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UDDIN JASIM 
(Bangladesh) 
  
Nato  nel 1903. 
Morto nel 1976. 
Famoso poeta della letteratura bengalese è 
noto anche col soprannome di Polly Kobi, il poeta dei contadini, definizione che 
gli fu attribuita a seguito delle sue poesie composte di versi semplici, di 
sapore bucolico, cattivanti. 
 Nonostante la semplicità, il contenuto dei 
suoi versi rivela un profondo impegno sociale e politico. 
Nel 1969 ottenne il premio come il miglior 
poeta. Nel 1974 fu selezionato per il Bangla Accademy Award . 
Opere: Rakhali (Pastore) 
(1927), Nokshi Kanthar Maath (1929), Sojan Badiyar Ghat (1933), Rangila Nayer 
Majhi (1935), Matir Kanna (1951), Suchayani (1961), Padma Nadir Deshe (1969), 
Bhayabaha Sei Dingulite (1962), Padmapar (1950), Beder Meye (1951) , Pallibodhu 
(1956), Gramer Maya (1959), Thakur Badir Aninay (1961), Germanir Shahare Bandare 
(1975), Smaraner Sarani Bahi (1978) Bangalir Hasir Galpa, Dalim Kumar, Boba 
Kahini (1964). Morì a Dhaka il 
13 marzo del 1976 e fu sepolto nel suo villaggio nel distretto di Faridpur.   
FILATELIA 
BANGLADESH  Anno 1979  (130/A) 
   
  
  
UHLAND LUDWIG 
(Germania) 
  
Nato a Tubinga nel 1787. 
Morto  nel 1862. 
Pur laureatosi in legge, si 
occupò costantemente di letteratura e di filosofia.  
I suoi studi di germanistica gli permisero di diventare professore di 
letteratura all’Università di Tubinga, cattedra che occupò per tre anni. La 
lasciò per andare a rappresentare il suo paese alla dieta della Confederazione 
germanica (1832-1839). Nel 1848 fu deputato liberale al parlamento di 
Francoforte, e restò fedele ai princìpi della politica liberale per tutta la 
vita. 
In campo letterario fu la maggiore figura della scuola sveva. Nell'ambito della 
sua produzione poetica, riunita nei volumi di Poesie (1815-1817), 
spiccano le ballate e le romanze scritte in una lingua vigorosa e semplice tra 
cui Bertrand de Born, La maledizione del cantore, La felicità 
di Edenhall e fortunati lieder di ispirazione popolare parecchi dei 
quali vennero in seguito musicati. Il buon camerata è diventato il coro 
ufficiale tedesco in memoria dei caduti in guerra. 
Di rilievo la sua attività filologica: fece numerose ricerche sulle letterature 
primitive francesi e tedesche, e rivalutò in un importante saggio la lirica di 
Walther von der Vogelweide (1822). 
In Uhland vi è una sensibilità romanticistica con una inclinazione verso toni 
intimi e delicati, che preannunciano la lirica biedermeier. 
  
FILATELIA 
DDR  Anno 1987   (2711), GERMANIA WURTENBERG Anno1848 
      
UJEVIC’ TIN 
(AUGUSTIN)
(Croazia)
 
Nato a Vrgorac, Dalmazia il 5 luglio 1891 e morto a Zagabria il 12 novembre 
1955.
Studiò a Spalato e poi all’Università di Zagabria dove frequentò corsi di 
lettere e filosofia.  Dal 1913 al 1915 soggiornò a Parigi e al ritorno si 
stabilì a Zagabria dove svolse la sua professione di scrittore. 
 Pubblicò i primi versi sull’antologia della Giovane lirica croata, che 
fu il manifesto della nascente generazione letteraria. In seguito le sue  
poesie  furono  stampate su diversi periodici e raccolte in volumi. Poeta 
straordinariamente ricco ed erudito, sensibile agli influssi di A. G. Matoš, 
Baudelaire, Rimbaud, cantò la condizione dello spirito libero da ogni vincolo e 
assetato di conoscenza.  Tra le sue 
raccolte poetiche: Lelek sebra ("Il lamento dello schiavo",
1920) e Kolajna ("Collana",
1926), ritenute i più bei 
canzonieri della lirica croata; Auto na korzu ("L'auto sul corso",
1932); La campana addolorata 
(1933), Poesie (1937), Manciata (1950), Žedan kamen na studencu 
("Pietra assetata sul pozzo", 1954).
 Tra gli scritti 
in prosa: Ispit savjesti ("Esame di coscienza",
1923); Ljudi za vratima 
gostionice ("Gente dietro la porta dell'osteria",
1938);  Lo scalpello del caos
(1938). Pjesničke proze ("Prose poetiche",
1964). 
Autore di prose liriche, le raccolse nei volumi Gente alla porta dell’osteria 
(1938) Tradusse opere dall’inglese e dal russo. 
Personaggio singolare, ebbe riconoscimenti tardivi.
La sua inquietudine e le sue stranezze sono tipiche dei giovani letterati del 
suo tempo e si  riflettono sulla sua opera. A queste reagiva  con proteste 
individuali, con slanci ottimistici e atteggiamenti di disorientamento 
pessimistico o di idealismo infantile. Passa spesso dal materialismo alla 
religiosità.
 
