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UDDIN JASIM

(Bangladesh)

 

Nato  nel 1903. Morto nel 1976.

Famoso poeta della letteratura bengalese è noto anche col soprannome di Polly Kobi, il poeta dei contadini, definizione che gli fu attribuita a seguito delle sue poesie composte di versi semplici, di sapore bucolico, cattivanti.

 Nonostante la semplicità, il contenuto dei suoi versi rivela un profondo impegno sociale e politico.

Nel 1969 ottenne il premio come il miglior poeta. Nel 1974 fu selezionato per il Bangla Accademy Award .

Opere: Rakhali (Pastore) (1927), Nokshi Kanthar Maath (1929), Sojan Badiyar Ghat (1933), Rangila Nayer Majhi (1935), Matir Kanna (1951), Suchayani (1961), Padma Nadir Deshe (1969), Bhayabaha Sei Dingulite (1962), Padmapar (1950), Beder Meye (1951) , Pallibodhu (1956), Gramer Maya (1959), Thakur Badir Aninay (1961), Germanir Shahare Bandare (1975), Smaraner Sarani Bahi (1978) Bangalir Hasir Galpa, Dalim Kumar, Boba Kahini (1964).

Morì a Dhaka il 13 marzo del 1976 e fu sepolto nel suo villaggio nel distretto di Faridpur.

 

FILATELIA

BANGLADESH  Anno 1979  (130/A)

 

 

UHLAND LUDWIG

(Germania)

 

Nato a Tubinga nel 1787. Morto  nel 1862.

Pur laureatosi in legge, si occupò costantemente di letteratura e di filosofia.

I suoi studi di germanistica gli permisero di diventare professore di letteratura all’Università di Tubinga, cattedra che occupò per tre anni. La lasciò per andare a rappresentare il suo paese alla dieta della Confederazione germanica (1832-1839). Nel 1848 fu deputato liberale al parlamento di Francoforte, e restò fedele ai princìpi della politica liberale per tutta la vita.

In campo letterario fu la maggiore figura della scuola sveva. Nell'ambito della sua produzione poetica, riunita nei volumi di Poesie (1815-1817), spiccano le ballate e le romanze scritte in una lingua vigorosa e semplice tra cui Bertrand de Born, La maledizione del cantore, La felicità di Edenhall e fortunati lieder di ispirazione popolare parecchi dei quali vennero in seguito musicati. Il buon camerata è diventato il coro ufficiale tedesco in memoria dei caduti in guerra.

Di rilievo la sua attività filologica: fece numerose ricerche sulle letterature primitive francesi e tedesche, e rivalutò in un importante saggio la lirica di Walther von der Vogelweide (1822).

In Uhland vi è una sensibilità romanticistica con una inclinazione verso toni intimi e delicati, che preannunciano la lirica biedermeier.

 

FILATELIA

DDR  Anno 1987   (2711), GERMANIA WURTENBERG Anno1848

 

 

UJEVIC’ TIN (AUGUSTIN)

(Croazia)

 

Nato a Vrgorac, Dalmazia il 5 luglio 1891 e morto a Zagabria il 12 novembre 1955.

Studiò a Spalato e poi all’Università di Zagabria dove frequentò corsi di lettere e filosofia.  Dal 1913 al 1915 soggiornò a Parigi e al ritorno si stabilì a Zagabria dove svolse la sua professione di scrittore.

 Pubblicò i primi versi sull’antologia della Giovane lirica croata, che fu il manifesto della nascente generazione letteraria. In seguito le sue  poesie  furono  stampate su diversi periodici e raccolte in volumi.

Poeta straordinariamente ricco ed erudito, sensibile agli influssi di A. G. Matoš, Baudelaire, Rimbaud, cantò la condizione dello spirito libero da ogni vincolo e assetato di conoscenza.

Tra le sue raccolte poetiche: Lelek sebra ("Il lamento dello schiavo", 1920) e Kolajna ("Collana", 1926), ritenute i più bei canzonieri della lirica croata; Auto na korzu ("L'auto sul corso", 1932); La campana addolorata (1933), Poesie (1937), Manciata (1950), Žedan kamen na studencu ("Pietra assetata sul pozzo", 1954).

Tra gli scritti in prosa: Ispit savjesti ("Esame di coscienza", 1923); Ljudi za vratima gostionice ("Gente dietro la porta dell'osteria", 1938);  Lo scalpello del caos (1938). Pjesničke proze ("Prose poetiche", 1964).

Autore di prose liriche, le raccolse nei volumi Gente alla porta dell’osteria (1938) Tradusse opere dall’inglese e dal russo.

Personaggio singolare, ebbe riconoscimenti tardivi.

La sua inquietudine e le sue stranezze sono tipiche dei giovani letterati del suo tempo e si  riflettono sulla sua opera. A queste reagiva  con proteste individuali, con slanci ottimistici e atteggiamenti di disorientamento pessimistico o di idealismo infantile. Passa spesso dal materialismo alla religiosità.

