelle. Milena dalla Knez Mihailova. Sveta ljubav.Hajduk Veljko Petrovic. Il principe europeo Milos. Socks re Pietro.

Aforismi : L'uomo si arrabbia, Il cuore mi batteva ...

Altre opere: Antologia della poesia jugoslava per i bambini (I-IV) Drammi TV ; Testi per canzoni, sceneggiature varie.

 

FILATELIA

CROAZIA 2002

 

VITOMIR “VITO” NIKOLIC

(Jugoslavia)

 

Originario di  Niksic, Montenegro, nacque a Mostar (Jugoslavia, oggi Bosnia Erzegovina) il 27 aprile 1934. Morto a Podgorica, Montenegro, il 10 settembre 1994.

Suo padre, di professione militare, morì nella guerra mondiale e così pure un suo fratello. Visse fino a 18 anni in un orfanotrofio. Trascorse  parte della sua vita a Niksic dove visse in povertà e dove era noto per il suo stile di vita da bohemiens.

Pubblicò a sue spese i primi due libri di poesia, Drumovanja (Viaggi, 1962) e Unce, hladno mi je (Sole, Io ho freddo, 1968). Anche se aveva alcuni conflitti con il governo socialista jugoslavo, il governo gli concesse ugualmente un appartamento in Nikšić.

Successivamente, si trasferì da Nikšić a Titograd, dove lavorò come giornalista per il “Pobjeda”, scrivendo racconti brevi dal titolo Crnom Gorom, putem bespućem i. Alcune delle sue poesie per i bambini sono diventate popolari e sono incluse nei libri di letteratura per studenti delle scuole elementari e medie.

Nel 2002, alcuni suoi scritti in prosa  sono stati raccolti e pubblicati in un libro Dobri duh Nikšića (Il Buono Spirito di Nikšić).

Dopo la sua morte, in Montenegro nacque un "Vito Nikolić Award" per la poesia. Il premio viene assegnato ogni anno, durante i "giorni di settembre", durante una manifestazione culturale ospitata dalla città di Niksic. Nel 2002, lo scrittore e giornalista montenegrino Matović con cui Vito lavorò sul giornale “Pobjeda”, pubblicò un libro di aneddoti di vita del poeta, dal titolo S Vitom na jos jednu Po (Un altro giro di bevande con Vito).

Opere:  Drumovanja (1962) Stihovi (1981), Stare i nove pjesme (1991), Posljednja pjesma (1994), Nedjelja u gradu N (1997), pubblicato postumo, Dobri duh Nikšića (2002).

 

FILATELIA

MONTENEGRO Anno 2009

 

 

VLAHUTA ALEXANDRU

(Romania)

 

Nato a Plesesti (Tutova) nel 1858. Morì a Bucarest nel 1919.

Fu amico di Eminesco e ne seguì l’impronta poetica. Il suo pessimismo addolcito dalla fede è presente nella sua opera. Cade spesso nel sentimentalismo di maniera e in quei casi i suoi versi suonano falsi.

Scrisse poesie ma di esse resta poco. Si cimentò nella novella che raccolse in diversi volumi: Dalla corsa della vita, Nel vortice, Accanto alla stufa,  Pagine strappate, Giustizia .

Scrisse il romanzo Dan che non ebbe fortuna.

Oggi la sua fama è legata al volume La Romania pittoresca scritta su incarico della direzione delle ferrovie e rappresenta una poetica guida delle bellezze soprattutto naturali, e al volume Grigorescu, biografia del pittore rumeno interprete del paesaggio..

Nel suo ultimo volume Tramonti e aurore sono raccolti gli articoli scritti durante la guerra europea.

 

FILATELIA

ROMANIA  Anno 1958.  (1567) , 1984 (3525)

 

 

Vodnik Valentin

(Slovenia)

 

Nato a Siska, vicino a Lubiana, il 3 febbraio 1758. Morto a Lubiana l’ 8 gennaio 1919.

Sacerdote, giornalista e poeta, di estrazione contadina,  studiò a Novo Mesto e a Gorizia e terminò gli studi nel  1782. Divenuto francescano, lavorò come sacerdote a Lubiana, in Alta Carniola e poi a Bled.

Tornato a Lubiana, si unì al circolo intellettuale di Sigmund Zois, in cui confluirono gli esponenti dell’illuminismo sloveno. Nel 1797 assunse la docenza presso il locale liceo.

Si dedicò alla scrittura di poesie in sloveno. I primo poemi furono pubblicati nelle collezioni di canzoni slovene. I temi trattati erano per lo più patriottici o di carattere satirico. Una della sua poesie più note “Dramilo”, è un appello ai suoi concittadini ad essere orgogliosi della loro terra, lingua e patrimonio.

Nel 1806 pubblicò una raccolta di poesie dal titolo Pesme por pèokusijno (Poetica e Saggi). Fu l’editore del primo giornale sloveno  “Luibianske facile”, che durò dal 1797 al 1800.

Oltre ad essersi occupato di poesia e di giornalismo, scrisse  anche grammatiche, libri di testo, un libro di cucina e un manuale per le ostetriche (1818)

Fervente sostenitore dell’occupazione francese della Slovenia, scrisse un’ode in lode di Napoleone per aver istituito le Province il liriche. Durante l’occupazione francese si prodigò per promuovere l’uso della cultura slovena. Dopo il ritorno del dominio asburgico ebbe a soffrire noie con la nuova amministrazione, tanto da essere rimosso dai suoi precedenti incarichi. Si ritirò a vita privata

Vodnik è generalmente considerato come il primo vero poeta in lingua slovena, così come il primo giornalista.

Dopo la sua morte, avvenuta a Lubiana, Prešeren scrisse Elegia in sua memoria.

 

FILATELIA

JUGOSLAVIA Anno 1943 (Mic. 445)

 

 

Vogelweide Walther von

(Germania)

 

Nacque forse in Tirolo nel 1170 ca. Morì nel 1230 ca.