FILATELIA
BOSNIA ERZEGOVINA  1997 (245) CROAZIA  Anno 2006  (696) ,  JUGOSLAVIA  
Anno 1991  (2377)  
   
 
UKRAINKA LESJA (pseud. di Larina Kosac’ 
Kvitka)
(Ucraina)
 
Nata il 26 febbraio 1871 a Novgorod-Volynsk, morì a Surami, Caucaso, il 31 
luglio 1913.
Figlia d’arte, sua madre era scrittrice e lo zio era uno scienziato 
pubblicista,  crebbe in un ambiente favorevole a coltivare le sue doti di futura 
scrittrice.
Malata dall’infanzia, non poté seguire studi regolari, ma si formò da 
autodidatta una vasta cultura in particolar modo sui classici greci e latini. 
Cominciò a scrivere a nove anni e a tredici pubblicava le prime poesie raccolte 
in Sulle ali delle canzoni (1832), che subito la collocarono al centro 
dell’attenzione dei letterati ucraini.
Nel 1907 sposò il dottor Kvitka e per migliorare la sua salute soggiornò a lungo 
in Egitto e in Italia.
Partecipò alla lotta per la liberazione dell’Ukraina dal potere zarista.
Scrittrice neoromantica, dimostrò una fine penetrazione psicologica nei temi 
dell’amore, della fedeltà alla patria,  nella drammaticità dei suoi racconti 
dedicati a temi sociali.
Vanno ricordati: Pensieri e sogni (1899), Echi (1902), Il canto 
della foresta (1912), Nella casa del lavoro, nel paese della schiavitù
(1906), Cassandra (1908), Sul campo di sangue (1909), 
L’avvocato marziano (1911), L’orgia (1913).
Si dedicò al teatro  con le opere La rosa azzurra (1896), La cattività 
babilonese (1903), Nelle catacombe (1905), Sulle rovine 
(1906), L’ospite di pietra (1913) sulla leggenda di Don Giovanni.
 
FILATELIA
RUSSIA   
Anno  1956 (1845), 1971 (3828),  UKRAINA  Anno 1995  ( 227) ,  
2005 (656)
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Ulloor S. 
Parameswara Iyer
 
(India)   Nato a Illam Thamarassery, Perunna, 
Changanassery nel 1877. Morto nel 1949. Poeta e storico, fu uno dei tre 
poeti che composero il triumvirato del Kerala che, nella prima metà del 20° 
secolo, si era assunto il compito di   far rivivere l’eredità classica del 
Malayalam.  Iniziò a lavorare come funzionario 
del governo e diventò segretario capo del governo Travancore. Le sue prime opere mostrano 
l'influenza che il sanscrito ebbe nella sua formazione culturale. Uno dei suoi capolavori 
Premasangeetham (letteralmente 'canto d'amore') è una poesia che ha per tema 
l’amore considerato come l'unica religione al mondo, e descrive la ritmica 
armonia tra l'uomo e natura. La poesia si conclude con una nota altamente 
filosofica: “Tu, io e il Paramathma (l'Onnipotente) siamo la stessa cosa”.  Nel 1914 pubblicò  Umakeralam,
un poema che  ha come argomento una particolare fase della storia del 
Kerala. Il  poeta offre la visione della poesia e della politica legati al 
potere monarchico del Travancore nel 17 ° secolo. Tra le sue opere le migliori 
sono Pingala, Karnabhooshanam, Bhakthideepika e Chithrassala.  Ulloor fu anche uno storico, famoso 
per l’opera Kerala Saahitya Charitham (Storia della letteratura del 
Kerala), che consiste di cinque volumi. Ha contribuito in modo notevole alla 
lingua e alla diffusione della letteratura malayalam, sia in prosa sia poesia.
   FILATELIA INDIA Anno 1980 
(622) 
       