 

FILATELIA

BOSNIA ERZEGOVINA  1997 (245) CROAZIA  Anno 2006  (696) ,  JUGOSLAVIA  Anno 1991  (2377)

 

UKRAINKA LESJA (pseud. di Larina Kosac’ Kvitka)

(Ucraina)

 

Nata il 26 febbraio 1871 a Novgorod-Volynsk, morì a Surami, Caucaso, il 31 luglio 1913.

Figlia d’arte, sua madre era scrittrice e lo zio era uno scienziato pubblicista,  crebbe in un ambiente favorevole a coltivare le sue doti di futura scrittrice.

Malata dall’infanzia, non poté seguire studi regolari, ma si formò da autodidatta una vasta cultura in particolar modo sui classici greci e latini. Cominciò a scrivere a nove anni e a tredici pubblicava le prime poesie raccolte in Sulle ali delle canzoni (1832), che subito la collocarono al centro dell’attenzione dei letterati ucraini.

Nel 1907 sposò il dottor Kvitka e per migliorare la sua salute soggiornò a lungo in Egitto e in Italia.

Partecipò alla lotta per la liberazione dell’Ukraina dal potere zarista.

Scrittrice neoromantica, dimostrò una fine penetrazione psicologica nei temi dell’amore, della fedeltà alla patria,  nella drammaticità dei suoi racconti dedicati a temi sociali.

Vanno ricordati: Pensieri e sogni (1899), Echi (1902), Il canto della foresta (1912), Nella casa del lavoro, nel paese della schiavitù (1906), Cassandra (1908), Sul campo di sangue (1909), L’avvocato marziano (1911), L’orgia (1913).

Si dedicò al teatro  con le opere La rosa azzurra (1896), La cattività babilonese (1903), Nelle catacombe (1905), Sulle rovine (1906), L’ospite di pietra (1913) sulla leggenda di Don Giovanni.

 

FILATELIA

RUSSIA   Anno  1956 (1845), 1971 (3828),  UKRAINA  Anno 1995  ( 227) ,  2005 (656)

 

 

 

Ulloor S. Parameswara Iyer

(India)

 

Nato a Illam Thamarassery, Perunna, Changanassery nel 1877. Morto nel 1949.

Poeta e storico, fu uno dei tre poeti che composero il triumvirato del Kerala che, nella prima metà del 20° secolo, si era assunto il compito di   far rivivere l’eredità classica del Malayalam.

Iniziò a lavorare come funzionario del governo e diventò segretario capo del governo Travancore.

Le sue prime opere mostrano l'influenza che il sanscrito ebbe nella sua formazione culturale.

Uno dei suoi capolavori Premasangeetham (letteralmente 'canto d'amore') è una poesia che ha per tema l’amore considerato come l'unica religione al mondo, e descrive la ritmica armonia tra l'uomo e natura. La poesia si conclude con una nota altamente filosofica: “Tu, io e il Paramathma (l'Onnipotente) siamo la stessa cosa”.

Nel 1914 pubblicò  Umakeralam, un poema che  ha come argomento una particolare fase della storia del Kerala. Il  poeta offre la visione della poesia e della politica legati al potere monarchico del Travancore nel 17 ° secolo. Tra le sue opere le migliori sono Pingala, Karnabhooshanam, Bhakthideepika e Chithrassala.

Ulloor fu anche uno storico, famoso per l’opera Kerala Saahitya Charitham (Storia della letteratura del Kerala), che consiste di cinque volumi. Ha contribuito in modo notevole alla lingua e alla diffusione della letteratura malayalam, sia in prosa sia poesia.

 

FILATELIA

INDIA Anno 1980  (622)

 

 

UNAMUNO MIGUEL de

(Spagna) 


Nato a Bilbao nel 1864, dopo aver compiuto gli studi secondari nella città natale, seguì a Madrid i corsi di lettere e filosofia (1880-1884). Nel 1889 fece un viaggio in Francia e Italia. Nel 1891 fu chiamato alla cattedra di lingua e letteratura greca dell'Università di Salamanca. Nel 1901 fu nominato rettore: fu destituito nel 1914 per la sua attività contro la monarchia. Dieci anni dopo fu confinato nelle Canarie, a Fuerteventura, a causa della sua opposizione alla dittatura di Primo de Rivera. Ciò provocò la protesta di illustri intellettuali europei, tra cui Einstein, Rolland, Thomas Mann. Fuggì su una nave francese, visse in esilio a Parigi e poi a Hendaye, nei pressi del confine con la Spagna.

Prima dell'avvento della seconda repubblica, nel 1930, tornò in patria e riprese il suo incarico di rettore. Fu di nuovo destituito nei primi giorni della guerra civile, in seguito a dissensi con i militari nazionalisti e falangisti.

Morì a Salamanca il 31 dicembre 1936.