Figlio di un funzionario imperiale, non nobile, ebbe educazione cavalleresca. Fu alla corte dei Babenberger a Vienna, poi presso Filippo di Svevia. Dopo il 1203 tornò a Vienna, poi dal langravio Hermann di Turingia, poi al servizio di Ottone di Brunswick di cui celebrò l'elezione a imperatore. Tramontato Ottone, sostenne la politica di Federico II attaccando duramente papa Innocenzo III e esaltando la crociata del 1228. Dall'imperatore svevo ottenne un feudo nella regione di Würzburg.

Walther fu il migliore tra i minnesanger. In quarant'anni di attività lasciò un centinaio di composizioni, in forme strofiche diverse ma tutte destinate al canto, divise, pur con una certa fluidità dei confini, nei tre generi della poesia del minnesang.

Innanzi tutto fu un poeta politico. La decadenza dell'autorità imperiale è sentita da Walther come una sciagura che minaccia di far trionfare i princìpi del male. Nei toni polemici prevale a volte uno spirito di vendetta, ma nelle poesie degli ultimi anni, i cosiddetti "canti della crociata" e i nobili versi noti come "elegia", si afferma in toni mistici una profonda e totale dedizione religiosa.

I migliori risultati li diede nelle liriche d'argomento amoroso. In contrasto con l'astratta cristallizzazione di temi e forme stilistiche prevalenti nei minnesängen, Walther affronta il realismo, riportando la vicenda amorosa nella dimensione umana e arricchendola sobriamente di notazioni ambientali che la concretizzano con efficacia.

Celebre la ballata Sotto il tiglio (Under der linden) in cui una fanciulla rievoca le ore trascorse con l'uomo amato: si tratta di una poesia molto immediata e spontanea, in grado di essere apprezzata anche oggi. (Da Internet)

 

FILATELIA

GERMANIA Anno 1970  (478)

 

 

VOLOSIN MAKSIMILIAN ALEKSANDROVIC

(Russia)

 

Nato a Kiev nel 1877. Morto a Koktebel, Crimea, nel 1932.

Legato alla cultura occidentale, visse a lungo a Parigi dove entrò a contatto con i poeti simbolisti che influenzarono la sua poesia e la sua cultura.

Rientrato in Russia, pubblicò versi su alcune riviste e dopo la rivoluzione si ritirò nella sua villa in Crimea che divenne un rifugio per molti esuli tormentati dal clima post-rivoluzionario.

Scrisse Poesie (1910) che rivelano un influsso dei  parnassiani francesi, senza peraltro rinnegare tematiche più attuali come in Anno mundis ardentis (1916), e Demoni sordomuti (1929).

 

FILATELIA

RUSSIA  Anno 2003  Cartolina Postale

 

 

VOLTAIRE FRANÇOIS-MARIE AROUET

(Francia)

 

Nato a Parigi il 29 novembre 1694 e ivi morto il 30 maggio 1778.

Periodo 1694-1713. Figlio di un notaio di Chatelet, dal quale apprese l’oculatezza negli affari, perse la madre nel 1701 e a dieci anni entrò nel Collegio Luigi il Grande, il più celebre di Parigi,  guidato dai Gesuiti, e vi rimase fino al 1711. 

Assai dotato e intelligente, prese a farsi benvolere dagli insegnanti, alcuni dei quali ricordò per tutta la vita e fu loro sempre riconoscente. In quell’ambiente cominciò a coltivare le sue amicizie con gli Argenson, che diedero allo Stato un Ministro degli Affari Esteri e un Ministro della guerra; Cideville, che diventò  consigliere al Parlamento di Rouen; il futuro maresciallo Richelieu, e altri.

Compiuti gli studi, il suo gusto per le lettere e per la vita galante lo portò a frequentare  vari salotti dove ebbe occasione di incontrare l’elite letteraria del momento. Il padre, vedendo  la via che il giovane cominciava a percorrere, per fare di lui un uomo retto, lo inviò come segretario presso il marchese di Chateauneuf, ambasciatore in Olanda. A La Haye, dove visse per un certo tempo, cominciò ad accostarsi a quelle idee e teorie filosofiche e religiose che dall’Olanda si spostavano  nella Francia di Luigi XIV, ma fu solo dopo un soggiorno in Inghilterra  che iniziò a farle sue.

Periodo 1714-1717  Tornato a Parigi nel 1714, entrò come clerico presso un procuratore e là incontrò Thierrot, il più fedele dei suoi amici. Durante il lavoro cominciò a comporre versi satirici e, notato da un amico del procuratore, venne da questi invitato nel suo castello di Saint-Age, Il giovane iniziò a scrivere l’Henriade e l’Edipo. Rientrato a Parigi, frequentò cenacoli letterari. Ma il suo spirito, da tutti conosciuto come caustico, mordace, satirico e polemico, gli fece attribuire alcuni scritti satirici contro il Reggente e contro sua figlia, Venne esiliato a Tulle e poi a Sully-sur-Loire. Quando gli si concesse di ritornare a Parigi, la sua indole non era certo mutata, tanto che gli si attribuì di nuovo una satira contro il regno di Luigi XIV. Dopo un anno di prigione alla Bastiglia, dove portò a termine la Henriade, venne rilasciato ma relegato nella casa del padre a Chatenay. Intanto il suo Edipo ottenne un successo al Teatro Francese. Fu per lui la notorietà; la fama verrà successivamente. Intanto assunse uno pseudonimo anagrammando il suo nome Arouet l[e] [j]eunes in VOLTAIRE, cambiando semplicemente l’ u in V e la j in I.

Periodo 1718-26  Nel 1723 pubblicò la Ligue che ottenne un vasto successo. Invitato a scrivere per la corte, compose dei divertissement. Nel 1722, morto il padre, ereditò una rendita di 4250 franchi a cui aggiunse una pensione di 1200 franchi assegnatagli dal Reggente. Ciò gli permise una tranquilla stabilità finanziaria.