UNAMUNO MIGUEL 
de 
(Spagna) 
Nato a Bilbao nel 1864, dopo aver compiuto gli studi secondari nella città 
natale, seguì a Madrid i corsi di lettere e filosofia (1880-1884). Nel 1889 fece 
un viaggio in Francia e Italia. Nel 1891 fu chiamato alla cattedra di lingua e 
letteratura greca dell'Università di Salamanca. Nel 1901 fu nominato rettore: fu 
destituito nel 1914 per la sua attività contro la monarchia. Dieci anni dopo fu 
confinato nelle Canarie, a Fuerteventura, a causa della sua opposizione alla 
dittatura di Primo de Rivera. Ciò provocò la protesta di illustri intellettuali 
europei, tra cui Einstein, Rolland, Thomas Mann. Fuggì su una nave francese, 
visse in esilio a Parigi e poi a Hendaye, nei pressi del confine con la Spagna.
Prima dell'avvento della 
seconda repubblica, nel 1930, tornò in patria e riprese il suo incarico di 
rettore. Fu di nuovo destituito nei primi giorni della guerra civile, in seguito 
a dissensi con i militari nazionalisti e falangisti. 
Morì a Salamanca il 31 
dicembre 1936. 
 Il pensiero filosofico di Unamuno è espresso in forma spesso non sistematica, 
commisto con motivazioni e suggestioni letterarie, nei saggi raccolti in 7 
volumi nel 1916-1918. I temi principali della sua meditazione sono di tipo 
irrazionalistico: l'ansia di immortalità che anima ogni individuo e ne determina 
la sua religiosità, che non coincide necessariamente con il cattolicesimo. La 
dottrina dell'uomo concreto, «in carne e ossa», con la sua singolarità e la sua 
solitudine, condizionato dalla vita circostante ma anche dal sentimento e dalla 
ragione. L'attenzione per l'espressione e per la lingua, con la conseguenza che 
la filosofia vive più nei poeti che nella speculazione astratta. Il senso 
dell'angoscia che tinge di amarezza e di conflittualità l'esistenza umana. Sono 
tutti temi che lo pongono tra gli anticipatori del pensiero esistenzialista.
Tra i suoi libri maggiori 
si ricordano Intorno al tradizionalismo (1895), Vita di don Quijote e 
Sancho (1905) appassionato commento del personaggio cervantesiano nel quale 
Unamuno identificò un simbolo dell'essenza nazionale spagnola, Del sentimento 
tragico della vita (1913) che è la sua opera più importante dal punto di 
vista ideologico imperniata sul tema dell'immortalità e del contrasto tra fede e 
ragione, Agonia del cristianesimo (1925), Del sentimento tragico della 
vita.
 “Il cristianesimo è 
qualcosa di individuale e di non comunicabile. Ecco perché agonizza in ognuno di 
noi”. "Agonia" ha per Unamuno il significato greco di lotta. In Cristo sulla 
croce l'uomo-dio morente manifesta l'apice della lotta contro vita e morte per 
proclamare la grandezza. 
 La narrativa di Unamuno 
riflette le stesse preoccupazioni dei saggi. Essa ha un carattere di novità, che 
lui stesso volle sottolineare usando per i suoi romanzi il termine di nívola, 
deformazione di "novela". A volte troppo discorsivi e sconnessi, essi contengono 
di volta in volta la storia di una passione o di una illusione. Dopo 
l'autobiografico Pace nella guerra  (1897) sulla guerra civile carlista, 
Unamuno con Nebbia (1914) diede il primo esempio di personaggio che si 
scopre come essere di finzione. In Abel Sánchez (1917) è una 
figura-metafora dell'invidia. In San Manuel Bueno (1933) la storia di un 
parroco che «credeva di non credere». Il prete di un villaggio situato 
simbolicamente tra la montagna (la fede) e il lago (il dubbio), scinde la sua 
missione cristiana dall'ombra negativa delle tentazioni della miscredenza. La 
fama di santo che Manuel si crea è giustificata e esaltata da questa larvata 
incoerenza. Nella finzione letteraria a riferire la vicenda umana del 
protagonista è Angela, sua discepola e ammiratrice. 
 Molto belli i suoi 
racconti lunghi raccolti nelle Tre novelle esemplari (1920). 
 Anche in teatro Unamuno 
diede un suo personalissimo contributo di introspezione con Fedra (1910),
L'altro (1926) e Ombre di sogno (1926). Ciò nonostante le sue 
opere teatrali rivelano scarsa sensibilità scenica e povera struttura 
drammatica. 
Molto significativa invece 
l'opera poetica. Essa, pur con molti agganci al simbolismo e al modernismo, 
nonostante che Unamuno non amasse, si snoda con accenti originali, profondi, 
spesso aspri ma sempre giustificati da un impavido scavo interiore. Così Il 
Cristo di Velázquez (1920), il Romancero dell'esilio (1928), ma 
soprattutto il lungo Canzoniere. Diario poetico, pubblicato postumo nel 
1955. 
 Unamuno fu la personalità 
più vigorosa della sua generazione, quella che ha avuto maggiore ripercussione 
europea, soprattutto per certi elementi di dibattito sulla religiosità del 
nostro tempo e per la tensione intellettuale che anima la sua complessa opera 
letteraria. In Spagna ha avuto un influsso importante, divenendo un punto di 
riferimento in un'epoca disorientata e sconvolta.  (Adattato da Internet)  
FILATELIA 
SPAGNA  Anno 1970 (1649) 
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UNDER MARIA 
(Estonia)   Nata a Reval (Tallin) 
nel 1883. Poetessa 
sensibile, colta, espresse la pena per le condizioni del suo popolo, volgendosi 
anche a introspezioni personali e a fantasie ardite. Dal 1844 visse 
esule in Svezia.  Tra le sue opere:
Sonetti (1917), Voci dall’ombra (1927), L’eclissi della 
felicità (1929), Una pietra nel cuore (1935),  Con bocca dolorosa 
(19452),   Scintille nella cenere (1954).   
FILATELIA 
ESTONIA  Anno  1996    
     
UNDSET SIGRID 
 
(Norvegia)  Sigrid Undset 
(1882-1949) è uno dei tre scrittori norvegesi ad essere stato insignito del 
Premio Nobel per la letteratura nel 1928. La sua opera comprende ben 36 libri, 
divisi in romanzi medievali: romanzi contemporanei ambientati prima a 
Christiania e poi ad Oslo dalla fine del secolo fino agli anni 1930;  saggi 
letterari e la raccolta di articoli storici.  I temi di Sigrid Undset sono 
chiaramente norvegesi, ma allo stesso tempo ugualmente europei; questo deriva 
dall’essere cresciuta in un ambiente europeo, norvegese, scandinavo. Il padre, 
Ingvald Undset, era un archeologo di fama internazionale.  
Sigrid Undset nacque il 20 maggio 1882 a Kalundborg in Danimarca. 
Era la primogenita di tre figlie. La famiglia si trasferì in Norvegia quando 
Sigrid aveva due anni. A causa della malattia del padre, che le impedì di 
proseguire i viaggi di studio per l’Europa, crebbe a Christiania. I primi 11 
anni della sua vita furono molto influenzati dalla grave malattia del padre, che 
morì all’età di 40 anni,  ma anche dalla sua notevole cultura storica. 
 