 Il pensiero filosofico di Unamuno è espresso in forma spesso non sistematica, commisto con motivazioni e suggestioni letterarie, nei saggi raccolti in 7 volumi nel 1916-1918. I temi principali della sua meditazione sono di tipo irrazionalistico: l'ansia di immortalità che anima ogni individuo e ne determina la sua religiosità, che non coincide necessariamente con il cattolicesimo. La dottrina dell'uomo concreto, «in carne e ossa», con la sua singolarità e la sua solitudine, condizionato dalla vita circostante ma anche dal sentimento e dalla ragione. L'attenzione per l'espressione e per la lingua, con la conseguenza che la filosofia vive più nei poeti che nella speculazione astratta. Il senso dell'angoscia che tinge di amarezza e di conflittualità l'esistenza umana. Sono tutti temi che lo pongono tra gli anticipatori del pensiero esistenzialista.

Tra i suoi libri maggiori si ricordano Intorno al tradizionalismo (1895), Vita di don Quijote e Sancho (1905) appassionato commento del personaggio cervantesiano nel quale Unamuno identificò un simbolo dell'essenza nazionale spagnola, Del sentimento tragico della vita (1913) che è la sua opera più importante dal punto di vista ideologico imperniata sul tema dell'immortalità e del contrasto tra fede e ragione, Agonia del cristianesimo (1925), Del sentimento tragico della vita.

 “Il cristianesimo è qualcosa di individuale e di non comunicabile. Ecco perché agonizza in ognuno di noi”. "Agonia" ha per Unamuno il significato greco di lotta. In Cristo sulla croce l'uomo-dio morente manifesta l'apice della lotta contro vita e morte per proclamare la grandezza.

 La narrativa di Unamuno riflette le stesse preoccupazioni dei saggi. Essa ha un carattere di novità, che lui stesso volle sottolineare usando per i suoi romanzi il termine di nívola, deformazione di "novela". A volte troppo discorsivi e sconnessi, essi contengono di volta in volta la storia di una passione o di una illusione. Dopo l'autobiografico Pace nella guerra  (1897) sulla guerra civile carlista, Unamuno con Nebbia (1914) diede il primo esempio di personaggio che si scopre come essere di finzione. In Abel Sánchez (1917) è una figura-metafora dell'invidia. In San Manuel Bueno (1933) la storia di un parroco che «credeva di non credere». Il prete di un villaggio situato simbolicamente tra la montagna (la fede) e il lago (il dubbio), scinde la sua missione cristiana dall'ombra negativa delle tentazioni della miscredenza. La fama di santo che Manuel si crea è giustificata e esaltata da questa larvata incoerenza. Nella finzione letteraria a riferire la vicenda umana del protagonista è Angela, sua discepola e ammiratrice.

 Molto belli i suoi racconti lunghi raccolti nelle Tre novelle esemplari (1920).

 Anche in teatro Unamuno diede un suo personalissimo contributo di introspezione con Fedra (1910), L'altro (1926) e Ombre di sogno (1926). Ciò nonostante le sue opere teatrali rivelano scarsa sensibilità scenica e povera struttura drammatica.

Molto significativa invece l'opera poetica. Essa, pur con molti agganci al simbolismo e al modernismo, nonostante che Unamuno non amasse, si snoda con accenti originali, profondi, spesso aspri ma sempre giustificati da un impavido scavo interiore. Così Il Cristo di Velázquez (1920), il Romancero dell'esilio (1928), ma soprattutto il lungo Canzoniere. Diario poetico, pubblicato postumo nel 1955.

 Unamuno fu la personalità più vigorosa della sua generazione, quella che ha avuto maggiore ripercussione europea, soprattutto per certi elementi di dibattito sulla religiosità del nostro tempo e per la tensione intellettuale che anima la sua complessa opera letteraria. In Spagna ha avuto un influsso importante, divenendo un punto di riferimento in un'epoca disorientata e sconvolta.  (Adattato da Internet)

 

FILATELIA

SPAGNA  Anno 1970 (1649)

 

 

UNDER MARIA

(Estonia)

 

Nata a Reval (Tallin) nel 1883.

Poetessa sensibile, colta, espresse la pena per le condizioni del suo popolo, volgendosi anche a introspezioni personali e a fantasie ardite.

Dal 1844 visse esule in Svezia.

Tra le sue opere: Sonetti (1917), Voci dall’ombra (1927), L’eclissi della felicità (1929), Una pietra nel cuore (1935),  Con bocca dolorosa (19452),   Scintille nella cenere (1954).

 

FILATELIA

ESTONIA  Anno  1996   

 

 

UNDSET SIGRID 

(Norvegia)

 

Sigrid Undset (1882-1949) è uno dei tre scrittori norvegesi ad essere stato insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1928. La sua opera comprende ben 36 libri, divisi in romanzi medievali: romanzi contemporanei ambientati prima a Christiania e poi ad Oslo dalla fine del secolo fino agli anni 1930;  saggi letterari e la raccolta di articoli storici.  I temi di Sigrid Undset sono chiaramente norvegesi, ma allo stesso tempo ugualmente europei; questo deriva dall’essere cresciuta in un ambiente europeo, norvegese, scandinavo. Il padre, Ingvald Undset, era un archeologo di fama internazionale.