Voltaire era uno spirito vanitoso all’eccesso, sempre pronto a far convergere su di sé favori e applausi, capace di dimenticarsi quanto aveva detto a proposito di qualche vip politico del momento.  A Teatro ebbe un diverbio col Cavaliere di Rohan che, durante un pranzo presso il duca di Sully, lo invitò ad uscire dal palazzo e lo fece bastonare dai suoi servi.  Voltaire chiese di battersi col cavaliere. Venne invece portato alla Bastiglia e ne uscì solo dopo aver promesso di partire per l’Inghilterra.

In Inghilterra venne accolto nell’alta società e anche a corte. Si incontrò con poeti e scrittori inglesi, intrecciò relazioni e amicizie con le persone più potenti. Cominciò a studiare l’inglese e si accostò sempre più al teatro di Shakespeare. Nelle Lettere filosofiche (1734) parlò di questo periodo, delle sue impressioni e dei vantaggi ricavati. Affermò di aver goduto di una libertà politica e religiosa di cui si era sentito privato in Francia. E soprattutto non si sentì mai  inferiore a ministri  e a grandi signori che lo trattarono sempre, lui uomo semplice, come un eguale. Da quel momento avvertì di essere veramente  un cittadino filosofo

Periodo 1729-34. Ritornato dall’Inghilterra, ricevette ospitalità presso la contessa di Fontaine Martel, vicino al Palazzo Reale. Voltaire si premurò di far rappresentare la tragedia Bruto (1730) che ottenne un successo. Pubblicò la Storia di Carlo XII. Seguì la tragedia Erigile (1732) che fu un fiasco. Si riscattò lo stesso anno con Zaire che fu invece un successo; poi il Tempio del gusto, e Adelaide du Gueslin (1734), un altro insuccesso.

Le sue Lettere filosofiche, alle quali aveva aggiunto appunti negativi sui Pensieri di Pascal, furono pubblicate clandestinamente  nel 1734. Il libro venne condannato dal Parlamento, le copie ritirate e bruciate. Siccome Voltaire poteva nuovamente essere arrestato lasciò Parigi alla volta della Champagne. A Cirey Madame de Chatelet gli offrì ospitalità.

Periodo 1734-49  A Cirey trovò la calma e la pace per scrivere. Non aveva più il timore di essere imprigionato perchè a poche leghe si trovava il confine dove poteva agevolmente riparare. Ma nessuno sembrò preoccuparsi di lui per cui trovò il tempo per scrivere un poema eroicomico La Pulzella d’Orleans, Mondain, satira superficiale ma ardita, La difesa di Mondain.  Il teatro l’attirò sempre più. Scrisse Alzire (1736), Il fanciullo prodigo, una commedia lacrimevole; Maometto (1740), Merope (1743), una commedia balletto La principessa di Navarra (1745), Semiramide (1748).

Si occupò anche di scienze fisiche, traducendo gli Elementi di Newton; inviò all’Accademia delle scienze memorie sulla natura del fuoco e intanto preparò le basi per l’opera Il secolo di Luigi XIV. Sotto la spinta di Madame de Chatelet iniziò pure una storia generale delle nazioni che venne poi pubblicata in Olanda sotto il titolo di Compendio di Storia Universale. Voltaire protestò per il fatto che il suo testo era stato rimaneggiato. Vi rimise le mani e l’opera fu poi pubblicata sotto il titolo Saggio sui costumi e lo spirito delle  nazioni nel 1756.

A Cirey Voltaire non si trovava in completo esilio. Essendosi a Parigi attenuate le ire e risentimenti contro di lui, cominciò a recarvisi sempre più spesso per assistere a teatro alle sue commedie, o per tener relazioni e conferenze in qualche collegio. Fu persino incaricato di una missione presso Federico II di Prussia, che aveva conosciuto nel 1740 e di cui amabilmente aveva rifiutato di entrare a far parte della sua corte.

Al suo ritorno a Parigi pensò di legare la sua fortuna alla Marchesa di Pompadour, ma il partito della regina, avverso alla Pompadour e a Voltaire, fece crollare ogni suo disegno. La vita a corte fu quindi di breve durata.

Periodo (1750-53)  Deceduta la sua protettrice M.me de Chatelet, venne a Parigi dove la passione per il teatro l’attirava, ma dove anche Crebillon, protetto dalla Pompadour, imperversava. Fu allora che accettò di recarsi presso Federico II di Prussia. Il 18 giugno 1750 partì per Berlino dove fu accolto a braccia aperte e ospitato a Postdam. In Prussia pubblicò Il secolo di Luigi XIV (1751), scrisse Micromega (1752) e i primi articoli del Dizionario filosofico. Inizialmente si trovò bene a corte, ma anche quella era una corte piena di cabale e di intrighi in cui Federico si sentiva un despota e il suo cattivo carattere non tardò a scontrarsi col carattere bizzarro di Voltaire. I due giunsero alla rottura a causa di una violenta disputa di Voltaire con Maupertuis. Nel 1753,  rese le decorazioni avute da Federico e rinunciò alla pensione, Ritornò con sua nipote Mme Denis a Parigi. A Francoforte fu arrestato da un agente del re di Prussia, tenuto prigioniero  per cinque settimane e poi rilasciato.  I rapporti cordiali tra Federico e Voltaire che non avevano potuto funzionare con la vicinanza dei due, ripresero da lontano e durarono fino alla morte di Voltaire

Periodo 1754-1778  Dopo la dura esperienza in Prussia, Voltaire volle essere padrone di se stesso e non dipendere da nessuno. Aveva la sicurezza finanziaria, per cui decise di recarsi in Svizzera e si stabilì tra Lausanne e il lago. In seguito acquistò una casa presso Ginevra che battezzò Le Delizie. E ancora, nel 1758 acquistò il castello di Fernet, in territorio francese ma vicinissimo al confine svizzero. Vi si stabilì e si rimise al lavoro.