Imparò sia i segreti dell’archeologia sia le saghe norrene e i canti popolari 
della Scandinavia.Quando Sigrid aveva 11 anni il padre morì. La madre rimase sola con le tre 
figlie da crescere e scarsi mezzi economici. Questa tragedia influenzerà 
moltissimo l’infanzia e l’adolescenza della scrittrice. Dovette rinunciare 
all’idea di intraprendere gli studi universitari. Dopo gli esami di scuola media 
frequentò un corso annuale per segretaria commerciale e, all’età di 16 anni si 
impiegò presso una grande ditta dove lavorò per dieci anni.
 
All’età di 22 anni terminò il manoscritto del suo primo romanzo, che fu 
rifiutato dalla casa editrice. Un paio di anni dopo  scrisse La Signora Marta 
Oulie che fu pubblicato. Iniziò un periodo realista che culminò con la 
pubblicazione dei romanzi Jenny (1911) e La Primavera (1914), che 
la collocarono lontano dai nascenti movimenti per l’emancipazione femminile in 
Europa. 
Ottenuta una borsa di studio per scrittori decise di intraprendere un lungo 
viaggio in Europa. Dopo un breve soggiorno in Danimarca ed in Germania si recò 
in Italia, e nel dicembre 1909 arrivò a Roma dove rimase per nove mesi. A Roma 
incontrò il pittore norvegese Anders Castus Svarstad, con il quale si sposò. 
 Il matrimonio, i figli, la prima guerra mondiale cambiarono l’atteggiamento 
della Undset. In questi anni difficili attraversò una crisi spirituale, in modo 
quasi impercettibile all’inizio, ma poi in modo sempre più forte. Della crisi 
sono documento le opere Le vergini savie (1918)  e il saggio Punto di 
vista di una donna (1919,  in polemica con gli orientamenti femministi 
dell’epoca. La crisi la portò  a convertirsi alla Chiesa cattolica-romana, 
creando un vero scandalo in Norvegia, e l’avvenimento non passò inosservato 
neanche all’estero dove oramai iniziava ad essere conosciuta grazie al successo 
mondiale ottenuto con Kristin Lavransdatter, e dal romanzo  Olav 
Audunsson (1925-27). 
In seguito scrisse un piccolo romanzo storico su un periodo della storia 
norvegese vicina all’epoca pagana. Pubblicò una versione in norvegese delle 
leggende di Re Artù, ambientate nel medio-evo britannico e celtico. Studiò 
manoscritti norreni e testi medievali, visitò attentamente le chiese e i 
chiostri sia all’estero sia in Norvegia. Divenne una autorità dal punto di vista 
storico.  Dopo il  1929 completò una serie di romanzi contemporanei ambientati 
ad Oslo; pubblicò una serie di opere storiche, tradusse diverse saghe islandesi 
in norvegese e diede alle stampe alcune raccolte di saggi, sopratutto sulla 
letteratura inglese.  
Alla fine degli anni 30 progettò una serie di romanzi storici ambientati nel 
1700 in Scandinavia. Solo il primo volume Madame Dorothea fu pubblicato 
nel 1939. Lo scoppio della seconda guerra mondiale la annienterà sia come essere 
umano sia come scrittrice. Non finirà mai questo ciclo di romanzi. In seguito 
all’occupazione tedesca della Norvegia nell’aprile del 1940, la Undset dovette 
fuggire all’estero.  
Già negli anni 30 si era opposta fermamente a Hitler ed al nazismo e i suoi 
libri erano stati vietati in Germania. Per non cadere in ostaggio dei tedeschi 
si trasferì in Svezia. Nel 1940, insieme al figlio minore, la Undset lasciò la 
neutrale Svezia e partì per l’America. Nei cinque anni di guerra perorò la causa 
della sua patria occupata scrivendo e tenendo discorsi. Ritornò in  Norvegia nel 
1945. Visse ancora per quattro anni senza però scrivere più neanche una parola. 
Tra le sue opere occorre ancora ricordare: L’orchidea selvatica (1929),
Il roveto ardente (1930),  La moglie fedele (1936), Ritratti di 
personaggi di campagna (1938),  
Nel 1942 pubblicò un libro di propaganda dal titolo Ritorno all’avvenire 
e un libro di ricordi Giorni felici (1942). Concluse il ciclo delle sue 
opere con Caterina da Siena, pubblicata postuma nel 1951. (Adattamento da 
Internet)   
FILATELIA 
NORVEGIA  Anno 1982  (827) , PARAGUAY Anno 1977 (Premi 
Nobel), SAINT VINCENT Anno 1995 (2628),  SVEZIA  Anno  1998  (2065), 
TURCHIA Anno 1935 (869)  
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      UPĪTS ANDREJS  
      (Lettonia) 
        