Sigrid Undset nacque il 20 maggio 1882 a Kalundborg in Danimarca.

Era la primogenita di tre figlie. La famiglia si trasferì in Norvegia quando Sigrid aveva due anni. A causa della malattia del padre, che le impedì di proseguire i viaggi di studio per l’Europa, crebbe a Christiania. I primi 11 anni della sua vita furono molto influenzati dalla grave malattia del padre, che morì all’età di 40 anni,  ma anche dalla sua notevole cultura storica.

Imparò sia i segreti dell’archeologia sia le saghe norrene e i canti popolari della Scandinavia.
Quando Sigrid aveva 11 anni il padre morì. La madre rimase sola con le tre figlie da crescere e scarsi mezzi economici. Questa tragedia influenzerà moltissimo l’infanzia e l’adolescenza della scrittrice. Dovette rinunciare all’idea di intraprendere gli studi universitari. Dopo gli esami di scuola media frequentò un corso annuale per segretaria commerciale e, all’età di 16 anni si impiegò presso una grande ditta dove lavorò per dieci anni.

All’età di 22 anni terminò il manoscritto del suo primo romanzo, che fu rifiutato dalla casa editrice. Un paio di anni dopo  scrisse La Signora Marta Oulie che fu pubblicato. Iniziò un periodo realista che culminò con la pubblicazione dei romanzi Jenny (1911) e La Primavera (1914), che la collocarono lontano dai nascenti movimenti per l’emancipazione femminile in Europa.

Ottenuta una borsa di studio per scrittori decise di intraprendere un lungo viaggio in Europa. Dopo un breve soggiorno in Danimarca ed in Germania si recò in Italia, e nel dicembre 1909 arrivò a Roma dove rimase per nove mesi. A Roma incontrò il pittore norvegese Anders Castus Svarstad, con il quale si sposò.

 Il matrimonio, i figli, la prima guerra mondiale cambiarono l’atteggiamento della Undset. In questi anni difficili attraversò una crisi spirituale, in modo quasi impercettibile all’inizio, ma poi in modo sempre più forte. Della crisi sono documento le opere Le vergini savie (1918)  e il saggio Punto di vista di una donna (1919,  in polemica con gli orientamenti femministi dell’epoca. La crisi la portò  a convertirsi alla Chiesa cattolica-romana, creando un vero scandalo in Norvegia, e l’avvenimento non passò inosservato neanche all’estero dove oramai iniziava ad essere conosciuta grazie al successo mondiale ottenuto con Kristin Lavransdatter, e dal romanzo  Olav Audunsson (1925-27).

In seguito scrisse un piccolo romanzo storico su un periodo della storia norvegese vicina all’epoca pagana. Pubblicò una versione in norvegese delle leggende di Re Artù, ambientate nel medio-evo britannico e celtico. Studiò manoscritti norreni e testi medievali, visitò attentamente le chiese e i chiostri sia all’estero sia in Norvegia. Divenne una autorità dal punto di vista storico.  Dopo il  1929 completò una serie di romanzi contemporanei ambientati ad Oslo; pubblicò una serie di opere storiche, tradusse diverse saghe islandesi in norvegese e diede alle stampe alcune raccolte di saggi, sopratutto sulla letteratura inglese.

Alla fine degli anni 30 progettò una serie di romanzi storici ambientati nel 1700 in Scandinavia. Solo il primo volume Madame Dorothea fu pubblicato nel 1939. Lo scoppio della seconda guerra mondiale la annienterà sia come essere umano sia come scrittrice. Non finirà mai questo ciclo di romanzi. In seguito all’occupazione tedesca della Norvegia nell’aprile del 1940, la Undset dovette fuggire all’estero.

Già negli anni 30 si era opposta fermamente a Hitler ed al nazismo e i suoi libri erano stati vietati in Germania. Per non cadere in ostaggio dei tedeschi si trasferì in Svezia. Nel 1940, insieme al figlio minore, la Undset lasciò la neutrale Svezia e partì per l’America. Nei cinque anni di guerra perorò la causa della sua patria occupata scrivendo e tenendo discorsi. Ritornò in  Norvegia nel 1945. Visse ancora per quattro anni senza però scrivere più neanche una parola.

Tra le sue opere occorre ancora ricordare: L’orchidea selvatica (1929), Il roveto ardente (1930),  La moglie fedele (1936), Ritratti di personaggi di campagna (1938),

Nel 1942 pubblicò un libro di propaganda dal titolo Ritorno all’avvenire e un libro di ricordi Giorni felici (1942). Concluse il ciclo delle sue opere con Caterina da Siena, pubblicata postuma nel 1951. (Adattamento da Internet)

 

FILATELIA

NORVEGIA  Anno 1982  (827) , PARAGUAY Anno 1977 (Premi Nobel), SAINT VINCENT Anno 1995 (2628),  SVEZIA  Anno  1998  (2065), TURCHIA Anno 1935 (869)

 

 

UPĪTS ANDREJS

(Lettonia)

 

Nato 4 dicembre 1877 a Skrīveri. Morto  il 17 novembre 1970 a Riga.