Scrisse le opere per il teatro L’orfano della Cina (1755), compose il Poema sul disastro di Lisbona (1756). Fu in corrispondenza con tutta l’Europa. Le sue commedie furono rappresentate in Svizzera. Ma su queste rappresentazioni insistette troppo per cui il Grande Consiglio di Ginevra gli impose di cessare la sua attività teatrale sul territorio della repubblica e vietò ad ogni ginevrino di assistervi. Voltaire si vendicò, ispirando a D’Alembert l’articolo Ginevra, presente sull’Enciclopedia. In risposta Rousseau compone la Lettera a d’Alembert che contiene una vivace critica al teatro di Voltaire.

Per tutta risposta Voltaire fece del suo castello di Fernet una sorta di piccola corte, dotandolo di un teatro mentre nel villaggio creò una  fabbrica di orologi e fece costruire una chiesa,  Cominciò ad accogliere nel castello le celebrità del momento in campo politico e letterario e per diciotto anni continuò questo suo ‘mecenatismo’ rivolto in particolar modo alla gente del teatro, dato che nel castello vennero continuamente rappresentate le sue commedie.

Voltaire non si sentì affatto solo un signore nelle sue terre. Continuò a scrivere e a pubblicare tragedie, Tancredi (1760), Olimpia, Il triumvirato, Gli Sciti, Les Guèbres, Le leggi di Minosse; i romanzi Candido, L’ingenuo, La principessa di Babilonia, L’uomo dai quaranta scudi; dialoghi filosofici Il pranzo del conte de la Boulainvillièrs, I dialoghi d’Evemero; opere di storia La storia della Russia Questioni sull’Enciclopedia (1776). Del 1764 è il Dizionario filosofico. Scrisse o dettò almeno venti lettere al giorno indirizzate a re, principi, dame, gente di lettere e d’affari. Nel 1763 pubblicò il Trattato sulla tolleranza. Scrisse anche un Commentario su Corneille e trovò anche l’occasione per adottare una nipote di Corneille, che ospitò nel suo castello, la educò e la fece sposare ad un ufficiale, offrendole una cospicua dote.

Anno 1778.  Voltaire non voleva morire senza aver rivisto Parigi e il momento favorevole lo colse quando al Teatro Francese venne ripetuta la sua tragedia Irene.

Il 5 febbraio partì per Parigi. Al suo arrivo fu accolto da ovazioni popolari. Tutte le persone illustri fecero ressa in via Bearne, dove alloggiava, nell’hotel del marchese de la Villette.. Era presente anche Beniamino Franklin con suo nipote che Voltaire benedisse con le parole “Dio e la libertà”. Il 30 marzo si recò all’Accademia dove fu eletto direttore per acclamazione e presidente della seduta. Nel suo discorso tracciò il piano di nuovo dizionario, di cui egli doveva scrivere la lettera A.  Lo stesso giorno presenziò alla rappresentazione della sua commedia. Un attore lo incoronò con un serto di alloro e sulla scena venne portato un busto tra le acclamazioni del pubblico.

Tutta queste calorose accoglienze esaurirono le sue forze fisiche. Morì il 30 maggio all’età di 84 anni. Nonostante le trattative col clero parigino (Voltaire temeva di subire la stessa sorte dell’attrice Adriana di Lecouvreur, di cui era stato amico, la quale era stata sepolta senza alcun rito cattolico, e per la quale Voltaire aveva scritto una violenta lettera di protesta contro il clero), non venne ritenuta sufficiente la ritrattazione che lui aveva fatto  E perciò neppure a lui furono concessi i sacramenti e l’arcivescovo di Parigi e il curato di Saint-Sulpice gli negarono la sepoltura in terra consacrata.  L’abate Minot, suo nipote, trasportò il cadavere nella sua carrozza, con macabra finzione, quasi accompagnasse un vivo, fino all’abbazia di Scellières, in Champagne, dove lo fece seppellire. Durante la Rivoluzione del 1791, le ceneri furono solennemente trasportate nel Pantheon di Parigi.. Una leggenda dice che nel 1814 la tomba fu profanata e i resti  gettati  in un immondezzaio. Una leggenda falsa.

 

FILATELIA

CECOSLOVACCHIA Anno 1994 (32), DUBAJ Anno 1971 (86 PA.), GUINEA EQUAT. 1979 (fog. Mic. A 314),  FRANCIA  Anno 1950,  GRENADA 2000 (1694),   1978  MONACO  Anno 1994  (1960),   RUSSIA Anno  1966  (3292),  UNGHERIA Anno 1948 (81 PA.)

 

 

 

VONDEL JOOST van den

(Olanda)

 

Nato a Colonia il 17 novembre 1587. Morto ad Amstersdam il 5 febbraio del 1675.

Originario di Anversa, trascorse la maggior parte della sua vita ad Amsterdam, dove lavorava nel negozio di sete e tessuti pregiati della famiglia. Tappa fondamentale nella sua vita fu la conversione al cattolicesimo (1641). D’ispirazione classicista, fu autore di numerosi poemi celebrativi, versi satirici, liriche, drammi d’occasione storici e politici. Fu anche poeta della natura e dei sentimenti domestici (Canto degli uccelli).

È ricordato soprattutto per le sue opere teatrali: ha lasciato ventiquattro tragedie, formalmente ispirate a quelle greche, di argomento prevalentemente biblico (Giuseppe venduto dai fratelli, Giuseppe in Egitto, Lucifero, Adamo esiliato, Noè ovvero la caduta del primo mondo).

Conoscitore delle lingue classiche, tradusse e pubblicò numerose opere di Seneca, Virgilio e Sofocle.

 

FILATELIA

OLANDA  Anno 1937 (297), 1979  (1116)

 

 

Vonnegut Kurt Jr.

(USA)

 

Nato a Indianapolis l’11 novembre 1922. Morto a New York il 10 aprile 2007.

Di origini tedesche, dal 1941 al 1943  frequentò la facoltà di biochimica alla Cornell University di Itaca, lasciandola nel 1943 per far parte dell'esercito alleato  durante la seconda guerra mondiale.