      Nato 4 dicembre 1877 a Skrīveri. Morto  il 17 novembre 
      1970 a Riga. 
      Maestro lettone, poeta, scrittore di racconti e polemista 
      comunista. 
      Cominciò a scrivere nel 1892, scrivendo per il giornale 
      "Viesis Majas"  con lo pseudonimo di Andrei Araji. Pubblicò i suoi primi 
      articoli, Parunas, Skrīveros uzrakstītas (Proverbi registrati di 
      Skrīveri) e Ka Musu senči agrāk Vidzeme dzīvojuši (Come i nostri 
      antenati vivevano in Vidzeme) . Upīts ha scritto romanzi, racconti, 
      drammi, tragedie, commedie, poesie, satire, articoli di giornalismo e di 
      critica letteraria. Il romanzo sui suoi figli, Sunu ciema zeni (I 
      ragazzi di Moss Village), è incluso nella lista di lettura obbligatoria 
      delle scuole.  
      Il suo romanzo  Zala Zeme (1945) ha ricevuto il 
      Premio di Stato dell'URSS nel 1946. Il suo Sociālistiskā reālisma 
      jautājumi literatura ( Problemi del realismo socialista in Lettere) ha 
      vinto il Premio di Stato lettone nel 1957. 
      Le sue opere sono state bandite due volte - la prima volta 
      dopo il golpe Karlis Ulmanis 'del 1934, e la seconda durante gli anni del 
      regime sovietico, quando la sua interpretazione nella sua commedia, 
      Ziedošais tuksnesis (La fioritura del deserto) fu vietata nel  teatro 
      Dailes. La seconda volta fu vietata la distribuzione del suo libro, 
      Literatūras veste (La storia della letteratura).  
      Opere significative: Romanzi  Jauni avoti (1909),  
      Sieviete (1910), • Zida tīklā (1912), Pēdējais latvietis (1913),  Zelts 
      (1914),  Renegāti (1915),  Ziemeļa vējš (1921),  Perkona pievārtē (1922),  
      Pa varavīksnes tiltu (1926),  Zem naglota papēža (1928),  Jana Robežnieka 
      navata (1932),  Vecās Enas (1934),  Zala Zeme (1945),  Plaisa mākoņos 
      (1951),  Dzimumdienas rita (1905),  Balss ONU atbalss / triloģija (1911),  
      Zanna d'Arka (1930),  Spartaks (1943),  Ziņģu Ješkas uzvara (1933),  
      Apburtais loks (1929),  Mirabo (1926),  Kaijas lidojums (1925),  Peldētāja 
      Zuzanna (1922. 
      Poesia: Mazas drammi 1911).  
      Prosa:  Jauni avoti (1909),  Sieviete (1910),  Zida 
      tīklā (1912),  Pēdējais latvietis (1913),  Ziemeļa vējš (1921, ) Zelts 
      (1921),  Pērkona pievārtē (1922),  Renegāti (1922),  Pa varavīksnes tiltu 
      (1926),  Zem naglota papēža (1928),  Jana Robežnieka pārnākšana (1932),  
      Jana Robežnieka navata (1933, Vecas Enas (1934),  Smaidoša lapa (1937),  
      Laikmetu griežos (1937 1940),  Māsas Gertrudes noslēpums (1939),  Zala 
      Zeme (1945),  Plaisa mākoņos (1951).   
      Racconti:   Mazas komēdijas (1-2) (1909 1910),  Nemiers 
      (1912), Veju kauja (1920),  AIZ paradīzes vārtiem (1922),  Kaila dzīvība 
      (1926),  Stāsti par mācītājiem (1930),  Sunu ciema zeni / garstāsts 
      jaunatnei (1940),  Noveles (1943). 
        
      FILATELIA  
      URSS Anno 1977, 1986   (Annullo 
      speciale e Busta postale. 
               
URECHIA NESTOR 
(Romania)   Nato a Bucarest 
il primo maggio 1966 e ivi morto il 9 aprile 1931.  
Prosatore, studiò di al politecnico di 
Parigi (1886-1887). Laureatosi, diventò professore alla Scuola dei Ponti e delle 
Strade di Bucarest (1897) e, successivamente, entrò nell’amministrazione 
pubblica.  
Esordì su ”Literatorul” (Il 
Letterato) (1882) con il racconto Moartea lui P. [La morte di P.]. La sua 
opera, eclettica, costituita di note di viaggio, epistolari, poemi in prosa, 
guide per “buontemponi, ciclisti, automobilisti, turisti”, scritti divulgativi 
ecc., è un elogio lirico della montagna, in tono minore. 
Scrisse: 
Conferinţe (Conferenze 1901),
Un proiect de geografie socială a României (Un progetto di geografia 
sociale della Romania 1902), Zînele din Valea Cerbului. Poveşti pentru 
copii (Le fate della Valle del Cervo. Racconti per bambini 1904), Dans 
les Carpathes roumaines (1906), Căruţa poştei (La carrozza della 
posta 1907), În Bucegi (Sui Bucegi 1907), Gîze (Insetti 1908), 
Drumurile noastre (I nostri sentieri 1911), Sinaia, Buşteni, Azuga, 
Predeal (1911), Drumul Braşovului (La strada di Braşov 1913) .
(da Internet) 
  