Maestro lettone, poeta, scrittore di racconti e polemista comunista.

Cominciò a scrivere nel 1892, scrivendo per il giornale "Viesis Majas"  con lo pseudonimo di Andrei Araji. Pubblicò i suoi primi articoli, Parunas, Skrīveros uzrakstītas (Proverbi registrati di Skrīveri) e Ka Musu senči agrāk Vidzeme dzīvojuši (Come i nostri antenati vivevano in Vidzeme) . Upīts ha scritto romanzi, racconti, drammi, tragedie, commedie, poesie, satire, articoli di giornalismo e di critica letteraria. Il romanzo sui suoi figli, Sunu ciema zeni (I ragazzi di Moss Village), è incluso nella lista di lettura obbligatoria delle scuole.

Il suo romanzo  Zala Zeme (1945) ha ricevuto il Premio di Stato dell'URSS nel 1946. Il suo Sociālistiskā reālisma jautājumi literatura ( Problemi del realismo socialista in Lettere) ha vinto il Premio di Stato lettone nel 1957.

Le sue opere sono state bandite due volte - la prima volta dopo il golpe Karlis Ulmanis 'del 1934, e la seconda durante gli anni del regime sovietico, quando la sua interpretazione nella sua commedia, Ziedošais tuksnesis (La fioritura del deserto) fu vietata nel  teatro Dailes. La seconda volta fu vietata la distribuzione del suo libro, Literatūras veste (La storia della letteratura).

Opere significative: Romanzi  Jauni avoti (1909),  Sieviete (1910), • Zida tīklā (1912), Pēdējais latvietis (1913),  Zelts (1914),  Renegāti (1915),  Ziemeļa vējš (1921),  Perkona pievārtē (1922),  Pa varavīksnes tiltu (1926),  Zem naglota papēža (1928),  Jana Robežnieka navata (1932),  Vecās Enas (1934),  Zala Zeme (1945),  Plaisa mākoņos (1951),  Dzimumdienas rita (1905),  Balss ONU atbalss / triloģija (1911),  Zanna d'Arka (1930),  Spartaks (1943),  Ziņģu Ješkas uzvara (1933),  Apburtais loks (1929),  Mirabo (1926),  Kaijas lidojums (1925),  Peldētāja Zuzanna (1922.

Poesia: Mazas drammi 1911).

Prosa:  Jauni avoti (1909),  Sieviete (1910),  Zida tīklā (1912),  Pēdējais latvietis (1913),  Ziemeļa vējš (1921, ) Zelts (1921),  Pērkona pievārtē (1922),  Renegāti (1922),  Pa varavīksnes tiltu (1926),  Zem naglota papēža (1928),  Jana Robežnieka pārnākšana (1932),  Jana Robežnieka navata (1933, Vecas Enas (1934),  Smaidoša lapa (1937),  Laikmetu griežos (1937 1940),  Māsas Gertrudes noslēpums (1939),  Zala Zeme (1945),  Plaisa mākoņos (1951).  

Racconti:   Mazas komēdijas (1-2) (1909 1910),  Nemiers (1912), Veju kauja (1920),  AIZ paradīzes vārtiem (1922),  Kaila dzīvība (1926),  Stāsti par mācītājiem (1930),  Sunu ciema zeni / garstāsts jaunatnei (1940),  Noveles (1943).

 

FILATELIA

URSS Anno 1977, 1986   (Annullo speciale e Busta postale.

 

 

 

 

URECHIA NESTOR

(Romania)

 

Nato a Bucarest il primo maggio 1966 e ivi morto il 9 aprile 1931.

Prosatore, studiò di al politecnico di Parigi (1886-1887). Laureatosi, diventò professore alla Scuola dei Ponti e delle Strade di Bucarest (1897) e, successivamente, entrò nell’amministrazione pubblica.

Esordì su ”Literatorul” (Il Letterato) (1882) con il racconto Moartea lui P. [La morte di P.]. La sua opera, eclettica, costituita di note di viaggio, epistolari, poemi in prosa, guide per “buontemponi, ciclisti, automobilisti, turisti”, scritti divulgativi ecc., è un elogio lirico della montagna, in tono minore.