Nel 1944 venne fatto prigioniero durante l'offensiva delle Ardenne e successivamente trasferito a Dresda, dove assistette in prima persona al terribile bombardamento alleato che nel febbraio del 1945 rase al suolo la città e causò 135.000 vittime civili. Vonnegut si salvò perché trovò rifugio in una  grotta ricavata sotto il mattatoio della città, normalmente utilizzata per l'immagazzinamento della carne. Questo episodio traumatizzante, anni dopo, verrà ripercorso in chiave solo parzialmente fantascientifica nel suo romanzo più famoso, Mattatoio n°5 o La crociata dei bambini.

Dopo la guerra, si trasferì a Chicago, nel ghetto nero. Studiò antropologia e iniziò a lavorare come cronista presso il “City News Bureau of Chicago.

Dopo il rifiuto della sua tesi da parte del collegio docente, si trasferì a Schenectady dove trovò un impiego come pubblicitario presso la General Electric Company.

 Nel 1951 decise di abbandonare il lavoro per dedicarsi totalmente alla scrittura, e guadagnandosi da vivere scrivendo racconti, sia di fantascienza sia di altri generi (per esempio, racconti d'amore come Long Walk to Forever).

Il suo primo romanzo fu Distruggere le macchine, pubblicato nel 1952. Nel 1959 pubblicò un nuovo romanzo di fantascienza, Le sirene di Titano e nel 1963  Ghiaccio-nove).

Per Le sirene di Titano, un libro sulle credenze religiose, ottenne nel 1961 la laurea  honoris causa in antropologia.

Fra le altre sue opere si possono ricordare Dio la benedica, Signor Rosewater (1965), La colazione dei campioni (1973),  Un pezzo da galera (1979), Il grande tiratore (1982), Barbablù (1987), Hokus Pocus (1990), Galapagos (1985), Cronosisma  (1997), Dio la benedica dott. Kevorkian (1999).

Vonnegut scrisse  anche molti racconti e saggi di vario genere.

 

FILATELIA

GUINEA BISSAU Anno 2008  (428), MOZAMBICO Anno 2011  ( 3964)

 

 

Voronca Ilarie (pseud. Eduard Marcus)

(Romania)

 

Nato nel 1903. Morto nel 1946.

Poeta d’avanguardia e saggista, ebreo di nascita, fu nel 1922 legato inizialmente al gruppo letterario  Sburatorul  (di tendenza simbolista ispirato dalle opere di George Bacovia e Camil Baltazar)  come si avverte nei  poemi di Voroncas del primo periodo tutti pervasi da toni melanconici, in contrasto con quelli scritti dopo.

Si avverte il mutamento nel 1938 con Bellezza di questo mondo (1940) e Alberi (1942). Diverse sue opere furono illustrate da disegni di Costantin Brancusi, Marc Chagall e Victor Brauner.

Stabilitosi in Francia, ottenne la cittadinanza francese e durante l’ultimo conflitto mondiale fece parte della Resistenza.  Nel 1946 visitò la Romania e fu acclamato per le sue opere e per le attività antifasciste.

Non riuscì a portare a termine la sua ultima opera Il manuale del perfetto benessere, perché si suicidò.

Una edizione di alcuni poemi scelti fu pubblicata in Francia nel 1956; mentre in Romania nel 1972 uscì una edizione quasi completa delle sue opere.

 

FILATELIA

ROMANIA  Anno 2003  (4819)

 

 

VÖRÖSMARTY MIHÀLI

(Ungheria)

 

Nato a Kàpolnàsnyék il 1° dicembre 1800, morì a Pest nel 1855.

Figlio di genitori poveri, discendenti da un ceppo nobile, frequentò il ginnasio a Pest. Rimasto orfano di padre, per poter continuare gli studi accettò un posto di precettore. I nove anni trascorsi in tale lavoro furono fruttuosi  per la sua cultura, tanto che riuscì a terminare i corsi universitari in  giurisprudenza, Trovò anche il tempo per formarsi una cultura letteraria classica e di conoscere anche  le opere di Shakespeare, Tasso, Goethe, Schiller, Ossian.

Iniziò con lo scrivere versi in latino cui seguirono liriche appassionate per la sorella di uno dei suoi discepoli.

Si preannunciava dalla sue opere uno spirito romantico e fantasioso. La sua aspirazione era quella di dare al paese una  epopea nazionale.

Nel 1925 esordì con La fuga di Zalàn. Di impronta lirica sono pure i poemi  Cserhalom, Tundervolgy,  Eger (1925-27)  che determinarono il suo successo..

Invece di fare l’avvocato, entrò nei circoli letterari di Pest e assunse la direzione della rivista  “Athenaeum” e in seguito fu eletto socio dell’Accademia delle Scienza,

Seguì un periodo di febbrile attività in cui diede alla luce la fiaba scenica Csongoe e Tunde, drammi storici I due castelli vicini (1831), Nozze sanguinose (1833), Il bano Maròt (1834).

Col passare degli anni i suoi ideali, le sue aspirazione  si andarono sempre più orientando verso il pessimismo come si nota nell’opera Gli uomini del 1846.

Il fallimento della guerra di indipendenza ungherese contribuì ad accentuare tali pensieri. Ne Il vecchio zingaro (1854)  la sua desolazione assume un aspetto tragico.

Negli ultimi anni, ammalato, lasciò la solitudine della campagna per ritornare a Pest dove  poteva farsi curare. Morì all’età di cinquantacinque anni.

 

FILATELIA

UNGHERIA  Anno 1937 (455A),1953 (156 PA.)  1955  (1180), 2000 (3704).

 

 

VOSKOVEC JIŘÍ

(Cecoslovacchia

 

Nato a Sazava, Distretto Benesov, Boemia il 19 giugno 1905. Morto a Pearblossom, California, il primo luglio 1981.

Attore americano, drammaturgo, regista, traduttore e poeta.

Ha frequentato la scuola di Praga. Nel 1955 è’ diventato un cittadino americano naturalizzato. La sua vita artistica è in parte legata  a Jan Werick.