FILATELIA 
ROMANIA  
Anno 1966  (2221) 
 
  
  
UREÑA de HENRIQUEZ SALOMÉ 
(Dominica) 
  Nata a San 
Domingo il 22 settembre 1850, morta il 6 marzo 1897. I poeti spagnoli 
Quintana e Gallego ispirarono le sue liriche e la avviarono verso una 
compostezza classica, formale e un senso di profonda serenità umana. Fra le sue opere:La 
fé en el porvenir (1871), La gloria del progresso (1871), Ombre 
(1871), La llegada de inverno (1872), Rovine (1872), Melanconie
(1873), Pagine intime (1880), Padre mio (1883), Al mio 
sposo assente (1881), L’uccello nel nido (1882), Amor patrio 
(1884),  A mio figlio (1885).   
FILATELIA 
REPUBBLICA DOMINICANA  Anno  1936, 1984  (927/9),  1997  
(1271)  
      
URENA PEDRO HENRIQUEZ 
(Dominica)   Nasce a San Domingo nel 1884.  
Muore nel maggio del 1946. Fu critico letterario, linguista, 
poeta e autore di saggi. Figlio d’arte. Sua madre, Salomé 
Urena,  era una nota scrittrice domenicana. Visse a Cuba dove realizzò le sue 
prime opere. In seguito passò nel Messico. Viaggiò a lungo in Francia dove nel 
1910 pubblicò a Parigi Horas de estudio. Continuò le sue ricerche e i suoi 
studi letterari negli Stati Uniti e successivamente  in Argentina a Buenos Ayres 
e a La Plata. Scrisse: El Nacimiento de 
Dionisios (1916), En la orilla: mi España (1922), La utopía de 
América (1925), Seis ensayos en busca de nuestra expresión (1928), 
La cultura y las letras coloniales en Santo Domingo (1936), Corrientes 
Literarias en la América Hispana (pubblicato in spagnolo dopo la sua morte 
nel 1949. Precedentemente vi era stata una edizione in inglese nel 1945). Visse l’ultimo periodo della sua 
vita in Argentina dove ricoprì una cattedra nell’insegnamento e si dedicò ad 
attività letterarie.    FILATELIA REPUBBLICA 
DOMINICANA  Anno 1984  (928) 
       
URIETA KAZAHENDIKE (JOHANNA GERTZE) 
(Namibia)   Nata nel 
settembre del 1837. Morta nel luglio del 1936. Figlia di 
Kazahendike e della di lui moglie Kariaavihe, dapprima lavorò presso la Renish 
Missionary Hahn Family come impiegata e successivamente come insegnante e 
interprete fino all’età di ottant’anni. Oltre alla lingua 
madre, conosceva la lingua tedesca, olandese, inglese. Assieme ad Hugo Carl Hahn 
compose un vocabolario e una grammatica sul linguaggio Otjiherero e fu la prima 
ad occuparsi anche di un altro linguaggio locale, l’Omuherero.  Le sue opere 
erano di carattere popolare e dirette alla comunità indigena. Fu battezzata nel 
1858 col nome di Johanna Maria. Nel 1859 accompagnò gli Hahn in un viaggio in 
Germania dove, nel 1864, sposò Samuel Gertze. Ritornò a vivere in Namibia con i 
nove figli nati durante il matrimonio e morì in avanzata età, nel 1936, a 
Otjimbingwe.   
FILATELIA 
NAMIBIA Anno 1999 (900) 
     
URTECHO JOSÈ CORONEL 
(Nicaragua)   Nato a Granada, 
Nicaragua, il 28 febbraio 1906. Morto a San Carlos nel sud del Nicaragua il 19 
marzo 1994. Poeta, 
traduttore, saggista, critico, narratore, drammaturgo e storico, era figlio di 
Manuel Coronel Matus e Blanca Urtecho Avilès. Dopo la laurea, conseguita  nel 
1924 alla Universidad Centroamericana, si trasferì a San Francisco in 
California.  Fu il fondatore del Movimento Letterario Vanguard  che si sviluppò 
fra il 1929 e il 1933. Nel 1934  creò il giornale di idee pro fasciste “La 
Reacciòn”. In seguito, dopo 
una crisi mentale, mentre prestava servizio diplomatico a New York City e poi a 
Madrid, decise di scrivere la Storia del Nicaragua e si occupò di critica 
letteraria e politica sotto diverse amministrazioni che in quel periodo 
governavano il Nicaragua. Lentamente si 
allontanò dalle idee giovanili fasciste e divenne in seguito un forte 
sostenitore del Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale, Trascorse gli 
ultimi anni di vita a San Carlos dove morì di cancro.   
FILATELIA 
NICARAGUA  Anno 2006       
USAKLIGIL HALIT ZIYA 
(Turchia)   Nato a Istambul 
nel 1866. Morto nel 1945. Romanziere, 
giornalista, poeta, figlio di un facoltoso uomo d’affari di Izmi, visse in 
quella città il periodo dell’infanzia e della gioventù.  Nel 1884 cominciò 
a collaborare con la redazione del primo giornale locale “Nevruz”. In seguito 
collaborò con altre testate, in particolare con riviste e quotidiani di Istambul.
 Inizialmente 
scelse come lavoro quello dell’insegnamento che abbandonò momentaneamente  per 
lavorare in una  banca. Nel 1890 entrò a 
far parte del movimento letterario Servet-i Funun (Il patrimonio delle 
conoscenze) e, oltre a scrivere articoli giornalistici si dedicò anche alla 
narrativa. Nel 1909 riprese 
il lavoro di insegnante di storia letteraria ed estetica presso l’Università di 
Istambul. Usakligil è 
considerato come lo scrittore che gettò un trait-d’union tra il secolo 
XIX (Tanzimat o secolo della riforma) e il XX secolo,  Dopo il 1909 
passò dal romanzo ad altre forme narrative e pubblicò oltre duecento novelle, 
poesie, saggi letterari e memorie   
FILATELIA 
TURCHIA  Anno 1965  (Mic. 1988) 
     