Scrisse: Conferinţe (Conferenze 1901), Un proiect de geografie socială a României (Un progetto di geografia sociale della Romania 1902), Zînele din Valea Cerbului. Poveşti pentru copii (Le fate della Valle del Cervo. Racconti per bambini 1904), Dans les Carpathes roumaines (1906), Căruţa poştei (La carrozza della posta 1907), În Bucegi (Sui Bucegi 1907), Gîze (Insetti 1908), Drumurile noastre (I nostri sentieri 1911), Sinaia, Buşteni, Azuga, Predeal (1911), Drumul Braşovului (La strada di Braşov 1913) . (da Internet)

 

FILATELIA

ROMANIA  Anno 1966  (2221)

 

 

UREÑA de HENRIQUEZ SALOMÉ

(Dominica)

 

Nata a San Domingo il 22 settembre 1850, morta il 6 marzo 1897.

I poeti spagnoli Quintana e Gallego ispirarono le sue liriche e la avviarono verso una compostezza classica, formale e un senso di profonda serenità umana.

Fra le sue opere:La fé en el porvenir (1871), La gloria del progresso (1871), Ombre (1871), La llegada de inverno (1872), Rovine (1872), Melanconie (1873), Pagine intime (1880), Padre mio (1883), Al mio sposo assente (1881), L’uccello nel nido (1882), Amor patrio (1884),  A mio figlio (1885).

 

FILATELIA

REPUBBLICA DOMINICANA  Anno  1936, 1984  (927/9),  1997  (1271)

 

 

URENA PEDRO HENRIQUEZ

(Dominica)

 

Nasce a San Domingo nel 1884.  Muore nel maggio del 1946.

Fu critico letterario, linguista, poeta e autore di saggi.

Figlio d’arte. Sua madre, Salomé Urena,  era una nota scrittrice domenicana.

Visse a Cuba dove realizzò le sue prime opere. In seguito passò nel Messico. Viaggiò a lungo in Francia dove nel 1910 pubblicò a Parigi Horas de estudio.

Continuò le sue ricerche e i suoi studi letterari negli Stati Uniti e successivamente  in Argentina a Buenos Ayres e a La Plata.

Scrisse: El Nacimiento de Dionisios (1916), En la orilla: mi España (1922), La utopía de América (1925), Seis ensayos en busca de nuestra expresión (1928), La cultura y las letras coloniales en Santo Domingo (1936), Corrientes Literarias en la América Hispana (pubblicato in spagnolo dopo la sua morte nel 1949. Precedentemente vi era stata una edizione in inglese nel 1945).

Visse l’ultimo periodo della sua vita in Argentina dove ricoprì una cattedra nell’insegnamento e si dedicò ad attività letterarie.

 

FILATELIA

REPUBBLICA DOMINICANA  Anno 1984  (928)

 

 

URIETA KAZAHENDIKE (JOHANNA GERTZE)

(Namibia)

 

Nata nel settembre del 1837. Morta nel luglio del 1936.

Figlia di Kazahendike e della di lui moglie Kariaavihe, dapprima lavorò presso la Renish Missionary Hahn Family come impiegata e successivamente come insegnante e interprete fino all’età di ottant’anni.

Oltre alla lingua madre, conosceva la lingua tedesca, olandese, inglese. Assieme ad Hugo Carl Hahn compose un vocabolario e una grammatica sul linguaggio Otjiherero e fu la prima ad occuparsi anche di un altro linguaggio locale, l’Omuherero.

Le sue opere erano di carattere popolare e dirette alla comunità indigena.

Fu battezzata nel 1858 col nome di Johanna Maria. Nel 1859 accompagnò gli Hahn in un viaggio in Germania dove, nel 1864, sposò Samuel Gertze. Ritornò a vivere in Namibia con i nove figli nati durante il matrimonio e morì in avanzata età, nel 1936, a Otjimbingwe.

 

FILATELIA

NAMIBIA Anno 1999 (900)

 

 

URTECHO JOSÈ CORONEL

(Nicaragua)

 

Nato a Granada, Nicaragua, il 28 febbraio 1906. Morto a San Carlos nel sud del Nicaragua il 19 marzo 1994.

Poeta, traduttore, saggista, critico, narratore, drammaturgo e storico, era figlio di Manuel Coronel Matus e Blanca Urtecho Avilès. Dopo la laurea, conseguita  nel 1924 alla Universidad Centroamericana, si trasferì a San Francisco in California.  Fu il fondatore del Movimento Letterario Vanguard  che si sviluppò fra il 1929 e il 1933. Nel 1934  creò il giornale di idee pro fasciste “La Reacciòn”.

In seguito, dopo una crisi mentale, mentre prestava servizio diplomatico a New York City e poi a Madrid, decise di scrivere la Storia del Nicaragua e si occupò di critica letteraria e politica sotto diverse amministrazioni che in quel periodo governavano il Nicaragua.

Lentamente si allontanò dalle idee giovanili fasciste e divenne in seguito un forte sostenitore del Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale,

Trascorse gli ultimi anni di vita a San Carlos dove morì di cancro.

 

FILATELIA

NICARAGUA  Anno 2006

 

 

 

USAKLIGIL HALIT ZIYA

(Turchia)

 

Nato a Istambul nel 1866. Morto nel 1945.