Nel 1927, insieme a Werich, entra a far parte del Teatro Liberato, che era stato creato due anni prima dai membri George e Henry Frejka Honzl, del gruppo di avanguardia Devětsil, Dopo disaccordi con Frejka,  lasciò  il gruppo nel 1927 e ne formò un altro con Honzl Voskovec e Werich,  studenti di giurisprudenza che avevano creato scalpore con la loro  rivista Vest Pocket.  Quando Honzl, che aveva diretto le loro produzioni, ha lasciato il gruppo nel 1929, Voskovec Werich ne prese il controllo ne cambiò il nome con   “Teatro Liberato di Voskovec e Werich”, assumendo ogni responsabilità per la direzione, la scrittura, i libretti e altre decisioni artistiche. Il teatro divenne un centro di reazione ai problemi politici e sociali. Le loro prestazioni avevano l’obiettivo primario di suscitare risate con la fantasia, quello sottinteso era la critica alla situazione politica in Germania. Il loro lavoro, dopo l'occupazione nazista nel 1938, diventò sempre più anti-fascista, col risultato della chiusura del Teatro Liberato.

Voskovec e Werich fuggirono negli Stati Uniti all'inizio del 1939 Per il resto della sua vita, Voskovec visse  principalmente negli Stati Uniti, tranne brevi soggiorni in Cecoslovacchia nel 1948 e in Francia dal 1948 al 1950. Fino alla metà degli anni 1940 Voskovec lavorò principalmente con Jan Werich, ma dopo il ritorno di Werich nella Cecoslovacchia comunista, si incontrarono raramente. Dopo il suo ritorno negli Stati Uniti nel 1950, Voskovec è stato ingiustamente internato a Ellis Island per undici anni per la sua simpatia verso il comunismo.

Nel 1955, è diventato un cittadino americano. Come risultato della sua naturalizzazione, è a volte indicato come "George Voskovec".

Voskovec lavorò in campo cinematografico. Il suo film più famoso è La spia che venne dal freddo. Il suo ultimo film è stato Barbarossa.

Voskovec George morì nel 1981 per un attacco cardiaco a Pearblossom, in California, all'età di 76 .

 

FILATELIA

CECOSLOVACCHIA  Anno 1995  (Mic. 0067)

 

 

VOSS JOHANN HEINRICH

(Germania)

 

Nato a Sommersdorf, Meclemburgo, nel 1751. Morto a Heidelberg nel 1826.

Di origine contadina studiò a Gottinga filologia classica e fondò nel 1772 un gruppo di poeti detto “Göttinger Hain”.

Le sue opere più fortunate sono gli idilli in esametri ispirati al realismo campagnolo raccolti in Il settimo compleanno (1781) e il trittico Luise (1795).

Fu un eccellente traduttore di classici greci e latini. Splendide le traduzioni dell’Iliade e dell’Odissea.

 

FILATELIA

GERMANIA  Anno 2001   (2001)

 

 

Vovchok Marko (pseud di Mariia Vilinska)

(Ucraina)

 

Nata nel 1834.  Morta nel 1907.

Nel 1851 si sposò con Opanas Markovych, un membro della fratellanza, e Cirillo e Metodio, e si trasferì a Orel, Ucraina. Dal 1851 al 1858 visse a Chernihiv, Kiev, e Nemyriv dove studiò la lingua, le tradizioni e il folklore ucraini da cui trasse spunti per la sua opera Storie di folklore,  pubblicata nel 1857. L’opera incontrò il plauso immediato nei circoli letterari ucraini, in particolare da Taras Shevchenko e Pantelemon Kulish, e in Russia fu tradotta a cura di Ivan Turgenev nel (1859).

Nel 1859, dopo un breve soggiorno a San Pietroburgo, Vovchok  si trasferì in Germania. Trascorse un po' di tempo in Svizzera, Inghilterra, e in Italia, ma rimase a lungo a Parigi.

Nel 1862 vi furono altre due edizioni ampliate del volume Storie di Folklore, che furono riprese sulle riviste «Osnova» (San Pietroburgo), sul mensile «Meta», e sul settimanale «Vechernytsi».

Dal 1867 al 1878 Vovchok visse a San Pietroburgo, dove a causa del divieto di scrivere in lingua ucraina si occupò di traduzioni per i giornali russi.

Ha scritto in russo L'anima vivente (1868), Le note di un partecipante (1870), Nel tempo (1875), e molti altri romanzi.

Dal 1878 visse nella Caucasia settentrionale, e dal 1885  al  1993 a Kiev,  dove continuò il lavoro sul folklore ucraino e su un dizionario.

 All'inizio del 1900 riprese il contatto con gli editori ucraini.

Elementi di realismo appaiono principalmente nella brevi storie sui contadini ucraini e nel rappresentare la difficile situazione delle donne.

Si occupò anche di letteratura rivolta ai giovani, scrivendo per loro Nove fratelli e Halia, la decima sorella (1863), Karmeliuk (1865), e Marusia (1871), il nome col quale fu conosciuta  per un po'di tempo in Francia nella traduzione di Pierre Jules Stahl.

Vovchok con la sua prosa ha notevolmente influenzato lo sviluppo della letteratura ucraina nella seconda metà del 19 ° secolo. Edizioni delle sue opere sono state pubblicate in Ucraina a Kiev in 7 voll (1964-7) e 3 voll (1975). Diversi libri su di lei sono stati scritti dal nipote, Boris Lobach-Zhukenko, e una edizione del suo Storie del folklore ucraino è stata pubblicata nella Saskatoon nel 1983.

 

FILATELIA

UCRAINA  Anno 2008 (912), URSS  Anno 1983  Annullo speciale e busta postale.

 

 

Voynich Ethel Lilian

(Inghilterra)

 

Nata  nel 1864. Morta nel 1960.

Figlia del matematico George Boole, fu scrittrice, musicista e sostenitrice di cause rivoluzionarie. Sposò Michel Wilfrid Voynich, che è l’eponimo del manoscritto Voynich.

Divenne famosa per il suo romanzo The Gadfly, pubblicato negli USA nel 1897 e subito dopo  anche in Inghilterra.

Il romanzo fu molto popolare nell’URSS per le sue idee rivoluzionarie. In seguito fu diffuso anche nella Repubblica Cinese.