USIGLI RODOLFO  
(Messico)   Nato a Città del 
Messico nel 1905, ivi morto nel 1979. Autore, attore, 
critico, drammaturgo e traduttore dall’inglese, pubblicò saggi tra cui 
Messico in teatro (1932), Itinerario dell’autore drammatico (1940),
Anatomia del teatro (1966). Si affermò come 
il più estroso drammaturgo messicano. Fondò il Teatro della Mezzanotte il cui 
programma era quello di dare al Messico un teatro proprio, originale, 
universale.  Nei suoi drammi e 
commedie di carattere politico-sociale (raccolti in 2 voll. Teatro Completo
(1963-66), si ispirò a E. O’Neill e G.B.Shaw. Sue opere:  El 
niño y la niebla (1936),  Medio tono (1937),  Il gesticolatore 
(1937), considerato il suo capolavoro,  La moglie non fa miracoli (1930),
Aguas estancadas (1939, La corona d’ombra (1943) sui tempi 
dell’imperatore Massimiliano, I fuggitivi (1950), Una famiglia cena in 
casa (1943), Giano è una ragazza (1952),  Uno di questi giorni 
(1954),  La corona di fuoco (1961),  sulla figura dell’ultimo imperatore 
azteco, Tre commedie (1967), Buon giorno, signor presidente ! 
(1972).   
FILATELIA 
MESSICO  Anno 2005   (2148) 
       
USPENSKIJ GLEB IVANOVIC’ 
(Russia)   Nato il 13 
ottobre 1840 a Tula, morì a Strel’na, presso Pietroburgo, il 24 marzo 1902.. Appartenente ad 
una famiglia di tradizione ecclesiastica, interrotta dal padre che preferì fare 
l’impiegato, studiò legge all’Università di Pietroburgo, ma dovette interrompere 
gli studi alla morte del padre  per pensare al suo sostentamento.  Cominciò a 
scrivere nel 1862  sulle riviste “Jasnaja Poliana”, “La parola russa” e “Il 
contemporaneo” affermandosi col romanzo I costumi della via Rasterjeva 
(1866), schizzi sulla vita di un sobborgo cittadino abitato da operai, 
artigiani, piccoli funzionari dediti per lo più all’alcool, il tutto raccontato 
con crudo realismo. Uspenskij 
lavorava con lentezza tanto che lasciò passare cinque anni prima di scrivere il 
secondo romanzo La rovina (1971). Si disinteressò del successo ottenuto 
per compiere un viaggio all’estero durante il quale strinse amicizia con 
Turgheniev. Al ritorno si 
dedicò allo studio e alla descrizione del mondo contadino e al suo impatto col 
crescente capitalismo. Poté curare lo studio dell’ambiente e dei caratteri dei 
futuri personaggi in quanto occupò impieghi alla Cassa di risparmio agricola in 
cittadine del Governatorato di Samara e successivamente nel Governatorato di 
Novgorod. Frutto di queste 
esperienze furono i romanzi Il contadino e il suo lavoro (1880) e La 
potenza della terra (1882), nei quali richiamò l’attenzione sulla decadenza 
della classe campagnola ed espresse la sua idea di dover dare al lavoro nei 
campi il suo vero significato morale e sociale. Scrittore 
impegnato nella problematica sociale, offre al lettore una panoramica storica 
della vita russa del suo tempo. Scrisse ancora 
una serie di racconti, nei quali ribadì le sue idee. Nel 1893 fu 
colpito da una malattia psichica, alla quale sopravvisse per dieci anni, fino 
alla morte che lo liberò dalle sofferenze.   
FILATELIA 
RUSSIA  Anno  1952  (1624),  1963  (2717)  
 