Romanziere, giornalista, poeta, figlio di un facoltoso uomo d’affari di Izmi, visse in quella città il periodo dell’infanzia e della gioventù.

Nel 1884 cominciò a collaborare con la redazione del primo giornale locale “Nevruz”. In seguito collaborò con altre testate, in particolare con riviste e quotidiani di Istambul.

Inizialmente scelse come lavoro quello dell’insegnamento che abbandonò momentaneamente  per lavorare in una  banca.

Nel 1890 entrò a far parte del movimento letterario Servet-i Funun (Il patrimonio delle conoscenze) e, oltre a scrivere articoli giornalistici si dedicò anche alla narrativa.

Nel 1909 riprese il lavoro di insegnante di storia letteraria ed estetica presso l’Università di Istambul.

Usakligil è considerato come lo scrittore che gettò un trait-d’union tra il secolo XIX (Tanzimat o secolo della riforma) e il XX secolo,

Dopo il 1909 passò dal romanzo ad altre forme narrative e pubblicò oltre duecento novelle, poesie, saggi letterari e memorie

 

FILATELIA

TURCHIA  Anno 1965  (Mic. 1988)

 

 

USIGLI RODOLFO

(Messico)

 

Nato a Città del Messico nel 1905, ivi morto nel 1979.

Autore, attore, critico, drammaturgo e traduttore dall’inglese, pubblicò saggi tra cui Messico in teatro (1932), Itinerario dell’autore drammatico (1940), Anatomia del teatro (1966).

Si affermò come il più estroso drammaturgo messicano. Fondò il Teatro della Mezzanotte il cui programma era quello di dare al Messico un teatro proprio, originale, universale.

Nei suoi drammi e commedie di carattere politico-sociale (raccolti in 2 voll. Teatro Completo (1963-66), si ispirò a E. O’Neill e G.B.Shaw.

Sue opere:  El niño y la niebla (1936),  Medio tono (1937),  Il gesticolatore (1937), considerato il suo capolavoro,  La moglie non fa miracoli (1930), Aguas estancadas (1939, La corona d’ombra (1943) sui tempi dell’imperatore Massimiliano, I fuggitivi (1950), Una famiglia cena in casa (1943), Giano è una ragazza (1952),  Uno di questi giorni (1954),  La corona di fuoco (1961),  sulla figura dell’ultimo imperatore azteco, Tre commedie (1967), Buon giorno, signor presidente ! (1972).

 

FILATELIA

MESSICO  Anno 2005   (2148)

 

 

USPENSKIJ GLEB IVANOVIC’

(Russia)

 

Nato il 13 ottobre 1840 a Tula, morì a Strel’na, presso Pietroburgo, il 24 marzo 1902..

Appartenente ad una famiglia di tradizione ecclesiastica, interrotta dal padre che preferì fare l’impiegato, studiò legge all’Università di Pietroburgo, ma dovette interrompere gli studi alla morte del padre  per pensare al suo sostentamento.  Cominciò a scrivere nel 1862  sulle riviste “Jasnaja Poliana”, “La parola russa” e “Il contemporaneo” affermandosi col romanzo I costumi della via Rasterjeva (1866), schizzi sulla vita di un sobborgo cittadino abitato da operai, artigiani, piccoli funzionari dediti per lo più all’alcool, il tutto raccontato con crudo realismo.

Uspenskij lavorava con lentezza tanto che lasciò passare cinque anni prima di scrivere il secondo romanzo La rovina (1971). Si disinteressò del successo ottenuto per compiere un viaggio all’estero durante il quale strinse amicizia con Turgheniev.

Al ritorno si dedicò allo studio e alla descrizione del mondo contadino e al suo impatto col crescente capitalismo. Poté curare lo studio dell’ambiente e dei caratteri dei futuri personaggi in quanto occupò impieghi alla Cassa di risparmio agricola in cittadine del Governatorato di Samara e successivamente nel Governatorato di Novgorod.

Frutto di queste esperienze furono i romanzi Il contadino e il suo lavoro (1880) e La potenza della terra (1882), nei quali richiamò l’attenzione sulla decadenza della classe campagnola ed espresse la sua idea di dover dare al lavoro nei campi il suo vero significato morale e sociale.

Scrittore impegnato nella problematica sociale, offre al lettore una panoramica storica della vita russa del suo tempo.

Scrisse ancora una serie di racconti, nei quali ribadì le sue idee.

Nel 1893 fu colpito da una malattia psichica, alla quale sopravvisse per dieci anni, fino alla morte che lo liberò dalle sofferenze.

 

FILATELIA

RUSSIA  Anno  1952  (1624),  1963  (2717) 

 

 

Uspensky Eduard

(Russia)

 

Nato a Mosca nel 1937.