Alla sua morte il romanzo aveva venduto oltre due milioni e mezzo di copie in tutto il mondo.

Nel 1955, il regista sovietico Aleksandr Fajntsimmer adattò il romanzo in un film dello stesso titolo e compose per la colonna sonora la musica che divenne subito popolare. Il tema fu utilizzato anche negli anni ottanta dalla BBC nella serie TV su Reilly’s Life.

 

FILATELIA

URSS  Anno 1964 e RUSSIA 2001  Cartoline postali.

 

 

Voznesensky Andrey Andreyevich

(Russia)

 

Nato a Mosca nel 1933.

Inizialmente rimase affascinato dalla pittura e dall’architettura tanto da laurearsi a Mosca in architettura nel 1957. Ma successivamente ripiegò sulla sua passione per la letteratura. Ancora adolescente inviò a Pasternak alcune sue poesie. L’incoraggiamento di Pasternak fu immediato e tra i due nacque una solida amicizia.

Le prime poesie furono pubblicate nel 1958 e lo rivelarono come una figura di spicco, assieme ad Evtuscenko, della nuova generazione poetica post-staliniana. Le sue raccolte Mosaici (1960), Parabola (1961). La pera triangolare (1962) ispirato da un soggiorno  negli Stati Uniti, Antimondi (1963),  L’ombra del suono (1970),  Sguardo, Poemi e poesie (1972) e la commedia Giunone e il pavone (1972) sorpresero i lettori.

Nella sua poesia si mescolano lirismo, ironia e ardite metafore.

La sua opera Assioma della ricerca di sé (1990) mescola prose, testi poetici e fotografie.

Nel 1960, durante il “periodo di scongelamento” viaggiò all'estero, visitando gli Stati Uniti, Francia, Germania, Italia e altri paesi. La sua popolarità, assieme a quella di altri poeti del momento, fu caratterizzata da prestazioni pubbliche di fronte a migliaia di giovani entusiasti nelle sale da concerto e nelle università. Una raccolta delle sue poesie, Anti-mondi servì come base per una famosa performance presso il Teatro Taganka nel 1965.

Nel 1978 ottenne il Premio di Stato URSS. É membro di dieci accademie, tra cui il l’Accademia Russa di Cultura (1993), l'American Academy of Arts and Letters, l’Accademia Goncourt di Parigi.

 

FILATELIA

BULGARIA  Anno 1977  (2319)

 

 

Vraz Stanco o Jacob Frass

(Slovenia)

 

Nato nel  1810 nel villaggio di Cerovec, nella Bassa Stiria, Impero Austroungarico (oggi Slovenia). Morto a Zagabria nel 1851.

Poeta slavo-croato, è stato una delle figure più importanti del Movimento illirico nel Regno di Croazia e Slavonia. Fu il primo croato a guadagnarsi da vivere come scrittore professionista.

Ha scritto poesie e diari di viaggio e raccolte di poesie folk. Ha pure tradotto in croato opere di  letteratura straniera.

Nel 1842, assieme a due collaboratori, fondò a  Kolo, una delle prime riviste letterarie croate.

La rivista, così come le sue opere, furono influenzate dal romanticismo nazionale.

Morì a Zagabria.

 

FILATELIA

Slovenia,   Anno  2010,   (Mic. 837) 

 

 

 

VRCHLICKÝ JAROSLAV (pseud. EMIL FRIDA)

(Cecoslovacchia) 

 

Nato a Louny, il 17 febbraio 1853, morì a Domazlice il   9 settembre 1912.

Studiò lettere a Praga. Dal 1875 al 1876 risiedette in Italia, in qualità di precettore, presso la famiglia del conte Montecuccoli Laderchi, un soggiorno che gli fu proficuo nella preparazione culturale. Tornato in   patria fu nominato professore di lettere all’Università di Praga.

Gli ultimi anni della vita furono tormentati  da una lunga malattia.

Fu un autore poliedrico e si impegnò in diversi generi: liriche, poemi epici, racconti, drammi, commedie, scritti critici, versioni poetiche. Di vena facile,  spesso usava toni orecchiabili.

Nel campo delle traduzioni si occupò di tradurre Dante, Ariosto, Tasso, Petrarca, Parini, Leopardi, Manzoni. A modello della sua scrittura prese i parnassiani francesi e Victor Hugo sul cui esempio scrisse Frantumo d’opera (ballate, poemetti, romanze) con cui intendeva costruire una specie di ‘leggenda dei secoli’.

Scrisse 80 volumi di poesie, 40 opere drammatiche, 114 volumi di traduzioni.

Fra i lavori teatrali sono da ricordare Una notte a Karklstein (1884), Giuliano l’apostata (1855) e la trilogia Ippodamia (1883-1890)

 

FILATELIA

CECOSLOVACCHIA   Anno  1953  (690), REPUBBLICA CECA  Anno 2003  (322)

 

 

VRETO JANI

(Albania)

 

 Nato a Postenan un villaggio vicino a Leskovik (Impero ottomano) nel 1822. Morto nel 1900.

Fu uno scrittore, editore e importante figura del Risveglio Nazionale Albanese.

Frequentò la scuola locale, dove apprese le prime lezioni da Nikolla Ikonomi, da cui imparò il greco e l’albanese.

Nel 1879 divenne uno dei fondatori di Shoqëri e të shtypuri shkronja Shqip (Società per la Pubblicazione della scrittura albanese), un organismo incaricato dei libri di testo editoriali albanesi destinati alle scuole albanesi.  Vreto trasferì la propria sede da Istanbul a Bucarest dopo che l'organizzazione fu soppressa dalle autorità ottomane. Come membro di questa società creò e gestì una casa editrice  albanese a Bucarest, giocando  così un ruolo importante nel progresso del movimento albanese.

Allo stesso tempo, fu scomunicato  dal metropolita ortodosso di Argirocastro, che lo accusava di aver commesso eresia  con la sua attività editoriale.