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Uspensky Eduard
(Russia)  Nato a Mosca nel 
1937. Dopo la laurea, 
lavorò come assistente tecnico, scrivendo libri per ragazzi e occupandosi di 
animazione presso emittenti radio e televisive, con racconti i cui protagonisti 
erano cani, gatti e coccodrilli.  Si occupò anche di trasmissioni educative 
rivolte ai giovani per spiegare attraverso il racconto e il gioco concetti, 
linguistici, matematici, scientifici.  Si dilettò anche di portare a conoscenza 
attraverso la radio e la televisione vecchie canzoni popolari, usando cantanti 
di talento e rivolgendosi ad un pubblico giovanile e agli anziani ammalati di 
nostalgia. Giochi e poesie facevano parte del suo bagaglio di animatore  
culturale.  Il suo primo 
libro aveva per titolo Zio Fedya, il suo cane e il suo gatto, pubblicato 
nel 1974. Protagonista è un ragazzo, chiamato Zio Fedya  per il suo carattere 
sempre serio. La vicenda inizia quando i genitori, non permettendogli di 
prendersi cura del gatto Matroskin, Zio Fedya lascia la casa assieme al gatto e 
al cane Sharik e trova rifugio nel casolare di un villaggio chiamato 
Prostokvaschino.  Dopo la scoperta di un  tesoro, Zio  Fedya può 
comprarsi un trattore, che funziona a minestra e patate, e un fornello per 
scaldarsi di inverno e cucinare tutto l’anno. Il racconto diventò un film 
animato.  I personaggi furono utilizzati in successive storie rivolte al mondo 
dell’infanzia.   
  
FILATELIA   
GIAPPONE  2006  (3795), URSS  1998  
(5485) 
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Ustijanovic Nikolaj Leontievič 
(Ucraina)   Nato a Nikolaev nel 
1811. Morto a Bukovine nel 1885. Poeta ucraino  
espresse nella sua opera un forte senso patriottico e sociale che ispirò i suoi 
versi (Poezjiji "Poesie", 1860), in cui si ripetono cadenze e forme della 
poesia popolare.   
FILATELIA 
URSS  Anno 1986  Busta postale 
       
Utrio 
Kaari MARJATTA 
(Finlandia)   Nata a Helsinki 
il 28 luglio 1942. Nata in una 
famiglia in cui la cultura era di casa ( il padre lavorava in una casa editrice 
e la madre era giornalista e traduttrice), incominciò presto a prendere 
confidenza con la letteratura e con testi classici della letteratura mondiale. A 
scuola , pur amando la lettura, non manifestò mai la sua intenzione di diventare 
scrittrice, sebbene una ricercatrice in campo storiografico.  Conclusi gli 
studi liceali a Helsinki, si iscrisse all’Università di Helsinki dove si laureò 
in scienze nel 1967. L’anno seguente 
pubblicò il romanzo Il signore del castello e la bellissima Kirstin, di 
carattere storico, il primo romanzo di una lunga serie  di opere legate al mondo 
della storia.  Inizialmente, 
prima del successo letterario, si dedicò col marito all’agricoltura, per 
abbandonarla nel 1982 e dedicarsi alla conduzione di una casa editrice chiamata 
“Amanita Ltd Oy”, che divenne una specie di società familiare in quanto, oltre a 
lei e al marito, in essa lavorarono anche i figli . Utrio si occupò 
attivamente in diverse organizzazioni: fu presidente della 
Società Minna 
Canth a partire dal 1999; membro di 
Amnesty 
International; fece parte del  consiglio di amministrazione 
della 
Associazione 
finlandese di Scrittori per diversi anni. Si occupò anche di  
politica comunale.  Nel 2002 le  è 
stato assegnato il 
Premio di Stato 
finlandese per il suo lavoro svolto nel campo dell’editoria.
 Opere:  Kartanonherra 
e kaunis Kirstin (1968),
Sunneva Jaarlintytär 
(1969),
Sunneva keisarin 
kaupungissa (1970),
Vehkalahden neidot 
(1971),
Pirita, Karjalan tytär 
(1972),
Viipurin kaunotar 
(1973),
Aatelisneito, 
porvaristyttö (1974),
Kun nainen hallitsi, 
rakasti e vihasi (1975),
Pirkkalan pyhät 
pihlajat (1976),
Pappilan neidot 
(1977),
Rakas Henrietta 
(1977),
Karjalan kruunu 
(1978),
Rautalilja 
(1979),
Neidontanssi 
(1980),
Katarinan taru 
(1981),
Porvarin morsian 
(1981),
Pormestarin tytär 
(1982),
Ruusulaakso 
(1982),
Isabella 
(1988),
Tulin onneni 
yrttitarhaan (1988),
Kuka Olet, Elissa? 
(1989),
Vendela 
(1989),
Haukka, minun rakkaani 
(1990),
Vanajan Joanna 
(1991),
Vaskilintu 
(1992),
Uhritulet 
(1993),
Kuukiven kevät 
(1995),
Tuulihaukka 
(1995),
Iisalmen serkku e 
molta kertomuksia (1996),
Yksisarvinen 
(2000),
Ruma kreivitär 
(2002),
Saippuaprinsessa 
(2004),
Ilkeät sisarpuolet 
(2007). 
Eevan tyttäret 
(1984),
Venere, naiskauneuden 
tarina (1985),
Kalevan tyttäret 
(1986),
Giri 'Suomen 
(1987),
Vuosisatainen Viipuri 
(1991),
Suuri prinsessakirja 
(1991),
Suomi silloin kerran 
(1992),
Rusoposkia, huulten 
purppuraa (1995),
Familia 1-6 
(1995-1997),
Perhekirja 
(1998),
Bella Donna 
(2001),
Suomen naisen 
vuosisadat 1-4 (2005).   
FILATELIA 
FINLANDIA  
Anno 
1997  
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