Dopo la laurea, lavorò come assistente tecnico, scrivendo libri per ragazzi e occupandosi di animazione presso emittenti radio e televisive, con racconti i cui protagonisti erano cani, gatti e coccodrilli.  Si occupò anche di trasmissioni educative rivolte ai giovani per spiegare attraverso il racconto e il gioco concetti, linguistici, matematici, scientifici.  Si dilettò anche di portare a conoscenza attraverso la radio e la televisione vecchie canzoni popolari, usando cantanti di talento e rivolgendosi ad un pubblico giovanile e agli anziani ammalati di nostalgia. Giochi e poesie facevano parte del suo bagaglio di animatore  culturale.

Il suo primo libro aveva per titolo Zio Fedya, il suo cane e il suo gatto, pubblicato nel 1974. Protagonista è un ragazzo, chiamato Zio Fedya  per il suo carattere sempre serio. La vicenda inizia quando i genitori, non permettendogli di prendersi cura del gatto Matroskin, Zio Fedya lascia la casa assieme al gatto e al cane Sharik e trova rifugio nel casolare di un villaggio chiamato Prostokvaschino.  Dopo la scoperta di un  tesoro, Zio

Fedya può comprarsi un trattore, che funziona a minestra e patate, e un fornello per scaldarsi di inverno e cucinare tutto l’anno. Il racconto diventò un film animato.  I personaggi furono utilizzati in successive storie rivolte al mondo dell’infanzia. 

 

FILATELIA 

GIAPPONE  2006  (3795), URSS  1998  (5485)

 

 

Ustijanovic Nikolaj Leontievič

(Ucraina)

 

Nato a Nikolaev nel 1811. Morto a Bukovine nel 1885.

Poeta ucraino  espresse nella sua opera un forte senso patriottico e sociale che ispirò i suoi versi (Poezjiji "Poesie", 1860), in cui si ripetono cadenze e forme della poesia popolare.

 

FILATELIA

URSS  Anno 1986  Busta postale

 

 

Utrio Kaari MARJATTA

(Finlandia)

 

Nata a Helsinki il 28 luglio 1942.

Nata in una famiglia in cui la cultura era di casa ( il padre lavorava in una casa editrice e la madre era giornalista e traduttrice), incominciò presto a prendere confidenza con la letteratura e con testi classici della letteratura mondiale. A scuola , pur amando la lettura, non manifestò mai la sua intenzione di diventare scrittrice, sebbene una ricercatrice in campo storiografico.

Conclusi gli studi liceali a Helsinki, si iscrisse all’Università di Helsinki dove si laureò in scienze nel 1967.

L’anno seguente pubblicò il romanzo Il signore del castello e la bellissima Kirstin, di carattere storico, il primo romanzo di una lunga serie  di opere legate al mondo della storia.

Inizialmente, prima del successo letterario, si dedicò col marito all’agricoltura, per abbandonarla nel 1982 e dedicarsi alla conduzione di una casa editrice chiamata “Amanita Ltd Oy”, che divenne una specie di società familiare in quanto, oltre a lei e al marito, in essa lavorarono anche i figli .

Utrio si occupò attivamente in diverse organizzazioni: fu presidente della Società Minna Canth a partire dal 1999; membro di Amnesty International; fece parte del  consiglio di amministrazione della Associazione finlandese di Scrittori per diversi anni. Si occupò anche di  politica comunale.

Nel 2002 le  è stato assegnato il Premio di Stato finlandese per il suo lavoro svolto nel campo dell’editoria.

Opere:  Kartanonherra e kaunis Kirstin (1968), Sunneva Jaarlintytär (1969), Sunneva keisarin kaupungissa (1970), Vehkalahden neidot (1971), Pirita, Karjalan tytär (1972), Viipurin kaunotar (1973), Aatelisneito, porvaristyttö (1974), Kun nainen hallitsi, rakasti e vihasi (1975), Pirkkalan pyhät pihlajat (1976), Pappilan neidot (1977), Rakas Henrietta (1977), Karjalan kruunu (1978), Rautalilja (1979), Neidontanssi (1980), Katarinan taru (1981), Porvarin morsian (1981), Pormestarin tytär (1982), Ruusulaakso (1982), Isabella (1988), Tulin onneni yrttitarhaan (1988), Kuka Olet, Elissa? (1989), Vendela (1989), Haukka, minun rakkaani (1990), Vanajan Joanna (1991), Vaskilintu (1992), Uhritulet (1993), Kuukiven kevät (1995), Tuulihaukka (1995), Iisalmen serkku e molta kertomuksia (1996), Yksisarvinen (2000), Ruma kreivitär (2002), Saippuaprinsessa (2004), Ilkeät sisarpuolet (2007).

Eevan tyttäret (1984), Venere, naiskauneuden tarina (1985), Kalevan tyttäret (1986), Giri 'Suomen (1987), Vuosisatainen Viipuri (1991), Suuri prinsessakirja (1991), Suomi silloin kerran (1992), Rusoposkia, huulten purppuraa (1995), Familia 1-6 (1995-1997), Perhekirja (1998), Bella Donna (2001), Suomen naisen vuosisadat 1-4 (2005).

 

FILATELIA

FINLANDIA  Anno 1997