 Molte delle opere di Naim Frashëri, poeta nazionale di Albania, furono pubblicate da questa organizzazione. Vreto fu anche membro del Comitato Centrale per la difesa dei diritti del popolo albanese insieme a Pandeli Sotiri, Hasan Tahsini, Pashko Vasa, Koto Hoxhi, Sami Frashëri e Abdyl Frasheri.

Opere: la più nota è  un poema epico intitolato  Skënderbeut, dedicato all’eroe nazionale albanese Skanderbeg. Nel 1888 ha curato e pubblicato il poema  Erveheja di Muhamet Kyçyku,  traslitterato in caratteri latini al fine di rimuovere completamente tutte le parole turche o arabe Kyçyku presenti nel testo.

Parte del lavoro di Vreto è stata pubblicata in  Spiro Dine Valet e Detit, una raccolta di storia e letteratura albanese.

Vreto insieme a Sami Frashëri sostenne l'idea che l'alfabeto albanese dovrebbe essere basato sull'alfabeto greco, in quanto, secondo loro, albanesi e greci hanno gli stessi antenati, i Pelasgi. [5]

Il 13 gennaio 2012 il Presidente dell'Albania, Bamir Topi lo decorò post mortem  con l’Onore dell'Ordine Nazionale d’Albania.

 

FILATELIA

ALBANIA  Anno 1960.

 

Vsevolod Vyacheslavovich Ivanov

(Russia)

 

Nato il 12 febbraio 1895 a Lebyazhye, oggi Pavlodar Oblasat. Morto a Mosca il 15 agosto 1963.

Fu uno  scrittore assai noto per i suoi variopinti racconti di avventura ambientato nella parte asiatica della Russia durante la guerra civile.

Nacque in una famiglia di insegnanti del nord  del Kazakistan, quando era un bambino fuggì da casa per diventare clown in un circo.

Il suo primo racconto, pubblicato nel 1915, attirò l'attenzione di Massimo  Gorkij, che glio fu prezioso consigliere durante tutta la carriera di scrittore.

Ivanov si arruolò nell’Armata Rossa durante la guerra civile e tale esperienza gli ispirò i racconti, I partigiani (1921) e Treno blindato (1922).

Nel 1922 Ivanov si iscrisse al gruppo letterario dei Fratelli Serapione dove incontrò gli scrittori più importanti del momento,

I suoi primi romanzi, Colored  Winds (1922) e Azure Sands (1923), sono ambientati nella parte asiatica della Russia e hanno  dato origine ad un particolare  genere (ostern) della  letteratura sovietica. La sua novella Bambini  è stata definita da Edmund Wilson la miglior storia più breve della letteratura sovietica.

Più tardi, Ivanov fu preso di mira dai critici russi che definivano le sue opere troppo pessimiste e che non era chiaro se i rossi o bianchi erano gli eroi.

Nel 1927, Ivanov riscrisse sotto forma di commedia la sua storia breve, Treno blindato14-69,  evidenziando  il ruolo dei bolscevichi nella guerra civile. Dopo di che i suoi scritti hanno visto un netto calo nella qualità, e non riuscì più a produrre qualcosa di uguale ai suoi lavori precedenti. 

Tra i  lavori successivi, che verranno adeguati alle esigenze del realismo sovietico , sono da annoverare Le avventure di un fachiro (1935) e La presa di Berlino (1945). Durante la Seconda guerra mondiale , Ivanov lavorò come corrispondente di guerra per la “Izvestia”. 

Il figlio di Vsevolod divenne uno dei maggiori filologi e indo-europeisti del 20 ° secolo.

 

FILATELIA

URSS  Anno 1965 (2977 + Busta Postale)

 

 

 

VURGUN SAMAD (nato Samad Vakilov)

(Azerbaigian)

 

Nato nel 1906.  Morto  nel 1956.

Samad Vurgun è stato un eminente azero e poeta sovietico, membro della Accademia delle Scienze di Azerbaigian SSR dal 1945.

Vurgun ha ricevuto Premio di Stato URSS per i suoi drammi scritti e rappresentati: nel 1941 per Vagif (1937) e nel 1942 per Farhad e Shirin (1941).

Vurgun ha iniziato a pubblicare le altre sue opere nel 1924.

Venne eletto membro  del Teatro Drammatico. Due strade, una a Baku e l’altra a Mosca sono intitolate al suo nome.  

 

FILATELIA

URSS  Anno 1976  (Mic. 4466)

 

 

 

 

Vyazemsky  Pyotr Andreyevich

(Russia)

 

Nato nel 1792, Morto nel   1878.

Fu una delle principali personalità dell’epoca d’oro della poesia russa. Fiero combattente, prese parte alla battaglia di Borodino e in altre durante le guerre napoleoniche. Tolstoi nella descrizione di battaglie in Guerra e pace lo menzionò.

In campo poetico, assieme alla moglie, principessa Vera Gagarin, fu amico di Puskin, che lo citò nell’Evgenij Onegin, e col quale scambiarono epistole in versi.

Negli Anni Trenta si trovò in sintonia con l’aristocrazia letteraria romantica russa e produsse le sue opere migliori.

Nel 1850 fu eletto Vice-ministro della pubblica istruzione  e responsabile della censura in Russia.  Nel 1863 si stabilì all’estero per motivi di salute.

Morì a Baden-Baden. Il suo corpo fu traslato a Pietroburgo per esservi sepolto.

Amico di Puskin, tenne con lui una stretta corrispondenza, opera preziosa per illustrare il periodo letterario russo. La sua prosa è a volte esageratamente spiritosa per la presenza di gustosi aneddoti e rappresenta una miniera inesauribile di informazioni sulle grandi e piccole personalità dell’epoca.

Importante è la biografia che Denis Fonvizin scrisse su di lui, nella quale il biografo segue l’evoluzione poetica di Vyazemsky dai primi, precoci, giovanili passi nel campo della poesia, poco romantici e molto tecnici, a volte scritti con una certa presunzione, fino al  raggiungimento di una forma poetica più universale ed essenzialmente classica.

 

FILATELIA

RUSSIA  Anno 1992, 1998, 1999, 2004  Annulli speciali e cartoline postali.